STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM ANNO ACCADEMICO

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1 STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM ANNO ACCADEMICO LA 46 (1996)

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3 STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM ANNO ACCADEMICO I. STUDENTI Nell anno accademico hanno frequentato lo Studium Biblicum Franciscanum 57 studenti, di cui 33 ordinari, 1 straordinario e 23 uditori. Uno studente ha conseguito la laurea, 3 la licenza e 4 il diploma di formazione biblica. Tesi di Licenza MARINHO A.E., O homem todo é salvo. Um estudo exegético e teológico de Lc 17,11-19, 67 pp. (moderatore: G.C. Bottini). MAZUR R., Preghiera e fede nell attesa del Figlio dell uomo. Studio esegetico-teologico di Lc 18,1-8, 97 pp. (moderatore: G.C. Bottini). TYROL A., L amore di JHWH verso gli esuli di Babilonia in Is 43,1-13. Aspetti critici ed esegetici, VII-119 pp. (moderatore: V. Ravanelli). Tesi di Laurea DOZIO Paolo, Fonetica e fonologia dell ebraico tiberiense. Principi per una lettura del materiale sonoro della poesia ebraica biblica, Gerusalemme 1996, 291 pp. (patrono: A. Niccacci; correlatore: M. Pazzini; censore: B. Chiesa). Fonetica e fonologia; foni, fonemi e tratti distintivi. Sono, questi, alcuni termini che fanno parte del lessico, assai vasto e tecnico, del biblista. Compaiono talvolta nei dizionari terminologici ad uso degli studenti di scienza biblica, ma il loro effettivo utilizzo e diremmo anche la simpatia che possono evocare, è molto marginale. Certo, le grammatiche ebraiche iniziano con un capitolo introduttivo intitolato fonetica; alcuni commentari biblici si soffermano su alcuni aspetti sonori del brano in esame ma, in generale, la distanza tra le scienze fonetica e fonologia e il campo esegetico è notevole. Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di suscitare o stimolare l interesse verso tali scienze per poter penetrare e apprezzare l aspetto sonoro

4 494 STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM della poesia biblica. Se tra i vari usi della lingua, quello poetico è l unico per il quale tale aspetto del messaggio abbia importanza, credo sia valsa la pena di intraprendere un viaggio in questo settore scientifico. Il capitolo primo ha risposto ad una prima e fondamentale esigenza: introdurre il lettore poco esperto nel mondo della fonetica articolatoria e mostrare come vengono eseguiti e rappresentati graficamente i vari foni o suoni, consonantici e vocalici, che ogni persona è in grado di produrre. L Associazione Fonetica Internazionale (AFI o, in inglese, IPA), composta da oltre trecento fonetisti di tutto il mondo, ha redatto nel 1989 (III ed.) un alfabeto fonetico per fissare un preciso segno per ogni suono linguistico, ed esso è stato la base per trascrivere i suoni ebraici in tutto il lavoro. La seconda esigenza, essenziale per entrare nel mondo linguistico biblico, è stata quella di rispondere ad alcune questioni un po spinose. Quale ebraico? Arcaico, classico, tardo, medievale, moderno? E quali sono gli strumenti letterari che permettono di comprendere la pronuncia dell ebraico in ciascuno di questi periodi? Il secondo capitolo ha affrontato questi problemi e ha indicato, fra le tante possibilità, l ebraico medievale, per la precisione: l ebraico tiberiense. Le ragioni di questa scelta risiedono nel fatto che, attualmente, è impossibile pervenire alla conoscenza della pronuncia (consonantica e soprattutto vocalica) dell ebraico biblico prima di questo momento storico. L epoca medievale è la più propizia per lo studio fonetico / fonologico della lingua ebraica. E il periodo da cui provengono i codici biblici oggi in uso tra gli studiosi, in cui sono stati fissati i criteri di lettura del testo biblico (il sistema di vocalizzazione tiberiense, ossia vocali, accenti e masora), al quale risalgono numerosi trattati grammaticali e nel quale compaiono e si sviluppano diverse tradizioni di lettura del testo biblico. Con una solida base fonetica e con un ambito storico definito, è stato possibile affrontare la prima tappa del viaggio: visitare i commenti, talvolta ampi, talvolta lapidari, dei grammatici medievali per stabilire il suono di ciascuna consonante ebraica. La differenza con la pronuncia indicata dalle grammatiche contemporanee è rilevante solo per le consonanti w e r. Secondo la nostra ricerca (capitolo terzo), la prima veniva eseguita con il fono [v], come la v nell italiano vento, mentre la seconda [-], come la r nel tedesco Rad o nel francese sorte. La seconda tappa, che concerneva i suoni vocalici, è stata ricca di sorprese. Il nostro udito, formato sulla identica esecuzione fonica del pata e del qameß e sulla realizzazione dello sheva mobile con il suono [ ] brevissimo, è invitato, seguendo i grammatici medievali, a leggere e ad ascoltare il pa a con il fono [a], il qameß con il suono [O] come la o nell italiano notte, e lo sheva con il fono [Ä] brevissimo, per i casi normali, e con altri tre modi di pronuncia (più un quarto che raggruppa le realizzazioni ben conosciute dei tre a ef) in dipendenza delle consonanti ([jha e y) e dell accento ga ya (capitolo quarto).

5 ANNO ACCADEMICO La tappa successiva ha incontrato un altro settore scientifico della linguistica: la fonologia e fonematica. Anche qui, come per la fonetica, è stata necessaria una breve preparazione, il capitolo quinto, per definire la terminologia e gli ambiti metodologici nei quali affrontare la fonologia dell ebraico tiberiense. Il capitolo sesto, dopo aver messo in evidenza i limiti imposti dalla esiguità di informazioni storiche, ha esaminato alcuni aspetti della fonologia dell ebraico seguendo le linee metodologiche espresse nel capitolo precedente. L esame fonologico, che ha portato a stabilire i fonemi e gli allòfoni dell ebraico, ha confermato il parere di molti studiosi circa il carattere allofonico della pronuncia fricativa delle begadkefat e dei tre a ef. Solo riguardo alla consonante in ci siamo discostati dalla opinione generalmente accettata. Qui, la scelta di un preciso periodo storico della lingua ebraica e lo studio effettuato sulla base dei grammatici medievali non potevano essere elusi. Nel periodo tiberiense, questa consonante veniva pronunciata con il fono [s], esattamente come la consonante samekh. Ciò significa che, nonostante la presenza di alcune coppie minime foniche nel testo biblico, non è possibile considerare i grafemi s e c appartenenti a due fonemi diversi. Le due consonanti perciò condividono un unico fonema in questa epoca storica: /s/. Stabiliti i fonemi e gli allòfoni dell ebraico tiberiense, abbiamo redatto una tabella dei cosiddetti tratti distintivi : una serie di tratti fonologici sufficienti a distinguere, con le specificazioni negative e positive, i fonemi dell ebraico tiberiense. L ultima tappa del nostro lavoro ci ha condotto nell ambito della poetica biblica. Nel capitolo settimo abbiamo anzitutto esaminato alcuni procedimenti letterari che riguardano l aspetto fonico: l allitterazione, l assonanza e la rima. Non ci è parso utile sviluppare tali fenomeni fonici perché, nonostante le differenti definizioni degli studiosi, essi sono ampiamente trattati nei manuali di poetica biblica. Non ci siamo neppure chiesti quale è il loro scopo nell ambito poetico, perché queste tecniche non si possono racchiudere, dal punto di vista funzionale, in nessuno schema di catalogazione. Il loro utilizzo, a nostro avviso, va sempre esaminato caso per caso, in connessione con gli altri procedimenti di analisi della poetica. Abbiamo invece approfondito il ricorso dell onomatopea con un metodo volto a considerare non solo la mera reiterazione dei suoni in alcuni lessici, ma anche il rapporto tra di essi, tramite l osservazione sia dei foni quantitativamente dominanti, sia della loro posizione nelle parole. L ultima parte del settimo capitolo ha cercato di rispondere a due domande: come deve essere condotta l analisi fonologica in un testo biblico e quale è il suo rapporto con gli altri procedimenti di studio del testo poetico. A nostro avviso, la valutazione del materiale sonoro non può essere condotta sulla base delle nostre sensazioni, sull ascolto degli effetti sonori che la nostra sensibilità poetica o la nostra fantasia può evidenziare. Non si vuole assolutamente sminuire l opera di quei (pochi) studiosi che non solo vedono il testo, ma anche lo ascoltano, tuttavia crediamo sia importante stabilire una griglia di criteri per la lettura fonologica di un brano poetico biblico, nella quale confrontare le

6 496 STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM nostre sensazioni e dalla quale scoprire altri effetti fonici meno evidenti ad una lettura condotta ad orecchio. L intero sforzo di questo lavoro sulla lingua ebraica tiberiense, prima fonetico e poi fonologico, ha la sua ragione proprio in questa tappa finale. I criteri di analisi fonologica esposti, sono ancorati su una pronuncia dell ebraico che ha una seria testimonianza storica, diversamente da quella continuamente proposta dalle grammatiche contemporanee, e desiderano guidare lo studio dell aspetto sonoro di un brano biblico limitando la comprensione soggettiva, anche perché un lettore non affronta mai vergine la lettura di un testo. Che la waw venisse pronunciata / v / e il qameß / O /, per esempio, non è senza conseguenze nella valutazione del materiale sonoro. Certo, la migliore analisi sarebbe quella svolta possedendo l intero quadro fonologico di ogni momento storico della lingua ebraica nel quale scrivono gli autori biblici, ma sappiamo che ciò non è possibile. La seconda domanda affronta il problema dell integrazione dell analisi fonologica con gli altri procedimenti di studio del testo biblico. In molti casi il livello di analisi sonoro rafforza quello semantico, grammaticale, sintattico, ecc., ma non mancano esempi in cui viene a mancare tale sovrapposizione o equivalenza e l interpretazione del brano deve tenerne conto. L analisi fonologica mette in luce, con l allitterazione, l assonanza, l onomatopea, ecc., l aspetto sonoro che è tipico e costitutivo della poesia e che oltrepassa quello puramente razionale (P. Dozio). Pubblicazione di tesi MAZZEO Michele, La sequela di Cristo-agnello in Apocalisse 14,1-5. La dimensione escatologico-apocalittica della sequela cristiana nel libro dell Apocalisse (Pars dissertationis), Reggio Calabria 1996, 102 pp. II. Nuovi volumi nelle serie dello SBF S. Loffreda, La Ceramica di Macheronte e dell Herodion (90 a.c. 135 d.c.) (Collectio Maior 39), Jerusalem 1996, 217 pp. e 5 tavole fuori testo. A. Lancellotti, Grammatica dell Ebraico biblico a cura di A. Niccacci (Analecta 24), Jerusalem - Assisi 1996, 200 pp. F. Manns, L Israël de Dieu. Essais sur le christianisme primitif (Analecta 42), Jerusalem 1966, 339 pp. A.M. Buscemi, Paolo. Vita, opera e messaggio (Analecta 43), Jerusalem 1996, 335 pp.

7 ANNO ACCADEMICO S. Loffreda, Luce e vita nelle antiche lucerne cristiane della Terra Santa (Museum 13), Jerusalem 1995, 53 pp.; ill. Liber Annuus 45 (1995) 672 pp.; 84 pls. G. Bissoli (a cura di), Gerusalemme. Realtà sogni e speranze. Corso di aggiornamento biblico-teologico aprile 1995, Jerusalem III. Attività archeologica L indagine di scavo è stata ripresa al Monte Nebo in diversi settori del monastero, così anche a Kh. al-mukhayyat, sull acropoli, negli ambienti a occidente della chiesa di S. Giorgio. A Nitl, un villaggio a 10 km da Madaba, è stato ripreso lo scavo di una chiesa, interrotto dopo una settimana di lavori nell estate A Umm al-rasas si è portata a termine l indagine all interno della chiesa di S. Paolo nel settore centrale del quartiere fuori le mura del castrum, tra il complesso di S. Stefano e quello della chiesa dei Leoni. Una relazione più dettagliata di tutti questi lavori è disponibile nella sezione: Ricerca storico-archeologica in Giordania. Il furto di tutti i 13 miliari del V Miglio e la frantumazione di alcuni miliari del VI Miglio della strada romana, percorsa da secoli dai pellegrini per raggiungere da Gerusalemme il santuario di Mosè sul Nebo, ci ha spinto a riprenderne lo studio. Il risultato più interessante è stato la scoperta di un nuovo miliario completo di scritta al VI Miglio, ricordato dall Onomasticon di Eusebio e dalla pellegrina Egeria. I miliari superstiti sono presentati da padre Michele Piccirillo in un articolo in questo stesso volume. IV. Convegni e Simposi Dal 9 al 13 aprile 1996 si è tenuto il XXVII corso di aggiornamento biblicoteologico dedicato al tema: Alle origini della Chiesa in Terra Santa. Al Corso, organizzato da P. Robaert, hanno partecipato circa 80 persone, in gran parte religiosi e religiose. Hanno tenuto lezioni diversi professori dello SBF e altri esperti. Il corso è stato concluso da un intervento di Mons. Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme. V. Biblioteca Dal 30 marzo 1996 Plácido Robaert è il nuovo Bibliotecario dello SBF. Nello svolgimento delle sue funzioni è coadiuvato da un Consiglio com-

8 498 STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM posto, oltre che dallo stesso bibliotecario, da A. Niccacci, E. Alliata e G.C. Bottini. VI. Museo dello SBF I Codici Liturgici Latini in deposito provvisorio presso l Archivio di Stato di Bari sono stati esposti presso il Palazzo Giovene a Molfetta dal 28 giugno al 15 luglio. Del lotto di oggetti metallici consegnato per il restauro al Dott. Roberto Conti, Direttore del Museo del Duomo di Monza, è tornata restaurata dall Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l eulogia di piombo di epoca crociata. Gli oggetti inviati per l esposizione Die Reise nach Jerusalem ( ), organizzata dalla Jüdische Gemeinde zu Berlin, sono tornati al Museo ( ). Sono stati inviati negli Stati Uniti d America, al North Carolina Museum of Art, per una mostra su Sephoris i seguenti oggetti: (1) l iscrizione in mosaico di Rabbi Tanhum; (2) due eulogie di S. Mena (collezione Godfrey); (3) piatto di terra sigillata da Betania. In vista della riorganizzazione della collezione numismatica, più di 300 monete sono state fotografate da Zev Radovan (per il nostro archivio fotografico). VII. Avvenimenti di rilievo Dal 3 al 23 novembre 1995 si è svolto un corso di aggiornamento per animatori di pellegrinaggio cristiano in Terra Santa, che ha visto impegnati nelle lezioni i docenti dello SBF. Le escursioni (Galilea, Giordania e Sinai) sono state guidate da E. Alliata, P. Kaswalder e V. Ravanelli. L 8 novembre 1995 ha avuto luogo la prolusione dell anno accademico, tenuta da Marco Adinolfi. Il tema, La Sacra Scrittura nei Sermones di S. Antonio da Padova, era stato scelto per commemorare l ottavo centenario della nascita del Dottore evangelico. Visita canonica del M. R. P. Heinrich Fürst, Visitatore Generale del PAA in previsione del rinnovo delle autorità accademiche (17 novembre 1995). Dal 2 al 19 febbraio 1996 alcuni studenti e docenti dello SBF partecipano a un escursione / seminario in Turchia organizzata da M. Adinolfi e A. Niccacci. Relazione delle attività svolte da professori e studenti e Cronaca sono state pubblicate dai due responsabili del seminario nel volumetto: L Apocalisse, Modena: Associazione Culturale Eteria - OFMCapp Dalla Francia giunge la notizia della morte di Evode Beaucamp ofm (Provincia di Lione), più volte apprezzato docente allo SBF (10 febbraio 1996).

9 ANNO ACCADEMICO Il primo marzo 1996 si addormenta nel Signore Antonio Battista ofm della Custodia di Terra Santa. Fu superiore alla Flagellazione nel triennio Ripetutamente e in vario modo collaborò con membri dello SBF, in particolare con B. Bagatti col quale pubblicò quattro volumi nella Collectio Minor. Alla commemorazione, tenuta il 13 agosto 1996 al paese natale (Rignano Garganico, Bari) in sua memoria, è intervenuto a nome dello SBF G.C. Bottini con una relazione su Antonio Battista missionario e studioso in Terra Santa. Dal 2 al 10 marzo 1996, sotto la presidenza di Vincenzo Battaglia, vice Rettore del PAA, si svolgono le elezioni per il rinnovo delle cariche allo SBF. F. Manns viene eletto Direttore e Pro-decano dello SBF (5 marzo); J. Kraj, Moderatore dello STJ (6 marzo). Nei giorni successivi è stato completato l organico, con l elezione dei responsabili dei diversi uffici. Il 17 maggio 1996 lo Studium entra in Internet. Il nostro indirizzo di E- mail è il seguente: <sbfnet@netvision.net.il> mentre la Homepage è: oppure: 1/www1/ofm/sbf/SBFmain.html. Difesa della tesi di laurea di P. Dozio ofm sul tema Fonetica e fonologia dell ebraico tiberiense. Principi per una lettura del materiale sonoro della poesia ebraica biblica (15 giugno 1996). Una sintesi della tesi è riportata sopra. Nei mesi di luglio-agosto 1996 M. Pazzini ha organizzato il decimo corso di ebraico moderno al quale hanno partecipato dodici studenti di diversa origine, quasi tutti provenienti da ambienti accademici, in particolare dagli studi biblici. Le insegnanti israeliane sono state Rivka e Edna. Diversi professori e ricercatori sono stati tra noi per un soggiorno di studio. J.-M. Sevrin ofm dell Università di Louvain la Neuve ha trascorso un semestre sabbatico, durante il quale ha tenuto anche alcune conferenze sui manoscritti di Nag Hammadi e sul Vangelo secondo Giovanni ( ). Allo studio della letteratura araba cristiana si sono dedicati presso di noi Wadi Abullif, Centro francescano SOC del Cairo ( ) e B. Pirone, Istituto Orientale di Napoli ( ). Per tre settimane i proff. E. Arslan (Museo civico - Milano) e B. Callegher (Museo Bottacin - Padova), assistiti dal nostro amico C. Colombo, hanno continuato lo studio iniziato lo scorso anno delle monete provenienti dagli scavi di Cafarnao. Tra i graditi ospiti e visitatori dello SBF ricordiamo: Mons. Tarcisio Cortese, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea ( ); L. Devillers, École Biblique - Gerusalemme ( ); C. Dauphin, CNSR - Parigi ( ); Card. Silvano Piovanelli, arcivescovo di Firenze ( ); quindici vescovi argentini in Pellegrinaggio ( ); L. Di Segni, Univ. Ebraica - Gerusalemme ( ); M. Perani, Univ. - Bologna (6.1.96); H. Gitler, Museo d Israele - Gerusalemme ( ); L. Perrone, Univ. - Pisa e K. Hintlian ( ); R.P. Bruno Dupuis, Commissario di TS per la Francia ( ); G. Goldenberg, Univ. Ebraica - Gerusalemme ( ); Mons. Sergio Govi, ve-

10 500 STUDIUM BIBLICUM FRANCISCANUM scovo emerito di Bossangoa (2.4.96); B. Rossi, Semin. regionale - Siena ( ); S. Kremer, Segretario Gen. per la formazione e gli studi ofm ( ); A. Rüdeberg, Univ. La Sapienza - Roma ( ); R. Bonanno ( ); L. Mazzinghi con professori e studenti del Seminario di Firenze ( ). Una gradita visita ci è stata fatta da S. E. Stanislas L. de Laboulaye, console di Francia a Gerusalemme ( ).

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