Davvero il più nobile tra di voi e colui con più Taqwā [Al-Ḥujurāt 49:13]

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2 Tra i credenti alcuni sono superiori ad altri nell Imān; ciò li spinge a possedere uno scudo contro qualsiasi cosa dispiace ad Allāh. Questo scudo in arabo è chiamato Taqwā. Il Qur ān menziona questa parola e i suoi derivati 26 volte. Essa può significare Timore di Dio, pietà, conoscenza di Dio e altro Allāh ha detto: إ ن أ ك ر م ك م ع ند الل ه أ ت ق اك م Davvero il più nobile tra di voi e colui con più Taqwā [Al-Ḥujurāt 49:13] Questo significa che la sola cosa che rende un uomo migliore di un altro, è il suo livello di Taqwā. Ciò è stato riportato anche dal Profeta: O gente! Il vostro Dio è uno e il vostro antenato [Ādam] è uno. Un arabo non è migliore di un non arabo e un non arabo non è migliore di un arabo e una persona dalla pelle scura non è migliore di una persona di colore, e una persona di colore non è migliore di una persona con la pelle scura, tranne nel timore di Allāh. [Musnad Aḥmad] La Taqwā è ciò eleva l uomo dal livello di animale pensante a Khalīfah, cioè, governatore del pianeta. È la forza motrice dietro la fede viva. Senza, la fede è solo un guazzabuglio insensato di frasi e parole e le opere rette sono conchiglie di finzione e nifaq. Gli individui più pii sono conosciuti solo da Allāh, poiché la sede della Taqwā è il cuore. Per questa ragione non è permesso agli esseri umani designare certe persone come esseri particolarmente santi e pii a un rango oltre la portata della gente comune. Questo include anche elevare il Profeta a un rango superiore da quello ricevuto da Allāh. Egli ﷺ disse: Non lodatemi eccessivamente come i Cristiani fecero con `Īsā ibn Maryam, in verità sono solo un servo, quindi chiamatemi, invece, servo di Allāh e Suo Messaggero. [Riportato da `Umar ibn al-khaṭṭāb e collezionato da Al-Bukhārī e Muslīm in Ṣaḥīḥ al-bukhārī] 1 WALĪ: I Santi Il termine Santo è stato usato per tradurre la parola araba Walī (pl. Awliyā) che Allāh ha usato per designare quelli che sono vicini a Lui. Tuttavia la traduzione più appropriata è amico intimo ; poiché Walī letteralmente significa un alleato. Sebbene sia stato usato per indicare persone diverse (anche nel Qur ān così come nei versetti Chiunque prende Shayṭān come Walī invece di Allāh [4:119]; I credenti non dovrebbero prendere i miscredenti come Awliyā invece dei credenti [3:28]; ecc.), l uso che riguarda noi è quello che concerne Awliyā ul-llah, amici intimi di Allāh. Nel Qur ān sono state designate tra l umanità certi tipi d individui che Egli considera particolarmente vicino a Lui. إ ن أ و ل ي اؤ ه إ ل ال م ت ق ون و ل ك ن أ ك ث ر ه م ل ي ع ل م ون In verità i Suoi Awliyā [di Allāh] sono solamente quelli con Taqwā, ma il più della gente non realizza questo. [Al-Anfāl 8:34] 1 Nella tradizione Cristiana attraverso i secoli alcuni individui sono stati molto apprezzati per le loro presunte conquiste spirituali. Miracoli sono stati attribuiti a loro e il rango di santi elargiti su di loro. Le tradizioni Indù e Buddiste pre-cristiane, insegnanti che si suppone hanno salito la scala dell eccellenza spirituale che si sono esibiti gesta soprannaturali sono stati anche dare come Guru, Avatar, etc., indicando la superiorità spirituale. Queste designazioni hanno condotto le masse sia a cercare intercessione attraverso loro o adorandoli. di conseguenza, queste tradizioni religiose hanno liste di santi ai quali le masse pregano con fervore. L Islam d altra parte si oppene anche.ﷺ all eccessivo elogio del Profeta Muḥammad

3 أ ل إ ن أ و ل ي اء الل ه ل خ و ف ع ل ي ه م و ل ه م ي ح ز ن ون ال ذ ين آم ن وا و ك ان وا ي ت ق ون Ecco! Sicuramente né timore né dolore sopraffarà questi Awliyā di Allāh, quelli che credono e hanno Taqwā. [Yunūs 10:62,63] Il criterio per Walāyah (amicizia divina) è l Īmān (fede) e la Taqwā (pietà), e queste qualità sono parte del vero credente. Tra la massa ignorante, il criterio principale per la Walāyah (santità) è l attuazione di miracoli (karāmāt). Per la maggior parte di quelli che hanno questo credo, la fede e la pratica del taumaturgo sono senza conseguenza. Pertanto, alcuni che sono designati Santi mantengono credi e pratiche eretiche, mentre altri sono noti per aver abbandonato i riti religiosi, e altri sono coinvolti in comportamenti volgari e dissoluti. 2 Per tale ragione ai Musulmani non è concesso designare certi credenti come appartenenti agli Awliyā di Allāh e non altri. FANĀ: L unione dell uomo con Dio Nel tempo, un corpo di credenze eretiche si è sviluppato all esterno del credo mistico di unione con Dio. Questo fu il caso di Al-Hallaj, che fu giustiziato per apostasia dopo il suo infame proclama pubblico che egli era Al-Ḥaqq (La Realtà), che è uno dei nomi di Allāh. Questo credo ha un principio molto simile all ultimo stadio dell essere del Buddismo, conosciuto come Nirvana 3 ; in questo stato, secondo una branchia del pensiero Buddista, l ego scompare e l anima umana e la coscienza si estinguono. Lo stesso principio forma anche il nucleo di una filosofia conosciuta come Misticismo 4 che ebbe origine dagli antichi filosofi greci 5 ; esso è definito come un esperienza d unione con Dio e il credo che il principale obiettivo dell uomo è la ricerca d quest unione. Un concetto parallelo è anche nell identificazione Indù di Atma (anima umana) con Brahma, la realizzazione della quale, è l obbiettivo finale, o liberazione dall esistenza e la rinascita. 2 Questo è il caso delle gerarchie di, cosiddetti, santi Musulmani che sono diventati un carattere di spicco tra i circoli Sufi e tra le masse che li seguono cecamente. In ordine ascendente di meriti, loro sono: Akhyār (scelti) il cui numero è 300; Abdāl (sostituti) che sono 40; 7 Abrār (pii), 4 Awtād (pioli), 3 Nuqabā (guardiani), il Qutb (sorgente) che è considerato il più grande santo del suo tempo, e il più in alto della lista è il Ghawth (Soccorritore), il più grande dei Santi che è creduto, nello stesso circolo, capace di prendere sulle sue spalle una parte dei peccati dei credenti. Sulla base del credo dei mistici, i santi principali sono di tre classi che sono presenti invisibilmente a Makkah nelle ore di preghiera. Quando il Ghawth muore, il Qutb ne prende i posto e c è un movimento a salita su tutta la gerarchia. Questo corpo mitologico è stato preso dal Cristianesimo, proprio come il Mawlid (la celebrazione del giorno di nascita del Profeta (ﷺ è stata presa dal Natale. 3 Il termine sanscrito significa soffiare fuori e si riferisce all estinzione di tutti i desideri terreni, o la salvezza. Pensando al termine originale nel Vedanta (Bhagavad Gita e il Veda) è più spesso associato con il Buddismo. Nel Buddismo Hinayana il termine è equiparato con l estinzione mentre nel Buddismo Mahayana è uno stato di beatitudine. [W.L. Resse, Dictionary of Philosophy and Religion (New Jersey: Humanities Press, 1980) p. 393)] 4 Dal greco Mystes significa iniziato ai misteri. Il termine è derivane dal greco, misteri religiosi, i cui iniziati portavano il nome mystes [Dictionary of Philosophy and Religion, p. 374] 5 Nel Plato di Symposium è fatta menzione di varie scalette, composte di gradini e gradini difficili, per i quali un unione dell anima con Dio è in fine raggiunta.

4 Il pensiero mistico greco sbocciò nei movimenti Gnostici Cristiani (come quello di Valentinus 140 d.c.) e raggiunse il suo picco nel II secolo d.c. per combinarsi con il Platonismo di Platinus ( d.c.) nel III secolo, fino a formare una filosofia religiosa nota come Neoplatonismo. 6 Il misticismo tradizionale tenuto in vita nel Cristianesimo monastico, cominciò a trovare espressione tra i Musulmani attorno all VIII secolo d.c., dopo l espansione dei confini dello Stato Islamico a includere l Egitto e la Siria, che erano i maggiori centri del monachesimo. Un gruppo di Musulmani sviluppò un sistema parallelo alla Sharī`ah chiamato Tarīqah ( la via ) 7, costituito di ordini simili a quelli monastici, l obiettivo finale dei quali divenne Fanā la dissoluzione dell ego e Wusūl 8, l incontro e unificazione dell anima umana con Dio in questa vita. Una serie di stadi e stati preliminari che si ottengono sono definiti e sono chiamati Maqamāt (stazioni) e Hālāt (stati). Un sistema di esercizi spirituali è stato anche designato per l iniziato, al fine di realizzare questo incontro. Questo esercizio di Dhikr spesso coinvolge movimenti di testa e corpo e alcune volte anche danze come nel caso di Dervisci rotanti. L unione di Dio con l uomo Per supportare l eretico concetto di unione con Dio, i mistici hanno prodotto prove che hanno poi attribuito alla Sunnah del Profeta,ﷺ perché la loro autenticità fosse indiscutibile. Altre volte, invece, alcuni aḥādīth autentici sono stati interpretati in maniera del tutto errata al fine di rafforzare tali credenze. Tale è il caso del seguente ḥādīth nel quale Allāh ha trasmesso, attraverso il suo Profeta :ﷺ La cosa più amata con cui il Mio servo può avvicinarsi a Me, è ciò che ho reso obbligatorio [Farḍ] su di lui. Il Mio servo continuerà ad avvicinarsi a Me con atti volontari [di adorazione] fino a quando lo amo. Se lo amo, sarò l udito con il quale sente, la vista con la quale vede, la mano con la quale afferra, e il piede con cui cammina. Se mi chiede qualcosa, Io gliela darò e se cerca rifugio in Me, lo proteggerò. [Riportato da Abu Hurayrah e collezionato in Sahīh al-bukhārī] Quanto più uno rafforza le sue pratiche obbligatorie eseguendo azioni volontarie, più la sua vita si conforma alla Sharī`ah, il volere di Allāh. In questo stato il Walī di Allāh vede, sente, afferra e cammina solo in ciò che è ḥalāl (lecito), mentre evita assiduamente ciò che è ḥarām (illecito), come anche quello che conduce a esso. Dunque, facendo solo ciò che Allāh vuole, Egli diviene metaforicamente parte dei suoi sensi e non letteralmente; questa è l interpretazione corretta. 6 I Cristiani anacoreti o eremiti del III secolo d.c., che si avviavano alle tradizioni monastiche nella Cristianità ritirandosi nel deserto egiziano, adottarono l obiettivo mistico dell unione con Dio com era proposto nel pensiero neoplatonico a quel tempo, in un quadro di meditazione e ascetismo del sé negato. 7 La Sharī`ah cominciò a essere vista come il sentiero esterno designato alle masse ignoranti, mentre la Tarīqah era il sentiero interno di un élite poco illuminata. Così furono sviluppati una molteplicità di sistemi e ordini, simili a quelli tra i monaci Cristiani, che presero i nomi dai loro fondatori, come gli ordini Qādiri, Chishti, Nakhshabandi e Tījāni. Tra questi, volumi di legende e fiabe circondano i fondatori e le personalità di spicco di questi ordini. E, proprio come i monaci Cristiani e Indù, anche gli ordini Sufi hanno sviluppato progetti abitativi simili alle speciali strutture isolate (cioè monasteri), che sono la casa delle loro comunità, chiamati Zāwiyah (letteralmente, angoli). 8 Molti di questi mistici deviati hanno affermato che Allāh può essere visto durante Wusūl. Ciò non è tuttavia possibile, poiché sappiamo dalla Sunnah che `Ā ishah chiese al Profeta ﷺ se egli avesse visto Allāh durante Mi rāj (ascensione), e ciò non era accaduto. Alcuni adepti Sufi affermano che quando ottengono lo stato di Wusūl, gli obblighi mondani della Sharī`ah, come le cinque preghiere quotidiane, non sono più obbligatori. La maggior parte di loro prescrive queste preghiere ad Allāh attraverso il Profeta ﷺ o attraverso i cosiddetti, santi; molti cominciano anche la pratica di fare Ṭawāf, sacrificare animali e altri atti di adorazione attorno ai santuari e le tombe dei santi.

5 Questo è il solo vero obiettivo degno di dedicarvi la propria vita. Il suo ottenimento è la perfezione del ruolo dell uomo come servo di Dio. Esso può essere raggiunto attraverso: (a) la corretta istituzione dei doveri obbligatori, (b) la prescrizione degli atti volontari eseguiti in maniera coerente e in accordo alla Sunnah. Allāh ha detto: ق ل إ ن ك نت م ت ح ب ون الل ه ف ات ب ع ون ي ي ح ب ب ك م Dì: se amate Allāh seguitemi [cioè Muhammad] e Allāh vi amerà. [Al-`Imrān 3:31] Quindi il Suo amore può essere raggiunto solo seguendo rigorosamente la Sunnah del Suo Profeta, evitando le innovazioni con cura nelle questioni religiose. Questa formula è contenuta nel seguente ḥādīth: Tenetevi alla mia Sunnah e quella dei Khalifah rettamente guidati. Addentatela con i vostri molari. E diffidate delle innovazioni, perché in verità esse sono tutte eresie [Bid`ah] e l eresia è sviamento che conduce al Fuoco dell Inferno. [Sunnan Abu Dawūd, At-Tirmidhī] RUḤU-LLĀH: Lo spirito di Allāh In supporto al credo eretico della riunificazione dell anima umana con Dio, i mistici hanno anche modellato l interpretazione di alcuni versetti del Qur ān in maniera che essi soddisfacessero le loro credenze. Il seguente ne è un esempio: ث م س و اه و ن ف خ ف يه م ن ر وح ه Poi, Egli lo modellò [Ādam] e soffio in lui dal Suo spirito [As-Sajdah 32:9;38:72] Questo e altri sono stati usati come prove per cedere che ogni essere umano contiene nel suo corpo una parte d Dio, una porzione del Suo spirito che Egli ha soffiato in Ādam e che è presumibilmente ereditata da tutti i suoi discendenti. I mistici credono che questo eterno spirito divino aneli di ricongiungersi con l origine dalla quale proviene. Tuttavia, il pronome possessivo usato in questi versetti ( Suo spirito) non indica ciò. Nella lingua araba il pronome possessivo ha due significati generali dipendenti al contesto in cui sono usati. Loro possono descrivere un attributo o una proprietà che è o non è parte del suo proprietario. Nel caso dello spirito, esso ha la stessa posizione della creazione di Allāh, entrambi appartengono a Lui e sono dette la Sua creazione e il Suo spirito poiché Egli è il loro creatore, ma non sono parte di Lui. Lo Spirito (Ruḥ) è dunque una delle creazioni di Allāh, come Egli ha dichiarato nel Qur ān: و ي سأ لون ك ع ن الر وح ق ل الر وح م ن أ مر ر ب ي و ما أوتيت م م ن الع لم إ ل ق ليل Ti chiedono a proposito dello spirito, dì loro che lo Spirito è dal comando del mio Signore; e non vi è stata data che poca conoscenza a riguardo. [Al-Isrā` 17:85] E altrove dice: Se Allāh ha deciso una cosa, Egli solamente comanda: Sii, ed essa è. [Al-Aḥzāb 33:47]

6 Significa che, per tutta la creazione, il comando è: sii. Pertanto lo spirito è creato per il comando di Allāh. Allāh non ha un corpo materiale né è uno spirito informe, ma ha una forma adatta alla Sua maestà, come la quale nessun uomo ha mai visto o concepito, e che sarà vista solo dalla gente del Paradiso. Di conseguenza, il riferirsi a soffiare lo spirito da Se Stesso nei Profeti Ādam e `Īsā, è un particolare onore conferito ai loro spiriti creati, grazie alla prominente posizione di Ādam sul resto dell umanità, e per chiarire la confusione della nascita del Profeta `Īsā da una Maryam vergine. Anche l attributo di Allāh dell atto di soffiare da Se Stesso è, infatti, una chiarificazione del Suo volere e potere supremo, poiché i Suoi angeli adesso inseriscono ed estraggono le anime dagli uomini. Questo significa che Allāh soffia lo spirito in ogni umano da uno dei Suoi angeli. Dicendo che Egli soffia, Allāh ci ricorda che Egli è la principale causa di tutto quello che prende luogo nella creazione. Attribuendo lo Spirito da Se Stesso, Allāh semplicemente gli elargisce un luogo d onore, speciale tra gli spiriti che ha creato, e non dichiara di avere uno spirito. Inoltre enfatizza questo punto riferendosi all angelo inviato a Maryam come il Suo spirito. ف ات خ ذ ت م ن دون ه م ح جاب ا ف أ رس لنا إ ل يها روح نا ف ت م ث ل ل ها ب ش ر ا س و ي ا Così Noi inviammo a lei il Nostro Spirito che prese le sembianze di un uomo ben formato. [Maryam 19:17] Nell Islām non c è differenza tra il termine arabo Ruḥ (spirito / pl. Arwāh) e Nafs (anima / Anfus) in riferimento all uomo, eccetto che, quando è connesso al corpo è solitamente riferito come Nafs. Nel Qur ān è dichiarato: ا لل ي ت و ف ى األ نف س حين م وت ها و ال تي ل م ت م ت في م نام ها È Allāh che prende le anime [Anfus] alla morte e di quelli che non muoiono [Egli prende] durante il sonno. [Az-Zumar 39:42] Il Profeta ﷺ disse anche: In verità quando lo spirito [Ruḥ] è preso, gli occhi lo seguono. [Muslīm] E Nel Qur ān è detto: يا أ ي ت ه ا الن فس الم طم ئ ن ة ارج عي إ لى ر ب ك راض ي ة م رض ي ة ف ادخ لي في ع بادي و ادخ لي ج ن تي O Anima [Nafs] in pace, torna al tuo Signore, soddisfatta di te stessa e compiaciuta di Lui. Entra tra i Miei devoti. Entra nel Mio Paradiso. [Al-Fajar 89:27-30] È infine chiaro che in nessun caso l anima pia si estingue in Dio né si unisce con il Suo Supremo Essere, ma rimane uno spirito finito in un corpo finito. LO SVILUPPO DEL CULTO DELLE TOMBE Onorare le tombe attraverso elaborati riti di sepoltura, decori e ornamenti alle tombe, insieme a festività commemorative e adorazione, ha condotto a grande confusione e sviamento nella religione. Molte civiltà hanno sviluppato alcune forme di culto alle tombe. Ad esempio, i riti religiosi della maggior parte dei cinesi,

7 che rappresentano tra un quarto e un terzo dell umanità, sono connessi alle tombe e al culto della rappresentazione degli antenati. Le tombe di uomini sacri o santi tra Indù, Buddisti e Cristiani sono divenuti santuari dove svolgere riti di culto come preghiere, sacrifici e pellegrinaggi. Con il passare del tempo, alcuni Musulmani hanno cominciato a imitare queste pratiche pagane. 9 Molti di quelli che compiono riti di culto alle tombe credono che, i pii tra le persone morte, siano così vicini a Dio che gli atti di culto compiuti vicino a loro sono più apprezzati da Allāh che se fatti altrove. Di conseguenza, anche tutto quello che è vicino a questi morti è più benedetto; le loro tombe e i sepolcri in cui sono sepolti sono permeati con il sovraflusso delle loro eccessive benedizioni. 10 Pregare ai morti Quelli che praticano il culto delle tombe, dirigono le loro preghiere ai morti in due modi: (a) alcuni usano i morti come intercessori. Alcuni adoratori di tombe tra i Musulmani chiedono ai morti di trasmettere le loro richieste ad Allāh; cioè, loro pregano come i Cattolici pregano i loro Preti nel confessionale. Loro credono che la persona pia morta sia più vicina a Dio di loro e che sia in grado di sentire le richieste dei vivi e adempierle. Quindi, i morti diventerebbero capaci di fare favori ai vivi. Questo è molto simile alla visione degli idoli che avevano gli Arabi del periodo pre- Islamico, i quali dicevano: Noi li adoriamo solamente perché ci avvicinano ad Allāh. [Az-Zumar 39:3] (b) Altri pregano direttamente ai morti, implorandoli di perdonare i loro peccati. In questo modo loro attribuiscono ai morti due degli attributi di Allāh: Aṭ-Ṭawāb, Colui al quale il pentimento è dovuto, e Al-Ghafur, il Solo in grado di perdonare i peccati. C è una forte somiglianza tra la loro pratica e quella dei Cattolici che invocano particolari santi per adempiere le loro necessità quotidiane. Il più dei Cristiani prega Gesù invece di Dio. Alcuni Musulmani ignoranti pregano al Profeta Muḥammad. 11 Quei Musulmani che pregano gerarchie di Santi, basano la loro pratica eretica sul proclama dei mistici (Sufi) che l ordine cosmico è preservato da un numero fisso di Santi chiamati Rijāl al-ghaib (uomini del mondo invisibile). Entrambe questi metodi sono completamente respinti dagli insegnamenti dell Islām che ritiene che il morto entri nella dimensione chiamata Barzakh, dove le sue azioni finiscono. Egli non è in grado di fare nulla per i vivi, anche se i risultati delle sue azioni possono influenzare e continuare a fargli guadagnare ricompensa o 9 Nel corso del tempo sono stati costruiti enormi edifici sulla tomba dei compagni del Profeta,ﷺ come `Alī, e su quelle dei giuristi principali, come Imām Abu Ḥanifah e Imām ash-shāfi`ī, e quelli definiti come Santi Sufi come Junayd e `Abdul-Qādir al-jīlānī. In tempi più recenti, questa pratica di costruire santuari ha incluso anche le tombe dei leader di movimenti sociali. 10 A causa di questo credo, gli adoratori delle tombe spesso passano le mani sui muri delle tombe e, poi se le passano sul corpo in modo da raccogliere benedizioni aggiuntive. Spesso loro collezionano la terra nella vicinanza delle tombe, nel vano credo che la terra abbia uno speciale potere di guarigione dovuto all effetto delle benedizioni manifestate da quelli sepolti lì. Molte tra i rami Sciiti collezionano l argilla dalla Karbala, dove Imām Ḥussayn fu martirizzato, e la cuociono per farne piccole tavole su cui si prosternano durante la ṣalāh. 11 Questa pratica è compiuta nonostante il Profeta ﷺ abbia chiaramente detto: Io non ho il potere di portare il bene o impedire il male, anche a me stesso, eccetto se Allāh vuole. Se avessi conoscenza dell invisibile, avrei sicuramente accumulato ogni bene e nessun male mi colpirebbe. Ma sono solo un ammonitore e un portatore di buona novella per quelli che credono. [Al-A`raf 7:188]

8 punizione per esse. È riportato che il Profeta ﷺ ha detto: Quando un uomo muore, le sue [buone] azioni finiscono, eccetto in tre casi: una carità di continuo beneficio, una conoscenza che benefica alla gente, dei figli che pregano per lui. [Muslīm] Sia l uso dei morti come intercessori che pregare direttamente a loro, contengono il grave peccato dello Shirk. Ciò conferma la veridicità di quest affermazione che è nel Qur ān: و ما ي ؤم ن أ كث ر ه م ب ا لل إ ل و ه م م شر كون Il più di loro [proclamano di] credere in Allāh, mentre commette Shirk. [Yūsuf 12:106] Il Profeta ﷺ ha anche detto: Seguirete le pratiche dei vostri predecessori, talmente e letteralmente che se entrassero nella tana di una lucertola, li vorreste seguire. Quando gli fu chiesto se intendesse gli Ebrei e i Cristiani, rispose: Se non loro, chi altri? [Ṣaḥīḥ al-bukhārī e Muslīm] Questa profezia si riferisce anche all imitazione dell idolatria Cristiana, come la venerazione d icone. Il Profeta ﷺ ha detto: L Ultima Ora non giungerà fino a quando un gruppo della mia Ummah non adorerà gli idoli. [Abu Dāwūd, Ibn Mājah, at-tirmidhī] Limitazioni nel visitare le tombe Durante gli anni di formazione dell Islām, il Profeta ﷺ proibì ai suoi seguaci di visitare le tombe e l ordine non fu revocato finché il Tawḥīd non fu fermamente stabilito tra loro. Disse: Vi proibii di visitare le tombe, ma ora potete visitarle perché esse sono sicuramente un ricordo della prossima vita. [Muslīm e Sunan Abu Dāwūd]. Pose, però, alcune limitazioni, in modo da evitare che ciò degenerasse nel culto delle tombe nelle ultime generazioni: 1. Fu proibito di pregare nei cimiteri. Abu Sa`īd al-khudrī ha riportato che il Profeta ﷺ disse: Tutta la terra è un masjid [luogo di culto] eccetto i cimiteri e i bagni. [At-Tirmidhī, Sunan Abu Dāwūd, Ibn Mājah]. Anche se pregare Allāh in un cimitero, non è in sé Shirk, gli ignoranti, sotto l influenza di Satana, possono concepire che questa preghiera nel cimitero era rivolta al morto e non per il morto. 2. Fu proibito di pregare intenzionalmente verso le tombe, poiché un tale atto può essere più tardi compreso dagli ignoranti come se la preghiera era diretta agli stessi morti. Abu Martadha al- Ghanawī ha riportato che il Profeta ﷺ ha detto: Non pregate sopra le tombe e non sedetevi su di esse. [Ṣaḥīḥ Muslīm, Sunan Abu Dāwūd]. Anche fare du`a in direzione del cimitero è proibito, poiché è riportato che Du`a è adorazione, pertanto dovrebbe essere fatto nella stessa direzione della ṣalāh (verso la Qibla a Makkah) Fu proibito di recitare il Qur ān nei cimiteri. Quando `Ā īshah chiese che cosa doveva dire quando visitava i cimiteri, il Profeta ﷺ disse di dare il Salām e una supplica per quelli sepolti, ma non recitare Sūrah al-fatiḥah o altri capitoli del Qur ān. 12 Si noti che nell Islām, il servizio funebre non è tenuto nel cimitero, ma in un area di preghiera a parte o in un masjid. Inoltre, poiché il corpo è posato di fronte alla congregazione, direttamente davanti all Imām, la preghiera funebre (Ṣalātul-Janāzah) non ha alcun inchino (Rukū`) o prosternazione (Sajdah), per non dare l impressione che la preghiera sia al morto anziché per il morto.

9 4. Fu proibito imbiancare le tombe, costruire strutture su esse 13, scrivere 14 o sollevarle sopra il livello del terreno 15. Fu anche ordinato di abbattere ogni struttura e livellare le tombe al terreno. Abī `Alī Ṭalib disse: Dovrei inviarvi come il Messaggero di Allāh mi ha inviato? Distruggete ogni statua o pittura nelle case e livellate le tombe. [Muslīm, Abu Dāwūd, An-Nāsā`ī, At-Tirmidhī] 5. Fu proibito espressamente costruire masjid sulle tombe. `Ā īshah riportò che, quando la morte discese sul Messaggero di Allāh, lui trasse la striscia del suo mantello sul volto, dicendo: Possa la maledizione di Allāh essere sugli Ebrei e sui Cristiani perché presero le tombe dei loro Profeti come luoghi di culto. [Al-Bukhārī, Abu Dāwūd] 6. Furono proibiti raduni annuali o stagionai anche attorno alla sua tomba. Abu Hurayrah ha riportato che il Profeta ﷺ ha detto: Non rendete la ma tomba un `īd [luogo celebrazione], né rendete le vostre case cimiteri, e chiedete le benedizioni [di Allāh] per me ovunque siate, perché loro mi raggiungeranno. [Al-Bukharī, Muslīm, Abu Dāwūd, Ad-Dārimī] 7. Fu proibito di partire in viaggio per visitare le tombe. Questa pratica forma le basi dei pellegrinaggi idolatrici nelle altre religioni. Abu Hurayrah e Abu Sa`īd al-khudrī hanno riportato che il Messaggero di Allāh ﷺ ha detto: Non viaggiate eccetto a tre masjid: Masjīd Al-Ḥarām [la Ka bah a Makkah], il Masjid del Profeta e il Masjid Al-Aqsā. [Al-Bukhārī, Muslīm, Abu Dāwūd, At-Tirmidī, An-Nāsā`ī, Ibn Mājah] Prendere le tombe come luoghi di culto Ibn Mas`ud ha riportato che il Profeta ﷺ ha detto: I più malvagi degli uomini sono quelli che saranno vivi, quando l Ultimo Giorno arriverà e quelli che prendono le tombe come luoghi di culto. [Aḥmad] Junub Ibn `Abdu-Llāh ha riportato che cinque giorni prima della morte del Profeta, lo sentì dire: Quelli prima di voi presero le tombe dei loro Profeti come luogo di culto. Non prendete le tombe come luogo di culto perché davvero vi proibisco di farlo. [Muslīm] Prendere le tombe come luogo di culto può avere tre significati che possono essere dedotti dalla frase in arabo: (a) Compiere la preghiera o fare sujud sopra o verso una tomba. Pregare sulla tomba è stato esplicitamente proibito dall ḥadīth di Ibn `Abbās nel quali il Profeta ﷺ ha detto: Non pregate verso le tombe né sopra di esse. [Aṭ-Ṭabaranī] (b) Costruire un masjid su una tomba o porre una tomba in un masjid. Costruire tombe sui masjid stato proibito dell ḥadīth di Umm Salamah nel quale il Profeta ha spiegato che, quelli che costruiscono luoghi di culto sulle tombe, sono i più malvagi della creazione alla Vista di Allāh. Porre una tomba in un masjid è proibito dall interpretazione di `Ā īshah della dichiarazione finale del Profeta :ﷺ Possa Allāh maledire un popolo che prende le tombe dei loro Profeti come masjid. [Al-Bukhārī, Muslīm, Au Dāwūd, Aḥmad], così lei si oppose alla proposta di seppellire il Profeta nel masjid. (c) Pregare in masjid contenenti una tomba. Pregare in un masjid contenenti una tomba, è proibito poiché ciò è una naturale conseguenza del costruire un masjid su una tomba, quindi implica automaticamente la proibizione della ṣalāh in tale masjid. 13 Riportato da Jābir e collezionato in Ṣaḥīḥ Muslīm e in Sunan Abū Dāwūd. 14 Riportato da Jābir e collezionato in Sunan Abū Dāwūd e An-Nāsā`ī. 15 Riportato da Jābir e collezionato in Ṣaḥīḥ Muslīm e in Sunan Abū Dāwūd e An-Nāsā`ī

10 Masjid con tombe I masjid con tombe sono di due tipi con riferimento alle loro origini: a. Quello costruito su una tomba; b. Quello in cui è stata messa una tomba qualche tempo dopo la sua costruzione In entrambi i casi, la ṣalāh è riprovevole se nessun riguardo è fatto alla tomba, è ḥarām se la ṣalāh è destinata alla tomba. I metodi di correzione del masjid variano a seconda dei metodi: a. Un masjid costruito su una tomba deve essere demolito e la tomba livellata, se ha una struttura su di essa, perché tale masjid era una tomba e deve ritornare al suo stato naturale. b. Un masjid in cui è stata posta una tomba dovrebbe essere lasciato intatto, ma la tomba rimossa, poiché in origine era un masjid e può ritornare tale. La tomba del Profeta La presenza della tomba del Profeta nel Masjid di Madīnah non può essere usata per giustificare il posizionamento di corpi in altri masjid, né la costruzione di masjid su tombe. Il Profeta ﷺ non ordinò di essere seppellito nel suo masjid, né disse ai suoi compagni di porre la sua tomba nel masjid. Abu Bakr disse: Ho sentito il Messaggero di Allāh dire: Allāh non ha preso la vita di alcun Profeta senza che fosse sepolto dove era morto. Quindi loro (i Ṣaḥābah) fecero una linea attorno al letto del Profeta (nella casa di `Ā īshah) e scavarono la tomba nel punto in cui era il suo letto. La casa di `Ā īshah era separata dal masjid da un muro e aveva una porta attraverso la quale il Profeta entrava nel masjid. I compagni sigillarono questa porta in modo da completare la separazione della tomba dal masjid. Di conseguenza la sola via attraverso la quale la sua tomba poteva essere visitata, era da fuori il masjid. Dopo la morte di tutti i Ṣaḥābah che erano a Madīnah, il Califfo al-walīd ibn Abdul-Malik (regno d.c.) fu il primo a espandere il masjid sul lato orientale, includendo al suo interno la casa di `Ā īshah, ma demolendo quelle delle altre mogli. Un alto muro circolare fu costruito attorno alla casa di `Ā īshah, affinché non fosse visibile da dentro il masjid. Due muri aggiuntivi furono costruiti lateralmente dai due angoli settentrionali della casa in modo che s incontrassero l un l altro formando un triangolo per impedire a chiunque di affacciarsi in direzione della tomba. Molti anni più tardi fu aggiunta alle radici del masjid una cupola che fu posta sopra la tomba del Profeta. 16 Più tardi una gabbia d ottone con porte e finestre fu aggiunta attorno alla tomba e il muro della stessa, drappeggiato con un panno verde. Nonostante le barriere che sono state messe attorno alla tomba, l errore rimane ancora: un muro dovrebbe essere posto per separala dal masjid, affinché nessuno possa pregare nella sua direzione né visitarla da dentro il masjid. La Ṣalāh nel Masjid del Profeta La proibizione della ṣalāh nel masjid contenenti tombe è applicabile a tutti i masjid eccetto quello del Profeta.ﷺ Ciò è a causa delle speciali virtù che sono attribuite alla preghiera in essa che non si trovano in nessun altro masjid contenente una tomba. Il Profeta ﷺ stesso ha sottolineato questa caratteristica 16 Il Sultano Kalawūn as-salāhī costruì la prima cupola sopra la camera nel 1282 d.c. e fu il primo a dipingerla di verde per ordine del Sultano Abdul-Hamīd nel 1837.

11 speciale, dicendo: Una singola ṣalāh in questo mio masjid, è meglio di ṣalāh altrove, eccetto al- Masjid Al-Ḥarām. [Al-Bukhārī e Muslīm] Egli ha anche assegnato un significato speciale a una parte del suo masjid dicendo: L area tra la mia casa e il mio pulpito è come un giardino dai giardini del paradiso. [Al-Bukhārī e Muslīm] [Appunti tratti dalla lezione: The foundation of Islamic Studies, Module 3 - `Aqeedah By dr. Bilal Philips, Islamic Online University]

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