IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE IL QUADRO TEORICO, NORMATIVO E OPERATIVO

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1 IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE IL QUADRO TEORICO, NORMATIVO E OPERATIVO Dino Cristanini BERGAMO 23 Gennaio 2015

2 IL QUADRO NORMATIVO D.P.R.28 MARZO 2013, N. 80 REGOLAMENTO SUL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE DIRETTIVA MIUR DEL 18 SETTEMBRE 2014 n.11 CIRCOLARE MIUR DEL 21 OTTOBRE 2014 n.47 PRIORITÀSTRATEGICHE DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE PER GLI ANNI SCOLASTICI 2014/15, 2015/16 E 2016/17 PRIORITÀSTRATEGICHE DELLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE. TRASMISSIONE DELLA DIRETTIVA n. 11 DEL 18 SETTEMBRE 2014.

3 IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE NEL DECRETO-LEGGE n. 225/2010, CONVERTITO DALLA LEGGE N. 10/2011 Con regolamento da emanare, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, e individuato il sistema nazionale di valutazione definendone l'apparato che si articola: a) nell'istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, con compiti di sostegno ai processi di miglioramento e innovazione educativa, di formazione in servizio del personale della scuola e di documentazione e ricerca didattica; b) nell'istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, con compiti di predisposizione di prove di valutazione degli apprendimenti per le scuole di ogni ordine e grado, di partecipazione alle indagini internazionali, oltre alla prosecuzione delle indagini nazionali periodiche sugli standard nazionali; c) nel corpo ispettivo, autonomo e indipendente, con il compito di valutare le scuole e i dirigenti scolastici secondo quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.

4 IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE NEL DECRETO-LEGGE 9 FEBBRAIO 2012 n. 5 (DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI SEMPLIFICAZIONE E DI SVILUPPO) CONVERTITO DALLA LEGGE N. 35/2012 Art. 51 (Potenziamento del sistema nazionale di valutazione), comma 1 Nelle more della definizione di un sistema organico e integrato di valutazione delle istituzioni scolastiche, dell università, della ricerca e dell alta formazione artistica, musicale e coreutica, l INVALSI assicura, oltre allo svolgimento dei compiti di cui all articolo 17 del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, e all articolo 1, comma 613, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione di cui all articolo 2, comma 4-undevicies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10. A tale fine, in via sperimentale, l Invalsi si avvale dell Agenzia per la diffusione di tecnologie per l innovazione. Le Amministrazioni provvedono all attuazione del presente comma con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

5 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 1 I SOGGETTI Il S.N.V. ècostituito dai seguenti soggetti: a) Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del sistema diistruzione e formazione, di cui al decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286; b) Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, di cui all articolo 19, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111; c) contingente ispettivo: contingente di dirigenti di seconda fascia con funzione tecnico-ispettiva, appartenenti alla dotazione organica dirigenziale del Ministero, che svolgono l attivitàdi valutazione nei nuclei di cui all articolo 6 del presente decreto. Concorrono altresìall attivitàdi valutazione: a) la conferenza per il coordinamento funzionale del S.N.V., di cui all articolo 2, comma 5, del presente decreto; b) i nuclei di valutazione esterna costituiti, ai sensi dell articolo 6, comma 2, da un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da due esperti scelti dall elenco di cui all articolo 3, comma 1, lettera f).

6 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 2 OBIETTIVI DEL SNV Ai fini del miglioramento della qualitàdell offerta formativa e degli apprendimenti, il S.N.V. valuta l efficienza e l efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione in coerenza con quanto previsto dall articolo 1 del decreto legislativo 19 novembre 2004, n Il S.N.V. fornisce i risultati della valutazione di cui al comma 1 ai direttori generali degli uffici scolastici regionali per la valutazione dei dirigenti scolastici ai sensi dell articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni.

7 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 2 ORGANIZZAZIONE DEL SNV Con la direttiva di cui all articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286, il Ministro, con periodicitàalmeno triennale, individua le prioritàstrategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione, che costituiscono il riferimento per le funzioni di coordinamento svolte dall Invalsi, nonchéi criteri generali per assicurare l autonomia del contingente ispettivo e per la valorizzazione del ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione. La definizione delle modalitàtecnico-scientifiche della valutazione rimane in capo all Invalsi, sulla base degli standard vigenti in ambito europeo e internazionale. Èistituita presso l Invalsi, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, la conferenza per il coordinamento funzionale del S.N.V., composta dal presidente dell Istituto, che la presiede, dal presidente dell Indire e dal dirigente tecnico di cui all articolo 5, comma 3.

8 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 3 I COMPITI DELL INVALSI Ferme restando le attribuzioni previste dall articolo 17 del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, dal decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286, dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, nonché le competenze già previste da altre disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore del presente regolamento, l Invalsi, nell ambito del S.N.V., in particolare: a) assicura il coordinamento funzionale del S.N.V.; b) propone i protocolli di valutazione e il programma delle visite alle istituzioni scolastiche da parte dei nuclei di valutazione esterna, di cui all articolo 6; c) definisce gli indicatori di efficienza e di efficacia in baseai quali il S.N.V. individua le istituzioni scolastiche che necessitano di supporto e da sottoporre prioritariamente a valutazione esterna; d) mette a disposizione delle singole istituzioni scolastiche strumenti relativi al procedimento di valutazione di cui all articolo 6 per la realizzazione delle azioni di cui all articolo 6, comma 1; e) definisce gli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici, in coerenza con le disposizioni contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150; f) cura la selezione, la formazione e l inserimento in un apposito elenco degli esperti dei nuclei per la valutazione esterna di cui all articolo 6, comma 2, nell ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente ; g) redige le relazioni al Ministro e i rapporti sul sistema scolastico e formativo, di cui all articolo 3 del decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286, in modo tale da consentire anche una comparazione su base internazionale; h) partecipa alle indagini internazionali e alle altre iniziative in materia di valutazione, in rappresentanza dell Italia.

9 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 4 I COMPITI DELL INDIRE L Indire concorre a realizzare gli obiettivi del S.N.V. attraversoil supporto alle istituzioni scolastiche nella definizione e attuazione deipiani di miglioramento della qualitàdell offerta formativa e dei risultati degli apprendimenti degli studenti, autonomamente adottati dalle stesse. A tal fine, cura il sostegno ai processi di innovazione centratisulla diffusione e sull utilizzo delle nuove tecnologie, attivando coerenti progetti di ricerca tesi al miglioramento della didattica nonchéinterventi di consulenza e di formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici, anche sulla base di richieste specifiche delle istituzioni scolastiche.

10 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 5 IL CONTINGENTE ISPETTIVO Il contingente ispettivo concorre a realizzare gli obiettivi dell S.N.V. partecipando ai nuclei di valutazione di cui all articolo 6, comma 2. Il numero di dirigenti che ne fanno parte èindividuato, tenuto conto delle altre funzioni assolte da tale categoria di personale, con decreto del Ministro nell ambito della dotazione organica dei dirigenti di seconda fascia con funzione tecnico-ispettiva. I relativi incarichi di funzione dirigenziale non generale sono conferiti dal direttore generale per gli ordinamenti scolastici e l autonomia scolastica del Ministero e dai direttori generali degli Uffici scolastici regionali, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n Per la durata dei medesimi incarichi tali dirigenti sono utilizzati in via esclusiva nelle attivitàdi valutazione.

11 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 6 IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche 1) analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola 2) elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall Invalsi, e formulazione di un piano di miglioramento

12 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 6 IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE b) valutazione esterna 1) individuazione da parte dell Invalsi delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia previamente definiti dall Invalsi medesimo 2) visite dei nuclei di cui al comma 2, secondo il programma e i protocolli di valutazione adottati dalla conferenza ai sensi dell articolo 2, comma 5 3) ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell analisi effettuata dai nuclei

13 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 6 IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE c) azioni di miglioramento 1) definizione e attuazione da parte delle istituzioni scolastiche degli interventi migliorativi anche con il supporto dell Indire o attraverso la collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Tale collaborazione avviene nei limiti delle risorse umane e finanziarie disponibili e senza determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;

14 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 6 IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE d) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche 1) pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunitàdi appartenenza.

15 LA RENDICONTAZIONE SOCIALE ILLUSTRARE COSA SI ÈFATTO NELL ESERCIZIO DI UNA RESPONSABILITA PUBBLICA SPIEGARE IN QUALE CONTESTO SI ÈOPERATO, LE SCELTE EFFETTUATE, LE RISORSE UTILIZZATE, I RISULTATI OTTENUTI RENDERE TRASPARENTE E INTELLIGIBILE L AZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

16 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 6 I NUCLEI PER LA VALUTAZIONE ESTERNA I nuclei di valutazione esterna sono costituiti da un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da due esperti scelti dall elenco di cui all articolo 3, comma 1, lettera f). Al dirigente tecnico non spettano compensi, gettoni o indennità comunque denominate per lo svolgimento delle attivitàdi valutazione. L Invalsi definisce annualmente i compensi per gli esperti impiegati nelle medesime attività, entro il limite, per l anno 2012, delle risorse disponibili a legislazione vigente per il funzionamento dell Invalsi e a decorrere dal 2013 entro il limite delle risorse annualmente assegnate in sede di riparto del fondo di cui all articolo 7 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204.

17 GLI ARTICOLI DEL REGOLAMENTO ART. 6 LA VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI Le azioni di cui al comma 1 sono dirette anche a evidenziare le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale, secondo quanto previsto dall articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e dal contratto collettivo nazionale di lavoro. I piani di miglioramento, con i risultati conseguiti dalle singole istituzioni scolastiche, sono comunicati al direttore generale del competente Ufficio scolastico regionale, che ne tiene conto ai fini della individuazione degli obiettivi da assegnare al dirigente scolastico in sede di conferimento del successivo incarico e della valutazione di cui al comma 4.

18 L ATTUAZIONE PROGRESSIVA DEL PROCEDIMENTO (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) PER IL PROSSIMO TRIENNIO LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE SARÀCARATTERIZZATA DALLA PROGRESSIVA INTRODUZIONE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE, SECONDO LE FASI PREVISTE DALL ARTICOLO 6, COMMA 1, DEL REGOLAMENTO.

19 IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE (art.6, comma 1, DPR 80/2013) AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE ESTERNA AZIONI DI MIGLIORAMENTO RENDICONTAZIONE SOCIALE Analisi dati forniti da sistema informativo Miur e da Invalsi Rapporto di autovalutazione sulla base di quadro rif. fornito da Invalsi + elementi significativi individuati da scuola Formulazione piano miglioramento Individuazione scuole da verificare Visite nuclei valutazione esterna Ridefinizione piani miglioramento Anche con supporto Indire, Università, Enti di ricerca, Associazioni professionali e culturali Pubblicazione e diffusione risultati raggiunti

20 GLI SCOPI DELLA VALUTAZIONE (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) LA VALUTAZIONE ÈFINALIZZATA AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀDELL OFFERTA FORMATIVA E DEGLI APPRENDIMENTI E SARÀ PARTICOLARMENTE INDIRIZZATA: -ALLA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E DELL INSUCCESSO SCOLASTICO; -ALLA RIDUZIONE DELLE DIFFERENZE TRA SCUOLE E AREE GEOGRAFICHE NEI LIVELLI DI APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI; -AL RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE DI BASE DEGLI STUDENTI RISPETTO ALLA SITUAZIONE DI PARTENZA; -ALLA VALORIZZAZIONE DEGLI ESITI A DISTANZA DEGLI STUDENTI CON ATTENZIONE ALL UNIVERSITÀ E AL LAVORO.

21 L AUTOVALUTAZIONE (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) A partire dall anno scolastico (nel primo semestre del 2015) tutte le istituzioni scolastiche (statali e paritarie), utilizzando il quadro di riferimento definito dall Invalsi e i dati messi a disposizione tramite piattaforma operativa unica,effettueranno l autovalutazione mediante l analisi e la verifica del proprio servizio, e la redazione di un rapporto di autovalutazione contenente gli obiettivi di miglioramento, redatto in formato elettronico, che saràreso disponibile all Amministrazione e all Invalsi tramite piattaforma operativa unica entro luglio 2015 e saràreso pubblico attraverso l inserimento nel portale Scuola in chiaro e nel sito della Istituzione scolastica.

22 I DATI SULLE RILEVAZIONI DEGLI APPRENDIMENTI (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) La restituzione dei risultati delle rilevazioni degli apprendimenti alle singole scuole saràoggetto di particolare attenzione da parte dell INVALSI, in modo che i risultati stessi possano costituire, unitamente agli altri elementi conoscitivi in possesso delle scuole, la base per l avvio dei processi di autovalutazione e di miglioramento per tutte le istituzioni scolastiche. Pertanto, nel corso del triennio scolastico considerato, verrà migliorato l utilizzo del profilo longitudinale dei dati delle rilevazioni anche al fine di individuare il valore aggiunto determinato dall azione formativa delle scuole. Per favorire l utilizzo dei risultati in chiave autovalutativa, l INVALSI predisporràapposite linee guida per la lettura e l utilizzo dei dati.

23 SOGGETTI E FUNZIONI DI SUPPORTO (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) INVALSI -fornisce strumenti di analisi dei dati resi disponibili dalle scuole, dal sistema informativo del Ministero e dalle rilevazioni nazionali e internazionali degli apprendimenti -definisce un quadro di riferimento, corredato di indicatori e dati comparabili, per l elaborazione dei rapporti di autovalutazione il cui format sarà reso disponibile alle scuole entro ottobre 2014 MIUR -predispone piattaforma operativa unitaria in modo da poter gestire e coordinare il flusso delle informazioni e le elaborazioni dati provenienti dalle varie fonti -avvia, in collaborazione con i soggetti del Sistema Nazionale di Valutazione, piani di formazione per tutte le scuole, con particolare attenzione ai dirigenti scolastici

24 LA VALUTAZIONE ESTERNA (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) Le scuole da sottoporre a verifica saranno, per il prossimo triennio, fino ad un massimo del 10 per cento del totale per ciascun anno scolastico cosìindividuate: -il 7 per cento attraverso gli indicatori adottati dalla Conferenza di coordinamento proposta dell INVALSI -il 3 per cento in base a campionamento casuale.

25 LA VALUTAZIONE ESTERNA (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) Entro marzo 2015, la Conferenza di coordinamento adotterà, su proposta dell INVALSI, i protocolli di valutazione delle scuole e gli indicatori di efficienza e di efficacia per individuare le scuole da sottoporre a verifica esterna.

26 LA VALUTAZIONE ESTERNA (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) Le attivitàdi valutazione esterna, con le visite dei nuclei di valutazione costituiti dai dirigenti tecnici, che ne assumono il coordinamento, e dagli esperti individuati secondo i criteri di seguito indicati, avranno inizio a partire dall anno scolastico In questa prima fase di avvio del sistema, tutti i dirigenti tecnici parteciperanno allo sviluppo e alla realizzazione del Sistema Nazionale di Valutazione.

27 LA VALUTAZIONE ESTERNA (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) Gli esperti dovranno essere dotati di adeguata esperienza e competenza in materia di valutazione esterna dei sistemi scolastici e/o delle organizzazioni complesse. Dovranno svolgere la loro funzione in regione diversa da quella nella quale prestano eventualmente servizio, a qualsiasi titolo, presso le istituzioni scolastiche o gli uffici dell Amministrazione scolastica. L INVALSI, entro 60 giorni dall emanazione della presente direttiva, con propria delibera, definiràle modalitàdi selezione, costituzione e formazione degli elenchi degli esperti che parteciperanno ai nuclei di valutazione. L INVALSI procederà, inoltre, alla costituzione dei nuclei di valutazione sulla base dei criteri definiti e resi noti dalla Conferenza in modo da assicurarne imparzialitàe terzietà.

28 IL MIGLIORAMENTO (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) La pianificazione e la realizzazione delle azioni di miglioramento correlate al conseguimento degli obiettivi di cui sopra verràattuata a partire dall anno scolastico 2015/16. Un primo aggiornamento del Rapporto di autovalutazione avràluogo nel luglio L INDIRE svolgeràle attribuzioni previste dall articolo 4 del Regolamento, mettendo a disposizione delle scuole strumenti ed esperti qualificati per predisporre i piani di miglioramento. Le scuole potranno, per lo sviluppo dei piani e in base alle diverse attivitàin essi previste, avvalersi di INDIRE e/o della collaborazione di università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali.

29 LA RENDICONTAZIONE (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) Tutte le fasi previste dall articolo 6 del Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione si completeranno al termine dell anno scolastico con la pubblicazione da parte delle scuole di un primo rapporto di rendicontazione sociale nel portale Scuola in chiaro, grazie al quale si diffonderanno i risultati raggiunti, in relazione agli obiettivi di miglioramento individuati e perseguiti negli anni precedenti, in una dimensione di trasparenza e di promozione del miglioramento del servizio alla comunitàdi appartenenza.

30 VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) Entro dicembre 2014, l INVALSI definiràgli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici. Tali indicatori dovranno essere inseriti nell ambito di una proposta organica di valutazione della dirigenza scolastica che saràoggetto di un confronto con le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali da parte del Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. Il modello di valutazione della dirigenza scolastica dovràprestare attenzione agli obiettivi di miglioramento della scuola individuati attraverso il rapporto di autovalutazione e alle aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche direttamente riconducibili all operato del dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale.

31 VALUTAZIONE DI SISTEMA (DIRETTIVA MINISTERIALE 11/2014) L INVALSI PREDISPORRÀ, ENTRO OTTOBRE 2015, E PER CIASCUN ANNO SUCCESSIVO, UN RAPPORTO SUL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO VOLTO ACONSENTIRE UN ANALISI SU BASE NAZIONALE E UNA COMPARAZIONE SU BASE INTERNAZIONALE. ESSO TERRÀCONTO NON SOLO DEI LIVELLI DEGLI APPRENDIMENTI EVIDENZIATI DALLE RILEVAZIONI NAZIONALI E DALLE INDAGINI INTERNAZIONALI, MA ANCHE DEGLI ALTRI INDICATORI DI RISULTATO DELLE SCUOLE IN RELAZIONE AI DIVERSI CONTESTI TERRITORIALI.

32 IL CRONOPROGRAMMA TRIENNALE (CIRCOLARE MINISTERIALE 47/2014) N. FASI ATTORI A.S A.S A.S a Autovalutaz. Tutte le scuole 1.b Valutazione esterna 1.c Azioni di miglioramento 1.d Rendicontaz. sociale Circa 800 scuole all anno Tutte le scuole Tutte le scuole

33 IL CRONOPROGRAMMA ANNUALE (CIRCOLARE MINISTERIALE 47/2014) AZIONI CHI LE FA QUANDO DEFINIZIONE DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PER L ELABORAZIONE DEL RAV PUBBLICAZIONE DEL MODELLO DI RAV APERTURA PIATTAFORMA ON LINE CON DATI RELATIVI ALLE SINGOLE SCUOLE INVALSI MIUR ENTRO OTTOBRE 2014 INIZIO GENNAIO 2015 INSERIMENTO DATI DI COMPETENZA DELLLE SCUOLE RESTITUZIONE DATI CONFRONTATI CON VALORI DI RIFERIMENTO ESTERNI (BENCHMARK) ELABORAZIONE DEL RAV ISTITUZIONI SCOLASTICHE INVALSI ISTITUZIONI SCOLASTICHE GENNAIO-FEBBRAIO 2015 ENTRO MARZO 2015 MAGGIO-GIUGNO 2015 PUBBLICAZIONE DEL RAV ISTITUZIONI SCOLASTICHE LUGLIO 2015

34 L AUTOVALUTAZIONE COME PROCESSO CONTINUO Se l autovalutazione puòessere considerata come un processo di riflessione continua di fatto con la redazione del RA si fotografa la situazione in un dato momento Il RAV dovrebbe essere un documento leggero, da redigere in formato elettronico, in cui viene cristallizzata, in un momento dato, un attivitàdi autovalutazione per sua natura continuativa. (INVALSI Progetto VALeS, Linee guida per l autovalutazione) Un primo aggiornamento del RAV, finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento del processo e ad un eventuale regolazione degli obiettivi, èprevisto per il mese di luglio 2016 (Circolare ministeriale 47/2014)

35 L AUTOVALUTAZIONE COME PROCESSO CONTINUO Risulta evidente come il procedimento di valutazione, delineato nel Regolamento, non si concluda con la formulazione di un giudizio o con l'attribuzione di un punteggio o con il rilascio di una certificazione; la valutazione in tutte le sue fasi deve piuttosto diventare un modus operandi che mira a sostenere la scuola in un processo di miglioramento continuo. (Circolare ministeriale 47/2014)

36 UN CIRCOLO VIRTUOSO

37 LE FONTI DI RIFERIMENTO PER LA COSTRUZIONE DEL MODELLO IL MODELLO CIPP (CONTEXT - INPUT - PROCESS- PRODUCT) DI DANIEL STUFFLEBEAM 1968 I MODELLI PER LA RICERCA SULLE SCUOLE EFFICACI ES. SCHEERENS

38 IL MODELLO DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE

39 I PROGETTI SPERIMENTALI PER LA MESSA A PUNTO DEGLI STRUMENTI VSQ Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole VALES Valutazione e Sviluppo Scuola VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO

40 IL QUADRO DI RIFERIMENTO TEORICO IL RAPPORTO AUTOVALUTAZIONE/VALUTAZIONE ESTERNA L AUTOVALUTAZIONE PRECEDE LA VALUTAZIONE ESTERNA LA VALUTAZIONE ESTERNA HA UNA FUNZIONE DI VERIFICA E VALIDAZIONE DELL AUTOVALUTAZIONE E FORNISCE ULTERIORI INDICAZIONI PER IL MIGLIORAMENTO LA VALUTAZIONE ESTERNA PRECEDE L AUTOVALUTAZIONE L AUTOVALUTAZIONE APPROFONDISCE GLI ASPETTI CRITICI EVIDENZIATI DALLA VALUTAZIONE ESTERNA LA VALUTAZIONE ESTERNA E L AUTOVALUTAZIONE PROCEDONO IN PARALLELO LA VALUTAZIONE ESTERNA SI CONCENTRA SUGLI ESITI E L AUTOVALUTAZIONE SUI PROCESSI

41 IL QUADRO DI RIFERIMENTO OPERATIVO IL RAPPORTO AUTOVALUTAZIONE/VALUTAZIONE ESTERNA LA SCELTA DI VALeS Un altra caratteristica di Vales èla forte interazione tra autovalutazione e valutazione esterna, che interverrà in una seconda fase: la valutazione esterna partiràproprio dal rapporto di autovalutazione prodotto dalle scuole, al fine di discuterlo criticamente e di emendare e integrare i piani di miglioramento in esso abbozzati. Nel progetto Vales la valutazione delle scuole parte da un momento di autovalutazione, cui faràseguito una visita valutativa esterna, che prende le mosse proprio da una verifica e da una discussione dei contenuti del Rapporto di autovalutazione elaborato dalla scuola. (INVALSI Progetto VALeS, Linee guida per l autovalutazione)

42 IL QUADRO DI RIFERIMENTO OPERATIVO IL SENSO DELL AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione serve a strutturare una riflessione e una rappresentazione dell Istituto da parte della comunitàscolastica che lo compone, attraverso un analisi critica del suo funzionamento sostenuta da evidenze emergenti dai dati disponibili. Tale rappresentazione costituisce la base a partire dalla quale individuare alcune prioritàdi sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento. (INVALSI Progetto VALeS, Linee guida per l autovalutazione)

43 IL QUADRO DI RIFERIMENTO OPERATIVO L UNITÀ DI AUTOVALUTAZIONE (CIRCOLARE MINISTERIALE 47/2014) Le scuole si doteranno di un unitàdi autovalutazione, costituita preferibilmente dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o piùdocenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti

44 IL QUADRO DI RIFERIMENTO OPERATIVO UN PROCESSO STRUTTURATO La presenza di momenti di valutazione esterna e, più in generale, l individuazione di criteri e strumenti comuni e di standard omogenei per la stessa autovalutazione, non servono soltanto ad impedire che, banalmente quanto inutilmente, ogni scuola dia peso solo al momento di rendicontazione, che è parte dell esercizio di autovalutazione, e lo deformi attribuendosi il massimo dei voti. I riferimenti esterni comuni e omogenei servono soprattutto ad orientare ciascuna Istituzione scolastica verso una prospettiva sistemica di analisi organizzativa interna, utile a riconoscerne le componenti essenziali e le reciproche relazioni ed a leggere il singolo caso comparativamente agli altri. INVALSI - Logiche generali progetto VALeS

45 IL QUADRO DI RIFERIMENTO OPERATIVO LA POSSIBILITÀ PER LE SCUOLE DI INSERIRE INFORMAZIONI PROPRIE Nel Format del RAV, disponibile da fine ottobre, vi saranno: i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali del funzionamento messi giàa disposizione dal Ministero su "Scuola in chiaro", dall'invalsi e da altri soggetti istituzionali (Istat, Ministero del Lavoro, ecc.); una sezione per le ulteriori informazioni di competenza diretta delle scuole. In questo modo si faranno emergere le diverse situazioni nelle quali le scuole operano garantendo comunque che la peculiaritàe specificitàdi ognuna si coniughi con l'individuazione di elementi e dati comuni anche in un' ottica di comparabilità. (Circolare ministeriale 47/2014)

M i n i s t e r o d e l l I s t r u z i o n e, d e l l U n i v e r s i t à e d e l l a R i c e r c a

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