Studio sul mosaico di Massaciuccoli

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1 Studio sul mosaico di Massaciuccoli L articolo verte sullo studio del mosaico facente parte del complesso termale (ambiente frigidarium) di Massaciuccoli. Ritengo però necessaria una breve introduzione riguardo la storia del sito. Il primo impianto del cosiddetto edificio con Mosaico risale agli inizi del I secolo d.c. e consta di due grandi vani separati da un passaggio centrale: l ambiente meridionale, pavimentato con mattonelle esagonali, era adibito a magazzino, mentre quello settentrionale, dotato di focolare, fungeva da cucina e soggiorno. I due ambienti facevano parte di un più ampio complesso, probabilmente un impianto rustico volto allo sfruttamento agricolo dell area. Poche modifiche vengono effettuate nel corso della seconda fase, durante la quale il magazzino viene articolato in più stanze ed unito al vano residenziale, con la conseguente scomparsa del passaggio centrale. Il complesso vede una terza ed ultima fase edilizia in età neroniana, quando il piano pavimentale del magazzino viene rialzato al fine di portarlo al medesimo livello dell area adiacente: è proprio in quest area, quella nord, che si concentrano gli sforzi edilizi con la realizzazione di un complesso termale (balneum). Fig. 1 Il mosaico di Massaciuccoli (da Aa vv. 2012, pg. 52)

2 Nel frigidarium troviamo un ambiente con decorazione musiva (Fig. 1) ed una profonda vasca per i bagni in acqua fredda. Il mosaico in tessere bianche e nere (marmo e ossidiana) presenta esternamente un ampio bordo nero di forma rettangolare, al quale seguono quattro fasce concentriche, alternativamente bianche e nere, di spessore digradante procedendo verso il centro. Nella porzione centrale troviamo una composizione con creature marine disposte in maniera simmetrica le une alle altre. Due coppie di animali, identificabili come capri/cavalli e felini, sono disposte sui lati lunghi del mosaico con le estremità pisciformi contrapposte e articolate in spirali. Ciampoltrini scrisse al riguardo: [ ] se le puntuali analogie iconografiche dei cavalli (capri?) marini [ ] con i tipi attestati per l età adrianea dei mosaici ostiensi hanno invitato a proporre [ ] una datazione al pieno II secolo, [ ] gli esseri marini di Massaciuccoli esibiscono una compattezza che li avvicina piuttosto alle analoghe figurazioni d età giuli-claudia note da Pompei e, nella stessa Ostia, dal pavimento delle Terme di Via dei Vigili [ ] 1 Al centro campeggiano due coppie di delfini con le code annodate, al di sotto delle quali trovano spazio altre due composizioni (Fig.2). Proprio su quest ultime, descritte come composizioni vegetali con foglie d acanto o maschere coronate da ghirlande, vorrei porre l attenzione proponendo un confronto con altre decorazioni musive. Fig. 2 Una delle due raffigurazioni sopra citate 1 Ciampoltrini G., 1998, La villa di Massaciuccoli. Una proposta di lettura, in Rassegna di Archeologia, 15, pg. 110

3 Il motivo della pianta d acanto si ripete spesso: a) Pompei: casa del Menandro (calidarium), cesto d acanto al centro del mosaico a tema marino; a.c. Fig. 3 Mosaico della casa del Menandro, Pompei (da R. Clake 1979, Fig.14) b) Pisa: Camposanto Monumentale (triclinium?), [ ] rivestimento in tessellato con tralcio vegetale sorgente da un cespo d acanto centrale, delineato in nero su fondo bianco [ ] 2 ; prima metà I secolo d.c. Fig. 4 Decorazione vegetale dal Camposanto Monumentale, Pisa (da Bueno 2011, Tav. LXXII) 2 Bueno M., 2011, Mosaici e pavimenti della Toscana : II secolo a.c.-v secolo d.c., Roma, Quasar

4 c) Zliten: Villa di Dar Buc Amméra, cespo d acanto spinoso con spirali ed animali; fine del I secolo d.c. Fig. 5 Composizione vegetale dalla villa di Dar Buc Amméra, Zliten (da Aurigemma 1926, pg.211) d) Rimini: Palazzo Diotallevi, mosaico di Ercole; età adrianea Fig. 6 Mosaico di Ercole, Rimini 3 Fig. 7 Dettaglio della figura precedente 3 Immagine tratta da: < ea,_150_ca..jpg>

5 e) Thysdrus: Casa della Processione Dionisiaca (stanza A), motivi vegetali spiraliformi; metà del II secolo d.c. Fig. 8 Mosaico della stanza A, Casa della Processione Dionisiaca, Thysdrus (da Dunbabin 1999, pg. 110) Fig. 9 Dettaglio della figura precedente f) Ostia: Domus di Apuleio (stanza I), due coppie di cespi d acanto poste sui quattro lati del mosaico; d.c. Fig. 10 Mosaico della stanza I, Domus di Apuleio, Ostia (da R. Clake 1979, Fig. 47)

6 g) Acholla: Casa di Asinio Rufino (soglia centrale); 184 d.c. Fig. 11 Casa di Asinio Rufo, Acholla (da Gozlan 2001, Tav. VIII) La seconda ipotesi, la maschera con ghirlanda come corona, presuppone invece di riconoscere nelle lumeggiature in bianco i tratti di un volto: partendo da ciò, ho comparato il mosaico di Massaciuccoli con altre composizioni romane, cronologicamente più tarde, notando le forti somiglianze tra le suddette maschere ed il volto del dio Oceano. La divinità è in genere raffigurata come un uomo barbuto, con una ghirlanda che gli cinge il capo e talvolta due chele/antenne. Prendiamo la composizione musiva policroma delle Terme di Sabratha (età adrianea): il livello è certamente molto elevato; la divinità presenta una folta barba, lo sguardo è corrucciato e rivolto verso destra, l intero volto è delimitato da una linea ad U rovesciata, al di sopra della quale si imposta una ricca ghirlanda di frutti e foglie (Fig. 12). A Massaciuccoli ritroviamo le linee essenziali del volto di Sabratha: la barba è resa con due tralci vegetali, l espressione è la medesima e così pure la corona vegetale con profilo ad U, dalla quale però dipartono due lunghe antenne.

7 Fig. 12 Testa di Oceano, Terme di Sabratha (da Guaitoli 2006, pg. 186) Anche le figure poste ai quattro lati del mosaico di Thysdrus, in precedenza ne abbiamo visto la decorazione vegetale, riportano alla mente la maschera di Massaciuccoli (Fig. 13). La funzione puramente decorativa della testa di Oceano è presente anche nella Casa degli dei Oceano, a Saint- Roman-en-Gal: gli angoli della composizione bicroma in bianco e nero, risalente alla fine del II secolo d.c., sono occupati dai quattro volti delle divinità (Fig. 14). Fig. 13 Figura barbuta, forse Oceano, dal mosaico della Casa della Processione Dionisiaca, Thysdrus (da Dunbabin 1999, pg. 110) Fig. 14 Testa di Oceano, Casa degli dei Oceano, Saint-Roman-en-Gal

8 Particolarmente significativo ai fini del confronto ritengo sia anche la raffigurazione proveniente dai Bagni di Traiano ad Acholla (prima metà del II secolo d.c.): la testa del dio penso si possa riconoscere nella fascia decorativa esterna con motivo vegetale/fantastico (Fig. 15). Fig. 15 Testa di Oceano dai Bagni di Traiano, Acholla 4 (foto di P. Perkins) In tutti questi casi il confronto per sovrapposizione offre una valida testimonianza della diffusione di un medesimo modello iconografico. 4 Immagine tratta da <

9 Altri mosaici con la figura di Oceano sono elencati di seguito: Verulamium: mosaico del d.c. Fig. 16 Mosaico di Oceano, da Verulamium (da Dunbabin 1999, pg 90) Fig. 17 Dettaglio della figura precedente Ostia: Terme Marittime (stanze C e D), i mosaici che presentano al centro la testa di Oceano sono forse di maestranze diverse; prima metà del III d.c. Fig. 18 Testa di Oceano, Stanza C delle Terme Marittime di Ostia, stanza C (da R. Clake 1979, Fig. 93) Fig. 19 Testa di Oceano, Terme Marittime di Ostia, stanza D (da R. Clake 1979, Fig. 94)

10 Acholla: Casa delle Colonne Rosse; terzo quarto del III secolo d.c. Fig. 20 Testa di Oceano, Casa delle Colonne Rosse, Acholla (da Gozlan 2001, Tav. XXXIII) Carranque: villa (vasca); seconda metà del III secolo d.c. Fig. 21 Testa di Oceano, villa di Carranque (da Dunbabin, pg. 157)

11 In conclusione, in base a quanto detto finora, sono possibili a mio avviso due diverse chiavi di lettura. La prima è riconducibile alle immagini bifronti: citando Manacorda, [ ] anche se vere e proprie raffigurazioni bifronti [ ] non sono frequenti nelle iconografie del mondo classico, alcuni esempi possono essere rintracciati non a caso proprio nelle decorazioni musive, dove il ribaltamento del punto di vista è più facilmente praticabile [ ]. 5 In tal senso, dunque, la porzione del mosaico di Massaciuccoli presa in esame rappresenta uno schematico cespo d acanto in cui le connotazioni vegetali appaiono modificate per meglio adattarsi alla rotazione di 180 tramite la quale compare la testa barbuta del dio Oceano. La seconda chiave di lettura, a mio avviso più plausibile, consiste nell interpretare le due raffigurazioni sui lati corti del mosaico di Massaciuccoli non come composizioni vegetali né come semplici maschere, bensì come riproduzioni, seppur di basso livello, della testa di Oceano: la sovrapposizione dell immagine di Massaciuccoli con le altre raffigurazioni del dio non sembra lasciare adito a dubbi. 5 Manacorda D., 2003, Il mosaico delle Logge di Populonia e le immagini ambigue, in Materiali per Populonia, 2, a cura di C.Mascione e A.Patera, Firenze, pp ; per esempi a tal proposito rimando al medesimo articolo.

12 Andrea Samueli è nato il 9 Giugno 1988 a Pietrasanta (LU). Ha frequentato il Liceo Classico Giosuè Carducci di Viareggio diplomandosi nel Ha conseguito la laurea triennale all Università di Pisa in Scienze dei Beni Culturali, curriculum Archeologico Classico, con tesi L introduzione della tattica oplitica a Roma. Ha proseguito il suo corso di studi con la laurea magistrale in Archeologia, laureandosi, nella medesima università, con una tesi dal titolo Il legionario romano: armamento e consuetudini di vita dalla Repubblica a Traiano". Svolge attività di didattica presso le scuole primarie con lezioni incentrate sulla storia e l archeologia, da cui l idea di scrivere un libro per ragazzi dal titolo Bartolomeo e gli antichi Romani, edito da Pezzini Editore È iscritto dal 2011 al Gruppo Archeologico Massarosese, con il quale partecipa alla gestione e alla promozione culturale dell area archeologica di Massaciuccoli Romana. È appassionato di grafica 3D e di archeologia sperimentale, in modo particolare lo studio e la ricostruzione di armamenti di epoca romana.