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1 Spett.le Ministero delle Attività Produttive Direzione Generale per il Coordinamento degli Incentivi alle Imprese Via Molise, Roma alla c.a. del Direttore Generale Prof. Roberto Pasca alla c.a. dell Arch. Gioacchino Catanzaro p.c. Regione Lazio via Rosa Raimondi Garibaldi, Roma p.c. Regione Liguria via Fieschi, Genova p.c. Regione Marche via Gentile da Fabriano, Ancona p.c. Regione Piemonte via Pisano, Torino p.c. Regione Toscana via Slataper, Firenze p.c. Regione Veneto Dorsoduro, 3494/A Venezia p.c. ai Soggetti Responsabili dei Patti Territoriali del Centro-Nord Loro sedi Torino, 7 marzo 2003 Prot /2003 OGGETTO: Coordinamento dei Soggetti Responsabili dei Patti Territoriali del Centro-Nord: problematiche inerenti i Patti Territoriali. 1

2 Con la presente desideriamo proporre a codesto Spettabile Ministero alcune osservazioni alla luce della riunione di Coordinamento dei Patti Territoriali del Centro Nord, tenutasi il 24 febbraio u.s. presso la sede della Provincia di Genova. La recente Circolare del Ministero Attività Produttive del 12 febbraio u.s. ricorda come i Soggetti Responsabili dei Patti Territoriali debbano possedere le competenze tecniche necessarie per assicurare la gestione degli interventi, competenze individuate dal Decreto Ministeriale 320/2000 e del resto riscontrate dallo stesso Ministero in sede di verifica dei requisiti previsti ai sensi del medesimo Decreto. Tali competenze non derivano solamente dalla preparazione contabile e giuridica, ma vengono arricchite dall esperienza del contatto quotidiano con le imprese e con tutti i soggetti operanti sul territorio, di fronte alle potenzialità ed alle criticità dello strumento del Patto Territoriale. Per questo motivo, stante l obiettiva complessità tecnica delle procedure legate al Patto, riteniamo importante proporre un nostro contributo propositivo, presentando alcune riflessioni sulle attuali problematiche che insistono sui Patti Territoriali, secondo gli intenti di miglioramento dell efficacia dello strumento al servizio dei quali è nato il Coordinamento, costituito formalmente nel febbraio Rimodulazioni richieste In considerazione delle numerose richieste di autorizzazione alla rimodulazione di risorse derivanti da rinunce, revoche ed economie 1 effettuate negli ultimi mesi del 2002 dai Soggetti Responsabili del Coordinamento per vari Patti Territoriali, diventa cruciale disporre di certezze procedurali e di tempi per quanto riguarda l iter delle rimodulazioni, per continuare a sostenere rapporti di collaborazione con gli attori del mondo economico locale. Infatti, a fronte di una grande preoccupazione dovuta all oggettiva situazione di diffusa crisi congiunturale, la possibilità di utilizzare i mezzi finanziari derivanti dalle rimodulazioni presenta fortissimi 1 ai sensi della normativa: - Del. CIPE n. 69 del 22 giugno 2000; - Disciplinare approvato con D. Min. Attività Produttive n. 320 del 31 luglio 2000; - D. Min. Attività Produttive di approvazione di ciascun Patto Territoriale; 2

3 motivi di interesse e aspettativa. In questo senso ha riscontrato viva soddisfazione tra i partecipanti all incontro tenutosi a Torino il 6 febbraio u.s. e nella stampa locale l annuncio del Prof. Pasca di un autorizzazione alle rimodulazioni entro il mese di marzo. In ordine alle problematiche evidenziate da alcuni istituti di credito a proposito della necessaria sottoscrizione, nella completezza dell iter amministrativo, delle convenzioni con le banche istruttrici, di cui peraltro i Soggetti Responsabili non conoscono i contenuti, riteniamo che la definizione delle medesime non debba comportare ritardi delle autorizzazioni alle rimodualzioni. Peraltro, in considerazione dell elevato costo dell attività istruttoria si potrebbe valutare la possibilità di stipulare specifiche convenzioni con i Soggetti Istruttori a livello di singolo territorio, che tengano conto delle specificità locali consentendo in non pochi casi considerevoli risparmi di spesa e pertanto maggiori risorse a favore delle imprese. 2. Rimodulazioni future Dal punto di vista tecnico lo strumento del Patto Territoriale, come dimostra l esperienza, presenta un tasso di rinunce piuttosto elevato, dovuto tra gli altri aspetti anche ai lunghi tempi della procedura e soprattutto ai vincoli imposti alle imprese per quanto riguarda gli obiettivi occupazionali e di immissione di mezzi propri nelle iniziative. Questo dato non deve portare a dare un giudizio negativo tout court, in quanto in realtà è espressione di difficoltà ma anche della capacità da parte del Patto di spingere le imprese a realizzare progetti qualitativamente significativi. Ciò tanto più considerando che molte delle aziende che abbandonano da quello che emerge dalle dichiarazioni stesse di rinuncia lo fanno per un cambiamento degli obiettivi dell investimento, a fronte di un mercato che si muove più velocemente delle procedure di agevolazione: tali aziende meriterebbero in realtà di poter partecipare nuovamente ad una selezione per i nuovi investimenti in programma. Queste considerazioni, unite al profondo legame con il territorio che presenta lo strumento del Patto, fanno ritenere che anche per il futuro i fondi derivanti da rinunce, revoche o economie debbano essere rimodulati. Tali risorse, collegate non a generiche iniziative d impresa ma a progetti di sviluppo locale integrato, rappresentano un effettivo volano di crescita economica e sociale, in - Circolare Min. Attività Produttive del 18 febbraio

4 quanto fanno risaltare le peculiarità e le ricchezze dell area oggetto di intervento. Si tratta tuttavia di un processo lungo e complesso, che deve essere supportato in maniera costante. 3. Concetto di premialità Da più parte viene espressa l intenzione da parte degli organi ministeriali di programmare la destinazione di risorse future in base al concetto di premialità, valutando cioè le capacità dei diversi strumenti e all interno di un particolare strumento dei diversi territori ad impegnare le risorse pubbliche al servizio dello sviluppo locale, e procedendo poi a premiare chi ha dato dimostrazione di essere in grado di ben utilizzare i fondi pubblici con ulteriori stanziamenti. Nel concordare con la tensione dimostrata ad una ricerca di maggiore efficacia degli interventi a favore delle imprese, riteniamo opportuno ricordare che la valutazione di uno strumento o della sua applicazione dovrà tenere conto di parametri diversi quali ad esempio il grado di attivazione e coinvolgimento del territorio, secondo la metodologia della concertazione territoriale e del partenariato locale. In particolare nella valutazione delle capacità di investimento delle varie iniziative andrà considerata non solo la spesa diretta a valere sui singoli progetti di investimento, ma altresì le risorse attivate grazie alla collaborazione innescata fra i vari soggetti locali e la capacità per esempio di un Patto Territoriale di agire come attrattore di risorse esterne e valorizzatore delle risorse endogene, nonché un più generale obiettivo di creazione di un capitale sociale in grado di gestire le politiche di sviluppo. Nel considerare elementi di efficienza dell agire pubblico sui temi della programmazione negoziata ci sia permesso ancora di notare la notevole sproporzione tra le risorse affidate ai Soggetti Responsabili per le singole azioni sui Patti Territoriali ed invece i costi delle banche istruttrici, che pesano in maniera incisiva sul bilancio complessivo dei Patti Territoriali. 4. Risorse Soggetto Responsabile Con l ammissibilità del leasing fra le spese sostenibili dalle imprese per la realizzazione degli investimenti secondo le procedure della Delibera CIPE n. 69 del 22 giugno 2000, la previsione temporale di intervento del Soggetto Responsabile si allunga: le quote per le annualità del leasing possono infatti venire erogate anche successivamente lo scadere degli esercizi a regime di tutti i 4

5 programmi, anche se non possono essere di numero superiore a nove ed oltre il nono anno dalla data di presentazione del Patto Territoriale per l istruttoria bancaria. Occorre dunque considerare un aggiustamento delle previsioni di sostegno finanziario per l operato del Soggetto Responsabile, che tenga conto delle mutate condizioni intervenute e dell elaborazione normativa in materia, aggiustamento peraltro opportuno anche in ordine alle procedure legate alla rimodulazione delle risorse. 5. Accertamenti finali Viva preoccupazione viene manifestata da alcuni Soggetti Responsabili dopo la realizzazione delle prime visite ispettive di controllo sull avvenuta realizzazione del programma di investimenti agevolati. In tali occasioni sono state imputate alle imprese beneficiarie elevati oneri per i controlli stessi, richiamando il dettato dalla Delibera CIPE n. 69 del 22 giugno 2000, al punto 3.3, che riteniamo utile ricordare: Gli accertamenti sull'avvenuta realizzazione del programma di investimenti agevolati nell'ambito degli strumenti di programmazione negoziata sono eseguiti dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione. I relativi oneri sono a carico dei soggetti beneficiari delle agevolazioni, costituiscono spese ammissibili nei limiti del contributo massimo concedibile e sono regolati al momento della liquidazione dell importo finale. A fronte dell elevato compenso richiesto, il peso degli accertamenti finali per le piccole medie imprese, che costituiscono parte importante dei soggetti beneficiari coinvolti nei nostri Patti, rischia di diventare eccessivo. Se consideriamo poi una piccola o micro impresa ovvero un impresa artigiana, che deve sovente ricorrere ad una consulenza esterna per la gestione delle pratiche di finanziamento, il costo del controllo sommato ai costi sostenuti dall azienda per far fronte alle spese amministrative del procedimento (predisposizione della documentazione, perizie giurata e così via) è sicuramente più elevato del contributo stesso. Non ci possiamo far partecipi di questa situazione, palesemente contraria agli intendimenti di aiuto alle imprese ed allo sviluppo locale ed in contrasto con precedenti comunicazioni ministeriali che precisavano come gli oneri dell attività amministrativa non possano gravare sull impresa, 5

6 principio espresso da ultimo nella Circolare Ministero Attività Produttive n del 18 febbraio 2002, (in ordine alle attività legate alla valutazione delle variazioni apportate dalle imprese agli originari progetti d investimento) e peraltro più volte ricordato nella normativa riferita alla L. 488/92 che non prevede oneri a carico delle imprese per i controlli del Ministero. 6. Risorse disponibili Secondo la normativa attualmente vigente le rimodulazioni possono essere autorizzate da parte del Ministero Attività Produttive per un importo pari al totale delle risorse derivanti da rinunce e revoche decurtato del 20%. Quest ultimo importo rappresenta risorse considerevoli, che permetterebbero non solo di coprire le spese amministrative sostenute per le procedure di rimodulazione, ma anche quelle delle istruttorie bancarie, un aggiustamento per quanto riguarda il supporto dato all operato del Soggetto Responsabile e soprattutto in tutto o in parte - i costi degli accertamenti finali sull'avvenuta realizzazione del programma di investimenti. Questo tanto più considerando le risorse disponibili da economie, che per la loro natura sono valutabili solo dopo la presentazione della rendicontazione dell investimento in stato finale. Certi di un cortese riscontro alla presente, porgo i miei più cordiali saluti. Il Dirigente Concertazione Territoriale Fortunato Asprea 6

7 Il Coordinamento dei Soggetti Responsabili dei Patti Territoriali del Centro-Nord si è costituito ufficialmente il giorno 9 febbraio 2000, presso la sede della Provincia di Roma. La Segreteria Tecnica del Coordinamento è costituita presso la Provincia di Torino, Progetto Trasversale Concertazione Territoriale. Del Coordinamento fanno parte i Soggetti Responsabili dei Patti Territoriali del Centro Nord che hanno partecipato al bando del 10 aprile 1999, Soggetti Responsabili, peraltro, anche di altri Patti Territoriali attivati successivamente per un totale di 19 Patti di sei diverse Regioni: Società Consortile Langa Monferrato Roero (Patti Territoriali Val Bormida Alta Langa e Val Bormida Alta Langa Agricoltura e Pesca) Società Piceno Sviluppo scarl (Patti Territoriali di Ascoli Piceno e di Ascoli Piceno Agricoltura e Pesca) Comune di Fossalta di Piave (Patto Territoriale Venezia Orientale) Provincia di Genova (Patti Territoriali del Tigullio Fontanabuona e di Genova e Valli del Genovesato) Provincia di Pisa (Patto Territoriale di Pisa) Provincia di Roma (Patto Territoriale di Pomezia) Provincia di Torino (Patti Territoriali del Canavese, del Canavese Agricoltura e Pesca, del Pinerolese, del Sangone, della Stura, dell Area Torino Sud, e delle Valli di Susa Agricoltura e Pesca) Provincia di Verona (Patti Territoriali del Basso Veronese e Colognese, della Montagna Veronese e della Montagna Veronese Agricoltura e Pesca) Ha comunicato di condividere le finalità del Coordinamento e i contenuti del documento: la Provincia di Frosinone (Patto Territoriale di Frosinone) 7

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