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1 Signor Presidente della Repubblica, gentili autorità, cari docenti e cari ragazzi, come avete appena sentito negli interventi che mi hanno preceduto, nella veste di Ministro dell Istruzione ho voluto che il mio primo viaggio ufficiale all estero fosse con studentesse e studenti di ogni parte d Italia nei luoghi della memoria. Una scelta dettata dalla consapevolezza che, con questo atto, è stato inviato un messaggio chiaro e inequivocabile nella direzione della costruzione, a cominciare dalla scuola, di una cittadinanza condivisa, fondata sul rispetto e sui diritti delle persone, contro ogni forma di negazionismo, antisemitismo, razzismo o paura del diverso. L esperienza che abbiamo vissuto durante il viaggio, tutti insieme ad Auschwitz, ha rappresentato per ciascuno di noi una importantissima lezione. Di quelle che difficilmente si imparano, o si insegnano, sui banchi di scuola. Soprattutto, sin dalla partenza, questo viaggio è stato accompagnato da un intensa ondata di emozioni. Per la presenza di tanti giovani, curiosi e attenti, per la vicinanza dell Ucei che ha consentito a tutti di capire il senso di questo viaggio, per la conoscenza preziosa e umana dei sopravvissuti all Olocausto, che ci ha profondamente arricchito. Ma il vero successo di questa esperienza lo hanno decretato le ragazze e i ragazzi, venuti da tutta Italia. Sin dalla partenza a Roma, l aria allegra del viaggio tra amici e compagni, e l entusiasmo di tutti, si è mischiata all importanza e al significato di questo particolarissimo viaggio, che è anche lezione di vita. Tanti capannelli di amici, tante foto, tanti sorrisi, tanti nuovi nomi da imparare e contatti da registrare per ritrovarsi anche al ritorno, mischiati ai testimoni della Shoah, ai giornalisti, ai rappresentanti delle comunità ebraiche. In un percorso di consapevolezza e crescita che ha cambiato tutti noi. Tappa dopo tappa.

2 La visita al ghetto di Cracovia è stata fondamentale, perché ci ha permesso di conoscere nei dettagli le vicende e gli orrori di cui è stata vittima la popolazione ebraica. Più tardi, l incontro indimenticabile con i testimoni e i sopravvissuti, e con il presidente Gattegna, ci ha aiutato a capire l orrore al quale ci stavamo avvicinando. La visita ai campi di Auschwitz e Birkenau, la mattina seguente, con le commoventi testimonianze di Tatiana Bucci e Sami Modiano - che sono qui e che voglio davvero ringraziare con tutto il cuore - ha scosso nel profondo le nostre coscienze di uomini ed educatori, in un modo che non potremo mai dimenticare. Come non potrò mai dimenticare il suono del silenzio dei 180 studenti, attenti, partecipi e commossi davanti a quella distesa di neve e di orrore. Nessuno, dopo questo viaggio, è più lo stesso. L incontro con l abisso dei campi di sterminio, e la celebrazione della Giornata della Memoria, servono proprio a questo. A renderci tutti nuovi testimoni, nuovi ambasciatori del valore della memoria come maestra di vita, per l uomo e non contro l uomo. Una testimonianza da vivere e rappresentare in ogni nostro contesto della nostra vita, a casa come a scuola o sul posto di lavoro. Quest anno ricorre il 25esimo anniversario dalla morte di un grande uomo e scrittore italiano: Primo Levi. Per sottolineare il valore della memoria, anche per le generazioni future, vorrei usare le sue parole, rivolte al visitatore di Auschwitz: Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento, Fa che il frutto orrendo dell odio, di cui qui hai visto le tracce, non dia nuovo seme né domani né mai!. Perché tutto ciò non accada mai più, cari ragazzi e ragazze, abbiamo bisogno di voi. Del vostro impegno quotidiano, a cominciare dalla scuola, a realizzare e combattere per una comunità viva e rispettosa, in cui mai possano ripresentarsi episodi di discriminazione nei confronti di chi viene additato come diverso da noi. La vostra capacità di reazione comincia dall attenzione a chi vi è più vicino: il compagno di

3 banco, l amico. Ma c'è una responsabilità degli adulti, degli educatori, delle istituzioni che devono essere le prime a dare l'esempio, reagendo con forza e determinazione di fronte a ogni episodio di discriminazione, violenza, negazione. È questo l'impegno che prendo davanti a tutti voi: impegnarmi di più affinché nelle nostre scuole e università si insegnino con rinnovato vigore anche i principi fondamentali della nostra Costituzione, che senza alcun possibile fraintendimento riconosce a tutti i cittadini uguali diritti e dignità. Questo è ciò che ho pensato quando, insieme al Presidente Gattegna e agli studenti, ho deposto il mio sasso ad Auschwitz. La celebrazione odierna del Giorno della Memoria riveste un significato solenne, attraverso cui vogliamo indicare a tutta la comunità nazionale l importanza dei valori attorno a cui ci stringiamo. Questa comunanza di intenti e impegno non deve però essere solo una cerimonia di rito, che nasce e si consuma in un giorno. Permettetemi, come Ministro dell Istruzione, di ringraziare gli insegnanti, i genitori e gli studenti per lo straordinario lavoro che il mondo della scuola ha prodotto. E per i grandi risultati che sono stati raggiunti in termini di crescita del senso di cittadinanza, coscienza dei valori della libertà, della pace, della non violenza e dell amicizia tra i popoli e le culture. Oltre alle attività promosse a livello centrale dal ministero, una straordinaria gamma di attività è stata messa in atto da Regioni, Province, Comuni, e soprattutto dalle nostre migliaia di scuole, che con sistematicità e creatività hanno elaborato, ogni anno, nuove modalità per ottemperare a ciò che sentivano non come un compito imposto dall alto, ma come un dovere morale, uno dei compiti più intrinsecamente incardinati nel loro lavoro educativo. Molto è stato fatto. Ancora di più è possibile. La comprensione della Shoah e la spinta morale che ne deriva ci impegnerà, ciascuno nel posto che occupa nella sua comunità, a non sottovalutare e a

4 contrastare attivamente ogni nuovo emergere di pratiche violente, dalle tragedie che dilagano in tante parti del mondo, alle più limitate ma non perciò insignificanti violenze nella nostra Italia. A cominciare dagli episodi di intolleranza verso stranieri, Rom, Sinti, disabili e deboli. Per non parlare dell omofobia strisciante e dei rigurgiti di antisemitismo. Non c è luogo più idoneo della scuola per disinnescare queste minacce. Il lavoro di insegnanti, dirigenti e personale scolastico merita di essere sostenuto e riconosciuto in modo più significativo. Per questo, con il Presidente dell Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, abbiamo firmato un Protocollo d Intesa triennale, per far sì che la nostra scuola sia ancor più compiutamente una scuola di memoria. Fra gli impegni, quello di valorizzare il Concorso I giovani ricordano la Shoah che tra poco premieremo; di favorire la diffusione dei progetti educativi e delle mostre itineranti elaborate con l UCEI; di promuovere la partecipazione di insegnanti, studenti e genitori ai corsi di formazione in Didattica della Shoah. E ancora, di favorire l organizzazione di viaggi della Memoria in Italia e all estero; di promuovere in ogni sede i lavori e i progetti di partenariato, le iniziative culturali, didattiche, accademiche e di ricerca dirette a mantenere viva la memoria collettiva della Shoah, nonché sui temi dell'antisemitismo, del pregiudizio, del razzismo e del negazionismo. Oggi, insieme a tutti gli insegnanti, i dirigenti scolastici, gli studenti e i genitori al di fuori di questa solenne Aula, chiedendo perdono per il male che gli italiani di allora fecero o non seppero impedire, onorando in modo particolare i nostri concittadini ebrei, che più di tutti patirono la tragedia delle persecuzioni, solennemente ci impegniamo a operare sempre più per realizzare gli obiettivi che il Giorno della Memoria ci indica. Grazie a tutti

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