12. RADIAZIONI NON IONIZZANTI

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1 12. RADIAZIONI NON IONIZZANTI 1

2 CAPITOLO 12 RADIAZIONI NON IONIZZANTI Autori: Maria LOGORELLI 1 Coordinatore statistico: Matteo SALOMONE 1 Coordinatore tematico: Salvatore CURCURUTO 1 1) ISPRA 2

3 Introduzione Le radiazioni non ionizzanti (NIR) sono forme di radiazioni elettromagnetiche (o campi elettromagnetici) che possiedono l energia sufficiente a provocare modifiche termiche, meccaniche e bioelettriche (effetti biologici) nella materia costituente gli organismi viventi. Tali effetti, se non compensati dall organismo umano, possono dar luogo ad un vero e proprio danno per la salute (effetto sanitario). Gli effetti sanitari si distinguono in effetti a breve termine ed effetti a lungo termine, associati ad esposizioni a campi elettromagnetici di natura diversa in termini di durata ed anche di livelli. Gli effetti a breve termine derivano da una esposizione di breve durata, caratterizzata da elevati livelli di campo, mentre i temuti effetti a lungo termine sono attribuibili ad esposizioni prolungate (si parla anche di anni) a livelli di campo molto inferiori rispetto a quelli connessi agli effetti a breve termine. Gli effetti biologici, potenziali effetti sanitari, che scaturiscono dall interazione materia-campi elettromagnetici sono principalmente di due tipi: effetti derivanti da stimolazione elettrica dei tessuti muscolari e nervosi e gli effetti termici connessi al riscaldamento della materia (assorbimento di energia elettromagnetica). I campi elettromagnetici si propagano nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche che sono caratterizzate da tre parametri: ampiezza, lunghezza e frequenza. Quest ultima è strettamente connessa alla lunghezza d onda e all energia da essa trasportata: tanto più alta è la frequenza, tanto più è corta la lunghezza d onda ed elevata l energia associata. Quando un onda elettromagnetica incontra un ostacolo cede ad esso parte della sua energia, determinando così una serie di effetti che dipendono dalla frequenza della radiazione e dalla natura dell ostacolo stesso. Le NIR comprendono le radiazioni ultraviolette (UV), luce visibile, le radiazioni infrarosse (IR), le radiofrequenze (RF) e i campi elettrici e magnetici a frequenze estremamente basse (ELF, dall inglese Extremely Low Frequency). Nell ambito del capitolo in oggetto vengono in particolar modo approfonditi alcuni aspetti importanti legati all impatto ambientale delle principali sorgenti operanti alle radiofrequenze (RF) (impianti radiotelevisivi e stazioni radio base per la telefonia mobile) e alle frequenze estremamente basse (ELF) (elettrodotti). Lo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione, legato soprattutto ai settori delle telefonia cellulare e a quello della produzione elettrica, del trasporto e utilizzazione dell energia (elettrodotti), costituisce uno dei tratti distintivi della società contemporanea. Tali innovazioni tecnologiche comportano sicuramente grossi miglioramenti a livello di qualità della vita, ma spesso sono associate a fenomeni di impatto ambientale e problematiche di carattere sanitario. Rispetto al 2008, si registra una situazione di sostanziale stazionarietà nel numero di impianti e siti RF. A livello sociale si inizia a riscontrare una diminuzione dell intensa percezione del rischio, da parte della popolazione, legata all esposizione ai campi elettromagnetici alle radiofrequenze. Ciò è frutto della capillare attività di monitoraggio e di informazione portata avanti in questi anni dal sistema delle agenzie ambientali che ha fornito un importante impulso in tal senso. A tale variazione hanno contribuito anche altre azioni quali, ad esempio, l applicazione di soluzioni tecnologiche, mirate alla minimizzazione dei campi elettromagnetici, e l applicazione di norme specifiche, mirate alla tutela dell individuo da effetti sulla salute sia a breve sia a lungo termine. 3

4 Tema SINAnet Nome indicatore DPSIR Periodicità di aggiornamento Qualità Informazione Copertura Stato e Rappresentazione Trend S T Tabelle Figure Densità impianti e siti per radiotelecom unicazione e potenza complessiva sul territorio nazionale D/P Annuale R 9/20 R 9/ Campi elettromagnetici Sviluppo in chilometri delle linee elettriche, suddivise per tensione, e numero di stazioni di trasformazio ne e cabine primarie in rapporto alla superficie territoriale Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettromagne tici generati da impianti per radiotelecom unicazione, azioni di risanamento D/P S/R Annuale R 20/ Continua R 13/20 R 13/ Superamenti dei limiti per i campi elettrici e magnetici prodotti da elettrodotti, azioni di risanamento a S/R - R

5 Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi RF e MO R Annuale R 11/20 R 12/ Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi ELF R Annuale R 10/ Osservatorio normativa regionale R Annuale Continuo R 12/ Radiazioni luminose Brillanza relativa del cielo notturno b Percentuale della popolazione che vive dove la Via Lattea non è più visibile b S I - I 1971, 1998, I P a L indicatore non è stato aggiornato rispetto all Annuario edizione 2003 per la mancanza del decreto attuativo della Legge 36/2001 (art.4,c.4) che disciplina appunto i criteri di elaborazione dei piani di risanamento. Pertanto, nella presente edizione, non sono state riportate le relative schede dell indicatore. b Indicatore non è stato aggiornato rispetto all Annuario edizione 2007 perché i dati sono forniti con periodicità superiore all anno. Pertanto, nella presente edizione, non sono state riportate le relative schede indicatore. 5

6 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE VAUTAZIONI Trend Nome indicatore Descrizione Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettromagnetici generati da impianti per radiotelecomunicazione, azioni di risanamento Sviluppo in chilometri delle linee elettriche, suddivise per tensione, e numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie in rapporto alla superficie territoriale Osservatorio normativa regionale Nonostante dal 2008 al 2009 i casi di superamento dei limiti di legge non abbiano subito complessivamente grandi variazioni, la situazione relativamente allo stato attuale delle azioni di risanamento intraprese risulta essere problematica, considerata l'alta percentuale di risanamenti non ancora neanche programmati Tra il 2008 e il 2009 non ci sono variazioni significative del chilometraggio delle linee elettriche e del numero di stazioni/cabine di trasformazione primarie ad esclusione delle linee elettriche a 220 kv che evidenziano un aumento del 15% Sono aumentate le regioni/provincie autonome provviste di un catasto realizzato (impianti RF o impianti ELF o entrambe le tipologie di sorgenti) rispetto all'anno

7 12.1 CAMPI ELETTRMAGNETICI (CEM) Le principali sorgenti di campi elettromagnetici oggetto degli indicatori che da anni vengono presentati nell Annuario dei Dati Ambientali sono rappresentate dagli impianti radio televisivi (RTV) e dalle stazioni radio base per la telefonia cellulare (SRB), riguardo alle sorgenti operanti ad alta frequenza (10 khz GHz), e dagli impianti di produzione, trasporto, trasformazione e distribuzione dell'energia elettrica (elettrodotti), appartenenti alla categoria delle sorgenti operanti a bassa frequenza (0 Hz - 10 khz). La distinzione delle sorgenti sulla base della frequenza è necessaria in quanto le caratteristiche dei campi variano a seconda della frequenza di emissione, così come variano i meccanismi di interazione di tali campi con i tessuti biologici e quindi le possibili conseguenze per la salute correlabili con l'esposizione dell'individuo (effetti sulla salute). In risposta alla necessità, oramai da tempo avvertita sia a livello nazionale ma ancor più a livello locale, di un censimento delle sorgenti di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, e anche sulla base di quanto previsto dal nuovo scenario normativo nazionale (Legge Quadro n. 36/2001), sono stati costituiti specifici strumenti di gestione dei dati relativi alle sorgenti di emissione (Osservatorio CEM, Catasto Elettromagnetico Nazionale, Catasti Elettromagnetici Regionali) con lo scopo anche di supportare le attività di monitoraggio, controllo e informazione alla cittadinanza. Le informazioni contenute nel database Osservatorio CEM di ISPRA permettono di popolare gli indicatori di seguito presentati, che forniscono una risposta alla domanda di informazione della normativa attualmente vigente. Successivamente all emanazione del DM 381/1998 e della legge quadro n.36/2001, sia nel settore delle radiofrequenze (RF) che in quello delle frequenze estremamente basse (ELF), è emerso chiaramente che l applicazione delle norme e dei regolamenti a livello locale, pur basandosi su una normativa nazionale estremamente cautelativa, non ha portato quella serenità necessaria in larga parte della popolazione, tale da attenuare i conflitti sociali. Negli ultimi anni vi è stata infatti un attenzione amplificata da parte del pubblico affiancata da una difficile gestione di questa problematica da parte degli organismi competenti e dell Amministrazione pubblica a livello locale. Al fine di ridurre la forte percezione del rischio associata all esposizione ai campi elettromagnetici da parte della popolazione, ISPRA, il sistema agenziale ARPA/APPA e molti altri enti istituzionali coinvolti stanno sviluppando un ampio percorso di informazione per il pubblico semplice e trasparente, che permette di superare la barriera costituita dal linguaggio meramente tecnico e di ricreare quei rapporti di fiducia verso le istituzioni e le organizzazioni scientifiche che, negli ultimi anni, sono stati un pò minati. Nel seguente quadro sono riportati, per ciascun indicatore, le finalità, la classificazione nel modello DPSIR e i principali riferimenti normativi. 7

8 Q12.1: Quadro delle caratteristiche indicatori Campi Elettromagnetici Nome indicatore Finalità DPSIR Riferimenti Normativi Densità impianti e siti per radio telecomunicazione e potenza complessiva sul territorio nazionale Sviluppo in chilometri delle linee elettriche suddivise per tensione, e numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie, in rapporto alla superficie territoriale Siti per radio telecomunicazione nei quali si è riscontrato il superamento dei limiti e stato di attuazione dei risanamenti Superamenti dei limiti per i campi elettrici e magnetici prodotti da elettrodotti, azioni di risanamento a Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi RF Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi ELF Osservatorio Normativo Regionale Quantificare le principali fonti di pressione sul territorio per quanto riguarda i campi RF Quantificare le principali fonti di pressione sul territorio per quanto riguarda i campi ELF Quantificare le situazioni di non conformità per le sorgenti di radiofrequenza (distinte fra RTV e SRB) sul territorio, rilevate dall attività di controllo eseguita dalle ARPA/APPA, e lo stato dei risanamenti Quantificare le situazioni di non conformità per le sorgenti ELF sul territorio e le azioni di risanamento. Quantificare la risposta alla domanda della normativa per quanto riguarda l attività di controllo e vigilanza sugli impianti a RF (impianti radiotelevisivi, stazioni radio base per la telefonia mobile). Quantificare la risposta alla domanda della normativa per quanto riguarda l attività di controllo e vigilanza sugli impianti ELF (linee elettriche, cabine di trasformazione). Valutare la risposta normativa alla problematica riguardante le sorgenti di radiazioni non ionizzanti in riferimento al D/P LQ 36/01 D/P LQ 36/01 S/R DM 381/98 LQ 36/01 DPCM 08/07/03 S/R LQ 36/01 DPCM 08/07/03 R LQ 36/01 DM 381/98 D.lgs.259/03 DPCM 08/07/03 R LQ 36/01 DPCM 08/07/03 DM 29/05/2008 R LQ 36/01 DM 381/98 recepimento della Legge Quadro. a L indicatore non è stato aggiornato rispetto all Annuario edizione 2003 per la mancanza del decreto attuativo della Legge 36/2001 (art.4,c.4) che disciplina appunto i criteri di elaborazione dei piani di risanamento. Pertanto, nella presente edizione, non sono state riportate le relative schede dell indicatore. Bibliografia ANPA - RTI CTN_AGF 1/2000, Guida Tecnica CTN/ANPA-ARPA per la misura dei campi elettromagnetici compresi nell intervallo di frequenza 100 khz 3 GHz in riferimento all esposizione della popolazione. ANPA - RTI CTN_AGF 1/2001, Rassegna dei modelli per gli agenti fisici. ANPA - RTI CTN_AGF 1/2002, Criteri per la progettazione di reti nazionali di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici. ANPA - RTI CTN_AGF 2/2000, Rassegna degli effetti derivanti dall esposizione ai campi elettromagnetici. ANPA - RTI CTN_AGF 4/2000, Rassegna di indicatori e indici per il rumore, le radiazioni non ionizzanti e la radioattività ambientale. ANPA - RTI CTN_AGF 4/2001, Standard per la realizzazione delle banche dati delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico (alte e basse frequenze). 8

9 ANPA, 2000, Il controllo dell inquinamento elettromagnetico. Prima indagine sulle attività del sistema agenziale. ANPA, Il controllo dell inquinamento elettromagnetico. Le attività del Sistema delle Agenzie ambientali e l evoluzione normativa, Serie Stato dell Ambiente, 13/2000. CEI : 2002, Guida alla realizzazione di una Stazione Radio Base per rispettare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici in alta frequenza. Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 29 Maggio 2008, G.U. 5 luglio 2008 n. 156, S.O. n. 160, Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 29 Maggio 2008, G.U. 2 luglio 2008 n. 153, Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell'induzione magnetica Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, GU 28 agosto 2003, n. 199, Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, GU 29 agosto 2003, n. 200, Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti. Decreto Legislativo 4 settembre 2002, n.198, GU 13 settembre 2002, n. 215, Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n Decreto Ministeriale 10 settembre 1998, n. 381, GU 3 novembre 1998, n. 257, Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana. Documento ANPA - CTN-AGF, 2001, Standard per la realizzazione della banca dati delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico (elettrodotti). Documento congiunto dell ISS e dell ISPESL sulla problematica della protezione dei lavoratori e della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici e a campi elettromagnetici a frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. Istituto Superiore di Sanità, Rapporti Istisan 94/22, 1994, Linee elettriche. Istituto Superiore di Sanità, Rapporti Istisan, n. 95/29 e n. 98/31. Legge 22 febbraio 2001, n. 36, GU 7 marzo 2001, n. 55, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Ministero dell Ambiente, Ministero delle Comunicazioni. Ministero della Sanità, Roma, settembre 1999, Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana - Linee guida applicative. Ministero dell ambiente, Relazione sullo Stato dell Ambiente, Cap. Le problematiche emergenti. Norma CEI 211-6: , Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell intervallo di frequenze 0 Hz 10 khz, con riferimento all esposizione umana. Norma CEI 211-7: , Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell intervallo di frequenze 10 khz 300 GHz, con riferimento all esposizione umana. 9

10 DENSITÀ IMPIANTI E SITI PER RADIO-TELECOMUNICAZIONE E POTENZA COMPLESSIVA SUL TERRITORIO NAZIONALE DESCRIZIONE L indicatore riporta per ogni regione/provincia autonoma, il numero assoluto, il numero normalizzato (agli abitanti e alla superficie) e le potenze degli impianti radiotelevisivi (RTV) e degli impianti per Stazioni Radio Base della telefonia mobile (SRB); è specificato inoltre il numero di siti in cui sono installati gli impianti. Per impianto s intende l installazione emittente alla specifica frequenza; per sito, la località o l indirizzo in cui è installato l impianto. QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel tempo Comparabilità nello spazio La qualità dell'informazione risente delle numerose lacune relative alla copertura spaziale e alla completezza delle serie temporali delle informazioni raccolte tramite l'osservatorio CEM. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La Legge Quadro 36/01 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prevede l istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, e di catasti regionali realizzati in coordinamento con il catasto nazionale. STATO e TREND Per il 2009, 9 regioni su 20 hanno fornito i dati completi relativi agli impianti RTV e alle SRB. Dal 2008 al 2009, se pur solo 5 regioni hanno i dati completi confrontabili per tale periodo temporale, si rileva una situazione di sostanziale stazionarietà. COMMENTI a TABELLE e FIGURE Per quanto riguarda gli impianti radiotelevisivi (RTV) e le stazioni radio base (SRB), l impatto ambientale in termini di pressione esercitata dall installazione di detti impianti sul territorio nazionale è rimasta pressoché invariata ad esclusione del numero degli impianti SRB che dal 2008 al 2009 hanno rilevato un aumento del 10%. Tali informazioni sono state ricavate sulla base dei dati presenti nell Osservatorio CEM per le regioni che hanno fornito il dato completo per i due anni considerati (Emilia Romagna, Veneto, Umbria, Marche e Molise). Le informazioni di seguito riportate sono state ricavate dall'osservatorio CEM relative alle regioni che hanno fornito il dato completo per l anno 2009 (Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Molise). Dall analisi dei dati relativi alla densità di impianti RTV e SRB (Figura 12.1), si nota che le SRB presentano una densità di impianti 2,5 volte superiore rispetto a quella relativa agli impianti RTV (rispettivamente 0,28 e 0,11 impianti per km2); mentre la densità dei siti SRB (0,15 siti per km2) è 5 volte superiore rispetto a quella dei siti RTV (0,03 siti per km2). La potenza complessiva degli impianti SRB (3.611 kw) risulta essere circa 3,4 volte inferiore a quella degli impianti RTV ( kw). La minore potenza complessiva associata agli impianti SRB rispetto a quelli RTV comporta una maggiore pressione sul territorio degli impianti e dei siti SRB rispetto a quelli RTV, evidenziata in precedenza, al fine di garantire la copertura del territorio sulla base delle esigenze del servizio di telefonia mobile. 10

11 Tabella 12.1: Numero di impianti radiotelevisivi (RTV), numero di siti e potenza complessiva associata (2009) Regione/Provincia autonoma Siti Impianti Abitanti Superficie Impianti per unità di superficie Impianti per abitanti Potenza n. km 2 n./km 2 n./abitanti kw Piemonte ,46 0,06 3,45 874,00 Valle d Aosta ,24 0,27 71,20 60,50 Lombardia ,80 0,15 3, ,91 Trentino-Alto Adige , Bolzano-Bozen ,92 0,20 29,71 98,80 Trento , Veneto ,85 0,12 4, ,88 Friuli-Venezia Giulia ,39 0,12 7,59 - Liguria , Emilia-Romagna ,34 0,10 5, ,50 Toscana ,51 0,10 6, ,40 Umbria ,04 0,09 8, ,07 Marche ,06 0,12 7,65 555,20 Lazio b , Abruzzo ,71 0,13 10,74 - Molise ,68 0,12 16,68 180,00 Campania b , Puglia , Basilicata , Calabria ,55 0,05 3,98 - Sicilia , Sardegna b , Italia a ,11 5, ,46 Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM), ISTAT LEGENDA: a Il totale Italia si riferisce alle regioni per cui il dato è completo b Dato non aggiornato * L'informazione non copre tutta la regione 11

12 Tabella 12.2: Numero di impianti per stazioni radio base (SRB), numero di siti e potenza complessiva associata (2009) Regione/ Provincia autonoma Siti Impianti Abitanti Superficie Impianti per unità di superficie Impianti per abitanti Potenza n. km 2 n./km 2 n./abitanti kw Piemonte ,46 0,20 11,21 693,00 Valle d Aosta ,24 0,16 41,99 25,40 Lombardia ,80 0,31 7, ,14 Trentino-Alto Adige , Bolzano-Bozen ,92 0,16 23,37 51,10 Trento , Veneto ,85 0,49 18,34 680,00 Friuli-Venezia Giulia ,39 0,17 10,72 137,84 Liguria ,55 0,64 21, ,00 Emilia-Romagna ,34 0,33 16,70 411,50 Toscana ,51 0,24 14,64 433,70 Umbria ,04 0,15 14,14 64,88 Marche ,06 0,24 14,55 159,40 Lazio b * , Abruzzo ,71 0,13 10,46 - Molise ,68 0,09 11,85 18,00 Campania b , Puglia , Basilicata , Calabria ,55 0,12 9,30 - Sicilia ,40 0,27 13,76 427,00 Sardegna b , Italia a ,32 0,28 13, ,86 Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM), ISTAT LEGENDA: a Il totale Italia si riferisce alle regioni per cui il dato è completo b Dato non aggiornato * L'informazione non copre tutta la regione 12

13 0,30 0,28 0,25 0,20 n./km2 0,15 0,11 0,15 0,10 0,05 0,03 0,00 RT V SRB Densità impianti Densità siti Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) Figura 12.1: Densità di impianti e di siti, confronto tra RTV e SRB, relativamente alle regioni per le quali è disponibile il dato completo (2009) kw RTV SRB Potenza complessiva Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) Figura 12.2: Potenza complessiva, confronto tra RTV e SRB, relativamente alle regioni per le quali è disponibile il dato completo (2008) 13

14 SVILUPPO IN CHILOMETRI DELLE LINEE ELETTRICHE, SUDDIVISE PER TENSIONE, E NUMERO DI STAZIONI DI TRASFORMAZIONE E CABINE PRIMARIE IN RAPPORTO ALLA SUPERFICIE TERRITORIALE DESCRIZIONE L indicatore riporta, per ciascuna regione/provincia autonoma e per i diversi livelli di tensione, i chilometri di linee elettriche esistenti, in valore assoluto e in rapporto alla superficie territoriale. Riporta, inoltre, il numero di stazioni di trasformazione e di cabine primarie. QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel tempo Comparabilità nello spazio La qualità dell'informazione, in termini di accuratezza, risente della mancanza di dati provenienti da altri proprietari di linee elettriche (Rete Ferroviaria Italiana, Edison, Aziende Municipalizzate, privati, ecc...); tali dati vengono raccolti, in modo complessivo, per ciascuna regione/provincia autonoma dalle ARPA/APPA nel database "Osservatorio CEM". OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La Legge Quadro 36/01 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prevede l istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell ambiente e di catasti regionali realizzati in coordinamento con il catasto nazionale. STATO e TREND Per quanto riguarda l informazione sulla consistenza della rete elettrica nazionale, distinta per tensione, si ha a disposizione una buona serie temporale e si notano delle piccole variazioni nel trend. Il numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie è stato aggiornato al 2008, però non è possibile valutare il trend in quanto il dato è complessivo, cioè non è distinto il numero di cabine e il numero di stazioni. Non sono disponibili gli aggiornamenti sulle linee elettriche relative agli anni 2004 e COMMENTI a TABELLE e FIGURE In tabella 12.3 per ogni regione sono riportate le lunghezze delle linee elettriche e il numero complessivo di stazioni/cabine primarie. Va ricordato che le stazioni primarie hanno la funzione di trasformare l energia dalla tensione di trasporto (AAT: 380 kv o 220 kv) a quella delle reti di distribuzione (AT: kv); le cabine primarie, invece, trasformano l energia da alta tensione a media tensione di distribuzione. Non è stato possibile presentare una distribuzione di queste sul territorio in quanto l informazione fornita non è distinta in numero di stazioni primarie e numero di cabine primarie. Dall analisi della Tabella 12.3 risulta evidente che la maggior parte della rete elettrica italiana è costituita da linee a media e bassa tensione (<40 kv), che rappresentano lo stadio finale del processo di produzione, trasmissione e distribuzione dell energia elettrica e che si presentano, dunque, con una densità sul territorio nettamente superiore rispetto alle linee a tensione più elevata (i chilometri di linee con tensione > 40 kv rappresentano il 5% del totale). È importante ricordare che, a parità di distanza dei conduttori, l intensità del campo elettrico generato dalle linee elettriche è proporzionale alla tensione in esercizio, mentre l intensità del campo magnetico è proporzionale alla corrente elettrica circolante nei conduttori che costituiscono la linea; di conseguenza, a parità di distanza, i campi elettrici e magnetici generati da linee a tensione medio- 14

15 bassa risultano in genere di minore entità rispetto a quelli dovuti a linee a tensione più elevata. Nella Figura 12.3 viene presentata la serie temporale dei dati aggregati a livello nazionale per le linee kv, 220 kv e 380 kv. Tra il 2008 e il 2009 non ci sono variazioni significative del chilometraggio delle linee elettriche e del numero di stazioni/cabine di trasformazione primarie ad esclusione delle linee elettriche a 220 kv che evidenziano un aumento del 15%. 15

16 Tabella 12.3: Lunghezza (L) delle linee elettriche, diversificate per tensione e per regione, in valore assoluto e normalizzata alla superficie (S) regionale; numero di stazioni/cabine primarie (2009) Regione Linee < 40 kv Linee AT kv Linee AT 220 kv Linee AT 380 kv Stazioni / Cabine Primarie L/S a <40kV L/S a kV L/S a 220kV L/S a 380kV km n. km Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Fonte: Elaborazione ISPRA su dati di Terna S.p.A., ENEL Distribuzione S.p.A., ACEA Distribuzione S.p.A., ISTAT LEGENDA: a Lunghezza delle linee normalizzata alla superficie regionale (km di linea per 100 km 2 di territorio) 16

17 Fonte: Elaborazione ISPRA su dati Terna S.p.A., Enel Distribuzione S.p.A, Acea Distribuzione S.p.A. Figura 12.3: Lunghezza delle linee elettriche relative all alta tensione (grafico A) e all altissima tensione (grafico B) 17

18 SUPERAMENTI DEI VALORI DI RIFERIMENTO NORMATIVO PER CAMPI ELETTROMAGNETICI GENERATI DA IMPIANTI PER RADIOTELECOMUNICAZIONE, AZIONI DI RISANAMENTO DESCRIZIONE Sono riportati, per ogni regione/provincia autonoma, il numero di superamenti dei valori di riferimento normativi, distinti per impianti radiotelevisivi (RTV) e stazioni radio base (SRB), e il numero dei casi di superamento per i quali risultano programmati, in corso o conclusi i risanamenti previsti per legge. Il superamento riguarda le situazioni nelle quali sono misurati livelli superiori al limite di esposizione o al valore di cautela o a entrambi. QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel tempo Comparabilità nello spazio La qualità dell'informazione risente di alcune lacune a livello di comparabilità spaziale e temporale. La metodologia di raccolta delle informazioni presenta alcune riserve riguardo alle informazioni relative alla conclusione delle varie azioni di risanamento intraprese. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA Il DM 381/98 fissa limiti di esposizione, che vanno da 20 a 60 V/m per il campo elettrico, da rispettare in qualunque situazione, e i valori di cautela, pari a 6 V/m, da rispettare nei luoghi in cui si prevede una permanenza superiore a 4 ore: valori confermati dal DPCM 08/07/03 con l introduzione dell'obiettivo di qualità pari a 6 V/m, in attuazione della Legge 36/01. Il DM 381/98 prevede che, ove si verifichino superamenti, debbano essere attuate azioni di risanamento a carico dei titolari degli impianti. STATO e TREND Nonostante dal 2008 al 2009 i casi di superamento dei limiti di legge non abbiano subito complessivamente grandi variazioni, la situazione relativamente allo stato attuale delle azioni di risanamento intraprese risulta essere problematica considerata l'alta percentuale di risanamenti non ancora neanche programmati. COMMENTI a TABELLE e FIGURE Sulla base dei dati contenuti nell Osservatorio CEM, per le regioni per cui è stato aggiornato il dato per entrambe le tipologie di sorgenti al 2009, e in cui è stato rilevato almeno un superamento (Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise e Sicilia) (figura 12.4), si rileva che i casi di superamento dei limiti di legge riguardo agli impianti RTV (pari a 276) sono circa 4,5 volte superiori a quelli relativi agli impianti SRB (pari a 62). Per i casi di superamento dei limiti di legge appena citati, vengono riportati, in figura 12.5, le percentuali sullo stato delle relative azioni di risanamento, intraprese secondo quanto è lo stato della conoscenza del sistema agenziale ARPA- APPA. Nonostante a livello tecnico per gli impianti RTV, l azione di risanamento sia tecnicamente più complessa (coinvolgimento di più impianti, difficoltà nel mantenimento della stessa qualità del servizio di cui agli atti di concessione) rispetto alle a quella degli impianti SRB, si evidenzia una situazione pressoché simile per le due tipologie di entrambe le sorgenti. Infatti sia per gli RTV e sia per le SRB la suddivisione tra i risanamenti conclusi, e non, è quasi equa (RTV: 52% e 48%; SRB: 53% e 47%). Andando a confrontare i dati delle regioni per le quali sono disponibili le informazioni relative agli anni 2008 e 2009 (Valle d Aosta, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche e 18

19 Molise) si osserva che il numero dei superamenti dei limiti di legge relativi agli impianti SRB è rimasto quasi invariato (da 32 a 33 casi), mentre per gli impianti RTV il numero dei superamenti dei limiti di legge è aumentato passando da 224 a 242. Si nota (Figura 12.4) che pur essendo basse le percentuali dei siti nei quali si è riscontrato almeno un superamento dei limiti, rispetto alle SRB gli impianti RTV presentano una percentuale più elevata di siti in cui si è rilevato almeno un superamento rispetto al numero di siti totale. 19

20 Tabella 12.4: Numero dei superamenti rilevati e stato dei risanamenti per gli impianti radiotelevisivi (RTV) ( ) Regione/Provincia autonoma Superamenti rilevati Risanamenti programmati Risanamenti in corso Risanamenti conclusi Risanamenti richiesti da ARPA/APPA e nessuna azione di risanamento Piemonte c Valle d Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento a Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio a d Abruzzo Molise Campania d Puglia a d Basilicata Calabria Sicilia Sardegna a b Italia Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) LEGENDA: a L'informazione fornita dal referente regionale non copre tutta la regione b Dato aggiornato al 1999 c Dato aggiornato al 2007 c Dato aggiornato al 2007 d Dato aggiornato al 2008 n. 20

21 Tabella 12.5: Numero dei superamenti rilevati e stato dei risanamenti per le stazioni radio base (SRB) ( ) Regione/Provincia autonoma Superamenti rilevati Risanamenti programmati Risanamenti in corso n. Risanamenti conclusi Risanamenti richiesti da ARPA/APPA e nessuna azione di risanamento Piemonte c Valle d Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige a Bolzano-Bozen Trento a Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana a Umbria Marche Lazio a c Abruzzo Molise Campania d Puglia a d Basilicata Calabria Sicilia Sardegna b Italia Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) LEGENDA: a L'informazione fornita dal referente regionale non copre tutta la regione b Dato aggiornato al 1999 c Dato aggiornato al 2007 d Dato aggiornato al

22 ,1 10 % RTV 0,5 SRB Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) Figura 12.4: Percentuale dei siti nei quali è stato rilevato almeno un superamento a causa di impianti RTV e SRB, nelle sole regioni per cui è disponibile il dato completo (2009) 22

23 14% 13% Risanamenti programmati 21% Risanamenti in corso Risanamenti conclusi 52% Risanamenti richiesti da ARPA/APPA ma non ancora programmati dai proprietari degli impianti e nessuna azione di risanamento RTV 5% 5% Risanamenti programmati 37% Risanamenti in corso Risanamenti conclusi 53% Risanamenti richiesti da ARPA/APPA ma non ancora programmati dai proprietari degli impianti e nessuna azione di risanamento SRB Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) LEGENDA: a Per i risanamenti richiesti, si intendono quelli richiesti dalle ARPA / APPA ma non programmati dai titolari degli impianti. Nota: I dati sono relativi alle sole regioni / province autonome per le quali si dispone della serie completa Figura 12.5: Stato delle azioni di risanamento nei siti in cui si è rilevato almeno un superamento a causa di impianti RTV e SRB, nelle sole regioni per cui è disponibile il dato completo ( ) 23

24 NUMERO DI PARERI PREVENTIVI E DI INTERVENTI DI CONTROLLO SU SORGENTI DI CAMPI RF E MO DESCRIZIONE L'indicatore descrive l'attività svolta dalle ARPA/APPA in termini di pareri preventivi e di controlli effettuati sia con modelli numerici sia con strumenti di misura, sulle sorgenti ad alta frequenza (RF), distinte tra impianti radiotelevisivi (RTV) e stazioni radiobase per la telefonia mobile (SRB). QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel tempo Comparabilità nello spazio L'informazione risente di alcune disomogeneità nell'intervallo temporale considerato ( ). OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA L'attività di controllo, in fase preventiva e di esercizio dell'impianto, è finalizzata al rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione definiti dal DPCM 08/07/03. Il D.Lgs. 259 del 01/08/03 indica le modalità e le tempistiche per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione, con particolare riferimento alle stazioni radio base per la telefonia mobile e la rete di televisione digitale terrestre. STATO e TREND Nonostante il numero esiguo di regioni per le quali è possibile valutare il trend , si ritiene comunque importante evidenziare che dal 2003 è in atto una quasi costante diminuzione sia del numero dei pareri preventivi che dei controlli relativi agli impianti RF effettuati dal sistema agenziale ARPA/APPA. COMMENTI a TABELLE e FIGURE Nelle Tabelle 12.6 e 12.7 sono riportati, suddivisi per regione/province autonoma, il numero di pareri preventivi e il numero di controlli di post-attivazione per le stazioni radiobase (SRB) e per gli impianti radiotelevisivi (RTV), eseguiti sia con misure in loco sia con l ausilio di modelli matematici; laddove disponibile è stato anche riferito il numero di controlli sperimentali effettuati su richiesta. Sono, inoltre, riassunti il numero dei controlli globalmente effettuati e il totale controlli-pareri. Analizzando i dati sui controlli sperimentali per le RTV (Tabella 12.6), si evince che quelli effettuati su richiesta dei cittadini risultano essere il 41% del totale mentre per le SRB (Tabella 12.7) risultano essere il 32% del totale. Entrambe risultano essere delle percentuali importanti che evidenziano l'elevata attenzione che c'è da parte della popolazione nei confronti di questa problematica. Nella Figura 1, è rappresentato l andamento del numero totale di pareri e controlli (attuati sia con modelli sia sperimentali) effettuati su impianti RF e MO distinti per tipologia di sorgente. L andamento si riferisce alle sole regioni che hanno fornito i dati completi (Valle d Aosta, provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, Umbria, Marche). Nonostante l'esiguo numero di regioni per cui è possibile valutare il trend per la serie temporale (Valle d'aosta, Bolzano, Emilia Romagna, Umbria e Marche) si riportano comunque le informazioni da queste ricavabili in quanto risultano indicative di variazioni che in percentuali diverse seguono andamenti simili (aumento/diminuzione). Dall elaborazione dei dati raccolti tramite l Osservatorio CEM, nel 2009 si rileva per le regioni sopra riportate, una riduzione del numero dei pareri preventivi funzionali al rilascio delle autorizzazioni per gli impianti SRB pari al 36% e un aumento invece per gli impianti RTV pari al 24%. Per quanto riguarda il numero dei controlli, sia sperimentali sia con modelli, si registra una notevole diminuzione per le SRB pari al 24

25 52% mentre per gli impianti RTV si rileva un leggero aumento pari al 16% (Figura 12.6). Soprattutto per quanto riguarda gli impianti SRB si evidenzia un sostanziale assestamento sia riguardo la richiesta di installazione di nuovi impianti sia di controlli effettuati dalle ARPA-APPA. Ciò, probabilmente, è dovuto sia allo sviluppo di tecniche di best-siting di questi impianti, che tendono a ottimizzare l esistente attraverso una riconfigurazione degli impianti già presenti sul territorio, e sia ai risultati che stanno maturando riguardo lo sviluppo di importanti strumenti di informazione che tendono a ridurre gli allarmismi ingiustificati fra i cittadini. 25

26 Tabella 12.6: Pareri e controlli per impianti RTV in Italia (2009) Regione /Provincia autonoma Pareri previsionali Controlli con modelli Controlli sperimentali a n. Totale controlli Totale controlli e pareri c Piemonte (80) Valle d'aosta (0) Lombardia (33) Trentino-Alto Adige (7) Bolzano-Bozen (0) Trento (7) Veneto (7) Friuli-Venezia Giulia 20-4(3) - - Liguria (30) Emilia-Romagna (74) Toscana (16) Umbria (15) Marche (48) Lazio b Abruzzo (16) Molise (2) Campania Puglia (16) Basilicata (6) 6 10 Calabria (-) Sicilia (54) Sardegna ITALIA (404) Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) LEGENDA: a Nei controlli sperimentali i valori tra parentesi indicano quelli effettuati su richiesta, laddove tale informazione è disponibile b La copertura delle informazioni non è completa sono mancanti alcune province c Il totale Italia si riferisce alle regioni per cui il dato è completo 26

27 Tabella 12.7: Pareri e controlli per impianti SRB in Italia (2009) Regione/Provincia autonoma Pareri previsionali Controlli con modelli Controlli sperimentali a Totale controlli Totale controlli e pareri c n. Piemonte (60) Valle d'aosta (4) Lombardia (150) Trentino-Alto Adige (16) Bolzano-Bozen (8) Trento (8) Veneto (119) Friuli-Venezia Giulia (33) Liguria (44) - - Emilia-Romagna (107) Toscana (75) Umbria (12) Marche (48) Lazio b Abruzzo (54) Molise (7) Campania Puglia (30) Basilicata (126) Calabria (-) Sicilia (371) Sardegna ITALIA (1.212) Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) LEGENDA: a Nei controlli sperimentali i valori tra parentesi indicano quelli effettuati su richiesta, laddove tale informazione è disponibile b La copertura delle informazioni non è completa sono mancanti alcune province c Il totale Italia si riferisce alle regioni per cui il dato è completo 27

28 n Controlli RTV Controlli SRB Controlli Totale RF Pareri RTV Pareri SRB Pareri Totale RF Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ISPRA/ARPA/APPA (Osservatorio CEM) Nota: I dati sono relativi alle sole regioni / province autonome per le quali si dispone della serie completa Figura 12.6: Pareri e controlli effettuati su impianti RF in Italia, distinti per tipologia di sorgente

29 NUMERO DI PARERI PREVENTIVI E DI INTERVENTI DI CONTROLLO SU SORGENTI DI CAMPI ELF DESCRIZIONE L'indicatore descrive l'attività svolta dalle ARPA/APPA in termini di pareri preventivi e di controlli sulle sorgenti a bassa frequenza, effettuati sia con modelli numerici sia con strumentazione. QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel tempo Comparabilità nello spazio L'informazione risente di alcune disomogeneità nell'intervallo temporale considerato ( ). OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA L'attività di controllo, in fase preventiva e di esercizio dell'impianto, è finalizzata al rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione definiti dal DPCM 08/07/03. Il DPCM fissa anche i parametri per la determinazione delle fasce di rispetto (ove non è consentita alcuna destinazione di edifici con una permanenza non inferiore a 4 ore) demandando a ISPRA, sentite le ARPA/APPA, la definizione della metodologia di calcolo. Il 29 maggio 2008 è stato emanato il Decreto del Ministero dell ambiente e di tutela del territorio e del mare Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti. STATO e TREND Nell'arco temporale si rileva un picco del numero dei controlli nel 2001 che nonostante l'andamento variabile caratterizzante gli anni successivi non è stato più raggiunto. L'attenzione in termini di controllo e vigilanza di queste sorgenti operanti a basse frequenze rimane alta anche in considerazione del fatto che i pareri preventivi rilasciati dal sistema agenziale ARPA/APPA sin dal 2003 hanno rilevato un sostanziale aumento ad eccezione dell'anno COMMENTI a TABELLE e FIGURE Per quanto riguarda i pareri e i controlli relativi agli elettrodotti (ELF), dall analisi della Figura 12.7 emerge che, tra il 2008 e il 2009, il numero dei pareri ha subito una diminuzione pari al 16% mentre il numero dei controlli effettuati (sia con misure, sia con modelli di calcolo) ha subito un aumento pari al 23 %. 29

30 Tabella 12.8: Pareri e controlli per impianti ELF in Italia (2009) Regione/Provincia autonoma Pareri previsionali Controlli con modelli Controlli sperimentali a Totale controlli Totale controlli e pareri c n. Piemonte (-) Valle d'aosta (3) Lombardia (48) Trentino-Alto Adige (12) Bolzano-Bozen (7) 8 8 Trento (5) 5 9 Veneto (53) Friuli-Venezia Giulia b (12) Liguria (49) - - Emilia-Romagna (88) Toscana (108) Umbria (58) Marche (34) Lazio b Abruzzo (37) Molise (5) Campania Puglia (16) Basilicata (22) Calabria (-) - - Sicilia Sardegna ITALIA (484) Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) LEGENDA: a Nei controlli sperimentali i valori tra parentesi documentano quelli effettuati su richiesta, laddove tale informazione è disponibile. b La copertura delle informazioni non è completa sono mancanti alcune province c Il totale Italia si riferisce alle regioni per cui il dato è completo 30

31 n Controlli Pareri Fonte: Elaborazione ISPRA su dati ARPA/APPA (Osservatorio CEM) Note: I dati sono relativi alle sole regioni/province autonome per le quali si dispone della seria completa Figura 12.7: Trend del numero di pareri e controlli per sorgenti di campi ELF in Italia 31

32 OSSERVATORIO NORMATIVA REGIONALE DESCRIZIONE L indicatore valuta l attenzione degli enti territoriali al fenomeno delle emissioni elettromagnetiche attraverso la verifica degli atti normativi emanati in riferimento alle prevalenti tipologie di sorgenti: ELF e RF. Con il DM 381/98 e successivamente con la Legge Quadro 36/01, si rinvia specificamente a leggi regionali per il recepimento delle disposizioni in esse contenute (per alcune regioni sono reperibili disposizioni normative fin dal 1988). L indicatore fornisce un quadro della situazione, considerando la normativa regionale in vigore sulla base delle informazioni fornite dalle ARPA/APPA. Al fine di fornire informazioni importanti per il popolamento dell indicatore, si effettua un analisi dello stato di realizzazione dei catasti regionali delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sempre in recepimento della L 36/01. QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel tempo Comparabilità nello spazio L'aggiornamento sulle normative regionali in vigore è rilevante alla luce dell'adeguamento del nuovo scenario normativo introdotto dalla legge quadro n.36/2001. La raccolta delle informazioni "in tempo reale" attraverso l'osservatorio CEM e la loro validazione da parte dei referenti ARPA/APPA consentono di non avere riserve sull'accuratezza del dato e sulla comparabilità sia nel tempo sia nello spazio. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La Legge Quadro 36/01 individua le competenze delle regioni e delle province autonome. In particolare l individuazione dei siti degli impianti di telefonia mobile, radioelettrici e di radiodiffusione, nonché la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kv, la realizzazione e la gestione di un catasto delle sorgenti fisse, l'individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità. STATO e TREND Non sono state emanate nuove normative regionali e sono aumentate le regioni provviste di un catasto realizzato (impianti RF o impianti ELF o entrambe le tipologie di sorgenti) rispetto all'anno COMMENTI a TABELLE e FIGURE Nella Tabella 12.9 è rappresentata la normativa regionale, post Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001, esistente in materia di radiazioni non ionizzanti. Per ogni regione/provincia autonoma, la normativa è ordinata per anno ed è specificato il tipo di atto. Per il 2009, 11 regioni hanno aggiornato i dati (Valle d Aosta, Trentino Alto Adige, Molise, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia, Calabria). Nella Tabella sono riportate le informazioni sullo stato di avanzamento dei catasti regionali. Questi sono considerati avviati anche in assenza di un atto ufficiale (legge regionale o altro) istitutivo; ove presente è indicato anche l atto normativo di istituzione. In Tabella si evidenzia che, relativamente alle 11 regioni che hanno aggiornato i dati, i catasti riguardano in prevalenza le sorgenti di campi elettromagnetici generati dalle RF e dalle ELF. Tutte le regioni che hanno aggiornato i dati, eccetto la Basilicata, sono provviste di un catasto realizzato o in corso di realizzazione. Rispetto all'anno 2008 infatti 5 regioni (Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche e Puglia) hanno ultimato la realizzazione di un catasto RF o RF/ELF. 32

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