Chiediamo ancora una volta la sua liberazione così come chiediamo quella di tutti gli Italiani rapiti e ancora oggi tenuti prigionieri.

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1 Carissimi figli di reduci e dispersi in guerra, Autorità e associazioni tutte, cari concittadine e concittadini, carissimi ragazzi e insegnanti, anche quest anno celebriamo la ''Festa dell'unità Nazionale e delle Forze Armate'' con due appuntamenti a Motta e Lazzaro, mentre nel pomeriggio saremo a Reggio Calabria per un incontro istituzionale voluto dalla nostra Prefettura Nel contesto delle manifestazioni celebrative della ricorrenza del 150 Anniversario dell'unità d'italia. Ancora prima di trasferire il mio pensiero sul significato di questa giornata dedicata principalmente agli eroi della grande guerra, della seconda guerra mondiale e di tutte le guerre, sento il bisogno di rivolgere un pensiero ad un prigioniero speciale che in questi momenti vive il dramma della privazione della libertà. Quel nostro Francesco Azzarà che da operatore di pace è stato ingiustamente rapito in Darfur e che a quasi tre mesi di distanza da quel tragico momento tiene in profonda ansia la famiglia e la comunità tutta, tanto quella mottese quanto quella nazionale. Un episodio questo drammatico anche in rapporto alla bontà della missione di Francesco che era lì per dare un contributo alla parte più debole di quella terra, i bambini e i poveri. Chiediamo ancora una volta la sua liberazione così come chiediamo quella di tutti gli Italiani rapiti e ancora oggi tenuti prigionieri. Le celebrazioni odierne si inseriscono all interno delle attività del 150 dell unità d Italia e toccheranno il momento più alto nei luoghi 'storici' della memoria. A Roma all'altare della Patria il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano deporrà, insieme al ministro della Difesa Ignazio La Russa, una corona d'alloro al Milite Ignoto, mentre a Bari al Sacrario dei Caduti d'oltremare si svolgerà la cerimonia commemorativa con deposizione di una corona d'alloro del 1 / 5

2 Presidente della Repubblica. Infine il terzo momento del 'ricordo' verrà celebrato a Redipuglia (in provincia di Gorizia), al Sacrario dei Caduti della I Guerra Mondiale. Esattamente 93 anni fa, il 4 novembre 1918, finiva il primo conflitto mondiale, un evento che ha segnato l'inizio del '900. La data commemora la firma dell'armistizio siglato a Villa Giusti (Padova) con l'impero austro-ungarico ed è divenuta la giornata dedicata alle Forze armate. Così il 4 novembre è diventato il giorno in cui si ricordano tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la Patria. In particolare quest'anno ricorre anche il 90esimo anniversario della tumulazione del Milite Ignoto all'altare della Patria. Nell anno delle celebrazioni del 150 anniversario dell'unità d'italia, la giornata del 4 novembre assume un significato particolare, non solo in quanto Festa dell Unità Nazionale e delle Forze Armate, ma anche perché la nostra Nazione in particolare e l Europa in generale vivono ore molto difficili. Non solo la crisi economica e finanziaria internazionale, e l affanno della diplomazia e dei governi per farvi fronte; non solo, appena al di là del Mediterraneo, il travaglio di popoli che tentano di uscire, non si sa ancora con quali esiti, da decenni di regimi autoritari; ma anche, in casa nostra, segnali sempre più evidenti e acuti di una difficoltà del vivere che tocca tutti noi. E a pagare ancora una volta sono le fasce più deboli, i precari, i disoccupati, il Sud il cui dramma di veder i propri figli sempre più numerosi lontano dalle loro case e dai loro affetti, mette in aperta discussione il significato di un unità nazionale profondamente minata. Ed è forse anche l odierna ricorrenza - inizialmente dedicata a commemorare la vittoria nella Grande Guerra, poi diventata anche occasione per riflettere sull unità nazionale - può offrire qualche stimolo a quel risveglio nazionale di cui abbiamo tanto bisogno e per il quale sono morti i ragazzi del 98. Cari Concittadini Quest anno per me, però, ha un significato particolare: è il quinto anno da Sindaco e la mia 2 / 5

3 amministrazione si avvicina alla sua naturale conclusione, io non so se avrò la possibilità di rappresentare ancora una volta la nostra Comunità e la nostra Città, però vi posso assicurare che se questo avverrà continueremo ad onorare, così come abbiamo fatto in questi anni con serietà e anche autorità, tutti i tradizionali appuntamenti, tanto quelli di interesse nazionale, come quello odierno, quanto quelli della nostra memoria e del sacrificio del nostro paese, penso al Minatore d Oro, alle visite nei luoghi della memoria e tanti altri appuntamenti istituzionali dove ritengo abbiamo rappresentato sempre a testa alta e con orgoglio il nostro pese e la sua bella storia Ora nel ricordare i nostri caduti e le gesta eroiche che hanno contraddistinto la storia della nostra amata patria, vi annuncio che è ferma intenzione della mia amministrazione riempire di contenuti anche questa giornata con un impegno solenne che vedrà il nostro Comune in prima linea per riportare a casa le spoglie di alcuni sui figli morti in guerra e ancora oggi sepolti in luoghi lontani. Sono morti per la patria, combattendo sui campi di battaglia. Morti in terra straniera e lì rimasti. Dimenticati tra distese di croci, spesso anonime, posate su prati verdi dove sventola il tricolore. Sono tanti i soldati mottesi sepolti nei cimiteri di guerra in Italia e all Estero. Albania, Francoforte, Amburgo, Russia, Africa settentrionale: solo alcuni dei luoghi di sepoltura. Per tutti una lapide, per pochi un fiore perché neanche i parenti sono riusciti a risalire alle loro tombe. Riportare a casa le spoglie è complicatissimo. L esperienza di numerosi italiani che hanno lottato per aver indietro le salme dei propri cari, ci insegna che gli ostacoli burocratici da superare sono davvero tanti. Ciononostante, il Comune di Motta San Giovanni ha deciso comunque di intraprendere questa nuova battaglia. Una battaglia di umanità e di dignità, doverosa per restituire ai nostri eroi i giusti riconoscimenti e ai propri familiari una tomba sulla quale portare un fiore. L Amministrazione sta già procedendo, attraverso i dati del Ministero della Difesa, a stilare un primo censimento dei caduti in guerra. Dalle ricerche effettuate è emerso che nei cimiteri militari d'onore d' Amburgo e di Francoforte 3 / 5

4 sul Meno sono sepolte le spoglie di quattro nostri concittadini. Un quinto risulta essere sepolto in Russia e un sesto sepolto in Eritrea Ecco voglio annunciare nell occasione della commemorazione dei Caduti in guerra, l'impegno dell'amministrazione che guido a riportare "a casa" le spoglie dei nostri caduti. MILITARI NATI A MOTTA SAN GIOVANNI E MORTI DURANTE LA SECONDA GUERRA MO NDIALE LE CUI SPOGLIE SONO SEPOLTE ALL ESTERO: 1. CREA CANDELORO, NATO L 11 APRILE 1910 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) DECEDUTO AD ASBACH/WESTERWALD (RENANIA-PALATINATO) NEL MARZO ATTUALMENTE SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO H - FILA 5 - TOMBA SCAGLIOLA FRANCESCO, NATO IL 23 NOVEMBRE 1921 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) DECEDUTO IL 7 MARZO ATTUALMENTE SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 2 - FILA O - TOMBA TRIOLO SAVERIO, NATO L 11 APRILE 1914 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) DECEDUTO A KLEIN BÜLTEN SSA SASSONIA) IL 17 MARZO 1944 ATTUALMENTE SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 1 - FILA S - TOMBA 32. (BA 4. VERDUCI ANTONINO, NATO IL 24 OTTOBRE 1918 A MOTTA SAN GIOVANNI (REGGIO CALABRIA) DECEDUTO IL 15 GENNAIO ATTUALMENTE SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO E - FILA 7 - TOMBA / 5

5 5. TRIOLO SAVERIO NATO IL 24 MAGGIO 1919 A MOTTA SAN GIOVANNI DECEDUTO IN RUSSIA IL 14 DICEMBRE 1942 LUOGO DI SEPOLTURA: SCONOSCIUTO 6. INFORTUNA GIUSEPPE, NATO IL 19/12/1906 MORTO IL 26/03/1941 SEPOLTO A CHEREN - LAPIDI MURALI Ma per fare ciò chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini per poter onorare l impegno nel più breve tempo possibile. Ed è con questi sentimenti che vi ringrazio per la vostra vicinanza e grido sempre più forte VIVA L'ITALIA Grazie! Paolo Laganà 5 / 5