Dieci anni di Strategia europea per l occupazione (SEO)

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1 Dieci anni di Strategia europea per l occupazione (SEO)

2 Dieci anni di Strategia europea per lʼoccupazione (SEO) Commissione europea Direzione generale dellʼoccupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità Unità D.2 Manoscritto terminato in luglio 2007

3 Né la Commissione europea né alcuna persona agente a nome della Commissione europea, né alcuna persona che agisca a nome della Commissione europea, è responsabile dell uso che dovesse essere fatto delle informazioni contenute nella presente pubblicazione. Europe Direct è un servizio a vostra disposizione per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri interrogativi sull Unione europea. Numero verde unico (*) (*) Alcuni gestori di telefonia mobile non consentono l accesso ai numeri o non ne accettano la gratuità. Numerose altre informazioni sull Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa ( Comunità europee, 2007 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2007 ISBN Printed in Belgium STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO

4 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione Premessa Nel quadro di una congiuntura assai difficile per l occupazione, il Consiglio europeo ha varato, in occasione del vertice sull occupazione tenutosi a Lussemburgo nel novembre 1997, la Strategia europea per l occupazione (SEO), spianando così la strada agli Stati membri e alla Commissione per l individuazione e il raggiungimento, attraverso la cooperazione e la condivisione di esperienze, degli obiettivi comuni per la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro in Europa. Al Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000, l Unione europea si è data un nuovo obiettivo strategico per il prossimo decennio: divenire la più competitiva e dinamica economia del mondo basata sulla conoscenza, capace di creare nuovi e migliori posti di lavoro nel quadro di una crescita economica sostenibile e di una maggiore coesione sociale. L attenzione della SEO è passata dalla riduzione della disoccupazione al recupero delle condizioni necessarie a creare la massima occupazione. Nel 2005, il Consiglio europeo e la Commissione europea concordarono la necessità di imprimere un nuovo slancio alla Strategia di Lisbona, concentrandosi sulla crescita e l occupazione, con una ritrovata attenzione alla necessità di nuovi e migliori posti di lavoro. A questo punto la SEO si è trovata ad essere il fulcro delle politiche europee. Oggi, a 10 anni dal varo, la SEO è divenuta un punto di riferimento. È stata il modello per numerosi metodi aperti di coordinamento, nel campo fra l altro della protezione sociale e dell istruzione e formazione, ma soprattutto ha ottenuto risultati concreti che rispondono alle maggiori preoccupazioni dei cittadini europei. Dal 1997, i tassi di occupazione dei lavoratori più anziani e delle donne, e di occupazione in generale, sono sostanzialmente aumentati, con una conseguente significativa diminuzione dei tassi di disoccupazione e di disoccupazione di lunga durata (quest ultima ridottasi di circa un terzo). Un successo che non si può attribuire solo alla SEO, ma nel quale la SEO ha avuto un ruolo rilevante: l occupazione è in ripresa perché gli Stati membri possono attuare meglio le loro politiche per l occupazione e apprendere gli uni dagli altri come raggiungere gli obiettivi comuni. Ritengo che la Strategia europea per l occupazione sia uno dei grandi successi dell Unione. Sono sicuro che continuerà a contribuire alla creazione di occupazione e di posti di lavoro di qualità. Nutro fondate speranze che il secondo decennio riscuoterà ancora più successo del primo, consentendoci di raggiungere gli obiettivi di occupazione che l Ue si è data per le donne e i lavoratori anziani, e di conseguenza per l occupazione in generale, a un tasso del 70%. Per quanto mi riguarda confermo il mio impegno per le politiche di integrazione attiva che contribuiscono non solo a una maggiore offerta di lavoro ma anche a rafforzare la coesione sociale. Vladimír Špidla, Commissario per l Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità 3

5 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione indice Introduzione La struttura istituzionale della strategia europea per lʼoccupazione (SEO) Origini Il Trattato di Amsterdam: semplificare l occupazione Il processo di Lussemburgo: stimolare il partenariato, la cooperazione e l apprendimento reciproco Le pietre miliari della SEO La SEO: a complemento della Strategia di Lisbona, rafforzandone le priorità Jobs, jobs, jobs : la task force europea per l occupazione Adattare la SEO all allargamento dell Ue La globalizzazione e un Europa che invecchia: revisione della Strategia di Lisbona Caratteristiche della SEO La dimensione sociale Il capitale umano Politiche per l occupazione giovanile Andare sul posto: coinvolgere gli attori locali nell esecuzione della SEO Libera circolazione: uno dei pilastri europei Flexicurity: una nuova prospettiva per la vita lavorativa Il ruolo del Fondo sociale europeo (FSE) La dimensione internazionale Statistiche

6 Introduzione Introduzione Fin dalla sua nascita, nel 1997, la Strategia europea per l occupazione (SEO) ha svolto un ruolo centrale nel coordinamento delle politiche Ue per la creazione di occupazione di qualità per tutti. Il suo ruolo è stato sottolineato dal Consiglio europeo in numerose occasioni ed è ormai uno strumento essenziale per rispondere a una delle principali preoccupazioni dei cittadini europei: nuovi e migliori posti di lavoro. L obiettivo della SEO è di fornire linee di orientamento e coordinamento alle politiche prioritarie per l occupazione sottoscritte dagli Stati membri a livello Ue. I Capi di Stato e di Governo hanno concordato un quadro di azione incentrato su obiettivi e politiche per l occupazione comuni. Tale coordinamento delle politiche nazionali per l occupazione a livello Ue è costruito intorno a un processo annuale come stabilito nella revisione del Trattato dell Unione del 1998, in seguito integrato in un ciclo triennale rinnovabile dopo il rilancio della Strategia di Lisbona nel Le componenti della SEO: Linee di orientamento per l occupazione, adottate ogni anno dal Consiglio su proposta della Commissione. Tali linee di orientamento riflettono le priorità comuni agli Stati membri nelle politiche per l occupazione. Dal 2005, fanno parte delle linee di orientamento integrate per la crescita e l occupazione. Programmi nazionali di riforma, elaborati dagli Stati membri ai fini della trasposizione delle linee di orientamento nelle politiche nazionali. Fino al 2005, le parti di tali programmi relative all occupazione erano conosciute come Piani d azione nazionali per l occupazione Relazioni congiunte sull occupazione, adottate dalla Commissione e dal Consiglio, che riportano i progressi realizzati ai livelli nazionale e comunitario alla luce delle linee di orientamento. Dal 2005, la Relazione comune sull occupazione costituisce il capitolo relativo all occupazione della Relazione annuale sui progressi nell attuazione della Strategia di Lisbona. Raccomandazioni specifiche ai vari paesi. Il Consiglio può inoltre adottare, su proposta della Commissione, raccomandazioni specifiche a singoli paesi sulle politiche per l occupazione che gli Stati membri dovrebbero considerare nell elaborazione dei loro Programmi nazionali di riforma. 5

7 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione 10 ANNI di Strategia Europea per lʼoccupazione Nei primi dieci anni della SEO, il tasso di occupazione dell Ue è aumentato dal 60,7% al 64,3% (vedi grafico 3), e all interno di questo dato il tasso di occupazione delle donne è passato dal 51,8% al 57,1% e quello dei lavoratori più anziani (55-64 anni) dal 35,7% al 43,5%. Negli Stati membri che hanno beneficiato più a lungo della SEO i progressi sono ancora più marcati. I tassi di occupazione hanno subito variazioni nel decennio, con diminuzioni consistenti prima del 2001, una ripresa tra il 2001 e il 2004 in particolare nei nuovi Stati membri e un declino dopo il Le riforme strutturali sui mercati del lavoro sembrano aver dato i loro frutti, un dato che si riflette nella diminuzione del tasso di disoccupazione di lunga durata dal 5% circa al 3,6% (vedi grafico 6) e in periodi medi di disoccupazione più brevi. 6

8 1. La struttura istituzionale della Strategia Europea per lʼoccupazione 1. La struttura istituzionale della strategia europea per lʼoccupazione 1.1 Origini Gli anni 90 hanno visto svilupparsi un consenso politico intorno alla natura strutturale del problema dell occupazione in Europa e sulla necessità di accelerare il tasso di crescita dell occupazione 1. Tanto la politica di stabilizzazione monetaria seguita per la preparazione dell Unione economica e monetaria (UEM) quanto la natura comune delle sfide relative all occupazione e alla disoccupazione richiedevano una risposta politica più coordinata a livello europeo. Il dibattito fu avviato durante i negoziati per il Trattato di Maastricht (1992), che rafforzava la dimensione sociale del modello europeo attraverso un protocollo sociale, che a sua volta ha portato all accordo del Consiglio europeo di Amsterdam (1997) sull inserimento nel trattato di nuove disposizioni per l occupazione. Pur confermando la competenza nazionale per le 1 Cfr. il Libro bianco su «Crescita, competitività e occupazione» di J. Delors, 1993 Articolo 128 TCE: quadro per le priorità comuni in materia di occupazione Il quadro prevede che il coordinamento delle politiche sia favorito attraverso un approccio di tipo gestione per obiettivi. Di conseguenza, gli orientamenti in materia di occupazione sono decisi di anno in anno dal Consiglio su proposta della Commissione; tali orientamenti dovranno essere accolti nei piani d azione nazionali, i quali sono valutati nella Relazione comune sull occupazione della Commissione e del Consiglio, al fine di definire gli orientamenti annuali. Dal 2000, il Consiglio, su proposta della Commissione, elabora raccomandazioni specifiche per gli Stati membri a complemento degli orientamenti in materia di occupazione. L approccio di tipo gestione per obiettivi è sostenuto anche dalla definizione di obiettivi misurabili a livello Ue o nazionale in diverse aree, nonché dallo sviluppo progressivo di indicatori statistici concordati fra la Commissione e gli Stati membri per la misurazione dei progressi raggiunti. 7

9 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione 10 ANNI L attuazione della SEO permetteva diversi approcci richiedendo il coinvolgimento di tutti gli attori i governi nazionali, le istituzioni europee, le parti sociali, la società civile, il mondo accademico, ecc. nel rispetto della diversità dei quadri istituzionali nazionali e delle pratiche in atto nel dialogo sociale. L apertura del processo di coordinamento ha portato, fra l altro, a ricorrere alle parti sociali, a livello sia nazionale sia europeo, per lo sviluppo di aziodi Strategia Europea per lʼoccupazione politiche per l occupazione, l Articolo 126 del Trattato che istituisce la Comunità europea (TCE) dichiara l occupazione una questione di interesse comunitario e gli Stati membri sono stati chiamati a sviluppare una strategia coordinata per l occupazione a livello Ue. Ampiamente ispirato dalle disposizioni del Trattato in materia di coordinamento delle politiche economiche 2 e dal coordinamento delle politiche per l occupazione lanciato al Consiglio europeo di Essen del 1994, il nuovo Articolo 128 TCE istituiva un quadro per lo sviluppo di politiche nazionali per l occupazione sulla base di interessi e priorità condivisi a livello europeo. 2 Art. 98 e 99 TCE 8

10 1. La struttura istituzionale della Strategia Europea per lʼoccupazione ni e iniziative specifiche di coinvolgimento a livello regionale e locale. Con il Trattato di Amsterdam, il Parlamento europeo, altre Istituzioni comunitarie e la Commissione per l occupazione prendono parte attiva nello sviluppo degli orientamenti in materia di occupazione. Gettyimages In previsione dell entrata in vigore del Trattato di Amsterdam, il Consiglio europeo di Lussemburgo sull occupazione (novembre 1997) inaugurava l attuazione nel nuovo metodo aperto di coordinamento incluso nell Articolo 128 TCE approvando la prima serie di orientamenti in materia di occupazione, presentati sotto forma di quattro assi principali, ovvero i pilastri degli orientamenti in materia di occupazione: occupabilità, imprenditorialità, adattabilità e pari opportunità. Tali azioni sono state una risposta a tutto campo alla sfida dell occupazione, integrando le politiche essenziali relative alla domanda e all offerta. 9

11 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione La SEO in azione 18 milioni di posti di lavoro in più La situazione occupazionale nell Ue è testimone di un chiaro miglioramento dall avvio della Strategia europea per l occupazione nel Fra il 1997 e il 2006 il tasso generale di occupazione è passato dal 60,7% al 64,3% (vedi grafici 1 e 3). In particolare dopo la revisione della strategia nel 2005, la crescita dell occupazione si è rinvigorita con tassi di occupazione in aumento e tassi di disoccupazione in declino (inclusa la disoccupazione di lunga durata). Quel che è più importante, l aumento dei tassi di occupazione e di partecipazione si è dimostrato meno sensibile alle condizioni cicliche. Ciò riflette sia l effetto delle riforme sia un cambiamento socioeconomico sostenibile. Il primo caso è dimostrato anche da un aumento del tasso di occupazione di 5,3 punti percentuali negli Stati membri che hanno varato la SEO nel Va osservato che i tassi di occupazione variano notevolmente fra gli Stati membri, andando dal 54,5% della Polonia al 77,4% della Danimarca (vedi grafico 3). 1.2 Il Trattato di Amsterdam: semplificare lʼoccupazione Il Trattato di Amsterdam, pur non pregiudicando il principio di base della competenza unica degli Stati membri in materia di politica dell occupazione, conferiva al Consiglio e alla Commissione un ruolo più forte, nuove mansioni e strumenti più forti, e avvicinava il Parlamento europeo nei processi decisionali. Anche le responsabilità delle parti sociali e le loro possibilità di intervento sono rafforzate attraverso l inserimento del Protocollo sociale nel Trattato. A parte il generale consolidamento dell approccio comunitario all occupazione, gli elementi fondamentali del Trattato di Amsterdam in questo campo sono i seguenti: 1. L impegno a raggiungere un maggiore livello di occupazione è dichiarato essere un obiettivo chiave dell Unione europea. Tale obiettivo è altrettanto importante degli obiettivi macroeconomici di crescita e stabilità. L importanza dell obiettivo occu- 10

12 1. La struttura istituzionale della Strategia Europea per lʼoccupazione pazione è stata ulteriormente rafforzata dal fatto che gli articoli relativi all occupazione sono inclusi nel Trattato come titolo a sé stante (al pari degli articoli monetari ed economici), non come semplice capitolo. 2. Si sottolinea come l occupazione sia un problema comune. Gli Stati membri si impegnano a coordinare le loro politiche per l occupazione a livello comunitario, dato che il modo in cui certe misure di mercato vengono attuate in un dato paese influisce inevitabilmente sui parametri delle politiche occupazionali degli altri Stati membri. 3. Si obbligano gli Stati membri e la Comunità a lavorare allo sviluppo di una strategia coordinata dell occupazione, promuovendo in particolare una forza lavoro esperta, formata e adattabile nonché un mercato del lavoro capace di reagire ai cambiamenti economici. 11

13 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione 4. Si sottolinea l importante elemento della semplificazione della politica dell occupazione. L articolo 127 stipula che occorre tener conto dell impatto sull occupazione di tutte le politiche europee. 5. Si crea la base per una procedura di sorveglianza dei paesi (Articolo 128). Le politiche per l occupazione degli Stati membri sono valutate annualmente nella Relazione comune elaborata dalla Commissione e dal Consiglio. Inoltre, la Commissione propone e il Consiglio adotta ogni anno degli orientamenti in materia di occupazione per gli Stati membri (in modo simile a quanto avviene in materia di politica economica e monetaria) e in base a questi gli Stati membri elaborano i rispettivi Piani nazionali per l occupazione. Infine, la Commissione può proporre e il Consiglio può adottare delle raccomandazioni per gli Stati membri. 12

14 1. La struttura istituzionale della Strategia Europea per lʼoccupazione 6. Si stabiliscono strutture permanenti, basate sul trattato (Articolo 130, la Commissione per l occupazione) che permettono un dibattito visibile, permanente e trasparente sull occupazione e su altri temi di politica strutturale a livello europeo. In questo modo si consente una migliore preparazione delle consultazioni del Consiglio. 7. Si crea la base legale per l analisi, la ricerca, lo scambio delle migliori pratiche e la promozione di misure di incentivazione all occupazione (Articolo 129) nonché altre attività intraprese dalla Commissione a livello comunitario in quest area, precedentemente assenti. 10 ANNI di Strategia Europea per lʼoccupazione 13

15 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione 1.3 Il processo di Lussemburgo: stimolare il partenariato, la cooperazione e lʼapprendimento reciproco Il metodo aperto di coordinamento del processo di Lussemburgo si è rivelato valido ed è stato considerato dal Vertice di Lisbona del 2000 come un modello da adottare anche nel quadro di altre politiche, come l inclusione sociale. Alamy - John Sturrock Un riconosciuto punto di forza del processo di Lussemburgo è la sorveglianza multilaterale. Basato sulle relazioni annuali e su indicatori comparabili, il processo ha evidenziato i risultati migliori a livello Ue. Il monitoraggio e le relazioni annuali hanno portato a scambi di informazioni più intensi e completi fra gli Stati membri e il processo di peer review definito per valutare la trasferibilità delle buone pratiche 3 ha permesso valutazioni più approfondite. Molti Stati membri hanno intensificato i contatti bilaterali e trovato ispirazione nell approccio adottato da altri paesi. La creazione della Commissione per 3 Vedi 14

16 1. La struttura istituzionale della Strategia Europea per lʼoccupazione l occupazione, che riunisce regolarmente i principali responsabili dell elaborazione e dell attuazione delle politiche nazionali per l occupazione, ha favorito questi intensi scambi. La SEO ha riconosciuto il ruolo fondamentale delle parti sociali in moltissimi campi correlati all occupazione. Gli orientamenti iniziali facevano riferimento alle parti sociali in relazione alla loro specifica area di adattabilità; tuttavia l allargamento del loro ruolo e riconoscimento è stato riconosciuto e sancito dopo il Vertice di Lisbona. Il coinvolgimento delle parti sociali nell elaborazione dei PNA a livello nazionale è sempre più ampio. Le parti sociali europee si sono a loro volta impegnate in processi di attuazione di tematiche importanti quali l apprendimento lungo tutto l arco della vita. La SEO ha sostenuto lo sviluppo di una dimensione territoriale delle politiche per l occupazione, come ha dimostrato la nascita di piani di azione territoriali (vedi sezione 3.4). Le autorità locali e regionali, in qualità sia di fornitori di servizi sociali sia di datori di lavoro locali, prendono sempre più parte all attuazione delle politiche per l occupazione, anche grazie al ricorso al Fondo Sociale Europeo, le 15

17 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione cui priorità sono state allineate alla SEO nel 2000 (vedi sezione 3.7). La cooperazione istituzionale a livello Ue è stata intensificata fra i diversi Consigli dei Ministri (in particolare l ECOFIN e i Ministri dell Occupazione/Affari sociali (EPSCO)) e delle relative commissioni 4, nonché fra i servizi della Commissione europea incaricati di elaborare e monitorare vari processi relativi alle politiche per l occupazione (p. e. nei campi dell istruzione/formazione, della politica economica, della fiscalità e dell imprenditorialità). La cooperazione fra la Commissione europea e il Consiglio, in particolare attraverso la Commissione per l Occupazione, ne è uscita rafforzata. Il Parlamento europeo è stato strettamente coinvolto nel processo annuale di revisione contribuendo così allo sviluppo della strategia, mentre altre istituzioni hanno apportato un prezioso contributo. I centri nazionali per l impiego, rappresentati in una rete attiva a livello Ue, si sono fortemente mobilitati intorno alle priorità Ue. 4 La Commissione Occupazione, la Commissione Politica economica e la Commissione per la Protezione sociale 16

18 2. Le pietre miliari della SEO 2. Le pietre miliari della SEO La SEO: a complemento della Strategia di Lisbona, rafforzandone le priorità Il successo del metodo aperto di coordinamento della SEO è stato riconosciuto al Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) dove è stato concordato un nuovo obiettivo strategico per il prossimo decennio: l Unione europea dovrebbe divenire la più competitiva e dinamica economia del mondo basata sulla conoscenza, capace di creare nuovi e migliori posti di lavoro nel quadro di una crescita economica sostenibile e di una maggiore coesione sociale. Inoltre, l attenzione della SEO è passata dalla riduzione della disoccupazione al recupero delle condizioni necessarie alla creazione della massima occupazione e l obiettivo globale dovrebbe essere l aumento del tasso di occupazione in Europa al 70%, con un incremento fino al 60% delle donne occupate, entro il La SEO in azione Maggiore partecipazione dei mercati del lavoro, diminuzione della disoccupazione L aumento dei tassi di occupazione del riflette principalmente una maggiore partecipazione dei mercati del lavoro (vedi grafico 4 che mostra un aumento di 3,7 punti percentuali per l Ue-15 e di 2,8 punti per l Ue-25). In confronto, la riduzione dei tassi di disoccupazione è stata più modesta; dal 9,8% al 7,4% per l Ue-15 e dal 9,3% al 7,9% per l Ue-25 6 (vedi grafici 2, 3 e 5) e la disoccupazione giovanile rimane tuttora fonte di preoccupazione (vedi sezione 3.3). I miglioramenti strutturali nel funzionamento dei mercati del lavoro trovano riscontro nella riduzione dei tassi di disoccupazione strutturale; maggiore efficienza nel coordinamento fra i disoccupati e i posti vacanti; processi di formazione salariale che prendono maggiormente in considerazione le condizioni economiche prevalenti e i vicoli posti dalla competitività; sviluppo di certi tipi di contratti di lavoro (part-time e lavoro a tempo determinato) che presentano una correlazione positiva con la creazione di occupazione; maggiore spesa, ma più mirata, per le politiche attive del mercato del lavoro (ALMP) strategy/index_en.htm 6 Confronto con gli Stati Uniti, dove il tasso di disoccupazione ha continuato a diminuire ed era al 4,6% nel Fonte Employment in Europe 2005, capitolo 2 17

19 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione Punchstock Il Consiglio europeo di Lisbona ha discusso i progressi compiuti nell attuazione della Strategia, che trattava una serie di altri metodi aperti di coordinamento (istruzione, inclusione sociale, pensioni, ecc.), ogni anno al Consiglio europeo di primavera. I successivi Consigli europei hanno raccomandato nuove o più forti priorità come la qualità dell occupazione (Nizza, dicembre 2000), l invecchiamento attivo e l apprendimento lungo tutto l arco della vita (Barcellona, marzo 2002). Tali priorità sono state integrate negli orientamenti in materia di occupazione unitamente agli obiettivi relativi ai tassi di occupazione. 18

20 2. Le pietre miliari della SEO 2.2 Jobs, jobs, jobs : la task force europea per lʼoccupazione Nel 2003, sono stati valutati i primi cinque anni della SEO. Sono stati osservati considerevoli progressi in materia di creazione di posti di lavoro, diminuzione della disoccupazione di lunga durata, riduzione degli aggravi fiscali sui bassi salari, diffusione di politiche per l apprendimento lungo tutto l arco della vita e per le pari opportunità per uomini e donne. Tuttavia è risultato chiaro che la Strategia avrebbe dovuto incentrarsi maggiormente sulle priorità e su una migliore governance. Gli orientamenti in materia di occupazione per il 2003 si sono pertanto articolati sulle tre priorità fontamentali della massima occupazione, della qualità nel lavoro e dell inclusione sociale, e su diversi obiettivi riquantificati (in particolare in materia di apprendimento lungo tutto l arco della vita). Quello stesso anno, una task force capeggiata da Wim Kok, ex Primo Ministro dei Paesi Bassi, è stata incaricata di realizzare un esame indipendente e approfondito delle principali sfide in materia di politiche per l occupazione. La task force avrebbe dovuto identificare le misure pratiche che avessero l incidenza più diretta e immediata sulla capacità degli Stati membri di attuare la revisione della Strategia europea per l occupazione raggiungendo gli obiettivi da essa prefissati. 19

21 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione 10 ANNI La relazione della task force sottolineava inoltre la vasta esperienza di riforme occupazionali in tutta l Ue e il potenziale di apprendimendi Strategia Europea per lʼoccupazione La relazione della task force ( Jobs, Jobs, Jobs Creating more employment in Europe ) presentava le principali sfide e priorità per stimolare l occupazione in Europa: maggiore adattabilità di lavoratori e imprese; rendere l occupazione un opzione aperta a tutti attraverso il rafforzamento delle politiche del mercato del lavoro e attenzione specifica a gruppi più vulnerabili: donne, lavoratori anziani e minoranze etniche; investire nel capitale umano, in particolare nell apprendimento lungo tutto l arco della vita, e una migliore governance dei servizi per l impiego attraverso una mobilitazione di tutti gli attori della società. La task force ha inoltre richiesto una migliore gestione della migrazione della mano d opera in vista della diminuzione della popolazione in età lavorativa e della necessità di una migliore integrazione sul mercato del lavoro dei cittadini extracomunitari. I risultati di questa relazione hanno ispirato le raccomandazioni in materia di occupazione agli Stati membri per il 2004 (inclusi i 10 nuovi Stati membri) nonché gli orientamenti in materia di occupazione per il

22 2. Le pietre miliari della SEO to reciproco fra gli Stati membri. Dal 2004 in poi la Commissione europea ha pertanto integrato le attività di peer review e scambio di buone pratiche in un programma di reciproco apprendimento 8 nel quadro dello strumento finanziario previsto dall Articolo 129 (l attuale programma PROGRESS 9 ). 2.3 Adattare la SEO allʼallargamento dellʼue Fin dagli ultimi anni 90, uno degli obiettivi della Commissione è stato di fare in modo che i paesi candidati definissero politiche per l occupazione atte a prepararli all ingresso nell Ue. L idea era che questi paesi sintonizzassero progressivamente le istituzioni e le politiche con la Strategia europea per l occupazione, permettendo così la piena attuazione del Titolo Occupazione del Trattato fin dalla loro adesione. Nell allargamento, prima a 25 nel 2004, e poi a 27 nel 2007, una vasta ed elaborata preparazione per la piena partecipazione alla SEO attraverso Piani comuni di azione ha aiutato ad assicurare un integrazione senza difficoltà dei nuovi Stati membri index_en.htm 21

23 10 anni di Strategia Europea per lʼoccupazione La SEO in azione Aumenta il tasso di occupazione, in particolare per le donne e i lavoratori più anziani Benché i due sessi e tutti i gruppi di età abbiano preso parte alla crescita dell occupazione nell Ue-25 degli ultimi dieci anni, la crescita più sostenuta si registra nel tasso di occupazione delle donne (6,2 punti percentuali) e dei lavoratori più anziani (7,9 punti percentuali). In termini di aumento netto dell occupazione, alle donne va attribuito il 62%, mentre per quanto riguarda i gruppi di età, i lavoratori più anziani (55-64 anni) sono circa un quarto (vedi grafici 7 e 8). Gettyimages - Hans Heleman 2.4 La globalizzazione e unʼeuropa che invecchia: revisione della Strategia di Lisbona All inizio del 2005 l Ue affrontava (e in parte affronta tuttora) serie difficoltà strutturali. L invecchiamento della popolazione e un declino della performance economica hanno esercitato una forte pressione sul modello sociale europeo. È stato in questo contesto che la Commissione europea ha proposto una revisione della Strategia di Lisbona, concentrandosi su una crescita solida e sostenibile, nonché sulla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro. Ciò prevedeva una completa revisione e integrazione degli assi di riforma (e dei metodi aperti di coordinamento) delle politiche relative alla macroeconomia e alla microeconomia, allo scopo di razionalizzare le sinergie a livello nazionale e le azioni comunitarie, migliorandone l efficienza. Questo processo ha portato all approvazione da parte del Consiglio europeo degli Orientamenti integrati per la crescita e l occupazione ( ). Gli otto orientamenti per l occupazione sono ora inclusi nel pacchetto di 24 orientamenti della Strategia di Lisbona, unitamente agli orientamenti macroeconomici e microeconomici (in precedenza gli orientamenti di massima per le politiche economiche) per un periodo di tre anni. 22

24 3. Caratteristiche della SEO 3. Caratteristiche della SEO 3.1 La dimensione sociale In un mondo in evoluzione, l aumento dei tassi di occupazione è indispensabile per la sostenibilità della prosperità europea e per preservare e migliorare i nostri modelli sociali. Mantenere tali valori richiede un adattamento costante nel nuovo ambiente generato dalla sempre più aspra concorrenza internazionale, dalla situazione demografica e dal passaggio a un nuovo paradigma basato sulla conoscenza. Non è necessario dover scegliere fra dimensione economica e dimensione sociale, né fra efficienza ed equità, né fra produttività e occupazione. Lo scopo della SEO è fare in modo che tutte queste tematiche comuni siano affrontate simultaneamente in un pacchetto politico coerente e inclusivo. L occupazione svolge un ruolo essenziale, tanto economico quanto sociale, nella Strategia perché solo portando più persone nel mondo del lavoro potremo garantire alle nostre società la possibilità di far fronte al cambiamento demografico. In effetti, abbiamo bisogno che siano attive più persone, di ogni età, per finanziare la spesa sociale in un contesto di invecchiamento della popolazione. In più, le ingiustizie sociali sotto forma di esclusione sociale 23

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