NUOVA PAC, CONFAGRICOLTURA: DELUSIONE SU TUTTI I FRONTI.

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1 Anno LXVI - N marzo 2015 chiuso in tipografia il 19 marzo 2015 Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MN NUOVA PAC, CONFAGRICOLTURA: DELUSIONE SU TUTTI I FRONTI. Q uattro anni e mezzo. Tanto è passato ricorda Confagricoltura Mantova da quando l allora commissario europeo Dacian Ciolos comunicò al parlamento europeo e al consiglio i pilastri della futura politica agricola comune per il settennio Alcuni dei punti focali della commissione tuonarono imperativi: maggiore approvvigionamento alimentare per una popolazione in crescita, più qualità nei prodotti agricoli, incremento dell occupazione, gestione del cambiamento climatico. Ma cosa ci è arrivato, oggi, di quell idea di PAC?». Sicuramente qualcosa di diverso e deludente per gli operatori del settore. «Non abbiamo la pretesa di operare una disamina di quella che oggi chiamiamo nuova PAC ha detto Matteo Lasagna, presidente dei Confagricoltura Mantova ma un analisi di quanto partorito per il primo pilastro, quello degli aiuti diretti, basta per capire che questa riforma è piena di paradossi». Vediamo quali. Maggiore autoapprovvigionamento alimentare: sembrava un caposaldo della PAC , attenta alle richieste di un mondo affamato di cibo e che nel 2050 sarà popolato da ben nove miliardi di persone. Ma una visione nettamente ambientalista ha spinto per l introduzione di pratiche che vanno nel senso opposto. Con l obbligo della creazione di aree a focus ecologico per le aziende con più di 15 ettari a seminativo, ad esempio, si toglierà superficie storicamente dedicata alla produzione di alimenti, per destinarla ad aleatorie aree ambientali. continua nella seconda pagina AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA L Assemblea Generale di Confagricoltura Mantova è convocata presso Villa La Favorita, in strada Circonvallazione Est 59, a Porto Mantovano (nei pressi del Consorzio Latterie Sociali Virgilio ), per giovedì 9 aprile 2015, alle 7 in prima convocazione e alle 9 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno: Prima parte - ore 9: 1) relazione del Presidente di Confagricoltura Mantova sul Rendiconto Economico e Finanziario Consuntivo 2014; 2) relazione del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti; 3) discussione e votazione del Rendiconto Economico e Finanziario Consuntivo 2014; 4) relazione sul Bilancio di Previsione 2015 di Confagricoltura Mantova; 5) discussione e approvazione delle quote associative, integrative e del Bilancio di Previsione Seconda parte - ore 10.30: Convegno: COLTIVIAMO IL FUTURO. L AGRICOLTURA SETTORE TRAINANTE DELL ECONOMIA E DEL TERRITORIO MANTOVANO. Interventi di: Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova Mario Guidi, presidente di Confagricoltura Parteciperanno i Sindaci dei comuni mantovani. Al termine, rinfresco. Tutti i signori associati sono invitati a partecipare. Il Rendiconto Economico e Finanziario Consuntivo 2014 e il Bilancio di Previsione 2015 sono in visione presso gli uffici della sede di Confagricoltura Mantova fino al giorno precedente la data dell Assemblea. Il Presidente Matteo Lasagna confagricolturamantova.it

2 ATTUALITÀ continua dalla prima pagina Una PAC più equa: visione da Robin Hood per la politica agricola comune, che però ha determinato solo il fatto che l equità ci sarà forse per gli altri settori produttivi o per altri Paesi, visto che, soprattutto l Italia, perderà a regime sugli aiuti diretti qualcosa come il 18-19% delle risorse, rispetto alla precedente impalcatura d ella PAC. Aiuti solo ai veri agricoltori: anche questa era una richiesta pervenuta dalla Corte dei conti europea per evitare le storture delle precedenti riforme. A conti fatti, però, con l audace definizione del nostro ministero di agricoltore in attività, si è deciso di non decidere. Tanti bei paletti per continuare a dare gli aiuti a tutti, o quasi, i precedenti beneficiari (circa 1,3 milioni). Alzi la mano chi è escluso dalla definizione di agricoltore attivo, oppure rientra nella cosiddetta black list? Creare una filiera europea delle proteiche: buona idea, considerando che importiamo noi italiani il 90% delle proteine vegetali per l alimentazione zootecnica, fra l altro di natura Ogm al 100% o quasi. Peccato che la montagna abbia partorito un topolino. Fare soia al nord Italia significherà percepire un aiuto modesto (circa 97 euro all ettaro) e solo per una manciata di ettari. Sostegno ai settori strategici: con gli aiuti accoppiati alla produzione, come al solito, per non far torto a nessuno, ministero e Regioni hanno suddiviso la torta fra almeno una decina di settori produttivi, con declinazioni anche a livello territoriale, fra Nord, Centro e Sud. Insomma, a ciascuno un pugno di soldi. «È evidente che questa Pac ha deluso le aspettative di molti operatori del settore conclude il direttore di Confagricoltura Mantova, Daniele Sfulcini e che, invece di combatterla, aiuta la burocrazia. Basti pensare che si rende obbligatoria l appartenenza all Associazione italiana allevatori, che lavora in regime di monopolio, quale condizione necessaria per percepire i contributi nel settore latte. Insomma, è una Pac che sostiene gli enti e non gli agricoltori». IL REDDITOMETRO, UN PERICOLO ANCHE PER GLI AGRICOLTORI. L Riguarda solo i redditi delle persone fisiche e prevede la loro ricostruzione sulla capacità di spesa. Amministrazione finanziaria ha a disposizione varie armi per combattere l evasione e il redditometro è lo strumento maggiormente utilizzato per verificare i redditi dei contribuenti. Il redditometro è una tipologia di accertamento disciplinato dal Decreto legge 78/2010 che ha modificato l art. 38 del Dpr 600/1973. Questo accertamento riguarda solo i redditi delle persone fisiche e prevede la ricostruzione del reddito basato sulla capacità di spesa. Una persona fisica può essere assoggettata ad accertamento da redditometro se c è un differenziale superiore al 20% tra reddito dichiarato e reddito accertato. Gli imprenditori agricoli dichiarano, per obbligo normativo, redditi fondiari che non corrispondono ai redditi effettivi conseguiti nella gestione dell attività agricola. Nella sfera privata l imprenditore agricolo ha a disposizione un reddito spendibile molto diverso rispetto al reddito agrario dichiarato nel Modello Unico e di conseguenza la capacità di spesa è molto superiore rispetto alla capacità contributiva dichiarata al Fisco. Il problema sopra esposto non va sottovalutato in quanto vari imprenditori agricoli hanno già ricevuto accertamenti da redditometro e hanno dovuto faticosamente documentare l effettivo reddito prodotto dalle proprie aziende. Uno strumento importante per far fronte al pericolo redditometro e per avere consapevolezza dell andamento economico della propria azienda è la gestione di una : contabilità economica integrata. L impresa agricola ha l obbligo fiscale di registrare tutte le fatture di vendita e/o ricevute fiscali emesse e/o i corrispettivi e tutte le fatture di acquisto, documenti che poi producono la redazione della dichiarazione Iva e Irap. La sola contabilità dei documenti iva non permette di determinare l effettivo reddito aziendale dell anno pertanto c è la necessità di contabilizzare tutti quei componenti positivi e negativi che non hanno rilevanza ai fini iva (esempio: contributi Pac, scorte vive e morte, affitti passivi, costi del personale, contributi consortili, interessi passivi, assicurazioni, sanzioni, imposte locali ecc.). Una gestione contabile integrata ha un duplice vantaggio: a) determinare l effettivo risultato economico dell impresa; b) determinare il reddito effettivo dell imprenditore. La capacità di spesa dell imprenditore agricolo dipende dal reddito effettivo prodotto dall attività di impresa e attraverso una contabilità dettagliata, puntuale e periodica si è in grado di dimostrare al Fisco che il reddito prodotto e dichiarato sono coerenti con la possibilità di spendere da parte dell imprenditore. La difesa con l Agenzia delle Entrate impone di avere a disposizione prove documentali precise da poter controbattere le presunzioni di redditi non dichiarati e questa creazione di prove deve essere fatta periodicamente in modo tale da riepilogare tutti i fatti aziendali. Confagricoltura Mantova ha attivato un servizio di consulenza per creare un conto economico integrato necessario per valutare i risultati aziendali e per difendersi da eventuali accertamenti fiscali presuntivi. Gli associati interessati possono rivolgersi ai nostri uffici contattando il dott. Roberto Biondo tel , r.biondo@ confagricolturamantova.it PARTE LA CAMPAGNA ASSICURATIVA Da oggi presso gli uffici di Confagricoltura Mantova è possibile stipulare polizze assicurative per la campagna agraria Per il quarto anno consecutivo, con le polizze di Confagricoltura Mantova contro i rischi da avversità atmosferiche è possibile risparmiare fortemente sui costi assicurativi. 2 APPROFITTANE, VIENI NEGLI UFFICI DI CONFAGRICOLTURA PER UN PREVENTIVO.

3 ANB COOP, PROPOSTE CONTRATTUALI PER COLZA, SOIA E GIRASOLE. SEMINE PRIMAVERILI a cura di Giovanni Bellettato - ANB COOP Chi sono ANB e ANB COOP. L Associazione Nazionale Bieticoltori dal 1917 rappresenta la maggioranza produttori di barbabietola da zucchero italiani ed è un associazione riconosciuta, senza scopo di lucro. Dal 2008, ANB ha esteso la propria attività per fornire agli agricoltori associati opportunità alternative alla coltivazione della barbabietola, all indomani della riforma OCM zucchero del Per la realizzazione di questo disegno e per integrare il prezzo della barbabietola da zucchero tramite la valorizzazione energetica delle polpe di spettanza nei comprensori bieticoli ancora attivi, è stata resa operativa ANB Coop: cooperativa che vede l Associazione Nazionale Bieticoltori come socio finanziatore. ANB, attraverso ANB COOP, svolge la propria attività nella filiera del biogas, nell approvvigionamento di materie prime destinate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e nel settore della commercializzazione dei prodotti agricoli. ANB COOP e la commercializzazione dei prodotti agricoli. L attività commerciale di ANB COOP ha quale principale obiettivo l offerta ai produttori di proposte contrattuali, soluzioni logistiche e condizioni economiche finalizzate a migliorare il valore aggiunto delle produzioni agricole. La strategia operativa di ANB Coop prevede l avvio di una politica di programmazione delle produzioni in funzione del mercato di sbocco, sulla base del seguente concetto: prima si vende, poi si produce. Tale disegno si avvale di una politica commerciale organizzata, supportata da un piano di marketing, finalizzato a individuare le migliori opportunità per i produttori sui diversi mercati di riferimento. Gli strumenti per realizzare tale progetto prevedono la specializzazione commerciale, in particolare nel settore proteici, l aggregazione delle produzioni, l attivazione di sinergie con altre strutture operanti nel territorio, l ottimizzazione della logistica con l obiettivo prioritario di limitare le spese di gestione e stoccaggio e la nascita di nuovi centri di ritiro qualora necessari e funzionali al territorio. ANB Coop sviluppa la propria strategia operativa mediante un ufficio commerciale integrato con altre strutture, che si avvale di una rete qualificata di consulenti tecnico/commerciali operanti in tutte le regioni italiane. Nell ottica della migliore tutela della produzione agricola, dalla scorsa annata ANB COOP è certificata sulla sostenibilità dei semi oleosi (colza, soia e girasole), sulla base dello schema volontario 2BSvs standard 01. Tale certificazione rispetta i requisiti previsti dalla Direttiva Europea 2009/28/CE (RED). Principali proposte contrattuali ANB COOP. ANB COOP propone contratti di coltivazione rivolti principalmente a colza, soia, girasole. Il contratto di coltivazione Colza 2015, riferito a prodotto sostenibile, prevede le seguenti opzioni: quotazione fissata - rappresenta un prezzo chiuso disponibile per un periodo limitato alle prime fasi di coltivazione, sino al raggiungimento dello specifico plafond; quotazione giornaliera - valorizzazione quotidiana formulata in funzione del mercato di sbocco e disponibile sino al 15 di maggio 2015; quotazione media - computo con riferimento ai valori Matif colza future agosto del periodo 16 maggio-15 luglio. Il contratto di coltivazione Soia 2015 riferito a prodotto sostenibile, prevede le seguenti opzioni: quotazione giornaliera - proposte quotidiane formulate nella fase antecedente la raccolta della soia, finalizzate alla vendita anticipata di parte della produzione totale ipotizzata; prezzo aperto - prevede la consegna del prodotto subito dopo la raccolta e la possibilità di scegliere, sino a fine marzo 2016 e senza spese di stoccaggio, la data di vendita con riferimento alla quotazione settimanale della borsa merci di Bologna, a prezzo noto entro la giornata di pubblicazione - merce franco partenza magazzino aziendale; conto conferimento - prevede di affidare ad ANB Coop la gestione del proprio prodotto, con erogazione di un acconto e del saldo a consuntivo. Il contratto di coltivazione Girasole 2015 riferito a prodotto sostenibile, prevede le seguenti opzioni: Prezzo determinato alla semina - rappresenta un prezzo fissato disponibile sino a fine marzo 2015 e sino a raggiungimento plafond - merce franco partenza azienda agricola; conto conferimento - prevede di affidare a ANB Coop la gestione del proprio prodotto in base alla migliore commercializzazione annuale, con erogazione di un acconto e del saldo a consuntivo. Commercializzazione dei prodotti in conto conferimento. L opzione conto conferimento, disponibile per soia e girasole, prevede di affidare ad ANB Coop la gestione del proprio prodotto con erogazione di un acconto, seguito dal saldo a consuntivo. Tale soluzione fornisce le premesse di valorizzazione più garantiste, avvalendosi di consulenze specializzate sull andamento dei mercati e operando su partite accorpate, gestite in vendite modulate in base alle opportunità del mercato. Questa opzione rappresenta uno strumento di tutela del proprio prodotto e la base per realizzare le migliori condizioni di vendita nell ambito di un contesto pluriennale. Il personale ANB COOP è disponibile per ogni chiarimento e per accogliere le proposte di coltivazione. Contatti: ANB COOP Soc. Coop. Agr. S.p.A. Via Collamarini Bologna Tel Fax Tecnici di riferimento operanti nel territorio: Giovanni Bellettato - Mantova/Ferrara Tel mail: g.bellettato@anb.it Pierluigi Finardi - Mantova/Cremona Tel mail: p.finardi@anb.it Monica Filiberti - Modena/Reggio - Emilia/Parma/Piacenza Tel mail: m.filiberti@anb.it PATENTINO PER I PRODOTTI FITOSANITARI, DOMANDE ENTRO APRILE. Grazie a una recente delibera della giunta regionale, la Provincia di Mantova potrà tenere corsi per il rilascio e il rinnovo quinquennale, entro il 31 maggio, dell autorizzazione all acquisto all utilizzo dei prodotti fitosanitari. Le domande corredate da due fototessere, il relativo versamento e la fotocopia di un documento di identità valido devono essere inviate al settore Agricoltura della Provincia di Mantova, in via Don Maraglio 4, entro il 30 aprile Con le nuove disposizioni per il primo rilascio, le persone utilizzatrici con titolo di studio specifico (per esempio diploma e laurea nelle discipline agrarie e forestali, compresi medici, veterinari, farmacisti, laureati in scienze naturali, biologiche e ambientali) possono fare anche solo l esame finale. Chi non ha un titolo specifico, invece, oltre l esame dovrà frequentare obbligatoriamente un corso di 20 ore. Tutti i tesserini vanno rinnovati dopo 5 anni e dopo aver seguito un corso obbligatorio di 12 ore. 3

4 4 NUOVA PAC Con le semine primaverili alle porte, è bene ritornare su uno degli aspetti maggiormente innovativi della nuova riforma Pac , il greening o inverdimento. Al greening, il 30% delle risorse nazionali. Il greening, che persegue obiettivi ambientali, è stato fortemente voluto dalla Commissione europea. Rappresenta certamente una novità di impatto notevole sulle imprese agricole italiane e di conseguenza mantovane. La sua attivazione sarà obbligatoria, ovvero per percepire i premi di base sarà necessario mettere in atto gli adempimenti previsti proprio dal greening. A questa componente ambientale dei premi, gli stati membri tra cui l Italia debbono riservare una quota del 30% delle risorse nazionali sugli aiuti diretti Pac, che per il nostro Paese ammonta a circa 1,1 miliardi di euro l anno. Ne consegue che dal greening gli agricoltori in possesso dei nuovi diritti Pac, assegnati al 15 maggio 2015, riceveranno un pagamento ad ettaro, pari a circa il 60% del pagamento di base, che sarà sommato proprio al pagamento di base, recuperando in parte il taglio iniziale sugli aiuti che si prevede sarà del 45% rispetto al percepito nel Quanto vale il greening? L Italia, così come richiesto da Confagricoltura, ha deciso di applicare il greening in modo proporzionale al valore del premio base, che si stima sia pari al 60% di quest ultimo. Ad esempio, un azienda che possiede titoli base Pac del valore di 200 euro l uno (quindi per ettaro), riceverà dall applicazione del greening un premio aggiuntivo di altri 120 euro/ettaro (60% di 200 euro), portando gli aiuti ad un totale di 320 euro ad ettaro. I tre impegni del greening. A fronte del riconoscimento di uno specifico aiuto, agli agricoltori vengono richiesti tre impegni obbligatori del greening: la diversificazione dei seminativi, il mantenimento delle foraggere permanenti, la creazione di aree a interesse ecologico (AIE). A tal proposito, si sottolinea come gli obblighi derivanti dal pagamento verde non si applicano alle colture permanenti, come i prati e i pascoli permanenti, e alle colture arboree, ma solo alle superfici a seminativo, come non si applicano anche alle aziende agricole che operano in regime di agricoltura biologica, perché ritenute già adeguate dal punto di vista ambientale, pur percependo il pagamento del greening. 1. Diversificazione dei seminativi. Interessa le superfici a seminativo, con i seguenti obblighi: fino a 10 ettari, nessun obbligo di diversificazione; da 10 a 30 ettari, obbligo di almeno 2 colture diverse, con la coltura principale che massimo può coprire il 75% della superficie a seminativo; oltre 30 ettari, obbligo di almeno 3 colture diverse, con la coltura principale che GREENING, COME COMPORTARSI E COSA EVITARE. massimo può coprire il 75% della superficie e le due principali che possono coprire al massimo il 95% della superficie a seminativo. Pertanto, alla terza coltura dovrà essere riservata almeno il 5% della superficie. Esempio, un azienda con 50 ha dovrà assicurare almeno tre colture, la prima non potrà superare i 37,5 ha (75%), le prime due non dovranno superare insieme i 47,5 ha (95%), quindi alla terza si dovranno assegnare almeno 2,5 ha (5%). Superficie aziendale a seminativo Numero colture Fino a 10 ha Esenzione - Limiti Da 10 a 30 ha Minimo 2 la coltura principale può coprire il 75% massimo della superficie. Oltre 30 ha Minimo 3 la coltura principale può coprire massimo il 75% della superficie. Le due principali, massimo il 95% della superficie. Doppia coltura. In caso di due colture sullo stesso terreno, nel medesimo anno, la normativa recita che è necessario, per capire qual è la coltura diversificante, prendere in considerazione la coltura principale, ovvero quella che occupa la superficie per il periodo più lungo. Agea ha stabilito che il periodo di riferimento entro cui effettuerà le verifiche, rispetto alla coltura dichiarata, sarà quello compreso fra il 1 aprile e il 9 giugno dell anno di presentazione delle domande. In altre parole, la coltura principale diversificante dovrà essere presente in tale periodo. Agea effettuerà le opportune verifiche tramite aerofotogrammetria. Alcuni esempi di coltura diversificante in caso di doppia coltura: frumento seguito da soia, la coltura principale è il frumento; frumento seguito da pomodoro, la coltura principale è il frumento; loiessa seguita da mais insilato, la coltura principale è la loiessa; loiessa seguita da mais da granella, la coltura diversificante è il mais. La coltura principale, quindi, sarà quella da utilizzare nel calcolo del numero di colture minime da effettuare in base alla superficie a seminativo e per verificare le percentuali massime e minime delle varie colture. Va detto, inoltre, che: 1) frumento, orzo e triticale sono considerate colture diverse; 2) frumento tenero e frumento duro sono considerate la medesima coltura; 3) melone e anguria sono considerate colture diverse; 4) un miscuglio da foraggio (esempio frumento, veccia, pisello) non è considerata foraggera, ma coltura mista; 5) il mais da foraggio (insilato) è considerato un cereale, non una foraggera; 6) il frumento da foraggio è considerato un cereale, non una foraggera. Deroghe. Sono escluse dall obbligo della diversificazione, pur percependo il relativo aiuto: le aziende i cui seminativi sono utilizzati per almeno il 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio (esempio erba medica, loiessa), terreni lasciati a riposo o combinazione di tali tipi di impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari. Ad esempio, un azienda con 140 ettari, di cui il 75% a foraggere, per i rimanenti 35 ettari deve comunque attuare la diversificazione dei seminativi (tre colture diverse). Le aziende la cui superficie agricola è costituita da più del 75% di prato permanente o per la coltivazione di colture sommerse (riso), o sottoposta ad una combinazione di tali impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari. Le aziende i cui seminativi non sono stati dichiarati per più del 50% dall agricoltore nell anno precedente nella sua domanda di aiuto, se sono coltivati nella loro totalità con una coltura diversa rispetto a quella dell anno precedente. In ogni caso, per le aziende con superfici utilizzate per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o a riposo che coprono più del 75% della superficie a

5 NUOVA PAC seminativo, sulla parte restante la coltura principale non deve occupare più del 75% dei seminativi rimanenti. 2. Mantenimento delle foraggere permanenti. Innanzitutto, è necessario dire sono definite foraggere permanenti, tutte le superfici investite da più di 5 anni da foraggere e quindi fuori avvicendamento. Ad esempio, un medicaio che rimane per più di 5 anni sullo stesso terreno diviene una foraggere permanente. La norma riguarda due categorie di foraggere permanenti: I. superfici a prato permanente inserite dagli stati membri in Aree Natura 2000 (Zona a protezione speciale ZPS e Siti d importanza comunitaria SIC) o altre aree sensibili designate dagli stati membri, che non possono essere arate e/o convertite in seminativi; II. altre superfici a prato permanente, le quali possono essere convertite in seminativo previa domanda da presentare ad Agea, che ha tempo 30 giorni per rispondere alla richiesta. 3. Aree a interesse ecologico (AIE). Riguarda le aziende agricole con più di 15 ettari a seminativo che devono destinare almeno il 5% della superficie a seminativo ad aree a interesse ecologico (AIE), ovvero ad aree con valenza prettamente ambientale. Tra le aree che possono valere come focus ecologico, il nostro Paese ha deciso di inserire di fatto quasi tutte le fattispecie indicate nel regolamento europeo di riferimento, con i relativi fattori di conversione, tra cui, ad esempio: a) Terreni lasciati a riposo (1 mq = 1 mq). Si tratta di terreni ritirati dalla produzione per almeno 8 mesi, nudi o inerbiti, con divieto assoluto di sfalcio oppure lavorazioni dal 1 marzo al 31 luglio di ogni anno; b) Siepi e fasce alberate con fascia larga almeno 2 metri (1 m lineare = 10 mq); c) Alberi isolati con diametro chioma superiore ai 4 m (1 albero = 30 mq); d) Alberi in filari con diametro chioma superiore ai 4 m (1 m lineare = 10 mq); e) Fasce tampone lungo i corsi d acqua, comprese le fasce tampone occupate dai prati permanenti (1 mq = 9 mq); f) Superfici con bosco cedue a rotazione rapida (1 mq = 0,3 mq); g) Superfici oggetto di imboschimento con il PSR che erano state abbinate a titoli Pac nel 2008 (1 mq = 1 mq); h) Fossati (1 m lineare = 6 mq); i) Margini dei campi (1 m lineare = 9 mq); j) Boschi cedui a rotazione rapida (1 mq = 0,3 mq); k) Superfici con colture azotofissatrici. L Italia ha stabilito di includere, su proposta di Confagricoltura, generalmente tutte le leguminose a scopo agrario, fra cui la soia, l erba medica, il pisello, il fagiolo e i trifogli. In tal caso il fattore di conversione è di 0,7 (1 mq = 0,7 mq). Va detto che il Ministero ha deciso che le colture azotofissatrici possono essere utilizzate come AIE, a patto di non venire fertilizzate con concimi azotati e reflui zootecnici e a condizione di lasciare una fascia di almeno 10 metri dai corsi d acqua individuati dalla Regione (di fatto quelli soggetti alle fasce tampone della condizionalità) e di 5 metri dagli altri corsi d acqua. A fronte di questa ampia possibilità di scelta per costituire le AIE, considerata la normativa non esaustiva e la mancanza di una storicità di misurazione, si consiglia di optare, almeno per il primo anno, per soluzioni che non mettano a rischio il percepimento del pagamento del greening (che sarà circa un 37-38% dell aiuto totale ad ettaro), preferendo i terreni a riposo e le colture azotofissatrici, di più semplice attuazione. Deroghe. Sono escluse dall adempimento delle AIE, pur percependo il relativo aiuto: le aziende i cui seminativi sono utilizzati per almeno il 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, terreni lasciati a riposo, colture leguminose o combinazione di tali tipi di impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari. Le aziende la cui superficie agricola è costituita da più del 75% di prato permanente o per la coltivazione di colture sommerse (riso), o sottoposta ad una combinazione di tali impieghi colturali, a condizione che i seminativi rimanenti non rappresentino più di 30 ettari. Considerazioni conclusive. Come visto, il greening rappresenta con i suoi adempimenti obbligatori un fattore innovativo e di complicazione degli aiuti diretti della Pac. Non ottemperando agli obblighi previsti, l agricoltore perderà il relativo aiuto nel 2015, mentre per gli anni successivi, in caso di reiterate inadempienze, si aggiungeranno anche penalizzazioni sul pagamento di base disaccoppiato. È pertanto importante, già dalle semine in corso, che le aziende agricole, in base a dimensione aziendale e tipologia colturale, prestino molta attenzione alle regole previste, optando per soluzioni semplici che non diano luogo a sanzioni in caso di controllo tramite aerofotogrammetria oppure direttamente in campo. Gli uffici di Confagricoltura Mantova sono a disposizione per chiarimenti e suggerimenti in materia. 5

6 TEA INFORMA Nella terza e quarta pagina viene esposto il dettaglio dei consumi e dei costi. Nel caso la fattura riguardi più punti di fornitura (in gergo fattura multisito ) queste due pagine si ripetono per ognuno di essi. COME LEGGERE LE FATTURE ENERGETICHE Nell ambito della collaborazione con TEA Energia pubblichiamo alcune informazioni utili per gestire al meglio i costi dell energia. In questo numero spieghiamo come leggere la terza e quarta pagina di una bolletta di gas metano di TEA. Nel riquadro vengono riportati i riferimenti del distributore di rete con il numero di emergenza al quale il cliente si deve rivolgere per guasti e richieste di pronto intervento. Nel riquadro vengono raccolte ed esposte le caratteristiche della fornitura, ossia i dati commerciali della fornitura e nello specifico: Decorrenza fornitura - è la data di attivazione della fornitura, inteso come data di inizio del contratto. Utilizzo - identifica per cosa viene usato il gas, se per riscaldamento, tecnologico, ecc. Deposito cauzionale - nel caso di presenza di un deposito cauzionale, ne viene riportato l importo. Categoria Tariffa - richiama la codifica utilizzata sul sistema gestionale per identificare la tariffa utilizzata. Tariffa - riporta il nome dell offerta applicata. Sistema e frequenza di fatturazione, Tipo di fatturazione, Prossima fatturazione - richiamano informazioni già riportate in prima pagina. Consumo presunto - è il dato di consumo annuo previsto sul gestionale. Nel riquadro vengono raccolti ed esposti gli estremi della fornitura, ossia i dati tecnici del punto di fornitura e dove viene fornito il servizio ( indirizzo di fornitura). N di fornitura - è il numero attribuito all impianto da TEA ENERGIA. Codice REMI - è il Codice che identifica la cabina principale di ricezione, riduzione e misura del gas a servizio dell impianto di distribuzione. Punto di Riconsegna (PDR) - richiama il codice identificativo del punto di consegna del gas al cliente finale già esposto in prima pagina. Tipologia di appartenenza - identifica se siamo in presenza di un uso domestico o non domestico (altri usi) e quante sono le unità abitative interessate (per esempio, nel caso di un condominio viene riportato il numero di appartamenti serviti). Fattore di correzione volumi C - è il fattore che permette di convertire i volumi misurati dal contatore in volumi standard, cioè alla pressione di 1,01325 bar e 15 C di temperatura. In presenza di un sistema automatico di correzione dei volumi, definito correttore, tale fattore è uguale a 1 in quanto i volumi vengo rilevati già corretti in automatico; nel caso più comune, come quello dell abitazione civile, il fattore di correzione è stabilito dal distributore in base all altitudine e alla temperatura media della località. Tipologia contatore - laddove disponibile, viene qui riportato il calibro/classe del contatore. Potere Calorifico Superiore ( PCS) - è il valore dell energia attribuita al singolo mc di gas, viene espresso in Mj/mc, varia giornalmente e viene definito da SNAM in cabina REMI. Mensilmente, viene comunicato al distributore il dato medio mensile che viene utilizzato per la fatturazione alle utenze industriali; annualmente si forma quello di riferimento per tutte le altre utenze. Il QUADRO DI DETTAGLIO si suddivide in due parti. La prima, LETTURE, racchiude i dati di lettura ed il calcolo consumi. Vengono riportati in questo riquadro i dati di lettura con in evidenza la Matricola del contatore oggetto della lettura, la Data nella quale è stata eseguita o stimata e il Dato contatore, ossia la lettura stessa. Il Registro definisce se la lettura è stata fatta sul contatore (001) o sul correttore (002), l Unità di misura del gas è il mc mentre il Tipo indica la fonte della lettura, che può essere Lettura da Distributore, quando è il distributore (soggetto responsabile del dato di misura) a fornire il dato a seguito di lettura fisica del contatore, o Stima Automatica quando il dato è frutto di una calcolo effettuato da TEA ENERGIA sulla base dei dati disponibili. Nella seconda parte del QUADRO DI DETTAGLIO, CALCOLO CONSUMI, vengono riportati tutti i calcoli che formano la fattura distinti nei seguenti raggruppamenti: Servizi di vendita Servizi di rete gas costi della distribuzione Imposte I Servizi di vendita si distinguono in: Quota fissa - valore fisso annuo stabilito dall AEEGSI per tipologia di cliente a remunerazione dei costi fissi sostenuti dal fornitore (applicato in Euro/mese o in Eurocliente/gg). Quota energia - a sua volta suddivisa nelle seguenti componenti variabili consumi) della vendita: Commercializzazione al dettaglio (QVD) - componente variabile della vendita definita dall AEEGSI a remunerazione dei costi commerciali sostenuti dal fornitore, TEA ENERGIA. Materia prima gas - rappresenta il costo della materia prima incluso le componenti di approvvigionamento e di trasporto internazionale e regionale; può variare nella composizione a seconda del tipo di struttura di offerta. Sconti - se presenti contrattualmente, questa voce ne espone l entità. Oneri aggiuntivi (QOA) - sono componenti tariffarie, introdotte dall AEEGSI e addizionali rispetto alle tariffe di trasporto, destinate alla copertura degli oneri di carattere generali del sistema gas (le principali riguardano gli oneri connessi al sistema di bilanciamento CVbl e CVos a copertura degli oneri sostenuti per il servizio di stoccaggio). I Servizi di rete gas costi della distribuzione ricomprendono tutte quelle voci di costo, definite passanti per TEA ENERGIA e da questi indipendenti, applicate dal distributore alla fornitura. Nel caso di clienti allacciati alla rete di distribuzione locale, le tariffe applicate dal distributore al fornitore e da questi a suo volta al cliente finale, sono definite a livello di macro area (ambito nord orientale, ambito nord occidentale, ecc.) e valgono per tutti i clienti. Come per i servizi di vendita, tali costi si distinguono in: Quota fissa - che è applicata in Euro/PDR/anno e differenziata per classe contatore in tre raggruppamenti. Quota energia - componenti tariffarie a scaglioni che si applicano ai consumi, con tariffe differenziate e decrescenti al loro aumentare. Imposte Le imposte sono l Imposta Erariale e l Addizionale Regionale. Vengono applicate ai consumi e sono stabilite dall Agenzia delle Entrate. Per i punti di fornitura ubicati in Lombardia, l Addizionale Regionale è stata azzerata. Alla presenza di determinati requisiti e dietro presentazione di apposita richiesta, possono essere applicate alla fornitura le agevolazione previste dalla legge. È necessario sottolineare che tali agevolazioni non si applicano in maniera automatica ma solo a seguito di richiesta da parte del cliente al proprio fornitore, tale richiesta non ha in nessun caso effetto retroattivo. 6 Nelle pagine successive, sono presenti informazioni standard al cliente (modalità di pagamento, assicurazione, sgravi fiscali, sospensione della fornitura, comunicazioni dell Autorità, ecc.). Nel caso di domiciliazione non attiva, segue poi una pagina riportante il bollettino postale ed una per inoltrare l eventuale richiesta di domiciliazione.

7 MANTOVA Listino n. 11 Giovedì 19 marzo 2015 FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) alla ton. 220,00-223,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) alla ton. 190,00-193,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) alla ton. 191,00-194,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) alla ton. 183,00-186,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) alla ton. non Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non Andamento del mercato: stazionario FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna del 11/03/2015 /ton.) Fino (79/80kg/hl,ce 1+1%,b.30/35%,v.6%,p12,5%) 358,00-363,00 Buono mercantile (77/78 kg/hl, ce 1,5 + 1,5%, b.50/60%, v.8%, p11,5%) 347,00-352,00 Mercantile (74/75 kg/hl,ce 2+2%,v. 10%) 337,00-342,00 Andamento del mercato: in calo COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta / ton.) 367,3 GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. 149,00-151,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. 153,00-156,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) - comunitario alla ton. 161,00-166,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) - non comunitario alla ton. 185,00-187,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non Trinciati di mais 1 raccolto non SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. 385,00-390,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) 409,00-415,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (franco arrivo) non CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. non Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. non Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. non Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. 183,00-188,00 Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compratore) alla ton. 182,00-187,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del compratore) alla ton. 186,00-191,00 Andamento del mercato: stazionario IL MERCATO DELLA SETTIMANA FORAGGIO SECCO Maggengo di 1 taglio in campo alla ton. non Maggengo di 1 taglio in cascina alla ton. 100,00-105,00 Fieno di 2 taglio in campo alla ton. non Fieno di 2 taglio in cascina alla ton. 90,00-95,00 Fieno di 3 taglio in campo alla ton. non Fieno di 3 taglio in cascina alla ton. 75,00-85,00 Fieno di 4 taglio 2014 in campo alla ton. non Fieno di 4 taglio 2014 in cascina alla ton. 65,00-75,00 Erba medica fienata di 1 taglio in campo alla ton. non Erba medica fienata di 1 taglio in cascina alla ton. 100,00-105,00 Erba medica fienata di 2 taglio e successivi in campo alla ton. non Erba medica fienata di 2 taglio e successivi in cascina alla ton. 105,00-110,00 Andamento del mercato: calmo con prezzi invariati PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (Rotoballe) alla ton. non da mietitrebbia in cascina (Rotoballe) alla ton. 65,00-75,00 Andamento del mercato: stazionario RISONE Vialone nano (resa 50-56) alla ton. 820,00-870,00 Carnaroli (resa 55-61) alla ton. 690,00-730,00 Arborio (resa 52-57) alla ton. 680,00-730,00 Andamento del mercato: calmo RISO: Vialone nano alla ton , ,00 Carnaroli alla ton , ,00 Arborio alla ton , ,00 Andamento del mercato: calmo FORMAGGIO GRANA PADANO Stagionatura di 10 mesi e oltre al kg 6,450-6,600 Stagionatura da 14 e oltre al kg 7,100-7,300 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg 7,600-7,800 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano) - Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg 5,150-5,350 con prezzi invariati FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO Stagionatura di 12 mesi e oltre al kg 7,500-7,750 Stagionatura di 18 mesi e oltre al kg 8,200-8,350 Stagionatura di 24 mesi e oltre al kg 8,950-9,050 con prezzi invariati BURRO: Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. 1,900 Burro mantovano pastorizzato al kg. 2,100 Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg. 3,100 Andamento del mercato: stazionario SUINI da allevamento (a peso vivo) del peso: di 7 Kg al capo 47,00 di 15 kg. al kg. 4,070 di 25 kg. al kg. 2,840 di 30 kg. al kg. 2,740 di 40 kg. al kg. 2,210 di 50 kg. al kg. 1,810 di 65 kg. al kg. 1,530 di 80 kg. al kg. 1,370 di 100 kg. al kg. 1,310 SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. non oltre 145 a 160 kg. al kg. non oltre 160 a 180 kg. al kg. non oltre 180 kg. al kg. non Andamento del mercato: non VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1 qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. 0,990-1,090 vacche 2 qualità (P2 - P3) al kg. 0,750-0,850 vacche 3 qualità (P1) al kg. 0,530-0,630 con prezzi invariati VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga (U2 - U3 - R2 - R3) al kg. 2,240-2,360 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. 1,950-2,050 Vitelloni limousine (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. 2,740-2,890 Vitelloni charolaise (U2 - U3 - E2 - E3) al kg. 2,490-2,580 Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. 0,900-1,100 da 46 a 55 kg. al kg. 1,550-1,850 da 56 a 70 kg. al kg. 1,550-1,850 Andamento del mercato: in ripresa Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate 0,30 in meno al Kg. dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese: da 46 a 55 kg. al kg. 2,200-2,500 da 56 a 70 kg. al kg. 2,200-2,500 Andamento del mercato: in lieve ripresa Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate 0,30 in meno al Kg dei maschi) Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. 3,800-4,300 da 56 a 70 kg. al kg. 4,200-4,700 Andamento del mercato: in lieve ripresa Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate 0,70 in meno al Kg dei maschi) VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne (R2 - R3 - U2 - U3) oltre 340 kg. 2,450-2,550 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. 2,300-2,400 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre 2,450-2,550 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. 2,100-2,200 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre 2,250-2,350 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg 1,950-2,050 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre 2,000-2,100 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. 1,450-1,600 Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. 1,600-1,700 Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre 1,700-1,800 con prezzi invariati VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine (U2 - U3 - E2 - E3) da 350 a 380 kg. al kg. 4,620-4,770 da 381 a 400 kg. al kg. 4,480-4,580 da 401 kg. e oltre al kg. 4,350-4,450 Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3) da 380 a 420 kg. al kg. 4,230-4,310 da 421 a 450 kg. al kg. 4,170-4,260 da 451 kg. e oltre al kg. 4,110-4,190 SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine (U2 - U3 - E2 - E3) da 230 a 270 kg. al kg. 4,940-5,040 da 271 a 300 kg. al kg. 4,780-4,880 da 301 kg. e oltre al kg. 4,680-4,740 Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3) da 260 a 300 kg. al kg. 4,470-4,570 da 301 a 340 kg. al kg. 4,430-4,530 da 341 kg. e oltre al kg. 4,410-4,510 Andamento del mercato:in ripresa Uova Nazionali fresche colorate in natura ( /Kg) Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco azienda. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli ( Listino dei prezzi rilevati del 16 marzo 2015 Uova nat. S - meno di 53 gr. al Kg 1,0100-1,0500 Uova nat. M - da 53 a 63 gr. al Kg 1,1600-1,2000 Uova nat. L - da 63 a 73 gr. al Kg 1,1600-1,2000 Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate ( /100pz) Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicunicolo del comune di Forli ( Listino dei prezzi rilevati del 16 marzo 2015 Uova sel. S. - meno di 53 gr. /100pz 10,500-10,700 Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. /100pz 12,500-12,700 Uova sel. L - da 63 a 73 gr. /100pz 13,300-13,500 Uova sel. XL - da 73 gr. e più /100pz 15,200-15,400 GASOLIO AGRICOLO Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 28 febbraio Fino a litri /Lt 0,851 - da litri a /Lt. 0,842 - da litri a /Lt. 0,825 - da litri a /Lt. 0,812 - oltre litri /Lt. 0,807 Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova ANNUNCI ECONOMICI Sei socio di Confagricoltura Mantova? Vuoi pubblicare qui gratuitamente un annuncio economico che riguarda la tua azienda agricola? Invia il testo dell annuncio a: tecnico@confagricolturamantova.it VENDO N. 2 carri miscelatore ditta Comac, in ottimo stato. Per informazioni, telefonare al n. 339/ VENDO FONDO RUSTICO Di biolche mantovane 30 circa a seminativo irriguo, posto in comune di San Giorgio di Mantova, con fabbricati rurali. Per informazioni, telefonare al n. 335/ Direttore Responsabile: Daniele Sfulcini Design: fachiro.com Stampa: Publi Paolini Autorizzazione Tribunale MN - n. 14 del Iscrizione ROC N del 29 agosto

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