LA COMUNICAZIONE NELLA VITA DI COPPIA

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1 CIVITELLA DEL TRONTO CONVENTO SANTA MARIA DEI LUMI LA COMUNICAZIONE NELLA VITA DI COPPIA Dott.ssa Giulia Ricci Mediatrice Familiare ad indirizzo legale PREFAZIONE La famiglia è l istituzione fondamentale di ogni società civile. Il nostro ordinamento riconosce la famiglia fondata sul matrimonio, anche se all interno di esso sussistono riconoscimenti alle famiglie di fatto, in particolare per ciò che attiene alla sfera dei diritti della prole. Voi avete scelto la forma del matrimonio concordatario, ossia di un matrimonio che produce effetti giuridici sia nell ordinamento statale che nell ordinamento ecclesiastico. Ma oltre alla produzione degli effetti giuridici, l aspetto che rileva in questa sede è la sacralità e l indissolubilità del vincolo che, attraverso la promessa di fronte a DIO, lega i nubendi. Voi iniziate il vostro cammino con la certezza di essere fin dal primo giorno in tre. Immaginate sempre che su una sedia, apparentemente vuota, della vostra casa ci sia sempre seduto il Signore, non a giudicarvi, ma ricordarvi dell impegno e delle responsabilità dinanzi a Lui assunte, ed a sostenervi nei momenti di maggiore difficoltà. La preghiera deve entrare a far parte del vostro quotidiano perché oltre a rappresentare un punto di forza nei momenti di difficoltà rappresenta anche, visto che parleremo di comunicazione, una forma di dialogo alto. Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro (Mt. 18,20). Pag. 1 di 10

2 1 Il ciclo di vita della famiglia In Italia la famiglia sta attraversando un profondo mutamento. Dal 1971 al 2011 le separazioni sono passate da a , i divorzi da a Si è innalzata l età media degli sposi (30 anni). La durata media dei matrimoni che terminano con un fallimento è di anni (iscrizione a ruolo della causa). Aumentano le separazioni tra gli ultrasessantenni. Attualmente la famiglia è sempre meno ancorata a modelli tradizionali e sempre meno supportata da strutture culturali e sociali che in passato ne garantivano la stabilità. IERI Modello familiare rigido su cui veniva esercitato un forte controllo sociale ed etico; i ruoli erano ben definiti; la fedeltà, oltre ad essere un obbligo giuridico, era fortemente sentito come valore. Il conflitto non veniva espresso ma scivolava nel rancore, nella rassegnazione, nel conflitto sotterraneo. OGGI L obiettivo principale è la realizzazione personale; non si è disposti a fare sacrifici in nome della famiglia se incompatibili con obiettivi individuali. Si è svincolati dai legami (culturali, sociali religiosi) di appartenenza. Conseguenza di questo mutamento culturale è un aumento della conflittualità nella coppia e nella famiglia, poiché ad una libertà nelle relazioni, rispetto ai nostri genitori ed ai nostri nonni, non è seguito un acquisto di abilità specifiche nella gestione dei conflitti e della comunicazione. Non disponiamo cioè di strumenti per gestire questa nuova libertà, di cui godiamo, rischiando di farci travolgere da problemi, conflitti, fraintendimenti. Pag. 2 di 10

3 In mancanza di supporti esterni sociali e culturali, la coppia deve ricercare in se stessa gli strumenti gestire i conflitti, per tenere nel tempo ed affrontare i compiti maggiori, come ad esempio l educazione dei figli (contrasto di modelli educativi), che le vengono affidati da un corpo sociale più disgregato. La coppia ha bisogno di supporto soprattutto nei momenti legati al ciclo di vita della famiglia o nei momenti legati ad eventi imprevisti (eventi normativi ed eventi paranormativi), perché è in questi passaggi che spesso la coppia si disgrega. I cambiamenti sono momento di crisi nella vita di coppia, ma la crisi può essere vista come un opportunità. La parola crisi deriva dal greco krinein : giudicare, mettersi in discussione, ripensarsi. OBIETTIVO: BUON FUNZIONAMENTO DELLA COPPIA NEL TEMPO. CICLO DI VITA DELLA FAMIGLIA 1. FORMAZIONE DELLA COPPIA ( Innamoramento - Buona comunicazione). 2. FAMIGLIA CON FIGLI PICCOLI (Discesa del livello di comunicazione- Occupazione degli spazi e dei tempi - Ridefinizione delle modalità comunicative alla luce della triade). 3. FAMIGLIA CON FIGLI ADOLESCENTI (Comunicazione accesa Affermazione dell autonomia dei figli- Anzianità dei nonni). 4. FAMIGLIA TRAMPOLINO DI LANCIO (Reinvestimento nella relazione coniugale - Reinstaurarsi di una buona comunicazione - Sviluppo dell autonomia dei figli aiutandoli ad uscire di casa - Confronto con la nuova famiglia dei figli - Accudimento dei genitori ormai anziani). Pag. 3 di 10

4 5.FAMIGLIA ANZIANA (Solitudine - Accettazione della malattia o della morte del coniuge - Aperture a generi e nuore - Cura del ricordo). In ciascuna delle fasi che compongono il ciclo di vita della famiglia investiamo un triplice ruolo evolutivo (che dobbiamo quindi modificare, adattare): filiale coniugale, genitoriale. 2 LA COMUNICAZIONE Assioma della comunicazione: Non si può non comunicare. Per un buon funzionamento della coppia e della famiglia è necessario che si stabilisca tra i coniugi una buona comunicazione. Nella vita di coppia saper comunicare assume, dunque, un ruolo cruciale per un rapporto duraturo e sereno, fatto di incontro e non di scontro. Condizioni necessarie per facilitare la comunicazione nella vita di coppia sono: ENTRARE IN EMPATIA, ossia mettersi nei panni dell altro, accorgersi di aspetti mai visti dell altro, abbassare le proprie difese. ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA DELL ALTRO, comprendere che si proviene da due mondi separati per genere e per genealogia. Quella di coppia è una delle relazioni più difficili innanzitutto per diversità di genere: uomo e donna hanno profili affettivi, emotivi ed intellettivi diversi. Ciascun membro, inoltre, porta gli script della propria famiglia di origine, ossia modi automatizzati di risolvere le questioni. Immaginate di dover compiere un viaggio su una navicella spaziale. Dal momento che c è poco spazio, cercate di portare le cose migliori! Per relazionarsi in modo equilibrato la comunicazione deve partire da questa posizione: IO SONO OK. TU SEI OK. Pag. 4 di 10

5 La comunicazione si avvale di un linguaggio verbale e di un linguaggio non verbale. Nella coppia non sempre si dice ciò che si prova o ciò che si pensa per non offendere l altro o per non apparire deboli, ma il messaggio passa attraverso la comunicazione non verbale. Ciascuno di noi può comunicare con diverse modalità di linguaggio. Vi consiglio la lettura di : Gary Chapman I 5 linguaggi dell amore : parole - tempo di qualità regali atti di servizio. Parole e gesti possono però dare messaggi discordanti. In questo caso la comunicazione diventa ambigua, lascia un senso di vuoto, di solitudine. 2.1 LA COMUNICAZIONE SBAGLIATA Non sempre è facile trasmettere al nostro partner un messaggio al momento giusto e nel modo più efficace. Analizziamo alcuni atteggiamenti negativi e modi di comunicare sbagliati che, percepiti come provocatori ed offensivi dal partner, ostacolano la comunicazione. 1. Lavorare in difesa. E la paura di essere fregati che induce a percepire come veri le emozioni ed i pensieri negativi e quindi ad attribuirli al partner. 2. Sentirsi superiori. Partire dal presupposto di essere migliori degli altri significa interrompere qualsiasi canale di comunicazione. 3. Essere indifferenti. Vuol dire uccidere i sentimenti che invece devono essere necessariamente coltivati ed espressi per poter sopravvivere. Pag. 5 di 10

6 4. Essere manipolatori. Portare l altro dove si vuole, significa non comunicare in modo schietto e diretto. 5. Essere intolleranti. Spesso sono le esperienze negative che ci fanno mettere una corazza e ci rendono troppo rigorosi. 6. Giudicare. Chi si sente giudicato tende ad aumentare le difese. 7. Sottintendere. Con i sottintesi si evita che passino le nostre aspettative. Esempio: La moglie che ha pulito tutto il giorno la casa e nutre l aspettativa di essere elogiata per il suo atto di servizio, farebbe bene ad esplicitare la cura e l impegno personale nel tener in ordine la casa perché, parlando attraverso sottintesi del tipo Oggi mi sono stancata!, il marito potrebbe non cogliere la sua aspettativa e di conseguenza deluderla. 8. Prevaricare. Limitare la libertà dì espressione, dominare, vuol dire negare l essenza della comunicazione. 9. Atteggiarsi a vittime. Nascono sensi di colpa che non permettono di esternare a pieno le proprie emozioni. 10. Enfatizzare le dimenticanze. Si fanno, invece, passare per ovvie le cose che il partner fa ogni giorno. E come guardarsi ad uno specchio e cogliere solo i propri difetti. Sarebbe una vera tragedia! E necessario invece per raggiungere l intesa, per porre in atto atteggiamenti costruttivi, lasciar cadere i preconcetti, ossia quello che si pensa già dell altro. Solo così ci si può intendere, la comunicazione diventa dialogo e dall io e dal tu nasce il noi di coppia. 2.2 LA COMUNICAZIONE EFFICACE Emittente messaggio destinatario ( Avvicendarsi ciclico). Pag. 6 di 10

7 Uno stile comunicativo efficace è: Equilibrato Onesto Cooperativo Affronta le difficoltà Preciso, non ambiguo Utile. In una comunicazione efficace importante è l ascolto. Bisogna esercitarsi all ascolto ed in particolare bisogna imparare ad ascoltare. I bambini, ad esempio, devono essere ascoltati quando lo chiedono, i loro tempi vanno rispettati. Purtroppo spesso capita che questi non coincidano con i nostri tempi, rischiando così di far svanire momenti propizi alle rivelazioni. Questo potrebbe accadere tra adulti, anche se, in tal caso, è più semplice programmare spazi e tempi per la comunicazione. Le emozioni esternate dal partner piuttosto che da un amico vengono, a volte, percepite come una rimostranza nei nostri confronti. Esempio: Il messaggio inviato dall amico e dal partner, che affermano: Ho avuto una giornata lavorativa pesante!, è lo stesso, ma viene percepito in modo diverso. L ascolto è l abilità di mostrare attenzione, l altro deve sentirsi ascoltato, creando così un atteggiamento di apertura alla comunicazione. Un ascolto attivo presuppone una riflessione sul contenuto in modo da esplorare più a fondo ed una riflessione sul sentimento: Esempio di ascolto attivo : Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Ti senti deluso. 2.3 L ASSENZA DI COMUNICAZIONE Pag. 7 di 10

8 E sbagliato pensare che il partner ci legga nella mente. Bisogna comunicare. Non si può tirare ad indovinare. Il rischio è quello di non sentirsi compresi senza aver mai provato a farsi comprendere. Frase emblematica: Non parliamo più. Che cosa uccide la comunicazione? Noia, risentimento, indifferenza o ignoranza (non saper comunicare). A volte si attribuisce l assenza di comunicazione ad alcuni fattori genetici o caratteriali: E fatto così. E chiuso come il padre. Se l obiettivo principale è quello di raggiungere l unità, se dall io e dal tu deve nascere il noi, questo non può avvenire in assenza di comunicazione. L obiettivo unità si raggiunge compiendo alcuni passi ( deve investire il partner che si trova ad un livello comunicativo più elevato) per aprire i canali di comunicazione con il vostro coniuge: 1. Cercare di comprendere se il vostro coniuge è soddisfatto del livello di comunicazione. Individuate gli ambiti in cui si deve lavorare. Impegnatevi entrambi a dedicare tempo ed energia per migliorare il livello di comunicazione. 2. Imparare a porre le domande, se possibile, quelle giuste. Porre domande su aspetti che si vuole conoscere è utile piuttosto che dire: Parlami. Parlami vuol dire avviare subito una conversazione, porre domande, invece, allenta la pressione di chi è silenzioso. Le domande devono essere specifiche e non intese come minacce. Più le domande sono specifiche più ottengono una risposta articolata. 3. Individuare interessi comuni. Sforzarsi di scoprire gli interessi del coniuge. In questo modo dimostrerete al coniuge di essere disponibili a migliorare la comunicazione tra di voi. Giulia Ricci Pag. 8 di 10

9 Una storia Marco ed Anna hanno interrotto la loro unione familiare nel 2009 ed hanno scelto di vivere separatamente. Hanno una bambina di quattro anni, Sara, che è andata a vivere con la madre. La separazione è altamente conflittuale, con toni comunicativi piuttosto accesi, caratterizzata dal rifiuto di Anna delle richieste del padre di vedere la propria figlia e dal rifiuto di Marco delle richieste economiche della madre per il mantenimento della figlia. I rifiuti di entrambi sottintendono il rifiuto della separazione, che viene manifestato attraverso il comportamento ambivalente. Anna inoltre avanza delle pretese (il rimborso della spesa sostenuta per lo zainetto di Sara) che in realtà nascondono un reale bisogno (cfr. Maslow). Il bisogno di Anna è quello che le venga riconosciuto il proprio ruolo di madre, in particolare di brava madre, che, invece, Marco, con il suo carattere, forse eccessivamente rigido, aveva da subito, negato. La coppia è ben disposta a seguire il percorso. Riesco a capire, porgendo alcune domande mirate e strutturando, al tempo stesso, la comunicazione, che in effetti Marco ed Anna si riconoscono a vicenda determinati pregi, soprattutto in relazione alla cura di Sara. Individuo così la chiave d ingresso alla relazione: la valorizzazione dei rispettivi ruoli genitoriali e soprattutto la conferma in positivo delle capacità e delle idoneità genitoriali. Entrambi così comprendono che la stima reciproca non è venuta meno; si è così creato uno spazio che ha reso possibile la mediazione e che ha portato alla risoluzione del conflitto. La stima reciproca ha rappresentato lo strumento e, quindi, una risorsa, che la coppia, con l aiuto della mediatrice, ha trovato in se stessa per uscire dalla crisi. Pag. 9 di 10

10 Ogni coppia ha in sé risorse e strumenti per risolvere il conflitto ed uscire dalla crisi. Impegnarsi con responsabilità al buon funzionamento nel tempo consente di acquisire le abilità che vi permetteranno di individuare le vostre risorse ed i vostri punti di forza. Buon viaggio! Giulia Pag. 10 di 10

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