2 LE OBBLIGAZIONI DELLA REPUBBLICA ARGENTINA
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- Gaetana Fumagalli
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1 1 LINEE GUIDA PER I CONSULENTI TECNICI GIUDIZIARI 2 LE OBBLIGAZIONI DELLA REPUBBLICA ARGENTINA OSSERVAZIONI PRELIMINARI A partire dall anno 1991 molti piccoli risparmiatori hanno iniziato ad acquistare obbligazioni (bond) emesse dalla Repubblica Argentina, attirati sia dagli elevati tassi di interesse offerti (sicuramente maggiori di quelli ottenibili dai corrispondenti buoni del tesoro italiani) sia dalla convinzione che uno stato non può fallire. Negli ultimi mesi del 2001 è invece accaduto che lo Stato Argentino ha dichiarato la propria impossibilità a rimborsare le obbligazioni in circolazione, coinvolgendo nel proprio dissesto centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori italiani (si ritiene circa ) che hanno perso gran parte del capitale investito. Tali titoli infatti, dopo l iniziale forte svalutazione dovuta dalla dichiarazione di insolvenza, hanno assunto un valore di mercato attualmente valutabile intorno al 30-35% del valore di emissione. Dalla data di dichiarazione di insolvenza molti 1
2 2 risparmiatori hanno intrapreso azioni legali contro gli istituti bancari dai quali tali titoli erano stati acquistati, con le seguenti principali motivazioni: 1= violazione da parte della banca dei regolamenti sulla intermediazione mobiliare, con particolare riguardo ai principi di diligenza e di correttezza 2= mancata sottoscrizione dell ordine di negoziazione 3= omessa informazione sulle caratteristiche del titolo e sulla sua rischiosità 4= esistenza di un conflitto di interessi in quanto la banca aveva operato in contropartita diretta (cioè aveva acquistato in proprio ed aveva rivenduto in proprio) cercando di sbarazzarsi del titolo presente nel suo portafoglio (o nel portafoglio di altro istituto appartenente allo stesso gruppo bancario) trasferendone il rischio sull investitore 5= violazione delle norme sul collocamento per avere la banca ignorato le clausole previste dal regolamento di emissione del titolo (offering circular). 2
3 3 INDAGINI DEL CONSULENTE TECNICO Vanno in primo luogo affermati alcuni punti di carattere generale, desunti dalle indagini già eseguite in alcune consulenze tecniche svolte per conto della Autorità Giudiziaria, cioè: = il mondo bancario, che dichiara ad alta voce la propria impotenza di fronte alle pressanti richieste dei piccoli risparmiatori di acquistare quel tipo di titolo, non può ignorare la circostanza che il suo portafoglio di quei titoli sia notevolmente diminuito dall anno 1999 in poi fino ad azzerarsi, come evidenziato nei bilanci successivi al 1998 = tale affermazione è stata confermata dalla documentazione esaminata, in base alla quale risulta che dall anno 2000 in poi la quasi totalità delle banche acquistava tali titoli soltanto dopo avere raccolto le ordinazioni da parte degli investitori per cui, pur operando in contropartita diretta, di fatto venivano acquistati titoli nei limiti delle ordinazioni ricevute e nulla di più = va tenuto conto che i maggiori istituti internazionali specializzati nella valutazione della salute finanziaria delle imprese, degli Stati e delle istituzioni pubbliche che 3
4 4 emettono obbligazioni (Moody s - Standard s & Poor s - ecc.) hanno assegnato giudizi (rating) abbastanza positivi ai bond argentini fino al 31 dicembre 2000 (percentuale di insolvenza oscillante dallo 0,93% all 1,57%) mentre a partire dai primi mesi del 2001 la percentuale di insolvenza è gradualmente salita (fino al 13% a giugno 2001, fino al 26% a dicembre 2001) fino ad arrivare al 100% nei primi mesi del 2002 = tenuto conto che il rating assegnato ad un titolo (basato sulla capacità degli emittenti di rimborsare il capitale alla scadenza e di pagare le cedole degli interessi) influenza direttamente il suo rendimento sul mercato, ne consegue che l eventuale declassamento del rating di un titolo provoca oscillazioni negative sul prezzo di mercato dello stesso titolo, sempre più elevate man mano che il rating diminuisce = in relazione a ciò, se gli emittenti immettono sul mercato nuovi titoli della stessa categoria (sia per esigenze finanziarie interne sia per rimborsare le altre obbligazioni in scadenza, sostituendole con quelle di nuova emissione) devono aumentarne il rendimento in termini di interessi percentuali al fine di invogliare gli investitori al loro acquisto = proprio in relazione all aumento dei tassi di interesse 4
5 5 offerti e dello scarto di acquisto iniziale, molti piccoli investitori hanno imprudentemente trasferito i propri risparmi dai titoli italiani (BOT, BTP, CCT, ecc.) ai titoli argentini al fine di conseguire maggiori rendimenti, poi diventati effimeri (valga a tal proposito la considerazione che i bond argentini, negli ultimi mesi del 2001, potevano essere acquistati con uno scarto sul valore nominale del 20-25% e rendevano interessi del 7-10% ben superiori quindi ai rendimenti dei bond italiani. Dopo le considerazioni di carattere generale, vanno esaminati gli approfondimenti che, secondo la mia personale esperienza, il C.T.U. dovrebbe evidenziare al fine di consentire all Organo Giudicante una completa valutazione del comportamento di ciascuna delle due parti in causa. Natura del titolo La prima rilevazione del C.T.U. sarà quella di identificare il titolo (o i titoli) oggetto della causa precisandone: = la data di acquisto da parte del risparmiatore (parte attrice nella causa) = il codice ISIN del titolo e l eventuale codice interno della banca = la data di emissione e la data di scadenza del titolo 5
6 6 = il valore nominale del titolo acquistato dal risparmiatore = il valore effettivamente corrisposto dal risparmiatore = l importo delle cedole di interessi incassate dal risparmiatore = l indicazione dei documenti posti in essere tra la banca ed il risparmiatore. Collocamento del titolo In merito alle modalità di collocamento è opportuno innanzi tutto accertare, elencandoli, chi siano stati i componenti del consorzio bancario che ha collocato il titolo nel mercato finanziario italiano. E inoltre opportuno sintetizzare il contenuto della comunicazione CONSOB del che contiene utili riferimenti sul comportamento degli istituti bancari italiani in merito ai bond argentini (inserendone in allegato alla relazione il testo integrale). Va infine evidenziato se la banca convenuta abbia o meno partecipato, sia in proprio sia mediante altra società del gruppo bancario di cui la stessa banca faceva parte al momento dell operazione di acquisto, al collocamento del titolo oggetto della causa (elencando quindi tutti gli istituti componenti del gruppo bancario). 6
7 7 Rating attribuito al titolo E innanzi tutto opportuno fornire al Giudice una sintetica descrizione del significato di rating e del suo funzionamento, elencandone i raggruppamenti standard da parte dei maggiori istituti specializzati sulla materia. Quindi, a seguire, il C.T.U. dovrebbe elencare il rating attribuito al titolo in causa, a partire dal 1997 cioè dall anno in cui il titolo non era ancora considerato a rischio e terminare con il rating attribuito al titolo alla data di acquisto da parte del risparmiatore. Destinazione del titolo a particoli categorie Alcuni legali difensori dei risparmiatori affermano che la banca avrebbe violato la clausola contenuta nel regolamento di emissione (offering circular) secondo la quale il consorzio bancario di collocamento si impegnava a non offrire ed a non vendere il titolo attraverso sollecitazioni al pubblico, riservandosi di venderle soltanto ad investitori professionali in grado di valutarne i rischi. Nelle indagini da me eseguite non è mai emerso che la banca (se facente parte del consorzio di collocamento) abbia offerto il titolo mediante sollecitazioni al pubblico o direttamente al piccolo risparmiatore. E infatti sempre 7
8 8 risultato che la banca convenuta ha acquistato il titolo presso altro istituto bancario ed in base al migliore prezzo di mercato in quel momento offerto. Provenienza del titolo venduto al risparmiatore Ho già affermato che, nella gran parte dei casi, le banche hanno venduto le obbligazioni argentine in contropartita diretta, cioè acquistandole in proprio e rivendendole al piccolo risparmiatore. In conseguenza dell acquisto, il titolo è transitato nel portafoglio della banca. A questo punto però è importante accertare in quale data la banca abbia acquistato il titolo ed in quale data lo abbia rivenduto al risparmiatore. La conseguenza di tale accertamento è evidente: qualora il titolo sia rimasto nel portafoglio della banca per un lungo periodo, assume maggior forza la convinzione che la banca abbia cercato di scaricare sul risparmiatore il rischio connesso a titolo, tenendo però conto della data di rivendita. E evidente infatti che la rivendita, da parte della banca, di un titolo tenuto in portafoglio da parecchi mesi, vada differentemente valutata a seconda che il titolo sia stato rivenduto nel 1999 oppure nel Tali considerazioni dovrebbero ovviamente valere sia per il titolo conservato nel portafoglio della banca 8
9 9 rivenditrice, sia per quelli conservati nel portafoglio di altro istituto appartenente allo stesso gruppo bancario della rivenditrice, per il possibile sospetto di accordi interni. Non appare invece significativo estendere l indagine anche agli altri istituti bancari di cui la banca rivenditrice, pur non appartenendo allo stesso gruppo bancario, abbia detenuto quote di partecipazione in quanto nel sistema bancario italiano di fatto non esiste alcun istituto che non possieda una seppur minima quota di partecipazione in molti degli altri istituti bancari. Semmai quindi l indagine potrebbe essere estesa soltanto a quegli istituti bancari in cui la reciproca percentuale di partecipazione sia talmente rilevante da consentire un adeguato potere decisionale in sede di assemblea dei soci. A questo punto è opportuno che il C.T.U. descriva la provenienza del titolo (da chi è stato acquistato e per quale valore) e fornisca in allegato un prospetto di carico e scarico, con i movimenti di acquisto e rivendita (ma senza indicazione di nominativo per ovvie ragioni di privacy) che abbia inizio qualche tempo prima della effettiva data di rivendita al risparmiatore (almeno 15 giorni prima) ed abbia termine dopo qualche giorno dalla data effettiva (almeno 15 giorni dopo). Se ad esempio il titolo è stato rivenduto il 9
10 , è opportuno che la ricostruzione dei movimenti di carico e scarico riguardi il periodo dall al Se l acquisto da parte della banca è antecedente all , la ricostruzione dovrà iniziare dalla data di acquisto della banca. Prezzo di acquisto e di rivendita del titolo Le notizie sinteticamente riportate nel precedente capitolo Natura del titolo dovranno essere integrate con: = data di acquisto della banca convenuta e prezzo pagato = data di vendita al risparmiatore attore e prezzo pagato = differenza tra i due prezzi (spread) che costituisce la commissione di vendita incamerata dalla banca = descrizione del documento posto in essere al momento dell ordine da parte dell investitore e sua eventuale sottoscrizione (tenendo presente che talvolta la banca ha ricevuto l ordine mediante telefono, per cui l ordine veniva controfirmato dall impiegato della banca con annotazione della data e dell ora di ricevimento telefonico) = specificazione se nell ordine sia stato indicato che l operazione sarebbe avvenuta in contropartita diretta e fuori dai mercati regolamentari e che il titolo richiesto aveva un grado elevato di rischio finanziario (in quanto il tasso interesse elevato rispetto a quello medio del mercato 10
11 11 interno presupponeva un rischio di insolvenza altrettanto elevato anche nel breve periodo) = evidenziazione della circostanza, ove accertata, che l ordine è stato dalla banca raccolto in data antecedente a quella di collocamento iniziale, cioè in una data in cui non era ancora disponibile la offering circular (acquisto in grey market). Quotazione del titolo sul mercato Dopo le opportune ricerche il C.T.U. dovrebbe evidenziare il prezzo di mercato del titolo in causa offerto da altri operatori finanziari nello stesso periodo di rivendita al risparmiatore, allo scopo di verificare se la banca abbia praticato un prezzo di rivendita e commissioni superiori a quelli medi di mercato. Professionalità dell investitore acquirente Un ultimo aspetto che il C.T.U. dovrà esaminare è quello della propensione al rischio dell investitore e della sua conoscenza dei meccanismi del mercato finanziario (che si possono sintetizzare nell elementare concetto basso rendimento uguale basso rischio, alto rendimento uguale alto rischio ) Il C.T.U. quindi dovrà analizzare le operazioni 11
12 12 finanziarie compiute dall investitore nel periodo antecedente all acquisto del titolo in causa, al fine di valutare la sua propensione al rischio. E evidente infatti che diversa sarà la valutazione se la figura dell investitore corrisponde ad una persona, magari avanti in età, che fino al quel momento ha investito soltanto in BOT, rispetto ad altra persona che anche prima dell investimento contestato abbia operato in titoli azionari, in warrant, in CTZ zero coupon, in obbligazioni corporate ed in altri titoli reverse floater o callable soggetti all oscillazione dei cambi, tutti prodotti a più o meno alto contenuto speculativo. In tal caso assume fondamentale importanza la circostanza che la banca abbia consegnato all investitore ulteriori documenti, da lui poi sottoscritti per presa visione ed accettazione, riguardanti i rischi generali degli investimenti, le informazioni sugli obiettivi di investimento ed il giudizio di eventuale inadeguatezza del titolo in relazione al suo profilo finanziario ed alla sua situazione patrimoniale. In presenza di un risparmiatore che abbia investito una consistente parte del proprio capitale in titoli finanziari speculativi, con rischio di oscillazioni negative all interno dei singoli anni di investimento e con 12
13 13 propensione al rischio medio-alta, sarà più facile per la banca dimostrare l assenza di mancanza di informazione e l inesistenza del conflitto di interessi. BOZZA DI UNA RELAZIONE SUI BOND ARGENTINI NOTIZIE PRELIMINARI Con ricorso del i signori A e B citavano in giudizio la Banca C al fine di ottenere il risarcimento del danno subito per alcuni investimenti effettuati dal 1999 al 2000 in obbligazioni emesse dalla Repubblica Argentina per l importo complessivo di euro ,00 per asserita nullità dei contratti di acquisto e per asserita violazione da parte della Banca degli obblighi di diligenza, correttezza e trasparenza nonché degli obblighi di informazione previsti dalle disposizioni vigenti. E stata pertanto disposta consulenza tecnica al fine di accertare: 1) la natura dei titoli oggetto della controversia, 2) le modalità seguite per il loro collocamento presso gli investitori italiani, 3) se la banca abbia partecipato in proprio, ovvero mediante altra società del gruppo bancario di cui l istituto faceva parte al momento dell operazione, al collocamento dei titoli contestati, 4) se ai titoli sia stato attribuito (e da chi) un rating 13
14 14 oppure quale sia stata la loro valutazione di mercato al momento della operazione, precisando il grado di rischio dell investimento, 5) se i titoli erano destinati unicamente a determinate categorie di investitori, 6) se la banca, per soddisfare l ordine impartito dal cliente, abbia o meno venduto titoli già presenti nel proprio portafoglio, ovvero se li abbia acquistati da altri operatori precisando in tal caso la natura di essi (società partecipate o altro), 7) se ed a quale prezzo tali titoli siano stati da altri operatori offerti sul mercato il giorno dell operazione per cui è causa, indicando lo spread ovvero la differenza tra il prezzo di acquisto ed il prezzo di vendita, tenendo conto delle commissioni applicate, 8) la natura dei titoli posseduti dagli attori prima di acquistare i bond argentini, in termini di rischio e di redditività. RISULTATI DELLE INDAGINI Le operazioni di consulenza sono iniziate il.. alla presenza dei C.T.P. di entrambe le parti. Dall esame della documentazione in atti è emerso quanto segue: 14
15 15 1 NATURA DEI TITOLI OGGETTO DELLA CONTROVERSIA Gli attori hanno effettuato due operazioni di acquisto e precisamente (con valori espressi in euro anche se le operazioni sono state addebitate in lire): PRIMA OPERAZIONE = data dell operazione 30 giugno 1999 = titoli acquistati Obbligazioni Repubblica Argentina = codice ISIN dei titoli XS = codice interno banca.. = data emissione titoli = data scadenza titoli = rendimento iniziale 10,500 % l anno (fino ) = rendimento successivo 7,000 % l anno (dal ) = valore nominale euro ,00 = controvalore effettivo di acquisto euro ,00 (pari al 99,40 % del valore nominale) Gli acquirenti hanno in data incassato la prima cedola degli interessi (relativi al periodo di maturazione / ) per un importo lordo di euro.. In data è stata incassata una seconda cedola di euro.. (dal al ). Le cedole successive non risultano incassate. 15
16 16 SECONDA OPERAZIONE = data dell operazione 30 giugno 2000 = titoli acquistati Obbligazioni Repubblica Argentina = codice ISIN dei titoli DE = codice interno.. = data emissione titoli = data scadenza titoli = rendimento iniziale 9,00 % l anno = valore nominale euro ,00 = controvalore effettivo di acquisto euro ,00 (pari al 100,30 % del valore nominale) Gli acquirenti hanno in data incassato la prima cedola degli interessi (relativi al periodo di maturazione / ) per un importo lordo di euro.. Le cedole successive non risultano incassate. 2 MODALITA DI COLLOCAMENTO DEI TITOLI Dai documenti esaminati è emerso che i titoli di cui è causa sono stati collocati nel mercato italiano anche da consorzi di banche così composti: 16
17 17 PRIMA OPERAZIONE = Paribas capofila = ABN Amro componente del consorzio = Banca Caboto s.p.a. componente del consorzio = Banca Commerciale Italiana componente del consorzio = Banca Monte Paschi Siena componente del consorzio = Banco Profilo componente del consorzio = Chase Manhattan International componente del consorzio = Credit Suisse First Boston componente del consorzio = Deutsche Bank AG London componente del consorzio = DG Bank London componente del consorzio = Iccrea s.p.a. componente del consorzio = ING Barings BBL componente del consorzio = Lehman Brothers Intl Europe componente del consorzio = Morgan Stanley Dean Witter componente del consorzio = Union Bancaire Privee componente del consorzio SECONDA OPERAZIONE = BNP Paribas Group capofila = Deutsche Bank AG London capofila = Credit Suisse First Boston capofila aggiunto = ABN Amro capofila aggiunto = Banca Akros (Gruppo BPM) capofila aggiunto = Banca Carige capofila aggiunto 17
18 18 = Banca Commerciale Italiana capofila aggiunto = Banca IMI capofila aggiunto = Banca Profilo capofila aggiunto = Banco Bilbao Vizcaya capofila aggiunto = ING Barings BBL capofila aggiunto = JP Morgan Securities capofila aggiunto = Unicredit Banca Mobiliare capofila aggiunto In merito al collocamento del titolo, utili riferimenti provengono dalla comunicazione CONSOB del (che si allega) ed in particolare: = le obbligazioni argentine potevano essere commercializzate attraverso l appello al pubblico risparmio con operazione di sollecitazione all investimento (venditore l emittente, acquirente il pubblico risparmiatore), oppure attraverso il collocamento privato utilizzando gli investitori professionali (venditore l emittente, primo acquirente l investitore professionale - cioè fondi comuni, banche e intermediari finanziari, fondi pensione, società fiduciarie, ecc. -, secondo acquirente il pubblico risparmiatore). = nella prassi internazionale si è sempre più diffuso il sistema del collocamento privato, in quanto rivolto a soggetti qualificati e con attività di marketing semplificata; = tale sistema comunque non ha privato di tutela i risparmiatori 18
19 19 in quanto gli organi preposti alla vigilanza (CONSOB e T.U.F.) hanno stabilito obblighi di comportamento a carico degli investitori professionali; = l investitore professionale operava come intermediario sia diretto sia indiretto; poteva quindi negoziare i titoli per conto proprio, oppure negoziarli per conto terzi, oppure gestirli su base individuale, oppure raccogliere gli ordini e trasmetterli, oppure collocarli direttamente; = in molti casi le obbligazioni argentine sono state gestite dagli intermediari italiani in contropartita diretta con la clientela, utilizzando cioè la forma della negoziazione per conto proprio. Tale sistema poteva dare luogo ad una differenza tra il prezzo di acquisto del titolo da parte dell intermediario ed il prezzo di vendita applicato alla clientela, in quanto l intermediario aveva l obbligo di comunicare all investitore il prezzo al quale era disposto a concludere la transazione ma non poteva applicare alcuna commissione. 3 PARTECIPAZIONE DELLA BANCA AL COLLOCAMENTO DEI TITOLI Non sono emersi elementi che dimostrino la partecipazione della Banca convenuta, sia in proprio sia mediante altra società del gruppo bancario di cui l istituto faceva parte al momento dell operazione, al collocamento dei titoli di cui è causa. 19
20 20 Risulta infatti che la Banca appartiene all'omonimo gruppo bancario composto da:... 4 RATING ATTRIBUITO AI TITOLI IN CAUSA Nel mercato internazionale esistono alcune società specializzate nell analisi della salute finanziaria delle imprese, degli Stati e delle istituzioni pubbliche che emettono obbligazioni. Il giudizio è basato sulla capacità degli emittenti di poter rimborsare il capitale alla scadenza e di poter pagare in modo regolare le cedole degli interessi dovuti agli investitori. Il rating è normalmente richiesto dagli emittenti e viene determinato attraverso criteri standardizzati che si basano sul confronto con altre realtà operanti nei medesimi settori. Il rating assegnato ad una emissione obbligazionaria influenza direttamente il suo rendimento sul mercato: minore è il rating, maggiore deve essere il suo rendimento. L eventuale declassamento di un rating del titolo dopo l emissione può provocare una brusca oscillazione negativa del prezzo, in quanto gli investitori istituzionali (che non possono detenere nel portafoglio titoli con rating inferiore ad un certo valore) saranno costretti a venderlo. Al contrario, un apprezzamento del rating provocherà una oscillazione positiva del 20
21 21 prezzo e l aumento della sua caratteristica di liquidità. I prezzi delle obbligazioni con rating basso sono molto sensibili ai cambiamenti della qualità creditizia dell emittente, con oscillazioni sempre più elevate man mano che il rating diminuisce. Tra le maggiori società preposte all analisi sono note la società MOODY S e la società STANDARD S & POOR S che assegnano ai titoli valutazioni composte da lettere e numeri (come da elenco allegato). In merito alle valutazioni del rating ritengo opportuno evidenziarne i raggruppamenti: GRADO DI INVESTIMENTO SUPERIORE = lettera A, con alcune varianti superiori ed inferiori, che viene assegnata alle obbligazioni di qualità medio alta, con rischio di insolvenza non superiore a 0,09%; GRADO DI INVESTIMENTO INFERIORE = lettera B (da BAA1 a BAA3, oppure BBB), che viene assegnata alle obbligazioni di qualità media, con rischio di insolvenza non superiore a 0,32%; NESSUN GRADO DI INVESTIMENTO = lettera B (da BA1 a BA3, oppure BB), che viene assegnata alle obbligazioni speculative, non ben garantite nel lungo periodo, con rischio di insolvenza non superiore a 1,57%; 21
22 22 NESSUN GRADO DI INVESTIMENTO - INFERIORE = lettere B e C (da B1 a CAA1, oppure da B+ a CCC+), che vengono assegnate alle obbligazioni non desiderabili, con bassa garanzia di rimborso nel lungo periodo e con rischio di insolvenza non superiore al 13%; = lettera C (da CAA2 a CA, oppure da CCC a CC), assegnata ad obbligazioni altamente speculative e spesso inadempienti, con rischio di insolvenza non superiore al 26%; = lettere C e D (da C a D, oppure da SD a D), assegnate ad obbligazioni con scarse o nulle prospettive di pagamento, con rischio di insolvenza fino al 100% (la lettera D è l abbreviazione di default ). Nel presente caso, tenuto conto delle date di acquisto dei titoli, è stata effettuata una ricerca presso il sito specializzato Bloomberg dalla quale è emerso che: = secondo la società Moody s alle obbligazioni argentine emesse dopo il 1997 era stato assegnato il seguente rating: al BA3 titolo accettabile con attenzione perc. default 1,57% al BA3 titolo accettabile con attenzione 22
23 23 perc. default 1,57% al B1 titolo indesiderabile perc. default 2,64% al B2 titolo indesiderabile perc. default 4,46% al B3 titolo indesiderabile perc. default 7,52% al CAA1 titolo indesiderabile perc. default 13,00% al CAA3 titolo altamente speculativo perc. default 20,00% al CA titolo altamente speculativo perc. default 26,00% = secondo la società Standard s & Poor s alle medesime obbligazioni argentine era stato assegnato il seguente rating: al BB titolo accettabile con attenzione perc. default 0,93% al BB titolo accettabile con attenzione perc. default 0,93% al BB- titolo accettabile con 23
24 24 attenzione perc. default 1,57% al B+ titolo indesiderabile perc. default 2,64% al B titolo indesiderabile perc. default 4,46% al B- titolo indesiderabile perc. default 7,52% al CCC+ titolo indesiderabile perc. default 13,00% al CC titolo altamente speculativo perc. default 26,00% al SD titolo altamente speculativo perc. default 33,00% al D perc. default 100,00% Tenuto conto di quanto sopra, ho potuto rilevare che: PRIMA OPERAZIONE Al momento dell acquisto (cioè al ) il titolo di cui è causa era stato valutato BA3 da Moody s e BB da S&P cioè titolo accettabile con attenzione, con qualità dell attivo accettabile ma con grado di rischio significativo, scarsa diversificazione delle attività e limitata capacità di copertura 24
25 25 del debito; obbligazione speculativa non ben garantita nel lungo periodo, specie in caso di condizioni economiche sfavorevoli. Dall anno 2001 il titolo ha subito continui declassamenti fino al definitivo default dichiarato nell anno SECONDA OPERAZIONE Al momento dell acquisto (cioè al ) il titolo di cui è causa era stato valutato B1 da Moody s (cioè titolo da sottoporre a monitoraggio continuo, con qualità dell attivo accettabile seppur con difficoltà temporanee di liquidità; obbligazione non desiderabile con garanzia di rimborso del capitale e degli interessi bassa nel lungo periodo) e BB da S&P (cioè titolo accettabile con attenzione, con qualità dell attivo accettabile ma con grado di rischio significativo, scarsa diversificazione delle attività e limitata capacità di copertura del debito; obbligazione speculativa non ben garantita nel lungo periodo, specie in caso di condizioni economiche sfavorevoli). Dall anno 2001 il titolo ha subito continui declassamenti fino al definitivo default dichiarato nell anno DESTINAZIONE DEI TITOLI COLLOCATI DALLA BANCA Non risulta che le obbligazioni argentine negoziate dalla Banca siano state destinate unicamente a determinate categorie di investitori. 25
26 26 Dai documenti in atti e dalle ulteriori ricerche effettuate è emerso che negli anni 1999 e 2000 la Banca ha acquistato e rivenduto le obbligazioni argentine di cui è causa con le movimentazioni analiticamente descritte nei prospetti allegati (con importi espressi in euro). Tutte le vendite sopra indicate risultano effettuate a favore di investitori privati o soggetti giudirici non istituzionali. 6 PRESENZA DEI TITOLI NEL PORTAFOGLIO DELLA BANCA I titoli di cui è causa erano presenti, al momento della vendita agli attori, nel portafoglio della Banca convenuta anche se per brevi periodi, come risulta anche dai prospetti allegati e richiamati nel precedente capitolo 5. I tempi intercorrenti tra l acquisto da parte della Banca e la rivendita agli attori sono tuttavia diversi per ciascuna delle due operazioni. Infatti: PRIMA OPERAZIONE = i titoli venduti agli attori il per nominali ,00 euro erano stati acquistati dalla Banca in data.. per nominali euro ,00 presso.. SECONDA OPERAZIONE = i titoli venduti agli attori il per nominali ,00 26
27 27 euro erano stati acquistati dalla Banca lo stesso giorno per nominali euro ,00 presso.. Non risulta che la Banca abbia avuto rapporti di partecipazione diretta con gli istituti bancari presso i quali i titoli sono stati acquistati. Infatti risulta che i titoli sono stati acquistati da consorzi di banche appositamente costituiti per il loro collocamento, consorzi dei quali la Banca convenuta non faceva parte. 7 PREZZO DI ACQUISTO E DI RIVENDITA DEI TITOLI I titoli di cui è causa sono stati ordinati dagli attori alla Banca convenuta, la quale li ha poi acquistati e rivenduti in contropartita diretta. I movimenti di acquisto e vendita sono stati così ricostruiti: PRIMA OPERAZIONE = acquisto della Banca al prezzo di 98,980 / 100 = vendita agli attori al prezzo di 99,400 / 100 = spread applicato 0,420 / 100 SECONDA OPERAZIONE = acquisto della Banca al prezzo di 99,800 / 100 = vendita agli attori al prezzo di 100,300 / 100 = spread applicato 0,500 / 100 Sono state effettuate ricerche al fine di appurare quale sia 27
28 28 stato il prezzo di mercato degli stessi titoli alla data di rivendita alle parte attrici, riscontrando prezzi e spread pressochè identici a quelli applicati dalla Banca convenuta. 8 PROPENSIONE AL RISCHIO DEGLI ATTORI Dai documenti esaminati risulta che, nel periodo precedente l'acquisto dei bond argentini, tra gli attori e la Banca convenuta sono intercorsi i seguenti rapporti: DATA DI STIPULA DEL CONTRATTO In data.. tra la Banca e gli attori è stato sottoscritto un contratto di negoziazione, sottoscrizione, collocamento e raccolta di ordini concernenti valori mobiliari. OPERAZIONI IN VALORI MOBILIARI EFFETTUATE Dai documenti esaminati emerge che gli attori hanno effettuato con la Banca numerose operazioni finanziarie e precisamente: = tipo operazione pronti contro termine = data di acquisto = data di rivendita = descrizione dei titoli BOT = valore nominale lire.. = rendimento netto 6,55 % 28
29 29 = tipo operazione pronti contro termine = data di acquisto = data di rivendita = descrizione dei titoli CTZ = valore nominale lire.. = rendimento netto 6,00 % = tipo operazione pronti contro termine = data di acquisto = data di rivendita = descrizione dei titoli CD WESTLB LUX 5,82% = valore nominale lire.. = rendimento netto 5,25 % = tipo operazione acquisto titolo RF (RF = reverse floater) = data di acquisto = data decorrenza cedola = descrizione dei titoli SunAmerica ,25% = valore nominale lire.. = rendimento netto 7,22 % fino al poi tasso variabile = tipo operazione acquisto titolo RF 29
30 30 = data di acquisto = data decorrenza cedola = descrizione dei titoli Centrobanca 1998/2015 RF CALL = valore nominale lire.. = rendimento netto 11,75 % fino al ,00 % fino al ,00 % fino al ,00 % fino al variabile dal GRADO DI RISCHIO ASSUNTO DAGLI INVESTITORI Dalle operazioni sopra elencate emerge come gli investitori, in un primo tempo molto prudenti, come dimostrato dalle operazioni pronti contro termine effettuate (cioè con l impegno assunto dalla Banca fin dalla data di sottoscrizione di riacquistare i titoli venduti ai sottoscrittori ad un prezzo già predeterminato, con rendimento leggermente inferiore a quello nominale dato l obbligo del riacquisto), siano poi passati ad operazioni su titoli più sofisticate dal punto di vista finanziario, speculando sugli alti tassi di interesse iniziali e sulle differenze di cambio tra la lira italiana, il dollaro USA ed il passaggio all euro. Infatti: = in data.. sono state acquistate obbligazioni reverse floater per lire.. emesse dalla Banca.. per conto della società 30
31 31 SunAmerica Institutional Funding con garanzia della società SunAmerica Life Insurance (rating AAA di S&P), in moneta euro, con durata 15 anni e con rendimento variabile indicizzato (ma con cedola iniziale fissa per il primo anno pari al 7%) ma comunque garantito per un minimo del 3% che consentiva agli investitori di difendersi dalla eventuale riduzione dei tassi; = in data.. sono state acquistate obbligazioni reverse floater per lire.. emesse dalla società.., con durata 17 anni e con rendimento iniziale dell 11,75% poi 7% poi 6% poi 5% poi variabile, con facoltà da parte dell emittente di procedere al rimborso anticipato; = nel primo semestre 2000 sono state sottoscritte obbligazioni emesse in dollari USA ( USD nominali) dallo Stato Italiano con scadenza 2001, rendimento lordo 5,50% ed oscillazione del valore capitale in relazione all oscillazione del cambio tra dollaro USA e lira italiana; = nel primo semestre 2001 sono state sottoscritte obbligazioni emesse in dollari USA ( USD nominali) dalla.. Banca Finanziaria con scadenza 2002, rendimento lordo 4,50% ed oscillazione del valore capitale in relazione all oscillazione del cambio tra dollaro USA ed euro. Poiché è stato più volte citato il termine reverse floater, è necessario chiarire che con tale definizione si identificano obbligazioni a tasso fisso iniziale che, a partire da una certa 31
32 32 data, diventa variabile e collegato ad un tasso di mercato ma quasi sempre inferiore a quello fisso iniziale. Il tasso fisso iniziale è quindi sempre maggiore rispetto a quello di mercato alla data di emissione, allo scopo di invogliare il sottoscrittore ad acquistarlo. Il rischio è rappresentato dall andamento futuro dei tassi di mercato ed in particolare dal loro innalzamento, che porterebbe il sottoscrittore a percepire una cedola inferiore a quella di mercato o addirittura a non percepire alcuna cedola. La riduzione della cedola inoltre comporta una riduzione del valore in conto capitale dell obbligazione con la conseguenza che, se il sottoscrittore vende il titolo prima della scadenza, potrebbe subire perdite di valore anche notevoli della obbligazione. Un altro termine citato è callable, con il quale si identificano le obbligazioni a tasso fisso munite di clausola che attribuisce all emittente la facoltà di rimborsare anticipatamente il prestito. Tale facoltà viene di solito esercitata dall emittente quando il tasso di mercato risulta inferiore a quello fisso, in quanto gli consente di gestire il rischio connesso alla movimentazione dei tassi di interesse. Ad esempio, se il prestito obbligazionario è stato emesso con rendimento del 10% e dopo tre anni il rendimento medio di mercato è pari al 6%, l emittente ha interesse ad estinguere il vecchio prestito (sul quale paga il 10%) sostituendono con un nuovo prestito sul quale pagherà il 6%. Anche in questo caso, poiché tale clausola è 32
33 33 tendenzialmente sfavorevole per il sottoscrittore, l emittente emette il titolo di norma con rendimenti superiori a quelli correnti di mercato. La natura dei titoli sopra elencati denota una media conoscenza dei titoli finanziari ed una media propensione al rischio da parte dei sottoscrittori. Segue il prospetto di carico e scarico dei titoli rilevato dalle scritture contabili della banca: OBBLIGAZIONE REP.ARG. SCADENZA Data Descrizione operazione ACQUISTI VENDITE SALDO ACQUISTI VENDITE A CLIENTI VENDITE A CLIENTI VENDITE A CLIENTI VENDITE A CLIENTI VENDITE A CLIENTI ACQUISTI VENDITE A CLIENTI VENDITA A-B ACQUISTI VENDITE A CLIENTI ACQUISTI VENDITE A CLIENTI ACQUISTI VENDITE A CLIENTI Rag. Alberto Leggi Giugno
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