Il mercato del lavoro femminile tra crisi e criticità strutturali
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- Olivia Paoletti
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1 criticità strutturali Linda Laura Sabbadini Direttore del Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali 1
2 La grande rivoluzione nell istruzione: dallo svantaggio al sorpasso 11,8 7,1 Scuole secondarie di secondo grado 24,8 14,9 49,1 36,3 52,2 51,0 Fonte Istat; Elaborazioni Istat su dati Miur 69,6 67,0 Tassi di scolarità 87,6 85,2 Femmine Maschi 93,0 91,4 50/51 60/61 70/71 80/81 90/91 00/01 08/09 Gli anni di maggiore crescita delle iscrizioni sono gli anni 50 e 60 per le superiori, gli anni 60 e 70 per l università (anche in seguito alla liberalizzazione degli accessi nel 1969). Iscritte all università da 70mila del a dell Nel le studentesse universitarie sono oltre un milione, gli studenti maschi Gli anni che segnano il sorpasso della componente femminile sulla maschile sono gli 80 nelle secondarie e i 90 nell università. Oggi ( ) il tasso di scolarità femminile supera quello maschile del 27,8% all università. 2,1 6,0 Femmine Maschi 7,0 2,6 14,8 9,2 Università 20,5 16,0 20,8 21,0 38,1 29,3 48,0 2 34,6 50/51 60/61 70/71 80/81 90/91 00/01 08/09
3 Le donne entrano nei corsi maschili LA PRESENZA FEMMINILE: cresce negli indirizzi in cui era meno forte SCUOLE SUPERIORI istituti d arte (da 15% a 65%), licei scientifici (da 18% a 51%), classici (da37% a 69%), professionali (da 25% a 44%) UNIVERSITA gruppi agrario (da 1,7% a 47%), ingegneria (da 2,1% a 30%), economico (da 4,4% a 49%), medico (da 8% a 62%) La percentuale di donne che dovrebbe ridistribuirsi tra i diversi indirizzi per equiparare la distribuzione maschile diminuisce progressivamente nelle scuole secondarie e, ancor più, all università. 60,1 53,6 51,1 37,7 33,6 34,5 31,6 28,8 Scuola superiore Università 29,1 27,2 23,3 20,0 23,9 24,2 1950/ / / / / / /09 Fonte Istat; Elaborazioni Istat su dati Miur 3
4 Le donne riescono negli studi meglio degli uomini Minore incidenza di non ammessi alla classe successiva in tutti gli ordini di studio Maggiori probabilità di successo nel conseguimento del titolo Minore irregolarità di percorso Tassi di conseguimento del titolo più elevati Voti più alti 4
5 Le ragazze annullano lo svantaggio di genere nell uso di Internet esistente per le altre generazioni ,1 89,8 87,8 79,7 87,1 87,6 78,6 76,4 83,0 75,3 71,8 67,0 38,3 38,0 62,0 50,3 50,6 33,7 35,3 22,4 MASCHI FEMMINE 19,6 8,8 5,1 1,
6 Le ragazze investono di più in cultura le ragazze investono in cultura più dei coetanei M F M F M F teatro 27,5% 37,1% 26,0% 32,1% 18,8% 26,4% musica leggera 29,9% 38,4% 44,1% 46,2% 46,6% 44,8% musei e mostre 38,3% 50,1% 38,1% 45,5% 28,6% 39,7% lettura libri 47,7% 70,2% 43,5% 65,2% 39,2% 66,3% rispetto al 1993 forte crescita di tutti i livelli di fruizione per le ragazze. il vantaggio femminile si è accentuato. MA NONOSTANTE IL VANTAGGIO CULTURALE SONO SVANTAGGIATE NELL ACCESSO AL LAVORO E NELLA PERMANENZA SUL LAVORO 6
7 E cambiato il modello di partecipazione delle donne al lavoro Si entra nel lavoro in età più avanzata, proprio nel momento in cui le generazioni precedenti iniziavano a uscirne, con un livello di aspirazioni e con un istruzione più elevata e con l intenzione di non abbandonarlo in futuro Ciò determina: un aumento della partecipazione al mercato del lavoro delle donne l emergere delle indecise, specie al Sud, cioè delle donne che non intendono stare completamente fuori dal mondo del lavoro e che si collocano in una situazione di attesa, nella zona grigia tra la partecipazione attiva e la totale estraneità al mercato del lavoro 7
8 Dalla metà degli anni 90 al 2008 cresce l occupazione femminile DONNE: Prima fase: particolari difficoltà socio-economiche: 525 mila occupati nei primi 2 anni Successiva ripresa: già dal 1999 si superano i valori iniziali, poi la caduta nel biennio e nel 2012: quasi 23 milioni di occupati, 1 milione 592 mila in più rispetto al 1993 La caduta dell occupazione all inizio degli anni 90 è stata minore rispetto agli uomini ed è durata meno. Già nel 1995 inizia una sostenuta ripresa, il 2009 unico anno di caduta dell occupazione femminile, nel 2012: 9 milioni 458 mila occupate, 1 milione 811 mila in più rispetto al Nel 2012 i posti di lavoro aggiuntivi dal 1993 sono tutti femminili, ma la gran parte dell incremento avviene nel Centronord (1 milione 560 mila). Il Sud raccoglie le briciole (251 mila). Aumenta la differenza tra donne del Nord e le donne del Sud. 8
9 Le donne svolgono di più tutti i tipi di lavori Part-time: da 1 milione 606 mila nel 1993 (21%) a 2 milioni 941 mila (31,1%) nel 2012 Tempo determinato: da 747 mila (13,1%) nel 1993 a 1 milione 150 mila (14,9%) nel milioni 758mila donne lavorano in occupazioni con orari non standard (29,2% delle occupate) Lavorano: a turni la notte la sera la domenica 1 milione 459 mila, 663 mila, 1 milione 456 mila, 1 milione 750 mila. Fonte: Istat, Indagine sulle Forze di Lavoro vari anni 9
10 Cresce la presenza delle donne nella P.A. Il processo di femminilizzazione, iniziato fin dagli anni 70, prosegue ancora oggi Tra il 1994 e il 2010 le donne nella PA passano da a (+13,9%), mentre la componente maschile è diminuita (-13,9%). La crescita ha interessato tutti i comparti ad eccezione delle Aziende Autonome. Un aumento molto sensibile si è verificato nella Magistratura, dove l incidenza passa dal 25,8% nel 1994 al 43,1% nel Nel 1976 era pari al 3,3%. Le donne sono concentrate nei comparti della Scuola e della Sanità, che assorbono oltre il 72% del personale femminile. Nel Mezzogiorno la presenza femminile nella PA è minore: le donne nel 2010 non raggiungono ancora la maggioranza (48,7%, al Nord 62,5%). Fonte: Ministero dell Economia e delle Finanze, Conto Annuale vari anni 10
11 La presenza femminile è bassa solo nei Corpi di Polizia, Aziende Autonome e Forze Armate Presenza femminile nella PA per comparto - Anni 1994 e 2010 (incidenze percentuali) Totale Universita' Servizio Sanitario Nazionale Scuola e A.F.A.M. Regioni ed Autonomie Locali Ministeri, Agenzie, Presidenza Magistratura Forze Armate Enti pubblici non economici Enti di ricerca Diplomatici e Prefetti Corpi di Polizia Aziende Autonome 1,7 6,8 5,3 55,8 46,6 52,9 51,3 43,1 55,6 45,6 39,1 64,5 78,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90, Fonte: Ministero dell Economia e delle Finanze Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato 11
12 Migliora la posizione lavorativa delle donne Si consolida una struttura occupazionale femminile diversa da quella maschile, nel 2012: Donne più impiegate (43,1% contro 20,5%) meno operaie (8,3% contro 37,6%) Anche se le impiegate e le addette nel commercio (segretarie, commesse, ecc.) rappresentano il segmento fondamentale con 4 milioni 77 mila unità E consistente la presenza delle donne tra le professioni intellettuali (medici, avvocati, insegnanti superiori, ecc.) 1 milione 616 mila Oltre agli insegnanti che sono sempre stati tradizionalmente numerosi tra le donne, l 81,5% nel 2011, cominciano ad essere molte le donne, per esempio tra i: Ricercatori nell università n ,5% sul totale Professori associati n ,4% sul totale Medici del SSN n ,4% sul totale Dirigenti dei Ministeri n ,3% sul totale 12
13 Nonostante il miglioramento nella posizione nel lavoro poche donne hanno raggiunto i vertici della carriera Anche nella PA ambasciatori 4,2% dirigenti scolastici 51,8% (ma le donne sono il 78,4% del totale) dirigenti medici con incarico di strutture complesse (ex Primari) 13,9% prefetti 24,4% professori ordinari 19,7% dirigenti di 1 fascia Ministeri 26,8% direttori Enti di ricerca 11,8% dirigenti generali Regioni e aut. locali 19,2% Fonte: Ministero dell Economia e delle Finanze Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato Anno
14 La crisi colpisce anche le donne Tra il 2008 e il 2012 : diminuisce l occupazione qualificata (-376 mila) ed aumenta quella non qualificata (+242 mila) Le Donne hanno perso il doppio in proporzione degli uomini nell industria La retribuzione netta mensile delle dipendenti è inferiore di circa il 20% a quella degli uomini E acutizzato il sottoutilizzo del capitale umano sovraistruito: 36% delle laureate donne vs. 30% degli uomini Cresce il part time ma tutto involontario 14
15 Il recupero nel 2012 Recupero dell occupazione femminile iniziato nel 2011 (+110mila) prosegue nel 2012 (+110mila). Per le straniere (+76 mila rispetto al 2011): Crescita dell occupazione non qualificata delle straniere presso le famiglie (collaboratrice domestica, badante) Per le italiane (+34 mila rispetto al 2011): Elevamento età pensionistica incide più sulle donne, in particolare nel pubblico impiego. Se consideriamo solo la classe di età 55-59: unità nel 2012 (+7,5%) Aumento del tasso di occupazione f di oltre 3 punti percentuali ,8% ,3% Continua invece a diminuire il tasso di occupazione tra le giovani anni (dal 37,8% al 37,1% ), mentre recupera per le donne 35-49enni, sia italiane seppur di poco (dal 61,7% al 61,9%) sia straniere (dal 59,4% al 60%). 15
16 Nonostante la spinta delle donne e la crescita avvenuta, meno della metà oggi lavora Tasso di occupazione 2012: 47,1% ultimi in Europa prima di Malta e Grecia Rimane ampio il divario territoriale: il 31,6 % al Sud contro il 57% del Nord (nel 2008 rispettivamente 31,3% e 57,5%) Al Sud alle donne serve la laurea per arrivare ad un tasso di occupazione superiore al 50%: laureate 63,5% diplomate 39,1% licenza media 20,5% Tasso di disoccupazione femminile molto maggiore di quello maschile rispetto all Europa (11,9% vs. 9,9% in Italia contro 10,5% vs. 10,4% in Europa) Tasso di inattività molto elevato 46,5% e superiore a quello europeo 34,4% sintomo di un forte scoraggiamento, specie nel Mezzogiorno (60,7%) 16
17 Lavoro e carriera: un percorso ad ostacoli Un minore sviluppo del terziario, soprattutto di quello più avanzato, tradizionale settore per l occupazione delle donne, che in altri Paesi ha rappresentato una spinta alla crescita dell occupazione femminile è un primo elemento alla base del basso tasso di occupazione femminile. Inoltre, il cumularsi di rigidità sociali crea strozzature nei percorsi lavorativi femminili e si trasforma in BARRIERE ALL ACCESSO, ALLA PERMANENZA NEL LAVORO E ALLA CARRIERA DELLE DONNE Tasso di occupazione femminile (25-54 anni) diminuisce all aumentare del numero dei figli 0 figli 1 figlio 2 figli 3 o più figli 63,7 58,7 54,1 41,7 Nel passaggio da 0 a 1 a 2 a 3 figli si abbassa, succede anche in Europa ma con tassi più alti (dal 75,8% al 54,5%) Oltre un quarto delle donne che nel 2003 era occupata e ha avuto un figlio tra il 2003 e il 2007 ha interrotto il proprio lavoro per la nascita del figlio. (Fonte: Istat, Criticità nei percorsi lavorativi femminili 2009) Numero ideale dei figli 2,1 lontano dal numero di figli reali (Fonte: Istat, Famiglia e soggetti sociali 2003) 17
18 La divisione dei ruoli asimmetrica ostacolo per le donne Occupate, occupati: tempi rigidi, tempi flessibili Lui in coppia Lei in coppia Lui in coppia Lei in coppia Madri senza figli* senza figli* con figli* con figli* sole Lavoro retribuito 6h19 4h56 6h18 4h23 4h42 Lavoro familiare 1h18 3h23 1h49 5h01 4h08 Tempo libero 4h03 3h04 3h39 2h39 3h04 * Coppie in cui entrambi i partner sono occupati con lei tra 25 e 64 anni Fonte: Istat Indagine sull uso del tempo I tempi degli uomini non variano in funzione della fase del ciclo di vita della famiglia e del numero di figli; quello delle donne sì. I tempi di lavoro totale assorbono complessivamente per le madri 9h024 contro le 8h07 dei padri. Il 22,3% degli uomini non dedica neanche 10 minuti al lavoro familiare Le donne si avvantaggiano dell assenza del marito: circa 1h di lavoro familiare in meno per le madri sole (-53 ) rispetto a quelle in coppia 18
19 Anche le donne in carriera hanno gravi problemi di conciliazione dei tempi di vita INDICE DI ASIMMETRIA (percentuale di lavoro familiare delle coppie assorbito dalle donne) è alto anche se più basso degli altri Coppia con figli* Coppia senza figli* TOTALE OCCUPATE 82,0 76,0 73,4 77,6 72,6 71,9 dirigente, imprenditrice, libera professionista 81,7 72,4 72,8 73,5 70,3 70,9 impiegata direttiva, quadro 79,5 74,9 72,6 73,6 71,7 67,1 operaia 85,0 76,2 72,9 80,0 74,4 78,1 lavoratrice in proprio, coadiuvante 84,0 81,6 77,7 86,1 74,2 78,5 * Coppie in cui entrambi i partner sono occupati con lei tra 25 e 64 anni Fonte: Istat Indagine sull uso del tempo , ,
20 sia nel tasso di occupazione femminile Spinta delle donne forte, ma crescita non adeguata gravi difficoltà per le donne del Sud, quelle con basso titolo di studio, con figli, gravi carenze nei servizi sociali della prima infanzia (15,3%), scarsa flessibilità nell organizzazione del lavoro sia nei percorsi di carriera Poche le donne ai vertici, fin quando si accede per concorso e per merito le donne eccellono per il maggiore investimento in istruzione. Per nomina e cooptazione meno I dati sottolineano l esistenza di ostacoli, BARRIERE nell accesso e mantenimento del lavoro, BARRIERE ALLA CARRIERA ancora elevate nonostante la spinta delle donne e i cambiamenti avvenuti
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