Progetto YEPP. Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese MAPPATURA A cura di Raffaella Gonella

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1 Progetto YEPP Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese MAPPATURA 2013 A cura di Raffaella Gonella

2 Indice Introduzione pag Il territorio della Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese pag La popolazione pag Il sistema socioeconomico pag. 9 La struttura imprenditoriale Prospettive di sviluppo Il mercato del lavoro Giovani e lavoro La rappresentazione del lavoro tra gli adolescenti La situazione abitativa Mobilità e infrastrutture 4. Il territorio e le sue risorse pag. 13 Agricoltura e risorse enogastronomiche 5. L ambiente pag. 15 Inquinamento Una descrizione sintetica e complessa del territorio 6. Gli stili di vita pag. 18 Sicurezza stradale Fumo Alcol Droghe Mortalità 7. L accesso e la qualità dei servizi pag. 20 Istruzione Formazione professionale Servizi educativi e culturali Servizi socio-sanitari Terzo settore Esercizi commerciali Altri servizi di pubblica utilità Servizi di trasporto La qualità della vita 8. Il rapporto Piano di salute 2010 Distretto di Ceva, in sintesi pag Piano di zona Criticità e opportunità per i minori pag. 24 Buone pratiche: l esperienza degli Spazi Giovani 10. L analisi delle interviste pag. 25 La descrizione del proprio territorio La descrizione dei giovani del territorio La rilevazione dei bisogni dei giovani del territorio La rilevazione delle risorse e delle buone pratiche Bibliografia pag. 33 Sitografia pag. 34 Introduzione Nel lavoro di mappatura delle risorse e delle criticità del territorio della Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese sono state rilevate due serie di dati descrittivi: dati oggettivi e dati soggettivi. Sulla base di questa tipologia di dati presentiamo il percorso e le conclusioni, parziali, dell indagine conoscitiva. Dopo un estesa presentazione di dati oggettivi (dati sulla popolazione, lavoro, ambiente,...) tratti da lavori di ricerca pre-esistenti, il presente report si conclude (Cap.10) con i dati soggettivi derivanti dalle interviste in profondità effettuate con persone che vivono sul territorio. 2

3 1. Il territorio della Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese Il territorio della Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese comprende 41 comuni. Il territorio così delineato deriva dall accorpamento di precedenti comunità montane e comprende diverse vallate: le Valli Monregalesi (Valli Casotto, Corsaglia, Ellero, Maudagna e Roburentello), l Alta Val Tanaro, la Val Mongia, la Valle Cevetta e la Langa Cebana. Il territorio è classificato per 947,33 kmq quale superficie montana e per 375,78 kmq quale superficie svantaggiata; si va da un altitudine minima di 305 metri (Niella Tanaro) ad una massima di 2651 metri s.l.m. con il comune di Briga Alta ( Dal punto di vista altimetrico, si possono distinguere tre aree: il fondovalle, la media valle e l alta montagna. Le valli sono solcate da numerosi ruscelli e corsi d acqua, per lo più a carattere torrentizio, affluenti dei fiumi principali: Ellero, Maudagna, Corsaglia, Casotto, Roburentello, Mongia, Cevetta e Tanaro. La parte più propriamente montana del territorio funge da ponte verso le limitrofe province liguri (Savona e Imperia), con le quali condivide il confine naturale delle Alpi Marittime e verso le quali si dirigono una serie di vie di comunicazione che, lungo tutto l alto corso del fiume Tanaro, uniscono il Piemonte al mare. Il fondovalle e la zona collinare sono invece le zone più prossime alle grandi arterie di mobilità e rappresentano il comprensorio di comuni più significativi dal punto di vista delle attività istituzionali e commerciali (Mombasiglio, Ceva, Bagnasco). I paesi sono, in prevalenza, molto piccoli e sono assai dispersi sul territorio, separati dai centri maggiori da considerevoli distanze chilometriche. Il problema delle distanze e della limitata copertura dei servizi di trasporto pubblico (come approfondiremo in seguito), incide oggettivamente sulla qualità di vita delle famiglie e delle persone. Il territorio della Comunità Montana e i Comuni che la costituiscono: 3

4 Elenco dei comuni appartenenti alla Comunità Montana che hanno aderito al progetto YEPP: Alto, Bagnasco, Battifollo, Castellino Tanaro, Castelnuovo di Ceva, Cigliè, Frabosa Sottana, Garessio, Lesegno, Lisio, Marsaglia, Mombasiglio, Montaldo di Mondovì, Montezemolo, Niella Tanaro, Nucetto, Ormea, Pamparato, Perlo, Priola, Roascio, Roburent, Roccaforte Mondovì, Scagnello, Torre Mondovì, Torresina, Vicoforte, Villanova Mondovì, Viola. Il comune di Frabosa Soprana è attualmente in fase di adesione. Di seguito la mappa dei Comuni che hanno aderito al progetto Yepp: 4

5 2. La popolazione Al 31/12/2011 (dati Istat) la popolazione della Comunità Montana è di abitanti, di cui maschi e femmine. L estensione del territorio è di 1969,8 kmq, la densità abitativa è bassa: 20 abitanti per kmq. I comuni con più residenti sono: Villanova Mondovì (5769), Ceva (5757), Garessio (3362), Vicoforte (3167), Roccaforte Mondovì (2148), San Michele Mondovì (2034), Ormea (1723); il paese più piccolo è Briga Alta (48). Alcuni indicatori sulla popolazione del territorio della Comunità Montana: - L andamento della popolazione negli ultimi 10 anni è stato abbastanza stabile, con una lieve flessione del 2011 rispetto al 2010 (-787); - Il tasso di natalità (anno 2011) è di 8,2 nati per ogni 1000 abitanti (9,12 in Provincia di Cuneo, 8,57 in Piemonte), mentre il tasso di mortalità è di 14,3 morti ogni 1000 abitanti (11,14 in Provincia di Cuneo, 11,13 in Piemonte); - Il tasso migratorio netto relativo all anno 2011 (differenza tra immigrazioni e emigrazioni) è stato invece positivo: 2,07 (4,6 in Provincia, 2,6 in Piemonte); - L indice di vecchiaia nel 2011 (presenza di ultra65enni rispetto ai giovani fino ai 14 anni) è tendenzialmente stabile, mostra una popolazione per lo più anziana con un valore più elevato rispetto ai dati provinciali e regionali: 209,97 nel territorio della Comunità Montana, 161 in Provincia di Cuneo, 181 in Piemonte; - L indice di dipendenza nel 2011 è 64,27 (rapporto tra la popolazione non attiva e quella attiva), più elevato rispetto ai valori provinciali (56,90) e regionali (57,36). Questo indice è aumentato negli ultimi 20 anni: nel 1991 era di 56,81 e nel 2001 era di 61,4. Tabella 1 - Fasce d età (Istat 2011) Età Totale % 0-9 anni , anni , anni , anni , anni , anni , anni , anni , anni , anni 551 1, anni e più 19 0,05 Totale L età adulta (dai 30 ai 69 anni) è la popolazione più rappresentata. I bambini (0-9 anni) sono l 8% della popolazione, la stessa percentuale si ha per i giovani (10-19 anni), mentre i giovani adulti (20-29 anni) rappresentano il 9% del totale. Il comune che ha la percentuale minore (rispetto agli altri comuni della Comunità Montana) di ragazzi tra i 10 e i 19 anni è Briga Alta (2,04%), il comune che ha la percentuale più alta è Perlo (11,11%). Il comune che ha la percentuale più bassa (rispetto agli altri comuni della Comunità Montana) di giovani adulti (tra i 20 e i 29 anni) è nuovamente Briga Alta (0%), il comune che ha la percentuale più alta è Scagnello (14,01%). La percentuale di cittadini stranieri presenti sul territorio è di 8,4% abitanti, in totale 3245, di cui 1537 maschi e 1708 femmine. Gli stranieri residenti in provincia di Cuneo sono (9,18%), in Regione sono (8,23%). In tabella 2 è possibile visionare i dati di popolazione (maschi e femmine, italiani e stranieri) per ogni singolo comune. 5

6 Tabella 2 Maschi e femmine, italiani e stranieri, totale per ogni Comune italiano-a straniero-a/apolide totale maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale Alto Bagnasco Battifollo Briaglia Briga Alta Caprauna Castellino Tanaro Castelnuovo di Ceva Ceva Cigliè Frabosa Soprana Frabosa Sottana Garessio Lesegno Lisio Marsaglia Mombasiglio Monastero di Vasco Monasterolo Casotto Montalto di Mondovì Montezemolo Niella Tanaro Nucetto Ormea Pamparato Perlo Priero Priola Roascio Roburent Rocca Cigliè Roccaforte Mondovì Sale delle Langhe Sale San Giovanni San Michele Mondovì Scagnello Torre Mondovì Torresina Vicoforte Villanova Mondovì Viola TOTALE In tabella 3 sono presentati i dati (maschi e femmine, italiani e stranieri) suddivisi per comune, ma riguardanti solo le fasce d età interessate dal progetto Yepp, vale a dire, anni e anni. 6

7 Tabella 3 Maschi e femmine, italiani e stranieri, totale per Comune e per fasce d età (10-19 e 20-29) Italiano-a Straniero-a/apolide Totale M F Tot M F Tot M F Tot Alto Bagnasco Battifollo Briaglia Briga Alta Caprauna Castellino Tanaro Castelnuovo di Ceva Ceva Cigliè Frabosa Soprana Frabosa Sottana Garessio Lesegno Lisio Marsaglia Mombasiglio Monastero di Vasco Monasterolo Casotto Montalto di Mondovì Montezemolo Niella Tanaro Nucetto Ormea Pamparato Perlo Priero

8 Italiano-a Straniero-a/apolide Totale M F Tot M F Tot M F Tot Priola Roascio Roburent Rocca Cigliè Roccaforte Mondovì Sale delle Langhe Sale San Giovanni San Michele Mondovì Scagnello Torre Mondovì Torresina Vicoforte Villanova Mondovì Viola Totale Totale TOTALE

9 3. Il sistema socioeconomico Secondo il Rapporto della Camera di Commercio di Cuneo del , rispetto alla crisi generale nel 2011 il Cuneese ha dimostrato di aver la forza di remare controcorrente: nonostante i problemi insorti in alcuni comparti, il disegno complessivo dell economia provinciale si è mantenuto stabile, ben lontano dai bilanci tragici di altre aree: - il Pil pro capite stimato pari a ,07 euro è stato tra i più elevati del Piemonte (Stima Unioncamere Piemonte su dati Prometeia); - le imprese, un quarto delle quali facente capo a donne, sono passate dalle unità del 2010 alle del 2011l; - il tasso di occupazione è aumentato dello 0,5% (69%); - la disoccupazione è rimasta stabile, da 3,4 del 2010 a 3,8%; - l esportazione ha avuto un incremento del 9,8%; - il turismo ha avuto un incremento di presenze del 7%. Secondo il rapporto 2012, il quadro che emerge è lo specchio di un economia in bilico tra nuove spinte recessive e qualche passo in avanti. L occupazione nonostante qualche segnale incoraggiante, resta comunque l aspetto più critico del quadro sociale. Tabella 4 - Dati 2011 Indicatori Cuneo Piemonte Pil pro capite (stime Prometeia) , ,3 Densità popolazione 85 ab/kmq 175 ab/kmq Tasso di disoccupazione 3,80% 7,60% Tasso di occupazione 69,00% 64,30% La provincia di Cuneo ha generato un Prodotto Interno Lordo pro-capite stimato in ,07 euro: il 14% della ricchezza prodotta dall economia piemontese e l 1% di quella nazionale. In base alle stime elaborate da Prometeia per l anno 2011, il settore dei servizi origina il 65% della ricchezza provinciale, il contributo dell industria incide per circa il 24% (in flessione), l apporto fornito dal comparto delle costruzioni è del 6%, infine, il contributo più esiguo ma stabile proviene dal settore agricolo (4%). La struttura imprenditoriale Il tasso di crescita delle sedi di impresa registrate a fine 2011 è negativo (-0,14%), in controtendenza con quello regionale (+0,18%) e nazionale (+0,82%). Cuneo comunque riconferma il proprio primato per la propensione ad intraprendere dei suoi abitanti: 12 imprese ogni 100 abitanti, seguita da Asti (11 imprese/100 abitanti), Alessandria, Biella, Torino e Vercelli (10 imprese/100 abitanti), Novara e Verbano-Cusio-Ossola (8 imprese/100 abitanti). Le imprese registrate in provincia di Cuneo sono così distribuite: - agricoltura 30% (negli ultimi quattro anni si è avuta una flessione di -7,48%, prevalentemente ditte individuali, crescita negli ultimi anni delle eccellenze agroalimentari: 37 vini DOC, 7 vini DOCG, 8 prodotti a marchio DOP e 3 a marchio IGP); - industria (in totale sono aziende industriali non artigiane, in aumento su base annua del 6,6%: comparto manifatturiero (metallurgia e fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici costituiscono il 22% del totale; alimentari e bevande costituiscono il 21%) attività estrattiva, produzione di energia, fornitura di acqua e reti fognarie; - artigianato 27,45% (le costruzioni sono il 47% del totale delle imprese artigiane; le attività manifatturiere sono il 24%, i servizi rivolti alle imprese e alle persone sono il 15%; la fascia di età prevalente per gli artigiani è tra i 30 e i 49 anni. Altre caratteristiche delle imprese del cuneese: - commercio interno 18,5% (contrazione nell ultimo anno -1,3%, maggiore rispetto al livello nazionale -0,1% e regionale -0,7%). Molto diffuso è il commercio al dettaglio (il 52% delle imprese); - commercio estero (l export cuneese nel 2011 supera i 6,4 miliardi di euro e registra un incremento in tutti i principali comparti +9,8%; tra le voci più significative, i prodotti alimentari, bevande e tabacchi 1 Rapporto Camera di Commercio di Cuneo 2012 L economia reale dal punto di osservazione delle Camere di Commercio, Notiziario economico della Camera di commercio di Cuneo, anno VI, n.1 maggio

10 +9,8% e i mezzi di trasporto +3,78%; principale bacino di riferimento si conferma l UE 27 con il 70,9% dell export, i principali mercati sono Francia e Germania; - import, ammonta a 3,9 miliardi di euro l import cuneese nel 2011 (+7,4% rispetto al 2010), per oltre il 70% proveniente dai Paesi UE 27 (in particolare Francia e Germania); - turismo 5,3% (imprese aumentate nell ultimo anno +2,20%). Estremamente positivi i dati dei flussi turistici registrati al 31/12/2011, con 551mila arrivi (numero clienti) (+5% sul 2010) e 1,6 milioni di presenze (numero notti) (+7%). Il saldo della spesa del turismo internazionale è tornato in attivo nel 2011 per 6 milioni di euro; - edilizia 15,2% (in prevalenza artigiane 84%; in aumento su base annua +2,7%; circa il 20% svolge attività di impiantistica, mentre il restante 80% opera nelle attività cantieristiche); - terziario avanzato 3,53% (in aumento sull anno precedente +1,99%; aumentano le imprese di servizi altamente specializzati quali la consulenza amministrativo-gestionale +10,20% e il comparto dell informatica +21,57%; gli investimenti delle imprese piemontesi in ricerca e sviluppo è stato significativo, costituisce l 1,8% del PIL regionale); - infrastrutture e trasporti (soprattutto le imprese artigiane hanno registrato negli ultimi anni la flessione maggiore -12,3% nel quadriennio 2008/2011 a fronte di un dato complessivo di settore del -6,5%). Se il sistema autostradale e di strade statali, come peraltro quello ferroviario, vedono penalizzata la provincia di Cuneo, non così accade per il traffico aereo: il numero di passeggeri a Cuneo è cresciuto (dal 2011) di sei volte rispetto a Torino (rispettivamente 24,7% a fronte del 4,2%). Le imprese classificate secondo le caratteristiche degli imprenditori: - imprese femminili. Le imprese femminili registrate nel 2011 sono in lieve flessione su base annua (- 0,5%) e rappresentano il 24% delle imprese registrate totali, in linea con il dato regionale e lievemente superiore rispetto a quello nazionale (23,5%); - imprese giovanili. Si considerano giovani le imprese la cui partecipazione di giovani risulta complessivamente superiore al 50%. A fine 2011 le imprese giovanili registrate rappresentano il 10,5% del totale imprenditoriale provinciale, con un incidenza lievemente inferiore sia al dato regionale (11,1%) sia a quello nazionale (11,7%). A livello settoriale le imprese under 35 operano prevalentemente nelle costruzioni, seguite dal commercio (1.585) e dai servizi (1.423). La forma giuridica prevalente è la ditta individuale (79,8%); - imprenditoria straniera. Sono le imprese straniere (imprese la cui partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50%) in provincia di Cuneo, sono prevalentemente giovani (1.206 imprese sono gestite da persone under 35) e artigiane (2.050 imprese, pari al 51,84%). Rappresentano il 5,3% del totale imprenditoriale provinciale e per circa il 75,6% sono gestite da persone di origine extracomunitaria. Le attività di riferimento sono l edilizia (39%), seguita dal commercio ingrosso e dettaglio (25,2%), prevalentemente con la forma giuridica della ditta individuale. Prospettive di sviluppo A dicembre 2012 è stato approvato dalla Giunta Regionale un protocollo d'intesa tra la Regione Piemonte, la Regione Liguria, le Province di Cuneo e Imperia (protocollo inserito nel contesto della Convenzione delle Alpi, trattato internazionale sottoscritto dai paesi alpini e dall UE) con l obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile prendendo in considerazione gli interessi della popolazione locale dal punto di vista ambientale sociale ed economico. Il progetto coinvolge le valli Tanaro, Corsaglia, Casotto e Arroscia e prevede la gestione sostenibile del patrimonio boschivo, un'unità di lavorazione del legno nella ex cartiera di Ormea e un impianto di co-generazione di energia elettrica ed energia termica alimentato dagli scarti della filiera del legno. Il mercato del lavoro Il bilancio del 2011 in Piemonte risulta sostanzialmente positivo: l occupazione, secondo le stime ISTAT, aumenta di unità. Anche la disoccupazione segna un lieve incremento, che però non intacca il tasso di disoccupazione, stabile al 7,6%. Gli iscritti ai Centri per l Impiego 2 in Provincia di Cuneo sono aumentati negli ultimi anni (4429 nel 2009, 5203 nel 2010, 6423 nel 2011), così come sono aumentate le 2 I Centri per l impiego e i loro servizi. I dati a confronto al Report riepilogatico n. 6 10

11 dichiarazioni di disponibilità al lavoro, anche se l aumento e minore. Tra il 2010 e il 2011 sono aumentati inoltre gli inserimenti nelle liste di mobilità non indennizzata (da 132 a 345). Nonostante questi dati, la provincia di Cuneo mantiene il proprio status di eccellenza, classificandosi ai primi posti nella graduatoria delle province italiane, sia come tasso di occupazione (69%, preceduta solo da Bolzano, Ravenna e Bologna), sia come livello di disoccupazione (3,8%, in terza posizione dietro Bolzano e Parma), e staccandosi quindi nettamente dalle altre province piemontesi. L elemento di maggiore criticità per la provincia Granda è il secco cedimento dell occupazione in agricoltura ( unità), settore di interesse strategico nell area, che interessa il lavoro autonomo e che porta il dato ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda più da vicino il territorio da noi considerato, i dati del 2011 sulle procedure di assunzione del Centro per l'impiego di Mondovì-Ceva 3 riportano, su base annuale, un calo generale (- 7,3% delle procedure e -5,5% delle persone interessate) che riguarda soprattutto il settori dell industria (-5,5%) e dei servizi (-8,7%). Anche per quando riguarda le fasce d età il calo delle assunzioni è diffuso (Tabella 5). Tabella 5 Assunzioni nel 2010 e nel Variazione interannuale anni ,5% anni ,9% anni ,9% 50 anni e oltre ,2% Giovani e lavoro La maggior criticità riguarda la fascia giovanile: dai dati ISTAT spicca su tutti il tasso di disoccupazione giovanile che a novembre 2012 ha toccato il record negativo del 37%: almeno un giovane su tre è senza lavoro. Nonostante la Provincia di Cuneo sembri un isola felice, ciò noi vediamo le nostre vallate depauperarsi progressivamente, le fabbriche chiudono, l ospedale viene ridimensionato nelle sue funzioni, il commercio langue, la popolazione diminuisce e le riserve economiche si consumano: urge un cambiamento, una scossa (Ass. Terreno Fertile). La rappresentazione del lavoro tra gli adolescenti L associazione Terreno Fertile di Ceva, associazione costituita da un gruppo di giovani laureati, ha analizzato la situazione lavorativa dei giovani sul territorio all interno del progetto Il lavoro come fattore di crescita del territorio 4. Nello specifico l argomento lavoro è stato indagato attraverso un questionario che ha raccolto dati su intenzioni, aspettative e opinioni dei ragazzi in uscita dal secondo ciclo di istruzione. In totale sono stati somministrati 829 questionari a studenti delle classi 4 e 5 (età media: 18 anni) delle scuole superiori di Ceva, Mondovì e Ormea (aprile-giugno 2011). Dall analisi dei dati emerge un quadro in chiaroscuro dei giovani intervistati, realisti e piuttosto disillusi ma anche con alcuni tratti positivi. L aspetto che colpisce di più è il pessimismo: la precarietà del futuro è una minaccia fortemente percepita, così come la sensazione di svantaggio rispetto ai tempi in cui i propri genitori si sono affacciati al mondo lavorativo. Emerge che la famiglia è il principale luogo decisionale, fonte di informazioni e di soluzione di problemi per quanto riguarda le scelte scolastiche e lavorative. Una fetta rilevante di intervistati vede nella conoscenza personale un fattore importante per risolvere eventuali problemi professionali. Emerge una scarsa fiducia nella meritocrazia, nella possibilità di ottenere risultati positivi solo con le capacità. Il lavoro è considerato principalmente come un mezzo per ottenere uno stipendio, la seconda funzione più scelta è il lavoro come mezzo per la realizzazione personale e professionale, aspetto che riequilibra l atteggiamento utilitaristico prevalente. Per oltre la metà del campione la propria città non può offrire opportunità lavorative, indicando principalmente nelle ridotte dimensioni la causa di questa scarsità di possibilità. La maggior parte dei giovani prevede di andare a lavorare in un luogo ad una distanza massima compresa nelle dimensioni Associazione Terreno Fertile (a cura di Ilaria Accamo e Marco Lombardi), Il lavoro come fattore di crescita del territorio. Analisi dei questionari proposti ai ragazzi delle scuole superiori di Ceva, Mondovi e Ormea. 11

12 della provincia di Cuneo, mentre un terzo prevede di non spostarsi o spostarsi poco lavoro nei dintorni della tua città/nella tua città, infine, il 18% prevede un lavoro all estero. La volontà di emigrare per lavoro si può considerare positiva se frutto del desiderio di mettersi alla prova affrontando realtà diverse da quella di origine, mentre può assumere connotazioni negative se risultato dell effetto respingente di un Paese che non offre possibilità. Tra gli intervistati prevale una visione pessimista del futuro: quasi il 60% dei rispondenti, infatti, ritiene che la posizione sociale ed economica dei giovani sarà peggiore rispetto a quella dei genitori. La quota di pessimisti aumenta di 12 punti percentuali toccando la quota 72%, se consideriamo solo i frequentanti gli istituti tecnici. In una società di benessere diffuso come la nostra questo pessimismo generalizzato delle nuove generazioni dovrebbe far riflettere e spingere le istituzioni e gli organi preposti a ricercarne le cause e i possibili rimedi. Mentre il 70% ritiene di poter trovare lavoro entro i prossimi 5 anni, ad un età stimabile tra i anni, solo il 19% del campione pensa di raggiungere l indipendenza economica entro i 25 anni. E ipotizzabile che i rispondenti prevedano di trovare un lavoro che però non permetta loro di essere finanziariamente indipendenti da subito. Dato che concorda con le reali difficoltà a raggiungere l autonomia economica descritte nel Rapporto annuale La situazione del Paese dell ISTAT secondo il quale il 45% dei giovani di anni dichiara di restare in famiglia perché non ha un lavoro e/o non può mantenersi autonomamente. Oltre la metà del campione ritiene che i giovani preferiscano rimanere disoccupati in famiglia piuttosto che svolgere certi lavori, rivelando, forse, una nota critica verso la generazione di cui fanno parte e alimentando la speranza in un agire diverso. Al tempo stesso però pochissimi ragazzi prevedono o vorrebbero svolgere la mansione di operaio, considerata tra le più faticose. I giovani prevedono, nella maggior parte dei casi, di occupare una posizione lavorativa subalterna perlopiù di impiegati, ma emerge anche che molti vorrebbero essere titolari. Alle giuste condizioni, quindi, forse alcuni di questi giovani avrebbero il coraggio di tentare l attività imprenditoriale, assumendosi le responsabilità che una scelta di questo tipo comporta. La situazione abitativa In merito alla situazione abitativa del Distretto di Ceva si può riscontrare, dall analisi condotta dall Università di Torino (AAVV, Analisi del contesto: la salute sociale dei territori del Piemonte, 2006) su dati del 2001, come tendenzialmente le caratteristiche dell area in oggetto siano: a) scarsa presenza di famiglie in affitto; b) dimensione delle abitazioni (metri quadri per occupante) elevata; c) pochi occupanti per ciascuna abitazione. In ragione di queste caratteristiche positive, il disagio abitativo (inteso come il rapporto tra il numero di famiglie assistite dal Comune per problemi abitativi e il numero totale di famiglie x 1000) nel Distretto di Ceva, registrato nel 2006, è pari a 8,30, dato decisamente inferiore a quello medio regionale (13,60), dell ASLCN1 (12,82) e a quello provinciale (11,99). Mobilità e infrastrutture A livello infrastrutturale, i principali assi che mettono in relazione l area con il resto del territorio provinciale e regionale sono costituiti da: - l autostrada A6 Torino-Savona, che attraversa i territori comunali di Ceva, Priero, Castelnuovo, Lesegno, Sale delle Langhe e Montezemolo, con due uscite in corrispondenza del tratto che interessa il territorio - la Fondovalle Tanaro, che collega i territori della Langa Monregalese con Ceva; - l asse pedemontano (SS28), che collega Ceva con Mondovì, proseguendo poi verso Cuneo; - il proseguimento della SS28 da Ceva che conduce, attraverso l Alta Val Tanaro e il Colle di Nava, al versante ligure imperiese; - la linea ferroviaria Torino-Savona. La dotazione infrastrutturale di strade della Provincia di Cuneo raggiunge, nel 2008, un indice di 89,9, ancora al di sotto della media italiana (posta uguale a 100), ma in aumento rispetto al Alla luce di questo valore, Cuneo risulta ultima tra le provincie piemontesi in termini di dotazione di rete stradale (Fonte dati: Rapporto Cuneo 2010). 12

13 4. Il territorio e le sue risorse 5 VALLI MONREGALESI La formazione del territorio ha origini antichissime, come testimoniato dalla varietà di rocce (carbonatiche, sedimentarie, calcaree, ecc.), dalla presenza di reperti fossili, dai sistemi carsici risalenti al paleozoico e al mesozoico. La vegetazione del castagno e del faggio si spinge molto in alto, favorita dalle miti temperature e dalle abbondanti precipitazioni. Di colpo, intorno ai 1800 m., il paesaggio cambia radicalmente per divenire quello delle alte praterie alpine. ALTA VALLE TANARO Un territorio vario in cui, dalle linee più dolci e collinari della bassa valle, si passa a quelle affascinanti, verticali e decisamente alpine della parte alta dominata dalle Alpi Liguri. Attraversata dal Fiume Tanaro, che qui si forma dalla confluenza del Tanarello e del Negrone ricavando acqua dalle suggestive Vene del Tanaro, è una terra ricca d'acque coi suoi molti torrenti e ruscelli. VALLE MONGIA, CEVETTA E LANGA CEBANA Il principale corso d'acqua è il Tanaro che attraversa il territorio del Comune di Ceva, luogo in cui incontra le prime dorsali collinari delle Langhe. Altri corsi d acqua sono i torrenti Mongia, Corsaglia e Cevetta. Sulla base di elementi geografici, storici e socioculturali l'intero territorio può essere ricondotto a tre realtà distinte (valle Mongia, Cevetta e Langa Cebana) ma con una comune origine medioevale. Per quanto la Valle Mongia sia la più "alpina" delle tre, osservando il paesaggio ci si rende conto del susseguirsi ininterrotto di colline, ognuna delle quali ospita le vestigia di vecchi castelli, testimonianze di un passato frammentato in piccole signorie, legate per costumi e tradizioni comuni all'appartenenza al potente marchesato di Ceva. Risorse naturalistiche VALLI MONREGALESI ALTA VALLE TANARO VALLE MONGIA, CEVETTA E LANGA CEBANA Grotte di Bossea Marguareis Castagneti, boschi di faggio, ontani, cerri, bosco misto (roverella, carpino, faggio, frassino) Grotte Caudano Cima delle Saline Ginestre e orchidee Grotte dei Dossi Mongioie Alpeggio, Viola Terme di Lurisia Pizzo d Ormea Impianti sciistici, Viola Giardinetto termale di Sangiacomo Sistema sotterraneo di grotte (molte Ponte naturale, località Masentine ancora inesplorate) Acque sulfuree, Vicoforte Fonti San Bernardo di Garessio Bosco Azzurrine (ceduo di faggio), Battifollo Monte Pigna e Mondolè Marmo, Ormea Pineta Pian del Mondo, Battifollo Monte Moro Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (Roccaforte Mondovì, Briga Alta) Vecchie farnie, Lesegno Riserva Naturale Speciale delle Sorgenti del Belbo, Montezemolo (flora e transiti migratori avifaunistici) Fauna: Aquila reale, biancone, poiana, sparviere e gheppio, merlo, pettirosso, capinera, scricciolo, ecc. Una colonia di Gruccioni nidifica sulla collina dei Martini a Vicoforte. Fra i mammiferi: camoscio, marmotta, donnola, ermellino, ghiro, scoiattolo, tasso, cinghiale, volpe, lupo. Risorse culturali, artistiche VALLI MONREGALESI ALTA VALLE TANARO VALLE MONGIA, CEVETTA E LANGA CEBANA Cultura del Kyé (ceppo occitano) Antichi borghi: Briga Alta, Viozene e Upega Alboreto Prandi, Sale San Giovanni Santuario di Vicoforte, la Via delle Cappelle, Parrocchiale dei SS Giovanni e Donato e dei SS Pietro e Paolo,Vicoforte Centro storico di Ormea con i trevi (carrugi) e statue contemporanee Il Ponte Naturale, Mombasiglio Resti del castello medievale, Niella T. Il Dialetto di Ormea Riserva Naturale Speciale delle Sorgenti del Belbo Certosa Reale, Casotto Parrocchiale di S. Martino, Ormea Chiesa di San Sebastiano, Paroldo Reggia di Valcasotto Miniera di Ferro a Nucetto La Cappella di San Dalmazzo, Cigliè Cappella medievale affrescata S. Maurizio, Resti di castelli e torri saracene, La Cappella di San Maurizio, Castelnuovo Santuario S. Anna, Roccaforte Mondovì Nucetto, Perlo, Priola ed Ormea di Ceva Parrocchiale con facciata completamente Il Bosco delle Navette, Briga Alta Cappella di San Sebastiano, La Cappella di 5 Cfr siti

14 affrescata, Roccaforte, frazione Prea Sant Anastasia, La Pieve, Sale S. Giovanni Convento dei Benedettini, Pieve di San L'Acqua di Garessio La Stele Romana, Torresina Maurizio, Roccaforte M. Santuario di Santa Lucia, Villanova M. La Grotta del Castlet, Perlo Mulino a Pietra, Paroldo Madonna della Piana, San Michele M. Il Bal Do Sabre, Bagnasco Pedaggera - Area Napoleonica, Paroldo Area archeologica, Regione Castello, La Casa del Marchese, Ormea Il Castello, Battifollo Montaldo M. Menhir, Briaglia La Processione "Dei Cristi", Alto Il Castello, Castellino Tanaro I tetti racchiusi Ponte sul Tanaro, Bagnasco Il Castello, Castelnuovo di Ceva La via del sale, Roccaforte M. Porta Rose, Garessio Il Castello, Cigliè Museo Ghislieri, Vicoforte I ruderi del castello, Priola Il Castello, Marsaglia Ecomuseo Etnografico diffuso La civiltà Castello dei Conti Cepollini di Alto e Il Castello, Mombasiglio del castagno Caprauna Museo degli Usi e dei Costumi della Museo Geospeleologico e Archivio Il Castello, Priero Gente di Montagna Storico a Garessio Museo della Montagna e della sua gente, La Torre dei Saraceni, Garessio Il Castello, Rocca Cigliè Frabosa Sottana Museo Etnografico 'Cesare Vinaj' e l'ecomuseo di Casa Ubbè La Casa del Museo Etnografico Alta Val Tanaro Il Castello Incisa di Camerana, Sale San Giovanni Il Rifugio Balma, Frabosa Sottana Ruderi del Castello, Nucetto Il Castello, Scagnello Piste da sci, San Giacomo di Roburent Museo Etnografico, Caprauna La Torre, Priero Impianti Sciistici, Frabosa Soprana Pinacoteca Civica, Garessio Il Museo Napoleonico, Mombasiglio Impianti Sciistici, Frabosa Sottana Il Fenomeno Carsico in Val Tanaro Il Museo Naturalistico, Mombasiglio Sci Alpino, Roccaforte Mondovì La Falesia, Bagnasco Museo "Giuseppe Galliano", Ceva Sci Nordico, Roccaforte Mondovì Pesca Sportiva, Ormea Reperti Archeologici, Mombasiglio Riserva turistica di pesca F.I.P.S.A.S. Corsaglia/Bossea, Frabosa Soprana Pesca Sportiva, Nucetto Museo della Vecchia Agricoltura, Montezemolo Riserva di Pesca, Frabosa Sottana Riserva di Pesca, Garessio Istituto di Musica Antica, Pamparato Stazione sciistica di Garessio 2000 La stazione meteorologica, Monte Malanotte Agricoltura e risorse enogastronomiche Le aree di fondovalle sono soprattutto destinate a colture intensive, seminativi, prati, pascoli, all arboricoltura e a vigneti; una buona parte della valle Cevetta è coltivata a noccioleto, molti prati sono ricchi di erba medica, mentre una discreta quantità di aree agricole dismesse è adibita alla produzione di tartufo (tartufaie spontanee sono presenti nella zona di Lesegno). In quest area è facile trovare campi di orzo, frumento, granoturco e, recentemente, girasoli e soia; fra gli alberi di alto fusto spiccano noci, ciliegi, peri, meli, betulle, tigli selvatici, ecc. Nella media valle si concentrano grandi estensioni di castagneti che costituiscono l elemento connotante il paesaggio. Oltre al bosco ceduo, sono numerose le varietà da frutto ("Frattone", Gabbiane, ecc.), che rappresentano un importante voce nel reddito locale; purtroppo si è verificata una devastante epidemia che ha colpito recentemente l albero del castagno, il Cinipide Galligeno. Tutto il territorio è rinomato per la presenza di innumerevoli specie fungine ed oggetto di visita da parte di micologi di vari livelli. Esistono numerosi consorzi a tutela dei prodotti tipici della zona: Consorzio per la valorizzazione e la tutela dei prodotti tipici dell Alta Val Tanaro Associazione di valorizzazione e tutela del Cece di Nucetto Consorzio le Valli del Re per la valorizzazione e la tutela della patata Associazione dei produttori del dolcetto delle Langhe Monregalesi Consorzio per la tutela del formaggio a D.O.P. Raschera Consorzio Paste di Meliga del Monregalese Di seguito, l elenco dei prodotti tipici: Miele, Montezemolo Fagiolo, Castelnuovo Dolcetto delle Langhe Monregalesi Raschera, Frabosa Castagna, Garessio (ora Dogliani) Polenta saracena Sora, Raschera d alpeggio,ormea Paste di meliga, biscotti di Funghi Bale d asu, Monastero Vasco Pamparato Nocciole Tortelli, Ormea Patata delle Alpi Marittime Tartufi Cece, Nucetto dell Alpet e della Navonera, Valli Rapa, Caprauna Fagiolo bianco, Bagnasco Roburentello e Casotto 14

15 5. L ambiente I dati aggiornati al riportano una percentuale di raccolta differenziata del 45,9%, quota che colloca la provincia di Cuneo al di sopra della media nazionale (33,6%), pur in presenza di margini di miglioramento. L analisi dei consumi di energia elettrica per settore di attività economica conferma Cuneo come una provincia energivora. Negli anni Cuneo ha saputo incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che coprono il 34,2% dei consumi (dato nazionale: 24,8%). Nel 2010 in provincia di Cuneo le autovetture Euro 4 ed Euro 5 erano pari al 41,4% delle auto circolanti, a fronte di un 39% a livello nazionale. Inquinamento La situazione generale relativa allo stato d inquinamento del territorio coincidente con il Distretto Sanitario di Ceva 7 è determinata dalla valutazione dello stato di salute di diverse componenti ambientali (aria, acqua, suolo) e della qualità delle loro condizioni in termini fisici, chimici e biologici. Inquinamento atmosferico Il quadro complessivo denota una situazione praticamente priva di criticità: il rapporto tra aree fortemente urbanizzate, terreni coltivati e superfici boscate, decisamente sbilanciato in favore di queste ultime, fa sì che la componente aria risulti poco compromessa da effetti antropici, che possono dirsi del tutto trascurabili. In riferimento alla zonizzazione del territorio piemontese proposta dal Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell aria, tutti i Comuni appartenenti all area del Distretto di Ceva sono classificati in ZONA 3 (livelli degli inquinanti inferiori ai limiti in vigore). Inquinamento elettromagnetico Il territorio del Distretto di Ceva (rispetto alla Provincia di Cuneo) ha un numero abbastanza consistente di linee ad alta tensione, un numero limitato di altre linee elettriche, un numero elevato di ripetitori di telefonia (però con potenza bassa), un buon numero di ripetitori Radio e TV (potenza media). Inquinamento acustico Nell ambito del Distretto di Ceva il problema relativo all inquinamento acustico risulta del tutto marginale, con una minima componente che interessa esclusivamente gli assi viari principali e gli agglomerati urbani di maggiori dimensioni, senza tuttavia che la situazione produca carichi di rilievo sul contesto ambientale dell area. Inquinamento dell acqua Il monitoraggio di ARPA Piemonte nel 2007 ha messo in luce che per quanto riguarda le risorse idriche superficiali dell area non si registra la presenza di sostanze pericolose (metalli e solventi) sopra i valori soglia, né si sono riscontrati fenomeni di contaminazione dovuti a prodotti fitosanitari. Inquinamento del suolo I siti contaminati nel Distretto di Ceva sono in totale 8 di rilevanza regionale (Garessio, Murazzano, Nucetto, Ormea, Paroldo, Priero e Saliceto) e uno di interesse nazionale (l ACNA di Cengio) la cui bonifica è iniziata nel 1999 e si può ritenere oggi completata (Fonte dati: Rapporto stato dell ambiente 2005 Arpa Piemonte). La pratica dell agricoltura intensiva nell ambito del Distretto di Ceva non è diffusa come nel resto della Provincia di Cuneo e ciò consente di preservare il suolo dall uso indiscriminato di fertilizzanti. Un dato che può essere significativo dell impegno profuso dal territorio nella promozione della qualità e della naturalità delle proprie produzioni è rappresentato dalla percentuale di aziende agricole biologiche sul territorio (Numero di aziende agricole biologiche / Numero di aziende agricole x 100) rilevata nell anno 2006 e nel La percentuale di aziende agricole biologiche nel Distretto di Ceva (6,8) è decisamente alta rispetto alla media provinciale e lo è ancor più rispetto a quella regionale. Nel Distretto di Ceva sono presenti (dato aggiornato al 20 maggio 2010): n.2 stabilimenti a rischio di indicente rilevante (possibilità di gravi conseguenze per il suolo), uno nel Comune di Garessio (Sanofi 6 dati del rapporto 2012 Camera di Commercio di Cuneo 7 dati del rapporto Piano di salute del Distretto di Ceva, Il territorio del Distretto Sanitario di Ceva comprende 33 comuni e si sovrappone solo parzialmente al territorio della Comunità Montana. Include i comuni di Camerana, Gottasecca, Igliano, Mombarcaro, Monesiglio, Murazzano, Paroldo, Prunetto e Saliceto (che non fanno parte della Comunità Montana), mentre non comprende i comuni delle Valli Monregalesi, quelli della val Roburentello e i seguenti: San Michele M.vì, Vicoforte, Niella Tanaro, Cigliè e Rocca Cigliè. 15

16 Aventis S.p.A) e uno nel Comune di Igliano (Pravisani S.p.A), su di un totale provinciale di 11 aziende e su 104 a livello regionale. Per quanto concerne le caratteristiche ambientali la componente montana risulta predominante sia in termini di popolazione residente che di superficie (732,83 kmq su 769,64 kmq totali). Il territorio è sensibile ai fenomeni di dissesto idrogeologico: eventi franosi e alluvionali. Si registra inoltre un progressivo abbandono del presidio e della cura del territorio rurale: spopolamento delle montagne, diminuzione della pastorizia, pulizia dei fiumi e dei boschi. Una descrizione sintetica e complessa del territorio Il sistema di descrizione del territorio utilizzato nel testo La montagna del Piemonte. Varietà e tipologie dei sistemi territoriali locali (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali del Piemonte, 2010) si basa su tre gruppi interconnessi di variabili: socio-economiche, infrastrutturali e ambientali che sintetizziamo di seguito. Asse socio-economico. I territori di montagna sono stati tra i più duramente colpiti dai processi di delocalizzazione delle attività produttive, deindustrializzazione, spopolamento e invecchiamento della popolazione, che hanno pesato in maniera consistente sul tessuto sociale locale, sul sistema dei servizi e sulle opportunità di sviluppo dei centri montani minori. Questo ha generato delle discontinuità nei potenziali di sviluppo espressi dalla montagna. I territori vengono classificati lungo un continuum che va dall estremo positivo sviluppo socio-economico all estremo negativo marginalità socio-economica. Asse infrastrutturale. Per questioni orografiche e di più difficile infrastrutturazione la montagna piemontese si è da sempre connotata come una porzione tendenzialmente isolata del territorio regionale. Tuttavia, tra i comuni montani vi sono anche poli di attrazione di quote consistenti di flussi e di risorse e aree di transito intenso, contrassegnati da elevati livelli di infrastrutturazione per il trasporto e la comunicazione (ICT). Le disparità con riferimento a questo asse si quantificano, quindi, ricorrendo a misure sia di impedenza fisica, sia misure relative ai nodi, reti e flussi entro cui questi operano. Il continuum va dai territori accessibili ai territori isolati. Asse ambientale. Risorse naturali e paesaggistiche sono tra gli aspetti che maggiormente connotano un territorio di montagna. Queste sono il risultato di un mix di fattori di tipo naturale e antropico, la cui misurazione avviene attraverso variabili di capitale territoriale e paesaggio. Nello stesso tempo, però, per rendere ragione della fragilità che spesso connota queste stesse risorse, si considerano anche delle misure della vulnerabilità e delle pressioni che insistono sui comuni montani. Il continuum di valutazione passa dai territori con qualità ambientale ai territori con fragilità ambientale. La zona della Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese si estende nella parte sudorientale della provincia di Cuneo, a ridosso del confine con la Liguria, e più verso l interno della Provincia Granda, tra i comuni di Vicoforte, Niella Tanaro, Roccaforte Mondovì e Pamparato. Questa collocazione geografica, rende questa zona omogenea un ponte naturale fra il Piemonte e le provincie di Imperia e Savona, dalle quali è separata dai Monti Liguri. Si tratta di una delle zone omogenee più vaste di tutta la regione ( ettari) ed è composta da 41 comuni, di cui 37 montani (i comuni non montani: Ceva, Lesegno, Niella Tanaro e Villanova Mondovì) La connotazione interna di questo territorio non è dissimile da quella di altre zone cuneesi. I comuni che ricadono nella tipologia delle Aree naturali interne e a bassa densità abitativa 8 sono infatti i più numerosi (18 casi; pari al 48,6%), contribuendo a connotare la zona in chiave ambientale e paesaggistica, ma con uno scarso potenziale socio-economico, in parte spiegabile in ragione dell assenza quasi completa di tipi urbani connotati dal punto di vista della riconversione produttiva, capaci di mantenere elevati i livelli di ricchezza e occupazione. Sono piuttosto numerosi i comuni della tipologia Zone paesaggistiche e di pregio ambientale 9 (8 casi; 21,6%). Questo risultato può essere letto nel senso che in quest area, flussi di transito e trasporto anche 8 Elemento distintivo di questi sistemi territoriali è l elevato valore dei quadri ambientali, per il resto, si tratta di realtà poco accessibili e poco sviluppate. 9 Condizioni favorevoli di qualità ambientale e accessibilità si accompagnano a una situazione di depotenziamento socio-economico rispetto al resto della montagna piemontese. 16

17 intensi 10, si realizzano senza incidere in maniera troppo invasiva o, almeno, senza comprometterne la qualità complessiva dei quadri ambientali e paesaggistici. In pratica è questa un area di transito a marcata valenza paesaggistica. Significativa è la situazione del comune di Garessio, attraversato dalla statale che porta al collegamento con la Liguria attraverso il Colle di San Bernardo, che presenta valori elevati per tutti gli indici. Tuttavia, non è del tutto corretto parlare di viabilità sostenibile, in quanto, come ben evidenziato dagli esiti dell analisi, vi sono anche casi in cui la presenza di assi principali di infrastrutturazione viaria (in corrispondenza dei comuni di Ormea, dove si trova il collegamento con Imperia attraverso il Colle di Nava, e Priero, dove transita l autostrada Torino-Savona) è causa di forme di degrado della qualità ambientale, senza, tra l altro, che si siano realizzate condizioni favorevoli di sviluppo economico. Nella Comunità Montana gli altri comuni stati classificati come segue: 3 Aree rurali di elevata montanità e nicchie turistiche (territori sviluppati e con valori elevati di pregio ambientale, ma isolati); 3 Città e sistemi urbani montani (elevato sviluppo e accessibilità si contrappongono a una situazione di fragilità delle dotazioni ambientali); 2 Sistemi in equilibrio economico e ambientale (sistemi territoriali sviluppati e accessibili); 2 Sistemi marginali isolati (la condizione peggiore di tutte, questa tipologia identifica territori isolati, non sufficientemente sviluppati e compromessi dal punto di vista dei quadri ambientali); 1 Centri interstiziali e aree di riconversione produttiva (nonostante si tratti di contesti piuttosto isolati e svantaggiati dal punto di vista ambientale, in questi sistemi di montagna si realizzano positivi processi di sviluppo socio-economico) Se ne ricava l immagine di un territorio a prevalente connotazione ambientale e rurale, diversificato al proprio interno, e contrassegnato dalla presenza preoccupante di sacche diffuse di marginalità socioeconomica (Briga Alta, Caprauna, Pamparato, Monasterolo Casotto, Battifollo, Lisio, Perlo, Marsaglia, Rocca Cigliè, Torresina) mentre sono pochi (una decina) i centri maggiormente sviluppati. Un terra di mezzo, tra Liguria e Piemonte, tra Alpi e Appennini, di cui non è facile tracciare il profilo unitario e ipotizzare, quindi, facili strategie di sviluppo. I rischi più rilevanti che è possibile prefigurare riguardano i processi di contrazione demografica e di invecchiamento: condizioni di accesso a volte difficili, legate a condizioni di traffico intenso e poco efficiente, più che all assenza dei collegamenti, disincentivano l insediamento di nuove attività produttive e residenziali. Anche il carattere spesso chiuso ed eccessivamente localistico non facilita l attrazione di attori esterni. A questo riguardo, risultati interessanti potrebbero venire dallo sviluppo (in alcuni casi già in fase di sperimentazione 11 ) di attività di produzione energetica da fonti rinnovabili (energia da biomasse e eolica), oltre che turistica. Con riferimento a quest ultima opzione, il paesaggio vario e le bellezze naturalistiche (per esempio le grotte di Bossea, del Caudano e dei Dossi, e le terme di Lurisia) offrono la possibilità di varie tipologie di escursione (a piedi, in mountain-bike, a cavallo) e di turismo (termale, religioso, astronomico). Le valli Monregalesi in particolare custodiscono un ricco patrimonio artistico e architettonico poco conosciuto (si citano, come esempio, il Santuario di Vicoforte, la chiesa di Santa Caterina in Villanova Mondovì, la chiesa di San Maurizio in Roccaforte Mondovì, i borghi di Prea di Roccaforte e di Pamparato, i musei etnografici). 10 È questa un antica terra di transito tra Piemonte e Liguria, attraversata sin dal Medioevo da intensi flussi commerciali, militari e demografici 11 Il territorio di Garessio ospita il primo parco eolico della Regione Piemonte, progetto per il quale il Comune ha ricevuto il premio internazionale un bosco per kyoto. 17

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