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1 A mio avviso questa mattina sono stati toccati punti particolarmente interessanti nelle relazioni delle diverse esperienze. L immagine della pubblica amministrazione di oggi, che abbiamo ricavato dagli interventi di chi mi ha preceduto, è l immagine di una amministrazione molto avanzata: le pubbliche amministrazioni del 2001 si stanno muovendo decisamente sul fronte dell innovazione tecnologica, hanno compreso il senso di questa innovazione e la raccordano alla riorganizzazione della pubblica amministrazione. L innovazione non consiste nell introdurre più computer o nel fare più corsi. Al contrario, è qualcosa che cammina insieme con il processo di cambiamento e di modernizzazione della pubblica amministrazione: si coglie la riforma della pubblica amministrazione, innovativa e organizzativa, insieme alla spinta alla riforma che viene dalle nuove tecnologie, dando appunto una nuova dimensione al modo di essere pubblica amministrazione oggi. E questo, ai diversi livelli, lo abbiamo visto nel corso della mattinata sia con i casi del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero della Difesa, sia con quelli introdotti dalle varie esperienze degli enti locali. Anche come Dipartimento della Funzione Pubblica, ormai da qualche anno, registriamo insieme al Formez e all AIPA una tendenza diffusa ad innovare sempre di più, ad investire in nuove tecnologie e nelle riforme. Quindi, un immagine nuova che indubbiamente va rafforzata, potenziata e seguita. In questo senso si collocano l Action Plan per l e-government del Governo italiano e il Piano per la e-europe dell Unione Europea, così come i diversi piani realizzati a livello locale. Il processo non è né top-down né bottom-up: è un processo che va seguito di pari passo a tutti i livelli di Governo e va coordinato. Le esperienze che vengono realizzate a livello locale devono essere raccordate con i principi enunciati dai diversi documenti nazionali e comunitari. Allo stesso modo, le risorse che vengono investite a livello locale devono essere integrate con le risorse previste dalla programmazione comunitaria 2002, sia con i vari POR e Complementi di Programma sia con i fondi previsti dal Piano di e-government, che derivano - lo sappiamo bene - dall asta per le licenze UMTS e che per 75 miliardi sono destinati alla formazione informatica; fondi che cominciano appunto ad essere investiti con il progetto pilota che ci è stato illustrato questa mattina. Le risorse devono essere quindi integrate e i diversi piani devono essere raccordati proprio per evitare lo spreco di un opportunità e tenendo conto del forte fabbisogno che c è ancora. Risorse e azioni che devono essere indubbiamente coordinate attraverso una regia che può garantire il Dipartimento della Funzione Pubblica, insieme all AIPA ed al Formez, per evitare uno dei rischi maggiori che è stato denunciato, ovvero il rischio del digital divide. Un azione non coordinata può portare proprio a questo, al fatto che nella pubblica amministrazione si realizzino dei nuovi divari digitali. Negli anni 80 e 90 abbiamo conosciuto dei forti divari di efficienza della pubblica amministrazione, realtà molto avanzate a cui fanno da contraltare realtà molto arretrate. Queste divergenze possono aumentare ulteriormente con l innovazione tecnologica: possiamo avere regioni e comuni ancora più arretrati, così come settori più arretrati.

2 I digital divide della pubblica amministrazione oggi possono essere quelli tra amministrazioni centrali e uffici periferici, con realtà molto avanzate in termini di realizzazioni di siti ed erogazione di servizi on-line nelle sedi centrali ed uffici periferici che ancora non hanno postazioni di lavoro informatizzate e collegamenti in rete e non hanno realizzato il lavoro in modo nuovo. Quello che noi stiamo teorizzando quando diciamo e-government, non è uno slogan di moda, ma ci riferiamo ad un modo nuovo di fare pubblica amministrazione: non solo fare il documento scritto al computer, ma lavorare in modo integrato, in modo orizzontale e trasversale, attraverso l utilizzo delle nuove tecnologie, senza il timore di abbandonare il documento cartaceo per seguire un nuovo processo di lavoro. Oltre al divario tra amministrazioni centrali e amministrazioni periferiche, emerge un divario tra le diverse zone del paese - il Rapporto AIPA sulle regioni ci ha mostrato delle differenze tra regione e regione - e anche tra generazioni di dipendenti pubblici, con il rischio che generazioni di dipendenti pubblici possano rimanere emarginate da questi processi di cambiamento e innovazione, creando così ulteriore demotivazione in certe fasce di dipendenti e, quindi, sacche di resistenza all innovazione. Ecco perché i piani di informatizzazione e di formazione vanno considerati alla luce di questi problemi. Tutti quanti i casi hanno sottolineato l importanza di una programmazione della formazione per realizzare questi processi e, dunque, occorre - ancor di più parlando di innovazione tecnologica e organizzativa - programmare la formazione. Le pubbliche amministrazioni hanno gestito il personale in questi anni in termini normativi, cioè con gli uffici del personale che gestivano le retribuzioni, i passaggi di livello ed i concorsi. Oggi gli uffici del personale sono uffici di gestione del personale anche alla luce delle riforme del pubblico impiego. Il loro impegno si estende anche alla pianificazione e progettazione della formazione, che va programmata tenendo conto dei bilanci di competenze, degli investimenti, delle riorganizzazioni dei processi e delle strutture, come quelle che possono avvenire ad esempio con gli Sportelli Unici per le Attività Produttive o con processi analoghi. E va progettata attentamente per evitare divari, situazioni di demotivazione e, quindi, spreco di risorse. E importante allora che chi attua piani di informatizzazione e progetti telematici, realizzi questi sulla base delle risorse umane, tenendone conto e programmando una formazione adeguata. Bisogna evitare che questi progetti vengano realizzati soltanto dagli uffici informatici, dagli ingegneri. I progetti di informatizzazione devono poggiare su tutte le risorse umane e devono realizzarsi con la programmazione e collaborazione di tali risorse, attraverso un loro pieno coinvolgimento sia con i piani di alfabetizzazione informatica sia con l introduzione di nuove figure professionali. Questo è molto importante, perché se è vero che ci sono dei vincoli contrattuali nel prevedere alcune figure nuove o nel riuscire a portare nelle pubbliche amministrazioni la sperimentazione, noi dobbiamo da questo punto di vista osare - come ci ricordava prima il comune di Soveria Mannelli -

3 e contemplare con i contratti, con norme e soprattutto con innovazioni organizzative figure professionali nuove come quella dei formatori (come noi prevediamo con il piano di alfabetizzazione informatica). Osare anche attraverso le nuove norme che ci vengono dalla riforma della pubblica amministrazione: realizzare accordi, contratti tra amministrazioni che coinvolgono più soggetti, diversi settori e comparti. Non c è più solo il diritto amministrativo a stabilire le regole, ma esistono nuove forme di fare amministrazione che sono quella degli accordi, quella negoziale che ci consente di integrare più soggetti di diversi comparti e di sperimentare. Questa strada apre possibilità nuove anche per i comuni di piccole dimensioni che non hanno grandi risorse, e sappiamo che questo è il panorama classico dell amministrazione italiana, che è fatto da tanti piccoli comuni. Di fronte a tale panorama, io credo che l integrazione così come promossa dal piano di alfabetizzazione informatica, ovvero prevedere più amministrazioni che si integrano non solo allo stesso livello di governo ma tra livelli diversi (comuni, province, comunità montane, patti territoriali), sia oggi il modo per superare un problema di costi di accesso e di progettazione, anche per la realizzazione di quelle reti che servono sempre di più. Quando nel piano di e-government ci si pone come obiettivo quello di fare in modo che tutte le amministrazioni, tutti gli uffici periferici diventino front office e che da tutti si possa accedere per avere un servizio pubblico al di là delle competenze della singola amministrazione, questo significa che alla base ci deve essere una forte integrazione delle reti locali, ma anche una integrazione delle reti professionali. Ecco perché è importante non solo individuare queste nuove figure professionali, come si fa con il piano di alfabetizzazione e come è previsto già in alcuni piani di formazione, ma riuscire anche a realizzare queste comunità professionali di dipendenti pubblici, dando orgoglio e riconoscimento non solo in termini economici e retributivi, ma anche in termini di capacità e competenze nuove. Per realizzare l e-government e una pubblica amministrazione moderna abbiamo bisogno di una amministrazione fatta di competenze elevate e di persone motivate e i piani di alfabetizzazione informatica possono costituire una grande opportunità che non va persa. Una grande opportunità, più di una opportunità normativa, più del contratto individuale, più della privatizzazione del pubblico impiego. La motivazione e l entusiasmo del personale nel riqualificarlo, nell aggiornarlo continuamente, nel seguirlo anche attraverso le nuove tecnologie di formazione a distanza, che permettono una formazione aggiornata e continua, credo che possano permetterci di avere quel personale adeguato e preparato per poter realizzare tutto quello che è previsto e che in parte è già realizzato: la carta di identità elettronica, la firma digitale, le dichiarazioni dei redditi e il fisco on-line. Vi sono ormai tanti progetti realizzati già da qualche tempo che sono avanti e che vanno diffusi perché l innovazione spesso è ancora a macchia di leopardo, ed esperienze del genere servono appunto per diffondere questi casi di eccellenza, le best practices. Servono per diffonderle ma, soprattutto, per vedere quali sono i problemi da superare per riuscire a implementare queste

4 esperienze anche in altre realtà. Ecco perché dobbiamo pensare a progetti di scambio tra realtà diverse, oltre ai piani di alfabetizzazione. E, del resto, il nuovo modo di fare formazione oggi, che non è la formazione classica, la formazione d aula, ma è formazione che diventa a distanza, è affiancamento, scambio, formazione fatta attraverso seminari, contatti e direttamente sul posto di lavoro, in modo che il dipendente non venga più allontanato per giorni per frequentare i corsi; una formazione che fa capire subito, quindi, anche il tipo di applicazione che si può realizzare. Spesso, infatti, si torna dai corsi tradizionali e non si riesce a capire l utilità, l applicazione immediata, l impatto. Da questo punto di vista, diviene allora importante avere dirigenti fortemente motivati e fortemente innovatori. Dirigenti che, ad esempio, di fronte al DPR 445 del 28/12/2000 in materia di documentazione amministrativa che prevede il documento elettronico, la firma digitale, la validità dell si pongano in un ottica di promozione della novità normativa, che incentivino e obblighino ad utilizzare queste norme. E da questo, da una formazione dei dirigenti, differenziata da quella dei funzionari, bisogna anche partire per realizzare il motore di questo processo di alfabetizzazione e di innovazione. Il personale, i dirigenti, i formatori, le innovazioni tecnologiche, gli investimenti di infrastrutture sono tutti progetti che vanno considerati in modo integrato. Vorrei fare ancora qualche osservazione conclusiva sulla formazione a distanza. La formazione a distanza è un tema molto legato al piano di alfabetizzazione, ma ormai queste metodologie sono utilizzate in ambiti diversi. E oggi una formazione di grande utilità, soprattutto per il fatto che ci troviamo di fronte ad un panorama molto vasto di pubbliche amministrazioni. La Scuola Superiore per la Pubblica Amministrazione locale utilizza questa metodologia per la formazione dei segretari comunali e provinciali. Utilizziamo la FAD per le grandi amministrazioni centrali che hanno numerosi uffici periferici, l INPS, il Ministero del Tesoro e altre amministrazioni che hanno una vasta rete di uffici periferici. La formazione a distanza consente di abbattere certi costi, di raggiungere un più vasto numero di soggetti e, soprattutto, di mantenere questa formazione continua e di verificarne la qualità. Dunque l alfabetizzazione informatica è una grande opportunità, attraverso cui la pubblica amministrazione può uscire dal guado e fare veramente il salto di qualità. Il quadro normativo c è, i contenuti pure: occorre allora realizzare quel salto attraverso una formazione che coinvolga tutti, cogliendo l occasione delle nuove tecnologie. Ma perché questa opportunità non vada sprecata occorre stare molto attenti alla qualità della formazione, fare in modo che ci sia una valutazione durante il processo di produzione della formazione, durante l erogazione e successivamente per capire se i corsi di formazione vanno riadattati, rimodulati o meno. E allora importante che le amministrazioni coinvolte in questi progetti pilota, e che verranno coinvolte nel piano nazionale, seguano attentamente il destino dei partecipanti ai corsi, perché dal loro percorso dipende anche il destino delle amministrazioni e dell innovazione tecnologica. Questo richiede quindi un

5 monitoraggio successivo ai corsi, affinché si capisca che tipo di impatto ha avuto la formazione sulle competenze, sull organizzazione e, quindi, sulla qualità dei servizi. Sono questi infatti i tre customers della formazione: i partecipanti, le amministrazioni, i cittadini. Occorre tener chiaro questo quadro, come tutto ciò debba servire a migliorare la qualità della vita e dei servizi - e quindi integrato con i soggetti sociali, con le scuole, con le ASL - fornendo servizi integrati e dando l informazione subito, con un continuo aggiornarmento dell informazione. Sarà infatti questo il compito delle amministrazioni dei prossimi anni: produrre in tempi rapidi l informazione, fornirla in maniera accessibile prescindendo da residenza, luogo e altre condizioni. Questi sono progetti che si possono già realizzare, ma ciò richiede un grande investimento. Per la prima volta appare fondamentale che l investimento è soprattutto un investimento nelle risorse umane ed è quello che dovremo fare nei prossimi mesi con il progetto pilota per l alfabetizzazione informatica, utilizzando tutte le altre risorse che la programmazione comunitaria, le regioni e le altre amministrazioni coinvolte in questo processo mettono in campo. Grazie.

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