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1 I 005 Il percorso che ha portato alla nascita del logotipo, sulla base delle direttive fornite, è guidato da motivazioni culturali, perché senza cultura non esiste progetto. Una fase di ricerca ha portato alla selezione di una proposta che, attraverso il rapporto tra le parti, riesca a comunicare i valori chiave emersi dal brief. In particolare, sono state individuate alcune parole chiave legate ad un istituzione universitaria come la S.D.S. Condivisione, diversità, scambio, arricchimento reciproco sono i valori da veicolare attraverso l identità visiva. Ciò che ne risulta è un linguaggio grafico-testuale capace di creare un sistema visivo più articolato, fatto di rimandi alla cultura del progetto grafico. Le lettere diventano il mezzo di estrema elaborazione della comunicazione. Funzionalità, monocromacità, essenzialità intesa come riduzione della quantità di segni alla qualità dei segni. Primato dell elemento alfabetico e della scrittura in tutto il materiale di identità visiva, riuscire a conferire ad elementi, apparentemente semplici, la capacità di definire spazi e messaggi universali al di là del contenuto linguistico. Una metodologia progettuale che si propone di analizzare e lavorare sugli stessi elementi che compongono il progetto, in una fase esecutiva di applicazioni del logotipo che ruota sempre intorno all idea di fondo della soluzione progettuale. Queste sono le basi di partenza per la definizione dell identità visiva dell istituzione: un progetto di ricerca che vuole fondere il linguaggio, l immagine, la forma in un unico sistema visivo. Concetti che richiamano fortemente la sottrazione del superfluo come filosofia, il vuoto e il pieno del binomio bianco e nero tipico del rigore di A.G. Fronzoni. Un Fronzoni scultore della parola, secondo cui, l opera nasce dal sottrarre: una purificazione dall inutile.

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3 I 013 Una fabbrica di cultura non produce prodotti pronti, ma strumenti, materiali e metodi per produrli. Da questa considerazione si è instaurato un processo di ricerca e lavoro che ha prodotto un nuovo linguaggio grafico-testuale tale da poter diventare strumento di comunicazione per la produzione di uníidentità visiva che ricordi al fruitore che solo attraverso gli strumenti base si possono costruire le grandi architetture. Combinazione modulare di elementi essenziali, selezione di proposte consone al principale fruitore, una grafica che potesse essere davvero di pubblica utilità, dove prima di tutto trasmettese chiaramente un messaggio informativo ed al contempo una riconoscibilità istituzionale. Una identità che superasse l ostacolo del come chiamarsi per rappresentare l essere, líessenza e il carattere della S.D.S. di architettura di Siracusa. Un modulo quadrato è l elemento essenziale, chiave dellíintera architettura visiva realizzata, un modulo che diventa matrice quadrata e torni ad essere singolo elemento modulare nella composizione di variazioni della stessa immagine. Il persorso progettuale ci ha portato alla scelta di un acronimo che potesse diventare portatore ed al contempo strumento base per la riconoscibilità dell ente. Ne risulta infine un gioco di composizioni, da poter plasmare in base alle esigenze spaziali mantenendo sempre la propria identità, un unica linea progettuale immediatamente riconoscibile nellíintero sistema di informazione, anche quando a parlare non sono parole. Si è costruito infine un linguaggio visivo universale, tale da rendere semplice e comprensibile al maggior numero di persone, le informazioni destinate a rendere il percorso del fruitore più agevole ed esaustivo; un linguaggio che lavora quindi con le immagini, alfabeto universale che, in quanto tale, non ha bisogno di decodifiche.

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5 P 171 Permeabilità, apertura, visione, liminarità sono le parole della mappa che tracciano una direzione verso cui si è orientato il progetto, nate queste da un attento studio del contesto ambientale e architettonico della scuola e dall indagine svolta a monte attraverso il Mapping Identity. Il progetto che si affida a un intervento sulla font Titillium, nella versione Black, vuole tradurre in forma tipografica alcuni elementi emersi ed estrapolati dalla fase di studio iniziale. Questi concetti sono descritti attraverso forme estese e compatte, ottenute con un espediente progettuale, basato sull inclinazione delle aste della A, adoperato come una fustella per ritagliare le lettere di cui sono stati colmati i vuoti, cercando di mantenerne leggibilità, geometria e simmetria. Si tratta di un sistema che si presta ad essere stampato o bucato esaltando in tal modo il suo essere una finestra attraverso la quale non solo vedere ma guardare, osservare.

6 aperte le iscrizioni all anno accademico 2013/14 per informazioni aperte le iscrizioni all anno accademico 2013/14 per informazioni

7 P 172 architettura università siracusa architettura università siracusa Crescita, conoscenza, liminarità sono i concetti sviluppati nel progetto tipografico, in cui le singole lettere che compongono l acronimo si comportano come organismi viventi, ovvero crescono, si modificano, si sovrappongono, talvolta diramandosi in differenti direzioni a partire dal nucleo madre. Il linguaggio espressivo adottato per questo logotipo contiene in sé la trasformazione che è in atto e si esplica graficamente in due modalità differenti, attraverso l accrescimento e attraverso la variazione. In entrambe sono le tante linee, forma verbale dell architetto e linguaggio proprio dell architettura, a descrivere i processi in cui l accrescimento può determinare un espansione o una variazione di forma, differenziandosi tra loro per spessore e tratto, sia esso continuo, tratteggiato, puntinato.

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9 P 173 fabbrica architettura siracusa Addizione, scomposizione, composizione, sono alcuni dei termini estrapolati dalla mappa concettuale a cui abbiamo dato il compito di guidare il progetto affidato alla tipografia, che attraverso un processo di analisi e scomposizione sistematica degli elementi compositivi del Titillium, ha condotto all individuazione dei moduli che ruotati e traslati danno corpo a una nuova font. Questa ha carattere di stencil e mostra attraverso le varie applicazioni, leggibilità e versatilità nella composizione grafica, nella modalità riproduttiva. L utilizzo di uno o più moduli di base, è parte del processo compositivo architettonico, come del processo compositivo grafico, un processo che rivela tratti comuni e profonde affinità delle due aree disciplinari. Moduli che compongono una nuova identità, e che una volta estrapolati dal logotipo finiscono per andare a comporre la comunicazione interna ed esterna della struttura, in varie forme e figure non solo bidimensionali per occupare lo spazio in trasformazione di una istituzione in crescita.

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11 P 174 Apertura/taglio/sottrazione, addizione, rimodellazione, riparazione sono alcuni dei termini che abbiamo riportato nella mappa concettuale e che abbiamo tratto dalla lettura dei progetti di architettura di Navarra e Gianfriddo per la sede, termini che abbiamo trasformato da pratiche di intervento su uno spazio architettonico in vere e proprie manomissioni su uno spazio tipografico. La font utilizzata è il Titillium, le sue lettere sono state trattate come delle strutture architettoniche su cui intervenire per renderle più aperte e accessibili. Sono stati rimossi gli angoli e le parti curve, lasciandole completamente aperte o, in alcuni casi, ricostruite e questo ha generato due famiglie distinte di logotipi dotati di una serie variabile di lettere da comporre, permettendo loro di essere sempre diversi, mantenendo però sempre la sua riconoscibilità.

12 WORKSHOP WORKSHOP Niquem mod fatabensil tus, Castus iam deretin virmandees esin Ita tario ne crit, sictum. Lia st ad cons hic revirio mum delum occiont icipterdicam Pateatiam, nocripicies rem, nos adesceper audactamquo Niquem mod fatabensil tus, Castus iam deretin virmandees esin Ita tario ne crit, sictum. Lia st ad cons hic revirio mum delum occiont icipterdicam Pateatiam, nocripicies rem, nos adesceper audactamquo ponstem que con sen tiam dium diemus; es catiam hacieni rtestis num ad dienter auciaecute conina, WORKSHOP Niquem mod fatabensil tus, Castus iam deretin virmandees esin Ita tario ne crit, sictum. Lia st ad cons hic revirio mum delum occiont icipterdicam Pateatiam, nocripicies rem, nos adesceper audactamquo occorr e usar e la matita come una spada FRANCO ALBIN I

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