Sogei. Allegato 2 CAPITOLATO TECNICO PER L ACQUISIZIONE NUMERICA DI MAPPE DEL CATASTO TERRENI

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1 Sogei Allegato 2 CAPITOLATO TECNICO PER L ACQUISIZIONE NUMERICA

2 INDICE PREMESSA... 2 PARTE PRIMA... 6 A. OGGETTO E MODALITA DEL RITIRO... 7 B. EFFETTUAZIONE DELLE COPIE... 9 C. OGGETTO E MODALITA DELLA CONSEGNA PARTE SECONDA A. AGGIORNAMENTO DELLE MATRICI B. BANCA DATI CARTOGRAFICA C. ACQUISIZIONE NUMERICA E FORMAZIONE DELLA BANCA DATI D. FORMAZIONE DELLE TABELLE DI COLLEGAMENTO E. PRODOTTI OGGETTO DELLA CONSEGNA F. ARCHIVI E SUPPORTI MAGNETICI PARTE TERZA A. CONTROLLO DI ACCETTAZIONE B. MODALITA DI COLLAUDO C. RISULTANZE DEL COLLAUDO SUB ALLEGATI AL CAPITOLATO TECNICO PER L ACQUISIZIONE NUMERICA

3 PREMESSA Negli atti del Catasto Terreni, il territorio di un determinato Comune è suddiviso, cartograficamente, in mappe catastali, corrispondenti di regola al comune amministrativo. Quando il territorio comunale è suddiviso in sezioni censuarie, la mappa viene invece formata per sezioni. La mappa di ciascun comune, o sezione, è, a sua volta, suddivisa in fogli di mappa con formato uniforme di cm 70 x 100. Su ciascun foglio di mappa catastale sono riportate le particelle catastali, i fabbricati, le strade, i corsi d acqua nonché tutti gli altri elementi topografici, distintivi della porzione di territorio rappresentata. Il foglio di mappa riportato su supporto trasparente indeformabile, atto a garantire e mantenere nel tempo caratteristiche di indeformabilità e precisione, è denominato matrice. Il foglio di mappa costituito originariamente da copia eliografica della matrice su supporto cartaceo è denominato copione di visura. L ordinario lavoro di aggiornamento e di visura del foglio di mappa viene effettuato sul copione di visura. Con una frequenza media quinquennale si procede, poi, all aggiornamento delle matrici dai corrispondenti copioni di visura. Quando è necessario rappresentare a scala maggiore qualche particolare porzione del territorio di un foglio di mappa, l Ufficio provvede a farne uno sviluppo, disegnandolo, se possibile, negli spazi liberi del medesimo foglio e ove ciò non sia possibile, su fogli separati, denominati allegati. Ciascun foglio di mappa è identificato con un suo proprio numero (foglio 1, 2, 3, ecc.), mentre gli sviluppi e gli allegati sono identificati con una lettera nell ambito del numero di foglio (sviluppo e/o allegato A, B, C, etc.. del foglio 1). La particella ha un identificativo proprio e di norma univoco nell ambito del foglio di mappa, comprensivo dei suoi eventuali allegati e sviluppi. Nel presente capitolato sono definite le modalità che la Società dovrà seguire per l effettuazione del servizio di: a) aggiornamento manuale delle matrici dei fogli di mappa del Catasto Terreni dai corrispondenti copioni di visura ; b) acquisizione numerica, su supporto magnetico, delle matrici, aggiornate come da precedente punto, o dei copioni di visura, nei casi in cui non siano disponibili le corrispondenti matrici; c) formazione della tabella di collegamento fra foglio di mappa del Catasto Terreni ed abbozzo di mappa del Catasto Urbano. 2

4 Ai termini elencati di seguito va associato il significato riportato a fianco di ciascuno di essi. Amministrazione : Ministero delle Finanze. SOGEI : SOGEI - Società Generale d Informatica S.p.A.. Società : il soggetto aggiudicatario. Ufficio/Uffici : Uffici Tecnici Erariali o Uffici del Territorio, presso i quali si trovano i fogli di mappa del Catasto Terreni. servizio : l aggiornamento manuale delle matrici dai relativi copioni di visura e l acquisizione numerica su supporto magnetico delle matrici così aggiornate, o dei copioni di visura, nei casi in cui non siano disponibili le corrispondenti matrici. calendario operativo : piano delle attività, facente parte integrante del presente capitolato tecnico, indicante le unità di lavorazione e, per ciascuna di esse, gli Uffici interessati, la data di inizio delle operazioni relative al servizio, nonché il numero stimato delle mappe oggetto delle stesse. unità di lavorazione : la parte delle matrici e dei copioni di visura che saranno oggetto di distinta lavorazione, secondo le modalità e i tempi indicati nel calendario operativo allegato al presente capitolato tecnico. particella : porzione elementare del territorio di un Comune della medesima classe, qualità e destinazione, i cui limiti sono rappresentati nella mappa. foglio di mappa : disegno delle particelle e degli altri elementi topografici di una porzione di territorio di un Comune, rappresentata su un unico foglio. matrice : foglio di mappa del Catasto Terreni su supporto indeformabile generalmente di tipo trasparente. 3

5 copione di visura : copia eliografica della matrice sulla quale vengono riportati, di volta in volta, gli aggiornamenti geometrici, utilizzato per la visura della mappa al pubblico e per aggiornare la matrice. allegato : parte del foglio di mappa che è stata riportata, con scala diversa, su un nuovo foglio. sviluppo : parte del foglio di mappa che è stata riportata, in scala diversa, su una zona libera dello stesso foglio. mappa : foglio di mappa o allegato del Catasto Terreni; lo sviluppo non rientra nella definizione di mappa. abbozzo urbano : abbozzo di mappa contenente le particelle e gli altri elementi topografici significativi per il Catasto Urbano. prontuario di abbozzo urbano : elenco delle particelle presenti nell archivio censuario-amministrativo del Catasto Urbano riferite ad un abbozzo urbano per il quale deve essere formata la tabella di collegamento. tabella di collegamento : elenco degli identificativi delle particelle dell abbozzo urbano e delle particelle del foglio di mappa terreni rappresentanti la stessa porzione territoriale. cartellina di consegna : cartellina opportunamente identificata contenente documenti cartacei inerenti l unità di lavorazione. La Società dovrà effettuare le seguenti attività: ritiro dall Ufficio dei copioni di visura; copia dei copioni di visura; consegna all Ufficio delle copie dei copioni di visura; 4

6 ritiro dall Ufficio delle matrici; copia delle matrici prima del loro aggiornamento; aggiornamento manuale delle matrici dai corrispondenti copioni di visura; acquisizione numerica delle matrici aggiornate o dei copioni di visura; riconsegna all Ufficio dei copioni di visura, delle matrici aggiornate; consegna all Ufficio delle copie delle matrici non aggiornate; consegna alla SOGEI dei supporti magnetici e all Ufficio dei disegni prodotti al termine delle fasi di aggiornamento e di acquisizione. Per i soli Uffici interessati dalla formazione delle tabelle di collegamento la Società dovrà inoltre effettuare le seguenti attività: copia presso l Ufficio delle mappe urbane da collegare; ritiro dall Ufficio o dalla Sogei dei supporti magnetici contenti i prontuari di abbozzo urbano; formazione delle tabelle di collegamento; consegna alla Sogei di supporti magnetici contenenti le tabelle; consegna all Ufficio delle copie delle mappe urbane. Nella prima parte del documento sono descritte le attività relative al ritiro del materiale necessario all espletamento dei lavori ed alla successiva consegna dei prodotti previsti, per ogni unità di lavorazione. Vengono inoltre descritte le modalità di produzione delle copie delle matrici e dei copioni di visura. Nella seconda parte del documento vengono descritte le modalità di trattamento del materiale ritirato e di formazione dei prodotti da consegnare. Nella terza parte del documento vengono descritte le modalità di controllo per l accettazione dei prodotti consegnati e del loro collaudo. 5

7 PARTE PRIMA 6

8 A. OGGETTO E MODALITA DEL RITIRO La Società, nei termini previsti nel contratto, dovrà ritirare, per ogni unità di lavorazione e presso ogni Ufficio interessato, le matrici ed i copioni di visura relativi ad ogni foglio di mappa oggetto dei lavori. In caso di mancanza della matrice relativa ad un copione di visura, il ritiro interesserà solo quest ultimo. La Società dovrà inoltre effettuare presso ogni Ufficio interessato le copie in formato A0 degli abbozzi urbani, installando per il tempo necessario e previo accordo con l Ufficio, idonea apparecchiatura. La Società dovrà ritirare i prontuari di abbozzo urbano forniti su supporto magnetico su formato definito dal Sub Allegato PRONTUARIO DI ABBOZZO URBANO. Tali prontuari dovranno essere ritirati nel luogo (sede dell Ufficio o della Sogei), indicato nelle comunicazioni di cui al contratto. L Ufficio dovrà fornire le eventuali indicazioni sulle incongruenze tra i numeri dei fogli di mappa del Catasto Terreni e quelli dei corrispondenti abbozzi urbani, così come descritto nel paragrafo D. Ogni ritiro sarà effettuato sotto il coordinamento ed il controllo del personale dell Ufficio in armonia con le esigenze lavorative e di orario dell Ufficio stesso, senza arrecare disturbi, intralci o interruzioni all attività lavorativa in corso. Per ogni ritiro dovrà essere redatta, in duplice copia, una apposita nota di consegna come descritto nei punti A.1, A.2, A.3 e B.2 del Sub Allegato NOTA DI CONSEGNA. Gli incaricati delle parti della Società e dell Ufficio, firmatari della nota di consegna, saranno tenuti a riscontrare che tutti i dati riportati in nota siano coerenti con quanto ritirato. In particolare l incaricato della Società dovrà attenersi alle seguenti indicazioni: i fogli di mappa relativi ai quadri di unione non devono essere ritirati; nella nota di consegna vanno riportate tutte le situazioni anomale riscontrate quali matrici e/o copioni assenti, non reperibili, riservati o danneggiati; 7

9 nella nota di consegna deve essere dettagliato il contenuto dei fogli di mappa contenenti più allegati. L incaricato dell Ufficio tratterrà una copia della nota di consegna mentre la seconda copia viene trattenuta dalla Società ad attestazione dell avvenuto ritiro. La Società dovrà premunirsi di appositi contenitori piani rigidi, idonei al trasporto dei fogli di mappa catastali, a garanzia della perfetta conservazione dei medesimi. Il trasporto dei documenti catastali dovrà essere effettuato sotto la diretta responsabilità della Società. 8

10 B. EFFETTUAZIONE DELLE COPIE La Società per ogni unità di lavorazione, dovrà effettuare la riproduzione in copia di tutti i copioni di visura e delle relative matrici prima del loro aggiornamento. Sulla copia di ciascun copione di visura andrà apposta, mediante apposita timbratura, in maniera leggibile, la data di riproduzione della copia. La qualità delle copie dovrà garantire la leggibilità di tutti gli elementi grafici presenti. Relativamente alle copie dei copioni di visura è richiesto un supporto cartaceo di grammatura non inferiore a 110 g/m 2 ; mentre per quanto riguarda le copie delle matrici trasparenti è sufficiente una grammatura pari a 80 g/m 2. 9

11 C. OGGETTO E MODALITA DELLA CONSEGNA La Società, nei termini definiti nel contratto, dovrà consegnare agli Uffici interessati: le copie dei copioni di visura; le copie delle matrici non aggiornate; disegni di verifica, di produzione (su base campionaria) e dei quadri d unione; le copie delle mappe urbane. La Società, dovrà inoltre restituire agli Uffici: i copioni di visura; le matrici aggiornate. La Società dovrà effettuare le consegne presso gli Uffici secondo le modalità già indicate per il ritiro. La Società dovrà redigere e firmare congiuntamente all incaricato dell Ufficio, le note di consegna descritte nei punti A.4 e A.5 del Sub Allegato NOTA DI CONSEGNA, attestanti l avvenuta consegna di quanto descritto; in particolare, per quanto riguarda i copioni di visura e le matrici aggiornate, gli incaricati delle parti dovranno effettuare un controllo atto a verificare che tali documenti non siano stati danneggiati in alcun modo durante il periodo di presa in carico da parte della Società. La Società, nei termini definiti nel contratto, dovrà consegnare alla SOGEI: i supporti magnetici, contenenti File Geometrici, File Aggiornamenti, File Scarti, File Osservazioni e, ove previsto, File Collegamento. Tali supporti dovranno essere opportunamente etichettati e corredati da apposita stampa del dizionario di quanto contenuto; la cartellina di consegna contenente le copie o le stampe delle note di consegna inerenti il ritiro e la consegna dei materiali, i verbali di ritiro e restituzione all Ufficio, un elenco che riporti il totale dei fogli e delle particelle aggiornate per ogni Comune oggetto della consegna oltre agli altri documenti che la Società volesse esibire a supporto di eventuali incongruenze/anomalie riscontrate sulle mappe; la cartellina dovrà essere debitamente identificata con un etichetta riportante l oggetto del lavoro (es. 10

12 Appalto mappe Catasto), il nome della Società, il numero dell Unità di lavorazione e la data di consegna. La Società dovrà inoltre restituire alla Sogei i supporti magnetici contenenti i prontuari di abbozzo urbano. La Società dovrà redigere e firmare congiuntamente all incaricato della SOGEI all uopo delegato un apposita nota di consegna, descritta al punto B.2 del Sub Allegato NOTA DI CONSEGNA. 11

13 PARTE SECONDA 12

14 A. AGGIORNAMENTO DELLE MATRICI Il presente capitolo si riferisce a operazioni riguardanti le matrici, pertanto, nel caso particolare di mancanza di matrice, le operazioni descritte nel seguito non si applicano. Propedeutico all acquisizione numerica delle matrici dei fogli di mappa catastali è il loro aggiornamento mediante lucidatura manuale dei soli elementi geometrici di aggiornamento, ove presenti, dedotti per sovrapposizione con i corrispondenti copioni di visura. Va espressamente evitata e pertanto è tassativamente vietata qualsiasi operazione che possa arrecare deformazioni e/o danneggiamenti dei copioni di visura e delle matrici. Nell esecuzione dell aggiornamento andranno tenute presenti le norme previste dalla presente specifica, oltre quelle contenute nel documento Ministero delle Finanze - Formazione delle mappe catastali ed impiego dei relativi segni convenzionali. Nuova istruzione di servizio - Roma (Se necessario, copia del documento in oggetto verrà fornita dalla SOGEI). Gli elementi di aggiornamento evidenziati in trasparenza dal copione di visura dovranno essere riportati, mediante disegno ad inchiostro nero, direttamente sulla matrice trasparente con le caratteristiche di spessore delle linee, tipo ed orientamento delle scritturazioni, riportate nella sopra citata istruzione. Gli elementi eventualmente da eliminare dalla matrice dovranno essere cancellati mediante abrasione manuale, eseguita con la massima cura, ripristinando i giusti collegamenti tra le linee eventualmente interrotte. Per i fogli di mappa riprodotti con procedimento fotografico su supporto trasparente, non è richiesto il ripristino delle linee poco leggibili non interessate da aggiornamenti. Detto ripristino va operato solo nel caso che la mancata interpretazione di queste poligonali comprometta l esecuzione delle procedure di acquisizione. Il riporto delle nuove linee dovrà essere eseguito avendo cura di operare la migliore sovrapposizione tra gli elementi omologhi, contenuti sia sulla matrice trasparente che sul copione di visura. 13

15 La sovrapposizione dovrà essere ripristinata localmente ogni volta che le discrepanze tra la posizione dei punti omologhi superino 0.3 mm grafici, avendo cura di ripristinare la sovrapposizione tra gli elementi omologhi di immediato perimetro rispetto alle linee da disegnare. Tale operazione si rende necessaria perché è da escludere la possibilità di realizzare un unica sovrapposizione valida per tutta la mappa, per via delle deformazioni proprie del copione di visura. La campitura propria dei fabbricati, ed in generale di tutte le costruzioni oggetto di aggiornamento, va sostituita da un segno convenzionale costituito da un numero significativo di linee parallele equidistanti 1.0 mm condotte a 45 gradi sessagesimali rispetto al lato più lungo del fabbricato (discendenti da sinistra a destra o viceversa). La simbologia convenzionale utilizzata per la campitura, va riportata in posizione centrale all interno del fabbricato, su un area all incirca pari ad 1/3 dell intera superficie da campire, in modo tale da non interferire con la geometria propria del fabbricato e con l eventuale numero di particella. Sul copione di visura possono essere presenti fabbricati con campitura incompleta; in questi casi, la campitura va riportata sulla matrice in modo analogo a quanto presente sul copione. Per le scritturazioni è sempre necessario l utilizzo di un normografo o strumento analogo durante l aggiornamento della matrice; questo anche nel caso che le scritturazioni già presenti sulla matrice originale appaiano disegnate a mano libera. L inchiostro utilizzato deve consentire una rappresentazione omogenea con quanto già presente in matrice e deve avere caratteristiche di persistenza (non deve sbiadire nel tempo). Non è consentito l uso di pennarelli acrilici. Gli elementi di aggiornamento da inserire o da eliminare sul foglio di mappa possono risultare disegnati sul copione di visura in colore rosso, nero o a matita. Vengono di seguito riportate le casistiche più frequenti; Elementi di tipo geometrico Nuove dividenti di particella. 14

16 Particolarità topografiche, ad esempio cigli di strade che non delimitano particelle, limiti del piano viabile all interno della sede stradale, etc.. Dividenti soppresse rappresentate da un doppio trattino trasversale apposto sulla linea da sopprimere. Fabbricati nuovi, ampliati, soppressi. Elementi relativi alla numerazione delle particelle Nuovi numeri di particella. Numeri di particella soppressi. Particelle che sono rappresentate sul copione di visura dal numero della particella originaria seguito da una o più lettere minuscole; in questi casi sulla matrice devono essere riportati il numero e le lettere in carattere maiuscolo. Onde evitare possibili confusioni interpretative, nel caso di frazionamenti temporanei con identificativi di particella rappresentati da soli codici letterali minuscoli, è necessario il riporto in matrice facendo precedere la lettera riportata in maiuscolo dall identificativo numerico della particella madre, alla quale tali frazionamenti si riferiscono. Nel caso in cui tale associazione non sia univocamente determinabile, è necessario sostituire la lettera minuscola con una lettera X maiuscola. Nel caso di un numero di particella non interpretabile (o assente) sul copione di visura l aggiornamento della matrice sarà limitato alla sola geometria, omettendo il riporto del mappale. Per l acquisizione di tali particelle si rimanda a quanto specificato nel paragrafo B relativamente all elemento logico PARTICELLA. In generale, per i testi relativi alle particelle, valgono le regole esposte nel successivo paragrafo B relativamente all elemento logico PARTICELLA. Elementi di aggiornamento relativi alle scritturazioni interne ed esterne alla mappa Nomi di strade, fossi, località, riferimenti ai fogli limitrofi, sviluppi, etc. Elementi relativi ai simboli Simbologia catastale quali graffe di annessione, termini di possesso, etc.. 15

17 Elementi di aggiornamento relativi alla presenza di punti fiduciali, trigonometrici e quotati I punti fiduciali devono essere riportati completi di simbolo e di numero identificativo del punto. I punti trigonometrici, devono essere riportati completi di simbolo, eventuale numero identificativo del punto, testo descrittivo ed eventuali coordinate. I punti quotati devono essere riportati, con estrema cura, completi di tutte le loro eventuali scritturazioni; in particolare, quando un punto quotato è indicato solamente dalla scritturazione della propria quota, il testo della quota deve essere riportato in modo tale che il punto decimale non venga spostato, in quanto indica la posizione a cui si riferisce la quota. Definizione di particelle aggiornate Il Sub Allegato AGGIORNAMENTI definisce le modalità di riporto, nell apposito File Aggiornamenti, delle particelle originariamente presenti sulla matrice e di quelle risultanti dopo la modifica (particelle derivate). Fermo restando il fatto che tutti gli elementi di aggiornamento devono essere riportati sulla matrice, così come descritto in precedenza, l aggiornamento delle particelle dovrà essere eseguito suddividendo la mappa in più zone; ad ogni zona competerà un operazione di aggiornamento da riportare nel File Aggiornamenti. Ogni zona sarà individuata sul copione di visura in maniera tale che tutte le sue particelle siano oggetto di aggiornamento e tra loro contigue. Per ogni operazione di aggiornamento, il contorno della zona individuata sul copione di visura sarà identico al contorno della corrispondente zona sulla matrice. Ad ogni particella isolata, non adiacente ad altre, dovrà corrispondere una sola operazione di aggiornamento, anche nel caso in cui una particella origine abbia più derivate. Un identificativo di particella trattata può essere riportato nel File Aggiornamenti solo ed esclusivamente nel caso in cui detta particella abbia subito modifiche del tipo: variazione del confine/bordo e/o inserimento di uno o più fabbricati annessi e/o apposizione di un punto fiduciale. Per ogni mappa, intesa comprensiva di eventuali allegati e sviluppi, l identificativo di una particella trattata (origine o derivata) può comparire in una sola operazione di aggiornamento (a meno del caso in cui siano già presenti in mappa identificativi di particella ripetuti). 16

18 Per ogni operazione viene riportato sia l elenco delle particelle origine che di quelle derivate; il maggiore tra il numero delle particelle origine e quello delle derivate costituisce il numero di particelle aggiornate. Nell ambito di un operazione di aggiornamento, la stessa particella può essere riportata una sola volta come originaria e una sola volta come derivata. Si considera particella aggiornata anche una (ed una sola) particella interessata dall apposizione di un nuovo punto fiduciale, sempre che la stessa particella non sia stata già definita come particella derivata. 17

19 B. BANCA DATI CARTOGRAFICA Il processo di acquisizione numerica delle mappe produce dei file che andranno a costituire la banca dati cartografica del sistema informativo del Catasto Geometrico. Un foglio di mappa può comprendere sviluppi e allegati. Sia il foglio di mappa, che allegati e sviluppi, devono essere trattati come fogli singoli ed ognuno di essi viene rappresentato con un proprio File Geometrico. Il File Geometrico prodotto deve rispettare criteri di strutturazione e formattazione tali che tutte le informazioni in esso contenute possano essere gestite direttamente, sia in fase di interrogazione che di aggiornamento, dal sistema informativo del Catasto Geometrico presente negli Uffici. L organizzazione logica delle informazioni contenute nel File Geometrico è descritta nel presente documento. Il formato interno del File Geometrico è quello denominato DST, della società SYSDECO, illustrato nel documento GINACC - THE ACCESS TO GINIS. (se necessario, copia del documento in oggetto verrà fornita dalla SOGEI). Ogni File Geometrico è identificato in banca dati da un nome, così come viene definito nel Sub Allegato NOMEFILE, e da una estensione uguale a DST; il nome e l estensione sono sempre separati da un punto. Un File Geometrico contiene elementi grafici, elementi logici, livelli logici e un blocco speciale di informazioni generali integrato nel livello logico principale. Gli elementi grafici sono primitive geometriche di base: linee, simboli, testi, etc.; le caratteristiche geometriche degli elementi grafici sono riportate nei Sub Allegati TABELLA LINEE SIMBOLIZZATE, TABELLA SIMBOLI e TABELLA TOPONIMI. Per poligonale si intende una spezzata costituita da uno o più segmenti di retta a due a due incidenti e delimitata agli estremi da nodi, coincidenti nel caso di poligono. Una poligonale è descritta da un unico record geometrico. Con il termine nodo si identifica un punto da cui dipartono uno o più segmenti. 18

20 Gli elementi logici sono rappresentativi di superfici, ovvero di particelle, fabbricati, acque, strade, confine del foglio e bordo di sviluppi interni al foglio. Ogni elemento logico è definito nel File Geometrico mediante il concetto di AREA con un codice di identificazione (es. numero di particella). Ogni livello logico è definito univocamente da un testo descrittore e da un codice numerico. Tutti gli elementi grafici e logici della mappa sono assegnati ad uno o più livelli. Per la definizione dei livelli logici (testi e codici), per la loro strutturazione gerarchica e per il loro contenuto in termini di elementi grafici e logici si rimanda al Sub Allegato STRUTTURA LOGICA. Per acque, strade, confine del foglio e sviluppi si possono avere situazioni in mappa dove i relativi bordi di rappresentazione non sono chiusi. In questo caso è necessario chiuderli opportunamente con una linea di chiusura fittizia (codice linea = -1) che dovrà essere associata al livello di competenza (es.: se usata per chiudere una strada sarà associata al livello G.STRADE). Tutti i valori di angolo riportati in banca dati vanno espressi in radianti, calcolati in senso antiorario a partire dall asse Est, anche se nel seguito, per facilità di comprensione, si parlerà di gradi. Viene di seguito riportata la descrizione degli elementi logici catastali. Elemento logico PARTICELLA Le informazioni associate all elemento logico particella sono le seguenti: codice di identificazione (numero di particella) altezza e numero di penna del codice di identificazione angolo di orientamento del codice di identificazione punto inizio del codice di identificazione punto interno all area valore dell area descrittore angolo campitura puntatore agli elementi del bordo; nel caso di particelle contenenti isole, il bordo comprende anche i bordi delle isole stesse. L elemento logico PARTICELLA è associato al livello T.PARTIC.. 19

21 Per particelle acquisite si intendono i soli elementi logici associati a tale livello. La superficie della particella è quella racchiusa dal bordo esterno indipendentemente dalla presenza di eventuali fabbricati annessi. Tale superficie va detratta dei valori di area che competono ad eventuali particelle interne. Nel campo valore dell area va riportato il valore della superficie espresso in mm 2 e calcolato con la formula di Gauss. Ove possibile il codice della particella va posizionato totalmente all interno della particella stessa ed in modo tale che si trovi approssimativamente nel suo centro. In tal caso il punto di applicazione interno all area dovrà essere definito in corrispondenza del punto di inizio del codice di identificazione. Nel caso di particella che comprenda all interno una o più particelle, il suo punto interno ed il numero di particella devono essere posizionati all interno del bordo esterno ed all esterno dei bordi interni delimitanti le particelle interne. Ove non risultasse possibile disporre il numero di particella all interno della particella stessa, correttamente orientato e leggibile, allora il punto di inizio del codice di identificazione va opportunamente posizionato esternamente alla particella con il testo correttamente orientato, preoccupandosi di attraversare esclusivamente il bordo della particella interessata e non quelli di altre particelle. Il criterio da adottare in questi casi consiste nel restare il più possibile fedeli al foglio di mappa catastale. Il numero di particella non deve sovrapporsi ad alcun altro elemento geometrico, in modo da risultare perfettamente leggibile e da rendere non ambigua l attribuzione del numero di particella alla particella stessa. Come nel seguito esposto, è solo in fase di disegno che il punto interno all area va collegato al punto di inizio del codice di identificazione con apposita freccetta. Tutti i numeri di particella, ove possibile, devono essere orientati parallelamente all asse Est di riferimento del File Geometrico. L altezza del testo per la rappresentazione del numero di particella è stabilita nel Sub Allegato TABELLA TOPONIMI. Comunemente si usa un altezza pari a 1.8 mm che in presenza di particelle piccole può essere ridotta a 1.4 mm o 1.2 mm. 20

22 Nel caso in cui l identificativo di particella risulti composto da un solo carattere alfabetico maiuscolo (es. Chiese), questo deve essere riportato con una altezza di 2.5 mm, con l avvertenza che qualora tale carattere appaia troppo grande si può utilizzare un altezza di 1.8mm. Per i numeri di particella alfanumerici derivanti dall aggiornamento sulla base dei copioni di visura (es. 122A), deve essere utilizzata una delle altezze del testo previste per gli identificativi di particella numerici. Se l acquisizione avviene direttamente dal copioni di visura (in assenza della matrice), le lettere che seguono il numero di particella vanno comunque acquisite in maiuscolo. In presenza di frazionamenti con identificativi di particella temporanei, rappresentati cioè dai soli codici letterali minuscoli, i mappali in questione vanno acquisiti in maiuscolo facendoli precedere dall identificativo numerico della particella madre, alla quale tali frazionamenti si riferiscono. L eventuale presenza di particelle rappresentate in mappa con un identificativo del tipo 22 ½ (particelle con presenza di numero frazionario) comporta, in fase di acquisizione, la sostituzione della frazione con un carattere alfabetico maiuscolo seguito dal denominatore; il carattere alfabetico potrà assumere i valori A o S a seconda che la particella sia stata originata da acque o strade (es. 22A2 o 22S2). Tutte le particelle il cui numero identificativo risulti mancante o non interpretabile devono essere riportate in banca dati con l identificativo uguale alla lettera X (alfabetico, maiuscolo) e devono essere sempre acquisite con altezza del testo pari a 1.2 mm. Durante l acquisizione è necessario porre la massima attenzione nell apposizione di testi e simboli (identificativi di particella, toponimi, punti fiduciali, punti trigonometrici, etc.) in modo da ottimizzare la leggibilità della mappa. A tutti i codici di particella va associato il valore di penna = 1 ad eccezione di codici riportati in altezza di 2.5 mm, ai quali va associato il valore di penna =3. Elemento logico FABBRICATO A tale elemento logico appartengono due tipologie di fabbricato: il fabbricato particella ed il fabbricato annesso. Le informazioni associate a questo elemento sono analoghe a quelle già descritte a proposito dell elemento logico PARTICELLA. Ogni fabbricato ha un proprio codice di identificazione. 21

23 Nel caso di fabbricato particella il codice d identificazione è quello della relativa particella. In banca dati viene quindi riportato un unico elemento logico con un solo codice assegnato a due livelli (CAMPITURE, T.PARTIC.). Nel caso di fabbricato particella il codice di identificazione è formato dalla giustapposizione del numero di particella e del campo -n, dove n è costituito da uno a tre caratteri che consentono una numerazione progressiva da 1 a 999. L apposizione di tale codice di identificazione può essere effettuata tramite una procedura automatica. Tale codice deve avere altezza pari a 1.8 mm, e penna = 1. Nel caso di un unico fabbricato annesso n è uguale a 1. Ove fossero presenti più fabbricati annessi, all interno della stessa particella, la scelta del numero progressivo da attribuire viene effettuata arbitrariamente a partire dal numero 1. L elemento logico FABBRICATO, nel caso di fabbricato annesso, va associato al solo livello CAMPITURE. Per il segno di graffa presente nel fabbricato annesso sono adottabili due rappresentazioni a grandezza diversa riportate nel Sub Allegato TABELLA SIMBOLI ; il criterio di scelta da adottare è sempre quello della maggior fedeltà al foglio di mappa catastale. Il punto di applicazione del simbolo di graffa non deve discostarsi dalla poligonale del fabbricato a cui è associato per più di 0.4 mm grafici. Il simbolo di graffa deve essere orientato in modo tale che l angolo determinato dal suo asse maggiore e dal lato del fabbricato annesso su cui è posizionato, sia uguale a 90 gradi sessagesimali. Il valore dell angolo di campitura degli elementi logici FABBRICATO e PARTICELLA deve essere sempre impostato a zero. Le isole o corti presenti nell ambito di fabbricati, vanno trattate a tutti gli effetti come isole del fabbricato stesso, per cui il loro bordo va assegnato al livello G.F.RES.. Eventuali fabbricati presenti sul foglio di mappa con campitura incompleta devono essere comunque trattati come se fossero interamente campiti. Nel caso di presenza, nell ambito della stessa particella di due o più fabbricati annessi adiacenti, viene acquisito in banca dati un unico fabbricato, avente come contorno i bordi non in comune delimitanti i fabbricati annessi adiacenti; le linee di adiacenza vengono riportate come linee tratteggiare assegnate al livello VARIE. In questo caso possono risultare dei simboli di graffa superflui, ossia in eccesso a quanto necessario per l individuazione di annessione del fabbricato alla particella, tali simboli non devono essere acquisiti. 22

24 I fabbricati-particella presenti in mappa ai quali risulta graffato un ampliamento della superficie, con campitura autonoma, vanno digitalizzati come un unico fabbricato-particella: eliminando la graffa, accorpando la superficie graffata a quella del fabbricato principale (creando così un unica superficie campita) e digitalizzando la linea dividente i due corpi di fabbrica nel livello VARIE. Elementi logici ACQUA, STRADA, FOGLIO Le informazioni di rilievo associate a questi elementi logici sono analoghe a quelle già descritte a proposito dell elemento logico PARTICELLA. Gli elementi logici ACQUA, STRADA, FOGLIO sono rispettivamente associati ai livelli: A.ACQUE, A.STRADE, A.CONFINE. L elemento FOGLIO descrive il confine del foglio. Laddove il confine del foglio di mappa, generalmente confine di comune, coincide con un asse teorico, viario o fluviale, la poligonale che delimita il bordo dell area catastale va acquisita in banca dati con linea di tipo 0. Le superfici di acque e strade rivestono particolare importanza in sede di ricomposizione territoriale dei fogli di mappa di diversi comuni, è quindi necessario che le linee di confine siano sempre visibili, tranne nei brevi tratti che attraversano strade e/o corsi d acqua diretti verso l esterno del confine del foglio. Le modalità operative sopra esposte vanno attuate sia nel caso che l asse teorico sia materializzato sul foglio di mappa, sia nel caso che la poligonale venga ricavata in fase di digitalizzazione manuale; in ogni caso le linee citate vanno associate al livello di competenza (G.STRADE, G.ACQUE) oltre che a livello G.CONFINE. I codici di identificazione degli elementi logici ACQUA, STRADA e FOGLIO sono rispettivamente definiti come ACQUA, STRADA e per il codice di identificazione del FOGLIO si utilizza il NOMEFILE definito nel Sub Allegato NOMEFILE. Tali codici di identificazione vanno sempre definiti in banca dati con caratteri maiuscoli, altezza pari a 1.8 mm e penna = 1; il punto inizio codice dell elemento logico FOGLIO va posizionato esternamente al confine del foglio, in zona libera da geometria, mentre il punto interno va posto, all interno dell area definita dalla geometria del confine del foglio, vicino al margine del confine medesimo. 23

25 Gli elementi logici STRADA ed ACQUA non devono avere bordi costituiti da spezzate con un numero maggiore di 1000 segmenti; a tale proposito è consentito suddividere tali elementi in più elementi logici utilizzando la linea di chiusura fittizia (codice linea = -1). Elemento logico SVILUPPO Sul foglio di mappa catastale possono essere presenti uno o più sviluppi. Ad ogni sviluppo competono due rappresentazioni: una riportata internamente al confine del foglio a cui lo sviluppo appartiene (sviluppo interno); una riportata esternamente al confine del foglio o, in casi particolari, su un foglio a parte, di solito a scala diversa, contenente tutte le informazioni geometriche proprie dello sviluppo stesso (sviluppo esterno). Ogni sviluppo interno è rappresentato mediante il proprio bordo chiuso e definito come elemento logico SVILUPPO. Le informazioni di rilievo associate a questo elemento logico sono analoghe a quelle già descritte a proposito dell elemento logico PARTICELLA. L elemento logico SVILUPPO è associato al livello A.CONFINE. Gli elementi grafici costituenti il bordo dell elemento logico SVILUPPO vanno associati ai rispettivi livelli di competenza (es.: G.PARTIC., G.STRADE, etc...). Un elemento del bordo di uno sviluppo può appartenere al livello G.CONFINE solo se è anche bordo di un altro sviluppo o allegato o bordo del confine del foglio. Il codice di identificazione è costituito da quattro caratteri di cui i primi tre fissi (SVI), il quarto carattere identifica lo sviluppo in questione (A, B, C,...). I caratteri usati per il codice di identificazione sono sempre maiuscoli e devono avere un altezza pari a 1.8 mm e penna =1. Il punto interno all area ed il punto di inizio del codice di identificazione devono coincidere. Il codice di identificazione deve essere posizionato centralmente rispetto al bordo dello sviluppo. In banca dati non va riportata la scritturazione relativa allo sviluppo (es. sviluppo A). 24

26 Tutte le informazioni geometriche parziali (inviti alla geometria etc.), eventualmente presenti nello sviluppo interno devono essere omesse. La rappresentazione di ogni sviluppo esterno va acquisita in un File Geometrico a se stante, identificato dall apposito NOMEFILE (vedere Sub Allegato NOMEFILE ). Lo sviluppo esterno assume quindi tutte le caratteristiche fondamentali del File Geometrico. In particolare il bordo dello sviluppo esterno va trattato come un confine di foglio e associato al livello G.CONFINE. Al fine di orientare correttamente gli sviluppi esterni è necessario acquisirli dopo che è stata acquisita (e orientata) la mappa contenente la rappresentazione interna dello stesso sviluppo. Gli allegati anomali, talvolta rappresentati ai margini di una mappa, vanno trattati per quanto concerne i criteri di orientamento e di acquisizione, secondo le modalità prescritte per gli sviluppi. Tuttavia per la determinazione del NOMEFILE valgono le regole dettate nel Sub Allegato NOMEFILE relativamente agli allegati. Il codice di identificazione dell area di riferimento sarà costituito da quattro caratteri dei quali i primi tre fissi (ALL) mentre il quarto carattere identifica l allegato in questione (A,B,C...). Per quanto riguarda i fogli i mappa sui quali vengono rappresentati allegati relativi a fogli di mappa diversi, non parametrati singolarmente, le modalità di orientamento di tali allegati sono equivalenti a quelle specificate per gli sviluppi. Punti Fiduciali, Punti Trigonometrici e Punti Quotati I punti fiduciali rappresentati in mappa con il relativo identificativo (circolare n. 2 del 1988 della Direzione Generale del Catasto), devono essere acquisiti con il simbolo n. 20. Il punto di applicazione del simbolo deve coincidere con il vertice al quale il punto fiduciale è associato (spigolo di particella, di fabbricato, etc.). I punti fiduciali possono anche non essere appoggiati a spigoli (es. asse di un campanile), in tal caso rispettare il più fedelmente possibile la situazione presente sull originale. Sia il simbolo che il numero identificativo del punto fiduciale, devono essere associati al livello FIDUCIALI. Il numero identificativo del punto deve essere acquisito con altezza pari a 1.4 mm e penna = 1 e deve essere posizionato entro un raggio massimo di 3 cm carta dal punto di applicazione del simbolo in maniera 25

27 tale che non venga intersecato, per quanto possibile, da altra geometria della mappa. I punti trigonometrici devono essere acquisiti con il simbolo n. 8. Nel caso in cui il punto trigonometrico non sia corredato dal numero identificativo, il relativo simbolo va associato al livello G.SIMBOLI, mentre l eventuale testo e le eventuali coordinate vanno associate al livello T.SIMBOLI. Tali testi vanno acquisiti con altezza 1.4 mm e penna = 1, con l avvertenza di porre ciascun testo in maniera leggibile in prossimità del simbolo. Nel caso in cui il punto trigonometrico sia qualificato anche come punto fiduciale, ossia corredato dal numero identificativo, il simbolo (n. 8) e l identificativo devono essere associati al livello FIDUCIALI con le stesse regole dettate per il punto fiduciale. Il testo relativo alle coordinate va comunque associato al livello T.SIMBOLI con altezza pari a 1.4 mm e penna =1. I punti fiduciali ed i punti trigonometrici eventualmente presenti esternamente al confine del foglio non vanno acquisiti. Eventuali punti quotati vanno riportati in banca dati con il simbolo n. 1; tale simbolo va associato al livello G.SIMBOLI ed il relativo testo (quota) va acquisito come testo (altezza 1.2 mm e penna =1), assegnato al livello T.SIMBOLI e posto, in maniera leggibile in prossimità del simbolo. Nel caso in cui il punto quotato risulti rappresentato mediante il solo testo relativo alla quota (privo del relativo simbolo), si acquisisce in banca dati il simbolo n. 1 posizionato sul punto decimale relativo al testo rappresentativo della quota. Il testo relativo alla quota va di conseguenza riposizionato in banca dati in prossimità del simbolo. 26

28 C. ACQUISIZIONE NUMERICA E FORMAZIONE DELLA BANCA DATI Oltre le operazioni descritte in precedenza, vengono qui di seguito riportate le operazioni alle quali si deve attenere la Società nel processo di numerizzazione del foglio di mappa catastale. L acquisizione numerica del foglio di mappa va sempre effettuata dalla matrice aggiornata a meno del caso in cui la matrice stessa risulti non disponibile presso l Ufficio. In tal caso l acquisizione va eseguita direttamente dal corrispondente copione di visura. E bene notare che sul copione di visura ci sono delle zone di mappa dove è rappresentata (in sovrapposizione) sia la situazione pregressa della rappresentazione territoriale che quella dell attualità. Gli elementi grafici pregressi e non più validi sono soppressi, ovvero individuati da un segno particolare di cancellazione; tali elementi non vanno acquisiti. In altre parole, per le predette zone del copione di visura, va acquisita soltanto la rappresentazione grafica dell attualità. Inoltre sul copione di visura possono esistere elementi grafici disegnati a penna nera, a penna rossa o a matita; tutti questi elementi vanno acquisiti a meno del caso precedente (rappresentazione di situazione pregressa con elementi cassati). Avvertenze Sono espressamente vietati segni a matita, a penna o qualsiasi altra manipolazione del foglio di mappa, sia esso matrice o copione di visura. Onde evitare deterioramenti del supporto originale è consigliata, quando possibile, l apposizione di un foglio trasparente, a protezione della mappa, sul quale effettuare, ad esempio, la chiusura di eventuali poligonali aperte costituenti bordo di area (confine del foglio, acque, strade e sviluppi). Determinazione e verifiche dei punti di orientamento del foglio di mappa catastale Il processo di orientamento, da effettuare con la massima cura e precisione, va eseguito su almeno otto punti di controllo; l entità massima degli scarti tollerabili (distanza planimetrica) è di 0.3 mm grafici. 27

29 I punti scelti, detti di controllo, devono coincidere con i parametri ed essere uniformemente distribuiti sulla mappa e, ove possibile, lungo la sua cornice, o in corrispondenza degli spigoli. L orientamento va determinato in modo tale da far adattare i punti di controllo sulle coordinate terreno dei relativi paramenti desunte dalla mappa. Nel caso in cui nella mappa siano rappresentati solo gli inviti dei paramentri è necessario dapprima ricavare i crocicchi (parametri) da utilizzare come punti di controllo. L operazione preliminare per la determinazione dei crocicchi, ottenuti mediante prolungamento degli inviti deve essere effettuata con procedure automatiche che, a partire dalla digitalizzazione degli inviti (va collimata la base dell invito in corrispondenza della cornice), calcolino analiticamente le coordinate del corrispondente crocicchio. Tale modalità automatica si rende necessaria in quanto la determinazione del crocicchio con metodi manuali presenta una precisione globale non rispondente a quella richiesta. Relativamente al processo di orientamento delle rappresentazioni esterne degli sviluppi devono essere scelti possibilmente sei punti di controllo distribuiti omogeneamente lungo il proprio bordo, per i quali siano individuabili punti omologhi sul bordo dello sviluppo interno. L orientamento dello sviluppo va quindi determinato in modo tale da far adattare i punti di controllo sulle coordinate terreno dei punti analoghi individuati sul bordo dello sviluppo interno, lette dal relativo File Geometrico già formato. La trasformazione matematica usata per effettuare l orientamento deve essere di tipo lineare, con variazione di scala isotropa e basata sul principio dei minimi quadrati. Un esempio di metodo per il calcolo della matrice di rototraslazione viene riportato nel Sub Allegato ALGORITMO PER IL CALCOLO DELLA MATRICE DI ROTOTRASLAZIONE. Il valore della scala che ha consentito la trasformazione deve essere in tolleranza con il valore di scala nominale del foglio di mappa catastale all interno dello 0.5%. E ammesso un valore di tolleranza dell 1% per i File Geometrici costituenti gli sviluppi. 28

30 Ove non sia possibile individuare i punti di controllo richiesti o nel caso il processo di orientamento indichi scarti superiori alle tolleranze ammesse, allora sarà possibile effettuare l orientamento su un minimo di sei punti o, se il problema si ripete, su un minimo di quattro punti che comunque consentano il controllo della geometria da acquisire. Nel caso in cui ripetute prove non abbiamo consentito il rispetto delle suddette tolleranze, la Società è tenuta a riportare tali riscontri nel File Osservazioni, inoltre ove tale evenienza si ripeta su più del 5% dei fogli di mappa appartenenti ad un Comune, la Società è tenuta a comunicarlo tempestivamente alla SOGEI. L operazione di orientamento determina la produzione del File Scarti (vedere Sub Allegato SCARTI ). Per quanto riguarda l orientamento degli sviluppi, si precisa che al scrittura del file SCARTI è del tutto identica al file SCARTI relativo al foglio madre ; l unica differenza consiste nel valore dei primi due campi dei record relativi ai punti utilizzati nel processo di rototraslazione, infatti le coordinate di questi ultimi sono relative ai punti in coordinate terreno, rototraslate, lette dalla mappa madre. Tali coordinate avranno, il più delle volte, valori non interi ovvero multipli di 100 non essendo riferite a parametri. I punti di controllo utilizzati nel processo di orientamento devono essere riportati nel File Geometrico con simbolo n. 1 nel livello CONTROL-P con le medesime coordinate analitiche calcolate dall algoritmo di rototraslazione e dichiarate nel File Scarti. Processo di acquisizione numerica Il processo di digitalizzazione del foglio di mappa deve essere eseguito con cura e precisione, tali da non superare l errore massimo di 0.4 mm carta, con riferimento a tutti i vertici acquisiti. La distanza entro la quale i vertici della geometria vengono accorpati in un unico vertice durante la formazione del File Geometrico deve essere uguale od inferiore a 0.4 mm carta. Sarà cura dell operatore scegliere opportunamente e dinamicamente il valore da attribuire a tale distanza, onde non accorpare vertici che devono restare distinti. 29

31 Nel caso specifico dei punti di controllo, la suddetta distanza deve essere scelta con un valore molto prossimo allo zero, infatti è necessario evitare che il parametro venga sovrapposto al punto di controllo. Vanno digitalizzati tutti gli elementi grafici e le componenti necessarie alla formazione degli elementi logici presenti sul foglio di mappa, attribuendo loro tutte le codifiche necessarie alla creazione della banca dati. Eventuali linee curve devono essere descritte con spezzate aventi un sufficiente numero di punti, tali per cui gli scostamenti rispetto alla rappresentazione originale siano compresi entro una tolleranza pari a 0.3 mm carta. Sul livello G.PARAME. devono essere definiti soltanto i parametri che risultano trovarsi esternamente al confine del foglio, utilizzando il simbolo n. 3. I parametri devono essere generati con procedure informatiche in maniera da rispettare la disposizione dei simboli presenti sul foglio di mappa catastale originale. In prossimità dei quattro parametri esterni situati vicino agli angoli del foglio vanno riportati, sul livello T.PARAME., i testi relativi alle loro coordinate, sia che la parametratura risulti presente sulla matrice originale ovvero che sia stata ricavata dagli inviti posti sulla cornice; qualora detti testi interferiscano con l intestazione del foglio, tale intestazione va riposizionata in maniera adeguata. Tutti i bordi di elementi area vanno delimitati con linea continua (codice linea = 0) a meno dei casi in cui è necessario chiudere con una linea fittizia (codice linea = -1). I numeri di particella compresi tra parentesi tonde o sottolineati con il simbolo osso di morto eventualmente presenti sui fogli di mappa, non sono rappresentativi di superfici di particelle del Catasto Terreni e non definiscono aree. Pertanto tali testi vengono riportati (comprensivi di parentesi tonde) in banca dati come semplici testi assegnati al livello T.SIMBOLI e l eventuale simbolo di osso di morto (simbolo n. 4) va assegnato al livello G.SIMBOLI. Contorni di costruzioni sovrastanti o sottostanti superfici di interesse catastale, ed individuati dalla presenza del simbolo di unione (osso di morto), non determinano contorni di particella. Le linee tratteggiate o punteggiate appartenenti a tali contorni vanno assegnate al livello VARIE. Nel caso in cui sia presente una particella con due codici di identificazione, si definisce un unico elemento logico PARTICELLA a cui si attribuisce solo uno dei due codici. Il restante numero di particella viene riportato nel livello 30

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