Premessa p. 2. Scheda riassuntiva del Monumento p. 2

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1 INDICE Premessa p. 2 Scheda riassuntiva del Monumento p. 2 Relazione tecnica conclusiva del Restauro conservativo p. 3 Operazioni preliminari p. 3 Scultura in bronzo p. 4 Superfici in pietra p. 4 Elementi in ferro p. 5 Opere complementari p. 5 Conclusioni p. 5 Documentazione fotografica p. 7 1

2 Premessa La presente relazione tecnica conclude l intervento di Restauro conservativo effettuato sulla Colonna del Verziere in Largo Augusto a seguito dell aggiudicazione della Gara per la ricerca di soggetti sponsorizzatori l esecuzione dei lavori di restauro di sei monumenti cittadini: Fontana del Verziere; Pozzo di Piazza Mercanti; Lapidi in bronzo della Loggia dei Mercanti; Monumento a Carlo Cattaneo in via S. Margherita; Monumento a Giuseppe Parini in Piazza Cordusio; Colonna del Verziere in Largo Augusto indetta dal Comune di Milano. La società T.M.C. Pubblicità S.r.l., nel mese di maggio 2003 stipulava una Convenzione con il Settore Arredo Urbano del Comune di Milano per il progetto, la realizzazione dei lavori, la direzione ed il collaudo, facendo ricorso all istituto della sponsorizzazione. I lavori sono stati eseguiti dal 15 settembre 2003 al 11 maggio 2004 (240 giorni naturali e consecutivi). Scheda riassuntiva del monumento Colonna del Verziere in Largo Augusto Data 27 agosto 1673 inaugurazione - 18 marzo 1860 funzione rinnovata 1927 sostituzione statua Redentore Autore Giuseppe e G. Battista Vismara per la scultura del Redentore Epigrafe Tipologia: fusto in granito di Montorfano (altezza m); statua in bronzo (altezza 3.50 m); piedistallo e trabeazione in pietra di Viggiù (altezza 3.40 m); zoccolo in granito di Baveno e di Montorfano; capitello in pietra d Oira; cancellata in ferro battuto Ubicazione: Largo Augusto Stato conservativo: cattivo Restauri: ultimo fine anni 80 Ultimo Restauro conservativo: Note 2

3 Relazione tecnica conclusiva del Restauro conservativo L intervento si è articolato secondo le tradizionali categorie d intervento: operazioni preliminari, puliture, stuccature e sigillature, consolidamento dei materiali, opere di protezione, opere complementari. All interno di queste categorie i singoli interventi sono riferiti ai differenti materiali presenti nel monumento: materiali lapidei e metallici, nonché alle relative patologie di degrado. OPERAZIONI PRELIMINARI La prima operazione eseguita sulle superfici, al fine di rimuovere la maggior parte dei depositi superficiali incoerenti (polveri, terriccio, guano, ecc ) è stato un lavaggio detergente ed emolliente con l impiego di acqua deionizzata. Tale lavaggio è stato esteso a tutto il monumento. A seguito del lavaggio si è rilevato che, probabilmente durante gli ultimi interventi di restauro, le superfici bronzee sono state rivestite con un sottile strato di protettivo polimerico. Sempre durante il cantiere la C.S.G. Palladio s.r.l. ha eseguito ad uno studio microstratigrafico e morfologico su due campioni prelevati dalla Croce del Redentore. La sequenza stratigrafica del primo campione è la seguente: supporto in ferro; strato d alterazione: ferro ossidato con tracce di piombo e calcio (provenienti dalla preparazione soprastante); - strato di preparazione giallo a base di Biacca (Pb, carbonato basico di piombo), particelle di giallo di cromo (cromato di piombo), in commercio dal 1818, e particelle di natura ocracea (Fe). E lo strato di preparazione della lamina d oro soprastante; - frammenti di lamina d oro. L analisi microstratigrafica del secondo campione ha dato i seguenti risultati: supporto in ferro; strato di alterazione del ferro che in parte si è ossidato (spessore µm); strato arancio a base di minio di spessore variabile tra i 150 e 300 µm (molto decoeso e con leggera fluorescenza in luce ultravioletta dovuta all impiego di sostanze oleose come legante); resti di una stesura bianca, fortemente decoesa, a base di Biacca e sostanze oleose; strato di preparazione giallo realizzato con biacca e pigmentato con particelle di natura ocracea, Giallo di cromo e ossido di titanio in tracce. Il legante è costituito molto probabilmente da una tempera oleo-proteica; resti di applicazione di lamina d oro. Le superfici in Pietra di Viggiù, distaccate e decoese, sono state preconsolidate mediante l applicazione di un composto a base di esteri etilici dell acido silicico (Rhodorsil RC70 della Rhone Poulenc) al fine di consentirne le successive operazioni di pulitura. Questa fase ha interessato sia la parte corticale che alcune zone profonde distaccate del materiale lapideo. In questi ultimi casi si è proceduto con la pulitura ed il lavaggio della zona, la sigillatura salvabordo e l iniezione nei distacchi di una maltina a base di grassello di calce, sabbia fine del Ticino, additivata con resina acrilica in dispersione acquosa (Primal AC33 al 5 %). 3

4 SCULTURA IN BRONZO A seguito dei risultati raggiunti durante le prove di pulitura (vedi documentazione fotografica allegata) e dello strato sottile di protettivo polimerico rinvenuto, si è optato per una pulitura mediante un prodotto depolimerizzante a base di cloruro di metilene (Sverniciante semifluido SVERNIDOLL 63). L intervento di pulitura è stato quindi eseguito mediante applicazione, per mezzo di spatole e pennelli di gel a base di cloruro di metilene. Dopo il necessario tempo di reazione di depolimerizzazione (circa 5-15 minuti), il prodotto è stato rimosso meccanicamente e la superficie è stata risciacquata abbondantemente mediante acqua. L operazione è stata ripetuta nelle zone che presentavano depositi più coerenti e tenaci. Successivamente a questo primo ciclo di pulitura, si è proceduto alle rifiniture, in particolare nei sottosquadri e in altre zone protette, dove si presentavano spessi accumuli di depositi fortemente aderenti alle superfici, attraverso mezzi meccanici di precisione: microaeroabrasivatura ad umido metodo Rotec, bisturi e vibroincisore. Le stuccature e sigillature delle rade soluzioni di continuità che per collocazione e dimensione avrebbero potuto essere veicolo di infiltrazioni e di conseguenza causa di ossidazione degli elementi metallici, sono state eseguite con dello stucco metallico. Il trattamento finale è stato realizzato a tampone e pennello mediante applicazione di un protettivo specifico per superfici in bronzo costituito da una miscela di cere naturali, polimeri, solventi esteri e terpenici, denominato Soter della Bresciani S.r.l., con rapporto di 1:3 tra Soter opaco scura e Soter opaco chiara. SUPERFICI IN PIETRA A seguito dei risultati raggiunti durante le campionature si è proceduto alla pulitura delle superfici in Pietra di Viggiù ed in Pietra d Oira con sistema microaerabrasivo ad umido Rotec, utilizzando come inerte carbonato di calcio micronizzato, impacchi con polpa di cellulosa o sepiolite, a base di EDTA al 2 % in acqua deionizzata, ed applicazione a pennello di AB 57 con successivo lavaggio ad acqua deionizzata. Per quanto riguarda le superfici in granito, caratterizzate da depositi più coerenti (depositi carboniosi e ferrosi derivanti dal traffico veicolare e dei mezzi su rotaia), anche in seguito alle prove effettuate durante le fasi di campionatura, si è optato per una pulitura con Rotec, a pressione variabile tra 0,1 1,0 bar, abrasivo Mikhart della Provenzale S.A., costituito da polveri molto fini di calcare con granulometria di 130 micron. Prima di procedere all esecuzione delle nuove stuccature si sono rimosse meccanicamente (con scalpello, punta, vibroincisori) tutte le stuccature cementizie eseguite in occasione di precedenti interventi. Le nuove stuccature sono state mantenute a livello e realizzate: - per la Pietra di Viggiù e la Pietra d Oira, con impasti costituiti da grassello di calce e aggregati composti da polveri di marmo colorate e setacciate, sabbia fine del Ticino, additivate con resina acrilica in dispersione acquosa; - per i graniti (di Baveno e di Montorfano), con impasti costituiti da calce idraulica naturale (moretta di fiume della Calceforte) e aggregati composti da polveri di marmo colorate e setacciate, sabbia fine del Ticino, graniglia nera e bianca, additivate con resina acrilica in dispersione acquosa. Come da progetto, il consolidamento è stato eseguito solamente sulle superfici della Pietra di Viggiù, mediante applicazione a pennello, fino a rifiuto, di prodotto riaggregante a base di esteri dell acido silicico (Rhodorsil RC 70 della Rhone Poulenc). L obiettivo dell intervento di consolidamento è il miglioramento delle caratteristiche di coesione e di adesione tra i costituenti del materiale lapideo, ossia quando il materiale ha perso sia superficialmente che in profondità la sua coesione e il degrado è in uno stato avanzato, tale da compromettere la sua sopravvivenza fisica. 4

5 La riadesione delle parti di granito staccate della mensola del basamento della colonna è stata eseguita con resina poliuretanica e perni di acciaio inossidabile, quali sistemi di ancoraggio. Successivamente si sono realizzate delle sigillature superficiali a livello con tessitura e cromia superficiale simile al materiale lapideo circostante. Secondo l intento progettuale, in generale l operazione di protezione ha l obiettivo di difendere le superfici della materia dagli attacchi fisico-chimici degli agenti atmosferici e dalle sostanze aggressive che essi veicolano, oltre che dalle azioni di organismi animali e vegetali. Per il rischio di creazione di sottoprodotti nocivi o di alterazioni pericolose per il materiale sul quale sono applicati, ad esempio il viraggio o la pellicolazione, si è deciso di non applicare alcun protettivo al materiale lapideo, ad eccezione delle sole superfici lapidee precedentemente consolidate in Pietra di Viggiù. Infatti, attualmente, è emersa la tendenza per quanto riguarda i protettivi su materiali lapidei non porosi e sani, a non prevederne sempre e comunque l applicazione, valutando la specificità del contesto e gli eventuali rischi. Naturalmente, una scelta di questo tipo implica la necessità di rispettare le indicazioni previste nel Piano integrato di monitoraggio e manutenzione. E con il medesimo scopo che nell intervento rientrano anche operazioni complementari come l installazione di un impianto elettrostatico antivolatile. ELEMENTI IN FERRO In accordo con il Settore Arredo Urbano di Milano e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Milano si è deciso di intervenire sulla croce in ferro della statua del Redentore attraverso l applicazione di un convertitore di ruggine (Ferstab, protettivo per ferro a base di polimeri chelanti), la successiva applicazione di prodotto antiruggine n , alchilico, della Maxmeyer e la finitura ad effetto dorato realizzato con allumine anodizzate in cere e resina acrilica, applicate a tampone. La cancellata in ferro verniciata, che delimita l area ove è collocato il Monumento, è stata trattata mediante il seguente ciclo: lavaggio sgrassante, raschiatura parziale per eliminare residui di pittura esistente poco aderente, brossatura manuale mediante uso di spazzole metalliche e tela smeriglio al fine di asportare formazioni superficiali di ruggine, successiva preparazione della superficie con leggera carteggiatura e applicazione di prodotto antiruggine n , alchilico, della Maxmeyer e finitura a due mani con smalto ferromicaceo anticorrosivo, color marrone cancello della A.R.D. Fratelli Raccanello S.p.a. OPERE COMPLEMENTARI L impianto a gestione elettronica per l allontanamento dei piccioni si basa sulla distribuzione di impulsi a breve durata di pura tensione, senza erogazione di corrente elettrica, ed è costituito da: Supporti isolanti di dimensione ridotta e con massima rigidità dielettrica a sostegno dei conduttori; Conduttori attivi (diametro 2-2,5 mm) in acciaio inossidabile AISI 316, uniti mediante una saldatura con elettrodi in acciaio inox e modellati seguendo la sagoma degli elementi da proteggere, formando una rete capillare; Conduttori isolati (diametro 3 mm) che collegano i conduttori attivi, fissati utilizzando colla siliconata a caldo e ulteriormente assicurati da piccoli punti di resine bicomponenti che ne aumentano la stabilità nel tempo, accuratamente mimetizzati con apposita verniciatura; Centraline di controllo (posizionate l una ai piedi della statua del Redentore e l altra in un pozzetto adiacente alla cancellata verso il lato destro del monumento). CONCLUSIONI L intervento di restauro realizzato ha rispettato i criteri generali del progetto e gli obiettivi di conservazione del manufatto nella sua realtà materiale, mantenendo i segni di naturale invecchiamento dei materiali e 5

6 scegliendo prodotti durevoli e non nocivi. Queste premesse fanno di questo intervento l inizio di un processo di cura costante che tende a garantire la più lunga permanenza, regolando le modificazioni che inevitabilmente sono il risultato del trascorrere del tempo, discostandosi dall idea dell intervento di restauro come evento eccezionale volto a ricondurre l opera ad uno stato definitivo. Le varianti realizzate rispetto al progetto sono derivate dalle informazioni emerse a seguito delle campionature e prove, per ciascun materiale, eseguite selezionando zone con differenti depositi e patologie di degrado, rese accessibili a seguito del montaggio del ponteggio e della pulitura preliminare. A seguito del lavaggio, ad esempio, si è rilevato che, probabilmente durante gli ultimi interventi di restauro, le superfici bronzee sono state rivestite con un sottile strato di protettivo polimerico. Si è quindi deciso di procedere alla pulitura mediante l applicazione di un prodotto depolimerizzante, rifinendo l operazione con mezzi meccanici. Sempre durante le operazioni di pulitura, lo studio microstratigrafico e morfologico su due campioni del metallo della croce della statua del Redentore ha rilevato lacerti di lamina d oro; pertanto si è proceduto con un intervento di conservazione integrale di tutte le finiture e una successiva nuova finitura ad effetto dorato, a memoria di quanto rinvenuto. Per quanto riguarda gli altri interventi sono state seguite le operazioni descritte nel progetto. Milano, 1 giugno 2004 La Direzione Lavori Visto per la Società Sponsorizzante... 6

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