Donne, Politica e istituzioni. Laura Leonardi

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1 Donne, Politica e istituzioni

2 Alcune questioni fondamentali Il ruolo attivo delle donne nello sviluppo (Amartya Sen) Perché è importante il lavoro per le donne (e anche per tutti gli altri?) Perché il rapporto tra donne e mercato del lavoro è problematico? Come cambia il lavoro nel passaggio dalla società fordista alla società postfordista e con quali conseguenze per la vita delle donne?

3 La questione italiana Nell Unione europea l Italia costituisce un caso ormai patologico per la scarsa capacità di inclusione delle donne nel mercato del lavoro. un tasso di occupazione nazionale del 58,7%, OCCUPAZIONE FEMMINILE AL 45%, MASCHILE AL 70% inferiore di quasi 7 punti percentuali alla media Ue (65,4%) e, ancora, lontano dagli obiettivi di Lisbona (Isfol 2008).

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6 Stretta correlazione tra livello di istruzione e tassi di attività In Italia la differenza tra tassi di attività femminili e maschili è di 30 punti percentuali tra le persone con la licenza media (41%vs 71%), di circa 15 tra chi è in possesso del diploma (63% vs 80%), di 8 punti tra i laureati (80% vs 88%).

7 Istruzione come principale fattore di emancipazione e di accesso al lavoro Livelli di istruzione in Italia (Isfol 2008)

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9 Le forti differenze territoriali Nel Centro-Nord: - solo 4-6 punti percentuali meno del tasso di attività tedesco e francese; - per ventenni e trentenni le differenze sono ancora minori e in alcune regioni non vi è alcuna differenza; - la figura della casalinga è quasi scomparsa tra le giovani e sempre più minoritaria tra le adulte; - fortissima crescita del tasso di attività delle adulte

10 Nel Sud - il tasso di attività è cresciuto più lentamente, soprattutto per le adulte; - la figura della casalinga è ancora rilevante, anche tra le giovani; - tutta la maggiore partecipazione al lavoro delle ventenni e delle trentenni si è tradotta in vana ricerca.

11 La partecipazione delle donne al lavoro è collegata ai mutamenti nelle caratteristiche della domanda di lavoro: in tutti i paesi (tranne l'italia) questo fenomeno è stato accompagnato da una crescente diffusione del lavoro a tempo parziale.

12 La questione del lavoro a tempo parziale Una discussione «al femminile»: perché per i maschi è trascurabile (paesi Ue non oltre 6%, eccezione l Olanda) e riguarda solo giovani «in entrata» e anziani «in uscita».

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14 Figura 5 - Part-time involontario su totale impieghi part-time, 2002, EU 15 fonte: Eurofound 2005

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18 Tesi correnti: Quando l'occupazione e il part time sono diffusi, è presente sul mercato del lavoro anche la gran massa delle grateful slaves, che desiderano lavorare part time per dedicare tempo alla famiglia. Poiché un alto livello di istruzione è un fattore di emancipazione, si comprende perché il lavoro part time è più diffuso tra le donne meno istruite e per le attività meno qualificate, senza creare tensioni. Le critiche: la propensione al part time sarebbe comunque condizionata da un'ideologia patriarcale e dalla

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20 Nei paesi europei in cui è più alto il tasso di occupazione delle donne è anche più alta la quota di donne che lavorano a tempo parziale. Una relazione simile anche considerando la fascia di età in cui maggiore è il carico di lavoro familiare.

21 Differenze per livello di istruzione: - la proporzione di part time diminuisce con il crescere del livello di istruzione. Differenze per livello professionale In tutti i paesi, la quota di part time è: - nettamente più alta per lavori manuali non qualificati e addette alle vendite; - nettamente più bassa per mansioni manuali qualificate o specializzate e per quelle dirigenziali; - più bassa per professioni intellettuali e tecniche.

22 La doppia presenza In Italia, come si concilia la crescente partecipazione al lavoro retribuito con gli impegni familiari delle donne? Non con il part time Non con una più equa divisione del lavoro domestico In tutti i paesi i maschi sono riluttanti a una più egualitaria distribuzione delle responsabilità familiari. I padri italiani sono quelli che svolgono meno compiti domestici

23 Non con migliori servizi sociali per l'infanzia Disponibilità di asili nido è legata al tasso di occupazione delle donne. In Italia li usano solo il 6% dei bambini contro oltre il 40% dei paesi scandinavi.

24 Ricorso a collaborazioni domestiche Forte domanda di colf e quindi di immigrate. L'emancipazione delle donne italiane dentro la famiglia è consentita dalla condizione servile delle donne immigrate. Ricorso a reti di aiuto familiare - le usano oltre 61% delle famiglie con bambini; - il sostegno delle giovani nonne che non lavorano; - ma il rapporto tra generazioni si sta invertendo: le cinquantenni sempre di più lavorano e la cura degli anziani sta crescendo di importanza.

25 Il carico di lavoro familiare per le donne occupate è molto elevato e poco distribuito all interno della coppia. Il 71,7% del lavoro familiare della coppia senza figli è infatti a carico della donna nel caso in cui questa lavori. Il valore sale se si considerano le lavoratrici in coppia con figli (74,9%). L asimmetria dei ruoli è maggiore nel Sud del Paese (80,9%) e per le occupate in coppia con figli.

26 Sono occupate: - 83% delle single - 75,4% in coppia senza figli - 56,9% in coppia con figli - 40,5% in coppia con 3 o più figli.

27 Politiche familiari in chiave comparata

28 Nei paesi scandinavi l introduzione di una tassazione separata del reddito della donna, in aggiunta a servizi sociali ampiamente sovvenzionati hanno costituito un ottimo incentivo per la partecipazione al mercato del lavoro, inoltre benefit di previdenza sociale particolarmente generosi sono bilanciati dalle richieste di attivazione da parte dei beneficiari dei benefit stessi.

29 I paesi Nordici hanno posto le madri che lavorano e le famiglie con un duplice reddito al centro della loro politica sociale, e non esistono differenze nel tasso di partecipazione al mercato del lavoro tra donne che hanno figli e donne che non li hanno.

30 - più segregazione ove maggiore è l'occupazione nel terziario (concentrazione delle donne tra impiegati esecutivi, addetti alle vendite e ai servizi); - più occupazione si accompagna a più part time ma il part time è costruito per occupare donne in particolari settori; - più segregazione per le donne meno istruite, lavorano più spesso part time e sono vittime di stereotipi di genere

31 Il «soffitto di cristallo» Sempre più spesso le donne entrano nell'occupazione in modo paritario: - grazie soprattutto a processi di selezione formalizzati. Poi fanno meno carriera: - per minore disponibilità ad alti investimenti di tempo e a mobilità geografica; -perché escluse dalle reti informali (old boy networks). -Questione della disparità salariale

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