BP n. 2 - SICELL Littoral cells management system. Technical Act 3.1/C

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1 BP n. 2 - SICELL Littoral cells management system. Technical Act 3.1/C Transfer and customization process for SICELL methodology implementation on Lazio Region Promoter Partner: Adopting Partner: Adopting Office involved: Contact person: Emilia-Romagna Region Lazio Region Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative - ICZM Monitoring Centre Paolo Lupino (palupino@regione.lazio.it) Forward This technical act is referred to the following COASTGAP deliverables: a) deliverable 3.1/A "SICELL methodology technical report" produced by promoter partner Emilia- Romagna Region on December 2013; b) deliverable 3.1/B "SICELL methodology feedback report" produced by Lazio Region on March As already mentioned in the deliverable 3.1/B the customisation activities consist on the application of a SICELL methodology for the entire length of Lazio's coast with more detail on a Pilot Area of Lazio (where all morphologic parameters are already available). The methodology and results of customisation are described in Italian in this document. Technical act is a document that describes all the activities that Lazio Region will develop during the application of SICELL methodology on the Lazio monitoring system. Technical act will be adopted by Lazio Regional Council with a Regional Resolution (Delibera Regionale) that will approve the SICELL methodology on the Lazio monitoring system. Lazio_BP2_Technical Act.docx 1

2 Regione Lazio Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative SICELL Il sistema gestionale delle celle litoranee (Disciplinare tecnico) Sommario 1. Premessa Il SICELL come strumento di supporto per la gestione dei litorali Le politiche regionali e la gestione dei litorali Il Centro di Monitoraggio della Regione Lazio Caratteristiche della Costa laziale e interventi sul litorale La suddivisione della costa regionale in celle litoranee Alcune statistiche sulle Celle Contenuti del Database gestionale delle Celle Prodotti finali delle attività e sviluppi futuri...20 Lazio_BP2_Technical Act.docx 2

3 1. Premessa L'esigenza di gestire in modo più efficace le risorse di sabbia litoranee e di programmare gli interventi di manutenzione degli arenili ha spinto la Regione Lazio (Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative - GIZC Centro di Monitoraggio,ARDIS Area difesa della Costa), ad adottare il sistema di gestione SICELL nell'ambito del Progetto europeo di capitalizzazione COASTGAP (programma MED), per la pianificazione degli interventi sul litorale. Il modello SICELL è stato elaborato dalla Regione Emilia Romagna nell ambito del progetto COASTANCE (programma MED, capofila Regione Lazio). Tale modello, finalizzato a ottimizzare anche la gestione dei sedimenti del sistema litoraneo e lo sfruttamento dei depositi di sedimenti esterni al sistema, è stato costruito sulla scorta di precedenti esperienze, studi, piani e proposte gestionali (Piano costa 1981, Proposta di piano 1996, Stato del litorale 2002 e 2008), in condivisione con le strutture regionali che si occupano di ricerca, monitoraggio, gestione, programmazione e realizzazione di interventi di difesa costiera: il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, i Servizi Tecnici di Bacino (STB Po di Volano e della Costa, STB Romagna), il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli, ARPA Direzione Tecnica Unità Specialistica Mare e Costa. La descrizione del modello originale (Nuovi strumenti per la gestione dei litorali in Emilia- Romagna) è riportata nella pubblicazione (in italiano e in inglese) scaricabile dal sito nella sezione Download Technical Documents Component4. 2. Il SICELL come strumento di supporto per la gestione dei litorali Le strutture di difesa rigide (scogliere, pennelli, ecc.) costruite nel passato spesso hanno spostato l erosione nei tratti di costa adiacenti a quelli che si andavano a proteggere. Nel tempo si sono quindi imposte nuove strategie di difesa, basate su sistemi morbidi, come il ripascimento artificiale della costa che, anche se è temporaneo e bisognoso di manutenzione con ulteriori apporti di sabbia, appare come lo strumento più idoneo a difendere la costa mantenendo le dinamiche naturali proprie dell ambiente. In questo ambito appare indispensabile una nuova strategia di difesa, non più basata su interventi puntuali messi in atto per rimediare a situazioni di sofferenza, ma su una strategia di gestione sostenibile dei litorali e dei sedimenti che si basi su quattro pilastri fondamentali: 1. l alimentazione dei litorali con sedimenti esterni al sistema (sabbie da cave sottomarine o cave terrestri) da adottare preferibilmente per gli interventi ricostruttivi 2. l alimentazione dei litorali con sedimenti interni al sistema (accumuli litoranei, bocche portuali, ecc.) da adottare preferibilmente per gli interventi manutentivi 3. il ripristino, ove e per quanto possibile, del trasporto solido fluviale (naturale alimentazione delle spiagge) al fine di diminuire gli oneri manutentivi; Lazio_BP2_Technical Act.docx 3

4 4. la riduzione delle perdite dal sistema, attraverso buone pratiche di gestione dei sedimenti di spiaggia (pulizia in situ, barriere frangivento, argini invernali di difesa, ecc.) al fine di diminuire gli oneri manutentivi. A prescindere dal ripristino del trasporto solido fluviale, appare indispensabile, a più breve termine, l utilizzo pianificato delle possibili fonti di sedimenti, la messa in opera di buone pratiche per il loro sfruttamento sostenibile e la corretta gestione dei sedimenti di spiaggia. Il Sistema gestionale Celle litoranee (SICELL) è un database creato per supportare la gestione dei tratti costieri e che al contempo permette, attraverso gli aggiornamenti continui, di avere un quadro su come rispondono gli interventi di difesa effettuati, su quali interventi sono da effettuare e sullo stato di salute del litorale regionale. 3. Le politiche regionali e la gestione dei litorali L aumento del fenomeno erosivo e dei rischi legati alle inondazioni marine sul medio e lungo tempo, dovuti agli effetti dei cambiamenti climatici (innalzamento del livello marino, eventi di mareggiate estreme, aumento della loro frequenza e intensità, etc.), spingono le Amministrazioni Pubbliche verso approcci strategici per una Gestione Integrata della Zona Costiera (GIZC) con una particolare enfasi alla difesa della costa. La difesa delle coste rientra tra gli obiettivi definiti dalla normativa nazionale riguardante in generale la difesa del suolo. Il D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, in attuazione della Legge n. 59 del 15 marzo 1997, conferisce funzioni e compiti amministrativi alle Regioni in materia di protezione e osservazione delle zone costiere e funzioni di programmazione, pianificazione, gestione integrata degli interventi di difesa delle coste e degli abitati costieri, lasciando allo Stato i compiti di rilievo nazionale relativi agli indirizzi generali e ai criteri per la difesa delle coste. La Regione Lazio, attraverso l emanazione della legge-quadro 53/98 "Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della legge 183/89", ha dettato le norme per la realizzazione, la gestione e la manutenzione delle opere di difesa delle coste. L 11 dicembre del 2003, è stato sottoscritto dalla Regione Lazio, dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e dal Ministero dell Economia e delle Finanze, l Accordo di Programma Quadro Difesa del suolo e tutela della costa (APQ5) a cui si è aggiunto nel luglio 2007 un Atto integrativo dell Accordo di programma quadro Difesa del suolo e tutela della costa che tra l altro mira alla difesa e al recupero delle aree costiere soggette a forti fenomeni erosivi al fine di valorizzare il territorio, migliorare la fruibilità del litorale e proteggere i centri urbani ivi situati. A questo si aggiunge la Raccomandazione del Parlamento Europeo n. 2002/413/CE del 30/05/02, attraverso la quale l UE definisce le linee-guida riguardo l'attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa (Gli orientamenti così definiti, tendono all obiettivo di promuovere una gestione integrata delle aree costiere capace di rallentare e arrestare il fenomeno dell erosione Lazio_BP2_Technical Act.docx 4

5 delle coste); la Direttiva Quadro sulla Strategia per l'ambiente marino 2008/56/CE (2008/56/CE) e il Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo della Convenzione di Barcellona e relativa Risoluzione (c.d. interim arrangements). Il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha attivato una collaborazione istituzionale complessiva in materia di Gestione Integrata delle Zone Costiere, attraverso il coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali in merito alla pianificazione e gestione delle zone costiere, in vista della definizione della occorrente strategia, nonché della predisposizione di piani/programmi o linee guida per la Strategia GIZC. Il presidio delle coste è stato oggetto di diversi documenti programmatici già adottati dalla Giunta Regionale: il documento di programmazione in materia di difesa delle coste, approvato con Delibera 1853 del 30/11/2001, recante Programma degli interventi prioritari per la difesa delle coste ; il Programma integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio di cui alla L.R. n.1/2001, adottato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 143 del 31 luglio 2003; il documento di programmazione in materia di difesa delle coste, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera 61 del 30/01/2004 Programma integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio, di cui alla legge regionale n. 1 del 5 gennaio 2001 Approvazione del programma generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali e del quadro degli interventi prioritari. La Giunta Regionale ha inoltre istituito, con Delibera N 345 del 30 aprile 2004, una Commissione avente funzione di proposta e di indirizzo per l attuazione della metodologia ICZM (Integrated Coastal Zone Management, gestione integrata delle zone costiere) in base alle direttive del citato Programma Integrato di Interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio, con riferimento all Azione I.1.7 Sperimentazione ICZM in aree pilota. Nella Parte III "Strumenti per La Gestione Integrata delle Zone Costiere" Articolo 16 Protocollo sulla Gestione Integrata della Zone Costiere nel Mediterraneo del Protocollo ICZM entrato in vigore il 24 Marzo 2011, si evidenzia l'importanza del monitoraggio delle zone costiere e si raccomanda di tenere costantemente aggiornati degli inventari nazionali delle zone costiere. Attualmente la Regione Lazio ha istituito una Cabina di Regia del Mare con DGR n. 388 del 19 novembre 2013 per redigere il Piano della Costa, strumento fondamentale per promuovere, anche dal punto di vista urbanistico, il recupero del litorale, risanare le parti degradate e rinnovare le imprese balneari. La Regione Lazio ha approvato la Carta di Bologna con DGR n.171/2013 con l obiettivo di condividere con altre regioni costiere a livello Mediterraneo una strategia di difesa costiera basata sull uso sostenibile del territorio costiero e dei sedimenti utili al mantenimento dei litorali in grado di far fronte anche agli scenari dei Cambiamenti Climatici (Macro-Progetto). Nella recente programmazione POR-SIE , la Regione Lazio ha introdotto interventi cardine che riguardano la difesa costiera integrata e richiamano il Macro-Progetto della Carta di Bologna. Lazio_BP2_Technical Act.docx 5

6 Nell ambito della GIZC assume importanza fondamentale la conoscenza accurata della fascia costiera, sia per quanto riguarda la morfologia che per quanto concerne le opere di difesa presenti. L ambiente costiero è la zona di transizione tra la terra emersa e il mare ed è in continua evoluzione nel tempo, per opera dei fattori climatici e, in misura notevole anche per opera degli interventi antropici (bonifica di aree palustri, attività estrattiva negli alvei fluviali, opere marittime) che agiscono nei bacini idrografici a monte o direttamente lungo la costa, riducendo gli apporti di sedimenti dai fiumi al mare o innescando una diversa distribuzione dei sedimenti lungo costa determinando così un erosione puntuale sulle coste sabbiose. Il concetto di Gestione Integrata della Zona Costiera deve essere esteso a tutta la costa in quanto ogni variazione su un singolo tratto si ripercuote su i tratti adiacenti innescando un fenomeno che a lungo andare interesserà tutta la fascia costeira. 4. Il Centro di Monitoraggio della Regione Lazio La Regione Lazio - Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative si occupa dal 2000, prima attraverso l'osservatorio dei Litorali e ora anche col Centro di Monitoraggio GIZC, delle attività di monitoraggio lungo le aree costiere del Lazio. Il sistema di monitoraggio è basato sull'osservazione della dinamica costiera considerando sia i parametri morfologici sia i parametri del clima ondoso (profilo di spiaggia, caratterizzazione della duna, quota della berma, caratteristiche fisice, chimiche e granulometriche della sabbia, statistiche dell'energia e dell'altezza d'onda, altezza delle maree, ecc.). Tutti questi dati sono raccolti in un database disponibile sul Web GIS del Centro di Monitoraggio ( Il Centro di Monitoraggio GIZC ha seguito l'evoluzione della linea di costa laziale dal 1944 al 2011 in coordinamento con l Osservatorio. Le informazioni sono state acquisite periodicamente con diversi sistemi: Anno Volo RAF; Anno 1955 Volo IGM; Anno 1984 Volo IGM; Anno 1992 Volo RILTER; Anno 1994 Volo ITALIA; Anno 1996 Volo AIMA; Anno 1998 Volo CGR; Anno 2002 Volo AGEA; Anno 2005 Satellite QuickBird; Anno 2011 Rilevamento GPS. La raccolta di queste informazioni ha consentito lo studio delle variazioni della linea di riva nel tempo permettendo la valutazione del trend erosivo per l'intera costa. Nei tratti di costa sottoposti in passato ad interventi, sono disponibili anche i rilievi batimetrici. Ove presenti questi dati consentono la valutazione più accurata dei parametri morfologici delle spiagge. Lazio_BP2_Technical Act.docx 6

7 Nel 2011, il Centro di Monitoraggio GIZC con i fondi del Progetto MED MAREMED, ha pubblicato l'atlante della dinamica Costiera dove si possono trovare i risultati dei calcoli dei trend erosivi fatti in questi anni di attività di monitoraggio (la versione digitale è disponibile sul sito Atlante della dinamica Costiera (Lazio, 2011). Tavola Montalto di Castro. Atlante della dinamica Costiera (Lazio, 2011). Tabella dati Montalto di Castro. Lazio_BP2_Technical Act.docx 7

8 5. Caratteristiche della Costa laziale e interventi sul litorale La costa laziale si sviluppa per circa 314,50 km (isole Pontine escluse). Alle diversità morfologiche naturali esistenti che la caratterizzano si sommano i numerosi interventi antropici che insistono sulla costa. Nella tabella sottostante (Atlante dinamica costiera del Lazio per il Progetto MED MAREMED) sono elencati i Km di costa per tipologia e per morfologia. Tipologia di costa Lunghezza (km) % Morfologia Lunghezza (km) % Naturale 213,45 68% Costa alta 32,20 10% Protetta 52,85 17% Costa bassa 233,80 74% Artificiale 48,05 15% Foci fiumi 0,30 0% Fittizia 0,15 0% Foci armate 4,45 1% Opere portuali 18,15 6% Opere rigide 25,60 8% Totale 314,50 100% 314,50 100% Da tale tabella mancano le Isole Pontine di cui si dirà in seguito. Dal punto di vista geografico, la costa è suddivisa in 7 principali ambiti litoranei: Foce del Chiarone/Capo Linaro, Capo Linaro/Foce del Tevere, Foce del Tevere/Capo d Anzio, Capo d Anzio/Circeo, Circeo/Gaeta, Gaeta/Foce del Liri-Garigliano, Isole Pontine. Fino agli anni 80/ 90 le opere di difesa delle coste erano realizzate con due approcci distinti: le opere realizzate dallo Stato erano orientate alla sola difesa dei centri abitati e non contemplavano la ricostruzione delle spiagge mentre quelle che la Regione Lazio iniziava a prospettare erano di tipo semi-morbido, ispirate a logiche di recupero del bene spiaggia e comprendenti opere rigide (scogliere in massi) e ripascimenti di materiale inerte. Nel Lazio il primo intervento di difesa semi-morbido risale agli anni 80 (Terracina) seguono quelli di Fondi, Minturno e Latina. Il 1990 è l anno dell intervento ad Ostia Centro (Genio civile OO.MM.) che comprendeva una barriera sommersa ed un ripascimento di oltre 1 milione di m 3 tra sabbia e ghiaia. Il 1999 è l anno del primo intervento morbido in Italia ad Ostia Levante (Regione Lazio) con circa 1 milione di m 3 di sabbia prelevati da giacimenti marini. Sono seguiti quelli del 2001 ad Anzio e Nettuno ( m 3 di sabbia dragati dall avanporto di Anzio), del 2003 ad Ostia Centro e Levante, Anzio e Ladispoli per 3 milioni di m 3, del 2004 a Tarquinia per m 3. Dal 2005 al 2011 (Atlante dinamica costiera - MAREMED Project) sulla costa laziale sono stati realizzati diversi interventi. Nel 2005 a Ostia Levante un Ripascimento morbido con sabbia da cave marine per m 3 ; a Ostia Ponente un Ripascimento con sabbia da cave marine protetto da barriera sommersa e pennelli sommersi in massi naturali (realizzati dal Min. LL.PP. Ufficio OO.MM.) per m 3 ; a Lazio_BP2_Technical Act.docx 8

9 Punta Morelle (Montalto di Castro) un Ripascimento con sabbie da escavo dal porto canale Fiora per m 3 ; a Foce Verde (Latina) un ripascimento con sabbia proveniente da cave marine protetto da barriera sommersa in massi naturali e pennelli semi-sommersi per m 3. Nel 2006 a sinistra si Porto Badino (Terracina) un ripascimento morbido con sabbia proveniente da cave marine (protetto con pennelli in sacchi di tessuto poliammidico pre-esistenti) per m 3. Nel 2007 a sinistra di Foce Sisto (Terracina) un ripascimento con sabbia proveniente da cave marine protetto con pennelli in massi naturali semi-sommersi per m 3 ; a destra di Foce Sisto (Terracina) un ripascimento con sabbia proveniente da cave marine protetto con pennelli in massi naturali semi-sommersi per m 3 ; a Scauri (Minturno) un ripascimento con sabbia proveniente da cave marine protetto con pennelli in massi naturali semi-sommersi per m 3 ; a Crocella-Acquatraversa (Formia) un ripascimento con sabbia proveniente da cave marine (protetto da barriere parallele emerse preesistenti) per m 3 e infine, a Foce Canneto- Settebello (Fondi), un ripascimento con sabbia proveniente da cave marine protetto con pennelli in massi naturali semi-sommersi per m 3. Infine nel 2012 un intervento di ripascimento morbido ad Ostia Levante per circa m 3. Sui litorali laziali è mancata un azione sistematica di manutenzione delle spiagge e la maggior parte degli interventi è stata ritenuta scarsamente efficace in quanto ha necessitato nel tempo di nuove e quindi ritenuta non risolutiva. L errata convinzione per cui le opere a mare non necessitino di manutenzioni significative ha portato ad un altrettanto erronea percezione sulla loro efficacia e la continua ricerca di soluzioni definitive che, come è ampliamente dimostrato dall esperienza, non esistono nella maggior parte dei casi. Il Sistema SICELL tende quindi a porre le basi di un azione sistematica di interventi manutenzione mediante la caratterizzazione del litorale tramite celle di cui è possibile organizzare la gestione dal punto di vista del bilancio sedimentario. 6. La suddivisione della costa regionale in celle litoranee Il Centro di Monitoraggio GIZC possiede dati relativi all evoluzione della linea di riva dal 1944 fino al Come punto di partenza si è scelto di applicare il sistema informativo per la gestione e la difesa della costa SICELL dall'anno 2005, anno in cui la Regione Lazio ha commissionato alla Società Telespazio S.p.A. l'acquisizione di immagini ad alta risoluzione dal satellite QuickBird. L'acquisizione ha interessato l intero tratto di costa laziale per una lunghezza di circa 300 km e per un estensione di 2.5 km dalla linea di riva sia in direzione del mare che verso l entroterra. Da questa acquisizione rimasero escluse le Isole Pontine. Lazio_BP2_Technical Act.docx 9

10 Le immagini QuickBird hanno una risoluzione geometrica di 0,60 m e le dimensioni per singola frame di acquisizione simultanea, sia per il pancromatico che per il multispettrale di 16,5x16,5 Km al nadir. Le acquisizioni sono state realizzate privilegiando angoli di ripresa rispetto alla verticale compresi tra 0 e 15 gradi, in modo da porsi il più possibile in condizioni tali da garantire i migliori risultati di accuratezza nella successiva fase di ortorettificazione. Il prodotto finale è quindi una base dati costituita da immagini riprese dal satellite QuickBird, a colori naturali, in fusione con risoluzione 0.6 m, ortorettificate. Schema di acquisizione delle immagini Quickbird (Telespazio S.p.A. 2005) Dalla fotointerpretazione di queste immagini è stata estrapolata la linea di riva del 2005 che ben si presta ad essere utilizzata come base per il lavoro di suddivisione della costa laziale in Macrocelle prima e in Celle poi. La Regione Lazio, come primo approccio, applicherà il sistema informativo SICELL nel periodo di riferimento La costa è stata suddivisa in 7 Macrocelle aventi omogenee caratteristiche geologiche e morfologiche. Nella tabella sottostante sono elencate le informazioni specifiche di ogni Macrocella. da progressiva a progressiva Lunghezza (m) n denominazione Comuni Montalto di Castro, Tarquinia, Civitavecchia, Santa M1 Tuscia Marinella M2 Tevere Nord Santa Marinella, Cerveteri, Ladispodi, Fiumicino M3 Tevere Sud Roma, Pomezia, Ardea, Anzio M4 Pontino Nord Anzio, Nettuno, Latina, Sabaudia, San Felice Circeo San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Sperlonga, Itri, M5 Pontino Sud Gaeta M6 Liri Nord Gaeta, Formia, Minturno M7 Isole Pontine Ponza, Ventotene Lazio_BP2_Technical Act.docx 10

11 Per le isole pontine, non facenti parte delle acquisizioni del 2005, è sta utilizzata la linea di costa estrapolata dal progetto EUROSION (progetto commissionato dalla Direzione Generale dell Ambiente della Commissione Europea nel periodo ). Non essendoci al momento dati relativi alla caratterizzazione della costa delle Isole Pontine, non sarà eseguita l ulteriore suddivisione in Celle. Suddivisione della costa laziale in Macrocelle Dal punto di vista gestionale, si è ritenuto opportuno in prima istanza, suddividere le Macrocelle in celle seguendo i limiti comunali. Questo in alcuni casi non è stato possibile per la presenza di strutture rigide a cavallo tra due comuni (foci armate, opere portuali ecc.). Solo in questi casi la cella risulta appartenere a due comuni limitrofi. Partendo da Nord verso Sud sono state delimitate un totale di 170 celle. La numerazione è crescente dalla numero 10 alla numero Il software utilizzato per l'applicazione del sistema gestionale Sicell sulla costa del Lazio è il programma open source QGis. Lazio_BP2_Technical Act.docx 11

12 7. Alcune statistiche sulle Celle Ampiezza massima celle: 7400 m Ampiezza minima celle: 50 m Ampiezza media: 1850 m N Celle distribuito per classi di ampiezza (in m) delle Celle 50 N Celle per classi di ampiezza delle Celle n Celle N di Celle per ogni Macrocella Macrocella n di Celle M1 M2 M3 M4 M5 M6 Lazio_BP2_Technical Act.docx 12

13 Macrocella n di Celle M1 Tuscia 38 M2 Tevere Nord 34 M3 Tevere Sud 24 M4 Pontino 25 M5 Terracina 38 M6 Liri Nord 11 Suddivisione del Litorale laziale in Celle Lazio_BP2_Technical Act.docx 13

14 Esempio di Celle Litoranee e loro numerazione Tutte le foci armate sono state isolate parchè considerate come punti fissi sulla costa. Per le foci naturali e per questo variabili, è stato ritenuto opportuno includerle in una cella delimitando solo la parte più a Sud. Cella con Foce armata Lazio_BP2_Technical Act.docx 14

15 Foce fluviale naturale inclusa in una Cella con Spiaggia. La lunghezza di ogni Macrocella e di ogni Cella è stata calcolata usando come riferimento il numero della progressiva più vicina (le progressive sono dei punti posti ad una distanza di 50 m lungo tutta la costa del Lazio). Partendo così da una lunghezza minima per una cella di 50 m si arriva alla lunghezza massima di 7400 m. Progressive lungo la linea di costa con un passo di 50 m. Lazio_BP2_Technical Act.docx 15

16 8. Contenuti del Database gestionale delle Celle Col sistema SICELL, i contenuti informativi del database associato ad ogni Cella litoranea, sono presentati attraverso le Schede Monografiche. Per Cella litoranea si intende un tratto costiero caratterizzato da condizioni morfologiche ed evolutive uniformi della spiaggia emersa e sommersa, che lo contraddistinguono dai tratti costieri contigui. La Scheda monografica è la carta di identità di una Cella litoranea e ne sintetizza in maniera rapida e comprensibile i principali aspetti morfodinamici e gestionali. La scheda ha per riferimento, per la Regione Lazio, il periodo temporale ed è suddivisa in 4 categorie di informazioni principali: informazioni generali che definiscono l ubicazione, la lunghezza, la tipologia (es. spiaggia, bocca fluviale, darsena ecc.), la Macrocella; informazioni sullo stato evolutivo della Cella: interventi effettuati, ripascimenti, prelievi, nuove opere o manutenzione di opere rigide presenti, il bilancio sedimentario (volumi accumulati o erosi), il trend della linea di riva; informazioni sulle caratteristiche morfologiche e dinamiche della Cella: la morfologia della spiaggia, la direzione prevalente e dominante del moto ondoso lungo costa; informazioni relative all utilizzo della spiaggia e del retro-spiaggia; informazioni di carattere gestionale: presenza di vincoli, idoneità della cella a essere utilizzata come area di prelievo o punto strategico di ricarica ed infine necessità della cella di essere sottoposta a interventi di difesa. Il sistema informativo SICELL sarà applicato a tutta la costa ma, inizialmente saranno prodotte le Schede monografiche solo per un'area Pilota, Area per le quali sono a disposizione più informazioni nel periodo di riferimento I dati sulle variazioni della linea di riva sono acquisiti con un passo di 50 m e ricavati dalla fotointerpretazione delle immagini satellitari o dei rilievi GPS effettuati dall Osservatorio. Il criterio adottato per la rappresentazione dell'evoluzione della spiaggia nel tempo è riferito al bilancio annuale e rappresentato con un passo di 500 m. Nelle Schede sarà descritto l effettivo spostamento medio (in metri) della linea di riva rilevato tra il 2005 ed il 2011 diviso in m/anno. Non è stato possibile applicare la classificazione ASPE così come prospettata dal modello originale dell Emilia Romagna in modo rigoroso in quanto questa è basata sul confronto di profili topobatimetrici per la variazione di volume della spiaggia emersa e sommersa che considera un valore significativo di accumulo o perdita di sabbia di ±30 m 3 /m in sei anni (pari a 5 m 3 /m ogni anno). La Regione Lazio basa il calcolo delle variazioni volumetriche sulle variazioni areali tra le linee di riva Lazio_BP2_Technical Act.docx 16

17 (nel caso specifico tra quelle rilevate nel 2005 e quelle del 2011) ed inoltre assume come limite significativo di accumulo/perdita di sabbia un valore di ±10 m 3 /m per anno. In effetti l'acquisizione dei profili batimetrici è attualmente disponibile solo in determinate zone e con intervalli di acquisizione non regolari nel tempo. Tuttavia si ritiene preferibile (più rappresentativa) la valutazione delle variazioni sulla base della linea di riva rispetto ai rilievi topo-batimetrici fintantoché questi non possano essere effettuati con una densità significativa (almeno 1 profilo ogni 200 m), densità che attualmente non si riesce ancora a raggiungere per motivi economici. Si auspica che nel tempo si possa inserire nella programmazione delle attività di monitoraggio un rilievo batimetrico per tutta la costa a intervalli regolari così da poter applicare la metodologia ASPE in modo rigoroso, provvedendo peraltro ad una densità di profili tale da essere compatibile con la dimensione delle stesse celle e che comunque offra una base affidabile di valutazione delle variazioni volumetriche. Rispetto alla Scheda originale sono state aggiunte voce alcune altre voci di interesse per la caratterizzazione dei litorali ai fini del loro ripascimento o del loro possibile uso per prelievi di sabbia in eccesso. Ove disponibili infatti, saranno inserite le informazioni relative alla presenza di prelievi di campioni e relative analisi sedimentologiche,chimico-fisiche e microbatteriologiche. Queste informazioni assumono una specifica importanza per i lavori di ripascimento futuri o per eventuali movimentazione di sedimento. La granulometria e gli aspetti qualitativi della sabbia in situ e della sabbia da prendere in prestito delle sono informazioni fondamentali per le autorizzazioni di cui all art. 21 della L 179/2001.e costituiscono i parametri di interesse del DM gennaio 96 in relazione alla possibile movimentazione degli stessi sedimenti (analisi chimiche, micro batteriologiche, ecc.). Lazio_BP2_Technical Act.docx 17

18 Cella n.1270 Sisto Badino. All'interno della Cella ricadono una serie di prelievi di campioni di cui sono disponibili analisi sedimentologiche. Lazio_BP2_Technical Act.docx 18

19 Esempio di Scheda monografica in fase di adozione da parte della Regione Lazio Lazio_BP2_Technical Act.docx 19

20 9. Prodotti finali delle attività e sviluppi futuri a) Attività di suddivisione della costa in Celle. Il prodotto finale di questa attività è consegnato in formato shape file. b) Attività d'individuazione di una Zona pilota: compilazione delle Schede Monografiche per le Celle della Zona pilota individuata. Obiettivo futuro per lo sviluppo del modello Sicell adottato dalla Regione Lazio sarà la compilazione delle Schede Monografiche per tutta la costa. Al fine di poter applicare la classificazione ASPE, il piano delle coste della Regione Lazio dovrà prevedere tra le attività da svolgere in futuro, dei rilievi topo-batimentrici su tutta i litorali sabbiosi ogni 5-6 anni. Per garantire un aggiornamento costante dei dati presenti nelle Schede monografiche, sarà necessario che nella programmazione delle attività di monitoraggio della Regione Lazio siano previste delle campagne di acquisizione di immagini ad alta risoluzione, aeree o satellitari lungo tutta la costa. Le acquisizioni future dovranno includere la zona delle isole pontine non inclusa nelle immagini del L'adozione del sistema informativo Sicell permette la creazione di un database gestionale di tutta la fascia costiera fondamentale per il monitoraggio della stessa e per l'individuazione di aree che necessitano di interventi di manutenzione. Lazio_BP2_Technical Act.docx 20

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