Il Piano di Miglioramento
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- Mauro Benedetti
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1 Quale idea di scuola nel Sistema Nazionale di Valutazione? Convegno nazionale ADR (Roma 13 aprile 2016) Il Piano di Miglioramento Massimo Faggioli dirigente di ricerca Area valutazione e miglioramento INDIRE - Firenze
2 La legge 10 del 26/2/2011 Conversione in legge del DL 225 del 29/12/2010 milleproroghe 1 l INVALSI si occupa della valutazione degli apprendimenti degli studenti e partecipa alle indagini nazionali e internazionali in questo settore 2 il corpo ispettivo autonomo e indipendente valuta le scuole e i loro Dirigenti 3 l INDIRE fornisce un sostegno al miglioramento scolastico
3 Il DPR 80 del 28/3/2013 Art. 2 - Obiettivi e organizzazione dell's.n.v. Ai fini del miglioramento della qualita' dell'offerta formativa e degli apprendimenti, l's.n.v. valuta l'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione.
4 art. 4 - Indire Fornisce il supporto alle istituzioni scolastiche nella definizione e attuazione dei piani di miglioramento della qualita' dell'offerta formativa e dei risultati degli apprendimenti degli studenti, autonomamente adottati dalle stesse.
5 A tale fine, cura il sostegno ai processi di innovazione centrati sulla diffusione e sull'utilizzo delle nuove tecnologie, attivando coerenti progetti di ricerca tesi al miglioramento della didattica, nonche' interventi di consulenza e di formazione in servizio del personale della scuola, anche sulla base di richieste specifiche delle istituzioni scolastiche.
6 Art. 6 - Procedimento di valutazione c) azioni di miglioramento: definizione e attuazione da parte delle istituzioni scolastiche degli interventi migliorativi anche con il supporto dell'indire o attraverso la collaborazione con universita', enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Tale collaborazione avviene nei limiti delle risorse umane e finanziarie disponibili e senza determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
7 Direttiva Ministeriale n 11 del 18 settembre 2014 (Priorità strategiche del SNV per gli a.s. 2014/15, 2015/16 e 2016/17) Il sistema Nazionale di Valutazione (SNV) è finalizzato al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti.
8 A - Priorità strategiche Riduzione della dispersione e dell insuccesso Riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche Rafforzamento delle competenze di base Valorizzazione degli esiti a distanza
9 C le azioni Nel primo semestre 2015 le scuole predispongono il RAV (con i dati e il supporto di INVALSI e tenedo conto di eventuali esperienze precedenti) Entro luglio 2015 il RAV viene pubblicato in Scuola in Chiaro e sul sito della scuola Nell a.s. 2015/16 partono le azioni di miglioramento Entro luglio 2016 le scuole aggiornano il RAV Nell a.s. 2016/17 le scuole pubblicani in Scuola in Chiaro un primo rapporto di rendicontazione sociale
10 C il miglioramento L INDIRE mette a disposizione strumenti ed esperti qualificati per predisporre i Piani di Miglioramento (PdM) Le scuole, per lo sviluppo dei PdM possono avvalersi di INDIRE o di università, centri di ricerca, associazioni professionali e culturali
11 La Circolare n 47 del 21 ottobre 2014 (trasmissione della Direttiva n 11) La valutazione è oggi collocata tra le priorità del Governo o per il suo valore strategico, come risulta dal documento "La buona scuola. la Direttiva è stata adottata non solo per dare, nell'immediato, attuazione ad una previsione normativa, ma anche al fine di completare, dopo quasi quindici anni, il disegno tracciato dal regolamento sull'autonomia scolastica adottato con il DPR n. 275/1999
12 E ancora Il processo delineato nel Regolamento non si conclude con la formulazione di un giudizio o con l'attribuzione di un punteggio o con il rilascio di una certificazione; la valutazione deve diventare un modus operandi per sostenere la scuola in un processo di miglioramento continuo.
13 Quali dati importanti per migliorare? L analisi dei dati che permette di orientare il miglioramento I dati giusti sono quelli che aiutano Dirigenti ed insegnanti a comprendere qual è la popolazione a rischio. La domanda è: qual è lo scopo della raccolta dei nostri dati? Ci sono dati utili e non, a seconda degli scopi (Hargraves, 2014) Sono importanti quei dati che ci permettono di raccogliere informazioni sulle modalità di lavoro del Dirigente e degli insegnanti per individuare punti di forza e criticità migliorabili (Datnow et al, 2007)
14 Definire il miglioramento (authentic school improvement, Hopkins 2003) un percorso di pianificazione e sviluppo di azioni che prende le mosse dalle priorità indicate nel RAV, raccordandole con la linea strategica definita nel PTOF un processo di problem solving (Cristanini 2014) un approccio dinamico ed olistico che si basa sul coinvolgimento di tutta la comunità scolastica e che fa leva su due dimensioni: didattica organizzativa gestionale
15 Individuare la linea strategica del Piano di Miglioramento come riflessione d insieme che orienta la scelta degli obiettivi e indica la modalità che l organizzazione intende perseguire (Civit delibera 112/2010));
16 Le parole chiave del Piano di Miglioramento priorità; integrazione; responsabilità; collaborazione; diffusione. (decreto legislativo del 27 ottobre 2009, numero 150)))
17 Il Piano di Miglioramento: nodi cruciali L importanza di porsi domande condivise : (Cosa: Quali problemi intendo risolvere? Cosa voglio migliorare? Perché: A quali finalità più generali mi riferisco? A quali obiettivi più specifici mi riferisco? L obiettivo specifico che mi propongo è in relazione con altri possibili obiettivi specifici? Se sì in che modo?
18 Esempi di domande guida (Zepeda, 2013) Che scuola vogliamo essere, considerando le possibilità/risorse che abbiamo? Quali sono gli aspetti, i valori più importanti che la nostra scuola dovrebbe dare agli studenti? Quale impegno e coinvolgimento sono necessari per attivare un processo di miglioramento effettivo?
19 Il ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) (Deming,1986): un metodo di lavoro 1. Chiara definizione degli obiettivi da raggiungere (Fase P, Plan- Pianificazione ); 2. Esecuzione delle attività pianificate (Fase D, Do- Esecuzione ); 3. Verifica del risultato della pianificazione ed esecuzione, sulla base dei riferimenti scelti (obiettivi, confronti con gli altri). (Fase C Check- Verifica ); 4. Eventuali correzioni, miglioramenti, stabilizzazione sui nuovi livelli di performance (Fase A, Act-Azioni ).
20 PdM Indire: Passi e domande guida 1 SEZIONE: SCEGLIERE GLI OBIETTIVI STRATEGICI IN TRE PASSI Passo 1: verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi rimodulandoli alla luce della linea strategica definita nel PTOF Passo 2: elaborare di una scala di rilevanza degli obiettivi di processo Passo 3: Ridefinire l elenco degli obiettivi di processo, i risultati attesi, gli indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati
21 2 SEZIONE: DECIDERE LE AZIONI PER RAGGIUNGERE CIASCUN OBIETTIVO DI PROCESSO IN DUE PASSI Passo 1: ipotizzare le azioni da compiere considerandone anche i possibili effetti negativi e positivi nel medio e nel lungo termine Passo 2: rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo
22 3 SEZIONE: PIANIFICARE LE AZIONI DI CIASCUN OBIETTIVO IN TRE PASSI (AREA DEDICATA AI PROCESSI) Passo 1: definire l impegno delle risorse umane e le risorse strumentali; Passo 2: definire i tempi di attuazione delle azioni Passo 3: programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell obiettivo di processo
23 4 SEZIONE: VALUTARE, CONDIVIDERE E DIFFONDERE I RISULTATI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO IN QUATTRO PASSI (AREA DEDICATA AGLI ESITI) Passo 1: valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV Passo 2: descrivere i processi di condivisione del piano all interno della scuola Passo 3: descrivere le modalità di diffusione dei contenuti e dei risultati del piano sia all interno che all esterno dell organizzazione scolastica. Passo 4: descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di Autovalutazione
24 Il link per la compilazione Pdf del PdM Tutorial al PdM
25 Il sostegno allo sviluppo dei contenuti dei Piani di Miglioramento Messa a sistema e diffusione di modelli innovativi praticati dalle scuole Innovazione supportata dalle tecnologie digitali Riorganizzazione dello spazio e del del tempo Trasformazione dell ambiente di apprendimento (spazi fisici e metodologie) Sviluppo e diffusione di modelli di didattica innovativa Didattica laboratoriale e alternanza scuola lavoro nel secondo ciclo dell istruzione
26 Punti di attenzione: Evitare di appiattire la progettualità sui meri esiti di apprendimento Non ridurre tutto ad adempimenti burocratici Promuovere la crescita della cultura del miglioramento continuo.
27 Cosa si fa quest anno? Progettazione unitaria PTOF SNV - RAV PDM PNSD PON Merito bonus docenti
28 Cosa non si fa quest anno? Valutazione DS Valutazione esterna dl 10% delle scuole (ci si attesta sul 3%) Valutazione docenti
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30 PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA (art. 3 dpr 275/1999) Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.
31 Il quadro di riferimento del RAV
32 Comma 7 legge le scuole possono inserire nel PTOF alcuni tra i seguenti obiettivi: (Area degli esiti formativi ed educativi) valorizzazione delle competenze linguistiche e utilizzo della metodologia CLIL; potenziamento delle competenze matematicologiche e scientifiche; potenziamento delle competenze nella musica, nell arte, nel cinema;
33 sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell assunzione di responsabilità, l educazione all autoimprenditorialità; rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale; alfabetizzazione all arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; potenziamento delle discipline motorie, sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano; sviluppo delle competenze digitali degli studenti;
34 Pratiche educative e didattiche potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati; valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni; alfabetizzazione e perfezionamento dell italiano come lingua seconda;
35 Pratiche gestionali e organizzative apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario; incremento dell alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; individuazione di percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni; definizione di un sistema di orientamento.
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