1) L apicoltura italiana

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1 IL MIELE La filiera del miele Sommario 1) L apicoltura italiana ) La filiera marchigiana del miele ) Il miele della provincia di Macerata ) L apicoltura italiana Il miele è una sostanza prodotta direttamente dalle api a partire dal nettare dei fiori e dalla melata di alcuni insetti. Le api, attraverso la loro azione impollinatrice nei confronti delle colture agrarie e della flora spontanea, svolgono un ruolo molto importante in termini sia economici sia di salvaguardia dell ambiente e della biodiversità. L apicoltura rappresenta un attività agricola a basso impatto ambientale, adatta ad aree marginali e a zone protette. Il miele, valorizzato come prodotto tipico legato al territorio di origine, e qualificato in funzione delle sue componenti di interesse nutrizionale e sensoriale, può costituire una valida risorsa economica. Dal punto di vista qualitativo del prodotto, le potenzialità dell apicoltura italiana sono notevoli: la disponibilità di una flora diversificata e le favorevoli condizioni climatiche consentono la produzione di una vasta gamma di mieli uniflorali. Un altra prerogativa del miele è quella di avere un elevato potere dolcificante (superiore a quello del saccarosio), quindi a livello dietetico permette di realizzare un piccolo risparmio calorico. Secondo le stime dell Osservatorio Nazionale del Miele (2013), nel territorio italiano operano circa produttori apistici e apicoltori con attività per auto consumo, che si prendono cura di circa alveari, numero che comprende sia quelli censiti sia quelli non denunciati. Il maggior numero di alveari si trova in Veneto, Piemonte e Sicilia; invece la maggioranza delle aziende apistiche si trova in Piemonte, Lombardia e Toscana (Grafico 1 e 2). 1

2 Grafico 1 Distribuzione degli alveari tra le regioni italiane (ISTAT, 2010) 36% 16% 14% Veneto Piemonte Sicilia Lombardia 7% 11% Emilia-Romagna Toscana Altre Grafico 2 Distribuzione delle aziende apistiche tra le regioni italiane (ISTAT, 2010) 13% Piemonte Lombardia 41% 12% Toscana Trentino Alto Adige 11% Emilia-Romagna 7% Veneto Altre La resa media italiana di un alveare è di circa 37 kg di miele all anno, l Abruzzo è la regione in cui si raggiunge la resa più alta, pari a 61,5 kg all anno (Osservatorio Nazionale del Miele, 2013). La produzione nazionale di miele, di circa tonnellate annue, copre appena il 50% dei consumi degli italiani di tonnellate. Il consumo procapite di miele si attesta sui 400 grammi annui, il 35% in meno rispetto alla media europea, di circa 600 grammi procapite. Attualmente, delle tonnellate di miele consumate in media ogni anno in Italia, circa tonnellate (il 40%) diventano ingrediente prodotti alimentari o cosmetici. Mentre il restante 60% (pari a circa tonnellate) viene utilizzato direttamente: la metà (pari a circa tonnellate) come ingrediente per la 2

3 preparazione di dolci tradizionali, mentre il restante 50% (sempre per un peso in volume di circa tonnellate) viene consumato tal quale, in occasione della prima colazione o in abbinamento ai formaggi o ad altri alimenti (Apitalia, 2013). Per quanto riguarda i canali di vendita del miele, la grande distribuzione organizzata (iper e supermercati) effettua l 81,5% delle vendite, mentre il restante 18,5% del miele viene distribuito tramite la vendita al dettaglio (AC Nielsen, AIIPA). Il giro d affari del miele in Italia supera i 64 miliardi di euro (Apitalia, 2013). Le esportazioni del 2012 hanno segnato il + 27% rispetto all anno precedente, riportando un valore pari a euro. I paesi che importano di più il miele italiano sono Germania, Francia e Irlanda. La Spagna ha aumentato di cinque volte il valore delle importazioni e il Regno Unito le ha diminuite del 23,95% (Tabella 1). Le importazioni di miele del 2012 hanno segnato un valore di euro, il 5% in più rispetto al 2011; i paesi da cui proviene la maggior parte del miele, sono l Ungheria, Argentina e Germania (Tabella 2). Tabella 1 - Valore in euro delle esportazioni di miele (ISTAT, 2013) PAESI EXP2010 EXP2011 EXP2012 Var % 2012/2011 MONDO Germania ,89 Francia ,77 Irlanda ,17 Regno Unito ,95 Spagna ,71 Stati Uniti ,15 Austria ,37 Svizzera ,86 Tabella 2 - Valore in euro delle importazioni di miele (ISTAT, 2013) PAESI IMP2010 IMP2011 IMP2012 Var % 2012/2011 MONDO Ungheria ,15 Argentina ,53 Germania ,24 Romania ,25 Cina ,62 Francia ,39 3

4 Spagna ,49 2) La filiera marchigiana del miele Le Marche sono una regione dove l'apicoltura è diffusa da tempi remoti, tramandata di padre in figlio con sapienza e passione. Il miele marchigiano possiede una qualità elevata, particolarmente per il prodotto proveniente dalle zone dell'alta collina e montagna, dove viene ancora praticata un'agricoltura estensiva, dedita alla coltivazione di piante foraggere quali la sulla, la lupinella e l'erba medica, ottime piante nettarifere. L apicoltura marchigiana conta 307 aziende apistiche, distribuite per la maggior parte tra le provincie di Pesaro e Urbino e Ancona (Grafico 3). Analizzando la distribuzione degli alveari, invece, emerge che sono dislocati soprattutto nelle provincie di Macerata e Pesaro e Urbino (Grafico 4). Grafico 3 Distribuzione delle aziende apistiche tra le provincie marchigiane 11% 32% Pesaro e Urbino Ancona Macerata 22% Ascoli Piceno Fermo 27% 4

5 Grafico 4 Distribuzione degli alveari tra le province marchigiane (ISTAT, 2010) 17% 13% 5% 32% 33% Macerata Pesaro e Urbino Ancona Fermo Ascoli Piceno Gli apicoltori marchigiani sono specializzati nella produzione di molte tipologie di miele, pappa reale, propoli, polline e cera. Le selezioni tipiche di miele sono: acacia, millefiori, tiglio, girasole e melata. 3) Il miele della provincia di Macerata Il miele è una produzione tipica delle campagne maceratesi, la tradizione e le tecniche sono state tramandate di padre in figlio. L apicoltura maceratese è all avanguardia nel recupero delle razze locali d api, e si sta specializzando nella produzione di api regine e di pappa reale. Il miele viene anche utilizzato come ingrediente di tanti dolci tipici, come la cicerchiata, e per la produzione di liquori, come la grappa al miele e il Verdicchio di Matelica al miele. I comuni in cui sono dislocati il maggior numero di alveari sono quelli di Treia, San Ginesio e Montecassiano. La provincia ha ideato due itinerari, il "Percorso della media collina" e il "Percorso degli alti colli" per far gustare i mieli e le conserve del territorio e al contempo far conoscere le tradizioni contadine legate agli antichi sapori (Figura 1). 5

6 Figura 1 I mieli tipici maceratesi sono il millefiori, d acacia, castagno, eucalipto, Stachys, sulla, tiglio, di Phacelia, erica, la melata di quercia e di bosco. Gli apicoltori maceratesi, oltre a produrre miele, sono specializzati nella raccolta della pappa reale, propoli e polline. I principali apicoltori della Provincia di Macerata sono la Cooperativa degli Apicoltori Montani di Matelica, l Azienda Agricola Si.Gi. di Macerata e l Istituto Tecnico Agrario di Macerata. 6

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