Prima di definire che cosa sono. gli indicatori di riferimento è. chiarire perché si progetta secondo un processo logico. descrizione del contesto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prima di definire che cosa sono. gli indicatori di riferimento è. chiarire perché si progetta secondo un processo logico. descrizione del contesto"

Transcript

1 Percorso di Formazione per Operatori Locali di Progetto Esperti Monitoraggio, Progettisti, Selettori, Tutor Luca Orsoni

2 CAPIRE come si costruiscono 1.Gli OBIETTIVI generali 2.Gli OBIETTIVI specifici i 3.Gli INDICATORI di riferimento 2

3 Premessa Prima di definire che cosa sono gli obiettivi (generali e specifici) e gli indicatori di riferimento è opportuno: chiarire perché si progetta secondo un processo logico e soffermarci brevemente sulla descrizione del contesto 3

4 LA DESCRIZIONE DEL CONTESTO ANALISI DEI PROBLEMI realizzata in base alle INDICAZIONI degli ATTORI incontri mirati l identificazione e il chiarimento dei problemi la loro gerarchizzazione in un diagramma di causa-effetto (albero dei problemi). 4

5 La descrizione del contesto Partire dall ANALISI dei PROBLEMI dei BENEFICIARI Un percorso di progettazione ben pianificato, che intenda affrontare i problemi reali e concreti dei beneficiari deve partire da un analisi completa ed accurata della situazione esistente, definendo solo successivamente le azioni che sono in grado di fronteggiare le problematiche rilevate nel contesto. t 5

6 Caratteristica dei problemi identificati: I progetti devono Evidenziare aspetti concreti della realtà Essere espressi in termini Reali oggettivi negativi basati cioè su fatti concreti e vissuti dai partecipanti e non sulle proprie o altrui idee o opinioni basati su fatti certi e, il più possibile, dimostrabili, che rappresentino quindi delle situazioni negative attuali e non delle soluzioni, chiari specifici cioè comprensibili da tutti, tti in quanto riferiti a aspetti o elementi precisi (persone, luoghi, tempi,quantità, ecc.). 6

7 Fattori CHIAVE che determinano la QUALITA del progetto: SOSTENIBILITA PERTINENZA COERENZA INTERNA 7

8 SOSTENIBILITA : una buona proposta p progettuale deve dimostrare, già in fase di progettazione, che realizzando quelle azioni, con le appropriate risorse, determinati benefici sono assicurati definitivamente per i beneficiari. Per valutare la sostenibilità di una proposta progettuale, è opportuno verificare se questa tiene sufficientemente conto di alcuni aspetti: il sostegno politico al progetto redditività economica capacità manageriali l uso di tecnologie appropriate la tutela ambientale differenze socio-culturali culturali o di genere 8

9 la PERTINENZA determina in che misura la proposta progettuale è basata su problemi reali dei beneficiari. Attenzione: per problema si intende le condizioni negative relative ai beneficiari i i del territorio i o della situazione in cui si cala il progetto e non i potenziali problemi o rischi che il progettista intravede in vista della sua realizzazione né tanto meno le soluzioni assenti (es. mancanza di.., assenza di.. ) Una seconda attenzione da porre è il modo con cui sono espressi i problemi: quanto più sono specifici e dettagliati più si dedurrà che la proposta è stata ideata conoscendo da vicino i beneficiari o il contesto intorno a cui ruota l intervento. 9

10 la PERTINENZA determina in che misura la proposta progettuale è basata su problemi reali dei beneficiari. Una terza attenzione: il numero dei problemi e la loro proporzione p con gli obiettivi: spesso le proposte progettuali sono ricche di obiettivi (azioni, enunciazioni, obiettivi) ma scarse in termini di analisi dei problemi; se da questa prima osservazione i problemi appaiono scarsi o generici è lecito adombrare qualche perplessità sulla pertinenza dell intervento. t 10

11 la PERTINENZA determina in che misura la proposta progettuale è basata su problemi reali dei beneficiari. Esempi di PROBLEMA Un esempio di problema formulato in modo generico è: disoccupazione, o scarsa tutela dei beni culturali. Un esempio di problema formulato in modo specifico è: diminuzione dell occupazione del 5% nell industria metalmeccanica oppure reperti archeologici dell area X esposti agli agenti erosivi. Esempi di OBIETTIVO Un esempio di obiettivo formulato in modo generico è: occupazione, o tutela dei beni culturali. Un esempio di problema formulato in modo specifico è: aumento dell occupazione del 10% nell industria metalmeccanica oppure reperti archeologici dell area X mantenuti in buono stato. 11

12 la COERENZA INTERNA è logica dell intervento La coerenza interna,, o logica verticale (in inglese feasibility) è la gerarchia logica (in termini di causaeffetto) tra gli obiettivi del progetto. Stabilendo una gerarchia logica si potranno identificare eventuali incongruenze. 12

13 Costruzione dell albero dei problemi: Per costruire l albero dei problemi, si sceglie, tra tutti i problemi identificati, uno da cui partire. Si individua poi un secondo problema in relazione al primo e si verifica se esso sia: o o o una CAUSA del primo problema, nel qual caso lo si colloca graficamente ad un LIVELLO INFERIORE; un EFFETTO del primo problema, nel qual caso lo si colloca ad un LIVELLO SUPERIORE, né una causa né un effetto, nel qual caso lo si colloca allo STESSO LIVELLO, cioè accanto. 13

14 Costruzione dell albero dei problemi: Conseguenze dei problemi Conseguenze dei problemi EFFETTO problema problema problema Cause del problema Cause del problema Cause del problema Cause del problema Una volta completato l albero albero, si tracciano delle linee di connessione, sempre dirette verso l alto, che evidenziano i legami tra i diversi problemi. CAUSA 14

15 Costruzione dell albero dei problemi: Conseguenze dei problemi Mortalità neonatale Conseguenze dei problemi Alti tassi di infezione post parto e neonatale EFFETTO Problema Complicazioni alla nascita Diagnosticate tardi o per niente Problema Pochi bimbi e neonati vaccinati Problema Bassi standard di igiene e cura pazienti da staff Cause problema Bassa frequentazione cliniche rurali Cause problema Mancanza medicine Cause problema Personale poco formato Cause problema Acqua non fruibile villaggi Una volta completata l analisi si tracciano delle linee di connessione, sempre dirette verso l alto, che evidenziano i legami tra i diversi problemi. CAUSA 15

16 Costruzione dell albero degli OBIETTIVI: L analisi dei problemi permette di passare Dall albero dei Problemi Alla situazione positiva desiderata per il futuro Nell albero degli obiettivi Questo passaggio viene realizzato riformulando ciascun problema (situazione negativa attuale) nel corrispondente obiettivo, dove l obiettivo descrive la situazione positiva futura. In questo modo si ottiene l Albero degli Obiettivi che costituisce la versione speculare, in positivo, dell Albero dei Problemi. 16

17 Costruzione dell albero degli OBIETTIVI: Problema Obiettivo Alti tassi di mortalità materno-infantile Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Alta incidenza di complicazioni acute alla nascita Tasso complicazioni acute alla nascita ridotto Diagnosi tardiva o assente delle complicazioni alla nascita Situazione negativa attuale Aumento/anticipo delle diagnosi delle complicazioni alla nascita Situazione desiderata futura 17

18 Infine bisogna trasformare la strategia in un processo logico ERVENTO CA DI INTE LOGIC Obiettivi GENERALI Obiettivi SPECIFICI RISULTATI ATTIVITA La logica di intervento è articolata in quattro livelli, legati tra loro da un rapporto di causa-effetto in senso verticale, dal basso verso l alto, secondo il quale le attività portano ai risultati, i risultati conducono al raggiungimento dello scopo del progetto cioè all obiettivo specifico, e lo scopo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi generali. 18

19 IL QUADRO LOGICO Obiettivi generali Obiettivo specifico Risultati Attività DEFINIZIONE (Cos è) I benefici sociali ed economici di medio e lungo termine al raggiungimento dei quali il progetto contribuirà Il beneficio tangibile per i beneficiari (il miglioramento di una condizione di vita dei beneficiari o di un aspetto importante di una organizzazione) I servizi che i beneficiari riceveranno dal progetto SG SIGNIFICATO (a che domanda risponde) Perché il progetto è importante per la società? Perché i beneficiari ne hanno bisogno? Cosa i beneficiari saranno in grado di fare, di sapere o di essere grazie alle attività del Progetto Ciò che sarà fatto durante il progetto Cosa sarà fatto per per garantire la fornitura dei servizi i fornire i servizi i? 19

20 Gli obiettivi GENERALI Essi sono i benefici i sociali e/o economici i di lungo termine per la società in generale (non solo e non tanto quindi per i beneficiari del progetto) ai quali il progetto contribuirà. Questi obiettivi non vengono raggiunti esclusivamente tramite il progetto ma con il contributo di altri interventi o progetti o programmi. Essi sono attinenti a diversi aspetti di carattere sociale ed economico. E importante sottolineare come il progetto non sia responsabile di raggiungere questi risultati. RISPONDE ALLA DOMANDA: Perché il progetto è importante per la società 20?

21 Gli obiettivi SPECIFICI E LO SCOPO DEL PROGETTO. Esso indica i benefici i o il beneficio tangibile che i beneficiari otterranno mettendo a frutto i servizi che riceveranno nell ambito del progetto. In particolare, lo scopo del progetto definisce l aspetto o condizione i della vita dei beneficiari i i che registrerà un miglioramento a seguito dell utilizzo dei servizi forniti nell ambito del progetto. A differenza degli obiettivi generali, a cui il progetto può contribuire insieme ad altri fattori, il progetto è direttamente responsabile del raggiungimento dell obiettivo specifico. RISPONDE ALLA DOMANDA: 21 Perché i beneficiari ne hanno bisogno?

22 I risultati attesi I RISULTATI ATTESI si riferiscono ai SERVIZI che i beneficiari, o altri soggetti facenti parte del contesto specifico, otterranno a seguito delle attività realizzate nell ambito del progetto. Essi definiscono cosa i beneficiari saranno in grado di fare, di sapere o di essere grazie alle attività del progetto. I risultati non riguardano le infrastrutture realizzate ma i servizi offerti nell ambito di tali infrastrutture RISPONDE ALLA DOMANDA: 22 Cosa i beneficiari saranno in grado di fare, di sapere o di essere grazie alle attività del Progetto

23 Le attività Attività. Tale termine indica le azioni che saranno realizzate nell ambito del progetto per fornire i servizi necessari ai beneficiari i i o ad altri soggetti. RISPONDE ALLA DOMANDA: Cosa sarà fatto per fornire i servizi? 23

24 Gli INDICATORI di riferimento Gli INDICATORI misurano il RAGGIUNGIMENTO degli OBIETTIVI del progetto e forniscono la base per misurare il rendimento. Servono inoltre come elementi di controllo della possibilità di realizzazione degli Obiettivi e forniscono la base del sistema di monitoraggio. Una volta identificato un indicatore, esso deve essere elaborato per includere brevi informazioni di quantità, qualità, tempo (QQT) e luogo. INDICATORI misurano raggiungimento OBIETTIVI 24

25 COME DEFINIRE gli INDICATORI Quantità: quanti, quanto? Tempo: quando? Qualità: come, cosa descrive? Destinatari: chi? Luogo: dove? INDICATORI misurano raggiungimento OBIETTIVI 25

26 Gli INDICATORI: esempio Obiettivo Specifico: Migliorare le condizioni di salute Qualità (che cosa descrive?): Gruppo Destinatario (chi?): riduzione dei tassi di mortalità riduzione dei tassi di mortalità infantile Luogo (dove?): nella provincia del nord-est Quantità (quanto?):... da X a Y... Tempo (in quanto tempo?):... per l anno

27 Gli indicatori: SMART Un buon indicatore dovrebbe essere SMART (in inglese intelligente ) e cioè: Specific (specifico) misurare solo ciò che deve misurare Measurable (misurabile) deve essere possibile raccogliere agevolmente informazioni i i quali-quantivative sull indicatore Available (disponibile) fruibile e utile agli operatori e ai progettisti ad un costo accettabile Relevant (pertinente) inerente l obiettivo e in grado di misurarne le variazioni nel corso del tempo Timely (circoscritto nel tempo) indicante la scadenza entro la quale gli obiettivi devono essere raggiunti 27

28 Gli indicatori Ecco alcuni aspetti da evitare nella scelta degli indicatori: scelta di troppi indicatori (spesso (p si tende sopravvalutare la quantità di informazioni necessarie) scelta di indicatori eccessivamente complicati (questo comporta poi delle difficoltà a livello di raccolta dei dati). 28

Obiettivo. Problema. Alti tassi di mortalità materno-infantile. Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti

Obiettivo. Problema. Alti tassi di mortalità materno-infantile. Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti Percorso di Formazione per Operatori Locali di Progetto Esperti Monitoraggio, Progettisti, Selettori, Tutor Luca Orsoni La descrizione del contesto Partire dall ANALISI dei PROBLEMI dei BENEFICIARI Un

Dettagli

Project Cycle Management Il Quadro Logico.

Project Cycle Management Il Quadro Logico. Project Cycle Management Il Quadro Logico. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo sul Project Cycle Management. Non è pertanto destinato a circolazione commerciale.

Dettagli

L analisi dei problemi e degli obiettivi

L analisi dei problemi e degli obiettivi L analisi dei problemi e degli obiettivi Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della capacità istituzionale

Dettagli

Il PCM. logico (LFA)

Il PCM. logico (LFA) Il PCM e l approccio l del quadro logico (LFA) La preparazione dei progetti EGIP 1 Il ciclo di progetto (Quadro di sintesi) Programmazione Quadro di programmazione all interno del quale i progetti possono

Dettagli

P R O G E T T A R E E C O M U N I C A R E

P R O G E T T A R E E C O M U N I C A R E P R O G E T T A R E E C O M U N I C A R E La Cooperazione e la Solidarietà in un mondo che cambia Percorso di aggiornamento per le associazioni modenesi di cooperazione internazionale a cura di Guido Barbera

Dettagli

DEFINIZIONI E METODI DI PROGETTAZIONE. il Project Cycle Management (PCM) ed il Logical Framework Approach (LFA)

DEFINIZIONI E METODI DI PROGETTAZIONE. il Project Cycle Management (PCM) ed il Logical Framework Approach (LFA) DEFINIZIONI E METODI DI PROGETTAZIONE il Project Cycle Management (PCM) ed il Logical Framework Approach (LFA) 2 IL CICLO DI PROGETTO Quadro di sintesi Programmazione Quadro di programmazione all interno

Dettagli

Metodologia di lavoro: PCM & GOPP

Metodologia di lavoro: PCM & GOPP Metodologia di lavoro: PCM & GOPP Obiettivo del Laboratorio Approfondire le metodologie e le tecniche di progettazione nell ambito dei programmi a gestione diretta del ciclo 2014-2020 attraverso l identificazione

Dettagli

IL CICLO DI PROGETTO COMUNITARIO :METODO E VALUTAZIONE.

IL CICLO DI PROGETTO COMUNITARIO :METODO E VALUTAZIONE. IL CICLO DI PROGETTO COMUNITARIO :METODO E VALUTAZIONE miquelaugolini@libero.it miquela.ugolini@uniroma1.it GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO Project Cycle Management - PCM La metodologia del PCM è stata

Dettagli

Dal Project Cycle Management al quadro logico

Dal Project Cycle Management al quadro logico UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione Laboratorio di specializzazione professionale in Scienze dell'educazione permanente e della formazione continua I progetti

Dettagli

Tavolo Provinciale per le Politiche Educative Piano di Zona

Tavolo Provinciale per le Politiche Educative Piano di Zona Tavolo Provinciale per le Politiche Educative Piano di Zona 2013-2015 Obiettivo 10.1 Collegare gli interventi sociali e sociosanitari programmati nei PDZ con specifiche azioni inerenti le politiche familiari

Dettagli

I principali criteri per la valutazione della qualità del progetto

I principali criteri per la valutazione della qualità del progetto I principali criteri per la valutazione della qualità del progetto Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento

Dettagli

Fare un progetto. Corso di Formazione Progettualità e Valore Aggiunto AVIS Novembre Pesaro Giuseppe Di Giovambattista

Fare un progetto. Corso di Formazione Progettualità e Valore Aggiunto AVIS Novembre Pesaro Giuseppe Di Giovambattista Fare un progetto Corso di Formazione Progettualità e Valore Aggiunto AVIS 21-22 Novembre 2009 -Pesaro Giuseppe Di Giovambattista 1 Perché fare un progetto Il progetto è una modalità organizzata per dare

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea Magistrale in «Scienze Pedagogiche» PROGETTAZIONE PER L INTEGRAZIONE SOCIALE.

Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea Magistrale in «Scienze Pedagogiche» PROGETTAZIONE PER L INTEGRAZIONE SOCIALE. Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea Magistrale in «Scienze Pedagogiche» PROGETTAZIONE PER L INTEGRAZIONE SOCIALE Serenella Besio Bergamo, 21 novembre 2018 (CONCLUSIONE DEL TEMA «VALUTAZIONE»

Dettagli

Costruire l Albero dei Problemi e l Albero degli Obiettivi

Costruire l Albero dei Problemi e l Albero degli Obiettivi Costruire l Albero dei Problemi e l Albero degli Obiettivi Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della

Dettagli

FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTI

FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTI FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTI Il seguente formulario per la presentazione dei progetti ha come obiettivo quello di essere una guida, facilitando il lavoro di redazione del progetto e allo stesso tempo,

Dettagli

La matrice del Quadro Logico

La matrice del Quadro Logico La matrice del Quadro Logico Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della capacità istituzionale ed

Dettagli

utilizzare un modello di presa in carico comune, al fine di ottimizzare la sperimentazione;

utilizzare un modello di presa in carico comune, al fine di ottimizzare la sperimentazione; La Scheda per la Progettazione della Presa in Carico La scelta di proporre una Scheda per la Progettazione della Presa in Carico (da ora SPPC) applicata in tutti i Comuni protagonisti della sperimentazione

Dettagli

Strumenti presentati durante le lezioni e risultati delle esercitazioni

Strumenti presentati durante le lezioni e risultati delle esercitazioni Strumenti presentati durante le lezioni e risultati delle esercitazioni Lezione 1 #Strumento1: Database bandi Esempio di database con informazioni di base da personalizzare ed integrare con i bandi si

Dettagli

MODULO B Roma, 18 settembre 2016 Carlos Costa

MODULO B Roma, 18 settembre 2016 Carlos Costa MODULO B Roma, 18 settembre 2016 Carlos Costa Carlos Costa 1 L analisi dei bisogni Carlos Costa 2 A seguito di una richiesta d intervento da parte di un gruppo di beneficiari o di una organizzazione, si

Dettagli

I WORKSHOP DEL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE

I WORKSHOP DEL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE I WORKSHOP DEL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE I MOLTIPLICATORI DELL AZIONE PREVENTIVA NELLA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI. METODI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE. Presentazione del modello PCM. Laura

Dettagli

Offerte tecniche con criterio dell offerta economicamente piùvantaggiosa con approccio PCM Project Cycle Management

Offerte tecniche con criterio dell offerta economicamente piùvantaggiosa con approccio PCM Project Cycle Management Offerte tecniche con criterio dell offerta economicamente piùvantaggiosa con approccio PCM Project Cycle Management Cagliari, 7 luglio 2015 Mikela Esciana IL PCM -PROJECT CYCLE MANAGEMENT Nasce negli anni

Dettagli

Analisi del processo: definizione del flusso, descrizione del miglior percorso possibile

Analisi del processo: definizione del flusso, descrizione del miglior percorso possibile SMBG: PDTA, Analisi, Pianificazione di un Percorso per l Autocontrollo Analisi del processo: definizione del flusso, descrizione del miglior percorso possibile A. Arcangeli LA CLINICAL GOVERNANCE LA CLINICAL

Dettagli

I Principi del PCM Albero dei Problemi e degli Obiettivi

I Principi del PCM Albero dei Problemi e degli Obiettivi DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE ECONOMICADIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA COMUNITARIA Dipartimento della programmazione e dell ordinamento del Servizio sanitario nazionale

Dettagli

Autovalutazione di Istituto Struttura e funzione del RAV e dei Piani di Miglioramento

Autovalutazione di Istituto Struttura e funzione del RAV e dei Piani di Miglioramento Autovalutazione di Istituto Struttura e funzione del RAV e dei Piani di Miglioramento Seconda fase Laboratori per Dirigenti scolastici e NIV 2 incontro Cristina Cosci Nel primo incontro Alcune caratteristiche

Dettagli

Costruire la matrice del Quadro Logico

Costruire la matrice del Quadro Logico Costruire la matrice Quadro Logico Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica Progetto Esperi@ - Rafforzamento la capacità istituzionale ed

Dettagli

Donatella Poliandri. Responsabile area Valutazione delle scuole INVALSI

Donatella Poliandri. Responsabile area Valutazione delle scuole INVALSI Donatella Poliandri Responsabile area Valutazione delle scuole INVALSI Valutare per migliorare: le sperimentazioni INVALSI verso la valutazione delle scuole Schema di Regolamento del Sistema Nazionale

Dettagli

I fattori di qualità della progettazione

I fattori di qualità della progettazione I fattori di qualità della progettazione Udine Italia 17/09/2015 Marcello D Amico, Archidata This programme is co-financed by the European Regional Development Fund. Gli strumenti di lavoro Le linee guida

Dettagli

Il progetto negli enti locali LEZIONE 7

Il progetto negli enti locali LEZIONE 7 Il progetto negli enti locali LEZIONE 7 1 Il Progetto /1 Attività non ripetitiva, orientata al raggiungimento di definiti risultati, all interno di ben determinati vincoli di tempo e risorse È una attività

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Grossetana

STATO DI SALUTE Zona Grossetana STATO DI SALUTE Zona Grossetana A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A. Serafini, P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico Grosseto 14 marzo 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici;

Dettagli

La famiglia ISO 9000: il gruppo coerente

La famiglia ISO 9000: il gruppo coerente La famiglia ISO 9000: il gruppo coerente La famiglia ISO9000 nasce per aiutare le organizzazioni ad attuare e applicare Sistemi di Gestione per la Qualità efficaci ISO9000: descrive i fondamenti dei sistemi

Dettagli

METODOLOGIE E TECNICHE DI PROGETTAZIONE 1 seminario informativo ASCOLTIAMO IL SOCIALE 28 MAGGIO 2011

METODOLOGIE E TECNICHE DI PROGETTAZIONE 1 seminario informativo ASCOLTIAMO IL SOCIALE 28 MAGGIO 2011 METODOLOGIE E TECNICHE DI PROGETTAZIONE 1 seminario informativo ASCOLTIAMO IL SOCIALE 28 MAGGIO 2011 A cura di Mariangela Appignani Studio Appignani Mandanici www.studioamconsulting.it mappignani@studioamconsulting.it

Dettagli

Nuovo Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRc)

Nuovo Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRc) Nuovo Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRc) 2010-2015 Un aiuto dal metodo PCM (Project Cycle Management): gli alberi ed il modello logico Torino 21.06.2011

Dettagli

Progettare e valutare l intervento sociale

Progettare e valutare l intervento sociale Progettare e valutare l intervento sociale Una precisazione semantica Piano - Programma Progetto I tre termini, spesso utilizzati come sinonimi, hanno in realtà una precisa connotazione che ne indica :

Dettagli

IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: obiettivi e percorsi. Dr.ssa Elena M. Parodi Neuropsichiatra Infantile Consulente ISAH

IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: obiettivi e percorsi. Dr.ssa Elena M. Parodi Neuropsichiatra Infantile Consulente ISAH IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE: obiettivi e percorsi Dr.ssa Elena M. Parodi Neuropsichiatra Infantile Consulente ISAH Dalle linee guida... alla persona Linee guida 21 ISS Raccomandazioni Evidence

Dettagli

ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA

ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Termini e definizioni 4 Contesto dell organizzazione 5 Leadership

Dettagli

Come scrivere una proposta progettuale

Come scrivere una proposta progettuale PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA Come scrivere una proposta progettuale Comune di CATANIA 17/03/2016 SIGNIFICATO E DEFINIZIONE DEI LIVELLI DELLA LOGICA

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono applicare

Dettagli

Nuovo Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRc)

Nuovo Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRc) Nuovo Piano Nazionale per l Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRc) 2010-2015 Un aiuto dal metodo PCM (Project Cycle Management): il quadro logico Torino 26.09.2011 Comprendere l

Dettagli

Perché il Project Cycle Management

Perché il Project Cycle Management Perché il Project Cycle Management Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della capacità istituzionale

Dettagli

Valutazione di esito delle cure: l esempio del diabete

Valutazione di esito delle cure: l esempio del diabete PREVENIRE LE COMPLICANZE DEL DIABETE: DALLA RICERCA DI BASE ALL ASSISTENZA Istituto Superiore di Sanità, 18-19 febbraio 2010 Valutazione di esito delle cure: l esempio del diabete P.Re.Val.E (Programma

Dettagli

La mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della

La mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della INDICATORI CONSIDERATI 1. Mortalità perinatale e neonatale 2. Nati non malformati di peso < 1000 g 3. Gravidanze in età adolescenziale (< 16 anni) 4. Proporzione di taglio cesareo Daniela Celin Azienda

Dettagli

PIANIFICAZIONE. QUANDO? Settembre/ottobre ( dopo la nomina dei referenti di progetto e delle commissioni)

PIANIFICAZIONE. QUANDO? Settembre/ottobre ( dopo la nomina dei referenti di progetto e delle commissioni) PIANIFICAZIONE QUANDO? Settembre/ottobre ( dopo la nomina dei referenti di progetto e delle commissioni) COSA? Quanto progettato nel POF 2013-2014 2014, presentato al Collegio Docente nella seduta del

Dettagli

Università Milano Bicocca Corso di Metodi e tecniche del servizio sociale Teresa Bertotti. La valutazione nel servizio sociale

Università Milano Bicocca Corso di Metodi e tecniche del servizio sociale Teresa Bertotti. La valutazione nel servizio sociale Università Milano Bicocca Corso di Metodi e tecniche del servizio sociale Teresa Bertotti La valutazione nel servizio sociale Perché si valuta? Accountability - Necessità di rendicontazione Learning La

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Valtiberina. A cura di S. Arniani, F.Nisticò, P. Piacentini

STATO DI SALUTE Zona Valtiberina. A cura di S. Arniani, F.Nisticò, P. Piacentini STATO DI SALUTE Zona Valtiberina A cura di S. Arniani, F.Nisticò, P. Piacentini INDICE Demografia; Indicatori socio-economici; Mortalità generale e prematura; Patologie di particolare rilievo; Patologie

Dettagli

Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005

Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005 Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005 Leggi Regolamenti Caratteristiche dell azienda Caratteristiche del prodotto Caratteristiche dei processi Limiti tecnici ed

Dettagli

Valutazione di Impatto

Valutazione di Impatto Valutazione dei sistemi educativi Prof. Giovanni Arduini Lezione n.10 Anno Accademico 2015/2016 Valutazione dei sistemi educativi - Prof. G.Arduini 1 Valutazione di Impatto Caratteristiche Questo ambito

Dettagli

Progetto La dimensione territoriale del miglioramento: una sfida solidale GRIGLIA DI ANALISI II FASE. I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV

Progetto La dimensione territoriale del miglioramento: una sfida solidale GRIGLIA DI ANALISI II FASE. I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV GRIGLIA DI ANALISI II FASE Codice meccanografico della scuola: I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV La I parte della Griglia presenta alcuni indicatori per valutare la coerenza tra priorità, traguardi

Dettagli

APPROPRIATEZZA DEL TAGLIO CESAREO L Audit Clinico. G C DI RENZO, Perugia

APPROPRIATEZZA DEL TAGLIO CESAREO L Audit Clinico. G C DI RENZO, Perugia APPROPRIATEZZA DEL TAGLIO CESAREO L Audit Clinico G C DI RENZO, Perugia Scopo della Presentazione Illustrare l importanza della raccolta ed analisi critica dei dati per l individuazione di strategie volte

Dettagli

LEZIONI DI STATISTICA. Elaborazione dei dati

LEZIONI DI STATISTICA. Elaborazione dei dati CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA LEZIONI DI STATISTICA Elaborazione dei dati Rapporti statistici Elaborazione dei dati: rapporti statistici I RAPPORTI STATISTICI (FREQUENZA RELATIVA QUOZIENTE - TASSO)

Dettagli

Sapere e sapere fare : indicazioni operative per l ideazione, la gestione e la valutazione di un progetto. Dott.ssa Barbara Scira Project Manager

Sapere e sapere fare : indicazioni operative per l ideazione, la gestione e la valutazione di un progetto. Dott.ssa Barbara Scira Project Manager Sapere e sapere fare : indicazioni operative per l ideazione, la gestione e la valutazione di un progetto. Dott.ssa Barbara Scira Project Manager 2 Il progettista: un mestiere «inventato» Wikipedia recita:

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA QUALITA. Introduzione alla Qualità 1

INTRODUZIONE ALLA QUALITA. Introduzione alla Qualità 1 INTRODUZIONE ALLA QUALITA Introduzione alla Qualità 1 SVILUPPO DELLA CULTURA DELLA QUALITA ARTIGIANO INDUSTRIA MANIFATTURIERA IND/SER Volumi ridotti Prodotto non ripetitivo Aumento volumi Standard prodotti

Dettagli

SC Neuropsichiatria Infantile ASST Lecco Direttore : Dr. Ottaviano Martinelli Tel Fax

SC Neuropsichiatria Infantile ASST Lecco Direttore : Dr. Ottaviano Martinelli Tel Fax SC Neuropsichiatria Infantile ASST Lecco Direttore : Dr. Ottaviano Martinelli Tel. 0341489157 Fax 03414891 npia@asst-lecco.it L audit clinico è un processo con cui tutti i professionisti sanitari effettuano

Dettagli

METODOLOGIA GOPP - Goal Oriented Project Planning-

METODOLOGIA GOPP - Goal Oriented Project Planning- METODOLOGIA GOPP - Goal Oriented Project Planning- Come è nato il metodo GOPP Il metodo GOPP è nato dall esigenza di garantire che programmi e progetti siano in grado di incidere con efficacia sulla realtà

Dettagli

Orientamento strategico e controllo dei processi. D.T. Cinthia Buonopane Napoli, 23 marzo 2017

Orientamento strategico e controllo dei processi. D.T. Cinthia Buonopane Napoli, 23 marzo 2017 Orientamento strategico e controllo dei processi D.T. Cinthia Buonopane Napoli, 23 marzo 2017 Di cosa parlerò Termini e definizioni Obiettivi strategici e operativi Come si costruisce un obiettivo Modello

Dettagli

LA PIANIFICAZIONE SANITARIA. Processo dinamico di previsione di risorse e dei servizi richiesti per raggiungere obiettivi secondo priorità stabilite

LA PIANIFICAZIONE SANITARIA. Processo dinamico di previsione di risorse e dei servizi richiesti per raggiungere obiettivi secondo priorità stabilite LA PIANIFICAZIONE SANITARIA Processo dinamico di previsione di risorse e dei servizi richiesti per raggiungere obiettivi secondo priorità stabilite Società PIANIFICAZIONE STRATEGICA Individuare la mission

Dettagli

RAPPORTO ANNUALE SULLA MORTALITA INFANTILE

RAPPORTO ANNUALE SULLA MORTALITA INFANTILE RAPPORTO ANNUALE SULLA MORTALITA INFANTILE Anno 016 Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa Dipartimento di Governance Trento Agosto 017 A cura di Silvano Piffer Roberto Rizzello Rita Odorizzi Mariangela

Dettagli

Unione Europea. Ministero dell Interno PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODELLO C

Unione Europea. Ministero dell Interno PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODELLO C Unione Europea Ministero dell Interno Avviso pubblico per la presentazione di progetti finanziati sul Fondo Europeo per l Integrazione di cittadini di Paesi terzi Annualità 2010 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Dettagli

Laboratorio di progettazione europea PCM e GOPP: progettare per obiettivi

Laboratorio di progettazione europea PCM e GOPP: progettare per obiettivi POAT PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA Laboratorio di progettazione europea PCM e GOPP: progettare per obiettivi VITTORIA, 5 marzo 2015 Obiettivo del Laboratorio

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE: EUROPROGETTAZIONE. 2 a GIORNATA VENERDÌ 16 MAGGIO

CORSO DI FORMAZIONE: EUROPROGETTAZIONE. 2 a GIORNATA VENERDÌ 16 MAGGIO CORSO DI FORMAZIONE: EUROPROGETTAZIONE 2 a GIORNATA VENERDÌ 16 MAGGIO PROGRAMMA DEL CORSO 1 giorno I finanziamenti EU a gestione diretta e quelli a gestione indiretta (fondi strutturali) Panoramica dei

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO Provincia di Piacenza: Forze di lavoro e tassi di disoccupazione, occupazione e attività, medie annue 2000/2002 2000 2001 2002 FORZE DI LAVORO OCCUPATI 107 110 111 maschi

Dettagli

La stesura di un manuale di rintracciabilità secondo la norma UNI EN ISO 22005:2008

La stesura di un manuale di rintracciabilità secondo la norma UNI EN ISO 22005:2008 La stesura di un manuale di rintracciabilità secondo la norma UNI EN ISO 22005:2008 Categories : Anno 2017, N. 249-1 febbraio 2017 Parte I Introduzione di Donato Ferrucci Introduzione La norma UNI EN ISO

Dettagli

SINTESI DELL INDAGINE INVALSI 2017 (II classe delle superiori, riformata)

SINTESI DELL INDAGINE INVALSI 2017 (II classe delle superiori, riformata) SINTESI DELL INDAGINE INVALSI 2017 (II classe delle superiori, riformata) L indagine INVALSI del 2016/2017 ha coinvolto quattordici classi del, compresa la sede associata; nessuna classe è stata scelta

Dettagli

Alcune indicazioni dai progetti sperimentali per supportare le scuole

Alcune indicazioni dai progetti sperimentali per supportare le scuole Seminario di formazione e informazione Il Rapporto di autovalutazione Roma 28 novembre 2014 Alcune indicazioni dai progetti sperimentali per supportare le scuole Donatella Poliandri Responsabile area Valutazione

Dettagli

LA REDAZIONE DI UNA PROPOSTA PROGETTUALE

LA REDAZIONE DI UNA PROPOSTA PROGETTUALE Corso di formazione per operatrici e volontarie dei Centri Antiviolenza LA REDAZIONE DI UNA PROPOSTA PROGETTUALE Lucca, 27 28 maggio 2017 Tecniche di progettazione: analisi di bandi e avvisi per la presentazione

Dettagli

E prima necessario definire

E prima necessario definire Raccolta dati E prima necessario definire modalità di selezione dei casi tipologia ed numero delle informazioni che si vogliono raccogliere (minimum data set) le modalità ed i tempi della raccolta dati

Dettagli

8. Misure, analisi e miglioramento

8. Misure, analisi e miglioramento 8. Misure, analisi e miglioramento 8.1 Pianificazione 8.2 Monitoraggio e misurazioni 8.2.1 Soddisfazione del Cliente 8.2.2 Audit interni 8.2.3 Monitoraggio e misura del processo 8.3 Gestione dei prodotti

Dettagli

ISO 9001:2000. Norma ISO 9001:2000. Sistemi di gestione per la qualita UNI EN ISO 9001

ISO 9001:2000. Norma ISO 9001:2000. Sistemi di gestione per la qualita UNI EN ISO 9001 Norma ISO 9001:2000 ISO 9001:2000 Sistemi di gestione per la qualita UNI EN ISO 9001 La norma specifica i requisiti di un modello di sistema di gestione per la qualita per tutte le organizzazioni, indipendentemente

Dettagli

Tork EasyCube. Industria 4.0: il Piano Nazionale e le opportunità per le Imprese Risorse, ricerca e modelli per essere competitivi

Tork EasyCube. Industria 4.0: il Piano Nazionale e le opportunità per le Imprese Risorse, ricerca e modelli per essere competitivi Tork EasyCube Passate a una gestione più intelligente delle strutture Industria 4.0: il Piano Nazionale e le opportunità per le Imprese Risorse, ricerca e modelli per essere competitivi Milano, 28 Marzo

Dettagli

Il Quadro demografico della città di Messina

Il Quadro demografico della città di Messina DIPARTIMENTO STATISTICA Il Quadro demografico della città di Messina Le principali caratteristiche demografiche 2011 A C U R A D E L DIPARTIMENTO DI STATISTICA Premessa L Istituto Nazionale di Statistica

Dettagli

BENESSERE ORGANIZZATIVO

BENESSERE ORGANIZZATIVO UNIVERSITÀ KORE DI ENNA BENESSERE ORGANIZZATIVO lez. 4 Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì 10-13 c/o Studio 16, piano -1, Plesso di Psicologia!1 D.LGS. 81/08 e modifiche successive

Dettagli

Studio di un caso: la vaccinazione nel consultorio

Studio di un caso: la vaccinazione nel consultorio Studio di un caso: la vaccinazione nel consultorio Siete un gruppo di esperti progettisti e di esperti in comunicazione Studiate questo caso: Lo studio ICONA ha messo in evidenza come causa di copertura

Dettagli

- BOEHRINGER INGELHEIM - ELI LILLY - MENARINI DIAGNOSTICI - NOVO NORDISK

- BOEHRINGER INGELHEIM - ELI LILLY - MENARINI DIAGNOSTICI - NOVO NORDISK La dr./sa DANILA FAVA dichiara di aver ricevuto negli ultimi due anni compensi per partecipazione ad eventi ECM dalle seguenti Aziende Farmaceutiche e/o Diagnostiche: - BOEHRINGER INGELHEIM - ELI LILLY

Dettagli

Analisi critica del Piano di miglioramento

Analisi critica del Piano di miglioramento Progetto Valutazione e Miglioramento Analisi critica del Piano di miglioramento SAIC84600R ISTITUTO LANZARA CASTELSANGIORGIO a.s. 2014/15 INVALSI Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo

Dettagli

TECNICO AREA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO

TECNICO AREA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO TECNICO AREA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO CCNL METALMECCANICA (INDUSTRIA) del 19.1.2006 (Integrazione del 28.3.2006) rinnovato il 15.10.2009 Accordo per il rinnovo della parte economica del contratto collettivo

Dettagli

Qualità delle risorse idriche: il quadro normativo di riferimento Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000 Direttiva quadro per l azione comunitaria

Qualità delle risorse idriche: il quadro normativo di riferimento Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000 Direttiva quadro per l azione comunitaria Qualità delle risorse idriche: il quadro normativo di riferimento Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000 Direttiva quadro per l azione comunitaria in materia di acque DLGS 152 del 3 aprile 2006 «Norme

Dettagli

Il ciclo di vita del progetto Laboratorio di progettazione con il metodo del quadro logico

Il ciclo di vita del progetto Laboratorio di progettazione con il metodo del quadro logico Il ciclo di vita del progetto Laboratorio di progettazione con il metodo del quadro logico MODULO B Roma, 06/08 e 11/13 maggio 2015 Carlos Costa IDENTIFICAZIONE Carlos Costa 2 La costruzione del partenariato

Dettagli

di come viene utilizzata l'energia all'interno un'azienda risparmio energetico

di come viene utilizzata l'energia all'interno un'azienda risparmio energetico 02 L Audit energetico L'audit energetico è il primo passo verso qualsiasi azione di efficientamento o strategia di Energy Management. L audit permette una diagnosi completa di come viene utilizzata l'energia

Dettagli

Assessorat de l éducation et de la culture Assessorato istruzione e cultura. Schema per la stesura dei Progetti

Assessorat de l éducation et de la culture Assessorato istruzione e cultura. Schema per la stesura dei Progetti Assessorat de l éducation et de la culture Assessorato istruzione e cultura Schema per la stesura dei Progetti Analisi di contesto Il capitolo dedicato all'analisi di contesto è finalizzato a descrivere,

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI COME SUPPORTO PER LA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Relatore: GABRIELE DE SIMONE

L ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI COME SUPPORTO PER LA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Relatore: GABRIELE DE SIMONE L ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI COME SUPPORTO PER LA GESTIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Relatore: GABRIELE DE SIMONE la Federazione degli 11 Maggiori Organismi di certificazione dei Sistemi di Gestione

Dettagli

La progettazione di un evento secondo il Sistema Gestione Qualità

La progettazione di un evento secondo il Sistema Gestione Qualità Corso Base Formazione Formatori AMD La progettazione di un evento secondo il Sistema Gestione Qualità Paola Ponzani Scuola Permanente di Formazione Continua AMD - Certificata UNI EN ISO9001/2008 Cosa significa

Dettagli

Corso di Igiene Scolastica

Corso di Igiene Scolastica Corso di Igiene Scolastica I SEMESTRE A.A. 2011-2012 Walter Mazzucco Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva Epidemiologo Roma, 22.11.2011 waltermazzucco@gmail.com La Mortalità Infantile Indicatore:

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.3.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Il rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (RLS) nel sistema di prevenzione aziendale: analisi della

Dettagli

Il QUADRO LOGICO per RIFLETTERE sul CAMBIAMENTO e sull IMPATTO. Paolo Canino e Stefano Cima

Il QUADRO LOGICO per RIFLETTERE sul CAMBIAMENTO e sull IMPATTO. Paolo Canino e Stefano Cima Il QUADRO LOGICO per RIFLETTERE sul CAMBIAMENTO e sull IMPATTO Paolo Canino e Stefano Cima Lezione 4 Termini di paragone e tecniche di stima Giudicare l impatto con argomenti convincenti Si deve, anzi

Dettagli

Occupazione e disoccupazione in Emilia-Romagna nel secondo trimestre Documento di sintesi

Occupazione e disoccupazione in Emilia-Romagna nel secondo trimestre Documento di sintesi Occupazione e disoccupazione in Emilia-Romagna nel secondo trimestre Documento di sintesi 12 settembre In breve Nel II trimestre prosegue in Emilia-Romagna l aumento dell occupazione complessiva Nel II

Dettagli

TECNICO AREA FINANZIARIA

TECNICO AREA FINANZIARIA TECNICO AREA FINANZIARIA CCNL METALMECCANICA (INDUSTRIA) del 19.1.2006 (Integrazione del 28.3.2006) rinnovato il 15.10.2009 Accordo per il rinnovo della parte economica del contratto collettivo nazionale

Dettagli

STATO DI SALUTE Zona Alta Val d Elsa

STATO DI SALUTE Zona Alta Val d Elsa STATO DI SALUTE Zona Alta Val d Elsa A cura di S. Arniani, F.Nisticò, A. Serafini,P. Piacentini UOC Sistema demografico ed epidemiologico 7 aprile 2017 INDICE Demografia; Indicatori socio-economici; Indicatori

Dettagli

INTRODUZIONE AL CONTROLLO STRATEGICO

INTRODUZIONE AL CONTROLLO STRATEGICO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Corso concorso per il reclutamento di Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche INTRODUZIONE AL CONTROLLO STRATEGICO Marzo 2008 A cura di Carlo Gioria INTRODUZIONE A. La funzione

Dettagli

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Per una migliore qualità della vita I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Alessandro Ficarazzo Certiquality 12 febbraio 2015 QUALITY ENVIRONMENT

Dettagli

Comune di CATANIA 17/03/2016 PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA

Comune di CATANIA 17/03/2016 PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA Comune di CATANIA 17/03/2016 PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA COS E UNA PROPOSTA? PORTARE AVANTI LE NOSTRE IDEE STRUMENTO RAGGIUNGERE OBIETTIVI CONTRIBUIRE

Dettagli

QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO

QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO Step 7 Elaborare un piano di miglioramento, basato sull autovalutazione report Attività 1 2 3 4 5 7.1. Raccogliere tutte le proposte relative alle azioni

Dettagli

Cosa è la progettazione?

Cosa è la progettazione? Cosa è la progettazione? La progettazione: 1) E la capacità di pianificare i cambiamenti che si desidera introdurre in una data situazione, 2) È la capacità di immaginare attraverso quali strategie operative

Dettagli

Kit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.

Kit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3. Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma

Dettagli

COMUNICARE EMOZIONANDO

COMUNICARE EMOZIONANDO COMUNICARE EMOZIONANDO di L attività teatrale: favorisce la conoscenza di sé e dell altro attraverso il linguaggio del corpo. porta il soggetto a formarsi attraverso l esperienza e la scoperta delle proprie

Dettagli

Le Misure di Associazione Esercizio 3. Paolo Villari

Le Misure di Associazione Esercizio 3. Paolo Villari Le Misure di Associazione Esercizio 3 Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Negli anni 20, sulla base di osservazioni

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO (SGI) LISTA DI RISCONTRO PER: RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO (SGI) LISTA DI RISCONTRO PER: RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE 1 5 RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE 5.1 Impegno della direzione. 2 In che modo l Alta Direzione dà evidenza del suo impegno nello sviluppo e attuazione del SGI e nel miglioramento continuo della sua efficacia:

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE E LIVELLI PROVA DI ITALIANO. INDICATORI CRITERI VALUTAZIONE 1. Aderenza alla traccia Pienamente attinente 3 Sostanzialmente

CRITERI DI VALUTAZIONE E LIVELLI PROVA DI ITALIANO. INDICATORI CRITERI VALUTAZIONE 1. Aderenza alla traccia Pienamente attinente 3 Sostanzialmente Anno Scolastico 2011-2012 CRITERI DI VALUTAZIONE E LIVELLI PROVA DI ITALIANO INDICATORI CRITERI VALUTAZIONE 1. Aderenza alla traccia Pienamente attinente 3 Sostanzialmente attinente Poco attinente Non

Dettagli

Il PCM nella programmazione

Il PCM nella programmazione Il PCM nella programmazione 2014-2020 Questo materiale didattico rientra nell ambito dei Percorsi e-learning di alta formazione specialistica del Progetto Esperi@ - Rafforzamento della capacità istituzionale

Dettagli

PROGETTIAMO E REALIZZIAMO. Griglie di valutazione

PROGETTIAMO E REALIZZIAMO. Griglie di valutazione PROGETTIAMO E REALIZZIAMO Griglie di valutazione Ipotesi di griglia di valutazione Coerenza con la traccia proposta Coerenza dei contenuti della disciplina Coerenza e organicità del testo svolto Capacità

Dettagli

NATALITÀ NEL LAZIO 2016

NATALITÀ NEL LAZIO 2016 NATALITÀ NEL LAZIO 2016 Tasso di natalità nel Lazio e in Italia. 1973-2016 Il tasso di natalità nel Lazio ha raggiunto il minimo storico. Nel 2016 si sono registrati 46.970 nati vivi. Le cause di tale

Dettagli