S HOHIN UNA RISTRUTTURAZIONE SPECIALE. a cura di AURELIO DE CAPITANI - fotografie dell autore

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1 S HOHIN a cura di AURELIO DE CAPITANI - fotografie dell autore UNA RISTRUTTURAZIONE SPECIALE Per ottenere degli ottimi SHOHIN non sempre si usano materiali convenzionali, ne è un esempio il ginepro che presenterò in questo articolo. Quando sono venuto in possesso di questo ginepro era una pianta piuttosto banale che sembrava non potesse divenire un bonsai di pregio ma piuttosto una pianta senza nessun carattere e tipicità, ovvero senza nessuna caratteristica che la rendesse unica. I miei piani fin dall inizio erano di trasformare questo materiale in un bello SHOHIN: avevo visto in un articolo su una rivista giapponese una tecnica simile a quella che volevo affrontare io per ridurre il tronco del ginepro e trasformarlo in SHOHIN. L idea era quella di innestare una piantina nella zona alta per far sì che questa andasse a sostituire l apparato originale della pianta. Purtroppo l esperimento fallì, un po per la poca esperienza di allora in materia di innesti d approssimazione e un po per l inesattezza nella realizzazione. Dopo questo tentativo ho pensato anche di margottare la pianta per abbassarla ma, a causa di molti impegni, non sono riuscito a realizzare ciò nei tempi dovuti, cosi un altro anno è passato. Molte volte non bisogna accanirsi su un materiale se questo non ci trasmette niente, è meglio lasciarlo in un angolo ad aspettare il suo momento; magari un giorno annaffiandolo si accenderà la lam- Il ginepro come era nel

2 padina e il gioco è fatto: una splendida idea si è aperta davanti ai nostri occhi. E così è stato! L idea era quella di ripiegare il tronco per rendere questo il punto focale della pianta. Nel caso degli SHOHIN molte volte questa operazione aiuta a creare forme che esulano dagli standard degli stili tradizionali e porta a formare dei materiali con forme che sembrano quasi bizzarre ma che nel loro piccolo sono affascinanti. Ho proceduto quindi con la separazione della zona secca da quella viva con l uso di un fessuratore che ha diviso le due parti, con uno scalpello elettrico è stata poi pulita la parte viva per permettere, con uno spessore minore di legno, miglior facilità nella piegatura. Una volta ridotta e separata la parte morta, ho avvolto la vena viva con del cerotto medico di quelli telati che sono molto robusti e per tronchi di piccole dimensioni sono più facili da applicare e danno ottimi risultati. Dopo aver fasciato il tronco ho cominciato a piegarlo molto delicatamente facendo attenzione a far sì che la piegatura fosse più dolce possibile; se avessimo accentuato troppo la curva avremmo creato dei pericoli per la pianta. Per avvicinare completamente la parte superiore al tronco ho usato un piccolo morsetto di quelli hobbistici che servono per tenere assieme gli oggetti durante l incollatura: con l aiuto del morsetto sono riuscito ad avvicinare le due parti come volevo ed a fissarle tramite un tirante. Dopo aver piegato il tronco ho legato tutti i rami e ho dato loro forma impostando nello stile semi cascata il futuro SHOHIN. Nella primavera successiva ho rinvasato la pianta in un contenitore provvisorio per Viene eliminato il ramo lungo La zona dove si doveva ridurre il tronco Nel 2006 si è iniziata con la lavorazione: il punto dove con una fessuratrice si separa il tronco 5

3 sostituire il terriccio originale che era troppo compatto e poco areato e non permetteva né un corretto sviluppo delle radici né, di conseguenza, anche una crescita vigorosa della pianta. Questa fu lasciata crescere liberamente per due anni perché potesse riacquistare la dovuta vigoria, potando solamente i germogli più vigorosi. Nell inverno del 2008 ho tolto completamente il filo alla pianta, ho potato i rami in eccesso e l ho lasciata stare per tutta la stagione vegetativa. A settembre di quest anno l ho reimpostata durante una dimostrazione in una mostra di club, dopodiché, un mese più tardi l ho sistemata in un vaso più adeguato di forma rotonda che le dava un aspetto di minor pesantezza. Ora non resta nient altro che attendere che il piccolo SHOHIN si infittisca e che assuma un aspetto più maturo per essere esposto in qualche occasione. Dopo lo svuotamento con uno scalpello elettrico Dopo aver applicato il nastro protettivo si comincia a piegare Ci si aiuta con un morsetto per richiudere il tronco 6

4 Il fronte della pianta dopo la legatura Il retro Settembre 2009 Dopo la reimpostazione 7

5 Il retro La chioma vista da sopra L apparato radicale dopo averlo tolto dal vaso 8

6 Si scelgono i vasi: questo è troppo basso Questo vaso esagonale è troppo piccolo Il vaso giusto Il risultato finale dopo il rinvaso 9