FORMA/AZIONE La sperimentazione avviata al Liceo Brocchi Bassano del Grappa 31 maggio 2008

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1 FORMA/AZIONE La sperimentazione avviata al Liceo Brocchi Bassano del Grappa 31 maggio 2008 Sintesi della relazione delle attività svolte realizzata dai conduttori del percorso formativo condotto nel Liceo Brocchi: Erika Gerardini, Riccardo Iorio e Matteo Fornaca dell Associazione AIM Giosef Introduzione Il nostro intervento presso il Liceo Brocchi di Bassano del Grappa è nato dalla volontà della scuola e dei formatori AIM di sperimentare, attraverso tecniche di non formal education, un approccio a tematiche prioritarie per l Unione Europea (Europa dei cittadini): - riflessione sulle competenze trasversali (Lifelong learning Program) e sulla cittadinanza attiva nella scuola e nella vita dello studente/giovane; - confronto professori-studenti sulla progettualità verso l applicazione di percorsi sperimentali che affrontino le competenze trasversali (in prospettiva della stesura del documento di programmazione 2008/2009); - riflessione generale sulla scuola come luogo per la progettualità e l iniziativa del singolo e del gruppo; - informazioni generali sui programmi di mobilità giovanile internazionale con una riflessione generale sui parametri di Lisbona 2010, L intervento ha permesso una prima valutazione sulla possiblità di implementare attività analoghe durante il prossimo anno scolastico. Il gruppo Il gruppo selezionato: una classe (circa 20 studenti) ed il relativo consiglio di classe (8 docenti), sufficientemente rappresentativo della realtà scolastica. Un gruppo-classe caratterizzato da una maggioranza netta di ragazzi (una sola ragazza) e dalla presenza di un ragazzo con disabilità sensoriali. Il consiglio di classe vedeva un bilanciamento tra docenti uomini e donne, generalmente di giovane età. La formazione Percorso metodologico Applicazione di tecniche valutative proprie dell apprendimento non formale (non formal education) ad attività effettuate nel contesto scolastico. Nel concreto le tecniche utilizzate nel contesto della non formal education sono attivitá realizzate da formatori giovani che, attraverso intercultural activities (icebreaking activity, presentation activity, brainstorming, team building, resolution of conflict activity etc...) coinvolgono il gruppo verso obiettivi specifici: confronto, scambio di esperienze, dibattito, analisi, verifica e valutazione. In un concetto piú ampio la non formal education é un percorso attraverso il quale un gruppo che ha vissuto o sta vivendo una determinata esperienza, si riunisce e si confronta bypassando la classica lezione frontale. Le attivitá sono dinamiche, interattive, veloci e, attraverso la realizzazione concreta di workshops tematici, permettono di far emergere aspetti che non escludono componenti quali le competenze chiave della personalitá: creativitá, abilitá manuali, leadership e cosí via (collegamento con il concetto di Life long Learning). 1

2 Obiettivi La formazione parte dall analisi e dall animazione con l obiettivo di far emergere dai singoli e dal gruppo outcomes generali: - impatto esperienziale della dimensione interculturale; - predisposizione alle attività interculturali ed alle tematiche obiettivo. A partire da questi due criteri generali, il percorso di formazione ha proceduto approfondendo i livelli intermedi strettamente connessi al contesto-scuola: - relazioni interpersonali e forza/unione del gruppo-classe - rapporto degli studenti con il consiglio di classe - valutazione della propensione dei ragazzi alla cittadinanza europea attiva - sviluppo delle capacità di dialogo interpersonale ed interculturale - propensione all apprendimento permanente (lifelong learning) - valutazione della predisposizione ad attività interculturali e di mobilità internazionale - valutazione della predisposizione degli studenti alla progettualità L ALBERO DELLE COMPETENZE 2

3 5 - Dibattito e riflessione sulle competenze chiave In un secondo momento è stato affrontato il tema dell apprendimento permanente e delle quattro competenze chiave. Sempre attraverso post it colorati è stato chiesto ai ragazzi di esprimere cosa intendessero per: 1) spirito d iniziativa/imprenditorialità; 2) creatività; 3) cittadinanza attiva 4) imparare ad imparare Risultato: le intrerpretazioni riguardo le prime tre competenze sono state per lo più ampie e attinenti con il significato generale, senza uno sforzo di approfondimento. Difficoltà nell analizzare e capire imparare ad imparare identificata per lo più sempre come gestione del proprio tempo e applicazione di un metodo di studio funzionale e rigido. impariamo per i voti, non per imparare. PRIMO DIBATTITO partendo dai risultati verso l analisi del mondo scuola mondo giovane e apprendimento permanente. Frasi più significative: a scuola lo spirito d iniziativa conta poco ; c è bisogno di conoscere l attualità per essere cittadini attivi. Sarebbe bello discuterne ; gli interessi li coltivi fuori ; il mondo esterno, rimane esterno la scuola è praticamente la nostra casa, se non le imparo e scopro qua certe cose, quando e dove le scopro? Alcuni ragazzi hanno anche dato risposte diverse come è giusto che a scuola si venga solo per imparare ; cosa deve importare ai prof se io sono cittadino attivo o se fuori di qua creo una cooperativa?. dovremmo avere un rapproto più informale con i prof che sanno cosa c è fuori. 3

4 APPROFONDIMENTO RAPPORTO PROFESSORI-MONDO ESTERNO-STUDENTE Ultimo dibattito purtroppo non ultimato per questioni di tempo: Risultati emersi: entrando nel vivo della discussione i ragazzi richiedono un rapporto più adulto e maturo con i professori. dovrebbero essere più coinvolgenti ; dovrebbero guardarci in faccia ;...essere meno ossessionati dal programma, del voto numeri che ci condizionano la vita e dalla vita programmata. Autoanalisi: i formatori hanno portato i ragazzi a fare anche autocritica e autoanalisi dei propri comportamenti: dovremmo avere più interesse, rispetto e creare anche noi dibattito e proposte. 6 - Incontro gruppo professori e gruppo studenti: a) Attività di rewarming Un momento breve gestito da un formatore-animatore che serve per unire due gruppi che, fino a quel momento hanno lavorato separati, ed è necessario per recuperare la concentrazione sul fatto che in questa nuova fase i due gruppi sono diventati uno solo. Attività giocosa e dinamica. 7. Workshop Fase di approfondimento di gruppo sulla singola competenza (4 gruppi) divisione dei gruppi: i ragazzi hanno spontaneamente scelto quale competenza approfondire senza sapere quale coppia di professori si era segnata per la stessa. Inizialmente, solo due ragazzi si sono segnati per il gruppo imparare ad imparare ma, una successiva richiesta ad equilibrare i gruppi, ha permesso che 6 ragazzi hanno deciso dimettersi in gioco affrontando la domanda. 4

5 Risultati: ogni gruppo ha analizzato e approfondito la singola competenza. Il tempo purtroppo è stato poco e non è stato possibile realizzare un dibattito dopo il momento delle presentazioni. Dai cartelloni realizzati si possono trarre prime conclusioni: molto positiva l analisi del gruppo cittadinanza attiva che ha ampliato l analisi all ambiente esterno evidenziando tematiche come il volontariato e l importanza di trattare il tema dell attualità. Curiosa e simpatica la presentazione del gruppo spirito d iniziativa che ha inscenato una piccola commedia imitando i formatori e la metodologia del post it e facendo ironia sulla mancanza della competenza negli studenti (personificazione della competenza che arriva in classe). Propositivo il lavoro del gruppo creatività che ha evidenziato l importanza dell utilizzo di nuove tecnologie di letture in classe, soprattutto in lingua, l implementazione dello strumento e- learning e l applicazione diretta di quanto appreso in classe. La competenza imparare ad imparare non ha ottenuto il risultato ottimale: l analisi ha toccato ancora la questione dell impegno e della gestione del tempo di studio. 5

6 7 - Valutazione finale Brevissimo momento di valutazione: cestino (quello che butteresti), lavatrice (quello che laveresti per lavarlo e riusarlo) e valigia (quello che porteresti con te). Attraverso la tecnica del post i ragazzi devono indicare cosa di questa formazione: - butterebbero; - laverebbero per riusarlo; - porterebbero con sè. Le frasi più significative: LAVATRICE (elementi da migliorare) metodo di apprendimento scolastico ; rapporto con i professori a tu per tu ; (tanti) migliorare il metododi studio ; assemblee e attività di classe ; tecniche di comunicazione ; attenzione da parte nostra ; storia del curriculum e competenze chiave ; il lavoro di gruppo ; capacità nostra di fare dibattito ; più tempo ad attività così ; lavoro di gruppo (imparare ad imparare) VALIGIA (elementi da conservare) discussioni e confronto con i prof ; idee e proposte emerse ; crescita e comunicazione tra noi ; apprendimento ludico ; curiosità di dove si può arrivare con queste attività ; collaborazione con gli altri della classe ; lavoro di gruppo che ha avvicinato ai prof ; i ragazzi che ci hanno coordinato ; condivisione di esperienze ed idee ; è un modo della scuola per migliorarsi ; stimolo per studiare di più ; conoscere quello che pensano i compagni. 6

7 Report dell attività con i professori a cura di Matteo Fornaca L attività di costruzione di un ponte tra l educazione formale e non formale è stata affrontata inizialmente suddividendo il gruppo, per poter permettere una corretta comprensione delle tematiche e delle metodologie che sarebbero state oggetto del lavoro comune. Il gruppo composto dai docenti ha così avuto oltre 2 ore e mezzo per confrontarsi sulle sfide legate all insegnamento in una società che sta cambiando e che richiede sempre più competenze agli studenti che completano il percorsi di studi superiori. È stata proprio la necessità di ri - calibrare alcuni aspetti dell impianto formativo tradizionale ad occupare una buona parte della discussione: accanto all apprendimento formale, cioè quello che si riferisce al sistema educativo strutturato che inizia dalle elementari fino all università e comprende programmi specializzati per la formazione tecnica e professionale, è stato proposto di confrontarsi con l educazione non formale, che prevede un approccio più esperienziale, basato sulla centralità dell individuo e sulla volontarietà, e che è centrata sul coinvolgimento diretto di chi partecipa. La conclusione è stata che sarebbe molto affascinante riuscire a coinvolgere i ragazzi nella redazione di parti del programma che siano complementari a quello già presente, ma è stato osservato come questo sia molto difficile a causa di: Scarsità di tempo; Spesso scarsa passione in ciò che si fa da parte degli studenti; Voglia, da parte degli studenti di ottenere il massimo con il minimo sforzo; ci siamo allora concentrati su quello che concretamente noi possiamo fare per ottenere il nostro risultato ottimo cioè: se riuscissimo ad ottenere il 100% dei risultati educativi che ci eravamo prefissati, come uscirebbero i ragazzi dalle scuole superiori?. In questo modo siamo riusciti ad introdurre la necessità che i ragazzi hanno di completare la formazione che ricevono a scuola: accanto allo studio delle materie tradizionali è utile affiancare attività che permettano lo sviluppo di capacità analitica, di senso critico, di autovalutazione, di coscienza di sé, delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Solo a questo punto abbiamo iniziato ad affrontare la questione legata alle competenze: in particolare concentrandoci su Creatività, Imparare ad Imparare, Cittadinanza Attiva ed Iniziativa. In questo modo i docenti hanno potuto esplorare da loro le modalità attraverso le quali queste competenze sono affrontate e soprattutto come possono essere potenziate per formare gli studenti in maniera più rispondente non solo alle richieste del mercato, cioè a quello che il mondo del lavoro domanda, ma anche più rispondente alle aspettative dei docenti stessi. La suddivisione in gruppi per poter poi lavorare con i ragazzi è avvenuta in modo quasi interamente spontaneo (solo gli ultimi hanno preso parte in seguito a gruppi non scelti direttamente), e lo spirito che ha accompagnato i docenti all incontro con i ragazzi è stato all 100% costruttivo, aperto, disponibile senza per questo aver perso il ruolo di guida né il rispetto da parte dei ragazzi. Breve valutazione finale dei formatori: L attività di formazione effettuata attraverso le tecniche e i metodi dell educazione non formale ha raggiunto gli obiettivi prefissati, ovvero: - valutazione delle problematiche della classe - riflessione sulle competenze in possesso degli studenti e sul Lifelong Learning - inizio del lavoro di group-building - avvio di un dialogo reale ed aperto tra i ragazzi - avvio di una collaborazione effettiva tra i docenti e gli studenti in una situazione di normalità - avvio della discussione sulle possibilità di sviluppare un offerta didattica integrata basata sul dialogo e la cooperazione tra studenti e docenti 7

8 In particolare, dopo aver verificato una divisione iniziale all interno del gruppo-classe e tra i ragazzi e docenti, le attività hanno innanzitutto reso la classe (consiglio+studenti) cosciente delle proprie capacità di lavorare in gruppo, pur rispettando i ruoli degli insegnanti in quanto figure-chiave dell apprendimento scolastico. Una nota particolare all aspetto comunicativo, sia quello tra studenti e studenti o studenti e professori, sia quello più generale legato alla scuola che comunica agli studenti. L entusiasmo di tutti i partecipanti nella fase finale dell attività è la base da cui è possibile partire, nel prossimo anno scolastico, con attività di formazione/educazione non formale che, partendo da obiettivi simili a quelli sopra citati, possano introdurre la sperimentazione su un nuovo modello di cooperazione tra studenti ed insegnanti durante tutto l arco dell apprendimento scolastico. In una seconda fase si punterà alla reale progettazione di un offerta formativa possibile e condivisa, per raggiungere tale fase è necessario organizzare e strutturare momenti formativi specifici di formazione e interazione del gruppo. 8

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