Roseto 13 Novembre Dott.ssa Clara Barone
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1 Roseto 13 Novembre 2015 Dott.ssa Clara Barone
2 E un documento scritto da un gruppo di tecnici (psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, avvocati e magistrati ), volto a tracciare delle linee guida per la consulenza tecnica in materia di affidamento dei figli a seguito di separazione dei genitori. Segue le disposizioni contemplate dalla convenzione Onu sui diritti dell infanzia e adolescenza, approvato dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, per poi ampliarsi ed essere delineato nel marzo 2012.
3 Ad influenzare profondamente il quadro di riferimento, sono stati i seguenti interventi normativi : Legge sul divorzio La riforma del diritto di famiglia La legge sull adozione e affidamento minori Normativa affidamento condiviso (L.54/2006)
4 Il Consulente Tecnico d Ufficio ( CTU ), viene convocato dal Giudice affinchè indaghi la situazione familiare in oggetto. La figura del CTU, può essere ricoperta da psicologo, neuropsichiatra infantile o psichiatra.
5 La figura del CTU dovrà quindi indagare : Relazioni tra gli individui della famiglia Relazioni tra la coppia genitoriale Valutazione Psicologica dei componenti della famiglia Valutazione del sistema famiglia nel suo complesso
6 Consulente Tecnico di Parte ( CTP ) Ciascun genitore ha facoltà di avvalersi della figura di un consulente tecnico di parte ( CTP ), ovvero un professionista di fiducia che verrà da loro nominato. Lo scopo è di affiancare il consulente tecnico nominato dal giudice nell esecuzione del suo incarico, in modo da svolgere le proprie osservazioni a supporto o critica del risultato al quale il perito del giudice sarà giunto.
7 La figura del CTP, può essere facoltativa, mentre il CTU è chiamato a rispondere in maniera precisa ai quesiti del Giudice tramite una Consulenza Tecnica d Ufficio. Qualora essa non risultasse esaustiva il Giudice può chiedere al CTU di redigere e depositare dei chiarimenti sulla precedente perizia.
8 Come deve comportarsi il consulente : Accettare l incarico solo se si ha una specifica e comprovata competenza e sia consapevole della responsabilità che deriva dal suo operato dal momento che può incidere significativamente sull esistenza delle persone e dei minori. mantenere la propria autonomia professionale e scientifica, soprattutto nella scelta di metodi e strumenti Psicologici che ritiene utili per la valutazione, cercando di salvaguardare in primis l interesse del minore
9 L esperto non deve accettare l incarico se è presente un conflitto di interesse. Ad esempio nel caso in cui il consulente in precedenza abbia avuto altri contatti di tipo professionale con il minore o con uno dei genitori ( es. Terapeuta ). Gli esperti devono attenersi scrupolosamente alle norme previste dal proprio codice deontologico.
10 Il consulente, in caso di particolare complessità, può avvalersi dell aiuto di altri colleghi per una estensione della consulenza in forma collegiale. L esperto deve informare adeguatamente le parti sulla finalità degli incontri, sulla metodologie e sulle procedure che verranno adottate ( anche nei confronti del minore ) L esperto evita di esprimere pareri e/o valutazioni su persone che non ha direttamente esaminato, ma fornirà un parere solo dopo una valutazione adeguata a supportare le sue conclusioni
11 L esperto ricorre ad una metodologia affidabile e pertinente, ricorrendo anche all impiego di più strumenti al fine di garantire accuratezza e obiettività, attraverso metodi integrati. L esperto è comunque tenuto a riportare nel suo elaborato che stilerà alla fine della consulenza, l approccio teoricometodologico di riferimento
12 E buona norma che il CTU effettui uno studio del fascicolo processuale prima di procedere con i colloqui valutativi Attingere e informazioni da molteplici fonti, integrando le informazioni. Di norma deve effettuare colloqui sia congiunti, con entrambi i coniugi, sia individuali, in modo che ciascun coniuge possa riportare la propria versione dei fatti e il motivo per il quale si è giunti ad una consulenza d ufficio.
13 Riportare al Giudice la condizione psicologica e relazionale degli individui che compongono la famiglia, la coppia e il sistema nel suo complesso, evidenziando punti di debolezza, punti di forza, aree di criticità e risorse utili per attuare cambiamenti evolutivi di segno positivo e ad una appropriata restituzione di responsabilità genitoriali. Tutela del minore. Indagare le competenze genitoriali e regolare quindi la frequentazione con entrambi i genitori o eventualmente escludere dall affidamento uno o entrambi i genitori.
14 Dopo le dovute indagini quindi, l esperto avrà il compito di sintetizzare gli esiti e rispondere ai quesito del Giudice attraverso in un documento scritto, utilizzando un linguaggio il più possibile comprensibile e chiaro ed evitando inutile tecnicismi difficilmente comprensibili dai non esperti Il consulente dovrà prestare molta attenzione nello svolgimento del suo operato al rischio di manipolazioni da parte dei genitori e concentrarsi sulle necessità del minore.
15 Individuare se ci sono condizionamenti da parte di uno dei genitori,o tecniche di falsificazione degli eventi. Valutare se le dispute tra gli ex coniugi consente una mediazione. Il processo di mediazione infatti dovrebbe essere volontario da parte dei genitori e non di natura coatta. Volta a garantire una bigenitorialità.
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17 La Sindrome da Alienazione Parentale ( PAS) : orfani di un genitore vivo Roseto 13 Novembre 2015 Dott.ssa Clara Barone
18 Definizione di Richard Gardner : Disturbo che insorge essenzialmente nel complesso di controversie per l affidamento dei figli La Società Italiana di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (SINPIA), nelle sue Linee guida in tema di abuso sui minori, pubblicate nel 2007, ha incluso la PAS tra le possibili forme di abuso Psicologico
19 Principali manifestazioni : Campagna di denigrazione da parte del bambino nei confronti di uno dei due genitori. Questa campagna denigratoria, risulta essere assolutamente ingiustificata. Deriva dal verificarsi di un indottrinamento da parte di un genitore, che influenza pesantemente il figlio e lo rende parte attiva nel processo denigratorio.
20 Quindi in caso di PAS, il bambino agisce attivamente il comportamento appreso dal genitore alienante, nei confronti del genitore alienato. E ricordiamo che : La diagnosi di PAS è applicabile solo a situazioni in cui ci si contende la custodia del figlio, e il genitore alienato NON ha assunto un comportamento tale da giustificare questa campagna di denigrazione.
21 Il Genitore Programmante : Ovvero il genitore che mette in atto continue e quotidiane manipolazioni nei confronti del figlio. ( es. tuo padre/madre ci ha abbandonati, tuo padre/madre non ci vuole più bene, tuo padre/ madre è cattivo ecc )
22 La PAS è quindi un disturbo che si sviluppa all interno della relazione genitoriale. Ed è la rappresentazione di un conflitto tra due coniugi di cui il bambino diventa vittima ed in seguito autore. E una forma grave di abuso emotivo e psicologico nei confronti del bambino o adolescente.
23 Cosa manifesta il bambino in caso di PAS? Non ha nessun desiderio di relazione o di contatto con il genitore denigrato. Esprime per il genitore denigrato solo sentimenti negativi, a fronte di sentimenti esclusivamente positivi nei confronti del genitore programmante. ( FRT ) Una evidente alterazione dei sentimenti del bambino
24 Il rifiuto di contatto con il genitore alienato, ha prevedibili ripercussioni sullo sviluppo psicologico del figlio, ad esempio sullo sviluppo dell identità sessuale, e sicuramente condizionerà le relazioni future. Ovviamene, i danni sono legati all intensità della PAS e per quanto tempo perdura il conflitto ( la figura dello Psicologo qui è fondamentale )
25 Prima della separazione : N.B. La diagnosi di PAS si applica solo in caso di separazione, ma è ovvio che prima di giungere a questa decisione, c è tutto un percorso più nascosto che può comunque mettere in atto queste dinamiche, ed innescare pesanti conflitti prolungati.
26 Gli effetti della PAS sui figli sono sempre devastanti, anche se il genitore alienante può anche NON essere consapevole di ciò che agisce. Infatti il genitore alienante può confondere il ruolo coniugale con quello genitoriale. ( es. il mio partner si è comportato male con me, tendo a trasferire questa percezione sul figlio, anche se magari il ruolo genitoriale è comunque esplicato in maniera adeguata : un cattivo compagno, può essere un buon padre o una buona madre )
27 E importante perciò la diagnosi relazionale che si fa, e le azioni che si mettono in atto per contrastare la PAS, che può avere degli effetti a lungo termine molto importanti anche a livello sociale : Bassa autostima Depressione Abuso di alcool e droghe Incapacità relazionali
28 Non dimentichiamo che : In un tribunale questi figli sono portati a testimoniare contro il genitore alienato e in futuro dovranno lottare contro i sensi di colpa e la paura di perdere l amore del genitore programmante. Benchè nel 2006 con la legge n 54 sia stata introdotta la legge sull affido condiviso, ancora oggi capita che il bambino seppur seguendo questa disposizione, non possa però beneficiare di una bigenitorialità
29 Si adegua alle richieste del genitore programmante Paura di perdere l amore del genitore programmante BAMBINO Estromette l altro genitore Vive pesanti sensi di colpa
30 Ne deriva quindi una forte situazione di ambivalenza, in cui le risorse del bambino non gli consentono di tutelarsi. Il bambino è senza strumenti, in quanto l idea di perdere l amore di uno dei genitori è per lui inaffrontabile e per niente facile da gestire. Spesso le uniche azioni che il bambino o meglio l adolescente può mettere in atto sono quelle di tipo autolesionistico o antisociali e avendo interiorizzato un modello disfunzionale possono diventare al loro volta dei genitori alienanti.
31 Ricapitolando : La PAS è agita all interno della famiglia Aumenta di significatività con una separazione La PAS può continuare a dare i suoi effetti negativi anche dopo la separazione con richieste e manipolazioni nei confronti del figlio. ( es. non andare a trovare papà/mamma, se rimani con me ti compro le figurine ecc.)
32 Figlio/i Mamma Papà
33 Difficoltà nei contatti tra bambino e genitore non convivente ( es. ansia, pianto, rifiuto.. ) Deterioramento della relazione dopo la separazione (quando viveva con entrambi, c era relazione ) Forti reazioni di paura o rifiuto ingiustificabili nel bambino, anche solo se gli si propone di incontrare l altro genitore Assenza di empatia con il genitore bersaglio Estensione del conflitto anche alle altre figure della famiglia del genitore alienato.
34 Mite: manifestazioni lievi, visite possibili anche se con qualche difficoltà gestibili. Potrebbe essere sufficiente un sostegno al genitore Moderata manifestazioni più serie, ma può esserci comunque un affidamento condiviso, a fronte di un monitoraggio serio e di un sostegno con terapia familiare Severa: difficile ricongiungimento tra bambino e genitore alienato. In questo caso è necessario l utilizzo di strutture e personale qualificato, magari con la possibilità di usufruire di spazi neutri per incontrare il genitore alienato.
35 Il modello terapeutico di Gardner (1999b) prevede un approccio integrato tra disposizioni del tribunale ed interventi psicoterapeutici.
36 La PAS non è ancora legalmente riconosciuta in Italia. Anche se, se ne parla da circa venti anni, non c è una normativa che la regoli. Non è inserita all interno del DSM di conseguenza
37 Qualcuno potrebbe obiettare che La Sindrome da Alienazione Parentale NON ESISTE!
38 Il Tribunale di Milano, sezione Civile, in data 13 ottobre 2014 emette un provvedimento con il quale rigetta la richiesta di ammissione di mezzi istruttori in relazione all'accertamento della c.d. sindrome di alienazione genitoriale (Pas) ritenendola priva di fondamento sul piano scientifico.
39 La ricostruzione logica del tribunale è corretta perché : Il comportamento del genitore alienante, può eventualmente essere rilevato sotto altri profili, ma non è dunque ravvisabile una patologia del minore. Una sindrome in quanto tale deve essere riferita ad un insieme di sintomi del soggetto malato ( ovvero il minore ) e non al comportamento di un soggetto altro ( genitore) che cagiona la malattia al figlio.
40 Può innanzi tutto fare una buona diagnosi relazionale, visto che ad oggi non ci sono molte ricerche che diamo agli Psicologi linee guida su come comportarsi in caso di PAS. E ovviamente necessaria una formazione e un addestramento che gli consentano di districarsi tra tattiche manipolative. In oltre uno psicologo che si trova a portare avanti una mediazione deve essere in grado di cogliere anche le ragioni sottese al rifiuto del genitore, i modo da promuovere la relazione tra il bambino e l altro genitore.
41 Occorre individuare quanto prima i sintomi della PAS, per intervenire sin dai primissimi stadi del disturbo, altrimenti si rischia di dare supporto professionale al genitore schierato, che è spesso più in vista, incentivando così nel bambino un bisogno maggiore di mantenere o rafforzare le accuse nei confronti del genitore alienato.
42 Occorre perciò valutare prontamente il grado di alienazione, valutando le seguenti modalità di attaccamento/allineamento: Uguale attaccamento verso i genitori Affinità con un genitore Allineamento con un genitore Alienato da un genitore ( Donald Saposnek-1998 )
43 Ad ogni modo si fa sempre riferimento alla funzione dello psicologo intesa come prevenzione dove possibile o comunque di un approccio orientato al recupero delle competenze genitoriali adeguate. Ad esempio in un ottica di prevenzione, aiutare il genitore a saper gestire le emozioni in modo da non strumentalizzare il figlio, tutelandone così il suo Benessere Psicologico.
44 I nostri figli non sono solo figli, saranno anche mariti, mogli e genitori dei nostri nipoti (M. Calderone )
45 Grazie per l attenzione
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