Identificare i gruppi di interesse e la comunità ideazione. Costruire il modello logico. delle alternative
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- Teodora Grandi
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1 Comprendere l ambiente, l i sistemi e l azione l umana Identificare i gruppi di interesse e la comunità Effettuare l analisi l di contesto ideazione Costruire l alberol dei problemi Costruire l alberol degli obiettivi Costruire il modello logico Cercare le prove di efficacia Centrare i beneficiari Effettuare l analisi l delle alternative Costruire il quadro logico e gli indicatori Identificare i pacchetti di attività Comporre il cronogramma Elaborare il piano di valutazione programmazione Redigere il testo del progetto e effettuare la valutazione ex-ante
2 Analisi di contesto La logica che giustifica la realizzazione di una buona analisi di contesto è che tanto più spieghiamo le modalità con cui un aspetto/problema di salute si manifesta nella collettività tanto più siamo capaci di identificare soluzioni potenziali. Al contrario, progettare interventi senza aver disegnato un buon quadro di riferimento attraverso l analisi di contesto, significa esporsi a successi incompleti o a fallimenti degli stessi.
3 1. Descrizione della popolazione 3
4 La descrizione della popolazione Identificare e descrivere: - tutte le caratteristiche demografiche (statiche e dinamiche), sociali e economiche - i gruppi particolari che possono avere attinenza al problema o agli aspetti di salute che si affronteranno nel progetto
5 2. Modello esplicativo del problema/aspetto di salute 5
6 I modelli esplicativi delle patologie e dei loro determinanti Si tratta di strumenti che ci aiutano a spiegare (non dimostrano niente) con logica causale una certa situazione attuale permettendoci di individuare il come e il perché si diffondono i fattori di rischio comportamentali e i danni che essi provocano indicandoci alcuni bisogni di informazione suggerendoci alcune ipotesi di intervento
7 Fattori internazionali Nazionali /regionali Locali Fattori nazionali Lavoro/ scuola/casa Personali Popol. Trasporti Trasporti in comune Divertimenti/ Luoghi di attrazione Globalizzazione Urbanizzazione Sicurezza pubblica Lavoro Dispendio energetico Sviluppo Salute Sicurezza sociale Assistenza sanitaria Condizioni igieniche Infezioni Cibo e attività nei luoghi di lavoro % Obesità o peso insufficiente Media e pubblicità Media e cultura Educazione Alimenti e nutrizione Alimenti prodotti importati Agricoltura /Giardini/ Mercati locali Famiglia e abitazione Cibo e attività a scuola Quantità di cibo mangiato: densità nel nutrimento
8 Come fare una buona Analisi di contesto? non esiste uno standard di analisi di contest varia al variare dei problemi/aspetti di salute che vogliamo descrivere attraverso le peculiarità di un determinato contesto. può essere d aiuto appoggiarsi a un modello esplicativo teorico con una duplice funzione: - facilita la tessitura della ragnatela di elementi che spiegano il come e i perché - prepara la la strada alla ricerca di soluzioni adeguate.
9 Come fare una buona Analisi di contesto? Il modello esplicativo teorico è costituito sul rapporto causaeffetto: ogni freccetta mostra che l elemento contenuto in una casella è associato causalmente con l elemento dell altra casella in cui finisce la freccia.
10 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Malattia o Fattore di Rischio Assistenza sanitaria Benessere Prosperità Modello di sintesi di determinanti di salute, stato di salute e servizi di salute Evans R G, 1990, modificato
11 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Malattia Malattie cardiovascolari (MCV) 1 Benessere 2 3 Esempio della Malattia Cardio-vascolare Assistenza sanitaria Prosperità MCV: 23% del carico di malattie e 52% della mortalità
12 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Età,, sesso Attività fisica Stile alimentare Abitudine al fumo Consumo alcol Compliance Malattia Assistenza sanitaria Benessere Prosperità 1: Determinanti
13 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità 1: Determinanti Malattia Benessere Cura Riabilitazione Interventi di prevenzione Normativa sanitaria Assistenza sanitaria Prosperità
14 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Proporzione malati ritornati ad attività normale Proporzione ADL Proporzione malati 1: assistiti Determinanti Vulnerabilità del problema - EB Malattia Benessere Assistenza sanitaria Prosperità
15 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Norme sociali Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Norme legge Condizioni lavorative Conoscenza dei fattori di rischio Malattia Percezione dei fattori di rischio Interventi promozione Benessere Assistenza sanitaria Prosperità 1: Determinanti
16 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Proporzione malati con ambiente domestico senza barriere Malattia Assistenza sanitaria Benessere Prosperità 1: Determinanti
17 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Malattia Assistenza sanitaria Benessere Prosperità 1: Determinanti Percezione malati su propria salute
18 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Malattia Assistenza sanitaria 1: Determinanti Benessere Prosperità Accesso a cure specializzate ad alto costo
19 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Malattia Familiarità di ictus e ipertensione Assistenza sanitaria Benessere Prosperità 1: Determinanti
20 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità 2. Indicatori Prevalenza ictus Incidenza ictus Mortalità Malattia Benessere (Tasso di) letalità Ricadute Percezione di malattia Peso relativo ad altre patologie Assistenza sanitaria Prevalenza su popolazione generale Incidenza popolazione a rischio Prosperità Tassi standardizzati di mortalità Incidenza ricadute???????????????????
21 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità 2. Indicatori Malattia Incidenza su popolazione già ospedalizzata Proporzione malati con piano di prevenzione terziaria Benessere Proporzione malati con attività fisica regolare Incidenza ricadute????????????????????????????? Assistenza sanitaria Incidenza complicazioni Prevenzione terziaria Proporzione malati in attività fisica Prosperità Normativa sanitaria Percezione efficacia Percezioni/opinione servizi misure prevenzione
22 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Prevalenza ictus Incidenza ictus Mortalità (Tasso di) letalità Ricadute Percezione di malattia Malattia Benessere 3. Fonte, Peso relativo qualità ad altre e modalità patologie raccolta dati Prevalenza su popolazione generale Incidenza popolazione a rischio Tassi standardizzati di mortalità Incidenza ricadute??????????????????? Assistenza sanitaria Studio di popolazione XX Nessuno studio incidenza Prosperità??????????????????????????
23 Ambiente sociale Ambiente fisico Base genetica Risposta individuale (comportamento, biologia) Salute e capacità Nessuno studio incidenza Studio di popolazione XX 4.????????????? Fonte, qualità e modalità raccolta dati????????????? Malattia Incidenza su popolazione già ospedalizzata Proporzione malati con piano di prevenzione terziaria Benessere Proporzione malati con attività fisica regolare Incidenza ricadute????????????????????????????? Assistenza sanitaria Incidenza complicazioni Prevenzione terziaria Proporzione malati in attività fisica Prosperità Normativa sanitaria Percezione efficacia Percezioni/opinione servizi misure prevenzione
24 La Fase di Analisi I progetti sono ideati per affrontare i problemi con cui i gruppi beneficiari si confrontano. Un progetto ben pianificato (rivolto ai reali bisogni dei gruppi beneficiari) prende le mosse da un analisi del contesto in cui si vuole intervenire. Programmazione partecipativa: ad esempio attraverso un primo laboratorio d idee (workshop) in cui problemi e tematiche pertinenti sono apertamente discussi.
25 La Fase di Analisi Nella fase di analisi vi sono tre momenti: - Analisi delle Problematiche - Analisi degli Obiettivi - Analisi delle Strategie. La principale tecnica utilizzata in questa fase è l elaborazione di un Albero dei problemi.
26 Costruzione Albero problemi: regole Partire dal problema principale che si vuole affrontare Lista dei problemi Causa Effetto Né causa né effetto Condiviso, definito e affisso sul muro Identificazione problemi con successiva associazione e gerarchizzazione Potatura dell albero I pericoli per l albero: non e assenza di
27 Costruzione albero problemi: i pericoli Due difficoltà nella fase di analisi e di identificazione dei problemi: 1) una specificazione inadeguata dei problemi 2) rende difficile la comunicazione sulla vera natura delle problematiche da affrontare Attenzione alle affermazioni generiche quali ad es. scarse capacità di gestione (cosa significa? ) 3) Identificare il giusto livello di specificazione dipende dalla capacità di giudizio del gruppo di progetto nonché dalla vastità degli scopi del progetto. 4) formulazione dei problemi in termini di assenza di 5) sono dei falsi problemi e non descrivono tanto le problematiche da risolvere quanto l assenza di una situazione desiderata. ES. L affermazione assenza di formazione adeguata per il personale non descrive il problema specifico relativo ad una sottoqualificazione del personale. Il rischio potrebbe essere quello di dirigere l intervento verso un problema assente ( la formazione per il personale ), mentre il problema reale riguarda ad esempio, le modalità delle assunzioni e della gestione del personale.
28 MANAGEMENT DEL PRE-PROGETTO Costruzione dell Albero dei problemi e dell Albero degli obiettivi: studio di un caso Siete un gruppo di esperti progettisti e di esperti in comunicazione
29 Studiate questo caso: Lo studio ICONA ha messo in evidenza come causa di copertura vaccinale non soddisfacente la scarsa informazione delle mamme sulla opportunità e sul calendario delle vaccinazioni Il Direttore generale della Azienda Sanitaria vi telefona e vi chiede di organizzare un corso sulla comunicazione per i suoi operatori vaccinali Che fate?
30 Ragionamento del direttore Insufficiente copertura Scarsa conoscenza madri Formazione operatori su comunicazione Scarsa capacità comunicativa operatori
31 L albero dei problemi Scarsa copertura vaccinale dei bambini a causa della disinformazione delle mamme Personale non fa bene la comunicazione Mancanza di competenze in comunicazione Quale intervento, allora? Ragionamento del direttore
32 .e, di conseguenza, l albero degli obiettivi Aumentare a 90% la copertura vaccinale Scarsa copertura per morbillo vaccinale dei dei bambini bambini di a causa meno di della un anno nella regione disinformazione Lazio entro delle la fine mamme del 2009 Personale fa non bene fa la bene comunicazione la comunicazione Mancanza Corso di formazione di competenze su comunicazione in comunicazione Proposta del direttore
33 E se avessimo definito i veri problemi e non la mancanza di soluzioni? Scarsa copertura vaccinale dei bambini a causa della disinformazione delle mamme Applicazione ferrea del regolamento del consultorio per la procedura di vaccinazione (7 minuti/bimbo) Audit regolare delle attività Comunicazione collettiva in sala d attesa Dispersione degli spazi utili per la comunicazione Sessioni di vaccinazione molto affollate Strumenti di comunicazione in italiano Predilezione per la popolazione italiana residente Cultura OS basata sul servizio sanitario e non sulla comunità Stile comunicativo OS orientato al consiglio Cultura medicouniversitaria classica Il VOSTRO ragionamento
34 Saremmo arrivati a un albero di obiettivi più adeguati e raggiungibili Aumentare all 80% la copertura Scarsa vaccinale copertura morbillo vaccinale dei bambini dei di bambini meno di un a causa anno della nella regione Lazio disinformazione entro la fine del delle 2009mamme Applicazione Assegnazione ferrea di del 10 regolamento minuti per del singolo consultorio incontro OS per la bambino procedura di vaccinazione (7 minuti/bimbo) Audit Discussione regolare e delle condivisione attività procedure standard Comunicazione collettiva individuale in o sala a d attesa piccoli gruppi Identificazione Dispersione degli di stanza spazi per utili counselling/ per la comunicazione Sessioni Nuovo orario di vaccinazione settimanale con molto 2 affollate riaperture in più/settimana Strumenti Elaborazione di di comunicazione strumenti di in italiano comunicazione multilingue Predilezione Analisi e per la popolazione demografia italiana della residente popolazione Cultura Formazione OS basata alla sul salute servizio comunitaria sanitario e non sulla comunità Utilizzazione Stile comunicativo competenze OS orientato di al counselling consiglio Cultura Formazione medicouniversitaria all ascolto attivo classica Il VOSTRO albero degli obiettivi
35 Obiettivi del modello logico Verifica della logica nel produrre benefici per una certa popolazione target Strumento per la ricerca della evidence a favore degli interventi proposti nel progetto Strumento di comunicazione con i GI Traccia per il piano di valutazione
36 Modello logico per la vaccinazione anti-influenzale influenzale Popolazione Morbidità e mortalità
37 Il Modello Logico è rappresentato tipicamente con un immagine (diagramma di flusso, mappa o tabella) sequenza di fasi per arrivare ai risultati del programma: collegamento logico di determinanti, attività, indicatori di processo e di risultato i risultati attesi sono l ultimo passaggio del modello
38 Modello logico per la vaccinazione anti-influenzale influenzale Aumento domanda comunità Aumento accessibilità Interventi sui servizi Efficacia vaccino Trattamento malattie vaccinoprevenibili Popolazione Utilizzazione servizio Copertura vaccinale Malattie vaccino prevenibili Morbidità e mortalità Descrizione della popolazione Descrizione delle componenti Descrizione degli outcome a breve termine Descrizione degli outcome a lungo termine
39 Modello logico per la vaccinazione anti-influenzale influenzale Aumento domanda comunità Aumento accessibilità Interventi sui servizi Efficacia vaccino Trattamento malattie vaccinoprevenibili Popolazione Utilizzazione servizio Copertura vaccinale Malattie vaccino prevenibili Morbidità e mortalità A che serve? Verificare la logica dell intervento Comunicare con i gruppi di interesse Cercare la evidence Valutare l intervento
40 Il Modello Logico: quali caratteristiche? idealmente è sintetizzato in una singola pagina e costruito per essere sintetico e chiaro (anche da altri interlocutori) esprime visivamente le convinzioni sul perché il programma avrà successo può essere ricordato facilmente proprio perché visivo per illustrare un programma con vari livelli di specificità o per diversi stakeholders si possono utilizzare famiglie di modelli logici è un arte che richiede pratica!
41 Alcuni limiti Un Modello Logico rappresenta la realtà, ma non è la realtà è molto focalizzato sui risultati attesi molti fattori possono influenzare i risultati non risponde alla domanda: noi stiamo facendo la cosa giusta?
42 Il Modello Logico: attenzione! se è troppo dettagliato se è troppo prolisso (non si ricorda) perde parte del suo valore! ma anche se è troppo generico e stringato
43 Qualche esempio pratico
44 Screening patologia tiroidea
45 Management obesità bimbi 8 anni
46 Campagna informativa sulla sicurezza stradale e domestica nei consultori familiari 46
47 GRUPPI DI CAMMINO 47
48 prevenzione di incidenti domestici infantili 48
49 Eliminazione Rosolia Congenita 49
50 Copertura vaccinale anti-rosolia, donne in età fertile 50
51 Modello logico per la vaccinazione anti-influenzale influenzale Aumento domanda comunità Aumento accessibilità Interventi sui servizi Efficacia vaccino Trattamento malattie vaccinoprevenibili Popolazione Utilizzazione servizio Copertura vaccinale Malattie vaccino prevenibili Morbidità e mortalità
52 Modello logico per la vaccinazione anti-influenzale influenzale Aumento domanda comunità Aumento accessibilità Interventi sui servizi Efficacia vaccino Trattamento malattie vaccinoprevenibili Popolazione Utilizzazione servizio Copertura vaccinale Malattie vaccino prevenibili Morbidità e mortalità
53 Costruzione dell albero degli obiettivi Risultati attesi 95% degli individui con MC ha ricevuto adeguate informazioni sui servizi vaccinali nella regione FVG entro il 2010 Obiettivo specifico Identificare e mettere a disposizione dei servizi sanitari un anagrafe degli individui con MC Elaborare, preparare e mettere a disposizione degli individui con MC il materiale informativo adeguato Mettere in atto un sistema di verifica della ricezione tempestiva della informazione Identificare i criteri clinicoepidemiologici per la definizione degli individui con MC Ottenere il consenso del personale erogatore di cure e delle strutture di sanità pubblica Studio e test del materiale informativo Concordare una modalità di invio tempestivo delle informazioni alla popolazione target Studio e test del sistema informativo Formare il personale interessato alla gestione del sistema informativo Attività
54 Modello logico per la vaccinazione anti-influenzale influenzale Aumento domanda comunità Aumento accessibilità Interventi sui servizi Efficacia vaccino Trattamento malattie vaccinoprevenibili Popolazione Utilizzazione servizio Copertura vaccinale Malattie vaccino prevenibili Morbidità e mortalità
55 Costruzione dell albero degli obiettivi Risultati attesi Aumentare dal 34 al 60% la copertura vaccinale per influenza degli individui con MC nella regione FVG entro la fine del 2010 Obiettivo specifico 95% degli individui con MC ha ricevuto adeguate informazioni sui servizi vaccinali Un manager territoriale è attivo per ogni 20 individui con MC Identificare e mettere a disposizione dei servizi sanitari un anagrafe degli individui con MC Elaborare, preparare e mettere a disposizione degli individui con MC il materiale informativo adeguato Costituire una mappa sanitaria della regione Identificare il personale sanitario per la responsabilità di MT Identificare i bisogni e formare il personale necessario per la copertura prevista Identificare i PCA per gli individui target Attività
56 Il quadro logico 56
57 Il Quadro Logico Perché si realizza il progetto ( quale beneficio e per chi) Che cosa deve si deve raggiungere con il progetto ( quale utilizzazione dei servizi) Come il progetto raggiungerà i suoi risultati ( misure realizzate) Quali fattori sono esterni o interni al progetto ( assunzioni e rischi) Come valutare i progressi ( indicatori) Dove trovare le informazioni per gli indicatori ( mezzi di verifica)
58 Costruzione del Quadro Logico Gli Obiettivi Generali (OG) descrivono l importanza per la società in generale dei benefici di lunga durata per i gruppi beneficiari e benefici connettono il programma alle politiche regionali/settoriali non saranno raggiunti dal solo e singolo progetto in questione ma richiederanno l impatto di altri programmi e progetti L Obiettivo Specifico (OS) riguarda il problema focale del progetto si definisce in termini di benefici che il gruppo destinatario riceve dal progetto come risultato dell uso dei servizi forniti I Risultati Attesi (RA) rappresentano i servizi che il progetto deve offrire al gruppo destinatario Chi gestisce il progetto è responsabile del loro raggiungimento Pertinenza dei Risultati: in fase di analisi dei problemi si deve identificare una domanda di servizi da parte del gruppo beneficiario Le Attività sono i modi in cui i beni e i servizi saranno distribuiti nell ambito del progetto.
59 Il quadro logico del progetto Finalità progetto Logica dell intervento Indicatori verificabili obiettivamente Mezzi di verifica Rischi e assunzioni Obiettivo generale Obiettivo specifico Risultati attesi Attività Mezzi Costi
60 Dall albero albero degli obiettivi Risultati attesi Dotare ogni comune di un gruppo di PE capaci di coinvolgere gli allevatori nell uso mirato degli antibiotici entro la fine del 2006 Obiettivo specifico In ciascun Comune è attivo un gruppo di PE Almeno 5 allevatori per Comune hanno ricevuto intervento di PE In ciascun Comune è stata realizzata almeno 1 iniziativa Un metodo di promozione è testato e valutato Selezione dei peer leaders (PE) Formazione dei PE Accompagnamen to dei PE Progettazione azione Realizzazione azione [..] Progettazione della valutazione Predisposizione degli strumenti Progettazione intervento Sperimentazione intervento Realizzazione intervento Pre-test degli strumenti Raccolta ed analisi dei dati Attività
61 al quadro logico del progetto Finalità progetto Logica dell intervento Indicatori verificabili obiettivamente Mezzi di verifica Rischi e assunzioni Obiettivo generale Ridurre l utilizzazione degli antibiotici nell allevamento dei suini Obiettivo specifico Dotare ogni comune di un gruppo di PE capaci di coinvolgere gli allevatori nell uso mirato degli antibiotici entro la fine del Comuni coinvolti/attesi -PE attivi/formati -Gradimento allevatori >80% -Registrazioni di routine -Indagine ad hoc -Disponibilità Comuni a partecipare all iniziativa - Collaborazione veterinari Risultati attesi In ciascun Comune è attivo un gruppo di PE -Grado di soddisfazione allevatori -Rapporto fra Comuni formati e Comuni attivi -Incontri realizzati PE-Allevatori/Previsti -% Allevamenti non coinvolti -Questionario distribuito a veterinari -Registrazioni dei diari dei PE - Appoggio dell IZS Attività Formazione dei PE Mezzi Costi
62 Fuori o dentro? Finalità progetto Logica dell intervento Indicatori verificabili obiettivamente Mezzi di verifica Rischi e assunzioni Obiettivo generale Ridurre l utilizzazione degli antibiotici nell allevamento dei suini Obiettivo specifico Dotare ogni comune di un gruppo di PE capaci di coinvolgere gli allevatori nell uso mirato degli antibiotici entro la fine del Comuni coinvolti/attesi -PE attivi/formati -Gradimento allevatori >80% -Registrazioni di routine -Indagine ad hoc -Disponibilità Comuni a partecipare all iniziativa - Collaborazione veterinari Risultati attesi In ciascun Comune è attivo un gruppo di PE -Grado di soddisfazione allevatori -Rapporto fra Comuni formati e Comuni attivi -Incontri realizzati PE- Allevatori/Previsti -% Allevamenti non coinvolti -Questionario distribuito a veterinari -Registrazioni dei diari dei PE - Appoggio dell IZS Attività Formazione dei PE Mezzi Costi dentro fuori
63 Gli indicatori per il quadro logico 63
64 SMART: indicatori obiettivamente verificabili (IOV-OVI) Specific (specifico): rispetto all obiettivo da misurare Measurable (misurabile): sia quantitativamente che qualitativamente Available (disponibile) ad un costo accettabile Relevant (pertinente) rispetto all informazione di cui la gestione ha necessità Time-bound (ancorato al tempo) così che si abbia un riferimento temporale rispetto a quando vogliamo che l obiettivo venga raggiunto
65 Scegliere gli indicatori IOV (Indicatori Obiettivamente Verificabili) Devono essere validi, affidabili, pertinenti e precisi, costo-efficaci, e stabiliti indipendentemente dagli altri livelli Misurabili, sensibili e tempestivi (o reattivi) indicativi del beneficio atteso dal target del risultato che si sta misurando specifici in termini di qualità (Q), quantità (Q), tempo (T), target (T), luogo (P) (se non già specificati negli obiettivi)
66 Scegliere gli indicatori La scelta degli indicatori obbliga i partecipanti ad essere più chiari nel definire gli obiettivi. Quindi in pratica devono essere: sostanziali, misurando ciò che è importante per il progetto plausibili, misurando ciò che il progetto ha cambiato indipendente, applicandosi a un solo obiettivo verificabile, da fonti raggiungibili dal/nel progetto
67 Scegliere gli indicatori FdV (Fonti Di Verifica) Formato: in cui l informazione sarà resa disponibile (rapporto di progresso, contabilità, registri, statistiche ufficiali, ecc.) Chi: fornisce l informazione Ogni quanto: l informazione deve essere fornita (mensilmente, trimestralmente, annualmente)
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