Fattori determinanti di alcune malattie emergenti, da insetti vettori

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1 Fattori determinanti di alcune malattie emergenti, da insetti vettori Giulia Morosetti Azienda Sanitaria dell Alto Adige Servizio Veterinario Aziendale, Bolzano

2 Malattie emergenti Infezioni nuove, riemergenti o diventate resistenti a farmaci, la cui incidenza nell uomo o nell animale è andata aumentando negli ultimi vent anni o rischia di aumentare in futuro Microbial Threats to Health Institute of Medicine, 1992 (adapted)

3 Il CLIMA E L AMBIENTE INFLUENZANO L EMERGENZA E LA RIEMERGENZA DI MALATTIE INFETTIVE? Microbial Threats to Health, IOM/NAS 2003 adapted

4 Quale impatto hanno infezioni emergenti? Danni alla salute Gravi perdite economiche e ingente investimento di risorse per il controllo Problemi legate al traffico internazionale di persone, animali e prodotti Problemi diagnostici e di trattamento Problemi di ordine pubblico e mediatici

5 Epidemie di malattie trasmesse da insetti: perché? Gli insetti vettori sono organismi ectotermi e fortemente influenzati dalle condizioni ambientali e meterologiche In condizioni favorevoli, popolazioni di vettori suscettibili e competenti possono stabilirsi e aumentare Agenti patogeni vengono introdotti attraverso ospiti in fase infettiva: il ciclo si avvia, la malattia emerge e si propaga

6 Malattie da insetti vettori emergenti in Europa: alcuni esempi Rilevante per il patrimonio di animali da reddito: la Bluetongue Rilevante per la salute dell uomo e degli animali: la Leishmaniosi Rilevante per la salute umana: la malattia da virus Chikungunya

7 Bluetongue (BT) (febbre catarrale degli ovini) Agente patogeno: virus Bluetongue (BTV), Orbivirus (Reoviridae), 24 ceppi, infetta ruminanti e camelidi La BT è grave negli ovini. Nei bovini, serbatoio principale, è in genere asintomatica Patologia con serio impatto in termini economici (stanziamenti CE: 120 milioni di Euro nel 2009) per misure di polizia veterinaria) La diffusione del virus riflette la distribuzione geografica dei vettori

8 Bluetongue (BT): Vettore e ospiti I Culicoides sono gli unici insetti vettori C. imicola è il principale e più diffuso Culicoides spp. I vettori più importanti in Europa: C. obsoletus complex C.obsoletus Courtesy: IAH, Pirbright Bovini spesso asintomatici, possibile la trasmissione transplacentare Patologia grave negli ovini

9 Emergenza Bluetongue (BT) Prima del 1998 la BT era considerata una malattia esotica in Europa Nel 2002 il virus si stabilisce in Europa meridionale (vettori: C.imicola, C. obsoletus, C. pulicaris) Nel 2005 invade l Europa centrale (vettori: C. obsoletus, C.pulicaris) Nel 2006 prime gravi epizoozie in Nord Europa dove dal 2007 si stabilisce (vettori: C. dewulfi, C. obsoletus, C. obsoletus complex)

10 Bluetongue (BT): Diffusione dei vari stipiti virali in Europa Saegerman C, Berkvens D, Mellor PS. Bluetongue epidemiology in the European Union. Emerg Infect Dis.Vol. 14, Nr. 4 April Available from

11 Bluetongue (BT): Zone di restrizione UE, 29 Ottobre

12 Bluetongue (BT): Introduzione in nuove aree Trasporto passivo di vettori per correnti anomale di vento Importazione di bestiame infetto Presenza di specie locali di Culicoides competenti Precipitazioni creano ambienti umidi con materiale organico Temperature ottimali tra 13 e 35 C: estensione siti di ovodeposizione

13 Leishmaniosi viscerale: Nel mondo oltre nuovi casi all anno WHO, 2003

14 Leishmaniosi viscerale nel Mediterraneo Leishmania infantum, protozoo ematico trasmesso da flebotomi, infetta canidi e l uomo Nel cane, serbatoio principale, infezione non eliminabile. In genere la malattia porta al decesso Nell uomo malattia febbrile con perdita di peso, spleno-epatomegalia, parametri ematici anormali Trattamento problematico, specie in persone immunocompromesse, nessun vaccino

15 Leishmaniosi viscerale nel mediterraneo: vettori ed ospiti Phlebotomus spp. P.perniciosus, P.neglectus, P.perfiliewi, P. mascittii Courtesy M.Maroli Courtesy M.Maroli

16 Leishmaniosi: Emergenza in nuove aree Dagli anni 90: in Italia aumento dell incidenza della leishmaniosi viscerale nell uomo (LV) e nel cane (LCan) Nuovi focolai anche al di fuori delle aree storicamente endemiche Negli ultimi 10 anni: espansione verso aree del nord Trasporto passivo dei flebotomi, parassita introdotto con cani infetti importati, aumento delle temperature mimime invernali e precipitazioni favoriscono la riproduzione dei vettori

17 Aree dell Italia settentrionale con positività per LCan e/o vettori competenti Morosetti, LSHTM 2008

18 Italia nordorientale: Specie e densità dei vettori Regione Nr. Flebotomi Densità Flebotomi Specie identificate (referenza) (anno) (esemplari/m 2 sticky trap) Nr. stricky traps Range/sito positivo Trentino Ferrarese, Maroli 47 (2001) P.perniciosus, P.neglectus,S.minuta 2002 Ferrarese et al. 19 (2004) Veneto Cassini et al. 47 (2005) P. perniciosus, P.neglectus, S.minuta, (2006) Phlebotomus spp Friuli Venezia-Giulia Cassini et al. 9 (2005) P. perniciosus, P.neglectus, Phlebotomus spp (2006) Lombardia Maroli et al. 230 (2005) P.perniciosus, P.negelctus, 2006 P.mascittii, S.minuta Alto Adige Morosetti et al. 61 (2008) P.perniciosus, S.minuta 2009

19 Alto Adige: Indagine entomologica Giugno-Luglio siti positivi tra 459 e 487 m, s.l.m. 61 esemplari di flebotomi (55,7% maschi) Sergentomyia minuta (62,3%) Phlebotomus perniciosus (37,7%) Densità 0,5-5,8 esemplari /m 2 di trappole Presenza più settentrionale di un vettore competente

20 Alto Adige: Indagine entomologica Giugno-Luglio Zona monitorata Morosetti, LSHTM 2008

21 Siti positivi in periferia di Bolzano Caratteristiche comuni: Pareti di porfido esposte a sud Clima mite anche in inverno Vegetazione mediterranea Presenza di ospiti selvatici e domestici Interventi antropici limitati Morosetti, LSHTM 2008

22 Leishmaniosi canina: Monitoraggio nel Triveneto 2009 Verificare l introduzione e diffusione di LCan in Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia-Giulia Identificare la presenza di infezione in cani autoctoni in zone non endemiche Valutare le implicazioni per la sanità pubblica veterinaria e umana

23 Chikungunya Agente eziologico: Virus Chikungunya (Chikv), Alphavirus, Togaviridae Vettori: zanzare Aedes, nei tropici anche principali vettori della febbre gialla e della febbre dengue Epidemie massicce e improvvise, con alti tassi di attacco e periodi interepidemici ciclici di 7-8 anni Dall identificazione del virus (1952) oltre 50 epidemie in 37 Paesi. Malattia febbrile e debilitante, artralgie, mialgie, cefalea, vomito, inizialmente simile alla dengue Casi acuti e artralgie prolungate in 12% dei casi

24 Chikungunya: vettori ed ospiti J.Gathany, CDC, Public Healh Image Libray Aedes spp., In Europa Ae. albopictus, introdotta negli anni 80, molto adattabile Altri vettori potenziali: Culex spp.

25 Chikungunya: Diffusione nel mondo CDC, Division of Vector Borne Diseases, National Center for Zoonotic, Vector-Borne, and Enteric Diseases, 2008

26 Chikungunya: Emergenza in Europa Dal 2005 prime infezioni multiple a seguito di viaggiatori da Isole dell Oceano indiano Nel 2006 in USA, 37 casi dopo soggiorno in India, Sri Lanka, Zimbabwe e Isole Reunion Nel 2007 in Italia 205 casi collegati ad un viaggiatore dall India, i vettori locali infetti da CHIKV. L Italia è il primo Paese non endemico per Chikungunya con trasmissione autoctona. Nel 2009 primo caso di importazione in Belgio dalla Thailandia Chen and Wilson Med.Clin NA 2008; 92: ; Lanciotti et al. EID 2007; 13 :764-7; Rezza et al. Lancet 2007; 370: ; Bottieau et al. Eurosurveillance 2009; 14: 1-2

27 2007: La Chikungunya arriva in Italia

28 Focolaio di Chikungunya: Emilia Romagna, Settembre 2007 Mission Report September 2007 joint ECDC/WHO visit for a European risk assessment

29 Perchè preoccupa la Chikungunya? Malattia da importazione, ma in Italia cambiamenti climatici e fattori ambientali favoriscono la riproduzione e l attività di Ae. albopictus In caso di cambiamenti climatici: Ulteriore diffusione verso il Nord Europa? Introduzione e co-diffusione di gravi malattie tropicali come dengue, febbre gialla e encefalite giapponese? Implicazioni per i servizi sanitari in Europa: diagnosi differenziale, gestione dei pazienti, di epidemie locali

30 Diffusione Ae. albopictus in Europa, in Italia, dati 2008 ECDC Technical Report on Development of Aedes albopictus risk maps, 2009 Linee Guida per il controllo dei Culicidi potenziali vettori di arbovirus in Italia Rapporti ISTISAN 09/11, Romi et. al.

31 Limite climatico per la diffusione della dengue WHO 2008, p/searchresults.aspx Geophysical Fluid Dynamics Laboratory, Princeton University

32 Sorveglianza e preparazione alla risposta Courtesy: P.Formenty, WHO, Geneva SISTEMA DI MONITORAGGIO E PREVISIONE IDENTIFICAZIONE TEMPESTIVA DI CASI UMANI E ANIMALI RISPOSTA RAPIDA

33 Conclusioni Diversi fattori antropici ed ecologici interagenti fanno emergere o riemergere malattie trasmesse da vettori Il ruolo del clima va monitorato, ma non si deve distogliere l attenzione da interventi efficaci in atto Priorità a misure di sanità pubblica, polizia veterinaria, sorveglianza, piani di intervento e controllo, studio dei vettori e delle dinamiche di trasmissione delle infezioni

34 "Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che sa reagire meglio ai cambiamenti." Charles Darwin ( ) Grazie per l attenzione

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