Sapore di Mamma. Consigli pratici per l allattamento. A cura dell Osservatorio Chicco

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1 Sapore di Mamma. Consigli pratici per l allattamento. A cura dell Osservatorio Chicco

2 Mamma, nel tuo latte c è più dell amore. L allattamento è una fase molto importante della vita del bambino e della mamma. Per il neonato attaccarsi al seno e succhiare non è solo la soddisfazione di una necessità fisiologica primaria, è soprattutto un momento di relazione con la mamma, ricco di emozioni e di sensazioni tattili, acustiche, gustative ed olfattive. Appagare questa necessità procura ad entrambi un profondo senso di benessere e tranquillità. Il latte materno contiene tutte le sostanze nutritive necessarie a soddisfare il fabbisogno nutrizionale e le esigenze psicologiche del lattante almeno fino ai 6 mesi. Allattare al seno è così importante che tutte le principali società scientifiche come l Accademia Americana di Pediatria e la Società Italiana di Neonatologia giudicano l allattamento al seno la migliore fonte di nutrizione del neonato nei primi 6 mesi di vita. L Accademia Americana di Pediatria raccomanda inoltre, se possibile, di allattare al seno il bambino fino all anno di vita. 2

3 I primi mesi di vita del bambino, ed in particolare il momento dell allattamento, portano con sé intense emozioni, ma anche alcune piccole difficoltà legate ad aspetti pratici e psicofisici. L Osservatorio Chicco, dialogando con i genitori per approfondirne le necessità ed avvalendosi della competenza di autorevoli specialisti, affronta il tema dell allattamento in tutti i suoi aspetti: Ci ha guidato la volontà di supportare voi genitori con consigli pratici per aiutarvi a vivere serenamente questa straordinaria esperienza. L'Osservatorio Chicco ringrazia I Medici Pediatri che hanno collaborato alla stesura di questa guida. D.ssa Emanuela Iacchia Psicologa Psicoterapeuta Università degli Studi di Milano - Bicocca Socio didatta della Società Italiana Terapia Cognitivo Comportamentale e Fabiana Toneatto Ostetrica Coordinatrice Sala parto della Casa di Cura S. Pio X Milano per gli approfondimenti psicologici e ostetrici e tutte le mamme e i papà che hanno dato il loro prezioso contributo per la realizzazione di questa guida trasmettendoci il loro entusiasmo, le loro ansie, i loro suggerimenti, la loro grande emozione di essere genitori. 3

4 Perché allattare al seno Il parere dell Organizzazione Mondiale della Sanità 1.1 Composizione del latte materno 1.2 I vantaggi dell allattamento materno per il neonato 1.3 I vantaggi dell allattamento materno per la mamma Quando e come allattare correttamente 2.1 La donna e l allattamento 2.2 Modalità di allattamento Cosa fare in caso di Difficoltà materna Difficoltà del neonato Come capire se il neonato si nutre bene Se il bambino non succhia a sufficienza Allattamento e succhietto Non è vero che 4

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6 Perché allattare al seno Il parere dell Organizzazione Mondiale della Sanità L allattamento al seno è parte integrante del processo riproduttivo: esso costituisce l alimentazione naturale ed ideale per il neonato ed apporta allo sviluppo del bambino basi biologiche ed affettive ineguagliabili. (Dichiarazione congiunta O.M.S. UNICEF di Ginevra ottobre 1979). L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di allattare esclusivamente al seno per almeno i primi sei mesi di vita del bambino e di mantenere il latte materno come alimento principale fino al primo anno di vita e oltre, pur introducendo gradualmente altri cibi. La psicologa ti consiglia Al seno della mamma, il bambino trova anche l amore e la sicurezza necessarie per un corretto sviluppo psico-fisico. A sua volta, la mamma allattando prende coscienza del legame profondo con suo figlio e di quanto il suo bambino dipenda da lei: è un modo per accudirlo, confortarlo e fargli percepire quanto grande è il suo amore. La mamma prova piacere ad essere fonte di gratificazione per il suo bambino e avverte una sensazione di benessere che rimanda al suo piccolo. Il bambino che sente la mamma star bene, cresce sereno. 6

7 1.1 Composizione del latte materno Il latte di mamma è l'alimento ideale per il bambino. È completo e non richiede integrazioni almeno nei primi mesi di vita. È l alimento base della sua alimentazione nel primo anno perché adatto ai fabbisogni nutrizionali del bambino. Gli elementi nutritivi presenti nel latte umano favoriscono un ottimale sviluppo psico-fisico e nel contempo svolgono un'importante azione preventiva nei confronti dello sviluppo, in età adulta, di obesità, diabete, ipertensione arteriosa, arteriosclerosi 1. Contiene quantità appropriate di: Proteine: più nutrienti, meglio digeribili, meno allergizzanti e con funzione antinfettiva più spiccata rispetto al latte vaccino. Zuccheri: di cui il 90% è costituito da lattosio. L assenza di saccarosio nel latte umano evita che il bambino si abitui all'assunzione di cibi eccessivamente dolci e riduce il rischio di carie dentarie. Grassi: ben assorbiti e digeriti a livello intestinale. Il latte umano è ricco in particolare di grassi essenziali, ossia di quei grassi che l'organismo non riesce a produrre e che deve assumere con i cibi. Sali minerali: non abbondanti, ma ciò è un vantaggio poiché i reni del neonato non sono ancora capaci di eliminare con le urine un eccesso di sali minerali e di trattenere allo stesso tempo l'acqua, di cui l organismo ha bisogno. Si evita così che l organismo del neonato vada incontro a disidratazione. Vitamine: adeguate alle sue necessità, compresa la vitamina D, a patto che la dieta della madre sia bilanciata. Calcio: in quantità inferiore rispetto al latte vaccino, ma è meglio assorbito a livello intestinale. Ferro: solo a partire dal 6-9 mese di vita diventa necessaria un'integrazione di questo elemento nell alimentazione del bambino (svezzamento). Sodio: in modeste quantità che impediscono al neonato di abituarsi al gusto salato e proteggono dallo sviluppo nel tempo di ipertensione arteriosa. Acqua: copre completamente le necessità del bambino. Il latte umano non è sempre uguale Il latte della mamma è un alimento così perfetto da variare la sua composizione a seconda delle fasi di crescita del bambino, del momento della giornata, della distanza tra le poppate. La composizione del latte materno si modifica anche nel corso dello stesso pasto: alla fine della poppata, infatti, il contenuto in proteine e grassi è maggiore rispetto all'inizio. Perché allattare al seno 1 Società Italiana di Neonatologia (SIN). Raccomandazioni sull allattamento materno per i nati a termine, di peso appropriato, sani. Medico e bambino 2002; 21:

8 1.2 I vantaggi dell allattamento materno per il neonato Il bambino assume attraverso il latte materno non solo le sostanze nutritive necessarie per una crescita corretta, ma anche sostanze che lo difendono dalle infezioni. Con il latte il bambino soddisfa anche il bisogno della sete grazie all alta percentuale di acqua presente nel latte, come pure il bisogno di consolazione e di contatto con la mamma, soprattutto nei primi mesi di vita. La psicologa ti consiglia Le esperienze vissute dal bimbo durante l allattamento sono molto importanti dal punto di vista psicologico per il rapporto che il piccolo instaura con la mamma e poi con l ambiente che lo circonda. La dimensione relazionale affettiva, infatti, occupa il primo posto nello sviluppo dell identità personale e nella conoscenza del mondo. Durante l allattamento nasce tra la mamma ed il suo bambino una comunicazione intima e profonda che si nutre di dialoghi segreti, di sguardi condivisi, di intense emozioni. 8

9 Latte materno e sistema immunitario L allattamento al seno favorisce lo sviluppo del sistema immunitario del bambino, che è ancora incompleto. Attraverso il latte materno, in particolare con il colostro, infatti, la mamma passa al neonato anticorpi, globuli bianchi e altre sostanze come il lisozima e la lactoferrina, dotate di notevoli proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine. Il latte materno inoltre contiene altre sostanze che cementano le cellule intestinali tra loro, rendendole meno permeabili a sostanze tossiche e agenti infettivi. Ed infatti, numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che i bambini allattati al seno sono meno sensibili a diversi tipi di malattie, quali gastroenteriti, diarrea, vomito, otiti, infezioni delle basse vie respiratorie (bronchiti e broncopolmoniti), infezioni delle vie urinarie, intolleranza al glutine. Vanno incontro con minore facilità ad allergie, asma bronchiale ed eczemi (incluso l arrossamento da pannolino), rispetto ai bambini allattati al biberon. Poiché il latte materno è facilmente digeribile, i bambini hanno meno problemi di flatulenza e coliche gassose. Studi recenti, infine, hanno dimostrato che l allattamento al seno ha un effetto protettivo nei confronti della sindrome da morte in culla, del diabete, dei linfomi e di numerose malattie intestinali croniche 2. 2 American Academy of Pediatrics. Allattamento al seno e uso del latte materno. Pediatrics 2005, 17 (1): Perché allattare al seno 9

10 Latte materno e sviluppo intellettivo Sono interessanti le conclusioni di uno studio americano secondo il quale, i bambini allattati al seno presentano uno sviluppo intellettivo migliore e una maggiore acuità visiva, probabilmente per la presenza nel latte materno di quantità appropriate di acidi grassi polinsaturi a catena lunga, chiamati anche omega-3. Queste sostanze sono costituenti strutturali delle membrane sia delle cellule cerebrali che della retina e favorirebbero la trasmissione degli stimoli nervosi tra le cellule del sistema nervoso e all interno delle medesime. Alimento altamente digeribile Poiché le capacità digestive del bambino sono alquanto ridotte, il latte materno è il solo alimento ad essere perfettamente tollerato ed altamente digeribile. Il lattante lo digerisce immediatamente e lo assimila in circa due ore, assorbendone quasi integralmente proteine, zuccheri, grassi e vitamine. L allattamento facilita anche la funzione intestinale, riducendo o prevenendo l insorgere di stitichezza. L ostetrica ti consiglia... Il latte materno è sempre pronto e disponibile, alla temperatura ideale, comodissimo per la mamma. Poiché non deve essere manipolato è al riparo dalla contaminazione dei germi o dagli errori di preparazione e quindi sicuro per il bimbo. 10

11 1.3 I vantaggi dell allattamento materno per la mamma Molteplici sono i vantaggi dell allattamento per la donna. Durante l allattamento al seno, l organismo della donna produce la prolattina, un ormone che oltre ad essere responsabile della produzione del latte, attenua l effetto di altri ormoni che agiscono sulla pressione arteriosa e sull umore. La psicologa ti consiglia Si favoriscono così il rilassamento e il benessere psicofisico della donna, che a loro volta aumentano il legame affettivo con il bambino. Nelle donne che allattano al seno, infatti, la comparsa di depressione post-parto è meno frequente, perché la mamma si sente protagonista essenziale della crescita del suo bambino. Il contatto precocissimo con il bambino (nei primi minuti dopo il parto) stimola la produzione di un altro ormone, l ossitocina, che accelera la contrazione dell utero favorendone il ritorno alle dimensioni normali e riducendo il sanguinamento post-parto. L allattamento frequente ed esclusivo ritarda la ricomparsa del ciclo mestruale, permettendo così al corpo della madre di aumentare le proprie riserve di ferro e di non sviluppare anemia. L allattamento esclusivo al seno inoltre, inibendo la normale ovulazione, riduce la fertilità e quindi il rischio di una successiva gravidanza. L ostetrica ti consiglia... È comunque consigliabile porre attenzione soprattutto verso la fine dell allattamento perché l ovulazione potrebbe riprendere senza segni evidenti. Richiedendo un maggiore consumo di energie, l allattamento permette alla madre di consumare i grassi accumulati durante la gravidanza - proprio in vista del periodo di allattamento - e di ritornare quindi più facilmente al peso forma. Allattare riduce il rischio di tumore alle ovaie e alla mammella. Una importante ricerca, pubblicata pochi anni fa su una delle più prestigiose riviste di medicina Lancet ed effettuata su circa donne, ha concluso che l allattamento al seno riduce di oltre il 65% il rischio di ammalarsi di questo tipo di tumore 3. Inoltre, se l allattamento al seno è responsabile della sottrazione di una parte del calcio dalle ossa materne, durante lo svezzamento il calcio si deposita nuovamente nello scheletro della donna in una forma più stabile, riducendo il rischio di fratture all anca e di osteoporosi in menopausa nelle donne che hanno allattato. Infine non è da sottovalutare l indubbio vantaggio del latte materno di essere sempre pronto ed economico. 3 Collaborative Group on Hormonal Factors in Breast Cancer. Lancet 2002; 360: Perché allattare al seno

12 Quando e come allattare correttamente 2.1 La donna e l allattamento Il seno in gravidanza La mammella è un organo formato da tessuto ghiandolare, costituito da lobi e deputato alla secrezione del latte, da tessuto di sostegno e da tessuto adiposo, che fungono da isolante e da protezione nei confronti degli urti. Ogni lobo è dotato di un tubulo escretore che confluisce in canali più grossi detti dotti galattofori i quali, a loro volta, sbucano all apice del capezzolo. Quest'ultimo è contornato dall areola mammaria, una zona circolare più scura rispetto alla pelle, con piccole sporgenze irregolari di origine ghiandolare, chiamate tubercoli di Montgomery. Già durante le prime settimane di gestazione per effetto di alcuni ormoni, tra cui gli estrogeni e il progesterone, il seno si inturgidisce e può comparire un senso di tensione e di pesantezza. L'areola mammaria si scurisce e i tubercoli di Montgomery diventano più sporgenti, perché pronti a secernere una sostanza grassa che lubrifica e protegge il capezzolo durante la poppata. Verso il quarto mese di gravidanza, dal capezzolo può iniziare a fuoriuscire il colostro; questo non è comunque indice di produzione di latte particolarmente abbondante. In seguito all aumento di volume la cute del seno, che ha un importante funzione di contenimento e di sostegno, tende facilmente a rilassarsi, tanto che possono formarsi smagliature e striature rossastre, causate dalla lacerazione delle fibre elastiche della parte profonda della cute, chiamata derma. L ostetrica ti consiglia... Cura ed igiene - Durante la gravidanza, il seno richiede attenzioni e cure particolari per prepararsi ad allattare bene, mantenendosi in forma. Nel periodo della gravidanza bisogna quindi aiutare il seno, sostenendolo con un reggiseno sempre adeguato al suo sviluppo, meglio se senza ferretto che potrebbe comprimere i dotti. L indumento deve sempre essere lavato bene, soprattutto se compaiono secrezioni dai capezzoli. Il seno deve essere lavato con cura e idratato. Bisogna irrobustire i capezzoli con massaggi per prepararli all allattamento. Alternare docce calde e fredde o massaggiare delicatamente con un guanto non troppo ruvido può aiutare a stimolare il seno e i capezzoli. L idratazione cutanea può essere ottenuta usando prodotti specifici. In particolare in caso di capezzolo introflesso o piatto, queste manovre possono essere associate a opportuni movimenti eseguiti con la punta delle dita, dalla base del seno verso il capezzolo che va tirato leggermente in fuori, per favorirne l estroflessione e l elasticità. Seno in condizioni normali In gravidanza Durante l allattamento 12

13 Quando inizia l allattamento Lo stimolo alla produzione del latte avviene già durante il parto subito dopo l'espulsione della placenta, quando il livello di estrogeni e progesterone, ormoni femminili prodotti in grande quantità durante la gravidanza, si riduce bruscamente, mentre aumenta la secrezione della prolattina, un ormone prodotto dall'ipofisi (ghiandola situata alla base del cervello), che stimola la produzione del latte. Nei primi giorni dopo il parto, le mammelle producono un liquido denso e giallastro, chiamato colostro, che oltre a possedere un elevatissimo potere nutrizionale contiene gli anticorpi e altre sostanze in grado di difendere il piccolo dalle infezioni per alcuni mesi dopo la nascita. La suzione del capezzolo stimola la produzione di un altro ormone da parte dell'ipofisi materna, l'ossitocina, che favorisce l'insorgenza della montata lattea. Si tratta di un fenomeno imponente, spesso fastidioso. È caratterizzato da un turgore pronunciato delle mammelle, accompagnato da congestione, aumento della temperatura locale e senso di tensione talora pronunciato. Superata questa fase, che in genere dura ore, se il neonato ha iniziato a succhiare regolarmente il latte, i sintomi fastidiosi della montata lattea scompaiono e la secrezione di latte continua senza altri particolari disturbi. L ostetrica ti consiglia... Per assecondare il flusso di latte, può essere utile applicare impacchi caldi o farsi una doccia calda prima di allattare. Impacchi freddi dopo la poppata, invece, possono ridurre la tensione ed il gonfiore del seno. Anche un buon reggiseno da allattamento può aiutare a sostenere il seno pesante dando sollievo; è consigliabile un modello senza ferretto e ad apertura completa della coppa che non comprime il seno. La forma e le dimensioni del seno non influiscono sulla capacità di produrre il latte. A montata lattea avvenuta, la lattazione viene poi mantenuta grazie alla stimolazione del capezzolo da parte del bambino e allo svuotamento della ghiandola mammaria durante la poppata. La produzione di latte è regolata dalle effettive necessità del neonato: più il bambino succhia e più latte viene prodotto. È molto importante, quindi, non interferire fin dall'inizio con i ritmi di suzione del neonato: mamma e neonato per quanto possibile non devono essere separati (rooming-in) e il neonato va attaccato al seno appena nato e in seguito tutte le volte che lo desidera, senza restrizioni di orario e durata della poppata, né di giorno né di notte. Fattori che diminuiscono la produzione di latte stress e preoccupazioni stanchezza dolore Fattori che aumentano la produzione di latte riposo attaccare il bambino al seno alimentarsi adeguatamente e bere abbondantemente Quando e come allattare correttamente 13

14 2.2 Modalita di allattamento La maggior parte dei neonati allattati al seno richiede inizialmente 8-12 poppate nelle 24 ore. La distribuzione delle poppate nel corso della giornata varia da bambino a bambino e non ha regole fisse. È preferibile allattare a richiesta, ogni volta che il bambino dà segno di essere affamato, per esempio quando muove la testa da un lato e dall altro, si succhia il pugno o le mani, apre la bocca e fa sporgere la lingua. Non è detto che il bambino affamato pianga, perché il pianto è un segno tardivo di fame. Più che dall orologio, la mamma deve lasciarsi guidare dal suo istinto e dalla sua esperienza, che le permettono di capire quando il bambino ha fame. L ostetrica ti consiglia... Dopo i primi giorni, quando la produzione di latte si è stabilizzata, pur mantenendo l allattamento a richiesta è meglio rispettare intervalli di almeno due/tre ore tra un pasto e l altro, per evitare ritmi troppo pressanti per la mamma, che non le lasciano tempo per il riposo di cui ha tanto bisogno, e per permetterle di gestire meglio la sua vita sociale. L allattamento a orari fissi, che garantisce il fabbisogno di nutrimento, è invece consigliabile per i bambini pigri che succhiano con poca energia (per esempio quelli con ittero neonatale). Questi neonati vanno svegliati spesso e nutriti con pasti piccoli e frequenti. La psicologa ti consiglia L allattamento a richiesta instaura una relazione mamma-bambino, fondata sulla fiducia del neonato di ricevere dalla mamma un giusto soddisfacimento dei propri bisogni. Nei primi mesi di vita, succhiare non significa solo nutrirsi, ma crescere emotivamente. La sicurezza del bimbo di essere amato, la sua tranquillità, il suo equilibrio sono certamente influenzati dal modo in cui il bimbo viene allattato. Posizionare e attaccare bene il neonato Affinché il neonato sia nelle condizioni migliori per succhiare in modo sufficiente con il minimo sforzo, è importante che sia attaccato al seno in maniera corretta. Dal momento che la poppata può richiedere da pochi minuti a più di mezz ora, è consigliabile che la mamma si segga in un posto tranquillo, che le permetta di rilassarsi, e trovi la posizione più comoda per lei e il suo bambino. Per allattare in maniera corretta, la madre non deve abbassare il busto sopra il 14

15 bambino, ma è il bambino che deve essere portato al seno. Il bambino deve essere: in posizione orizzontale, girato verso il corpo della mamma, pancia contro pancia, con il naso davanti al capezzolo e le ginocchia all altezza dell altra mammella, sostenuto da una o entrambe le braccia della madre. Una volta trovata una posizione comoda, la mamma deve avvicinare il neonato al seno senza forzarlo, aspettare che il bambino spalanchi la bocca come se sbadigliasse e sporga la lingua. A questo punto, porgendogli il seno, il bambino si attacca e inizia quindi a succhiare. Può essere utile sostenere la mammella non con le dita disposte a forbice (rischiano di fare pressione sui dotti galattofori), bensì con la mano a C, con le dita lunghe, il palmo sotto la mammella e il pollice adagiato sopra. Il neonato è attaccato correttamente quando: la sua bocca è ben aperta e prende oltre al capezzolo anche parte dell areola; è più visibile l areola al di sopra del labbro superiore rispetto al labbro inferiore (i dotti galattofori sono spremuti dal movimento della lingua); il mento e il naso del neonato toccano il seno; le suzioni sono inizialmente più rapide e diventano poi lente e profonde, perché il latte all inizio esce più velocemente ed è più liquido; il neonato deglutisce e non vi sono schiocchi, segnali di una suzione a vuoto; le guance sono piene e senza fossette. L ostetrica ti consiglia... Se il neonato è attaccato al seno in maniera corretta, la mamma può provare solo un leggero fastidio e solo per i primi giorni. Se compare dolore, bisogna interrompere la poppata, chiudendo delicatamente con le dita il nasino del neonato e riprovando ad allattare dopo un breve intervallo. Posizioni migliori per un buon allattamento Non esiste una posizione ideale per allattare il bambino, perché ogni mamma utilizza quella che ritiene più comoda. Cambiare ogni tanto la posizione della poppata evita di stimolare sempre la stessa zona del capezzolo, che potrebbe irritarsi, e consente lo svuotamento completo di tutti i dotti. La posizione classica prevede la mamma seduta con il bambino in braccio su una sedia confortevole, utilizzando un cuscino per Quando e come allattare correttamente 15

16 l allattamento, in modo che il bambino sia ad una altezza giusta per raggiungere il seno senza che quest ultimo subisca trazioni. Alcune donne, invece, possono prediligere la posizione sdraiata, a letto, col bambino a fianco, specie se sono affaticate o se accusano dolore a causa, per esempio, dei punti di sutura del taglio cesareo. Una terza posizione è quella chiamata a rugby, particolarmente indicata se la mamma è predisposta all ingorgo mammario, perché favorisce lo svuotamento dei dotti galattofori più profondi. Si tiene il bambino come un pallone da rugby, sostenendone il corpo con l avambraccio all altezza dell ascella materna e il suo capo con la mano in modo che si trovi all altezza del seno materno. E una posizione particolarmente utile in caso di difficoltà ad attaccare il bambino, di parto cesareo, di nasino chiuso del lattante e di allattamento di gemelli. Durata della poppata Non c è una regola fissa, perché la durata della poppata varia da bambino a bambino. Un bambino può essere soddisfatto in dieci minuti e un altro in venti; la durata della poppata varia anche a seconda dell ora della giornata e dell età del bambino, è più lunga nei primi tre o quattro giorni dopo il parto, si abbrevia con il prosieguo dell allattamento. Una poppata breve non sarà necessariamente inadeguata se il flusso di latte è rapido e sufficientemente abbondante. Anche il flusso del latte è maggiore nei primi minuti della poppata, in seguito rallenta. Solo nel caso in cui la poppata si prolunghi troppo, consultate il vostro pediatra per farvi consigliare. L ostetrica ti consiglia... Comunemente si consiglia di attaccare il bimbo a entrambi i seni ad ogni pasto. Potete iniziare la poppata dal lato in cui il neonato si è attaccato per l ultima volta, lasciandolo succhiare per 15 minuti circa. Quindi attaccatelo all altro seno. La poppata non dovrebbe durare più di minuti per evitare che il capezzolo si irriti o che il bimbo succhi a vuoto. Prima e dopo la poppata Per evitare la comparsa di irritazioni o addirittura di ragadi, è indicato massaggiare il seno per qualche minuto prima della poppata. È consigliabile quindi lavarsi le mani per prevenire la comparsa di una infezione causata da un fungo - la Candida Albicans chiamata mughetto, che si manifesta con piccoli puntini bianchi nella cavità orale del neonato. Questa infezione può passare alla mamma durante la poppata e i capezzoli possono presentarsi rossi e dolenti. Anche se fastidioso, questo problema è di scarsa rilevanza e facilmente curabile assumendo farmaci prescritti dal medico. Il seno non richiede un igiene particolare, troppo aggressiva, perché la secrezione delle ghiandole del Montgomery garantisce lubrificazione e protezione necessarie. 16

17 L ostetrica ti consiglia... È importante lavare sempre bene le mani prima di iniziare l allattamento. Immediatamente prima della poppata potete detergere il seno con acqua tiepida e garza sterile o usare i pratici fazzolettini in commercio, specifici per la detersione del seno in allattamento, accertandovi che i componenti siano naturali e che non necessitino di ulteriori risciacqui. Verificate anche che non contengano tensioattivi che seccano la pelle o profumi in quanto potrebbero modificare l odore naturale della mamma e disturbare il bambino. Dopo la poppata lavate il seno con acqua tiepida e senza sapone, lasciandolo anche per quanto possibile esposto all aria. In caso di perdite di latte è bene utilizzare solo coppette assorbilatte studiate per garantire traspirazione e quindi pelle sempre asciutta. È molto utile spalmare periodicamente qualche goccia del proprio latte sui capezzoli e sull areola, soprattutto in caso di ragadi; il latte materno ha infatti proprietà sterilizzanti, idratanti e cicatrizzanti. Prima di attaccare il bimbo al seno verificate che il suo nasino sia ben libero ed il bimbo possa respirare, altrimenti usate l apposita soluzione fisiologica. Alimentazione durante l allattamento Affinché la secrezione lattea continui con regolarità e il latte sia ben tollerato, nel corso dell allattamento la mamma deve seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di fibre, liquidi, sali minerali e vitamine, con un buon apporto di calorie (almeno 600 calorie in più) per far fronte alle richieste nutrizionali proprie e produrre un adeguata quantità di latte. Se la mamma deve seguire una dieta priva di latte e latticini, è utile integrare la dieta con calcio. È fondamentale, inoltre, bere tanto, soprattutto nella stagione calda, sotto forma di acqua, tisane, bevande analcoliche, possibilmente non gassate. Meglio non consumare alimenti Light perché contengono zuccheri sintetici che tendono a fermentare: questo potrebbe provocare disturbi intestinali alla mamma e coliche gassose al neonato. Salvo casi particolari, per esempio in caso di allergia o intolleranza ad alcuni cibi da parte dei genitori o dei fratelli del neonato, che vanno segnalate al pediatra, sono poche le limitazioni alla dieta della mamma che allatta: caffè: preferibilmente decaffeinato, 1-2 tazzine al giorno; tè: preferibilmente deteinato; vino e birra: al massimo mezzo bicchiere di vino o una lattina di birra a pasto; Tenete presente che alcuni cibi come cavoli, carciofi, cipolle, aglio, asparagi, cioccolato, aromi, spezie, crostacei danno un gusto particolare al latte, ma questo non significa che la mamma debba astenersi dal consumare questi alimenti, anzi, il bimbo imparerà a conoscere anche questi sapori. Cosa eliminare Il fumo va eliminato o comunque drasticamente ridotto, in quanto la nicotina può passare nel latte, causando agitazione, diarrea e nausea. Da eliminare anche i superalcolici. Quando e come allattare correttamente 17

18 L ostetrica ti consiglia... La mamma che allatta al seno deve svolgere una vita tranquilla, farsi aiutare nelle faccende domestiche per concentrarsi il più possibile sul bambino, deve dormire a sufficienza ed essere sicura di poter allattare il figlio per tutto il tempo necessario. Traumi psichici, emozioni violente o stress psicologici rappresentano infatti cause importanti di diminuzione o scomparsa della secrezione lattea. E consigliabile, inoltre, fare qualche passeggiata all aria aperta per riattivare la circolazione, favorire l attività dell intestino e il recupero fisico. Quando smettere di allattare al seno Non esiste un momento preciso per smettere di allattare. L allattamento può continuare anche oltre il momento dello svezzamento, integrando il latte materno con un dieta solida o semi solida indispensabile dal 6 mese. Seguendo queste modalità, come suggerisce l Organizzazione Mondiale della Sanità, l allattamento al seno può proseguire anche oltre l anno di vita del bambino. La psicologa ti consiglia A volte è il desiderio materno che spinge la mamma a prolungare l allattamento come momento di coccola e contatto. È bene che la mamma intuisca quando l allattamento al seno non è più prioritario per il bambino e quando è bene favorire il distacco e l indipendenza reciproca. È possibile mantenere un buon rapporto tra genitori e figlio dopo l anno di età anche sviluppando momenti di relazione diversi, fatti di piccole ma importanti esperienze comuni. 18

19 Cosa fare in caso di... Allattamento materno e problemi Durante l allattamento, soprattutto nelle fasi iniziali più delicate, possono presentarsi diversi problemi, da parte della mamma o del bambino, di ordine medico, psicologico o sociale, che possono rendere difficile o impedire la prosecuzione dell allattamento. Spesso alcuni di questi problemi possono essere superati, soprattutto se la madre desidera allattare e ha l aiuto fisico e psicologico del partner, di coloro che le stanno vicino o degli operatori sanitari. Possono essere utili i supporti pratici specifici in commercio. In altri casi, su consiglio del pediatra, è necessario passare da un allattamento materno esclusivo a un allattamento misto o, talvolta, ad un allattamento totalmente artificiale. 3.1 Difficolta materna Non avviene la montata lattea La reale impossibilità del seno a produrre latte è caso estremamente raro, ma può accadere che la montata lattea non si verifichi. In questo caso, come pure nel caso in cui la produzione di latte cessi o diventi insufficiente per i fabbisogni del bambino, sarà il pediatra a consigliare alle mamme se ricorrere al latte artificiale. Ragadi Le ragadi sono frequenti, specialmente nelle donne che hanno iniziato da poco e per la prima volta ad allattare al seno. Si tratta di piccole fessurazioni, situate alla base, nel mezzo o all apice del capezzolo, facilmente sanguinanti e molto dolorose, specialmente durante la suzione. Il dolore può divenire acuto, tanto da scoraggiare la mamma ad attaccare il bimbo al seno. Occorre curarle immediatamente, per evitare l ingresso di germi comunemente presenti sulla pelle con conseguenti infiammazioni alla ghiandola mammaria (mastite). È possibile una efficace prevenzione delle ragadi: ponendo particolare attenzione alla corretta posizione del bambino durante la poppata; pulendo scrupolosamente il capezzolo, prima e dopo la poppata, evitando l uso di saponi o detergenti; mantenendo i capezzoli asciutti ed esposti all aria; sostituendo frequentemente le coppette assorbilatte, preferendo quelle traspiranti. Per la cura è consigliato: l uso degli specifici dischetti Idrogel; spalmare sul capezzolo qualche goccia del proprio latte che ha caratteristiche sterilizzanti, idratanti, cicatrizzanti. Durante la poppata, potete proteggervi con i paracapezzoli. Cosa fare in caso di... 19

20 Capezzolo piatto o retratto L estroflessione del capezzolo, che nella maggior parte delle donne consegue alla sollecitazione dell areola, è invece debolissima nel caso di capezzoli appiattiti. Ancora più rara è la situazione in cui i capezzoli non solo non diventano eretti ma, se stimolati, tendono a ritirarsi verso l interno. In questi casi si parla di capezzoli retratti. Avere i capezzoli piatti o retratti non significa però non poter allattare, in quanto il bambino non prende soltanto il capezzolo ma a tutta l areola. Sicuramente però il bimbo avrà delle difficoltà ad attaccarsi e l allattamento sarà più faticoso. Per facilitare la poppata è necessario quindi mettere in pratica alcuni accorgimenti: è consigliabile utilizzare, naturalmente sempre su consiglio del ginecologo o dell ostetrica e non prima della 35 settimana di gravidanza, gli estroflettori che stimoleranno la fuoriuscita del capezzolo. Gli estroflettori possono essere utilizzati anche dopo il parto, immediatamente prima della poppata. Anche gli opportuni movimenti di rotazione e di stretching già descritti favoriranno l estroflessione del capezzolo. Il resto verrà fatto dai movimenti di suzione del bambino che provvederanno a modellare il capezzolo nel migliore dei modi. Anche l utilizzo di paracapezzoli, in presenza di questo problema, potrà agevolare l allattamento. Ingorgo mammario Si tratta di un importante aumento della consistenza e della tensione mammaria, accompagnato da gonfiore, rossore, dolore, aumento della temperatura locale, a seguito di un ristagno di latte nei dotti galattofori e nella ghiandola mammaria. Questo fenomeno provoca, a sua volta, una sofferenza delle cellule secretrici del latte, con conseguente diminuzione della produzione di latte. L ingorgo mammario è importante perché può predisporre alla comparsa di mastite (infezione della mammella) con febbre anche elevata. La causa principale del problema è una insufficiente suzione del lattante che non consente di svuotare il seno. La suzione a richiesta può prevenire questa condizione, così come svuotare il seno, dopo ogni poppata, mediante spremitura manuale o con un tiralatte. I rimedi sono rappresentati da: allattare più spesso (iniziando dalla mammella più turgida); spremere dolcemente la mammella durante l allattamento, chinandosi verso il bimbo, per favorire l apertura dei dotti ostruiti, ammorbidire la mammella e quindi favorire la suzione da parte del lattante; effettuare impacchi locali caldo-umidi che favoriscono la fuoriuscita del latte. 20

21 Mastite Si tratta di un infiammazione acuta, causata da germi che colonizzano la cute - in particolare lo stafilococco aureo - che, in certe condizioni di temperatura e umidità e grazie alle sostanze nutritive contenute nel latte materno, si riproducono nella ghiandola mammaria. Il seno diventa molto caldo e dolente, possono comparire febbre e rossore. Nel dubbio di mastite, se i sintomi sopra descritti non migliorano dopo 6 ore, occorre rivolgersi al medico. Rimedi: assumere antibiotici, su prescrizione del proprio medico; non interrompere l allattamento e continuare con l allattamento a richiesta; effettuare docce di acqua tiepida prima della poppata; spremere, dopo ogni poppata, delicatamente il latte dal seno dolente, manualmente o con un tiralatte, per svuotarlo completamente; applicare impacchi freddi dopo la poppata. Abbondanza di latte o necessità di allontanarsi dal bambino In questi casi si può estrarre il latte per poi conservarlo e somministrarlo al bambino quando necessario. Dopo ogni utilizzo, tutte le parti del tiralatte che vengono a contatto con il seno materno e con il latte vanno smontate, lavate e risciacquate accuratamente. Vanno poi sterilizzate dopo ogni uso almeno fino al 5 mese del bambino. L ostetrica ti consiglia... Chiedi alla tua ostetrica di fiducia di mostrarti le modalità di spremitura manuale del latte, oppure puoi fare uso di un tiralatte, pratico e veloce, meglio se dotato di valvola per regolare l intensità di estrazione e quindi più delicato. È consigliabile far fluire il latte direttamente negli appositi contenitori sterilizzabili e a chiusura ermetica. Se è necessario conservare il latte, è bene riempire il contenitore con la quantità di latte necessaria per una sola poppata, chiudere bene il tappo e applicate l etichetta con la data di estrazione. Il latte si conserva a temperatura ambiente per circa 8 ore, in frigorifero fino a 72 ore, nel freezer per non più di 3 mesi e nel congelatore a - 18 c per non oltre 6 mesi. Il latte va scongelato a temperatura ambiente e prima della poppata va riscaldato a bagnomaria, con lo scaldabiberon o in microonde: prima di somministrarlo al bambino, occorre agitare dolcemente il contenitore per uniformare la temperatura del latte. I contenitori compatibili con ghiera e tettarella vi consentono di dare il latte al piccolo senza ulteriori travasi. Ricordiamo che, poiché i farmaci possono passare nel latte materno anche se in quantità molto modeste, durante l allattamento è meglio non assumere medicine. In caso di necessità è bene chiedere consiglio al medico. Cosa fare in caso di... 21

22 3.2 Difficolta del neonato Il bambino rifiuta il seno La difficoltà di un bambino ad attaccarsi al seno materno non esprime necessariamente un rifiuto, piuttosto la presenza di un problema che va riconosciuto, affrontato e superato. Più frequentemente si tratta di disagi che insorgono durante la poppata, per esempio il bambino è in posizione scomoda, oppure ha difficoltà a succhiare in modo corretto perché il naso è chiuso, oppure il flusso di latte è troppo abbondante o veloce. Anche in seguito ad un attesa troppo lunga tra una poppata e l altra il bambino può arrivare al seno troppo affamato e non riesce a coordinarsi e attaccarsi correttamente. Se il rifiuto persiste per molte poppate consecutive, è bene che la madre estragga il suo latte e provi a offrirlo al bambino con altri sistemi, cercando nel contempo e con pazienza di risolvere il problema. In questi giorni la mamma dovrà in modo particolare soddisfare il bisogno di contatto madre-figlio e sarà importante che lei stessa venga sostenuta e aiutata praticamente ed emotivamente finché non sarà ristabilito un allattamento sereno. 22

23 Allattare un neonato pre-termine Nel neonato pre-termine, soprattutto se nato prima della 32 a settimana di gestazione, il coordinamento delle funzioni di suzione, deglutizione e respirazione, alla base della capacità di alimentazione autonoma, non è ancora sufficientemente sviluppato. Tali neonati vengono perciò nutriti per via nasogastrica fino al raggiungimento della maturità sufficiente per alimentarsi. Questi bambini possono essere aiutati a sviluppare o rafforzare la propria capacità di succhiare e deglutire anche con l ausilio di un succhietto, come passaggio graduale verso l alimentazione autonoma, al seno o al biberon. Studi hanno dimostrato inoltre che la suzione non nutritiva riduce il tempo di permanenza in ospedale e migliora il ritmo sonno-veglia e la motilità dei neonati più piccoli 1. L ostetrica ti consiglia... Se il tuo bambino non è ancora in grado di succhiare al seno, dovrai estrarre il tuo latte con il tiralatte ogni 2-3 ore, ossia tante volte quanto sarebbero le poppate. Dovrai iniziare quanto prima perché il colostro è particolarmente importante per il tuo bambino. Il latte va conservato negli appositi contenitori sterili o sterilizzabili. In ospedale, le puericultrici somministreranno al tuo bambino il latte con un sondino o un biberon. Quando il tuo bambino sarà in grado di succhiare da solo, potrà non essere facile inizialmente farlo attaccare al seno. Insisti con pazienza senza scoraggiarti. Se il tuo bambino non riuscisse a nutrirsi al seno, è importante che tu continui a nutrirlo comunque con il tuo latte. Il latte materno è più che mai prezioso per il neonato pre termine. Le proprietà immunologiche del latte materno, infatti, proteggono il neonato dalle malattie a cui è più esposto proprio perché prematuro. Inoltre, questo latte è facilmente digeribile e non affatica il suo piccolo organismo. Dare al bambino il proprio latte aiuterà anche la mamma a superare questo delicato momento, nella consapevolezza che sta facendo qualcosa di molto importante per il proprio bambino. 1 La gestione del dolore al capezzolo e/o traumi associati all'allattamento. Evidence Based Practice Information Sheet for Health Professionals. Best Practice 2003;7:1-4 Cosa fare in caso di... 23

24 Labiopalatoschisi Che cos è? La labiopalatoschisi è una malformazione congenita di labbro e palato che coinvolge 1 neonato su 1000 e si presenta con diverse gravità. La capacità del bambino di nutrirsi autonomamente può essere compromessa ma non impossibile, relativamente alla gravità della malformazione. Si ritiene che, se la mamma ha un capezzolo marcato, il bambino sia in grado di alimentarsi anche al seno, soprattutto se la mamma viene supportata dal personale ospedaliero e da chi la circonda. Tuttavia si tratta di bambini che tendono a stancarsi facilmente e per questo si tende frequentemente ad utilizzare il biberon. In caso di Labioschisi è possibile utilizzare tettarelle morbide con foro ampio per agevolare il flusso di latte. Nel caso di Labiopalatoschisi, prima dell applicazione della placca palatale, è consigliata una tettarella piuttosto grande. Ma, dopo l applicazione della placca, andrà benissimo una tettarella di piccole dimensioni. Dopo l intervento al labbro, per nutrire il bimbo si potrà utilizzare un cucchiaio morbido in silicone; dopo l intervento al palato potrà essere utilizzata una tazza con beccuccio morbido. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l Associazione Labiopalatoschisi Milano tel sito Come capire se il neonato si nutre bene Stabilire se un piccolo mangia a sufficienza e quanto mangia quando è allattato al seno non è sempre facile. Per verificare se l alimentazione è adeguata si possono osservare chiari segnali quali l aspetto del lattante, la quantità di urina emessa in un giorno, il comportamento tra un pasto e l altro. Se il bambino urina tanto da bagnare sei pannolini al giorno, evacua feci liquide o semiliquide 3 o più volte al giorno per le prime tre settimane e almeno un volta ogni 3-4 giorni in seguito, sempre con feci morbide e abbondanti, dimostra di stare bene e di essere soddisfatto non c è da preoccuparsi: significa che sta assumendo una quantità adeguata di latte. Basta anche controllare la sua crescita una volta alla settimana: se l incremento del peso 24

25 nelle prime settimane è in media di grammi alla settimana, significa che tutto procede bene. È importante ricordare che la crescita del bambino allattato al seno è meno rapida rispetto a quella di un bambino allattato con latte artificiale, ma è molto più regolare. Poiché le due crescite non sono confrontabili, esistono tabelle di sviluppo differenziate fra bambini allattati al seno o allattati artificialmente. I pediatri di famiglia potranno fornire ai genitori queste tabelle che sono costruite su dati statistici: è quindi importante sapere che esistono bambini che, pur non seguendo le tabelle, sono sanissimi. Un altro modo di capire se, mentre si allatta il bambino, questo sta effettivamente assumendo latte, è osservare il ritmo di suzione, che nel corso della poppata deve passare da un ritmo più rapido e uniforme a cicli di suzione lenti e ritmati, in cui spesso è possibile udire il rumore della deglutizione. Il bambino mangia quanto ha bisogno La quantità di latte che il bambino richiede è molto variabile: dipende principalmente da quanto pesa, da come sta crescendo, da quanti mesi ha. Non è sempre uguale ad ogni poppata e può variare anche molto nel corso di un giorno. Tuttavia, se il neonato sta bene, sa regolarsi da solo e la mamma impara presto a fidarsi di lui. L ostetrica ti consiglia... Per sapere se il tuo bambino allattato al seno cresce bene, controlla settimanalmente l aumento di peso e il suo comportamento alimentare che ti consigliamo di annotare, per esempio, così: 1 settimana 2 settimana 3 settimana Data Peso n. poppate Sul sito Chicco nella sezione Osservatorio puoi scaricare le schede utili per annotazioni e appunti. Queste informazioni ti saranno di grande utilità anche durante le periodiche visite dal pediatra Cosa fare in caso di... 25

26 3.4 Se il bambino non succhia a sufficienza Allattamento misto Nel caso in cui la mamma abbia dubbi sul buon proseguimento dell allattamento naturale, il pediatra potrà valutare la situazione ed eventualmente consigliare un integrazione di latte artificiale da somministrare con il biberon: il cosiddetto allattamento misto. Il lattante viene nutrito con latte artificiale in aggiunta al latte materno. L allattamento misto consente, pertanto, di mantenere la secrezione lattea e di non privare completamente il bambino dei benefici del latte materno. L allattamento misto può essere: a) complementare; b) alternato. a) Allattamento complementare Ad ogni poppata il lattante succhia da entrambe le mammelle poi la quantità mancante di latte è sostituita da latte artificiale opportunamente preparato. L allattamento misto complementare è consigliato in quanto il frequente stimolo della suzione mantiene attiva la secrezione di latte. a) Allattamento alternato Nell allattamento alternato un pasto viene somministrato esclusivamente al seno ed il pasto successivo esclusivamente con il biberon. Questo sistema è quello più comodo per la donna, che ha più tempo per dedicarsi al lavoro o a se stessa, ma la ridotta suzione da parte del lattante rischia di arrestare rapidamente la produzione di latte. Allattamento al biberon Il caso in cui una madre non possa allattare per ragioni mediche è l eccezione più che la regola. Sarà il vostro medico a consigliarvi e ad informarvi su questi rari casi. Tuttavia, pur conoscendo i notevoli vantaggi dell allattamento naturale, esistono situazioni in cui le madri sono costrette o preferiscono ricorrere in tutto o in parte all allattamento al biberon. Alcune mamme ritengono che questo tipo di allattamento offra alcuni vantaggi dal punto di vista pratico: è sempre chiaramente controllabile quanto mangia il bimbo è meno vincolante per la mamma e le lascia più libertà con le nuove tettarelle più simili al seno, il bimbo si nutre indifferentemente dal seno o dal biberon senza difficoltà nell alternanza. Inoltre, i latti artificiali sono concepiti per simulare al meglio il latte materno: sebbene non possano trasferire al bebè gli anticorpi, gli forniscono tutti i principi nutritivi necessari e rappresentano dal punto di vista qualitativo un accettabile sostituto del latte della mamma. 26

27 La psicologa ti consiglia Il passaggio all allattamento artificiale non deve essere vissuto dalla mamma come una sconfitta, una incapacità ad accudire il proprio bambino, perché la cosa più importante è che il bambino si senta amato e venga nutrito. Inoltre, l allattamento artificiale presenta i suoi vantaggi. Dal momento che anche il papà può allattare usando il biberon, la mamma può riposarsi. Inoltre l allattamento da parte del papà può favorire l instaurarsi del rapporto padre-figlio, attenuando così i sentimenti di gelosia, di esclusione e di abbandono che i neopadri spesso sperimentano. Il sentimento di paternità è un processo in evoluzione: un padre presente psicologicamente e concretamente nei primi momenti di vita del bimbo, permette l istaurarsi di relazioni affettive equilibrate all interno della nuova famiglia. La sterilizzazione Per la preparazione del biberon occorre fare attenzione ad alcuni accorgimenti che tutelino il benessere e la salute del piccolo. È necessario curare l igiene della bottiglia lavandone l interno con acqua corrente ed utilizzando l apposito scovolino. Tutti gli accessori del biberon vanno sempre sterilizzati. Il neonato infatti non ha sufficienti difese immunitarie verso l ambiente esterno e tutto ciò che entra in contatto con la sua bocca può essere veicolo di infezioni. È possibile sanitizzare il biberon ed i suoi accessori a freddo, tramite liquidi o compresse igienizzanti o a caldo grazie al potere disinfettante del vapore con apparecchi elettrici o da microonde. Se si utilizza il latte in polvere, occorrerà diluirlo in un quantità specifica di acqua, quello liquido dovrà essere versato direttamente nel biberon sterilizzato che verrà riscaldato a bagnomaria, con scaldabiberon o in microonde. Prima di somministrare il latte al bimbo, è bene agitare dolcemente il biberon per uniformarne la temperatura e controllare sempre che il latte non sia troppo caldo, versandone alcune gocce sulla parte interna del polso. La psicologa ti consiglia È importante che la poppata con il biberon si svolga in un ambiente tranquillo e rilassato, che il bimbo senta il vostro contatto e il vostro amore come accadrebbe nell allattamento al seno. Il momento della poppata è per il bimbo un insieme di sensazioni diverse e profonde, di esperienze che lasciano il segno, di comunicazione, amore e tenerezza. Cosa fare in caso di... 27

28 3.5 Allattamento e succhietto Impiego del succhietto Per il bambino succhiare è un atto spontaneo che procura piacevoli sensazioni. E un antidoto alla paura e al senso di solitudine in quanto stimola la produzione nel cervello di sostanze che favoriscono il rilassamento. Il succhietto quindi dà conforto e serenità al neonato e di conseguenza all ambiente familiare. La psicologa ti consiglia Il succhietto, naturalmente, non deve essere un sostitutivo dell intimo rapporto madre-figlio, così importante per lo sviluppo psichico del bambino. E bene utilizzarlo quando è evidente la volontà di succhiare da parte del bambino ed evitarlo quando è percepibile il suo desiderio di comunicare. L ostetrica ti consiglia... L impiego del succhietto deve essere moderato almeno nelle prime fasi dell allattamento per consentire un buon avvio del medesimo. Nel caso si verifichi un calo della disponibilità di latte materno, è consigliabile addirittura ridurre temporaneamente l uso del succhietto e favorire un più frequente attaccamento del bimbo al seno. Attualmente, l impiego del succhietto durante il sonno sia notturno che diurno è sempre più raccomandato in tutti i bambini fino al 1 anno di età. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics (organo ufficiale dell American Academy of Pediatrics), ha infatti dimostrato che l uso del succhietto durante il sonno determina una significativa riduzione del rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) ossia di morte in culla. Inoltre, è dimostrato che l uso del succhietto fino al 24 mese di vita non interferisce con la crescita naturale del palato, dei denti e delle gengive, anzi ha una valenza positiva nello sviluppo della bocca. La suzione del pollice, abituale alternativa al succhietto, è maggiormente dannosa perché trasferisce forze più intense sui denti e sulla muscolatura. L uso del succhietto è sconsigliato solo nel caso di otiti ricorrenti, o di un evidente malocclusione dentaria. E assolutamente sconsigliato proporre il succhietto al bimbo dopo averlo intinto in sostanze dolci come miele o zucchero: questo potrebbe incoraggiare cattive abitudini alimentari o favorire la precoce formazione di carie nella dentatura da latte. 28

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