MAMMA E PAPA SI SEPARANO. La separazione: come gestirla nella tutela dei piccoli

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Sabrina Bianchi
7 anni fa
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1 MAMMA E PAPA SI SEPARANO La separazione: come gestirla nella tutela dei piccoli Dott.ssa Caterina Fucili Le verità assolute non esistono. E non c è una unica ricetta precostituita per gestire i minori nel corso di una separazione coniugale. Ci possono essere delle indicazioni su cui ognuno può andare a riflettere prendendo e personalizzando (e magari costruendo con un terapeuta) ciò che più interessa e fa al caso suo. Professionalmente dare indicazioni e scrivere un articolo simile va contro il mio credo e quello che faccio con successo nelle consulenze di questo genere, quando mi viene chiesto di intervenire per tutelare il minore. Perché ognuno è unico, ogni sistema relazionale è irripetibile nelle sue dinamiche, è agganciato ad una famiglia d origine (i nonni e gli zii) e ha una storia propria. Ma qualche semplificazione è d obbligo perché non tutti possono permettersi delle consulenze o arrivano oltre qualche lettura sull argomento. Perché ho a cuore i bambini, spesso vittime dell ignoranza dei genitori. Quando vengono messi in mezzo, manipolati, in modo più o meno consapevole e studiato. Partiamo da un presupposto necessario: non interessa per volontà di chi termina il rapporto. Non interessa perché non esiste chi lascia e l abbandonato, il persecutore e la vittima, ma una coppia che entra in crisi e che perde sintonia. Di qui l allontanamento che può prevedere la comparsa di una terza persona o meno, quello che di solito porta al tradimento, che non è altro che un traghettatore, cioè uno stimolo (starebbe bene anche la parola sintomo) a reagire ed uscire da una situazione relazionale in stallo dove non vi è stato uno spazio per maturare nessuna volontà di comprensione e cambiamento. Di solito queste sono le situazioni più conflittuali per le quali spesso si arriva in tribunale con separazioni in giudiziale.

Il fenomeno è così delicato che è in ambito giuridico si parla di una sindrome che svilupperebbero i bambini invischiati nelle separazioni più arrabbiate, la P.A.S.

2 Il fenomeno è così delicato che è in ambito giuridico si parla di una sindrome che svilupperebbero i bambini invischiati nelle separazioni più arrabbiate, la P.A.S., ovvero sindrome di alienazione parentale. Un genitore fa un lavaggio del cervello volto a far sì che il minore metta in atto una campagna di denigrazione ingiustificata nei confronti dell altro genitore. Lo scopo da parte del genitore alienante, è l interruzione immediata del rapporto tra l ex partner e il minore (e l ottenimento dell affidamento esclusivo). Il minore idealizza il genitore alienante e si schiera completamente dalla sua parte; rifiuta il genitore bersaglio usando razionalizzazioni deboli o addirittura assurde, o il linguaggio del genitore alienante. I costi per il minore sono elevati perché diventa un arma relazionale. Di seguito viene riportata la principale sintomatologia della P.A.S.: campagna di denigrazione: rifiuto ossessivo del bambino nei confronti del genitore alienato motivazioni superficiali o assurde alla base del comportamento denigratorio assenza di ambivalenza: il genitore alienante è assolutamente buono e il genitore alienato è totalmente cattivo il pensatore indipendente : esigenza del bambino di affermare in modo esplicito che il suo odio verso il genitore alienato dipende solo da una sua decisione presa in modo indipendente le sceneggiature prese in prestito : utilizza termini o frasi fuori luogo per la sua età e quindi derivanti dal genitore alienante nessun senso di colpa: completa inosservanza per i sentimenti del genitore alienato razzismo familiare : oltre al genitore alienato, il bambino rifiuta anche la sua famiglia d origine sostegno al genitore alienante: le sue accuse sono assolutamente vere difficoltà durante la transizione tra i due genitori, rifiuto nell incontrare il genitore alienato comportamento provocatorio durante il periodo trascorso col genitore bersaglio legame esclusivo e invischiato col genitore alienante cambiamento comportamentale improvviso e ingiustificato nei confronti del genitore bersaglio, con il quale prima il minore aveva un rapporto affettivo. Caterina Fucili a

3 Nella pratica esistono un gran numero di situazioni in cui è esagerato parlare di P.A.S. ma è comunque identificabile un grosso disturbo della relazione con tentativi di distorsione dei sentimenti del minore, di convincimento, di denigrazione dell altro partner. Oppure situazioni in cui il minore diventa il custode dei segreti di un genitore, il confessore o la valvola di sfogo. Un minore va protetto, affinché la sofferenza, da ecologica, non diventi patologica. Capita che compaiano comportamenti esternalizzati o internalizzati che si risolvono spontaneamente se gli adulti di riferimento aiutano i minori ad accettare la situazione e soprattutto se non c è conflittualità. Questi dati sono supportati anche dalle ricerche fatte in merito che confermano che col passare del tempo i minori si adattano alla nuova situazione familiare. COME IL CORPO HA BISOGNO DI ABBRACCI LA MENTE HA BISOGNO DI ARGINI I GENITORI SONO ARGINI RELAZIONALI E TALI DEVONO RIMANERE AFFINCHE IL MINORE MANTENGA UN SENSO DI SICUREZZA Caterina Fucili a

Ed ora vediamo qualche indicazione. In realtà ognuna può essere considerata un obiettivo che la coppia deve darsi nel processo di separazione. Esiste una coppia coniugale e una coppia genitoriale.

4 Ed ora vediamo qualche indicazione. In realtà ognuna può essere considerata un obiettivo che la coppia deve darsi nel processo di separazione. Esiste una coppia coniugale e una coppia genitoriale. La coppia genitoriale è inscindibile, una volta formata, nessuno può assumere il totale controllo, o dileguarsi. Ogni decisione da prendere è facile se fatta nella tutela del minore, cosa impossibile se lo stato mentale dei genitori è offuscato dalla rabbia per ciò che è accaduto a livello coniugale. Ragionate tenendo come focus il minore. Siate un fronte comune. Spiegate ai minori questo concetto per cui la coppia di genitori rimane unita per sempre diversamente da quella coniugale. Deve continuare ad esistere un noi. La coppia coniugale ha una storia: un inizio, un mantenimento ed una fine. I genitori devono arrivare ad una narrazione unica, come se dovessero scrivere insieme un libro in cui si parla della loro vita da coppia e dell amore e delle motivazioni che hanno portato alla fine. Raccontate al minore la vostra storia. Mai commentare davanti ad un minore che la sintonia della coppia si è rotta proprio in concomitanza ad una nascita o ad un problema del minore. Perché il problema è l assenza di risorse, nei genitori, nella gestione della situazione e nient altro. Parlate coi vostri figli e capite cosa provano, soprattutto deresponsabilizzateli se notate che vi è una assunzione di colpa. Caterina Fucili a

5 A livello trigenerazionale è d obbligo che nonni, cugini o zii assumano un ruolo di mediazione più che di conflitto. E compito del genitore richiamare i propri genitori e la propria famiglia d origine a delle regole di convivenza verso l ex partner in presenza del minore. Ogni adulto gestisca i rapporti della propria famiglia d origine con il minore e con l ex coniuge. Vietato infamare l ex coniuge con la propria famiglia in presenza del minore o vietare frequentazioni a nonni, cugini e zii. Non esistano non detti. I minori si accorgono che il clima familiare cambia prima che i genitori si decidano a palarne. Parlate al minore insieme, dopo aver costruito un racconto univoco del perché si arriva alla separazione. Oppure in separata sede, ma il racconto deve essere lo stesso. Usate parole adatte all età del minore e se ci sono più figli coinvolti parlate separatamente con ognuno di essi perché a seconda dell età ci sono capacità cognitive di comprensione e riflessione diverse. Non litigate davanti ai minori ma parlate. Spiegare tenendo conto dell età e delle sue capacità cognitive. I giorni di permanenza da padre e madre devono essere ben definiti e studiati sulla base delle esigenze del bambino, esigenze di quotidianità, di ritmi e riti. Evitiamo i soli week end da un solo genitore. Per i figli è importante che i genitori, sebbene separati, manifestino interesse quotidiano per la loro vita scolastica, per le loro amicizie e per le loro attività sportive. Parlatevi non solo nei passaggi da una casa all altra. Caterina Fucili a

6 Deve esistere uno spazio, non solo mentale, ma anche fisico dove collocare il minore. Ciò significa che entrambe le case devono essere organizzate in modo da accoglierlo ed avere a disposizione tutto quello che gli può servire, per svago o per necessità. Date uno spazio anche alla nostalgia che proverà nel non vedervi più insieme. Se è presente un nuovo partner non lasciarsi prendere dall entusiasmo o dalla fretta perché i minori hanno bisogno di tempo per digerire questo genere di cambiamenti. Lasciate passare un tempo ragionevole, misurato sulla base delle reazioni del minore a tutti gli altri cambiamenti. E opportuno Informare la scuola, sia perché alcuni insegnanti possono essere delle risorse, sia perché sono possibili ripercussioni sull andamento scolastico. Utilizzate la scuola come ulteriore osservatorio rispetto al comportamento e al disagio del minore. Ricordatevi, infine, di avere un figlio che si relazionerà con dei genitori la cui presenza sarà più intermittente ed incanalata in giorni e ore predefinite. Dei genitori tristi per la fine di un progetto in cui credevano. Insomma, un figlio che ha il diritto che gli venga riconosciuto il merito di affrontare un grosso cambiamento che non ha scelto ma che probabilmente è la scelta più funzionale per la coppia in quello specifico periodo storico. Caterina Fucili a

7 Caterina Fucili a

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