DISCORSO 4 NOVEMBRE 2013

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1 DISCORSO 4 NOVEMBRE 2013 Cari convenuti, come penso sia noto oggi si festeggia il 95 anniversario della Vittoria nella Prima Guerra Mondiale e contemporaneamente anche la Festa delle Forze Armate. La prima Guerra Mondiale rappresentò simbolicamente il completamento dell'unità Nazionale in quanto per la prima volta soldati del Nord, del Sud, del Centro si trovarono a combattere sotto la stessa bandiera, quella tricolore. Come sappiamo fu un massacro con circa morti italiani. Tuttavia quella guerra rafforzò l'indipendenza nazionale, il sentimento di appartenere ad una nazione. Questi valori sono difesi oggi dalle Forze Armate che dobbiamo ringraziare per quello che quotidianamente fanno per noi. Un lavoro spesso misconosciuto e poco apprezzato ma utilissimo. Quanti sono gli esempi di soldati che, oggi, in tempo di pace, hanno messo a repentaglio la propria vita, a volte perdendola, per intervenire in soccorso di persone in pericolo di vita a causa di atti malavitosi ma anche in occasione di calamità naturali! É decisivo il contributo che i militari

2 danno per il mantenimento dell'ordine e per salvaguardare le istituzioni. Così come sono da onorare coloro che, dopo l'8 settembre 1943, dopo una guerra disastrosa, osarono opporsi alla dittatura in nome della democrazia, dell'uguaglianza, della solidarietà, della libertà di pensiero, dell'antirazzismo così come sono da onorare i militari che in guerra o durante le missioni di pace all'estero, con grande senso del dovere, difendono questi principi che stanno alla base di ogni nazione civile. Penso a tutti quei militari e quei partigiani che hanno offerto la loro vita per salvarne altre. Non è questo il sacrificio da ricordare ed onorare più di tutto? Il pensiero va anche a coloro che sono morti eroicamente e di cui non si è saputo mai nulla. Questi sono esempi positivi da proporre soprattutto ai nostri giovani. Questi atti positivi dovrebbero essere maggiormente messi in evidenza mentre, a livello di informazione, certi telegiornali sono spesso pieni di notizie di cronaca nera che, ho la netta impressione, hanno l'intento di distrarci dai problemi che ci affliggono quotidianamente. E noi sappiamo benissimo quali sono questi problemi: la mancanza del lavoro, con

3 conseguente disoccupazione giovanile, una crisi economica che sembra la peggiore dal dopoguerra. D'altra parte è anche parecchio evidente una crisi morale e istituzionale. Gli italiani sono disgustati di un sistema politico che sembra favorire i disonesti. Sono all'ordine del giorno pessimi esempi che vengono dall'alto. La conseguenza è una pericoloso disinteresse per la cosa pubblica, un senso di ripulsa per sistema politico italiano che può portare al lasciare fare ad altri, a dire "tanto non si può fare nulla". Questo è un atteggiamento comprensibile ma sbagliato, a mio modo di vedere. É compito di noi tutti informarsi attraverso la lettura di giornali, sul WEB, con la radio e la TV e partecipare alla vita politica della comunità. Certo è che al momento attuale tanti di noi non si ritengono rappresentati adeguatamente dagli eletti in Parlamento. Ecco perciò la necessità urgente, urgentissima anzi, della riforma della legge elettorale che ci restituisca la giusta capacità di eleggere i nostri rappresentanti senza che gli apparati dei partiti ci impongano un simbolo e una lista da sottoscrivere. Dovremmo avere la possibilità di eleggere chi è veramente degno e gode della

4 nostra fiducia. Il pericolo, al momento attuale, è per noi, perplessi e confusi, impossibilitati a scegliere con raziocinio, quello di dare ascolto al primo arruffa-popolo che urla più forte degli altri o, in alternativa, a un candidato che ci viene proposto quasi come predestinato, la cui campagna viene accuratamente preparata da un'informazione subdola creata "ad hoc" dai mass media. E qui entra prepotentemente in gioco la TV, il mezzo di comunicazione che in Italia, ma non tanto negli altri paesi europei, sembra essere il più seguito per farsi un'idea politica. Temo che, con questo mezzo, soprattutto, il sistema attuale ci voglia soprattutto bravi e buoni "consumatori" e non piuttosto persone che ragionano con la propria testa. La pubblicità commerciale stimola il nostro egoismo e la competizione per raggiungere un certo grado di benessere. E così ci dimentichiamo che esiste un prossimo da aiutare. Una profonda ingiustizia sociale impedisce che i giovani migliori emergano come meriterebbero. E così i giovani cercano lontano dall'italia un paese più giusto dove vivere e lavorare. La libertà di pensiero è continuamente osteggiata da un'informazione di parte e tendenziosa. Ripeto e

5 concludo: cerchiamo di ragionare con la nostra testa e di informarci il più possibile. Solo così, da cittadini più consapevoli, potremmo ambire a cambiare le cose che non vanno. Sulla base di queste considerazioni esprimo infine un augurio e cioè che almeno le Forze Armate possano continuare a dare esempio di serietà, di equità, di solidarietà, a garanzia della gente onesta. E possano continuare a manifestare quell'autorevolezza che altri poteri dello Stato sembrano avere perso affinché noi tutti si possa vivere in una società più sicura, più giusta, più libera. Viva le Forze Armate! Viva l'italia! Dr Franco Bosio Assessore alla Cultura Comune di Alpette