Il Ruolo unico della docenza universitaria: la proposta della
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1 Rete29Aprile Convegno Nazionale Il Ruolo Unico: una rivoluzione necessaria? Discussione nazionale nella prospettiva di una riforma dello stato giuridico della docenza universitaria Politecnico di Torino 02 marzo 2015 Aula Magna/Sala Consiglio di Facoltà Il Ruolo unico della docenza universitaria: la proposta della Rete 29Aprile INDICE 1. Cos è? Stato giuridico: diritti e doveri 2. Come si entra? Reclutamento e responsabilità 3. Come si progredisce? Classi stipendiali e progressioni di carriera 4. Cosa ci succederà? Transitorio e migrazione delle fasce attuali
2 1.Cos è? Stato giuridico: diritti e doveri Il Ruolo unico è un sistema giuridico di organizzazione della docenza universitaria al cui centro è posta la persona, le sue capacità, il suo valore. Tutti coloro che rientrano nel ruolo di Docente unico hanno il titolo di Professore e gli stessi doveri di ricerca, didattica e servizio, avendo altresì uguali diritti e potendo tutti accedere alle medesime cariche accademiche. È un sistema non più basato sulla differenziazione dei docenti secondo fasce preordinate all interno delle quali si entra per concorso, ma è un sistema dinamico basato sulla valutazione continua dei docenti che determina la progressione stipendiale. Il sistema è infatti basato su una scala stipendiale progressiva i cui incrementi sono ottenibili attraverso procedure valutative non comparative che, durante tutta la carriera, tengono conto della ricerca, della didattica, della gestione svolta nel triennio precedente e dell esperienza maturata. Nel Ruolo unico il reclutamento viene separato in modo chiaro dalla progressione di carriera e dal trasferimento di sede, permettendo così finalmente agli Atenei e ai Dipartimenti di svolgere una seria e responsabile programmazione. Eguaglianza degli accessi alle cariche Tutti gli appartenenti al Ruolo unico possono ricoprire le medesime cariche elettive e svolgere le medesime funzioni. Questo è uno dei fondamenti del nostro modo di intendere il Ruolo unico e deriva dalla fiducia nella comunità accademica nel suo insieme. Infatti, la comunità ha ben chiaro chi è più esperto e chi meno, dunque l'esperienza resterà un valore imprescindibile, ma incasellarla in una norma "forzosa" che impedisca a priori a alcuni docenti di assumere determinate responsabilità non sarebbe coerente con i principi che fondano l idea di Ruolo unico. Allo stesso modo, in qualsiasi procedura di valutazione tutti i docenti vengono chiamati a giudicare i propri colleghi senza preclusioni, come già succede in tutto il mondo nelle valutazioni tramite peer review e come è successo in Italia ad esempio in quelle relative alla VQR. Flessibilità dei compiti Anche se il Ruolo unico si caratterizza per uguali prerogative e uguali doveri per tutti coloro che ne fanno parte, ciò non toglie che nei Dipartimenti, in conseguenza delle specificità, si possano modulare per ciascun membro i compiti di ricerca, di didattica e gestionali in base alle necessità connesse alle attività del Dipartimento e alle specifiche attitudini di ciascuno. Carichi didattici Il carico didattico minimo è di 350 ore complessive (che includono preparazione delle lezioni, ricevimento studenti, correzioni delle verifiche, esami, etc.) di cui almeno 120 ore in aula e/o attività guidate sul campo (per lezioni, esercitazioni e laboratori). Disciplina del ruolo Apposite norme disciplinano chi opta per il tempo definito, chi esercita professioni o attività di assistenza, e le opere in conto terzi. Sono previsti periodi di congedo per motivi di ricerca, per maternità e paternità, e regole di pensionamento uguali per tutti. La mobilità tra Atenei è incentivata tramite meccanismi di compensazione e di trasferimento delle risorse.
3 2.Come si entra? Reclutamento e responsabilità Uno dei principi di fondo che sostengono la proposta del Ruolo unico risiede nell idea che le nuove comunità accademiche saranno caratterizzate da un controllo democratico relativo alle proprie decisioni oggi impensabile. La condivisione e equiparazione di prerogative porterà ad una consapevolezza e ad una responsabilità delle comunità locali (Atenei e, soprattutto, Dipartimenti) che induce a pensare in termini completamente differenti la cosiddetta autonomia universitaria. A queste nuove comunità sembra possibile guardare con fiducia per quanto riguarda la capacità di autodeterminare efficacemente le proprie politiche di ricerca e di programmazione/gestione del proprio organico. A differenza del passato, però, questa autonomia dovrà necessariamente, per non trasformarsi in arbitrio, essere associata ad un principio di responsabilità secondo il quale le strutture locali dovranno rispondere delle proprie scelte davanti alla comunità nazionale. Per questo sarà importante introdurre una valutazione ex post delle politiche messe in campo. Si tratterebbe di una totale discontinuità rispetto alla situazione attuale nella quale qualsiasi decisione relativa al reclutamento o all avanzamento di carriera operata da commissioni concorsuali o organismi accademici non prevede alcun genere di responsabilità a posteriori sulle scelte effettuate. Unica figura pre ruolo L attuale figura a Tempo Determinato di tipo b) viene ricompresa nell unica figura pre ruolo del Professore junior o Professore non confermato, in tenure track, della durata di 3/5 anni. Il corrispondente contratto, attribuito per concorso locale, non è rinnovabile ed è definito per legge con le tutele previdenziali previste dalla Carta Europea dei ricercatori (malattia, maternità, ferie, contributi pensionistici ). L inquadramento retributivo è nell intervallo previsto per gli attuali RTDb. É prevista la possibilità di essere responsabile di progetti di ricerca e di esercitare il diritto di voto negli organi collegiali. Questa figura avrà quindi gli stessi compiti dei docenti del Ruolo unico. Per rendere effettiva la tenure track del Professore junior il Dipartimento dovrà operare, nella propria programmazione, la previsione che, dopo il terzo anno, sia disponibile il differenziale di risorse necessario per la sua stabilizzazione nel Ruolo unico. Unica figura di ricercatore a contratto Istituzione di un unica figura di ricercatore a contratto, finalizzata all inserimento di giovani studiosi nella ricerca universitaria, che unifichi le attuali posizioni di assegnista di ricerca e Ricercatore a Tempo Determinato di tipo a), che abbia tutte le garanzie previdenziali previste attualmente per questi ultimi e diritto a una rappresentanza nei Consigli di Dipartimento. Reclutamento responsabile Il Dipartimento stabilisce nella propria programmazione pluriennale, sulla base delle risorse disponibili, il proprio fabbisogno di organico a tempo indeterminato. Sulla base della programmazione il Dipartimento delinea un profilo scientifico della figura che sta cercando e bandisce un concorso per Professore junior. Per accedere al Ruolo unico il Professore junior deve conseguire con successo un abilitazione nazionale in grado di assicurare un adeguato livello minimo di competenza scientifica, che sia esente dalle numerosissime pecche della appena conclusa ASN. L abilitazione è a sportello, non suddivisa in tornate e a numero aperto. Il Professore junior, una volta abilitato e al termine dei 3 anni, viene valutato da una commissione formata da docenti del Ruolo unico appartenenti al Dipartimento e votati dal Consiglio. Almeno un membro della commissione potrebbe essere estratto a sorte tra gli
4 appartenenti alla comunità scientifica nazionale o internazionale. A seguito della valutazione, il Consiglio di Dipartimento propone la chiamata che è deliberata dal CdA. Valutazione ex post Il Dipartimento viene sottoposto periodicamente a una valutazione dell attuazione delle proprie politiche di didattica e di ricerca. La valutazione è svolta da valutatori eletti dalla comunità scientifica nazionale e si basa sia sulla credibilità degli obiettivi che il Dipartimento si è posto nella sua programmazione, sia sulla verifica del loro raggiungimento o meno. Tra i suoi diversi parametri, la valutazione contempla anche l attività scientifica e didattica dei neo assunti nel Ruolo unico. Gli esiti della valutazione complessiva, positivi o negativi che siano, ricadono sulla comunità del Dipartimento nel suo insieme e non sui singoli poiché, secondo il principio di responsabilità, il potere di decisione relativo alle politiche di reclutamento è distribuito su tutti i membri del Dipartimento che hanno votato le chiamate. Ingresso e fasce stipendiali Di norma l ingresso nel Ruolo unico avviene al primo livello stipendiale, al termine dei 3 anni da Professore junior. Deve però essere prevista la possibilità per gli Atenei di bandire concorsi anche per livelli seguenti al primo riservati a docenti provenienti da paesi esteri, in modo da permettere al nostro sistema universitario di essere attrattivo anche per ricercatori del resto d Europa e del mondo. 3.Come si progredisce? Classi stipendiali e progressioni di carriera Scala stipendiale Il Ruolo unico deve prevedere un unica scala stipendiale articolata in almeno 14/15 livelli, che viene rivista annualmente per recuperare la perdita di potere d'acquisto causata dell'inflazione. Il passaggio da un gradino a quello successivo non rappresenta il raggiungimento di livelli di qualità sempre più elevati (altrimenti avremmo concettualmente un sistema diviso in n fasce anziché tre), ma il riconoscimento economico dell esperienza progressivamente maturata, tanto sui temi di ricerca via via affrontati quanto nella comunità dell Ateneo di cui si fa parte. Il livello di entrata deve essere non inferiore all attuale livello di entrata per la fascia dei professori associati. Valutazione per la progressione Il passaggio da un livello stipendiale a quello seguente avviene a domanda ogni 3 anni, ed è condizionato al raggiungimento di una soglia minima (stabilita da apposito regolamento di Ateneo prima dell inizio del periodo considerato per la valutazione). Tale soglia riguarda la valutazione del complessivo impegno didattico, di ricerca e gestionale. Non possono fare parte della commissione di valutazione i docenti del Ruolo unico che non abbiano superato positivamente l ultima valutazione per la progressione stipendiale o che da più di tre anni non si siano sottoposti a tale valutazione. Il numero di progressioni non deve in alcun modo essere contingentato, per evitare di creare un conflitto d interessi che potenzialmente potrebbe minare l usuale comportamento collaborativo all interno del mondo accademico, sempre più importante per il raggiungimento di significativi risultati nell attività di
5 ricerca, e non solo. In caso di valutazione negativa, la richiesta di attribuzione dello scatto può essere reiterata dopo che sia trascorso almeno un anno accademico. Premialità Nell'ipotesi di mancata attribuzione dello scatto, la somma corrispondente è conferita al Fondo di Ateneo per la premialità dei professori. Tale fondo, già previsto dalla Legge 240/2010, dovrebbe essere obbligatoriamente disciplinato da un regolamento di Ateneo e dovrebbe sussistere quindi l obbligo di utilizzarlo (attualmente la legge lo prevede, ma non esiste alcun obbligo di istituirlo o utilizzarlo). Il fondo deve essere finanziato con regolarità mediante stanziamenti ministeriali e potrebbe essere usato per assegnare una premialità temporanea a chi ricopre cariche (e responsabilità) gestionali di natura elettiva o deliberate da organi collegiali. 4.Cosa ci succederà? Transitorio e migrazione delle fasce attuali La proposta del Ruolo Unico nasce dalla constatazione che attualmente Ricercatori a Tempo Indeterminato, Ricercatori a Tempo Determinato di tipo b), Professori Associati e Professori Ordinari svolgono le medesime attività di didattica, di ricerca e, laddove non specificatamente vietato per Legge, di gestione. Per tale motivo si ritiene che l ingresso nel Ruolo unico debba avvenire, per tutto il personale di ruolo a tempo indeterminato in servizio, su richiesta dell interessato senza contemplare prove o esami d ingresso. Possono essere previste norme che incentivino il transito. Il personale che non intende entrare nel nuovo stato giuridico conserva il proprio sino a fine carriera. Gli attuali RTD b) transitano nella figura del Professore junior. Transito RTI Ai fini del transito nel Ruolo unico, l unica previsione di una verifica didattica riguarda gli RTI che non abbiano mai ricoperto incarichi didattici in qualità di Professore aggregato. Il Professore aggregato è stato infatti considerato a tutti gli effetti, seppur temporaneamente, perfettamente in grado di esercitare il ruolo di docente e quindi non c è bisogno che lo dimostri ulteriormente. Chi non abbia mai avuto l affidamento di corsi può, entro un anno dall entrata in vigore della riforma, sottoporsi a una verifica dei titoli relativi alla didattica che il proprio Ateneo è tenuto a organizzare superata la quale si ha diritto all ingresso nel Ruolo unico. In alternativa l RTI può accettare incarichi didattici al fine di maturare i requisiti necessari all ingresso. Transito dei livelli stipendiali Nel transito dall attuale sistema al Ruolo unico, i RTI ed i Professori (PA e PO) mantengono i propri livelli stipendiali con integrazione del trattamento per i RTI, dovuta ai maggiori oneri (obbligatorietà della didattica) e con inserimento nel primo livello del Ruolo unico per i docenti che percepirebbero uno stipendio inferiore a quello di entrata del Ruolo unico. Coloro che hanno ottenuto l Abilitazione Nazionale entrano nel Ruolo unico con un livello stipendiale superiore rispetto a quello corrispondente alla loro situazione attuale.
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