Considerazioni relative al Fringuello
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- Enrichetta Borrelli
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1 Considerazioni relative al Fringuello Lo schema metodologico che mi è stato sottoposto può essere ritenuto valido per il calcolo delle "piccole quantità". Nota infatti la dimensione del contingente che attraversa il nostro Paese durante il passo postnuziale, su cui dovrebbe avvenire il prelievo in deroga, noto altresì il tasso di mortalità, si può calcolare la frazione su cui si andrebbe ad esercitare il prelievo stesso e quindi dedurre la quantità da prelevare come massimo, stante che un 3% di essa può essere ritenuto accettabile, secondo la Guida Interpretativa (G.I.). Tuttavia appare lecito fare alcune considerazioni in margine ad una lettura della G.I. stessa ed alle condizioni da essa poste per accedere ad un percorso di richiesta di deroga, così come qui di seguito esposte. 1)- Esiste un'altra soluzione soddisfacente? Sebbene la richiesta di prelievo in deroga in oggetto rientri nel campo di applicazione dell'art. 9 par. 1 lett. c), appare assai arduo rispondere alla condizione generale della esistenza di soluzioni alternative soddisfacenti. La soluzione è ovviamente non cacciare, comportamento che sarebbe congruo con quanto riportato al par della G.I....modificare il proprio comportamento per il perseguimento di un interesse generale. Non esistendo soluzioni alternative il passo successivo richiesto è quello della verifica di un impiego misurato. 2)- Impiego misurato Come indica il par della G.I. È lecito chiedersi se la esistenza di soluzioni soddisfacenti possa essere mai soddisfatta in rapporto alla caccia. Dunque, stante la richiesta di caccia in deroga, non esistono altre soluzioni soddisfacenti. Sempre al medesimo paragrafo si riporta che la caccia sportiva può essere considerato un impiego misurato in quanto nella fattispecie della presente richiesta, essa non è affatto funzionale ad ottenere un incremento del periodo di prelievo della specie (vedi par ); anzi si dovranno richiedere periodi di prelievo ristretti al picco di passaggio della specie in Italia così come desumibili dai dati di Spina e Volponi (2008). Si deve giustificare tuttavia in termini espliciti il motivo di richiesta della deroga, escludendo quelli legati a tradizioni, per quanto radicate (vedi par ). Sempre in margine all'impiego misurato, nella fattispecie della presente richiesta non intercorrono problematiche di contridere al disposto dell'art. 7 par. 4 della Direttiva, in particolare riferimento al par della G.I, e dunque nulla osta in tal senso. 3)- Stato della popolazione Secondo il paragrafo della G.I. una deroga a norma dell'art. 9 par.1 lettera c), non è giustificata per una specie con uno stato di conservazione sfavorevole.
2 Il fatto non ricorre per il Fringuello, definito da Bird Life Int. (2004) come "Secure" ma "the species is evaluated as Least Concern" in Bird Life Int. (2014). Gli si riconosce infatti un moderato declino sebbene non sufficiente ad avvicinare la soglia della categoria "Vulnerable" sia considerando il criterio del Trend popolazionistico che del Trend dimensionale (size criterion). In Italia la specie è considerata "stabile" dal recente report sugli Uccelli Comuni in Italia (Rete Rurale Nazionale & LIPU, 2011). Dallo stesso report si evince che il Fringuello è la quarta specie per numero di coppie tra quelle censite. In Brichetti e Fracasso (2013) la popolazione italiana è data in recente tendenza alla stabilità o all'incremento con locali espansioni di areale. Il moderato declino potrebbe essere un elemento di incertezza nell'accettare la richiesta di prelievo, in quanto la situazione della popolazione nidificante di fringuello in Francia, paese di forte provenienza del contingente migratorio che attraversa l'italia (Spina e Volponi, 2008), è in contrazione (BirdLife Int. 2004). 4)- Stima della popolazione da considerare nel calcolo delle piccole quantità La popolazione globale di Fringuello è stimata da BirdLife Int. (2014) tra e individui (ma sono necessarie ulteriori validazioni). In Europa è stimata tra 390 milioni e 720 milioni di individui. Rispetto a quanto da Voi considerato, appare valida quest'ultima stima piuttosto che la globale ai fini di una valutazione quantitativa per le ovvie ragioni di tener conto di popolazioni potenzialmente interessate al prelievo in quanto svernanti/transienti in Italia. Ammesso che la stima di Bani et al. (1999) da Voi citata, sia affidabile, le assunzioni fatte ai punti 2 e 3 del Vostro documento possono ingenerare critiche. Infatti se la previsione di passo è di milioni, 200 milioni non è il valore medio ma un ipotetico valore assegnato arbitrariamente al campione. 5)- Calcolo piccole quantità Seguendo pedissequamente l'esempio riportato sulla G. I. per il calcolo delle "piccole quantità" e prendendo come tasso di mortalità quello del 47% riportato in Cramps e Perrins (1994) per la popolazione russa (una delle aree che sono più interessate dalla migrazione verso il nostro Paese, secondo Spina e Volponi, 2008) si può tracciare il seguente schema: 400 milioni valore (minimo) della popolazione europea (BirdLife Int., 2014) Tasso di sopravvivenza degli adulti 53% = 212 milioni dopo un anno
3 Reclutamento necessario (la popolazione è circa stabile secondo BirdLife Int., 2014) = 188 milioni Ponendo la mortalità giovanile al livello del 50% (prudenzialmente) occorrono 188 x 2 = 376 milioni per mantenere stabile la popolazione. La popolazione di riferimento è dunque ( ) milioni = 776 milioni in autunno. Applicando la mortalità complessiva del 47%, si può considerare la morte di 364,72 milioni di esemplari. L'1% di tale cifra è pari a 3,64 milioni di esemplari. Una soglia di 3,64 milioni può essere considerata una piccola quantità a livello europeo. Tale quantità deve essere prelevata in condizioni rigidamente controllate ed in modo selettivo secondo il disposto della G. I. 6)- Ulteriori, rapide, considerazioni Quanto su esposto tende a mettere in evidenza i punti focali del disposto dall'art. 9 ai fini di una richiesta di deroga, con un commento al documento che mi era stato sottoposto. L'iter di richiesta è dominato ovviamente dalla metodologia di calcolo delle piccole quantità, in quanto le altre condizioni poste dalla G.I. paiono superabili. In particolare la scelta del parametro quantitativo di partenza non è scevra da incertezze: sul numero di svernanti/migranti in autunno in Italia si possono fare solo supposizioni, non essendoci dati riconosciuti come validi ad ipotizzare la stima degli individui che si affacciano sul nostro paese ( né in nessun altro!). Considerare come ho fatto la popolazione minima stimata in Europa come punto di partenza può essere condivisibile o meno, dal momento che non essendo stimabile il contingente migrante non è nota nemmeno la frazione di tale popolazione che si riversa attraverso l'italia... Partire dall'estremo inferiore della forbice di stima potrebbe però essere la scelta di porsi nelle condizioni di maggior sicurezza possibile. Il prelievo della risultante quantità potrebbe realmente non interferire con le finalità generali di protezione della Direttiva Uccelli né compromettere gli andamenti demografici della popolazione europea nel suo complesso.
4 Considerazioni relative allo Storno Quanto prima espresso ai punti 1) e 2) rimane valido anche per lo storno. 7)- Stato della popolazione Nel suo range europeo la popolazione di storno è andata incontro ad andamenti contrastanti, con declino dei contingenti nidificanti in tutta una fascia centrosettentrionale (Francia compresa) del subcontinente. Al contrario tali contingenti sono aumentati o si sono mantenuti stabili nella fascia centromeridionale (BirdLife Int: 2004). In Italia ad esempio la specie è in incremento moderato sia in coppie censite che in area occupata (Rete Rurale Nazionale & LIPU 2011, 2012). Secondo il paragrafo della G.I. una deroga a norma dell'art. 9 par.1 lettera c), non è giustificata per una specie con uno stato di conservazione sfavorevole. Lo storno è specie classificata da BirdLife Int. (2004) come SPEC 3 con uno status definito come Declining. Una simile situazione porta ad escludere il prelievo in deroga non fosse però intercorsa per l'italia una situazione di continuo incremento dei nidificanti negli ultimi 25 anni, tale da portare la specie ad essere iscritta tra quelle pest per i diffusi danni che provoca (Baldaccini 1990; Andreotti et al 1997). Questo stato di cose, con una popolazione italiana stimata in BirdLife Int (2004) in (1 milione 3 milioni ) di cp e da Brichetti e Fracasso (2013) in milioni di cp, deve essere tenuto nella massima considerazione ai fini delle richiesta del prelievo in deroga. 8)- Calcolo piccole quantità Sempre seguendo l'esempio riportato nella G.I., e prendendo tra i tassi di mortalità riportati per lo storno nella Fig. 8 della suddetta G.I., quelli di Coulson (1960) per l'intera popolazione, e di Beklovà (1972) per i giovani del 1 anno, si può tracciare il seguente schema: 46 milioni valore minimo di individui della popolazione europea (BirdLife Int., 2014) Tasso di sopravvivenza degli adulti 47% = dopo un anno Reclutamento minimo necessario per assicurare una stabilità di popolazione = Essendo la mortalità giovanile del 68.1% occorrono = (arrotondata per difetto) per mantenere stabile la popolazione. La popolazione di riferimento è dunque ( ,426) milioni = 122,426 milioni in autunno.
5 Applicando la mortalità complessiva del 53%, si può considerare una mortalità annuale di 64,885 milioni di esemplari. La G. I. considera possibile un prelievo tra l'1 ed il 5% della mortalità annuale (par ), pertanto una soglia di 1,95 milioni può essere considerata una piccola quantità a livello europeo per lo storno. Tale quantità deve essere tuttavia prelevata in condizioni rigidamente controllate ed in modo selettivo secondo il disposto della G. I. Prof. Natale Emilio Baldaccini, direttore CIRSeMAF
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