Premessa p. 2. Scheda riassuntiva del Monumento p. 2

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1 INDICE Premessa p. 2 Scheda riassuntiva del Monumento p. 2 Relazione tecnica conclusiva del Restauro conservativo p. 3 Operazioni preliminari p. 3 Scultura in bronzo p. 3 Superfici in pietra p. 3 Cancellata in ferro p. 4 Opere complementari p. 4 Conclusioni p. 5 Documentazione fotografica p. 6 1

2 Premessa La presente relazione tecnica conclude l intervento di Restauro conservativo effettuato sul monumento a seguito dell aggiudicazione della Gara per la ricerca di soggetti sponsorizzatori l esecuzione dei lavori di restauro di sei monumenti cittadini: Fontana del Verziere; Pozzo di Piazza Mercanti; Lapidi in bronzo della Loggia dei Mercanti; Monumento a Carlo Cattaneo in via S. Margherita; Monumento a Giuseppe Parini in Piazza Cordusio; Colonna del Verziere in Largo Augusto indetta dal Comune di Milano. La società T.M.C. Pubblicità S.r.l., nel mese di maggio 2003, stipulava una Convenzione con il Settore Arredo Urbano del Comune di Milano per il progetto, la realizzazione dei lavori, la direzione ed il collaudo, facendo ricorso all istituto della sponsorizzazione. I lavori sono stati eseguiti dal 01 Dicembre 2003 al 28 Febbraio 2004 (90 giorni naturali consecutivi). Scheda riassuntiva del monumento Data: 1900 Committenza: Massoneria Autore: Ettore Ferrari ( ) Epigrafe: MILANO A CARLO CATTANEO - MCM Monumento a Carlo Cattaneo in via S. Margherita Tipologia: statua in bronzo (altezza 3.60 m); piedistallo e medaglioni in calcare grigio (altezza 3.64 m); due bassorilievi in bronzo; zoccolo in granito rosa di Baveno (0.80 m) Ubicazione: via S. Margherita: Stato conservativo: Discreto Restauri: 1990 Ultimo Restauro conservativo:

3 Relazione tecnica conclusiva del Restauro conservativo L intervento si è articolato secondo le tradizionali categorie d intervento: operazioni preliminari, puliture, stuccature e sigillature, consolidamento dei materiali, opere di protezione, opere complementari. All interno di queste categorie i singoli interventi sono riferiti ai differenti materiali presenti nel monumento: materiali lapidei e metallici, nonché alle relative patologie di degrado. OPERAZIONI PRELIMINARI La prima operazione eseguita sulle superfici, al fine di rimuovere la maggior parte dei depositi superficiali incoerenti (polveri, terriccio, guano, ecc ) è stato un lavaggio detergente ed emolliente con l impiego di acqua deionizzata. Tale lavaggio è stato esteso a tutto il monumento. SCULTURA IN BRONZO A seguito dei risultati raggiunti durante le prove di pulitura effettuate con un prodotto depolimerizzante a base di cloruro di metilene (Sverniciante semifluido SVERNIDOLL 63) sulla statua del Redentore, si è proceduto alla campionatura del medesimo metodo selezionando zone con differenti depositi e patologie di degrado: Campione n. 1: fronte della statua, parte inferiore destra della giacca; Campione n. 2: fronte della statua, parte inferiore sinistra della giacca; Campione n. 3: fronte della statua, parte superiore sinistra della gamba; Campione n. 4: specchiatura con bassorilievo in bronzo posta sul fronte del monumento; Campione n. 5: specchiatura con bassorilievo in bronzo posta sul retro del monumento. L intervento di pulitura è stato eseguito mediante applicazione per mezzo di spatole e/o pennelli, di gel a base di cloruro di metilene. Dopo il necessario tempo di reazione di depolimerizzazione (circa 5-15 minuti), il prodotto è stato rimosso meccanicamente e la superficie è stata risciacquata abbondantemente mediante acqua deionizzata. L operazione è stata ripetuta nelle zone che presentavano depositi più coerenti e tenaci. Successivamente a questo primo ciclo di pulitura, si è proceduto alle rifiniture attraverso una microaeroabrasivatura ad umido metodo Rotec, microsabbiatura a secco e vibroincisore, particolarmente nei sottosquadri, nelle pieghe delle vesti e in atre zone protette, dove si presentavano spessi accumuli di depositi fortemente aderenti alle superfici. Si è proceduto alla stuccatura e sigillatura delle rade soluzioni di continuità che per collocazione e dimensione avrebbero potuto essere veicolo di infiltrazioni e di conseguenza causa di ossidazione degli elementi metallici, mediante stucco metallico. Il trattamento finale è stato eseguito a tampone e pennello con l applicazione di un protettivo specifico per superfici in bronzo costituito da una miscela di cere naturali, polimeri, solventi esteri e terpenici, denominato Soter della Bresciani S.r.l., con rapporto di 1:3 tra Soter Scura e Soter Chiara). SUPERFICI IN PIETRA La pulitura del basamento in pietra di Salerno è stata effettuata con impiego di acqua deionizzata erogata a bassissima pressione da appositi ugelli atomizzatori e spazzolatura con spazzole morbide. Le rifiniture sono state eseguite con metodo Rotec. Per quanto riguarda le superfici in granito rosa di Baveno, si è optato per una pulitura con Rotec, a pressione variabile tra 0,1-1,0 bar, abrasivo Mikhart della Provencale S.A., costituito da polveri molto fini di calcare con granulometria di 130 micron. 3

4 Prima di procedere all esecuzione delle nuove stuccature si sono rimosse meccanicamente (con scalpello, punta e vibroincisori) tutte le stuccature cementizie eseguite in occasione di precedenti interventi. Le nuove stuccature sono state mantenute a livello e realizzate con impasti costituiti da calce idraulica naturale e aggregati composti da granulati di marmo e sabbia fine, additivata con resina acrilica in dispersione acquosa. Le stuccature e sigillature sono state successivamente velate al fine di raccordarle cromaticamente con i materiali lapidei circostanti. Le malte per le stuccature sono state applicate in più strati successivi e, a seguito di primo indurimento, tamponate con spugne di mare e acqua deionizzata al fine di porre in risalto l'aggregato, la sua dimensione e la sua specifica colorazione. Secondo l intento progettuale, in generale l operazione di protezione ha l obiettivo di difendere le superfici della materia dagli attacchi fisico-chimici degli agenti atmosferici e dalle sostanze aggressive che essi veicolano, oltre che dalle azioni di organismi animali e vegetali. Per il rischio di creazione di sottoprodotti nocivi o di alterazioni pericolose per il materiale sul quale sono applicati, ad esempio il viraggio o la pellicolazione, si è deciso di non applicare alcun protettivo al materiale lapideo. Infatti, attualmente, è emersa la tendenza per quanto riguarda i protettivi su materiali lapidei non porosi e sani, a non prevederne sempre e comunque l applicazione, valutando la specificità del contesto e gli eventuali rischi. Naturalmente, una scelta di questo tipo implica la necessità di rispettare le indicazioni previste nel Piano integrato di monitoraggio e manutenzione. E con il medesimo scopo che nell intervento rientrano anche operazioni complementari come l installazione di un impianto elettrostatico antivolatile. CANCELLATA IN FERRO La cancellata in ferro verniciata, che delimita l area a verde, è stata trattata mediante il seguente ciclo: lavaggio sgrassante, raschiatura parziale per eliminare residui di pittura esistente poco aderente, brossatura manuale mediante uso di spazzole metalliche e tela smeriglio al fine di asportare formazioni superficiali di ruggine, successiva preparazione della superficie con leggera carteggiatura, applicazione di prodotto antiruggine n , alchilico, della Maxmeyer, e finitura a due mani con smalto ferromicaceo anticorrosivo, color marrone cancello della A.R.D. Fratelli Raccanello S.p.a.. OPERE COMPLEMENTARI L impianto a gestione elettronica per l allontanamento dei piccioni si basa sulla distribuzione di impulsi a breve durata di pura tensione, senza erogazione di corrente elettrica, ed è costituito da: Supporti isolanti di dimensione ridotta e con massima rigidità dielettrica a sostegno dei conduttori; Conduttori attivi (diametro 2-2,5 mm) in acciaio inossidabile AISI 316, uniti mediante una saldatura con elettrodi in acciaio inox e modellati seguendo la sagoma degli elementi da proteggere, formando una rete capillare; Conduttori isolati (diametro 3 mm) che collegano i conduttori attivi, fissati utilizzando colla siliconata a caldo e ulteriormente assicurati da piccoli punti di resine bicomponenti che ne aumentano la stabilità nel tempo, accuratamente mimetizzati con apposita verniciatura; Centralina di controllo (posizionata in un pozzetto all interno dell aiuola). Il sistema, nel pieno rispetto della materia del monumento, è collegato alla centralina attraverso conduttori collocati all interno dei giunti del materiale lapideo, successivamente sigillati con il medesimo impasto delle altre stuccature. Per l aiuola a verde di pertinenza del monumento è prevista la messa a dimora di cinquanta piante di rose della stessa specie arborea, ad integrazione di quelle esistenti. La piantumazione è prevista in questi giorni. 4

5 CONCLUSIONI L intervento di restauro realizzato ha rispettato i criteri generali del progetto e gli obiettivi di conservazione del manufatto nella sua realtà materiale, mantenendo i segni di naturale invecchiamento dei materiali e scegliendo prodotti durevoli e non nocivi. Queste premesse fanno di questo intervento l inizio di un processo di cura costante che tende a garantire la più lunga permanenza della materia, regolando le modificazioni che inevitabilmente sono il risultato del trascorrere del tempo, discostandosi dall idea dell intervento di restauro come evento eccezionale volto a ricondurre l opera ad uno stato definitivo. Le varianti realizzate rispetto al progetto sono derivate dalle informazioni emerse a seguito di campionature e prove, per ciascun materiale, eseguite selezionando zone con differenti depositi e patologie di degrado, rese accessibili a seguito del montaggio del ponteggio e della pulitura preliminare. A seguito del lavaggio, ad esempio, si è rilevato che, probabilmente durante gli ultimi interventi di restauro, le superfici bronzee sono state rivestite con un sottile strato di protettivo polimerico. Si è quindi deciso di procedere alla pulitura mediante l applicazione di un prodotto depolimerizzante, rifinendo l operazione con mezzi meccanici. Le operazioni di lavaggio e spazzolatura sul calcare grigio, ad esempio, sono risultate già efficaci permettendo la sola rifinitura con metodi meccanici. In particolare, si è trovato un rivestimento a base bituminosa sulle modanature superiori del medaglione, collocato sul lato sinistro del basamento (raffigurante il Pensiero), probabilmente applicato a protezione dell aggetto dalla pioggia. Tale materiale è stato rimosso con mezzi meccanici. Per quanto riguarda i codici alfanumerici rinvenuti sui blocchi in materiale lapideo, probabilmente assegnati per identificare ciascun elemento e poterlo collocare in opera, si è deciso di conservarli; pertanto, si è proceduto con la semplice pulitura. 5

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