Relazione del presidente nazionale della C.N.D.A. Parma 27 marzo 2011

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2 pagina 2 Relazione del presidente nazionale della C.N.D.A. Parma 27 marzo 2011 Cari Amici Presidenti, Come di consuetudine, e con immenso piacere, anche questo anno siamo riuniti a Parma, in questa sede ormai diventata storica, per l annuale Assemblea. Purtroppo quest anno, con grande tristezza, noto che tra di voi una sedia vuota, ed il pensiero và all amico Zanella, presidente dell ASG che ci ha lasciato pochi giorni fà. La mia memoria va all anno 2007, proprio in questo albergo, dove eravamo alloggiati per l organizzazione del Campionato Europeo, e lui, nonostante la malattia che lo aveva da poco attanagliato, aveva dato la disponibilità ad aiutare l organizzazione con la sua presenza sui campi di tiro in qualità di commissario, compito che svolse con estrema maestria. Purtroppo devo ricordare anche la scomparsa di altra figura storica della nostra associazione, uno dei più grossi collezionisti italiani di armi antiche, il Dott. Fabrizio Mennucci, noto professionista in campo medico, grande appassionato e grande tiratore degli albori della CNDA. Il mio cordoglio e quello del Consiglio Direttivo và alle loro famiglie. Chiedo quindi un minuto di raccoglimento per ricordare i nostri amici defunti. Grazie Passo ora a relazionarvi quanto accaduto nell anno Dopo l accordo con UITS, l anno sportivo è trascorso in grande armonia, sia sui campi di tiro che con i rapporti con la Federazione; questo è stato agevolato, secondo me, anche dal cambio di interlocutore. Ora mi relaziono con il Vice Presidente Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare oppure inviare una alla redazione: Avancarica Magazine c/o X.mas srl - Viale della Lirica Ravenna cell fax info@cnda.it Vicario Tito Suss, e, con il suo aiuto alcune problematiche vengono prontamente risolte. Entrambi ci stiamo accorgendo che alcuni problemi derivano dai Presidenti di poligono, ma, spiegando il problema agli organi federali, riusciamo a smascherare chi intende remarci contro. Ma il compito che mi avete affidato all inizio del mio secondo mandato non è stato ancora assolto. La CNDA cerca ancora una collocazione in ambito CONI, in quanto la nostra associazione porta lustro all Italia al pari di altre associazioni riconosciute dall organo olimpico. Non è possibile che associazioni come Il gioco della Morra o Il lancio del formaggio, senza nulla levare ai praticanti di dette discipline, abbiano cuciti i cinque cerchi sulla divisa e noi non possiamo vantare questo riconoscimento, a parer mio dovuto. In compenso l UITS, in un incontro con i suoi massimi esponenti, mi ha dimostrato comunque un apertura ed una voglia al dialogo, ciò da me ritenuto positivo. Può darsi che dovremo cambiare l assetto statutario, ed in previsione ho inoltrato quanto in mio possesso alla Commissione Statuto che sta valutando le problematiche. Quest aria di tranquillità che aleggia durante le gare ha portato, a quanto mi riferisce l addetto alle classifiche, ad un aumento delle prestazione rispetto all anno precedente. Chiaramente è impossibile raggiungere i valori del 2002 e 2007, in quanto anni particolari in cui veniva disputato in Italia un campionato internazionale, il quale portava i nostri tiratori ad un impegno maggiore nella speranza di punteggi interessanti per la qualificazione a dette competizioni. Si è notato anche un altra positività che è quella dell incremento del campionato a squadre. Sempre dai dati si evince ancora una volta che la soglia di gare per cui i tiratori destano interessamento debba essere individuata in un numero massimo di 15. Con l inserimento in campionato di una nuova sede quale Bari, vi faccio notare che le gare disputate al sud sono 1/3 delle gare di tutta la competizione nazionale e siamo disposti a valutare anche l inserimento di altre sedi. Il campionato 2010 ha visto l introduzione nelle nostre gare di una figura importantissima: La Giacca Verde, il cui compito è di vigilare sul corretto funzionamento di una gara e relazionare a chi dovrà in seguito riaffidare o meno alla compagnia una gara di campionato italiano. Questo a maggior salvaguardia dei partecipanti al campionato stesso. Devo però evidenziare che, nonostante ripetute sollecitazioni, i partecipanti ai corsi per Giacca Verde al sud rasentano lo zero. Questo disinteresse fa sì che, per coprire i ruoli delle gare del sud Italia, debba spostarsi personale dal nord con significativi aumenti di costi per la CNDA.

3 pagina 3 Altra novità introdotta quest anno è l uniformità dei bersagli. Ci siamo accorti, proprio grazie a segnalazioni delle Giacche Verdi che alcune marche di bersagli creavano problemi per il conteggio dei colpi. In base ad una delibera assembleare ho inviato una circolare a tutte le Compagnie organizzatrici invitandole ad adeguarsi nell acquisto di bersagli scelti dalla CNDA, con prezzi concordati con il fornitore Bignami, rappresentato dal nostro amico Cocumazzi, che vi invito a contattare. Tengo ad informare questa Assemblea che le Giacche Verdi hanno l imput di dichiarare nulla la gara in caso non fosse riscontrato l uso di bersagli omologati. Lasciatemi ora il piacere di ringraziare pubblicamente questi tesserati che, superato il corso di preparazione, hanno dato la loro disponibilità ad aiutare questo Consiglio Direttivo nell interesse di tutti i tiratori, sovrintendendo alla gara per un corretto svolgimento di essa, e la scelta del bersaglio unificato è stato il primo scalino. Con l aiuto dei nostri Sponsor, che ovviamente ringrazio, l attività si è estesa a chi volesse avvicinarsi al nostro mondo. Di conseguenza sono stati organizzati Corsi di avviamento all avancarica che hanno portato nuovi tesserati ed hanno fatto nascere una nuova Compagnia in Spoleto, anche grazie alla passione del presidente dell omonimo tiro a segno. Oggi possiamo aggiungere che l avancarica è sbarcata anche in terra sarda, tra quella gente ospitale, ho conosciuto Vittorio Serra e suo cugino Giuseppe Cocco, i quali oltre ad aver creato la prima compagnia di avancarica sarda con proprio campo di tiro, hanno indotto altri tiratori a formare compagnie di avancariche che ad oggi sono diventate ben tre. La passione di Vittorio Serra nel tiro a lunga distanza ha fatto nascere in me una nuova scommessa: portare il Long Range in Italia. Voi mi conoscete bene! Mi sono mosso cercando di trovare campi adeguati ed alcuni tiratori sono già pronti a cimentarsi in questa nuova specialità MLAIC e già il mio pensiero corre ad una organizzazione di evento internazionale, in Sardegna? Chi sa!!! Come tutti voi ben già sapete la Rappresentativa Nazionale si è spostata in terra portoghese per disputare il Campionato del Mondo di Avancarica. Non nego alcune difficoltà logistiche in quanto il nostro splendido albergo distava circa quarantacinque minuti dalla sede delle competizioni, ma ciò non è stata conseguenza di una cattiva gestione da parte della nostra organizzazione, ma un grosso ritardo in fase organizzativa di informazioni attese da UITS; nonostante ciò il bottino medaglie, debbo dire inaspettato alla partenza, è stato del tutto ragguardevole, e di questo ringrazio e mi complimento con chi è stato artefice di così inaspettato risultato. Altra grossa soddisfazione il ricordo degli stranieri dell organizzazione del campionato del 2007 in Parma, che non aveva nulla a che vedere con il disastro, sia tecnico che organizzativo, dei portoghesi. Spero vivamente che nel prossimo futuro il MLAIC assegni l organizzazione di così importanti eventi solo a chi dà specifiche garanzie o ha dimostrato nel tempo di esserne all altezza. Quest anno sono in programma due trasferte impegnative: la prima nei dintorni di Marsiglia e la seconda, decisamente più impegnativa della prima, sia per costi che per distanza, per il Campionato Europeo in Finlandia. Già dalla prenotazione alberghiera abbiamo trovato grosse difficoltà, causa la mancanza di ricezione alberghiera, comunque risolte, ma ad oggi il grosso problema è dato dall esportazione delle armi e dalla scarsa collaborazione, per non dire, rigidità dei referenti finlandesi. La trasferta marsigliese, per la disputa della consueta tenzone tra Italia e Francia, haime! mai da noi vinta, prevede la convocazione dei tiratori di interesse da parte della CNDA, con trasferimento in pulman, sistemazione alberghiera ed iscrizione alle gare a carico della CNDA stessa. In ambedue le trasferte il Consiglio Direttivo ha deliberato, come potrete constatare, aiuti economici al gruppo. In questi anni da Consigliere prima e da Presidente poi, mi sono imbattuto in persone che mi hanno chiesto, conoscendo la mia dedizione, e il tempo dedicato alla CNDA: Ma chi te lo fa fare? Difficile fornire subito una risposta adeguata ed esauriente. A volte, pur di togliermi da torno l interlocutore così banale, mi sono rifugiato dietro una battuta compiacente ma l interrogativo mi ritornava in mente, alla ricerca della risposta. Chi me lo fa fare? La passione La passione per quella che era la mia famiglia, per la mia terra, per uno sport sano, per la voglia di vedere il tricolore salire sul pennone più alto al suono dell inno nazionale, per la nostra storia e per la nostra cultura e per tutto ciò che mi hanno saputo infondere. Ecco trovata la parolina: Passione. Credo fermamente che in ogni momento della nostra giornata, specie in una società come quella contemporanea, dove i sogni rischiano di scomparire, le aspirazioni alte e spirituali rischiano di essere travolte da quelle più materialistiche e immediatamente produttive, la vera rivoluzione sia quella di reintrodurre la carica emotiva di una passione sana e trascinante per la propria vita, per lo sport che amiamo, per le amicizie, per i sani valori ed ideali in cui crediamo. Gabriele D Annunzio auspicava: La passione è tutto. Non saremo mai soli, perché sono convinto che la passione sia contagiosa, che troveremo tanti nuovi amici, e né abbiamo già avuto la prova, pronti a seguire le persone animate da ideali e passioni. Questo sia di monito a chi pensa ed ha pensato di farci scomparire. Bene, questa parola PASSIONE tutti noi la dobbiamo farla sentire a tutti, dobbiamo gridarla a tutti, con la speranza che prima o poi qualcuno ci ascolti e ci apra le porte a quel riconoscimento tanto meritato che si chiana CONI. Grazie Giovanni Gentile

4 pagina 4 Avancarica, un Cattaneo da record! Nella XI^ tappa del campionato italiano d avancarica CNDA-UITS, disputata a Vigevano il 19 e 20 marzo, il tiratore della compagnia S.L.V. Graziano Cattaneo, ha stabilito il nuovo record italiano nella specialità Lamarmora/O con punti 97/100, record ottenuto con un fucile originale, Remington Zuave 7 righe. Cattaneo al centro tra Fuserio e Casucci Il bersaglio... record Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito Curiosità una trasferta in 4 scatti Andata TSN Napoli Derrate... Ritorno C.N.D.A. (Consociazione Nazionale Derrate Alimentari) vedi foto!

5 pagina 5 Gara della Befana 2011 tiro alla scopa Ravenna 06 gennaio 2011 Al TSN di Ravenna, organizzato dalla Compagnia Avancarica Ravennate, si è disputata la quinta edizione della gara di tiro alla scopa con pistola ad avancarica. Il bersaglio era, come tradizione vuole, il manico di legno di una scopa di saggina posto a 25 metri. Sotto l attenta regia di Barbara Mancini si sono sfidati una decina di concorrenti. Sul gradino più alto del podio è salito Daniele Filipponi (AR) che ha rotto la scopa al secondo colpo nel tempo di 1 e 19, al secondo posto Francesco Fabbri (LARC) col tempo 1 e 40, al terzo Dario Cortini (AR) col tempo di 2 e 48. Una menzione particolare per Mancini e Romanini che, pur centrando per ben due volte il bersaglio, la scopa non ne ha voluto sapere di rompersi. L albo d oro delle precedenti edizioni vede con due vittorie Ivo Angelini (detentore anche del tempo record di 1 e 13 ) Marco Nanetti e Battista Ravaglia. Al termine della gara, come tradizione, il pranzo conviviale e le premiazioni. Francesco Fabbri nelle foto alcuni momenti della giornata

6 pagina 6 NATALE A.R.T.A di Antonio Valeri Per tutte le altre news classifiche e varie collegati al sito

7 pagina 7 E SE DOMANI In occasione della trasferta a Napoli per la settima gara del Campionato Italiano d Avancarica, il presidente della C.N.D.A. Giovanni Gentile, ha fatto sosta a Capua per incontrare l olimpionico di Skeet, Ennio Falco. Motivo della visita un primo contatto per un eventuale, futuro, interessamento di Ennio Falco per il tiro a volo ad avancarica, sul tappeto la proposta di C.N.D.A. per l organizzazione di gare di tiro a volo presso uno dei campi di tiro di Falco. Per il momento la cosa è rimasta in sospeso per l impegno totale di Falco nella preparazione in vista delle Olimpiadi di Londra del 2012, ma dopo Londra non è detto che non si possa vedere addirittura Ennio Falco in pedana con l avancarica! Per chi non conoscesse Ennio Falco riassumo il suo palmares, sperando di non dimenticare nulla: 1 ORO olimpico ad Atlanta TITOLI Mondiali a squadre 4 COPPE del Mondo 10 TITOLI Europei 1 ORO ai Giochi del Mediterraneo 1 ORO ai Campionati Mondiali Universitari. Francesco Fabbri

8 pagina 8 Col Patrocinio del C.N.D.A. Consociazione Nazionale Degli Archibugieri LARC FAENZA TSN FAENZA ORGANIZZANO IL 2 TROFEO A.D.A. ALPEN-DONAu-ADRIA (Alpi Danubio - Adriatico) GARA INTERNAZIONALE DI TIRO AL PIATTELLO CON ARMI ANTIChE AD AvANCARICA, RISERvATA A SquADRE NAZIONALI. Poligono di tiro di Faenza, Maggio 2011 via San Martino n 47 Faenza (RA) Con la partecipazione delle rappresentative nazionali di Austria, Baviera, Francia, Olanda, Svizzera e Italia. Specialità: Lorenzoni O/R e Manton O/R sulla distanza di 50 piattelli. Per informazioni: Francesco Fabbri Il Presidente Nazionale CNDA Giovanni Gentile

9 pagina 9 A Cerea finalmente la vera avancarica Dopo un primo tentativo fallito ed un secondo non proprio felice (in entrambi i casi c era lo zampino UITS) finalmente la vera avancarica, l avancarica targata C.N.D.A.-UITS è sbarcata a Cerea, mettendo in onda la nona gara del campionato italiano. La prima gara di campionato al nord dopo la sosta invernale e la conseguente voglia di gareggiare degli appassionati, hanno fatto lievitare le prestazioni oltre la soglia delle 250. Le presenze sono andate ben al di là le più rosee previsioni della compagnia organizzatrice Avancarica Veneta, tanto che il suo presidente Giovanni Montagnoli, in accordo col presidente del TSN di Cerea, Zeno Chiarotto, con il placet di C.N.D.A. ha prolungato con una giornata aggiuntiva di gare. Comprensibile un certo imbarazzo iniziale, poi la macchina organizzatrice ha preso a girare a pieno regime e tutto è filato liscio, come ha rilevato con soddisfazione il presidente nazionale della C.N.D.A. presente alla gara. Francesco Fabbri

10 pagina 10 San Valentino vestito di nuovo! Come da tradizione, ogni anno, il Trofeo San Valentino che si disputa a Forlì, organizzato dalla Compagnia del Passatore, presenta una novità, pensavate che la novità fosse l assenza di neve e gelo? E vero, non pioveva e non nevicava, ma la novità è stata l ingresso del tiro a volo nel Trofeo San Valentino, mentre le gare di tiro si disputavano al poligono di Forlì il tiro a volo è andato inscena al campo di tiro CNDA a Faenza. Naturalmente il presidente Gentile avrebbe pagato di tasca propria per vincere la prima gara ma, Andrea Mariotti, El Cuervo per gli amici, l ha portato agli spareggi per poi beffarlo al 7 piattello, buon terzo il giovane tiratore di casa Jacopo Turci.

11 pagina 11 Gli altri vincitori, sugli scudi il ravennate Fulvio Strocchi e il forlivese Giorgio De Paoli autori di una doppietta, gli altri vincitori romagnoli sono i forlivesi Loris Fornasari e Nevio Cavina. Per gli ospiti le vittorie di Giuliana Casucci di Somma Lombardo, Adriana Tivelli di Este. Sul podio tre volte Adriana Tivelli e Francesco Fabbri di Faenza, due volte Teresio Biagini di Galliate e Carlo Arrigoni di Somma Lombardo, una volta Oriana Ferrari di Galliate, Alberto Ferrerio di Somma Lombardo, il forlivese Carlo Severi, il ravennate Dario Cortini e Luciano Mancini di Santarcangelo. Al termine della gara il tradizionale pranzo da Alfio con le premiazioni e i saluti. Francesco Fabbri Inserisci il tuo annuncio gratuito su Avancarica Magazine tel fax info@2inuno.it Vendi... cerchi... scambi?

12 pagina 12 Nel numero successivo di Avancarica Magazine, se i tempi di lavorazione lo permetteranno, saranno pubblicate le risposte. Con questo numero parte una nuova rubrica, dedicata a chi cerca notizie o curiosità su armi o reperti storici, alcuni tesserati C.N.D.A., che ringraziamo, hanno risposto all invito della redazione e dato la loro disponibilità a collaborare, tale invito è rivolto a tutti voi che leggete. Naturalmente è tutto senza impegno, per puro divertimento. Queste expertise avranno un valore puramente indicativo, non possono avere i crismi dell ufficialità né tantomeno essere usate per un qualsiasi altro scopo. In data 26 gennaio il dott. Attilio Mariani ci scriveva chiedendo di conoscere la provenienza e le caratteristiche di alcune armi cui era venuto in possesso: Spero che riesca a visualizzare le immagini, queste sono le ultime 4 foto. Sono di scarsa qualità, comunque le riporto le incisioni presenti su 2 fucili: fucile schutzen (davanti tacca di mira e guancia) AUSSERER IN BOZEN, altro fucile avancarica, guancia destra forse, MANUF.ERE IN ROMA. Grazie ancora per la sua disponibilità e cortesia. Mariani Attilio EXPERT...ISE Inviate all indirizzo info@cnda.it le foto quanto più particolareggiate e chiare, allegando: l elenco dei marchi, fregi ecc. leggibili sui reperti. Fucile militare inglese in uso alla fanteria (dalla foto non riesco a vedere quante fascette stringono la canna) modello SNIDER pattern, costruzione L.S.A. co (London Small Arms co) anno di produzione 1871, calibro mm.14,7 x 51 con 3 rigature, sistema a retrocarica SNIDER e cartuccia 577 SNIDER dotata di bossolo a innesco centrale boxer, la palla era tipo miniè da 34 gr. Punzoni: a sinistra corona con VR, Regina Vittoria, a destra corona con V, ispezione armi Londra. Deriva dalla conversione di fucili Enfield a percussione mod.1853, il progetto fu brevettato nel 1862 dall americano J.SNIDER dal quale l arma prende il nome. Batteria con molla avanti con cane esterno la cui testa può essere piana o a tazza, l arma se presenta 3 fascette d assemblaggio è per la fanteria, con 2 fascette è il modello 1867 per la marina, con più il bocchetto finale. L alzo a quadrante con ritto graduato fino a 950 yarde per fanteria e 1000 yarde per la marina. Guardia, bocchetto e calciolo sono in bronzo. Fucile a pietra con cartella scritta G.M. Manifattura di Roma Fucile tipologia militare francese (mod. 1754?) dalla mia ricerca attribuito all armaiolo romano Gaetano Mazzotti, vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800, all inizio del XIX secolo era custode dell armeria vaticana e armaiolo addetto al servizio militare con la privativa assoluta di tutti i lavori e di tutte le riparazioni. Il privilegio, sospeso durante l invasione francese, fu rinnovato alla restaurazione del Governo Pontificio, il Mazzotti ebbe ordinazioni di armi fino agli anni Il figlio Giovanni proseguì il lavoro del padre dando impulso alla fabbricazione delle canne. Azzardo, essendo essa una grossa impresa per l epoca, potrebbe aver firmato le armi costruite G.M. Manifattura di Roma con sistema e caratteri francesi. Fucile firmato Ausserer in Bozen Classico fucile Sanftl Schuetzen, rigato, a percussione, da tiro a segno, costruito nel Sud Tirolo, datato 1840, circa.caratteristica particolare il calcio molto angolato sistema di scatto con stecker per alleggerire il peso di sgancio, il cane imperniato al rovescio per dare meno vibrazioni verso la canna. Tradizionali incisioni, semplici e rustiche, caratteristiche dei fucili sud tirolesi. Peccato per la tanta ruggine. Quarto fucile in basso nella foto generale. Fucile da caccia databile fine 1700 con acciarino alla Miquelet spagnolo, accensione tramite selce che batte sulla martellina. (per quello che si può vedere nella foto). R.V.

13 pagina 13 Remington storia di un primato di Gualtiero Fabbri Indiscutibilmente, se Samuel Colt con la produzione di massa dei suoi revolver a percussione fu il più grande e il più famoso armaiolo americano dell ottocento. La palma del migliore prodotto dovrebbe toccare alla ditta E. Remington & Sons con il suo 1861 New Model Army and Navy Revolver, fino al 1857 non fu possibile ai produttori di armi Statunitensi aggirare efficacemente il famigerato brevetto Colt ma, al suo spirare non si fecero trovare impreparati, molti si limitarono a copiare il mitico Colt 1851 Navy Model, altri cercarono strade alternative per migliorare un arma ormai entrata nell uso comune. Il prodotto migliore alla fine fu, appunto, il revolver di Remington, che sfruttava alcuni brevetti di Fordyce Beals di W. Elliott e altri degli stessi Remington. A differenza della diretta concorrente essa era un arma a castello chiuso che gli conferiva una maggiore robustezza, aveva organi di mira fissi, e non precari come il Colt, in questo revolver, poi, era possibile la rapida sostituzione del tamburo con un altro carico, non conosco quanto questa funzione fosse applicata in pratica ma pare che fosse utilizzata, anche se a dire il vero in diverse foto dell epoca si vedono personaggi che per avere un alto volume di fuoco preferivano affidarsi al trasporto di più armi. Altro particolare di non secondaria importanza era la tacca per il cane a riposo presente sul tamburo tra una camera e l altra, quest accorgimento permetteva di caricare tutte e 6 le camere senza il pericolo di uno sparo accidentale, anche la disposizione più protetta dei luminelli impediva che schegge della capsula potessero colpire il volto del tiratore. Una caratteristica di questi revolver è la vela sotto la leva-calcatoio, dubito che servisse per irrobustirne l azione, tante altre armi assolvevano egregiamente questa funzione con normali calcatoi, sicuramente non fu messa per abbellimento, nessun americano ai tempi, specie l US Dep. di cui i fabbricanti ambivano alle commesse, avrebbe pensato a questo tipo di fronzoli. Una mia ipotesi è che servisse per agevolare l estrazione e l inserimento in fondina o cintura, insomma doveva impedire che l arma s impigliasse in qualche cosa nel momento meno opportuno, questa mia teoria però incontra pochi seguaci, ma non ne ho pensata una migliore. Se la maggior robustezza è facilmente riscontrabile a vista, per quello che riguarda l affidabilità e la precisione di queste armi basta gettare uno sguardo alle linee di tiro durante le gare di avancarica C.N.D.A. - UITS, dove sia nella categoria originali sia repliche la parte del leone la fa il New Model di Remington, affiancato da alcuni rari revolver la cui costruzione fu sviluppata verso la fine dell epoca delle armi a percussione, i Rogers e Spencer, che, come i Whitney Navy, erano una via di mezzo trai i Colt Navy 1851 ed i Remington. (continua nelle pagine successive)

14 pagina 14 (continua dalla pagina precedente) Non voglio e non ho i mezzi (essendo un più che mediocre tiratore) per affermare la superiorità del Remington in campo agonistico, è certo però che la ditta Remington già dal 1816, presenti Eliphalet Sr. e Junior, era famosa per l accuratezza e la precisione delle sue canne. Un Pennsylvania o un Hawken di questa ditta divenne in breve un pezzo ambito e la qualità delle canne Remington si è consolidata nel tempo, (un arma per tutte: il Remington Zuave 1863 sette righe ) Più avanti ho indicato la fine produzione dei Remington ad avancarica nel 1873, in quell anno cessò la produzione della maggior parte delle armi di questa specie. In realtà quantità minori di Remington ad avancarica sono presenti ancora nelle produzioni del 1875 e anche del 1878, quando si era già in piena epoca della cartuccia metallica. Da appassionato di armi antiche c è però un particolare sulle repliche moderne di questi Remington che mi lascia perplesso, in tutti i cataloghi (o quasi) delle varie ditte che producono queste repliche l arma, è chiamata Mod New Model, mentre in realtà il modello che poi tutti presentano è un New Model Questo è un particolare minore, che nulla ha a che fare con le prestazioni dell arma ma, per un appassionato di armi Western diventa importante. Forse il disguido nasce dalle scritte impresse sulla canna, nei primi modelli. I Remington-Beals, che già si assomigliavano molto al prodotto finale, costruiti in numero limitato nel , vi era lo scritto: << Beals Patent sept Manufactured by Remingtons Ilion, N.Y. >> Al modello Beals seguì nel 1862 il Remington 1861 Army and Navy Revolver, conosciuto in seguito anche come Old Model, e questo sulla canna aveva scritto: << Patented Dec.17, 1861, Manufactured by Remingtons, Ilion N.Y. >>. Sul modello definitivo, il Remington New Model Army and Navy Revolver, prodotto dal 1863 al 1873 (chiamato anche 1861 New Model oppure da alcuni mod. 1862) Sulla canna vi è lo scritto: << Patented Sept / E. Remington & Sons, Ilion, New York U.S.A. New Model >> Lo stesso scritto che è presente anche sulle canne delle nostre moderne repliche. Ho pensato che possa essere stata la data del brevetto Beals (14-sett-1858) riportata sugli ultimi modelli a produrre il disguido. Alcuni giorni fa nell ufficio del Sig. G. Merlino a Gardone Valtrompia ho avuto occasione di ammirare un bel revolver Remington 1861 New Model, originale e in ottime condizioni, convertito a cartuccia metallica, in cal 45cf. (La ditta Uberti di cui il sig. G. Merlino è responsabile produce una replica di questa arma chiamandola però: 1858 New Improved Conversion).

15 pagina 15 Queste conversioni in origine furono eseguite dalla Remington dal 1868 pagando una royalty alla Smith & Wesson detentrice del brevetto Rollin White. Le prime armi in cui furono eseguite le conversioni erano dei New Model Navy Furono tentate diverse soluzioni utilizzando vari brevetti già esistenti, come quello di C. Trevis, di J. Adams e di W. Tranter, tutti prevedevano il taglio della sezione iniziale del tamburo dove c era l alloggio dei luminelli I primi esemplari di conversione erano privi della bacchetta di estrazione ed anche del portellino di caricamento, che oltre a questa funzione impedisce anche alle cartucce cariche di sfuggire dal tamburo. Una soluzione fu di applicare al tamburo una piastra posteriore rimovibile che andava inserita dopo il caricamento delle cartucce. Una prova, poi abbandonata, consistette nell inserire 6 percussori flottanti direttamente su questa piastra, in questo modo il cane poteva restare quello originale e con la sostituzione del tamburo si poteva tornare alla percussione ad avancarica. Nei primi tentativi venne semplicemente forato il tamburo, fresati gli alloggiamenti per il rim della cartuccia e modificato il cane. Il modello Army alla fine fu un calibro 46, com è noto il calibro nominale del 44 avancarica in realtà è circa 11,7 mm. (0,460 ), allargando i fori del tamburo per contenere le cartucce metalliche questo diventava poi troppo fragile, essendo insoddisfacenti tali soluzioni si dovette procedere alla sostituzione del tamburo mantenendo il resto della arma, di queste conversioni la Remington ne eseguì 4.574, con un tamburo a 5 colpi in cal. 46 rimfire. La stessa cosa successe nel modello Navy, che mantenne la capacità di sei colpi ma in calibro.38, non ho trovato la quantità convertita da Remington di questi secondi modelli. Le conversioni costavano 4,25 dollari in cui era incluso il dollaro di royalty per Smih&Wesson, la ribrunitura dell arma ed un paio di guancette nuove. In seguito il modello Army Conversion fu realizzato nei calibri 44 Centerfire e Rimfire e nel calibro 45 Centerfire e rimase in produzione fino all uscita del Modello 1875, mentre la conversione Navy in calibro 38 continuò a essere prodotta per altri 3 anni. Un osservazione di costume la vorrei fare ancora sulla caratteristica vela che in queste armi rimase, non solo quando la leva calcatoio divenne inutile per le nuove conversioni. La conversione fu eseguita anche sul modello 1875, dove essendo l arma fabbricata ex novo in tutte le sue parti avrebbe potuto essere eliminata, rimase per dare un identità precisa a queste armi od aveva, come ho sospettato e spiegato, un uso pratico? Se nel tiro di precisione ad avancarica C.N.D.A. - UITS il Remington 1861 la fa da padrone, nella specialità a cartuccia metallica questo primato appartiene al Colt SAA nelle sue varianti. Ora mi sarebbe piaciuto provare se questa nuova arma abbia mantenuto la stessa superiorità che aveva sulla sua concorrente, ho già un eccellente tiratore sottomano, appena avrò la possibilità dell arma, procederò nelle prove, seguite da un imparziale (spero) giudizio. Per tutte le altre news classifiche e varie collegati al sito

16 pagina 16 Buon Compleanno AVANCARICA Buon compleanno Italia... e perché no, anche all avancarica. Tutto è cominciato quando Giuseppe Garibaldi convinse il Re, Vittorio Emanuele II dell utilità dell addestramento all uso delle armi e della pratica del tiro a segno. Con l emissione del Regio Decreto dell 1 aprile 1861, il neonato Regno d Italia, istituì ufficialmente la formazione delle Società di Tiro a Segno poi, col Regio Decreto dell 11 agosto 1861 fu promulgata la nascita della Società del Tiro a Segno Nazionale con sede in Roma e con lo scopo di organizzare almeno 2 manifestazioni nazionali l anno e di conseguenza, sancì la nascita del Tiro a Segno nell Italia unita. Proprio così, anche noi praticanti del Tiro a Segno con le armi ad avancarica, compiamo ben 150 anni! Il primo consiglio direttivo della Società del Tiro a Segno Nazionale era presieduto da Sua Altezza Reale il Principe Umberto di Savoia, i vice presidenti, nominati dalla Casa Reale, erano il Generale d Armata Giuseppe Garibaldi, il Gen. di Corpo d Armata Enrico Cialdini ed il Luogotenente Generale, Alessandro Manfredi Luserna D Angrogna. I consiglieri, tutti parlamentari del Regno erano: Giuseppe Pandolfini, Giacomo Plezza, Rinaldo Simonetta, Luigi Torelli, Nino Bixio, Gabriele Camozzi, Carlo Penzi, Enrico Cosenz, Magnani Ricciotti, Giovanni Cavalli, Francesco Simonetti ed Ernesto Riccardo Di Neto. Questi decreti restarono in vigore sino al 1882 quando diventarono legge dello Stato, legge n 883 del 2 luglio 1882 sulla istituzione del Tiro a Segno Nazionale. Grazie al Regio Decreto del 1861 si formarono in molti Comuni e mandamenti varie Società di Tiro a Segno e la prima Gara a Torino nel 1863 decretò la nascita ufficiale del Tiro a Segno in Italia. Poi si replicò a Milano, a Firenze e anche per festeggiare l annessione del Veneto nel 1866 le gare furono organizzate a Venezia. Con l avvento della cartuccia metallica e dal 1980 della polvere infume, inizia l uso del Vetterli ; nei Poligoni e nelle gare vediamo sempre meno la mitica carabina Svizzera tanto amata e usata, con grandi successi, nelle varie campagne risorgimentali e osannata da Giuseppe Garibaldi. Per gli amanti dell avancarica porto brevemente a conoscenza l origine storica della Carabina Svizzera. Nel 1850, a Genova, era sorta una congregazione di stampo Mazziniano dove la pratica del Tiro a Segno faceva da collante e da sinergia per il formarsi di squadre di volontari, sempre pronti a intervenire nelle frequenti chiamate alle armi del risorgimento Italiano. Si trattava di un elite di esperti tiratori, equipaggiati principalmente con la carabina federale Svizzera mod. 1851, in assoluto la più precisa di tutte, era di piccolo calibro 10,4 e armava l esercito Svizzero, costava tre volte di più di una qualsiasi altra arma d ordinanza. I carabinieri Genovesi l acquistavano

17 pagina 17 personalmente allenandosi nei poligoni e portandola sui campi di battaglia, risolsero molti fatti salienti delle guerre d Indipendenza al fianco di G. Garibaldi (non per niente fu chiamata la Santa Carabina!). Dopo il 1870 tornando tra le mura dei Poligoni vediamo affermarsi definitivamente l arma a retrocarica che ormai sostituisce l avancarica con il nuovo, si fa per dire, Vetterli cal. 10,35X47R divenuto l arma in dotazione all esercito. Nel 1885 si era costituita a Roma la Federazione di Tiro a Segno, che dettò le regole con cui praticare in campo nazionale l attività del Tiro. In Europa il Tiro a Segno si sviluppa principalmente nella tipologia estrema e cioè il Tiro a lunga distanza. Il XIX secolo vide l Inghilterra lontana dai teatri di guerra Europei, l attività del tiro a segno Anglosassone, al contrario di quella spinta patriottica che pervase in l Italia, era coltivata come uno sport d elite dell aristocrazia. Si sviluppa principalmente a Wimbledon, già dal 1865 e poi a Bisley dal Si attrezzarono così immensi campi di tiro predisposti per centinaia di tiratori, storiche le gare con l America (National Rifle Association) siamo nel 1872 le armi più usate, i Rigby ad avancarica contro le americane Sharp, affiancate dai Remington rolling block a cartuccia metallica, gare vinte sempre dall America. Anche se è vero che gli Irlandesi (campioni indiscussi nel Regno Unito) dimostrarono che alle lunghe distanze, i loro fucili ad avancarica, erano ancora validissimi, il verdetto sul campo fu abbastanza chiaro, con gli Sharp e i Remington a retrocarica, gli Americani avevano fatto cose ritenute allora impossibili dal punto di vista della precisione. In Italia intanto il Tiro entrava sempre di più nella sua dimensione, nel 1893 nasceva L Unione Tiratori Italiani (UTI) e nel 1899 fu fondata l Unione Italiana di Tiro a Segno (UITS). La prima, come da legge vigente, preparava i giovani all uso delle armi era controllata e gestita dal Ministero della Guerra, dell Interno e della Pubblica Istruzione, utilizzando solo l arma militare. L UITS si inserisce come organo sportivo, allo scopo di addestrare i giovani tiratori negli ambiti nazionali, internazionali ed alle gare sportive. Si affiliò all Unione Internazionale di Tiro, esistente dal 1897, partecipando così al 1 Campionato Mondiale, organizzato a Lione nel Vi parteciparono 5 tiratori italiani (4 di Torino ed 1 di Genova). La gara era di fucile o carabina di grosso calibro, a 300 metri sulle 3 posizioni. Subito dopo la 1 Guerra Mondiale, l UITS entra a far parte del CONI e nella 7 Olimpiade, Anversa 1920, c è la prima partecipazione di tiratori italiani. Nella 9 Olimpiade, Los Angeles 1932 arrivò la prima medaglia d oro per l Italia, grazie al ravennate Renzo Morigi nella pistola automatica, ben spalleggiato dal suo concittadino Domenico Matteucci, medaglia di bronzo. (continua nella pagina successiva)

18 pagina 18 (continua dalle pagine precedenti) Dopo le olimpiadi di Berlino del 1936, dove il miglior risultato azzurro fù il sesto posto di Walter Boninsegni nella pistola automatica, il tiro a segno Italiano entra in una galleria buia dove le leggi frenarono lo svolgimento di tale sport, asservendolo solo alla propaganda del regime. Mentre in Italia il Tiro sportivo era utilizzato per addestramento principalmente con armi militari, nei paesi nordici, dalla Svezia alla Svizzera, il Tiro a Segno era promosso e praticato a livello istituzionale. Dopo la seconda guerra Mondiale si cambiò la mentalità, con un Decreto Legge dell 8 luglio 1944 fu disposto lo scioglimento dell UTS e delle sezioni di Tiro a Segno Nazionale e tutto passò sotto il Commissariato del Ministero della Difesa. Nel 1947 a Stoccolma si disputarono i primi Campionati Mondiali del dopoguerra e nonostante il calo di tecnica e di agonismo, la bandiera Italiana salì nel pennone più alto con la specialità pistola automatica a squadre. I molti poligoni, distrutti dalla guerra, il disinteresse dello stato, i costi alti per ricostruire fecero si che nei poligoni entrasse il calibro 22, riducendo le distanze e le specialità di tiro; nasceva quindi anche la specialità dell aria compressa a 10 metri. Il Tiro a Segno negli ultimi sessant anni è quindi vissuto in un ambito molto accademico senza più il supporto popolare che ne aveva decretato la diffusione e il successo come quando nacque nel milleottocento. Le nuove attività agonistiche, vedi ex ordinanza, bench rest, ecc... utilizzano armi militari o di alta tecnologia, queste gare hanno però ben poco a che vedere con le gare del passato Allora si gareggiava utilizzando le 3 posizioni, a terra, in ginocchio ed in piedi, in imbracciata senza alcun supporto o appoggio e abitualmente si tirava a 300 metri, ora si fanno sparare i tiratori (appassionati di armi ex ordinanza e armi storiche) in posizione seduta con le armi ben appoggiate su di un rest o bancone, questo per motivi di sicurezza e per dare la possibilità di poter fare partecipare comunque i tanti, che altrimenti non riuscirebbero a tenere l arma in mano per motivi di età, scarso allenamento o scarsa attitudine all uso delle armi in generale. Più che le qualità del tiratore si può valutare la bontà delle armi e, infatti, la classifica di queste gare la fa lo spessore del portafogli dei partecipanti più che la loro bravura. Il tutto pubblicizzato e sponsorizzato da venditori di armi e munizioni, grazie al notevole giro d affari che comporta questa rincorsa a materiali costosi e tecnologici. Questo si trova oggi: consumismo e poca voglia d imparare a impegnarsi sul serio, di conseguenza sono sempre più deserti le linee di tiro accademico nei poligoni dei vari Tiro a Segno (infatti, le prestazioni di buon livello internazionali sono sempre più rare). Una delle poche federazioni che tiene ancora vivo lo spirito con cui è nato il Tiro a Segno, è la Consociazione Nazionale degli Archibugieri (C.N.D.A.) che con l uso sportivo di armi ad avancarica ed il loro studio si avvicina molto all attività madre del Tiro, cosi com è stata codificata dalle origini in poi. Si può affermare, perciò, che il Tiro a Segno del futuro deve ancora guardare alle proprie radici. BUON COMPLEANNO!!! Vittorio Serra - Robero Vecchi - Francesco Fabbri

19 pagina 19 ROMA CAPITALE di F. Fabbri AL LAVORO... Nell anno dei festeggiamenti per i 150 anni dell Unità d Italia potevamo mancare alla gara nella capitale? Certamente no ed allora via per l ottava gara del Campionato Italiano d Avancarica solo che, confermando i nostri timori della partenza, la parte tecnica è passata in secondo piano lasciando spazio all amicizia e alla convivialità. Le gare hanno avuto naturalmente la loro importanza e alcuni tiratori hanno esagerato, su tutti Alfredo Vedani, con 5 primi posti ha lasciato Renzo Signorini a 4 e Antonio Valeri a 3, da segnalare l ingresso di Antonio Bambacaro nel club dei grandi con la vittoria nella specialità Vetterli R con punti 98. a Tavola... con CIRCI Buon appetito GENTILE, CAPONE e MANTEGAZZA DODI...un mito

20 ERRATA CORRIGE pagina 20 Nel numero precedente di Avancarica Magazine c è stata un inversione nelle didascalie delle foto delle armi a ruota, rimediamo ora scusandoci per l inconveniente. La redazione. Piastra per pistola con meccanismo alla bresciana (1630 circa). Piastra per fucile tedesca alla fiamminga, fine 500 inizi 600. Piastra per fucile da caccia, Europa centrale, Pistola a ruota di Norimberga interamente in acciaio, con sicura allo scatto, e chiusura automatica dello sportellino (1580). Puffer della Guardia dell Elettore di Sassonia (1590) Pistola militare a ruota olandese, guerra dei trent anni ( ) essenziale e senza fronzoli. Fucile bresciano con ruota alla fiamminga ( ), aveva due scatti montati nello stesso meccanismo, per sicurezza, se uno falliva si usava l altro.

21 pagina 21 Fucile da caccia, Europa Centrale (1750). Fiasca per polverino dotata di chiave per caricare il meccanismo a ruota. Muller Buchse Germania, (1650). Tschinche, Slesia ( ). Piastra con meccanismo alla francese. L ultima arma a ruota fu costruita nel 1829 a Parigi da Le Page (era una bellissima coppia di pistole). vetrina con panoplia di armi a ruota bresciane e chiavi per caricamento.

22 pagina 22 DITE LA V STRA la voce all avancarica Gentilissimi, Vorrei avvicinarmi al tiro ad avancarica con una replica di revolver Remington. Risponde Massimo Capone Non avendo trovato nel regolamento nessuna restrizione a proposito vorrei sapere se: - posso approfondire e allargare (mantenendo il profilo) il solco che costituisca la tacca di mira? - posso adattare delle guanciette (identiche nel disegno) per allungare l'impugnatura che per me é corta? Tutto ciò é prematuro perché devo ancora fare pratica prima di pensare alla partecipazione a gare, ma non potendo (per visus e morfologia) usare l'arma come esce dal fabbricante vorrei essere certo di non commettere irregolarità. Ringrazio per l'attenzione - Quanto alla tacca di mira sconsiglio interventi di allargamento od approfondimento perché li ritengo alterazione della tipologia originale. - Quanto alle guanciette è assolutamente vietata qualsiasi alterazione nelle dimensioni (ricordarsi anche di mantenere la superficie liscia) Cari saluti Massimo Capone Giovanni Javarone - Torino Nell arco di pochi giorni sono mancate 2 figure storiche dell avancarica italiana, Elia Zanella e Fabrizio Mennucci, alle loro famiglie le condoglianze ed un affettuoso abbraccio dalla C.N.D.A. il Presidente nazionale C.N.D.A. Giovanni Gentile FABRIZIO MENNUCCI (nella foto) Un saluto di Alessandro Cesari e Giorgio Alidori Il 6 marzo 2011 si è spento a Pisa Fabrizio Mennucci. Appassionato, da una vita, di armi, ricarica e soprattutto di avancarica ed armi antiche. Collezionista e medico stimato, ha contribuito alla diffusione della prima ora del nostro sport specie in toscana. Fondatore della compagnia GACEN a cui è rimasto sempre legato. Prima del precoce manifestarsi di una lunga malattia ha partecipato a numerosi campionati C.N.D.A. ed ha contribuito, soprattutto nell ambito del controllo armi, allo svolgimento di numerosi campionati internazionali. Lo ricordano, con amicizia e affetto, tutti coloro che da lui hanno ricevuto garbati consigli, indicazioni e con i quali ha condiviso volentieri la sua passione. ELIA ZANELLA Ciao Fabrizio ci mancherai davvero. Presidente e fondatore della Compagnia d Avancarica ASG. Lo ricordiamo come grande sostenitore della Avancarica Italiana, diede un notevole contributo all organizzazione del Campionato Europeo svoltosi a Parma nel 2007.

23 pagina 23 Tivelli... un quasi record di F. Fabbri Nella decima gara del Campionato Italiano d avancarica, disputato a Milano il 5 e 6 marzo, Adriana Rossella Tivelli, plurimedagliata di Corbola (Rovigo), tesserata per la compagnia APN ha insidiato da vicino il record Italiano nella categoria Lamarmora R, per ora detenuto da Aldo Ascione della compagnia AAN con i novantotto punti realizzati a Pisa nel 2002.

24 pagina 24 PYRODEX... doping tecnico? Confermando il divieto all uso delle polveri PYRODEX e TRIPLE SEVEN nelle gare ufficiali C.N.D.A. e in attesa di un pronunciamento definitivo dell Assemblea Generale delle Compagnie e del Consiglio Direttivo della C.N.D.A. che decideranno quale sistema di controllo sarà adottato, riportiamo le caratteristiche delle polveri pubblicate sul sito della ditta Hogdon e un estratto di un articolo pubblicato su Armi e Tiro, a firma di Giulio Tonini. HOGDON PYRODEX Pyrodex P è destinata ad essere una sostituta diretta della polvere nera ed è misurata volumetricamente come una misura di polvere nera. Gli usi principali Pyrodex P sono pistole ad avancarica, revolver palla ed in piccolo calibro, fucili ad avancarica. Pyrodex RS può essere utilizzato in tutti i calibri di fucili ad avancarica a percussione e fucili da caccia. Ha una vasta applicazione di usi ed è la polvere più versatile della linea Pyrodex. Come tutti i gradi di Pyrodex, brucia più pulito e produce meno incrostazioni della polvere nera. RS siparagona come dimensione delle particelle alla polvere nera 2F. Select è un accessorio delle nostre RS grado di Pyrodex. Utilizzando la polvere RS con i dati 2F, Select può ridurre significativamente il volume di carica. Una bella notizia per il cacciatore di cervi è che Select si comporta bene con i sabot e proiettili conici. Select è diventata la preferita tra i molti tiratori a cartuccia metallica a polvere nera per la sua eccezionale consistenza. HOGDON TRIPLE SEVEN Propellente rivoluzionario Hodgdon per l avancarica, una polvere cristallizzata che si pulisce con la sola acqua. Non contiene zolfo, quindi non ci sono odori forti e la pulizia è un gioco da ragazzi. Seven Triple polvere granulare è destinata all'uso in fucili da caccia e fucili in calibro 45 e più grandi, così come carica per le cartucce metalliche. La stessa polvere grande come la FFG ma con granulometria più piccola è destinato all'uso in pistole e fucili di calibro 50 e più piccoli. (tratto dal sito della Hogdon) Le foto sono tratte dalla rivista Armi e Tiro

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26 pagina 26 CHIAPPA FIREARMS crea la versione moderna di un classico Winchester: il 1886 KODIAK Il 1886 rappresentò per la Winchester il raggiungimento di un importante successo: la richiesta popolare era per cartucce sempre più potenti, e da tempo l azienda tentava di costruire un fucile a leva in grado di camerare il popolarissimo e potente calibro a polvere nera.45/70. Dal progetto del geniale Browning, che collaborò fruttuosamente con Winchester per circa 30 anni, nacque il modello 1886.

27 pagina 27 Questo fucile, caratterizzato da una solidissima chiusura della culatta, superò di gran lunga le aspettative della Winchester: riusciva a camerare non solo il.45/70, ma anche il.45/90, il.50/110 Express Buffalo e nel 1903 persino le cartucce a polvere infume ad alta velocità.33wcf. Si può dire che il modello 1886 fu il vero fucile Express americano. Questo termine venne coniato all inizio del 19 secolo per indicare un fucile o delle munizioni capaci di velocità di gran lunga superiore alla media; queste prestazioni si poterono ottenere grazie all utilizzo di cartucce leggere - spesso a testa cava - caricate con pesanti quantità di polvere nera. Chiappa Firearms distribuisce la fedele replica del fucile 1886 Lever Action calibro.45/70 dalla metà del Il successo di questo modello è stato grandissimo soprattutto nel mercato americano, che richiede prestazioni impeccabili (viene utilizzato nella caccia tradizionale ad animali di grossa taglia) ma è al contempo attentissimo alla fedeltà storica. Il modello 1886 di Chiappa Firearms è una riproduzione fedelissima, ed è l unica replica che garantisce il 100% di intercambiabilità delle parti col fucile originale. Chiappa Firearms ha sviluppato ora una versione più moderna del 1886 studiata appositamente per la caccia, disponibile dall inizio del Il look è sportivo ma raffinato, offrendo un abbinata eccezionale di praticità ed estetica. Calcio ed astina sono in legno verniciato soft touch, uno strato di gomma colore nero opaco che garantisce una presa salda e confortevole, il calcio monta un calciolo in gomma estremamente morbido. Bascula, otturatore, leva armamento, canna e tutte le parti metalliche a vista sono protette alla corrosione mediante un trattamento di cromatura opaca (definita cromo duro ) che, oltre ad essere particolarmente elegante, dura inalterata nel tempo. La canna semiottagonale da 22 è ottenuta per botonatura; il caricatore corto porta 4 colpi (un colpo ulteriore è contenuto nella bascula). Una particolarità del 1886 Kodiak sono lo mire Skinner, conosciute e molto apprezzate soprattutto negli Stati Uniti. Prodotte con cura artigianale in piccole serie, le mire Skinner garantiscono una precisione eccellente oltre ad una funzionalità, un estetica e una durata che non temono confronti e le rendono l ideale complemento per un fucile da caccia.

28 pagina 28 COMPRO... VENDO... FUCILI e CARABINE Fucile avancarica replica Pedersoli cal. 45 mod. Tryon Match come nuovo a 600 Giuliano tel Fucile avancarica replica Investarm cal. 50 mod. Country Hunter 150 A come nuovo per motivi di salute. 200 Giuliano tel DOPPIETTA ORIG. AvANCARICA a luminello, cal. 16. Sulle cartelle: BORDONI - BRESCIA Canne punzonate VINCENZO BERNARDELLI (fondatore e capostipite dell'omonima fabbrica d'armi). Condiz. eccellenti, funzionante e completa (bacchetta originale con cavastracci), anime lisce senza corrosioni Massimo Capone Fucile originale per categoria G.N. cal.18, con baionetta mono matricola, con fodero in pelle e fondi palle Fabio Bignotti Fucile PARkER hale cal.451 rigatura A. Henry con scatto da gara nuovo mai usato, corredato da: trafilatore blocchetto RCBS, diottra middle range. 700 Carlo tel Fucile hawken cal.45 mille righe, Fabb. Investarm, come nuovo. 300 Carlo Fucile GARAND SPRINGFIELD anno 1942 ca. ottimo stato canna a specchio con cinghia baionetta e dies tratt. Angelo Fucile ZuAvE modello 1863 cal. 58 (ARMI SPORT) allestimento per tiro 100 mt. con canna svizzera, passo e rigature (7 righe) identiche al modello originale. Luciano MORTIMER hunter cal. 54 a pietra, vendo causa inutilizzo, buone finiture, legno eccezionale, seconda batteria ed accessori, 600 palle pronte per l utilizzo. Possibilità di provarlo. valerio vetterli Svizzero cal. 10,4 mod percussione centrale, vendesi con o senza baionetta con fodero. Andrea Fucile A LuMINELLO datato circa 1843 Arsenale Napoletano semi restaurato con meccanica e canna al 95% e legno al 90%, manca di asta di caricamento. 900 trattabili Luciano Fucile westley RIChARD (ZAR) cal. 577/450 (coda di scimmia), completo di n. 40 bossoli e dies. Fucile in ottime condizioni. vincenzo ore p. Fucile ad avancarica mod belga per il mercato civile, assegnato ai corpo volontari della guardia nazionale di Venezia, marcato a Ch. De Loneux-Liege Gasbarri RIGBY cal. 45 canna corta impost. per categorie a 100 mt. WALKYRIE- WHITWORTH con guanciale in cuoio, diottra, cinghia, 2 a batteria, luminelli di ricambio e n. 200 palle trafilate; vendo causa inutilizzo. Possibilità di provarlo. valerio Fucile MORTIMER PEDERSOLI cal.54 a pietra, con diottra, mirino + inserti intercambiabili e tutti gli accessori per sparare, praticamente nuovo, vendo x inutilizzo. crotti.max@ libero.it Massimiliano ZuAvE cal. 54 fab. Euroarms con fondipalle. 350 trattabili Plinio Fucile ENFIELD modello Volonteer cal. 451, 2 fascette Alexander Herny. Replica Euroarms. Nuovo mai usato. Luigi MAuSER mod. 1871/84, cal. 11 x 60 R, con palle, dies, 40 bossoli, fondipalle, in cond. ottime. vincenzo ore pasti Fucile ad avancarica mod francese, marcato Rochat a St. Etienne Gasbarri Carabina waadtlander Pedersoli cal. 45 vendo compreso di una seconda canna in cal accessori (Campione Italiano 2004 Vetterli Replica) ventura ore serali Fucile vetterli italiano fanteria mod. 1870/87/16 cal. 6,5, Brescia 1881 e fucile CARCANO mod lungo cal. 6,5 - Terni baionetta con fodero e dragona. Andrea tel Fucile S. 223 Scout cal. 45 a percussione + Pistola S. 305 Charles Moore Target cal. 45 a percussione. Pedersoli, completi di tutto l occorrente per il tiro, comprese le stecche in dotazione. Armi complete nuove, MAI USATE, ne mai uscite dall imballo originali. Vendesi esclusivamente per motivi di salute. Sono visibili sul sito: Il tutto a 800 Stefano Sassoli Fucili n 2 CARL GuSTAv, modello modello 63 con diottra 750 Fabio Bignotti ENFIELD cal.58 Armi Sport, 3 fascette, libera vendita, nuovissimo, cedo ad interessati. Claudio G Carabina C.Z. mod. 550 cal , cedo ad interessati. Claudio G Tryon Match con diottra cal. 45 replica Pedersoli con 100 palle e fondi palle. 900, come nuovo sparati solo 100 colpi. iangelini@racine.ra.it. Angelini Carabina da tiro G. Manzoni in Lugano 1850, canna ottagonale rigata a specchio cal. 9 mm, doppio grilletto con stecher, lunga 120 cm. peso 6,5 kg. condizioni perfette Mauro Carabina Federale Svizzera a percussione con diottra, pallottiere e trafilatore cal. 10,50 originale 1851, tenuto bene, fabbricato Winterthur - F. Bram Massimo Carabina Mauser mod. 98/48 cal.8x57 (Mod. jugoslava), ottimo stato, buona rigatura Francesco winchester mod cal.44-40, carabina del 1910 tutta originale, non ribrunita, canna tonda cm.51, legni ottimi, brunitura 30% Orazio

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