Le cause del sottosviluppo
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- Taddeo Pesce
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1 Le cause del sottosviluppo
2 Introduzione Sottosviluppo è un termine generalmente usato nel campo economico che intende una sorta di povertà di un paese calcolando fattori come il PIL (prodotto interno lordo), associando tutto a problematiche politiche, sociali, demografiche ecc. Attualmente ci sono tanti paesi in via di sviluppo che sono situati generalmente in Africa e povertà, siccità, fame, guerra e la malasanità sono i problemi più gravi di questi paesi. Per definire meglio la situazione di questi paesi bisogna prima capire quali sono i motivi e le cause di tutti questi problemi. Nel sud del mondo la questione del sottosviluppo si associa a due tipi generali di cause: interne ed esterne. Le Cause interne del sottosviluppo Tra le cause interne ci sono quelle ambientali come il clima: nelle zone desertiche la siccità limita molto l'agricoltura che è limitata alle oasi e così mancano i prodotti di prima necessità. Sempre l agricoltura nei sud del mondo è caratterizzata da forme estensive di latifondo che consente ai proprietari lauti guadagni, senza la necessità di modernizzare le tecniche agricole o di intensificare e mutare le coltivazioni. Ove domina il latifondo vi è una ineguale distribuzione della ricchezza, posseduta da poche famiglie 2
3 privilegiate, protette da regimi politici dittatoriali o, comunque, arcaici. E chiaro quindi che i problemi alimentari sono, per varie vie, aggravati dl persistere del latifondo. Il fenomeno è particolarmente vistoso nell America Latina, dove più della metà del terreno coltivabile è posseduto dal 4% dei proprietari. Grandi proprietà sottosfruttate sono presenti anche in alcuni Stati del bacino del Mediterraneo, del vicino Oriente, dell Africa Australe e Orientale. Nell Asia Meridionale e in Estremo Oriente, i grandi proprietari non applicano nei loro possedimenti la tipica conduzione latifondiaria di modello sudamericano. Essi affidano le terre ai contadini, dai quali, protetti da leggi inique, possono pretendere, come accade in India e in molti Paesi musulmani, sino al 60-80% del raccolto, che viene poi esportato. I contadini, vincolati in un proprio regime feudale, si indebitano sempre di più e soffrono la fame, mentre i proprietari si arricchiscono. Mancano così le condizioni per mettere a coltura i molti milioni di ettari arabili che ancora esistono e che sono lasciati incolti. Metodi agricoli rudimentali, tecniche arcaiche, sementi non selezionate, mancanza di difese contro le malattie delle piante e degli animali, concimazioni inadeguate, assenza di pratiche irrigue contribuiscono al mantenimento della povertà e della fame. Nei Paesi poveri ed arretrati, quindi, la popolazione non solo non riesce a produrre a sufficienza per alimentarsi adeguatamente, ma neppure dispone di un reddito che consente di acquistare quanto le serve per migliorare le tecniche agricole. Un'altra causa interna è la sottocultura: l'analfabetismo e la mancanza di nozioni tecniche frenano lo sviluppo agricolo ed industriale. La mancanza di istruzione è uno dei problemi che si collega inevitabilmente con quello della povertà e della fame e raggiunge punte elevate proprio nelle zone più povere del mondo ancor oggi in tutto il 3
4 mondo 113 milioni di bambini non frequentano la scuola primaria, mentre 40 milioni non riescono ad arrivare all ultima classe della scuola elementare. D altra parte per la grande maggioranza della popolazione dei paesi poveri, che vive soprattutto in campagna ed è legata all agricoltura tradizionale di sussistenza o alla pastorizia, la scuola non ha molto significato perché non serve a migliorare la loro vita di tutti i giorni. E comunque l Africa il continente che appare più fragile anche in questo ambito. Qui vi sono molti paesi nei quali ancora oggi più del 70% della popolazione è analfabeta. Una terza causa è l'eccessivo sviluppo demografico. L incremento demografico è un sintomo delle condizioni di povertà e di miseria in cui si trovano i paesi del Sud del mondo: l alta natalità non causa la povertà ma se mai ne è una conseguenza. Le conseguenze del sottosviluppo quindi sono molteplici: la denutrizione per la mancanza di cibo e di denaro per comprarlo, la conseguente debolezza a combattere le malattie e quindi la mortalità infantile e l'abbassamento della vita media di una persona, la violenza che esplode quando si prende coscienza dell'ingiustizia nella quale si vive, l'emigrazione di gente disperata che cerca un futuro migliore in altri paesi. Malattie Entrando nel contesto delle malattie, si può tranquillamente affermare che nei sud del mondo ma, in generale e soprattutto in Africa, sono presenti 3 tipi di malattie: Infettive, dovute all azione di batteri e virus patogeni. Le principali sono: AIDS, colera, difterite, ebola, epatite, morbillo, pertosse, peste, TBC, tetano, polmonite, tifo. 4
5 Parassitarie, dovute ai pidocchi, zanzare, vermi. Le principali sono: dengue, febbre di lassa, febbre gialla, filariosi, malaria, tracoma, leishmaniosi, malattia del sonno. Da carenza alimentare, dovute a insufficienza di cibo, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L organismo ha bisogno di principi nutritivi, senza i quali il fisico non ha sufficiente energia per svolgere le varie funzioni vitali. La principale è la MPE. Negli ultimi anni, grazie al miglioramento delle condizioni socio-sanitarie e allo sviluppo di farmaci efficaci e di vaccini, le malattie infettive sono diventate più prevenibili e curabili anche se, nei paesi del Sud del mondo, esse continuano a rappresentare un enorme problema sanitario e la causa principale di mortalità della popolazione; malattie come morbillo, polmonite e infezioni intestinali sono le cause principali di mortalità infantile. Nel Sud del mondo sono causate prevalentemente dalle cattive condizioni igieniche, dalle problematiche alimentari, dalle trasmissione tramite punture di insetti particolari come la febbre gialla e la malattia del sonno, dal clima arido in molti paesi, soprattutto dell Africa, dalla mancanza di ospedali locali, ambulatori e altre strutture sanitarie, di personale sanitario e di farmacie. A questo deve aggiungersi il costo dei farmaci: in molti casi essi risultano troppo costosi in rapporto al reddito delle singole famiglie ed insostenibili per i bilanci statali. Oggi la preoccupazione sanitaria primaria è la comparsa e propagazione di nuove malattie come l ebola, emorragia interna mortale, e la diffusione di altre come la dengue un tempo con areali limitati di diffusione. 5
6 Basso livello d istruzione Il grado d istruzione e scolarizzazione è un indice importante per valutare le condizioni di vita di un popolo, infatti un analfabeta avrà meno possibilità di migliorare il proprio tenore di vita. Anche se negli ultimi anni la scolarizzazione è aumentata, il livello medio nei paesi del sud si mantiene ancora basso. Nei paesi più poveri, molti sono i bambini che non frequentano o abbandonano la scuola perché costretti a lavorare per aiutare la famiglia; al contempo si assiste al fenomeno della emigrazione di molti laureati di questi paesi, che cercano un impiego e migliori condizioni di vita trasferendosi a vivere in paesi avanzati. Livello d istruzione: alcuni dati UNESCO L'UNESCO definisce dal 1958 l'analfabetismo come la condizione di "una persona che non sa né leggere né scrivere, capendolo, un brano semplice in rapporto con la sua vita giornaliera". Analfabeta è in tale accezione un termine semplice, generico, non concernente il percorso scolare dell'analfabeta. Tuttavia dividere il mondo in letterati e illetterati semplifica eccessivamente la natura dell'alfabetizzazione. Oggi la definizione dell'unesco è diventata più complessa e si basa fondamentalmente sulla capacità dell'individuo di decifrare l'ambiente e partecipare alla società in cui vive. Statisticamente si tende a rilevare quell'insieme di abilità relative all'alfabetismo che può essere applicato in modo funzionale in attività tipiche della vita quotidiana, come ad esempio leggere gli orari dell'autobus o usare un computer. 6
7 Secondo i dati dell'unesco Institute for Statistics, circa due terzi della popolazione analfabeta mondiale sono composti da donne. In alcune regioni, circa la metà delle donne è analfabeta. Questo dato vale anche per le giovani donne e le bambine, anche se con cifre più favorevoli. Il numero totale è di circa 771 milioni di analfabeti, di cui 2/3 di donne. Ci sono circa 137 milioni di analfabeti giovani o bambini, di cui 61% ragazze. Quando il tasso di scolarizzazione e il tasso di occupazione delle donne aumentano, il tasso di fecondità cala rapidamente e tende a stabilizzarsi attorno al livello di riproduzione fisiologica di 2,1 figli per donna. Attualmente nei principali paesi il tasso di alfabetizzazione tende ad avvicinarsi ed a superare il 50% della popolazione femminile, e, in modo correlato, aumenta il controllo delle nascite. L'istruzione fa crescere la produttività e l'innovazione, elementi importanti per la prosperità economica. È importante anche per la stabilizzazione della popolazione poiché le donne istruite tendono a sposarsi più tardi e ad avere un minor numero di figli. Un nuovo rischio paventato per questi paesi è dato dalla possibile crescita del Digital divide nel campo informatico e delle telecomunicazioni, che creerebbe una loro ulteriore emarginazione, mentre viceversa si indica in una diffusione capillare di Internet il mezzo per una crescita e sviluppo culturale conseguibile a basso costo. Le cause esterne del sottosviluppo Le cause esterne sono da ricercarsi nel colonialismo che ha sfruttato questi paesi per lunghi periodi senza aiutare la loro economia a svilupparsi e a crescere; anche quando questi paesi sono diventati autonomi hanno continuato a mantenere una specie di dipendenza dagli stati ai quali erano sottomessi. A causa degli svantaggiati nei confronti delle economie del 7
8 nord, hanno dovuto superare le nuove difficoltà chiedendo aiuto alle nazioni più ricche, continuando ad essere vittime di un nuovo colonialismo questa volta di tipo economico: il neocolonialismo. Anche gli stati che hanno conservato la loro libertà e seppur non più occupati militarmente, sono presi d'assalto da imprese straniere transnazionali di grandi dimensioni: le cosiddette multinazionali, colossi finanziari che investono in più settori e in regime monopolistico dislocano il ciclo produttivo nei paesi che garantiscono i più bassi costi di produzione. 8
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