DEVISAPERECHE LONG TERM CARE : ORA PER TUTTI GLI ASSOCIATI E I LORO FAMILIARI ASSOCIAZIONI CONTRATTO FORMAZIONE PREVIDENZA SANITÀ SERVIZI
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- Diana Bartoli
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1 DEVISAPERECHE ASSOCIAZIONI CONTRATTO FORMAZIONE PREVIDENZA SANITÀ SERVIZI ASSIDIR Long term care: ora per tutti gli associati e i loro familiari MANAGERITALIA QUADRI Dimissioni e indennità ordinaria di disoccupazione CONOSCERE IL CONTRATTO Il trasferimento del dirigente LONG TERM CARE : ORA PER TUTTI GLI ASSOCIATI E I LORO FAMILIARI Dopo il lancio della Ltc nel 2001, riservata solo ai dirigenti in servizio, Manageritalia e il broker Assidir, sollecitati dalle richieste manifestate dagli associati, hanno introdotto la Ltc in forma vita intera, che consente all assicurato di essere coperto per tutta la vita. Sulla scia di questa evoluzione, si è lavorato per estendere tale possibilità anche ai familiari e a tutti gli altri associati Manageritalia. La Federazione, tramite l Associazione Antonio Pastore, in collaborazione con il broker Assidir e l impresa di assicurazione BPB Assicurazioni Vita, hanno realizzato una soluzione ad hoc. LA CONVENZIONE PER GLI ASSOCIATI MANAGERITALIA La convenzione stipulata tra l Associazione Antonio Pastore e l impresa assicuratrice tutela, per coloro che vi aderiscano, dal rischio di non autosufficienza derivante da qualsiasi causa e possono accedervi tutti gli associati Manageritalia che non abbiano già questa copertura assicurativa. Lo stato di dipendenza del soggetto assicurato verrà stabilito mediante accertamenti medico-sanitari, sulla base dell impossibilità fisica totale e permanente del soggetto di poter compiere tre delle sei azioni elementari della vita quotidiana indicate nella polizza: lavarsi, nutrirsi, muoversi, vestirsi, continenza e farsi il bagno o la doccia. Se l iter di verifica si conclude con la rilevazione dello stato di dipendenza, l impresa assicuratrice erogherà la prestazione che consiste nel pagamento di una rendita vitalizia in rate mensili posticipate vita natural durante o finché permanga lo stato di dipendenza. Per sottoscrivere l adesione l associato dovrà compilare un modulo e il questionario anamnestico inerente il proprio stato di salute, che dovrà essere sottoscritto dal suo medico curante. Sulla base della valutazione del questionario, l impresa di assicurazione potrà accettare o meno di assicurare il soggetto ed eventualmente potrà richiedere ulteriori accertamenti sanitari. Il richiedente potrà inoltre designare la figura del delegato, ossia il soggetto che viene incaricato dall assicurato di riscuotere la rendita di non autosufficienza. È importante sottolineare che l assicurato può revocare o mo- 27
2 DEVISAPERECHE ASSIDIR dificare tale designazione in qualsiasi momento, anche successivamente al verificarsi dell evento o durante l erogazione della rendita. La garanzia Long term care della convenzione è prevista in due forme: temporanea e vita intera. La forma temporanea Scegliendo la forma temporanea l assicurato è coperto dal rischio di non autosufficienza fino al compimento dell 80 anno d età e, nel caso si verifichi l evento entro tale età, gli sarà corrisposta una rendita vitalizia, crescente del 3% annuo, di 2.000,00 mensili in rate posticipate vita natural durante oppure fintanto che permanga lo stato di dipendenza. Per coloro che scelgono questa forma il premio aumenta ogni anno in funzione del sesso e dell età raggiunta. La forma vita intera Se l assicurato sceglie la forma vita intera verserà il premio fino al compimento dell 80 anno d età e sarà coperto tutta la vita dal momento di attivazione della garanzia. L evento di non autosufficienza sarà indennizzato attraverso l erogazione di una rendita vitalizia, crescente del 3% annuo, che in questo caso ammonta a 2.582,28 mensili in rate posticipate, anch essa pagabile vita natural durante oppure fintanto che permanga lo stato di dipendenza. Coloro che scelgono la forma vita intera pagheranno il medesimo premio fissato sulla base dell età e del sesso alla data di ingresso in assicurazione. La differenza tra le due forme è chiara. Altrettanto netta è la differenza dei costi. Il rischio che si assume l impresa di assicurazione rispetto alla forma vita intera è statisticamente più elevato essendo la non autosufficienza legata in particolar modo alla senescenza (anche se si sono osservati numerosi casi di non autosufficienza nei giovani, a causa di una malattia o di un infortunio). ECCO ALCUNI ESEMPI: Convenzione Long term care per gli associati Manageritalia FORMA TEMPORANEA Età Costo annuo Costo annuo Rendita mensile uomo ( ) donna ( ) prestazione di ( ) 30 97,13 89, , ,95 77, , ,35 153, , ,36 305, , ,84 921, , , , ,00 Convenzione Long term care per gli associati Manageritalia Polizza Long term care per i familiari degli associati FORMA VITA INTERA Età Costo annuo Costo annuo Rendita mensile uomo ( ) donna ( ) prestazione di ( ) ,72 682, , ,61 946, , , , , , , , , , , , , ,28 L ETÀ MINIMA ALL INGRESSO È 30 ANNI, MENTRE QUELLA MASSIMA È 80 ANNI E LE ADESIONI PO- TRANNO ESSERE RACCOLTE A PARTIRE DAL 15 GIU- GNO LA POLIZZA PER I FAMILIARI DEGLI ASSOCIATI MANAGERITALIA Anche i familiari degli associati Manageritalia potranno usufruire della garanzia Long term care stipulando una polizza studiata appositamente per loro. Si tratta di una polizza della Linea famiglia, una serie di prodotti assicurativi storicamente dedicati agli associati e ai loro familiari. Le condizioni contrattuali e i costi sono i medesimi della convenzione sopra descritta, ma viene prevista esclusivamente la forma vita intera. Manageritalia e il broker Assidir, perseguendo i principi della centralità degli associati e della forza della collettività, hanno realizzato un ulteriore progetto finalizzato alla tutela di coloro che iscrivendosi alla Federazione continuano a credere nell importanza e nel valore della sua funzione. PER MAGGIORI INFORMAZIONI, APPROFONDIMENTI ED EVENTUALE ADESIONE CHIAMA IL NUMERO VERDE ASSIDIR OPPURE SCRIVI UTILIZZANDO IL COUPON QUI A FIANCO. Potrai anche consultare il sito alla pagina dedicata a questi nuovi prodotti 28
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4 DEVISAPERECHE Manageritalia Quadri DIMISSIONI E INDENNITÀ ORDINARIA DI DISOCCUPAZIONE Riconosciuta al lavoratore dimissionario per giusta causa, l indennità di disoccupazione erogata dall Inps non spetta a chi si dimette volontariamente, eccetto per le lavoratrici in maternità Mariella Colavito La risoluzione del rapporto di lavoro, oltre che per licenziamento può aver luogo per dimissioni, ossia su iniziativa del lavoratore. Sebbene la legge non dica nulla a riguardo, quasi tutti i contratti collettivi richiedono per le dimissioni la forma scritta. E, senza dubbio, l atto scritto è l unico mezzo idoneo a dare certezza alla volontà del lavoratore e a determinare la decorrenza dei termini di preavviso. Ci sono dei termini di preavviso da rispettare. Per la generalità dei contratti collettivi tali termini coincidono con quelli stabiliti per il licenziamento, con alcune eccezioni. I contratti 1 dei trasporti e delle agenzie marittime prevedono per il licenziamento termini di 2 mesi e 15 giorni per i quadri che non hanno superato i 5 anni di servizio, 3 mesi e 15 giorni per i lavoratori con anzianità compresa tra i 5 e i 10 anni, 4 mesi e 15 giorni per i quadri con oltre 10 anni di servizio. Questi termini, in caso di dimissioni, vanno ridotti della metà. Analogamente i quadri dei magazzini generali devono dare un preavviso di dimissioni di durata pari alla metà di quello del licenziamento e oscillante tra un minimo di 1 mese e mezzo (per anzianità aziendale sino a 5 anni) e un massimo di 2 mesi e mezzo, se hanno oltre 10 anni di servizio. Il preavviso di dimissioni può essere svolto in servizio, lasciando così intatti, per tutta la sua durata, i diritti e gli obblighi connessi alla prestazione lavorativa, oppure può essere corrisposta l indennità sostitutiva. A fronte delle dimissioni, il datore di lavoro, su richiesta del lavoratore, po- trà rinunciare al preavviso senza pagamento della relativa indennità, interrompendo così con effetto immediato il rapporto lavorativo. Qualora invece sia l imprenditore di sua iniziativa a esonerare il prestatore, dovrà corrispondergli l indennità sostitutiva. Il dipendente che si dimetta senza rispettare i termini di preavviso sarà tenuto a risarcire il danno subito dal datore di lavoro: quest ultimo, infatti, potrà trattenergli dalle spettanze nette di fine rapporto l importo lordo delle retribuzioni dei mesi non lavorati. Un eccezione a quanto detto è contenuta nei contratti collettivi dei dipendenti di aziende del settore trasporti e magazzini generali 2 : il datore di lavoro ha facoltà di troncare il preavviso, sia all inizio che durante lo svolgimento, senza corrispondere alcuna indennità sostitutiva. In caso di dimissioni, al quadro non spetterà l indennità ordinaria di disoccupazione. L indennità erogata dall Inps spetta infatti al lavoratore che abbia maturato almeno 2 anni di assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e 52 settimane di contribuzione nel biennio precedente l inizio dello stato di disoccupazione. La durata è di 6 mesi (9 mesi per i soggetti con età pari o superiore ai 50 anni). Perché l Inps proceda all erogazione è però necessario che lo stato di disoccupazione sia involontario; pertanto la cessazione del rapporto per dimissioni non dà diritto all indennità, eccetto che per le dimissioni presentate dalla lavoratrice madre nel primo anno di età del bambino. Con le dimissioni in tronco per giusta causa, ex art del codice civile, il quadro, in presenza di un grave inadempimento del datore di lavoro, ha la possibilità di interrompere il rapporto immediatamente, senza alcun obbligo di preavviso. Il prestatore potrà agire in giudizio per ottenere l indennità sostitutiva del preavviso. Proprio in tema di dimissioni in tronco e indennità di disoccupazione è recentemente intervenuta la Corte costi- 30
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6 Conoscere il contr tuzionale, 3 riconoscendo il diritto all indennità in questione anche al lavoratore dimissionario per giusta causa. L Inps ha dato esecuzione alla sentenza citata con due circolari 4, provvedendo a individuare alcune fattispecie di dimissioni, ex art del codice civile: - mancato pagamento della retribuzione; - molestie sessuali sul luogo di lavoro; - modifiche peggiorative delle mansioni; - mobbing, ossia il crollo dell equilibrio psico-fisico del lavoratore a seguito di comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi; - notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di trasferimento di proprietà dell azienda; - trasferimento del lavoratore da una sede all altra, senza che sussistano comprovate ragioni tecniche organizzative e produttive; - comportamento ingiurioso da parte del superiore gerarchico nei confronti del dipendente. In generale, l Inps può riconoscere l indennità di disoccupazione solo nei casi in cui sussista una delle fattispecie di giusta causa già indicata dalla giurisprudenza. Relativamente alla presentazione della domanda, è ovvio che il lavoratore dovrà allegare una documentazione da cui risulti almeno la sua volontà di difendersi in giudizio, impegnandosi in un secondo momento a comunicare l esito della controversia. Nel caso in cui l esito del contenzioso dovesse escludere l esistenza della giusta causa di dimissioni, l Inps procederà al recupero di quanto pagato. 1 Art. 40, ccnl 12/4/95 per i dipendenti aziende dei trasporti; art. 56 ccnl 4/5/95 per i dipendenti magazzini generali; art. 40 ccnl 2/8/00 per i dipendenti agenzie marittime 2 Art. 40, ccnl 12/4/95 per i dipendenti aziende dei trasporti; art. 40 ccnl 2/8/00 per i dipendenti agenzie marittime 3 Corte costituzionale n. 269/02 4 Circolare n. 97 del 4/6/02; circolare n. 163 del 20/10/03 Il trasferimento del dirigente La legge e il contratto collettivo prevedono una serie di tutele affinché il trasferimento non diventi un arbitrio Maria Laura Rebora 18 del contratto collettivo dei dirigenti del terziario 1 disciplina il trasferi- L art. mento del dirigente. Requisito essenziale del trasferimento è il definitivo cambiamento geografico del luogo di lavoro, tale da recare un apprezzabile spostamento dalla precedente sede di lavoro. Non rientra pertanto nel trasferimento disciplinato dall art. 18 lo spostamento da un reparto a un altro e neppure a un altra sede vicina e raggiungibile senza disagi. Il primo comma dell art. 18 ripete fedelmente quanto disposto dall art del codice civile, il cui testo è stato modificato nel 1970 dall art. 13 dello statuto dei lavoratori. L art del codice civile è una norma imperativa (cioè non può essere derogata attraverso un patto) posta dal legislatore a tutela del lavoratore per gli inevitabili disagi, personali, familiari e sociali conseguenti ad un trasferimento voluto dal solo datore di lavoro. Sia l art del codice civile che l art. 18 del contratto collettivo (ultimo comma) disciplinano infatti il trasferimento disposto dal datore di lavoro. Le stesse tutele normative non possono invece essere invocate dal dirigente se è lui a chiedere il trasferimento. In ogni caso, il datore di lavoro dovrà attenersi ai principi giuridici di correttezza e buona fede, la cui violazione costituirebbe inadempienza contrattuale. Il datore di lavoro che voglia trasferire il proprio dirigente da una sede lavorativa a un altra è tenuto dunque ad avere e a provare la sussistenza di ragioni tecniche, organizzative e produttive. È tenuto inoltre ad affidare al dirigente nel nuovo luogo di lavoro un incarico equivalente sul piano professionale a quello precedente. Il trasferimento deve essere comunicato al dirigente per iscritto e con un preavviso di almeno quattro mesi, che diventano sei per il dirigente che ha famiglia 2. In casi di urgenza, durante tale periodo il dirigente sarà considerato in trasferta: il datore di lavoro dovrà però consentirgli tempi e modi per la ricerca di una nuova abitazione e per sistemare i suoi affari privati. 32
7 DEVISAPERECHE atto Se il dirigente rifiuta il trasferimento, e per questo motivo viene licenziato, il datore di lavoro non può chiedergli la prestazione in servizio del periodo di preavviso (dai sei ai dodici mesi, a seconda dell anzianità aziendale di servizio), ma deve pagargli l indennità sostitutiva del preavviso disciplinata dall art. 33 del contratto dei dirigenti del terziario 3, unitamente al Tfr (trattamento di fine rapporto). Se invece è il dirigente a dimettersi, entro sessanta giorni dal ricevimento della lettera di trasferimento, per mancata accettazione dello stesso, ha diritto a percepire - oltre all indennità sostitutiva del preavviso, nella stessa misura prevista per il licenziamento e al Tfr - anche un indennità economica di importo pari al corrispettivo di un terzo del preavviso. Queste due ultime ipotesi di licenziamento datoriale e di dimissioni in tronco, che comportano la cessazione immediata della prestazione lavorativa a condizioni vantaggiose per il dirigente e onerose per il datore di lavoro, sono previste da tutti i contratti collettivi dei dirigenti Manageritalia, eccettuato quello dei dirigenti delle agenzie marittime. Ma attenzione! I dirigenti dei trasporti e dei magazzini generali hanno diritto a tali trattamenti agevolati di cessazione del rapporto tout court per la mancata accettazione del trasferimento. I dirigenti del terziario e d albergo ne hanno invece diritto solo se il trasferimento è ingiustificato oppure è causa di un detrimento professionale. Tutti i nostri contratti vietano il trasferimento del dirigente eletto a una funzione pubblica, per tutta la durata della carica. Tutti i nostri contratti, con l esclusione di quelli dei dirigenti d albergo, richiedono il preventivo consenso dell interessato al trasferimento, anche se legittimo, qualora abbia compiuto i 55 anni d età (50 se donna). Entrambi i contratti dei dirigenti d albergo prevedono la possibilità del trasferimento all estero, con diritto ad almeno due rientri all anno, interamente spesati, se il dirigente non trasferisce la famiglia. Il trasferimento all estero non è contemplato dagli altri contratti collettivi poiché comporterebbe la prestazione lavorativa a un altro soggetto giuridico (casa madre o consociata) e non allo stesso datore di lavoro. Questa ipotesi è dunque lasciata alla trattativa individuale e il dirigente potrà farsi consigliare dalla propria Associazione di appartenenza o da un legale di fiducia. Se accetta il trasferimento, il dirigente ha diritto all integrale rimborso di tutte le spese che deve sostenere per sé e per la famiglia, compresa l eventuale differenza di canone locativo per un periodo da concordarsi fra le parti (non inferiore a 18 mesi per i dirigenti del terziario e dei trasporti e a un anno per le agenzie marittime). Avrà diritto anche a un indennità una tantum, che varia da contratto a contratto, non prevista per i dirigenti d albergo. In caso di successivo licenziamento aziendale non dovuto a giusta causa e in caso di morte del dirigente, il datore di lavoro rimborserà le spese per il rientro nel luogo d origine, purché l evento si verifichi entro tre anni dalla data di trasferimento (per i dirigenti d albergo), oppure il rientro avvenga entro sei mesi dalla data di licenziamento (o di morte) per i dirigenti di tutti gli altri settori. 1 Le norme corrispondenti all art. 18 del ccnl 26/4/95 dirigenti terziario sono: art. 17 ccnl 23/12/99 dirigenti trasporti; art. 17 ccnl 27/01/00 dirigenti albergo Federalberghi; art. 17 ccnl 18/10/95 dirigenti albergo Aica; art. 16 ccnl 21/7/95 dirigenti magazzini generali; art. 16 ccnl 15/10/99 dirigenti agenzie marittime. 2 Il preavviso è rispettivamente di tre o di quattro mesi per i dirigenti dei magazzini generali e delle agenzie marittime. 3 Le norme corrispondenti all art. 33 del citato ccnl dirigenti terziario sono: art. 29 ccnl dirigenti trasporti; art. 31 ccnl dirigenti albergo Federalberghi; art. 30 ccnl dirigenti albergo Aica; art. 27 ccnl dirigenti magazzini generali; art. 30 ccnl dirigenti agenzie marittime. 33
8 924 Il punto di incontro più qualificato sulla strada del manager. manager hanno incontrato nuove opportunità aziende e società di Executive Search si sono 760 rivolte al nostro servizio 1179 le posizioni manageriali richieste alla nostra Banca Dati Dati maggio 2004 Fra i tanti servizi creati e messi a disposizione dei nostri associati ce n è uno al quale siamo particolarmente affezionati: Manager & Mercato del lavoro. Questo servizio di Manageritalia, nato nel 1995, è oggi divenuto un punto di riferimento altamente qualificato e riconosciuto come raccordo fra offerta e domanda di lavoro manageriale. Mettere il proprio profilo professionale all interno di questa banca dati significa aprirsi la strada verso il mondo del lavoro e verso la crescita professionale. I nostri numeri sono importanti, ma molto più importante è la qualità del nostro servizio, espressa anche dal grado di soddisfazione dei nostri associati e dal livello delle aziende e società di executive search che si rivolgono a Manager & Mercato del lavoro. Per informazioni: tel
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