FORUM DI ETICA CIVILE CORRUZIONE ED ETICA G. MAROTTA. Corruzione ed etica Gianmichele Marotta

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1 Corruzione ed etica Gianmichele Marotta 1.1. La corruzione scoperta. C era un paese che si reggeva sull illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente, cioè chiedendoli a chi li aveva in cambio di favori illeciti (Calvino 1994:292). La citazione di Italo Calvino, tratta da un articolo degli anni ottanta, non cita mai il termine corruzione ma è esattamente di questo che parla nel delineare un Paese che si regge sull illecito, di soldi ottenuti in cambio di favori. Sebbene non sia un fenomeno recente, è a partire dagli anni Novanta del secolo scorso che l attenzione del mondo, improvvisamente, si focalizza sul pagamento di tangenti e altre forme di illecito, che rapidamente e radicalmente comincia a preoccupare quando si sperimenta una corruzione generalizzata su scala mondiale, con lo scandalo di presidenti e ministri costretti a dimettersi e, in Italia, il caso ancora più eclatante in cui è l intera classe politica a crollare (Arnone e Iliopulos 2005:XI). Con le confessioni di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, arrestato nell atto di intascare tangenti (17 febbraio 1992), prende inizio l inchiesta sulla corruzione italiana, nota come Mani Pulite. Nel luglio 1992, il muro di omertà intorno alla corruzione crolla definitivamente, anche a livello politico, con il noto discorso alla Camera dei Deputati di Bettino Craxi, il quale ammette pubblicamente una corruzione generalizzata della politica italiana (della Porta e Vannucci 1999:3-4). Ciò che bisogna dire, e che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico è irregolare o illegale. I partiti, specie quelli che contano su apparati grandi, medi o piccoli, giornali, attività propagandistiche, promozionali e associative, e con essi molte e varie strutture politiche operative, hanno ricorso e ricorrono all uso di risorse aggiuntive in forma irregolare o illegale. Se gran parte di questa materia deve essere considerata materia puramente criminale, allora gran parte del sistema sarebbe un sistema criminale. Non credo che ci sia nessuno in quest aula, responsabile politico di organizzazioni importanti, che possa alzarsi e pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermo: presto o tardi i fatti si incaricherebbero di dichiararlo spergiuro (Craxi 1992:9-10). Il caso italiano non è unico ma, sicuramente, uno tra i più gravi nel panorama delle moderne democrazie occidentali, sia per intensità che per gravità dei fenomeni di corruzione; in quegli anni, anche grazie a Mani Pulite, tutto il mondo si accorse che la corruzione aveva raggiunto livelli notevoli e l opinione pubblica sviluppa un alta sensibilità al tema; nel 1993 nasce Transparency International (TI), organizzazione internazionale non governativa con l obiettivo di contrastare la corruzione e offrire voce alle vittime del fenomeno. Nel 1996 nasce anche Transparency International Italia (TI- It), condividendo in pieno l operato di TI. TI predispone, oltre le tante pubblicazioni, un indice annuale sul livello di corruzione percepito: (CPI) Corruption perceptions index. Stando al CPI per l anno 2015, basato sulle opinioni di esperti con un punteggio messo in scala da 0 (altamente corrotto) a 100 (molto trasparente), su 168 Nazioni, l Italia occupa il 61 posto con 44 punti (CPI 2015:online). Un dato leggermente migliore rispetto agli anni precedenti (CPI 2014 presentava l Italia al 69 posto), ma che continua a collocare l Italia tra i paesi altamente corrotti. La corruzione è un fenomeno caratterizzato da molte sfaccettature, in particolare quando diventa così pervasivo da essere 1

2 considerato prassi normale. Sebbene in primo luogo collegata alla politica, tuttavia, i fenomeni di corruzione investono tutti gli ambiti del vivere sociale, dal pubblico al privato, e riguarda anche le comunità di fede e la vita delle famiglie Corruzione: qualche possibile definizione. Vannucci individua tre criteri per definire il cosa della corruzione. Il primo criterio è quello delle norme giuridiche, secondo cui è possibile parlare di corruzione in presenza di condotte che comportano una deviazione dei doveri formali legati a un ruolo pubblico e sanciti dalle norme giuridiche. È il caso di ciò che il Codice Penale definisce come corruzione, agli artt Il secondo criterio, quello dell opinione pubblica, definisce come corruzione qualsiasi condotta che entri in conflitto con il tessuto dei valori sociali e di regole non scritte che qualificano l esercizio di funzioni pubbliche. Secondo questo criterio, ricadono nella definizione di corruzione quelle attività giudicate tali dai cittadini 1. Ultimo criterio è quello di definire la corruzione attraverso la nozione di interesse pubblico barattato da corrotti e corruttori: trasgredire l interesse pubblico a favore di interessi particolari è corruzione (Vannucci 2012: 18-22). La combinazione dei tre possibili criteri offre una più completa definizione di azioni qualificabili come corruzione. Vannucci offre, quindi, una definizione chiara: La corruzione è dunque un gioco a tre e si realizza con il tradimento da parte di un agente di un rapporto fiduciario che lo lega al suo principale o datore di lavoro, a vantaggio di un terzo soggetto con il quale si accorda di nascosto. [ ] La corruzione è uno scambio occulto tra due attori, uno dei quali viene meno al legame di fiducia con un terzo soggetto, rivelandosi infedele rispetto al mandato ricevuto, che gli imporrebbe invece la cura degli interessi di quest ultimo (pp.22 e 24). Con il termine corruzione, però, ci si riferisce anche ad appropriazione indebita, favoritismi, nepotismo, clientelismo, acquisto di voto, frode, estorsione, o cattiva amministrazione sono spesso usati come sinonimi o termini corrispondenti per descrivere relazioni corrotte che coinvolgono amministratori pubblici (della Porta e Vannucci 2012:1-2). Quando non si sa come districarsi in una normativa fiscale aggrovigliata, quando non si riesce a comprendere quali carte inoltrare per fare una veranda a casa propria, quando non si riesce a capire quanto tempo impieghi lo svincolo della merce in dogana; ogni qual volta si è davanti a un amministrazione inefficiente, incomprensibile, non trasparente, la corruzione diventa il sistema ritenuto da molti naturale attraverso il quale il privato cerca di ottenere quello che in teoria dovrebbe avere per il semplice fatto che paga le tasse. La sensazione di essere in balia dell impiegato che abbiamo davanti genera smarrimento nel cittadino e questo caos contribuisce a creare il clima nel quale fiorisce la corruzione (Civardi 2011:196). Come ricorda Civardi, la corruzione è un reato contro la Pubblica amministrazione, reato proprio dei pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio e prevede necessariamente due parti: il corrotto e il corruttore. È in questo clima di concorso necessario che si gioca il grande problema dell impenetrabilità della corruzione, in quanto nessuna delle due parti coinvolte ha interesse a 1 Stando al criterio dell opinione pubblica, secondo Vannucci, si può assistere a divergenze verso il fenomeno della corruzione dell élite e della pubblica opinione. Si ha corruzione nera quando sia l élite che i cittadini considerano quelle azioni come corrotte; si ha corruzione bianca se, invece, ci si trova di fronte ad azioni, pur proibite formalmente, ma che sono giudicate accettabili e, pertanto, non generano scandalo; infine, si ha corruzione grigia quando le opinioni divergono e ciò che l élite valuta come prassi normale è considerato dai cittadini inammissibile. 2

3 manifestare l accordo corruttivo e ciascuna parte si lega all altra con un vincolo di omertà (Civardi 2011:197). Omertà che fa della corruzione un nemico invisibile, incontrollato e, allo stesso tempo, un alleato indispensabile del fenomeno mafioso. La corruzione non va confusa con la mafia, qui intesa in senso generale, ma essa ha un ruolo formidabile e struttura quelle relazioni sociali che sono l essenza del potere della criminalità organizzata. Poter contare sull impiegato comunale che dia le informazioni giuste, sul medico o l infermiere disposto a curare un latitante, sul professore universitario che procuri la promozione allo studente segnalato, sul vigile urbano che avvisi in caso di controllo su cantieri, sul parlamentare capace di far saltare o modificare un emendamento delinea quella corruzione che è forza della mafia (dalla Chiesa 2014:27-31). Dare alla sollecitudine con la quale si sbrigano le pratiche del privato che, con premura, offre un regalino, in nome di un occhio di riguardo, di gentilezza, è configurare una forma di corruzione. La corruzione consiste, quindi, in un accordo tra una cerchia ristretta di soggetti per appropriarsi di beni che spettano alla generalità della popolazione, sulla quale ricadono i costi economici, politici e sociali di tali pratiche (Vannucci 2012:24-25) Modelli e buone pratiche per contrastare la corruzione. L associazione tra corruzione percepita e altri fenomeni sociali è importante, in quanto mette in luce caratteristiche nascoste e alcuni meccanismi di riproduzione. Ciò che può scoraggiare fortemente il sistema corrotto è l attuazione di efficaci politiche anticorruzione, modificando il calcolo costibenefici attesi dei potenziali corruttori e corrotti. Per tratteggiare il diffondersi della corruzione occorre tenere conto di un insieme di opportunità economiche, di costi morali interiorizzati e pressione sociale. Più precisamente, secondo l approccio offerto da della Porta e Vannucci, si possono distinguere tre principali modelli teoretici generali di relazioni corrotte: a) socioculturale; b) politicoeconomico; c) neo-istituzionale. a. La prima prospettiva fa riferimento alle tradizioni culturali, a norme sociali e valori interiorizzati che danno forma alle preferenze morali. Gli individui sono spinti, o meno, verso la corruzione dalla valenza dei propri valori interiorizzati e dalla pressione sociale. Generalmente, si tende ad essere meno sensibili alle opportunità di arricchimento illecito quanto maggiori sono gli standard morali e viceversa. Per questo approccio sono fondamentali le norme etiche, i valori culturali, le tradizioni, la cultura civica. Le variabili cruciali sono trattate in modelli chiamati costi morali della corruzione, cioè l utilità che si perde a causa dell illegalità di un azione. Questa aumenta attraverso la condivisione di un sistema di valori che supporti il rispetto per la legge. I cittadini, sopporteranno maggiori costi morali quando, dalla prospettiva dei propri standard etici e quelli dei propri pari, il comportamento corrotto coinvolge una violazione di valori che sono stati ampiamente interiorizzati e costituiscono criteri condivisi di giudizio. Le sostanziali variazioni nei livelli di corruzione, che si possono osservare tra nazioni con simili sistemi legali e istituzioni formali, si possono spiegare proprio con le diverse grandezze e distribuzione dei costi morali 2. Il livello di corruzione varia secondo la media 2 In quest ottica si colloca il cosiddetto paradosso scandinavo, secondo cui i Paesi del Nord Europa (Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia) si collocano in vetta alle classifiche sulla trasparenza, anche se molte tra le variabili economiche considerate dovrebbero affossarle: lo Stato interviene massicciamente nella vita economica e sociale, i funzionari pubblici 3

4 delle attitudini morali e culturali dei cittadini e degli amministratori pubblici, a loro volta influenzati da normative collettive e sistemi di valori nei quali gli individui sono incorporati (della Porta e Vannucci 2012:11-13). È importante tenere conto di quelle culture che permettono il radicarsi di complicità fatta di atteggiamenti, di sentimenti collettivi, di disposizioni d animo che nutrono il quotidiano ed ostacolano il cammino verso la legalità. Occorre studiare queste culture che offuscano le riserve morali affinché si possano tracciare vie di bene per dare maggiore spazio agli uomini e alle donne di buona volontà, capaci di invocare legalità (della Chiesa 2014:48-49). Tra queste culture c è il familismo amorale, quel basso spirito civico che caratterizza alcuni contesti sociali, basato sul comportamento centrato sulla famiglia, secondo cui occorre massimizzare i vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia supponendo che tutti facciano lo stesso (Banfield 2010: ). b. L approccio politico-economico enfatizza il ruolo degli incentivi economici e le opportunità di impegnarsi in attività corrotte. Le persone sono attratte da pratiche illegali in base ai loro interessi; dalla combinazione delle loro preferenze per il guadagno monetario e l insieme di opportunità istituzionali che permettono questi vantaggi nell esercizio dell autorità pubblica, dipende la scelta della persona in base all utile che ne deriva (della Porta e Vannucci 2012:14-16). Tale prospettiva guarda alle scelte di pagare o accettare tangenti come frutto di un calcolo razionale che dipende dalle aspettative circa i costi, cioè la probabilità di essere scoperti o la severità delle sanzioni previste, e dai vantaggi attesi nel confronto con le possibili alternative. Entrano in gioco le occasioni di corruzione che, oltre ad essere allettanti, propongono una certa convenienza (Vannucci 2012: ). c. Il terzo approccio, neo-istituzionale, considera non solo le variabili esterne come valori morali o incentivi economici ma anche quelle dinamiche interne delle reti e degli scambi corrotti. Una volta che una certa struttura organizzata e alcuni adattamenti culturali alla corruzione si sono sviluppati, strutture di governance e meccanismi di forza forniscono stabilità interna alle relazioni illegali, in specifiche aree dell attività pubbliche, riducendo l incertezza tra i partners coinvolti nella relazione occulta che, quindi, appare più lucrativa e meno censurabile moralmente. L evoluzione di incentivi economici e valori culturali, in altre parole, è un percorso concatenato. La corruzione diffusa genera competenze di illegalità, strutture governative e norme informali per cui quello che un individuo può aspettarsi di ottenere, dal suo coinvolgimento in uno scambio corrotto oppure dall onestà, dipende, non solo dalle sue preferenze morali e dagli incentivi economici, ma anche dalle interazioni con le scelte degli altri individui e i loro effetti sui giudizi sociali delle loro azioni. La corruzione è maggiormente diffusa quanto più basso è il rischio di essere denunciati; minore è la percezione di barriere morali e stigma sociale della corruzione, maggiore è il costo da pagare per quelli che provano a rimanere onesti, da quando cominciano ad essere marginalizzati. godono di alti margini di autonomia, i sistemi di controllo corrispondono a quelli di altri paesi europei come l Italia. Eppure, in questi Paesi ciò che fa la differenza è l elevato valore medio dei costi morali che contribuisce alla forza dissuasiva del disagio psicologico e alla riprovazione sociale che si associa al coinvolgimento in tangenti e fenomeni di corruzione. 4

5 Viceversa, quando la corruzione è sporadica, la ricerca di un partner affidabile diventa difficile, l onestà reciproca diventa dominante grazie a ciò in cui si crede e il sistema di valori sostiene i comportamenti trasparenti. In alcune circostanze, per quanto possa sembrare razionale maneggiare tangenti sulla base di un calcolo benefici/svantaggi, ciò non vuol dire che tutti siano disposti a farlo. Le preferenze etiche degli individui contano e, spesso, sono decisive nel definire la gamma di alternative accettabili: c è chi ha la forza di dire no alla corruzione anche quando questa sembrerebbe una strada sicura; qualcun altro riesce anche a ribellarsi, smascherando l occulto gioco, anche dopo aver partecipato al gioco stesso. Di fronte alla fermezza di chi oppone la propria integrità personale all offerta di tangenti o altri utili, i corruttori, abituati a trattare con interlocutori più malleabili, cercano di risolvere, di arginare il problema (della Porta e Vannucci 2012:14-15). In questi anni, oltre la produzione di leggi anticorruzione e l istituzione dell ANAC (Autorità Nazionale anticorruzione), incisivi sono gli appelli dei responsabili di istituzioni civili ed ecclesiali, in questo tempo del Presidente della Repubblica Mattarella e Papa Francesco; così come significative sono le diverse iniziative promosse da TI e TI-It, tra cui quelle in favore di chi segnala casi di corruzione (whistleblower). Per un autentica lotta alla corruzione importanti sono le iniziative di cittadini privati, come il movimento Signori Rossi che ha l obiettivo di dare voce ai cittadini che pretendono comportamenti etici e corretti da parte di governanti e amministratori pubblici (Di Polito, Robiati e Rossi 2013:65). La scelta di rifiutare un offerta/tangente, quindi, è frutto di convinzioni etiche, rafforzate dalla consapevolezza che altri condividono e sostengono quelle convinzioni. Da ciò l importanza dell esempio, anche se di pochi, di chi ha il coraggio di denunciare, ciò che comunemente può apparire normale e giustificabile. Ancora le parole di Calvino suonano profetiche: In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre gli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare (Calvino 1994:292). Bibliografia 3 Arnone, M. e E. Iliopulos La corruzione costa: Effetti economici, istituzionali e sociali. Milano:Vita e Pensiero. Banfield, E.C Le basi morali di una società arretrata. Bologna:Il Mulino. Calvino, I La coscienza a posto: Apologo sull onestà nel paese dei corrotti in Romanzi e Racconti. Milano:Mondadori. Civardi, S Corruzione senza antidoti?.aggiornamenti Sociali 03: Craxi, B Discorsi. Accesso ( dalla Chiesa, N Manifesto dell Antimafia. Torino:Einaudi. della Porta, D. e A. Vannucci The Hidden Order of Corruption: An Istitutional Approach. Surrey:Ashgate. Di Polito, S., A. Robiati e R. Rossi C è chi dice no. Milano:Chiarelettere. Transparency International The Anti-Corruption plain language guide. Accesso ( Corruption perceptions index. Accesso ( Corruption perceptions index. Accesso ( Vannucci, A Atlante della corruzione. Torino:Edizioni Gruppo Abele. 3 In questo lavoro, per i testi non tradotti in italiano si offre una nostra traduzione. 5

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