Atletica UISP. on line. Anno 1 - n. 5 - maggio 2010

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1 Atletica UISP on line Anno 1 - n. 5 - maggio 2010

2 Atletica UISP on line - 2 Atletica UISP on line - 3 Atletica UISP on line Supplemento al n. 5 di maggio 2010 di Anelli che non tengono Gli organi direttivi Reg. Trib. n del Direttore Responsabile: Ugo Bercigli Redazione: Fabio Fiaschi, Belinda Sorice, Donatella Vassallo Grafica ed impaginazione: Andrea Grassi Sede via F. Bocchi Firenze podismo@runners.it Foto in copertina di Daniele Li Volsi Presidente Antonio Gasparro - a.gasparro@uisp.it Direzione Nazionale Antonio Gasparro, Franco Carati, Remo Marchioni, Fabio Fiaschi, Emiliano Nasini, Christian Mainini. Consiglio direttivo Antonio Gasparro, Guido Amerini, Franco Carati, Riccardo Elia, Fabio Fiaschi, Giovanni Lucarelli, Christian Mainini, Remo Marchioni, Loretto Masiero, Mario Muzzi, Emiliano Nasini, Bruno Orlandini, Maurizio Pivetti, Edmondo Pugliese, Marcello Tabarrini, Maurizio Ventre. Commissione pista Antonio Gasparro (Responsabile), Riccardo Elia, Rocco Pollina, Michele Sicolo, Marco Cacciamani, Giovanni Lucarelli, Marino Baldini, Giampiero Monti. Commissione podismo Emiliano Nasini (Responsabile), Loretto Masierio, Maurizio Ventre, Edmondo Pugliese, Mario Muzzi, Guido Amerini, Maurizio Pivetti (Responsabile Camminate e non competitive), Bruno Orlandini (Responsabile Ambiente). Commissione Giudici Christian Mainini (Responsabile), Remo Marchioni, Vincenzo Rocco, Marcello Tabarrini, Giuseppe Tomassoni, Giancarlo Rustici. Commissione Comunicazioni Fabio Fiaschi (Responsabile), Andrea Grassi, Belinda Sorice, Chiara Settecase, Andrea Giansanti. Vivicittà Antonio Gasparro - Internazionale, Rapporti Uisp e progetti di innovazione, Direzione Nazionale. Sito Internet Vincenzo Rocco Segreteria Largo Nino Franchellucci, Roma - Tel Fax Orario: lunedì ore da martedì a venerdì ore La storia non si snoda come una catena di anelli ininterrotta. In ogni caso molti anelli non tengono. Condivido con Montale l idea di una storia che non ci insegna nulla, ma ne ricavo l invito a un impegno che si rinnova giorno per giorno. Nel 1950, in piena ricostruzione post-bellica, Pietro Calamandrei lanciava dal III Congresso dell Associazione a difesa della scuola nazionale un appello per sostenere l istruzione pubblica. Rileggerlo, anche in parte, come potete fare tra queste pagine, porta a concludere che in sessant anni non ci siamo mossi di un millimetro. La storia non procede né recede, si sposta di binario. L autore parte da una considerazione ovvia, quasi banale: scuola=democrazia. Una di quelle acquisizioni che bisognerebbe maturare fin da bambino: se mangi, cresci; se fai sport, cresci in salute; se vai a scuola, cresci cittadino consapevole. Ma di quale scuola sta parlando? Tautologico: di scuola pubblica, come suggerisce l art. 33 della Costituzione: la scuola di Stato, democratica, è la scuola di tutti. Continua: ci siano pure scuole di partito o di chiesa, ma lo Stato le deve regolare. Di più: deve riuscire a fare meglio di loro, la scuola di Stato deve essere una garanzia, pena la formazione di scuole di partito o di setta. E come si formano queste scuole di partito? In due modi: uno è quello del totalitarismo aperto, confessato, l altro è quello del totalitarismo subdolo, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre ma che sono pericolosissime. Conto che la Storia ci ripresenta di continuo, questo dei virus latenti. Dicono che una settimana prima dello scoppio della Grande Guerra nessuno in Europa immaginava che questo sarebbe accaduto: la gente ballava, prendeva il tram, comprava i vestiti. Non che non ci fossero i segnali, evidentemente non eravamo capaci o peggio non volevamo coglierli. La scelta del quieto vivere. Questo si ricollega, mi pare, a un altro pericolo intravisto dal giurista rispetto alla vita democratica: il disfacimento morale della scuola, il senso di sfiducia, il tramonto della serietà, dell onestà, della puntualità. E ancora: il rischio di lasciarsi vincere dallo scoramento. Era tornato su questo punto in un altra occasione: la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Ecco il punto: lasciare, come si sta facendo, una scuola pubblica puntellata nelle sue strutture e screditata nelle sue funzioni trasmette il messaggio che non sia poi così utile. Male che vada ci saranno i benefattori a pagarne le mense, i genitori a ripararne le tapparelle, gli insegnanti a fare i medici in missione umanitaria. Pessima soluzione l interventismo di prima maniera, affidato alla buona volontà del singolo, che oggi c è, domani chissà. L idea che si possa fare a meno di luoghi rivolti alla trasmissione del sapere, che tutto si riduca a questione di conti che (non) tornano. E la magia della scoperta? Il momento in cui capisci cosa vuoi fare da grande? La possibilità che solo la scuola può dare di cambiare il proprio destino? La condivisione della crescita? Tutte cose per cui si richiede dedizione, applicazione, pazienza. La conoscenza ha tempi lunghi, non si addice alla nostra società mercuriale. C è del miracoloso nel lavoro di chi ancora ci crede. È a loro che va tutto il nostro incoraggiamento. A chi il 9 maggio si ritroverà, a distanza, a difendere gli stessi valori: in Toscana, a Firenze, la ricerca, in Sicilia, a Cinisi, la legalità. Il sentiero che porta verso l alto è identico. Lo hanno capito a Barbiana dove hanno denominato Sentiero della Costituzione la strada che conduce alla casa di Don Milani. Percorrerlo insieme, da nord a sud, è l unico modo per riempire di sostanza il nostro essere italiani. Donatella Vassallo

3 Atletica UISP on line - 4 Atletica UISP on line - 5 Lo sportpertutti per il 25 aprile: lo sport popolare nacque dai valori della resistenza, la libertà e la democrazia. Intervista a Luciano Senatori Il 25 aprile è, di fatto, la data fondante dell Uisp. A dirlo è Luciano Senatori, classe 1935, fiorentino di nascita, una lunga esperienza come segretario nazionale dell Uisp dal 1969 al 1975 e successivamente nell Arci. Oggi Senatori si dedica con successo alla scrittura di libri che ricostruiscono la storia dell associazionismo italiano. Lo abbiamo raggiunto e intervistato. Che cosa significa per l Uisp la data del 25 aprile? Il 25 aprile è, di fatto, la data fondante dell Uisp. È ai valori della Resistenza, in particolare a quelli della libertà e della democrazia, che si ispira l impostazione culturale e programmatica della nuova organizzazione sportiva popolare italiana che nasce nel Dopo la caduta del fascismo le prime attività sportive libere vennero organizzate dal Fronte della Gioventù, costituito in forma unitaria e autonoma dai rappresentanti dei giovani di tutti i partiti antifascisti. Era una nota ed estesa organizzazione dei giovani impegnati nella guerra partigiana, che aveva partecipato alla fase insurrezionale contro il fascismo sotto l egida del Comitato di Liberazione Nazionale. Tra gli obbiettivi fondamentali del Fronte vi era anche quello per lo sviluppo della cultura e dell educazione fisica dei giovani, considerato momento essenziale per la ricostruzione della democrazia. Decine di Comitati per lo sport popolare nati dal Fronte della Gioventù sollecitarono la nascita di un organizzazione nazionale capace di coordinarli. Una parte dei promotori di tali Comitati e dell Uisp si erano distinti valorosamente e con coraggio durante la lotta di Liberazione. Queste sono le radici che non possono e non dovrebbero essere mai dimenticate. Molte manifestazioni Uisp, sia nazionali sia locali, sono ancora intitolate alla Liberazione. Quali sono state le più importanti nel corso degli anni? Quelle più significative e prive di retorica sono quelle organizzate nel dopoguerra alla ripresa delle attività sportive. Le tante coppe o trofei Caduti per la Liberazione ricordavano ai cittadini, attraverso gare ciclistiche, di atletica, tornei di calcio, ecc. il sacrificio di giovani italiani quale loro grande contributo per la riconquistata libertà. Maggiore risonanza nazionale venne dal Gran Premio della Liberazione giro delle Regioni - corsa ciclistica internazionale a tappe per dilettanti, organizzata con la collaborazione dell Uisp. Pensi che oggi sia ancora vivo il ricordo del 25 aprile e dei suoi valori oppure ritieni che, al di la delle celebrazioni di rito questa data non abbia più nulla da insegnare? Mai come oggi c è stato bisogno di ricordare la data del 25 aprile, non solo attraverso le celebrazioni ufficiali. Purtroppo nell ultimo ventennio una moda revisionista combinata a politiche individualistiche ed antisolidali, hanno tentato e tentano di modificare il senso profondo dei valori insiti nella Costituzione della Repubblica Italiana, che è bene ricordare rappresenta il passaggio formale e sostanziale dalla dittatura alla democrazia. Ed è proprio nella Carta Costituzionale che troviamo l essenza dello spirito e dei valori presenti nella memoria del 25 aprile. Per questi motivi anche il mondo dello sport dovrebbe rivalutare attentamente tale data con forme e modalità non obbligatoriamente commemorative. In questo senso una forte azione pedagogica potrebbe aiutare e dare maggiore rilevanza alla moderna, grande ed importante mole di attività promossa ed organizzata dall Uisp. (I.M.) Foto da

4 Atletica UISP on line - Atletica UISP on line - Vivicittà: le immagini e le voci della manifestazione in Libano, Siria e Gerusalemme est. Lo sportpertutti per la pace e il dialogo tra i popoli corri per il dialogo ha riscosso una notevole attenzione da parte dei mass Vivicittà media che hanno raccontato il senso e le finalità dell iniziativa Uisp in Medio Oriente attraverso resoconti e dirette televisive e radiofoniche. L Ansa del 18 aprile da Gerusalemme, racconta di una maratona organizzata sotto l insegna della solidarietà, dell integrazione, dei diritti e dell ambiente che si è svolta in contemporanea ad altre maratone che hanno coinvolto 3000 bambini palestinesi in sei località del Libano e della Siria. La maratona organizzata a Shu fat - si legge nell articolo a cura di Michela Perathoner, inviata dell Unimondo a Gerusalemme - nasce per sensibilizzare sui diritti dell infanzia, ma [è ] anche una corsa per aprire i cancelli di Shu fat, campo profughi alle porte di Gerusalemme, all opinione pubblica internazionale diffondendo informazioni su una realtà palestinese poco conosciuta. Una realtà descritta a partire dalle condizioni di vita dei ragazzi di Shu fat, con l intervista a Livia Dusatti di Peace Games dell Uisp. La Rai ha dedicato un ampio servizio alla corsa e alla situazione nei campi, andato in onda su Domenica Sprint, Tg3 e Rainews 24. Per guardare il servizio a cura del corrispondente da Beirut, Giuseppe Bonavolontà, index.php. Segnaliamo inoltre che Ami, Agenzia multimediale italiana, ha dedicato a Vivicittà un ampia sezione con le interviste e gli approfondimenti in diretta dai campi profughi palestinesi ad opera dei due operatori dell Ami al seguito della spedizione Uisp. Le centinaia di bambini e bambine di ogni singola corsa sono scattati simultaneamente alle di domenica - si legge sul sito dell Ami - un modo efficace per veicolare un idea di fratellanza fra bambini. Di seguito pubblichiamo il link agenziami.it/subsection/14/84/radio/vivicitta+ all articolo di resoconto della corsa con le voci dei protagonisti e l intervista di approfondimento ad Hanan il custode della memoria di Shatila che ha perso tutta la famiglia nel corso del massacro dei profughi per mano delle milizie libanesi, nel campo di Shatila nel Sabato 17 aprile il quotidiano l Unità ha invece dedicato un ampio servizio a Vivicittà run for Dialogue di cui riproponiamo un passaggio. Non è affatto semplice organizzare una corsa di ragazzini palestinesi nei campi profughi. Attenzione ai colori [ ] perché non danno indicazioni politiche, attenzione ai percorsi, tra check point e filo spinato, attenzione a far gareggiare insieme adolescenti maschi e coetanee femmine, altrimenti in alcuni casi le famiglie non li fanno partecipare. È un lavoro che sa di diplomazia quello che ha fatto l Uisp per organizzare l edizione speciale della manifestazione Podistica Vivicittà nei desolati ammassi umani dove vivono i profughi. L articolo, che si conclude con l amara affermazione per chi vorrà rifletterci sopra, è corredato da un box che descrive l attività di cooperazione internazionale di Peace Games e da alcune foto tra cui quella della penultima edizione di Vivicittà a Beirut. Per leggere l articolo completo dell Unità, Unita17Aprile.pdf. A questo link video.unita.it/immagini/mondo/bambini_palestinesi_in_ corsa_per_la_pace.417 la fotogallery che l Unità ha dedicato ai bambini palestinesi in corsa per la pace. Sempre sabato 20 febbraio, la giornalista Doriana Laraia di Radio Rai 1, si è collegata in diretta radiofonica con Massimo Tossini, rappresentante Uisp a Beirut, nel corso del programma Sportlandia. Un edizione quella del Vivicittà nei campi profughi palestinesi, dedicata ai bambini dai 9 ai 15 anni e voluta per far conoscere il problema e la situazione di questi campi che registrano un altissima densità di popolazione, e dove mancano non solo gli spazi per praticare sport ma anche e soprattutto, spazi vitali. Una corsa, dunque per far vivere una normale giornata di sport a questi bambini e per inaugurare nel prossimo futuro progetti sportivi in loco. Per ascoltare il podcast della trasmissione rai.it/radio1/sportlandia. Infine segnaliamo che sul sito nazionale dell Uisp è possibile consultare la galleria fotografica del Vivicittà nei campi profughi a questo (S.S.A.) Un vulcano islandese mette in crisi il traffico aereo: un occasione per riflettere. E dal 24 aprile tutti in piazza per i referendum sull acqua. Intervista a Santino Cannavò Un vulcano islandese mette in crisi il nostro modello di sviluppo e ci interroga sul nostro stile di vita. Intanto dal Sudamerica arrivano proposte concrete per un rapporto diverso tra progresso e tutela ambientale. E per una diversa gestione dei beni comuni come l acqua. A proposito di acqua, ricordiamo che l Uisp sostiene i referendum sulla ripubblicizzazione del servizio idrico e invita tutti i comitati a partecipare alla raccolta firme che comincia sabato 24 aprile. Tanti spunti di riflessione in questa intervista a Santino Cannavò, responsabile nazionale Ambiente Uisp. Partiamo dalla provocazione lanciata da Guglielmo Ragozzino su il Manifesto: Se la lotta principale è contro l inquinamento, ci vogliono venti vulcani per causare i danni degli aerei in Europa, a ranghi completi. Come ci insegna la scienza della sostenibilità, un sistema più è resiliente, capace di adattarsi, più è perfetto. Quello della mobilità ha dimostrato di essere un sistema debole perché troppo squilibrato sul trasporto aereo, quello che incide di più in termini di emissioni di CO2. Questo evento ci pone la necessità di ridisegnare un sistema della mobilità che integri maggiormente trasporto aereo, ferroviario e navale e che di conseguenza sia meno inquinante. Il sistema della mobilità fa acqua da tutte le parti ed è significativo che l Europa non abbia trovato una strategia comune per fronteggiare l emergenza. Potrebbe essere anche un pretesto per ragionare sul nostro modello di sviluppo e sul nostro stile di vita. Il modello di sviluppo occidentale punta tanto sul trasporto aereo perché è incentrato sull equazione tempo uguale denaro : nulla può ostacolare le esigenze della produttività. Il criterio di riferimento è sempre la razionalità economica. Dal Sudamerica, dove si è svolta la Conferenza mondiale dei popoli su clima e i diritti della madre terra, arrivano le idee per un modello diverso. Parlare di diritti della madre terra a noi sembra folcloristico perché ormai il nostro è un progetto di sviluppo completamente slegato dalle leggi della natura. Questo controvertice, nato dopo il fallimento della Conferenza Onu di Copenaghen, segna il risveglio di una coscienza che parla contemporaneamente di ambiente, economia e modello sociale. Elementi necessariamente correlati. Il vertice si è tenuto a Cochabamba, in Bolivia, città simbolo della lotta per l acqua pubblica e la tutela dei beni comuni. È l esempio concreto di come sia possibile realizzare una gestione totalmente pubblica del servizio idrico grazie anche alla più ampia partecipazione democratica. Noi siamo impegnati in Italia nella battaglia per l acqua pubblica, sostenendo i referendum proposti dal Forum dei movimenti per l acqua. La raccolta firme partirà il 24 aprile. (F.Se) Per informazioni su come contribuire alla raccolta firme per i referendum: manda una mail a ambiente@uisp.it, o clicca qui.

5 Atletica UISP on line - Il laboratorio del Piccolo chimico Atletica UISP on line - a cura di Donatella Vassallo Nulla più dei nostri geni ci differenzia gli uni dagli altri. L affermazione può essere il punto di partenza per pericolose derive eugenetiche o per la ricerca di cure mediche più mirate per le malattie. La FiorGen ha deciso di percorrere la seconda strada. Nata nel 2003 dalla collaborazione di enti quali il Centro di Risonanze Magnetiche (CERM) del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, il Polo Biomedico di Careggi, la Camera di Commercio Industria ed Artigianato di Firenze e l Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la Fondazione Farmacogenomica FiorGen Onlus è oggi un centro d eccellenza negli studi sul genoma umano. I loro progetti, rivolti soprattutto allo studio delle malattie a più alta mortalità come i tumori, le malattie cardiovascolari e le patologie degenerative del sistema nervoso, mirano a identificare nuovi indicatori di malattia e di risposta ai farmaci e a sviluppare terapie farmacologiche innovative sulla base della diversità genetica individuale dei pazienti. Abbiamo voluto bussare alla porta di uno dei loro laboratori per conoscere più da vicino le problematiche legate al mondo della ricerca scientifica. Il dott. Leonardo Tenori ci ha così restituito difficoltà e speranze di una passione cresciuta tra le provette. Da studente universitario a ricercatore: quando hai scelto di diventarlo? E perché, a differenza dei tuoi colleghi emigrati all estero, hai deciso di rimanere in Italia? Ho sempre avuto interesse e curiosità per la scienza. In particolare la mia passione per la chimica è nata (come per molti altri chimici) da ragazzino, quando ricevetti in regalo il Piccolo Chimico. Passavo pomeriggi a fare misteriosi intrugli! Chiaramente trasformare la passione in professione non è stato facile, dopo la laurea ho cominciato a lavorare come informatore scientifico del farmaco, ma il desiderio di continuare il percorso scientifico era ancora forte e quindi ho lasciato un lavoro sicuro per tornare nel turbolento mondo universitario iscrivendomi a un dottorato di ricerca. E ora continuo facendo il ricercatore per la Fondazione FiorGen Onlus. Nonostante le numerose opportunità che potrebbero esserci all estero, non ho mai pensato di lasciare l Italia, perché tutta la mia vita è fortemente legata al mio territorio sia in termini familiari che di amicizie. Inoltre credo che il continuo flusso di cervelli italiani verso altre nazioni sia un grande impoverimento per il nostro paese. La legge 133/2008, meglio conosciuta come decreto Gelmini sull università, prevede in alcuni dei suoi articoli più contestati: la riduzione di circa il 20% del fondo di finanziamento ordinario delle università nei 5 anni dalla sua approvazione, il blocco del turn-over del personale, la diminuzione degli scatti di anzianità per i docenti, la possibilità per le università pubbliche di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Quali conseguenze porteranno queste disposizioni? Puoi darci un tuo parere in proposito? In linea di massima posso dire che un intervento di riforma e ammodernamento della struttura universitaria è sicuramente necessario. Che la riduzione del finanziamento (già in partenza ai minimi termini) possa essere un intervento che porti a miglioramenti nel sistema sicuramente è opinabile. Va anche detto però che non tutti gli Atenei fanno buon uso di quanto viene dato e senza dubbio sprechi e cattive gestioni devono finire. Io per esempio sono favorevole a un meccanismo che premi gli Atenei virtuosi (sia in termini di gestione economica che di produzione scientifica) e punisca quelli mal amministrati. Per quanto riguarda la trasformazione delle Università in fondazioni, ammetto di non conoscere i dettagli del meccanismo di trasformazione. Comunque penso che la funzione delle Università come luogo dove si forma il sapere possa essere mantenuta solo garantendo la loro autonomia nei confronti di privati. Credo anche che gestione pubblica non sia necessariamente, nonostante talvolta vi siano evidenti prove contrarie, sinonimo di cattiva gestione così come privato non sempre è sinonimo di virtuoso. L importante è trovare i meccanismi giusti di controllo e sanzione che permettano, e questo vale per tutta la sfera pubblica, un adeguata, efficiente e responsabile gestione. Parliamo di valutazione delle università: nelle linee guida del governo per l università stabilite dalla Gelmini si legge che l allocazione delle risorse sulla base della qualità (della ricerca, dell insegnamento e dei suoi risultati, dei servizi e delle strutture) è per il Governo il criterio fondante di un nuovo sistema universitario più libero e più responsabile. Eppure, scrivono i due ricercatori Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel saggio I ricercatori non crescono sugli alberi, che in realtà gli atenei virtuosi sono quelli con i conti a posto e non con alti standard formativi o promotori di ricerca di qualità. Quali sono esattamente i criteri finora seguiti? Sono, secondo te, migliorabili? Mantenere i conti in regola e quindi gestire con oculatezza le risorse disponibili non è un dovere solo delle Università, ma di qualunque istituzione nonché di qualunque buon padre di famiglia. Quindi il saper organizzare e amministrare secondo me deve diventare la norma. Su questa base poi si può pensare anche un meccanismo di distribuzione delle risorse che favorisca gli Atenei, o addirittura i singoli gruppi di ricerca, che più riescono a contribuire all avanzamento del sapere e della conoscenza. Senza ovviamente soffocare gli altri, perché non si sa mai da dove può venire un contributo geniale. In fondo il bello della ricerca è proprio questo, che anche da dove meno te lo aspetti può nascere una scoperta importante. Per sanare i molti guasti dell università italiana, si levano da più

6 Atletica UISP on line - 10 Atletica UISP on line maggio ore 9.00 info: Dal Polo Scientifico all Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi PARTENZA - POLO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO Via LUIGI SACCONI 6 - SESTO FIORENTINO Centro Risonanze Magnetiche APERTO E VISITABILE Info presso le Società Sportive, 01POLICENTRO, Punto Soci COOP CENTRO SESTO, NENCINI SPORT 6 e 15 Km NON AGONISTICA CORSE PER BAMBINI e MARATONABILE Corrono per la Ricerca anche Scarpinata dei Colli del Sud - 34 Sgambata Paese di Antraccoli PACCO GARA ADULTI offerto da: PATROCINATA DA PACCO GARA BAMBINI offerto da: PREMI PER LE SOCIETÀ E PRIMI 3 E 3 parti voci a sostegno di una privatizzazione del sistema. Può essere, a tuo parere, una soluzione valida? No, su questo sono molto scettico. Non voglio passare per uno statalista, ma credo che la gestione pubblica sia importante in tutti i settori fondamentali per la vita di uno Stato. E credo inoltre che sia possibile arrivare a una gestione pubblica che sia anche virtuosa. Le privatizzazioni all italiana fatte negli ultimi anni non mi pare che siano state un esempio di operazioni particolarmente brillanti. Il prossimo 23 maggio si svolgerà la quinta edizione della Corri per la ricerca, gara promossa dalla FiorGen Onlus a sostegno della ricerca scientifica. In che modo manifestazioni come questa possono sensibilizzare un opinione pubblica spesso mal informata sui fatti scientifici e quindi poco consapevole delle ricadute della ricerca sul miglioramento delle proprie condizioni di vita? Con queste manifestazioni vorremmo avvicinare le persone ai centri di ricerca, fare in modo che possano toccare con mano la bellezza e l importanza del lavoro che viene svolto proprio a pochi passi da loro. La Fondazione FiorGen Onlus infatti è fortemente impegnata nella diagnosi precoce di malattie degenerative e genetiche. Quando si affrontano questi temi l attenzione è alta e c è grande sensibilità sia da parte dei singoli cittadini che da parte di molte aziende come si può vedere dai tanti sponsor che sostengono questa iniziativa. Inoltre è proprio dal rapporto con tutti i settori che nascono idee nuove anche per la ricerca. Per fare un esempio, proprio dietro suggerimento di alcuni podisti ha preso il via un bel progetto mirato allo studio dei fattori trofici delle cartilagini che coinvolge il Dott. Pietro Pasquetti, podista e Primario di Medicina Fisica e Riabilitazione presso la Fisioterapia del C.T.O. e il Dott. Carlo Mirabella di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale di Careggi. Proprio per condividere questo grande impegno il 23 maggio la corsa partirà dal Polo Scientifico e Tecnologico di Sesto Fiorentino, attraverserà l Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi e farà ritorno al Polo Scientifico dove tutti potranno visitare il Centro di Risonanze Magnetiche, uno dei centri di ricerca più prestigiosi al mondo e conoscere personalmente i ricercatori che operano nella Fondazione FiorGen Onlus. Concludo con un invito: Corri per la Ricerca, la Ricerca sta correndo per TE!

7 Atletica UISP on line - 12 Atletica UISP on line - 13 Intervista al prof. Alberto Tesi, Rettore dell Università di Firenze A cura di Donatella Vassallo Alberto Tesi, rettore dell Università di Firenze da novembre 2009, dopo essere stato preside della Facoltà di Ingegneria, ricercatore e studente. Forse non tutti conoscono la sua passione per l atletica: da podista regolarmente iscritto all Associazione Podistica Valdipesa, cosa può raccontarci di questa sua seconda veste? Come si concilia, in termini di tempo e di impegni, con quella più ufficiale di rettore? Di sicuro ora corro più di prima, ma non certo nei sentieri e fra i bei paesaggi della Toscana, come facevo fino a qualche mese fa, bensì fra un impegno e l altro, da un appuntamento a un Senato Accademico. Per fare il rettore ci vuole lo scatto del centometrista e il fiato del fondista. Scherzi a parte, questi primi mesi hanno sicuramente prodotto un risultato, l azzeramento della mia attività podistica. Ma non dispero e mi auguro che con l avvio della bella stagione riesca a trovare qualche momento per tornare a rilassarmi. La voglia e spero - il fiato non mancano. Ma è un sacrificio che vale la pena fare? Recenti dati di Almalaurea testimoniano un sensibile calo dell occupazione e dei redditi tra i laureati e una minore disponibilità da parte delle aziende ad assorbire i dottori. Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea, parla in proposito di una vera e propria Emergenza Giovani. Vale sicuramente la pena. Investire in formazione e ricerca è la principale risorsa che abbiamo per uscire da una crisi economica che è causata anche dalla difficoltà a individuare un nuovo modello di sviluppo. In particolare in una regione come la Toscana, dove le ridotte dimensioni delle aziende richiedono che siano altre istituzioni a occuparsi di ricerca per l innovazione, perché per le piccole aziende è molto arduo investire in attività che non danno un ritorno economico immediato. Per questo motivo è necessario far comprendere a tutti i nostri interlocutori come l Università debba diventare un luogo strategico per riflettere, studiare, ricercare nuove soluzioni. Il rischio, invece, è che prevalga il senso di scoramento tipico dei momenti di difficoltà e tutti, a partire dai nostri giovani studenti, possano ritenere più opportuno accontentarsi di un ingresso qualsiasi nel mondo del lavoro. Un vantaggio a breve come mostrano i dati da lei citati ma che produrrebbe uno svantaggio nel tempo, perché - se si esaminano bene le serie storiche dei dati - si vede come progressivamente l investimento in formazione ripaghi negli anni anche in termini economici, con redditi che diventano per i laureati sempre più pesanti. Ma c è un altro aspetto ancora più importante. Soltanto se riusciremo ad avere giovani preparati e con quell elasticità mentale che ti fornisce la buona formazione potremmo ambire a competere laddove si giocheranno le partite dell innovazione. Ma come s intraprende questa strada se si prosegue nella politica dei tagli ai finanziamenti? Perché a suo parere, il nostro Paese, al contrario di altri Paesi europei, sta disinvestendo nell unico settore capace di produrre soluzioni di uscita dalla crisi? Sicuramente in Italia non è diffusa la convinzione che l investimento in ricerca e formazione sia quello a migliore redditività nel corso del tempo. Continua a prevalere l idea che sia meglio l uovo oggi che la gallina domani; si preferisce investire su un capitale umano meno addestrato, ma in questo modo si perdono punti nella società della conoscenza e il contatto dal gruppo di testa - per esprimerci con metafore podistiche - cioè da quei Paesi che vedono nell Università un settore strategico e non un luogo un po paludato dove fare alta cultura. Ovviamente l Università italiana non è così, e meno che mai l Università di Firenze. Potrei citare decine e decine d esempi che danno la misura di un alacre lavoro di docenti e ricercatori impegnati con enorme dedizione e capacità nello sviluppare una conoscenza che poi gioverà alla vita quotidiana di tutti noi. Ma questa Università all opinione pubblica non appare o almeno appare troppo poco. Sia chiaro, anche per colpa nostra, non sempre abbiamo saputo sviluppare, o lo abbiamo fatto poco, modalità di comunicazione immediate, capaci di far comprendere il senso del nostro lavoro. Lei pensa quindi che le difficoltà del sistema universitario italiano non siano soltanto di ordine strutturale ma anche culturale: la scarsa permeabilità tra didattica e ricerca, l insufficiente dialogo tra laboratori scientifici e mondo produttivo, la scorretta informazione scientifica trasmessa dai media e la scarsa sensibilità dell opinione pubblica rispetto ai temi della scienza e della ricerca. Uno degli impegni a cui più tengo in questo mio nuovo ruolo è pro- prio quello di dare pari dignità alla terza funzione dell Università - che accompagna quelle tradizionali della ricerca e dell alta formazione - cioè il trasferimento della conoscenza (prodotta nei nostri centri e laboratori) al territorio. Per questo sarà incentivato lo sviluppo di spin-off, cioè imprese costituite per favorire l utilizzo di risultati di ricerca brevettabili, sia sollecitando i colleghi a comunicare meglio all opinione pubblica le attività fatte all interno dell Università insieme alle importanti ricadute sociali che tali attività possano avere. Se vogliamo maggiore attenzione per la scienza e la ricerca, dobbiamo essere anche noi ricercatori maggiormente disposti a spiegare all opinione pubblica con chiarezza il nostro lavoro e a mostrare di credere concretamente nell alta responsabilità sociale che richiede.

8 Atletica UISP on line - 14 Atletica UISP on line - 15 La notte blu della ricerca di Franco Bagnoli - francobagnoli.complexworld.net La ricerca è il motore principale dell innovazione, e una delle ragioni del successo di una nazione. Questo è particolarmente vero nel caso dei paesi, come l Italia, scarsi di materie prime. Esistono tanti tipi di ricerca, individuale, privata e pubblica. In alcuni casi lo scopo della ricerca è quello di ottimizzare un prodotto esistente, o trovare nuovi paradigmi (o nuovi usi) per un concetto già utilizzato. La ricerca di base si occupa invece di scoprire nuove cose, che in alcuni casi diventeranno, con il tempo, concetti e tecnologie di uso comune. La ricerca pubblica ha in tutto questo un ruolo fondamentale, in quanto è la sola che può far avanzare la conoscenza di base, e compiere i primi passi per il suo adattamento alla vita di tutti i giorni. Tagliare risorse alla ricerca in una fase di crisi è la migliore ricetta per non riprendersi mai. La ricerca è indissolubilmente legata alla valutazione, che avviene con il meccanismo del peer review: altri ricercatori, preferibilmente internazionali e senza rapporti diretti con l esaminando, valutano la rilevanza dei prodotti della ricerca, le richieste di finanziamento, i progetti, ecc. La valutazione dovrebbe essere trasparente: i giudizi (e dopo un certo periodo anche l identità degli esaminatori) dovrebbero essere pubblici, così che tutti possono vedere come è stato giudicato un certo ricercatore, e magari anche l esaminatore. Ma la ricerca non può essere una cosa statica, ci devono sempre essere nuove forze, nuovi ricercatori che entrano. E questi ricercatori devono essere sempre al di sopra della media, perché la ricerca è competitiva e senza frontiere. Per questo il legame tra ricerca ed università è così stretto. Le università non servono solo a preparare tecnici e professionisti, ma anche a formare la classe dirigente del domani, e soprattutto i ricercatori e gli insegnanti del futuro. Per questo, solo chi eccelle nella ricerca può essere un buon insegnante. L università non dà solo un vantaggio competitivo a chi si laurea (studiando), ma ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo di tutta la nazione. Per questo abbiamo bisogno di una università pubblica che sia di ottimo livello. E sempre per questo, l università viene finanziata dalle tasse di tutti, anche di chi non ha figli da far studiare. Formare un buon ricercatore è un processo lento, e costoso. Per raggiungere l eccellenza occorre investire nella scuola e nell educazione ad ogni livello, fin dai primi livelli. Ma questo investimento ovviamente non serve solo ai futuri ricercatori... Le università e i centri di ricerca di tutto il mondo sono in genere alla ricerca dei migliori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Questo flusso di cervelli è stato, per esempio, alla base della supremazia tecnologica degli Stati Uniti. Se la migrazione è bilanciata, nessuna nazione guadagna o perde ricercatori, anzi, migliora certamente l apertura mentale degli addetti alla ricerca e quindi la loro capacità di scoprire il nuovo. La mancanza di prospettive di carriera in Italia spinge però i nostri migliori ricercatori, inesorabilmente, all estero, senza che questa fuga sia bilanciata da stranieri che si spostano in Italia per compiere le loro ricerche. Bisogna considerare che la formazione di un ricercatore è un processo lungo, comprendendo l università, il dottorato e in genere qualche anno di ricerca post-doc all estero. Sulla soglia dei trent anni un ricercatore è maturo, ma non gli si può offrire solo posti precari, mal pagati e senza prospettive certe di carriera. Con che animo un giovane può mettere su famiglia in queste condizioni? Con quale disposizione mentale si dedicherà alla ricerca? Probabilmente, invece di cercare di primeggiare, con poche speranze di essere poi scelto da qualche struttura prestigiosa, passerà gran parte del suo tempo a fare domande e partecipare a concorsi per assicurarsi la sopravvivenza l anno venturo... I nostri ricercatori sono, finora, di ottimo livello, e lo dimostra il fatto che riescono a vincere posti nei concorsi nelle altre nazioni. Ma ogni ricercatore che viene assunto all estero, senza che ci sia un ricercatore straniero assunto da noi, rappresenta una perdita netta per il sistema Italia. Con il ricercatore se ne vanno tutti gli investimenti fatti per formarlo, e tutte le innovazioni che lui avrebbe potuto scoprire qui. Le università e i centri di ricerca non sono sempre stati e s e m - plari. Di fronte ad una maggioranza di ricercatori (inclusi molti professori) che si impegnanano nel loro lavoro molto al di là del loro orario, ci sono prassi nepotistiche, favoritismi, storture che spesso si annidano proprio nei vertici delle amministrazioni. La cura per questa deviazione non è certo la chiusura o la privatizzazione delle università, o l aumento del verticismo o del potere dei dirigenti, che sfuggono ai meccanismi di valutazione tipici del mondo della ricerca. Viceversa, la risposta risiede nell aumento del supporto all educazione e alla ricerca pubblica, nella loro democratizzazione, nel ruolo fondamentale che la valutazione deve avere nell avanzamento di carriera. I tagli alla ricerca e all università degli ultimi governi ma in particolare di quello presente, il blocco delle assunzioni, il verticismo e l arbitrarietà dell amministrazione vanno proprio nella direzione opposta a quella che noi riteniamo giusta. E tutto questo nell indifferenza di gran parte delle persone. Prendendo al balzo l occasione dell invito (come Caffè-Scienza) da parte del Comune di Firenze (ufficio Europe Direct) alla partecipazione alla festa dell Europa, la Notte Blu, abbiamo promosso una nonstop di 27 ore. 27 ore di seminari e discussioni sulla ricerca come i 27 paesi europei. Lo scopo è quello di mettere in evidenza il ruolo della ricerca, dell università, degli enti di ricerca e per mostrare dal vivo i ricercatori e i loro argomenti di indagine. La non-stop prevederà sia seminari introduttivi su vari argomenti di ricerca, che momenti didattici, divulgativi e anche ludici. La domenica mattina ci sarà anche spazio per laboratori didattici per bambini. Come tutte le maratone, si tratta anche di una gara di resistenza. Chi riuscirà ad aggiudicarsi tutti gli autografi degli oratori, sull apposito libretto distribuito all inizio della kermesse, riceverà l ambito premio di eroe della ricerca. Ringraziamo fin d ora tutti i partecipanti, gli oratori, il Comune di Firenze, l ufficio Europe Direct (in particolare Natale Seremia per l entusiasmo dimostrato), e l assessorato all Università (in particolare Cristina Giachi che è anche una ricercatrice) che ha messo a disposizione la Casa della creatività. Il caffè-scienza si inquadra nel progetto SciCafé (costruzione di una rete dei caffè scientifici europei), finanziato dall Unione Europea (FP7-SiS) a cui l Università di Firenze partecipa attraverso il Centro Interdipartimentale per lo Studio di Dinamiche Complesse.

9 Atletica UISP on line - 16 Atletica UISP on line - 17 Marie Curie e il demone della ricerca nella vita deve essere temuto. Deve essere Nulla solo compreso : sta tutta in questa frase la tempra di Marie Curie, prima donna a insegnare alla Sorbona di Parigi e a ricevere due premi Nobel (per la fisica, con il marito, nel 1903, e per la chimica, nel 1911). Ma, soprattutto, donna pronta a sfidare i pregiudizi e gli ostacoli di un mondo scientifico disposto a riconoscerla solo in quanto moglie di Pierre Curie nonché madre di due figlie spesso orfane della dedizione materna. Un ritratto umano della scienziata è quello che Barbara Goldsmith ha consegnato al suo Genio ossessivo. Il mondo interiore di Marie Curie (Codice Edizioni, 2006). Marya Salome Sklodowska nasce a Varsavia nel 1867 negli anni dell occupazione russa della Polonia. Il padre, insegnante di fisica, la alleva assieme ai suoi quattro fratelli sopperendo alla precoce scomparsa della madre, morta di tubercolosi a quarantadue anni. Le trasmette la passione per la scienza e un fiero orgoglio nazionalistico. Manya, come veniva affettuosamente soprannominata, si distingue ben presto per la precocità negli studi e per una certa tendenza all isolamento: doti che le consentono rapidamente di ottenere brillanti risultati all Università Volante, l accademia clandestina per l istruzione superiore delle donne frequentata assieme alla sorella Bronya. Per finanziare gli studi alla Sorbona di quest ultima, diventa istitutrice presso la famiglia Zorawski, a un ottantina di chilometri da Varsavia. Qui conosce e si innamora, ricambiata, del figlio maggiore della coppia ma i loro progetti di matrimonio naufragano di fronte al rifiuto degli Zorawski, incapaci di concepire l unione del loro Casimir con una istitutrice. La decisione getta Marya in uno stato di cupa depressione (la prima di una lunga serie), ma le permette, appena diciottenne, di tirare fuori il carattere: Regola numero uno: mai lasciarsi abbattere dalle persone o dagli eventi, scriverà sul diario. Raggiunta la sorella a Parigi per frequentare anche lei la Sorbona (una delle ventitré donne su quasi duemila studenti iscritti alla Scuola di Scienze), prende in affitto una soffitta al Quartiere Latino, dove vive per due anni e mezzo tra mille privazioni: il freddo e la solitudine non le impediranno tuttavia di considerare questo come uno dei periodi migliori della propria vita. Quasi indifferente alle gravi limitazioni subite dalle donne del tempo, era del tutto assorbita dai suoi studi: Sembrava vivere di aria. Non sapeva dove andare a fare la spesa, e come se in tutta la Francia non si trovasse del tè o un ferro da stiro, scriveva al padre chiedendogli di mandarle questi articoli da Varsavia. All università si laurea in scienza e in matematica e conosce Pierre Curie: la comune passione per la ricerca e una certa insofferenza rispetto alle convenzioni del tempo gettano le basi del loro matrimonio. Ben presto, però, l impegno in laboratorio e il carico familiare, aggravato dalla nascita della prima figlia, Irène, provocano in Marya ripetute crisi di panico, superate grazie all intervento del suocero, pronto a prendersi cura della nipotina. I suoi studi di dottorato si concentrano ormai sul fenomeno della radioattività, portandola a scoprire in un solo anno due nuovi elementi chimici, il polonio (così chiamato in onore della sua patria) e il radio. Da quel momento la sua sfida sarà quella di isolare il radio, determinarne il peso e studiarne la radioattività. Dopo quattro anni di febbrile lavoro in un capannone abbandonato, migliaia di frazionamenti con dieci tonnellate di residuo di pechblenda, riesce a produrre una quantità di radio pari a un cinquantesimo di cucchiaino. Il loro sogno si era avverato. Come aspettando un figlio, si erano chiesti: Mi domando a cosa somiglierà, Mi piacerebbe che avesse un bellissimo colore. Il radio emanava in effetti un forte bagliore ma, assieme a questo, radiazioni letali per la salute, di cui i coniugi Curie erano solo parzialmente consapevoli. Un secolo più tardi, i loro articoli personali, così come i vestiti e i fogli, erano ancora radioattivi. Eppure sarà proprio la scoperta della radioattività a condurli, nel 1903, verso il premio Nobel per la fisica e, di conseguenza, a uno stravolgimento delle proprie abitudini di vita. Da quel momento, l assedio della stampa, la pubblicità e un clima di entusiasmo collettivo farà del radio la panacea per tutti i mali: impiegato in creme, bevande, pozioni medicamentose, diventerà la sostanza prediletta dell alta società francese. Pur infastidito da simili idolatrie, Pierre accetterà di diventare un ingranaggio della macchina: le necessità della vita e gli scarsi fondi per le loro ricerche lo obbligheranno infatti a scomodi compromessi con le compagnie pubblicitarie. Nasce intanto Eve, la seconda figlia. Il lieto evento è però poco dopo funestato dalla morte di Pierre che, a causa del deterioramento delle ossa, finisce travolto e ucciso da un carro lungo una strada. Marie, da quel momento, si chiude irrevocabilmente al mondo, sopportando la sua esistenza di vedova con l unico scopo di proseguire le ricerche del marito. Spinta da una fede incrollabile nella scienza in quanto motore capace di rendere migliore il mondo, si concentra sull uso del radio per trattamenti medici e usi industriali. Alle figlie riesce invece a dedicare, nei ritagli di tempo, meri sentimenti di obbligo educativo: Sto facendo ogni sforzo perché crescano sane e robuste. Voglio allevarle il meglio possibile, ma neppure loro possono risvegliare in me la vita. Dopo appena otto anni dal primo, riceve anche il premio Nobel per la chimica, nel pieno di una serie di scandali che la vedono coinvolta in un rapporto sentimentale con un ex-allievo di Pierre, già sposato. Senza più un marito a proteggerla, Marie scontava ormai il peccato di essere una donna emancipata. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a differenza di altri scienziati pronti a usare le proprie armi per uccidere, lei continua a lavorare per la pace: è su sua iniziativa che vengono allestite Les petites Curie, piccole unità mobili per sottoporre ai raggi X i soldati feriti. Una di queste sarà affidata a Irène, la figlia appena diciassettenne destinata a seguire le orme materne anche nel conseguimento del Nobel (seconda donna scienziata a ottenerlo). Marie aveva ormai ceduto il proprio testimone: si spegnerà a 72 anni per anemia perniciosa, segno della sua rinuncia al benessere personale per una causa superiore. Non poteva fare diversamente: Io sono di quelli che pensano che la scienza abbia in sé una grande bellezza. Donatella Vassallo

10 Atletica UISP on line - 18 Atletica UISP on line - 19 Intervista a Umberto Santino, presidente del Centro Siciliano di Documentazione Giuseppe Impastato Il Centro siciliano di documentazione è il primo centro studi sulla mafia sorto in Italia. Fondato a Palermo nel 1977 da Umberto Santino e Anna Puglisi, si è formalmente costituito come Associazione culturale nel maggio del 1980 ed è stato intitolato al militante della Nuova Sinistra Giuseppe Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio Vogliamo ricordare chi era Giuseppe Impastato, cosa ha fatto per Cinisi, sua città natale, e quale eredità ci ha lasciato? In primo luogo bisogna dire che Giuseppe-Peppino Impastato è un caso unico nella lunga storia dell antimafia, cominciata con le lotte contadine dell ultima decade del 1800 con i Fasci siciliani, perché proveniva da una famiglia mafiosa e ha avviato la sua attività a cominciare dal conflitto con il padre. Contrariamente al titolo del film, la mafia non l aveva a cento passi, come milioni di persone nel Mezzogiorno e ormai in tutta l Italia, ma l aveva in casa. La mafia in casa mia, infatti, è il titolo del libro con la storia di vita della madre Felicia, raccolta da Anna Puglisi e da me, che nel 1986 ha fatto riaprire le indagini giudiziarie. Inoltre la sua attività antimafia è da collegare al suo impegno complessivo, all interno dei gruppi della Nuova Sinistra, per un radicale rinnovamento sociale e politico. La sua idea di mafia non si limitava a registrare la presenza dell organizzazione criminale ma mirava soprattutto a denunciare i rapporti con la politica. Ci ha lasciato l esempio di un analisi complessa e di una prassi che univa continuità e innovazione, con modalità che erano state delle lotte contadine, come l occupazione delle terre, e forme dell agire culturale pioneristiche, come la radio e l uso della satira per demistificare il rispetto di cui godevano i capimafia. A Cinisi ha cercato di portare aria nuova, coniugando iniziative culturali (il circolo Musica e Cultura) con attività sociali e politiche e diventando, con altri compagni, un punto di riferimento, minoritario ma consistente. Ripercorriamo brevemente alcune tappe della storia del Centro: in quali direzioni si è mossa la vostra attività, quale ruolo ha avuto nell inchiesta contro gli assassini di Giuseppe Impastato, chi vi sostiene e quali obiettivi vi proponete per il futuro? Nei suoi 33 anni di attività il Centro si è mosso lungo le seguenti direttrici: la costituzione di una biblioteca, di un emeroteca e di un archivio di documenti, la ricerca, l attività nelle scuole, il sostegno alle iniziative sul territorio. Tutto questo con l autofinanziamento, poiché finora non siamo riusciti ad ottenere dalla Regione siciliana una legislazione che fissi dei criteri oggettivi per l erogazione di fondi pubblici. La nostra battaglia è stata isolata perché altri centri e associazioni, nati dopo noi, hanno preferito la strada della leggina ad hoc, a conferma di un criterio unicamente personalistico e clientelare. La nostra biblioteca è una delle più cospicue esistenti sui fenomeni di criminalità organizzata. Tra le ricerche che siamo riusciti a svolgere e pubblicare ricordo: L omicidio mafioso, L impresa mafiosa, Dietro la droga, i libri su mafia e politica, su donne e mafia, la Storia del movimento antimafia, la Breve storia della mafia e dell antimafia. Dalle ricerche risulta verificato, con successivi aggiustamenti, quello che ho chiamato paradigma della complessità, secondo cui la mafia non è solo organizzazione criminale ma anche, e soprattutto, sistema di rapporti con un blocco sociale molto ampio, che va dagli strati popolari a quelli più alti, e un ruolo dominante della borghesia mafiosa, cioè dei capimafia e di professionisti, imprenditori, rappresentanti della pubblica amministrazione, della politica e delle istituzioni, che condividono con i mafiosi interessi e codici culturali. Operiamo nelle scuole fin dai primi anni 80, con pubblicazioni, incontri e seminari. Tra le azioni sul territorio mi limito a ricordare l impegno per la pace, contro l installazione dei missili a Comiso e la politica di riarmo nucleare degli Stati Uniti e dell Unione Sovietica, e la collaborazione con le lotte dei senzacasa di Palermo, che sono riusciti a ottenere l uso delle case confiscate ai mafiosi, proposta che era partita da noi. Il Centro ha avuto un ruolo decisivo, accanto ai familiari e ad alcuni compagni di militanza, nel salvare la memoria di Peppino, per anni considerato un terrorista-suicida, e nell ottenere giustizia, raccogliendo documenti, presentando esposti, collaborando con la Commissione parlamentare antimafia che indagava sul depistaggio delle indagini. L inchiesta sull omicidio si è chiusa e riaperta più volte e le condanne dei mandanti sono venute solo nel 2001 e nel 2002, mentre la Commissione parlamentare ha approvato la sua relazione nel dicembre del Un fatto storico che invano abbiamo chiesto che si replicasse per le stragi antiche e recenti, da Piazza Fontana a quelle mafiose del 92 e del 93, su cui o non si è fatta giustizia o non si è riusciti a colpire i mandanti esterni a Cosa nostra. Per il futuro vogliamo continuare il nostro lavoro e c è la proposta di creare un Memoriale della lotta alla mafia, con mostra permanente, biblioteca-videoteca, spazi per incontri, casa delle associazioni. Non sarà facile. Il Centro è formato da soci e da amici, in vari Paesi. Come già dicevo, siamo autofinanziati e una forma di sostegno può essere quella di versare il 5 per mille indicando il nostro codice fiscale: Il 9 maggio ricorrerà il 32 anniversario della morte di Peppino Impastato. Per quella data avete previsto anche quest anno un Forum Sociale Antimafia: su quali temi verterà il programma? Il Forum è in continuità con tutta l attività precedente, che nel 1979, a un anno dalla morte di Peppino, ha dato vita a una manifestazione nazionale contro la mafia, la prima nella storia d Italia. Quest anno parleremo di spazi sociali, di lotte sul territorio, di ambiente, acqua e altri problemi del territorio. Si presenterà il volume I padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto, di Antonio Mazzeo, con una mia prefazione, edito dalle Edizioni Alegre. Parleremo di lavoro, precariato, migranti. Il 9 maggio mattina ci sarà la presentazione della nuova edizione del mio libro Storia del movimento antimafia, Editori Riuniti University Press, seguita da una serie di interventi sull attività di Peppino; nel pomeriggio il corteo dalla vecchia sede di Radio Aut a Terrasini a Cinisi. In una sua poesia Peppino scriveva: Lunga è la notte e senza tempo. Adesso, a che punto è quella notte? Intendo: quali spazi di intervento sono oggi possibili in Italia nella lotta contro la criminalità? La lotta contro le mafie e il loro sistema di rapporti dev essere collegata con la lotta per la democrazia, che con il berlusconismo corre seri pericoli di autoritarismo. Oggi viviamo una situazione contraddittoria: gli arresti e le condanne di capimafia e gregari, per l effetto boomerang dei grandi delitti e delle stragi degli anni 80 e 90, ad opera di magistrati, continuamente attaccati da Berlusconi, e

11 Atletica UISP on line - 20 Atletica UISP on line - 21 di uomini delle forze dell ordine che operano con una grande scarsità di mezzi (poi il ministro Maroni parla di grandi successi nella lotta contro le mafie, come se fossero opera sua) e la diffusione del modello mafioso di accumulazione e di potere, fondato sull illegalità e sull impunità. Berlusconi è l icona che riassume questo modello e non per caso gode di ampio consenso (molti italiani vorrebbero essere come lui), anche per il crollo delle sinistre. Ai tempi di Peppino c erano ancora scampoli di certezze, oggi tutto è diventato molto più difficile. La notte rischia di diventare ancora più lunga. George Orwell sosteneva che la vera libertà di stampa consiste nel dire alla gente ciò che non vorrebbe sentirsi dire. Recentemente il nostro Presidente del Consiglio ha dichiarato: (Dalle statistiche) la mafia italiana risulterebbe la sesta al mondo. Ma guarda caso è quella più conosciuta, perché c è stato un supporto promozionale a questa organizzazione criminale, che l ha portata ad essere un elemento molto negativo di giudizio per il nostro Paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra, programmate dalla televisioni di 160 Paesi nel mondo, e tutto il resto, tutta la letteratura, il supporto culturale, Gomorra. Come si conciliano queste due visioni e cosa significano le parole di Berlusconi per chi, come voi, si impegna ogni giorno a favore della legalità? Berlusconi è un furbazzo, per un verso rilascia dichiarazioni ridicole, in nome dell antico stereotipo non parlare male del proprio Paese, per un altro con la Mondadori, con la Medusa e con le televisioni fa libri, film e telefilm di successo, come Il capo dei capi, un apologia di Totò Riina, intascandone i proventi. Non sono tra i tifosi della Piovra, che dà un immagine distorta della mafia (non c è una Piovra universale, ci sono più mafie), onnipervasiva e invincibile, e per Gomorra penso che sia un romanzo di grande leggibilità ma che ci siano libri più utili e documentati per capire la camorra. Tutta la solidarietà a Saviano, per le minacce e per questi attacchi vergognosi, però sbaglia chi ritiene che ci sia solo lui e pensa addirittura di candidarlo alla presidenza del consiglio. Come dire che per trovare l antiberlusconi bisogna pescare nel successo mediatico, in nome di una politica subalterna al berlusconismo. Il nostro lavoro non è per una generica legalità (anche le leggi di Hitler e Mussolini contro gli ebrei dal punto di vista formale erano legalità, e lo sono anche le leggi ad personam di Berlusconi) ma per la rottura dei rapporti tra mafie ed economia, mafie e politica, e le parole di Berlusconi non ci toccano minimamente. Purtroppo non ci aiuta la scarsa attenzione dei media, anche di quelli controcorrente, che dedicano molto spazio all antimafia più o meno spettacolare. Purtroppo la regola è sempre più l appartenenza, ad accademie, a consorterie, a clan mediatici. Non ne facciamo parte. Parliamo di Ponte sullo Stretto. Tra i sostenitori dell opera, sono in molti a ritenere che questa contribuirebbe a riavvicinare la Sicilia al resto d Italia. Qual è il suo parere in proposito? Il Ponte non riavvicina un bel niente e ci sarebbero tutte le ragioni (sismiche, ambientali, economiche,...) per non farlo. Ma Berlusconi vuole passare alla storia come i faraoni con le piramidi. Ovviamente il colosso sullo Stretto interessa a tanti: speculatori, mafiosi, politici che con le grandi opere pubbliche spartiscono immense risorse. La provincia di Messina è mangiata dalle frane, quasi tutta l Italia è a rischio terremoto, ma invece di mettere in sicurezza il territorio, a cominciare dalle scuole e dagli edifici pubblici, si fa il Ponte. E le manifestazioni purtroppo non bastano a fermare questa ennesima follia. Donatella Vassallo L ASD Podistica Messina con il patrocinio della UISP nazionale e l autorizzazione della FIDAL Sicilia, organizza la 6ª Scalata di Dinnamare Possono partecipare: tutti i tesserati UISP e FIDAL delle categorie: Assoluti (Jun. Prom. Sen), MF\MF35 - MF\MM40 - MF45\MM45 - MF50\MM50 - MF55\MM55 - MF60\MM60 - MF65\MM65 - MF70\MM70; tutti gli atleti italiani / stranieri tesserati per Società FIDAL della Regione; gli atleti italiani / stranieri delle categorie master e amatori anche se tesserati per Società di altre regioni; gli atleti italiani delle categorie junior, promesse, senior, tesserati per società di altre regioni, esclusi quelli compresi dal1 al 10 posto delle graduatorie assolute nazionali dell anno precedente; possono inoltre partecipare anche atleti italiani / stranieri (questi ultimi in regola con le norme che disciplinano il soggiorno in Italia), non tesserati ma in possesso di certificato medico di idoneità agonistica (questi atleti dovranno preventivamente prendere contatto con gli organizzatori prima di inviare la loro iscrizione). Le iscrizioni dovranno pervenire a firma del Presidente della Società di appartenenza a mezzo o fax alla Podistica Messina (podisticamessina@libero.it fax: ). I non tesserati potranno utilizzare il modulo appositamente predisposto e che presto sarà possibile trovare sul sito questi atleti, inoltre, dovranno allegare copia del certificato medico per attività agonistica ed inviare il tutto al fax: , previa contatto con gli organizzatori. La tassa gara è di 10,00 (dieci) per gli iscritti entro il ,00 (Quindici) per le iscrizioni giunte dopo la data del RITROVO - Ore Campo Santamaria Via A.Salandra, Partenza ore PREMIAZIONE - La premiazione inizierà inderogabilmente alle ore 12. Saranno premiati i primi tre atleti delle categorie sopra indicate, il Primo e la prima Messinese (nata\o a Messina e Provincia). Inoltre fra tutti gli iscritti saranno sorteggiati un climatizzatore d aria, due cardiofrenzimetri. PREMIO DI 250 PER IL RECORD MASCHILE DELLA CORSA - PREMIO DI 250 PER IL RECORD FEMMINILE DELLA CORSA. PREMIO DI 250 ALLA SOCIETA UISP CON MAGGIOR NUMERO DI ISCRITTI - A tutti gli arrivati sarà consegnato un ricordo personalizzato della manifestazione. SERVIZI - Il trasporto degli indumenti personali dalla zona di partenza all arrivo sarà a cura dell Organizzazione. Dalla zona di arrivo alla partenza è garantito all atleta il rientro tramite pullman al termine della premiazione. Al termine della manifestazione è in programma un Pasta party per tutti i partecipanti. L organizzazione si riserva di variare ogni clausola del presente regolamento per motivi di forza maggiore e declina ogni responsabilità per quanto possa accadere a persone o cose prima durante e dopo la manifestazione. Per quanto non previsto nel presente regolamento deciderà insindacabilmente il comitato organizzatore. I partecipanti con l iscrizione dichiarano di avere preso visione del regolamento e della normativa associativa UISP relativamente alla gara e di accettarne integralmente quanto ivi previsto. L organizzazione declina da ogni responsabilità relativa a qualsivoglia danno a persone o cose derivanti dalla manifestazione e da qualsivoglia responsabilità derivante dall annullamento della stessa. I partecipanti autorizzeranno il trattamento dei propri dati personali ai sensi della legge 675\96.

12 Atletica UISP on line - 22 Atletica UISP on line - 23 Piero Calamandrei (Firenze ) giurista insigne e uomo politico antifascista e dell Italia repubblicana, fu anche poeta, pittore e scrittore. Fondò il primo foglio clandestino antifascista Non mollare! e nel dopo-guerra la rivista politico-letteraria Il Ponte. Tra i fondatori del Partito d Azione, pronunciò alcuni dei più memorabili interventi parlamentari nel corso del dibattito per la Costituzione. Pur non essendo un pedagogista in senso stretto, si interessò più volte del problema della scuola in quanto strumento di mobilità e di giustizia sociale, a partire dalla sua collaborazione dal 1908 al Giornalino della Domenica di Vamba, proseguendo con i discorsi dei primi anni Venti sul tema dell educazione popolare, con l esperienza di insegnamento giuridico all Università di Siena prima e Firenze poi, concludendo con l attività di revisore dei libri di testo di storia sotto la direzione di Lombardo Radice. Il suo discorso (qui presentato in forma ridotta) è stato pronunciato al III Congresso dell Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma, 11 febbraio 1950, pubblicato interamente in Scuola democratica, periodico di battaglia per una nuova scuola (Roma), IV, suppl. al n.2 del 20 marzo 1950, pp.1-5. Roma 11 febbraio 1950 Il Discorso di Piero Calamandrei al 3 Congresso dell Associazione a difesa della scuola nazionale Cari colleghi, noi siamo qui insegnanti di tutti gli ordini di scuole, dalle elementari alle università [ ]. Siamo qui riuniti in questo convegno che si intitola alla Difesa della scuola. Perché difendiamo la scuola? Forse la scuola è in pericolo? Qual è la scuola che noi difendiamo? [ ] Difendiamo la scuola democratica: la scuola che corrisponde a quella Costituzione democratica che ci siamo voluti dare; la scuola che è in funzione di questa Costituzione, che può essere strumento, perché questa Costituzione scritta sui fogli diventi realtà [ ]. La scuola, come la vedo io, è un organo costituzionale. Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. Come voi sapete (tutti voi avrete letto la nostra Costituzione), nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola l ordinamento dello Stato, sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, la Camera dei deputati, il Senato, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l organismo costituzionale e l organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell organismo umano hanno la funzione di creare il sangue [ ]. La scuola, organo centrale della democrazia, perché serve a risolvere quello che secondo noi è il problema centrale della democrazia: la formazione della classe dirigente. La formazione della classe dirigente, non solo nel senso di classe politica, di quella classe cioè che siede in Parlamento e discute e parla (e magari urla) che è al vertice degli organi più propriamente politici, ma anche classe dirigente nel senso culturale e tecnico: coloro che sono a capo delle officine e delle aziende, che insegnano, che scrivono, artisti, professionisti, poeti. Questo è il problema della democrazia, la creazione di questa classe, la quale non deve essere una casta ereditaria, chiusa, una oligarchia, una chiesa, un clero, un ordine. No. Nel nostro pensiero di democrazia, la classe dirigente deve essere aperta e sempre rinnovata dall afflusso verso l alto degli elementi migliori di tutte le classi, di tutte le categorie. Ogni classe, ogni categoria deve avere la possibilità di liberare verso l alto i suoi elementi migliori, perché ciascuno Ogni classe, ogni categoria deve avere la possibilità di liberare verso l alto i suoi elementi migliori di essi possa temporaneamente, transitoriamente, per quel breve istante di vita che la sorte concede a ciascuno di noi, contribuire a portare il suo lavoro, le sue migliori qualità personali al progresso della società [ ]. A questo deve servire la democrazia, permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità. Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali. Vedete, questa immagine è consacrata in un articolo della Costituzione, sia pure con una formula meno immaginosa. È l art. 34, in cui è detto: La scuola è aperta a tutti. I capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Questo è l articolo più importante della nostra Costituzione. Bisogna rendersi conto del valore politico e sociale di questo articolo. Seminarium rei pubblicae, dicevano i latini del matrimonio. Noi potremmo dirlo della scuola: seminarium rei pubblicae: la scuola elabora i migliori per la rinnovazione continua, quotidiana della classe dirigente. Ora, se questa è la funzione costituzionale della scuola nella nostra Repubblica, domandiamoci: com è costruito questo strumento? Quali sono i suoi principi fondamentali? Prima di tutto, scuola di Stato. Lo Stato deve costituire le sue scuole. Prima di tutto la scuola pubblica. Prima di esaltare la scuola privata bisogna parlare della scuola pubblica. La scuola pubblica è il prius, quella privata è il posterius. Per aversi una scuola privata buona bisogna che quella dello Stato sia ottima. Vedete, noi dobbiamo prima di tutto mettere l accento su quel comma dell art. 33 della Costituzione che dice così: La Repubblica detta le norme generali sull istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Dunque, per questo comma [ ] lo Stato ha in materia scolastica, prima di tutto una funzione normativa. Lo Stato deve porre la legislazione scolastica nei suoi principi generali. Poi, immediatamente, lo Stato ha una funzione di realizzazione [...]. Lo Stato non deve dire: io faccio una scuola come modello, poi il resto lo facciano gli altri. No, la scuola è aperta a tutti e se tutti vogliono frequentare la scuola di Stato, ci devono essere in tutti gli ordini di scuole, tante scuole ottime, corrispondenti ai principi posti dallo Stato, scuole pubbliche, che permettano di raccogliere tutti co- La scuola di Stato, la scuola democratica, è una scuola che ha un carattere unitario, è la scuola di tutti, crea cittadini, non crea né cattolici, né protestanti, né marxisti.

13 Atletica UISP on line - 24 Atletica UISP on line - 25 loro che si rivolgono allo Stato per andare nelle sue scuole. La scuola è aperta a tutti. Lo Stato deve quindi costituire scuole ottime per ospitare tutti. Questo è scritto nell art. 33 della Costituzione. La scuola di Stato, la scuola democratica, è una scuola che ha un carattere unitario, è la scuola di tutti, crea cittadini, non crea né cattolici, né protestanti, né marxisti. La scuola è l espressione di un altro articolo della Costituzione: dell art. 3: Tutti i cittadini hanno parità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociali. E l art. 151: Tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. Di questi due articoli deve essere strumento la scuola di Stato, strumento di questa eguaglianza civica, di questo rispetto per le libertà di tutte le fedi e di tutte le opinioni [...]. Quando la scuola pubblica è così forte e sicura, allora, ma allora soltanto, la scuola privata non è pericolosa. Allora, ma allora soltanto, la scuola privata può essere un bene. Può essere un bene che forze private, iniziative pedagogiche di classi, di gruppi religiosi, di gruppi politici, di filosofie, di correnti culturali, cooperino con lo Stato ad allargare, a stimolare, e a rinnovare con varietà di tentativi la cultura. Al diritto della famiglia, che è consacrato in un altro articolo della Costituzione, nell articolo 30, di istruire e di educare i figli, corrisponde questa opportunità che deve essere data alle famiglie di far frequentare ai loro figli le scuole di loro gradimento e quindi di permettere la istituzione di scuole che meglio corrispondano con certe garanzie che ora vedremo alle preferenze politiche, religiose, culturali di quella famiglia. Ma rendiamoci ben conto che mentre la scuola pubblica è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza civica, la scuola privata è espressione di varietà, che può voler dire eterogeneità di correnti decentratrici, che lo Stato deve impedire che divengano correnti disgregatrici. La scuola privata, in altre parole, non è creata per questo. La scuola della Repubblica, la scuola dello Stato, non è la scuola di una filosofia, di una religione, di un partito, di una setta. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà Quindi, perché le scuole private sorgendo possano essere un bene e non un pericolo, occorre: (1) che lo Stato le sorvegli e le controlli e che sia neutrale, imparziale tra esse. Che non favorisca un gruppo di scuole private a danno di altre. (2) Che le scuole private corrispondano a certi requisiti minimi di serietà di organizzazione. Solamente in questo modo e in altri più precisi, che tra poco dirò, si può avere il vantaggio della coesistenza della scuola pubblica con la scuola privata. La gara cioè tra le scuole statali e le private. Che si stabilisca una gara tra le scuole pubbliche e le scuole private, in modo che lo Stato da queste scuole private che sorgono, e che eventualmente possono portare idee e realizzazioni che finora nelle scuole pubbliche non c erano, si senta stimolato a far meglio, a rendere, se mi sia permessa l espressione, più ottime le proprie scuole. Stimolo dunque deve essere la scuola privata allo Stato, non motivo di abdicazione. Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c è un altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime. Facciamo l ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C è una certa resistenza; in quelle scuole c è sempre, perfino sotto il fascismo c è stata. Allora, il partito dominante segue un altra strada (è tutta un ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A quelle scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d occhio i cuochi di questa bassa cucina. L operazione si fa in tre modi: (1) ve l ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. (2) Attenuare la Allora, il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. (3) Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest ultimo è il metodo più pericoloso. È la fase più pericolosa di tutta l operazione [...]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito [...]. Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare? È un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese. Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica. [ ] Poi, nella riforma, c è la questione della parità. L art. 33 della Costituzione nel comma che si riferisce alla parità, dice: La legge, nel fissare diritti ed obblighi della scuola non statale, che chiede la parità, deve assicurare ad essa piena libertà, un trattamento equipollente a quello delle scuole statali [ ]. Parità, sì, ma bisogna ricordarsi che prima di tutto, prima di concedere la parità, lo Stato, lo dice lo stesso art. 33, deve fissare i diritti e gli obblighi della scuola a cui concede questa parità, e ricordare che per un altro comma dello stesso articolo, lo Stato ha il compito di dettare le norme generali sulla istruzione. Quindi questa parità non può significare rinuncia a garantire, a controllare la serietà degli studi, i programmi, i titoli degli insegnanti, la serietà delle prove. Bisogna insomma evitare questo nauseante sistema, questo ripugnante sistema che è il favorire nelle scuole la concorrenza al ribasso: che lo Stato favorisca non solo la concorrenza della scuola privata con la scuola pubblica ma che lo Stato favorisca

14 Atletica UISP on line - 26 Atletica UISP on line - 27 questa concorrenza favorendo la scuola dove si insegna peggio, con un vero e proprio incoraggiamento ufficiale alla bestialità [ ]. Però questa riforma mi dà l impressione di quelle figure che erano di moda quando ero ragazzo. In quelle figure si vedevano foreste, alberi, stagni, monti, tutto un groviglio di tralci e di uccelli e di tante altre belle cose e poi E poi c è un altro pericolo forse anche più grave. È il pericolo del disfacimento morale della scuola. sotto c era scritto: trovate il cacciatore. Allora, a furia di cercare, in un angolino, si trovava il cacciatore con il fucile spianato. Anche nella riforma c è il cacciatore con il fucile spianato. È la scuola privata che si vuole trasformare in scuola privilegiata. Questo è il punto che conta. Tutto il resto, cifre astronomiche di miliardi, avverrà nell avvenire lontano, ma la scuola privata, se non state attenti, sarà realtà davvero domani. La scuola privata si trasforma in scuola privilegiata e da qui comincia la scuola totalitaria, la trasformazione da scuola democratica in scuola di partito. E poi c è un altro pericolo forse anche più grave. È il pericolo del disfacimento morale della scuola. Questo senso di sfiducia, di cinismo, più che di scetticismo che si va diffondendo nella scuola, specialmente tra i giovani, è molto significativo. È il tramonto di quelle idee della vecchia scuola di Gaetano Salvemini, di Augusto Monti: la serietà, la precisione, l onestà, la puntualità. Queste idee semplici. Il fare il proprio dovere, il fare lezione. E che la scuola sia una scuola del carattere, formatrice di coscienze, formatrice di persone oneste e leali. Si va diffondendo l idea che tutto questo è superato, che non vale più. Oggi valgono appoggi, raccomandazioni, tessere di un partito o di una parrocchia. La religione che è in sé una cosa seria, forse la cosa più seria, perché la cosa più seria della vita è la morte, diventa uno spregevole pretesto per fare i propri affari. Questo è il pericolo: disfacimento morale della scuola. Non è la scuola dei preti che ci spaventa, perché cento anni fa c erano scuole di preti in cui si sapeva insegnare il latino e l italiano e da cui uscirono uomini come Giosuè Carducci. Quello che soprattutto Quello che soprattutto spaventa sono i disonesti, gli uomini senza carattere, senza fede, senza opinioni. spaventa sono i disonesti, gli uomini senza carattere, senza fede, senza opinioni. Questi uomini che dieci anni fa erano fascisti, cinque anni fa erano a parole antifascisti, ed ora son tornati, sotto svariati nomi, fascisti nella sostanza cioè profittatori del regime. E c è un altro pericolo: di lasciarsi vincere dallo scoramento. Ma non bisogna lasciarsi vincere dallo scoramento. Vedete, fu detto giustamente che chi vinse la guerra del 1918 fu la scuola media italiana, perché quei ragazzi, di cui le salme sono ancora sul Carso, uscivano dalle nostre scuole e dai nostri licei e dalle nostre università. Però guardate anche durante la Liberazione e la Resistenza che cosa è accaduto. È accaduto lo stesso. Ci sono stati professori e maestri che hanno dato esempi mirabili, dal carcere al martirio. Una maestra che per lunghi anni affrontò serenamente la galera fascista è qui tra noi. E tutti noi, vecchi insegnanti abbiamo nel cuore qualche nome di nostri studenti che hanno saputo resistere alle torture, che hanno dato il sangue per la libertà d Italia. Pensiamo a questi ragazzi nostri che uscirono dalle nostre scuole e pensando a loro, non disperiamo dell avvenire. Siamo fedeli alla Resistenza. Bisogna, amici, continuare a difendere nelle scuole la Resistenza e la continuità della coscienza morale. Con UISP non sei una persona fra tante, ma una persona insieme a tante a praticare lo sport che più ti piace Iscriviti al comitato UISP più vicino I servizi della rivista Pubblicità, cronache e notizie dal mondo del podismo Ufficio stampa In occasione di manifestazioni o lancio di nuovi prodotti Riprese e trasmissione Su TOSCANA TV tutti i giovedì dalle ore con Carlo Carotenuto e Fabio Fiaschi Speaker In occasione di gare, premiazioni o feste Web TV In collaborazione con Gestione CHIP Per le vostre gare in collaborazione con UISP Lega Atletica Trasmissione TV Su Sky 932 e altre emittenti del centro nord in collaborazione con Per informazioni sui nostri servizi potete scrivere a redazione@runners.it

15 Atletica UISP on line - 28 Atletica UISP on line - 29 Rinnovati i quadri direttivi della Società Italiana di Storia dello Sport generale ordinaria della S.I.S.S. - Società Italiana L assemblea di Storia dello Sport - ha svolto sabato 20 marzo scorso a Firenze, nell accogliente Club House della gloriosa società Assi Giglio Rosso, i lavori istituzionali che avevano il loro clou nelle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali. Per alcune cariche, previste dal nuovo statuto, si è trattato del primo insediamento. I lavori si sono svolti sotto la presidenza del prof. Marcello Marchioni, membro della Giunta Nazionale del C.O.N.I. e anche padrone di casa in quanto presidente dell Assi Giglio Rosso, coadiuvato da Roberto Buganè della federazione Italiana Baseball e Softball, che nella circostanza ha svolto funzioni di vice presidente dell assemblea, mentre alla segreteria ha accudito Gustavo Pallicca, il quale, stante le dimissioni presentate fin dal novembre 2009 dal presidente in carica, prof. Antonio Lombardo, ha letto anche la relazione sull attività svolta dalla S.I.S.S. negli anni 2008 e Particolare rilevanza è stata posta da Pallicca al successo organizzativo riportato dalla S.I.S.S. nell organizzazione - unitamente al Comitato provinciale C.O.N.I. di Pisa - del Congresso del CESH (Comitato Europeo di Storia dello Sport) svoltosi nel settembre Grande artefice dell ottima riuscita di questo evento che per la terza volta nella sua storia si è svolto in Italia (le precedenti edizioni erano state organizzate a Firenze nel 1999 e a Crotone quattro anni dopo), è stata la prof. Angela Teja, vice presidente della S.I.S.S., che si prodigata oltre ogni più ragionevole impegno per la riuscita di una manifestazione complessa e articolata che, ancora una volta, ha riunito storici e studiosi di storia dello sport di tutta Europa e anche d oltre oceano. I votanti, fra soci presenti e delegati, erano una quarantina, hanno riversato la loro fiducia per la conduzione della S.I.S.S. nelle attività di completamento del quadriennio olimpico, nella persona della prof. Angela Teja, eletta presidente all unanimità (una sola scheda bianca), che sarà affiancata da un personaggio di grande spessore qual è il noto giornalista de La Gazzetta dello Sport, Elio Trifari, direttore della Fondazione Candido Cannavò. Alla segreteria è stato confermato Gustavo Pallicca che ha ricoperto la carica fin dalla costituzione dell associazione avvenuta sei anni fa. Anche il Consiglio Direttivo si presenta molto rinnovato. Sono stati confermati nella carica: Sergio Giuntini, nome che non ha bisogno di presentazione tanti e qualificati sono i lavori prodotti dal professore milanese, Salvatore Finocchiaro, altra figura di grande spessore nel mondo dell educazione fisica e dell insegnamento, Marco Impiglia, giornalista romano autore di splendidi lavori di ricerca storiografica. Nuovo ingresso per un altro professore milanese, Felice Fabrizio, uno dei primi storici italiani a scrivere dell evoluzione avvenuta in Italia nel campo dello sport dalle società ginnastiche all associazionismo di massa. Molto significativa anche l entrata in consiglio del romano Paolo Ogliotti, anima e creatore della splendida rivista Lancillotto & Nausica (che da quest anno verrà omaggiata ai soci aderenti). In un contesto così qualificato non poteva mancare anche una voce fiorentina. Il ruolo è stato assegnato a Franco Cervellati, direttore del Centro Studi e Documentazione Assi Giglio Rosso, il cui straordinario patrimonio librario e documentale, giace inscatolato, e quindi escluso alla consultazione, in un polveroso magazzino, in attesa di una sede degna a rivalorizzare una preziosa consistenza, che aveva fatto dell istituzione fiorentina, voluta e creata dal compianto Aldo Capanni, un centro di attrazione per gli studiosi di tutta Italia. Alla fase elettiva della assemblea ha fatto seguito la presentazione ai soci, alla stampa e agli invitati di tre libri prodotti da membri della S.I.S.S. Il libro curato da Sergio Giuntini e Maria Canella: Sport e Fascismo, comprendente interventi di autorevoli studiosi italiani della materia fra i quali alcuni soci della S.I.S.S., è stato presentato da Felice Fabrizio, autore dell introduzione al volume, che, con una dotta esposizione, ha richiamato l attenzione degli astanti su un argomento che ancora oggi affascina e divide studiosi e appassionati di sport. Il secondo libro presentato è stato I Figli del Vento - vol. 2 di Gustavo Pallicca che ha spinto la sua storia dei 100 metri ai Giochi Olimpici fino a Los Angeles Il volume, pregevole per veste tipografica e realizzazione, è stato presentato da Elio Trifari e Sergio Giuntini che hanno richiamato l attenzione degli intervenuti, sulla scrupolosa ricostruzione degli eventi olimpici da parte dell autore e la copiosa enumerazione e descrizione dei protagonisti di quella che è tuttora la gara regina del programma olimpico di atletica leggera. Silvio Dorigo, dell Università di Trieste, ha presentato lui stesso il suo libro sulla ricerca storiografica dell evoluzione della marcia nel Friuli Venezia Giulia. Trattasi un opera di ampio respiro che riporta all attualità tutta una serie di atleti, personaggi ed eventi che appartengono alla storia di quel territorio e della specialità della marcia. Dopo una pausa ristoratrice, offerta dalla società Assi Giglio Rosso a tutti gli intervenuti, si è riunito il Consiglio Direttivo appena eletto. Nel corso della riunione sono stati tracciate le direttive principali che devono servire all associazione per il suo sviluppo. Un documento stilato da Angela Teja ed Elio Trifari che sarà indirizzato a tutti i soci, costituirà la guida per l attività della S.I.S.S. nei prossimi anni. In primis viene posta la cura che dovrà essere rivolta ai giovani ricercatori per incentivarne e sorreggere l attività. Anche i rapporti con la rivista Lancillotto & Nausica vanno rafforzati e l abbonamento offerto ai soci ne è una prova tangibile. Nell ottica di individuare le risorse per finanziare le ricerche, vanno intensificate le azioni atte ad ottenere da parte del C.O.N.I. il riconoscimento di associazione benemerita. Il mondo della scuola dovrebbe consentire alla S.I.S.S. una maggiore e significativa penetrazione in modo da portare anche la storia dello sport alla stregua delle discipline che maggiormente permettono la promozione della cultura in senso generale. I rapporti con l Europa infine - ricordiamo che la S.I.S.S. è la sezione italiana del CESH - dovranno permettere all associazione di usufruire di uno straordinario biglietto da visita che le permetta di ottenere sempre la maggiore attenzione sui progetti che presenterà. Una serie quindi di grosse prospettive, tutte rivolte alla sempre maggior diffusione nel nostro Paese di quella cultura sportiva di cui si sente forte necessità, ma della quale in generale ci si riempie solo la bocca! Gustavo Pallicca

16 Atletica UISP on line - 30 Atletica UISP on line - 31 Dove si è corso Oltre partecipanti a Vivicittà: Bari e Riccione le più veloci Foto di Piero Giacomelli - IN ITALIA: Alessandria, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Civitavecchia, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia-Nova Gorica, La Spezia, Latina, Lecce, Livorno, Matera, Messina, Mestre, Modena, Oristano, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Riccione, Roma, Rovereto, Siena, Taranto, Torino, Trapani, Trieste, Urbino, Viareggio. NEL MONDO: Belem, Bron, Budapest, Dakar, Fouchères, Ginevra, Gomel, Kinshasa, Makeni, Nova Gorica- Gorizia, Pola, Prijedor, Saint Etienne du Rouvray, Saint Ouen, Sarajevo, Setubal, Soteville, Tuzla, Vieux Condè, Yokohama, Zavidovici. 18 APRILE: Campi Profughi Palestinesi in Libano e Gerusalemme Est: Mar Elias, Burj El Barajneh, Dbayeh, Shatila, Ein El-Hilweh, Mieh Mieh, El-Buss, Rashidieh, Burj El-Shemali, Nahr El-Bared, Beddawi, Wavel. Shu fat (Gerusalemme Est) ISTITUTI PENITENZIARI E MINORILI: Bari, Biella, Brescia, Caltanissetta, Civitavecchia, Cremona, Crotone, Eboli, Ferrara, Livorno, Milano, Napoli, Parma, Reggio Emilia, Roma, Siena. In rosso le sedi con le classifiche presenti su questo numero - In azzurro dove è stato annullato Cosimo Caliandro e Laura Giordano si aggiudicano la XXVII edizione della Corsa più grande del mondo Il mondo corre insieme : è stato questo lo slogan che ha unito podisti che hanno preso il via contemporaneamente in 37 città italiane. Molte le iniziative per l inclusione e contro il razzismo che hanno animato le vie e le piazze della penisola, da Aosta a Trapani, e sfidato il maltempo che ha colpito il centro-nord. Vivicittà, la corsa dell Uisp, si è articolata in due prove: il percorso competitivo di 12 km e quello non competitivo di 2 o 4. La classifica unica compensata ha visto trionfare il finanziere di Francavilla Fontana, Cosimo Caliandro, azzurro di mezzofondo che ha vinto a Bari in In campo femminile il successo è andato alla fondista veneta Laura Giordano che ha chiuso la prova di Riccione in Le piazze d onore sono occupate da atleti keniani: al secondo posto in campo maschile Vincent Kipchirir, che ha corso a Riccione (34 31 ) e in campo femminile Salina Jebet che ha corso a Firenze (40 05 ). Si è corso anche in 18 città estere con migliaia di partecipanti in Europa, Asia e Africa. Vivicittà è proseguita domenica 18 aprile in sette campi profughi palestinesi in Libano, Siria e a Gerusalemme est. Inoltre si è corso anche negli istituti penitenziari e minorili di 15 città italiane. Foto del Vivicittà di Trieste di A. Parlante da

17 Atletica UISP on line - 32 Atletica UISP on line INTRONA Simona 01:27: SOLIMENE Filomena 01:27: SCELSI Vincenza 01:27: MAZZEO Annalisa 01:28: GIUSTINO Viola 00:47: LABIANCA Francesca 00:48: IANIA Silvana 00:48: MATARRESE Mariangela 00:51: VALERIO Maria Rosa 00:53: TSEGAY Haregeweyni Nigu 00:55: DITRIZIO Luigia 01:00: COCA Florentina 01:00: MELE Antonia 01:01: PROSCIA Nicoletta 01:01: NANULA Raffaella 01:02: RONDINONE Antonia 01:02: LUCE Raffaella 01:05: SZWAJDA Agnieszka 01:10: DEL MONACO Claudia 01:20:24 Vivicittà Bari 1 FIORENTINO Roberta 01:00:07 2 URSI Fabiana 01:02:49 3 PEPE Stefania 00:52:39 4 CARELLA Carmen 00:49:48 5 PASSALACQUA Vita Leonar 00:53:23 6 MORELLI Francesca 00:53:26 7 GIRARDI Isabella 00:57:50 8 DE TULLIO Antonella 00:59:13 9 CARLONE Sabatina 00:59:15 10 LAMBO Arcangela 00:59:41 11 LATTANZIO Cinzia 01:00:15 12 GAMBARROTA Marcella 01:01:13 13 DIDONNA Agnese 01:01:14 14 COFANO Giacoma 01:02:02 15 BRACCO Susanna 01:03:40 16 BRANA Luciana 01:04:43 17 LAMORTE Carolina 01:04:45 18 LAVIOLA Margherita 01:06:25 19 MATERA Vincenza 01:11:26 20 BIZZOCA Grazia 01:12:51 21 LATERZA Antonietta 01:18:03 22 FONTANAROSA Daniela 00:48:24 23 RAMUNNO Nicoletta 00:50:55 24 MELE Anna 00:52:08 25 DIBENEDETTO Maria 00:52:41 26 DINICASTRO Gaetana 00:53:22 27 DI NINNO Donata 00:55:31 28 DI BARI Lucia 00:55:31 29 SALANDRA Loredana 00:55:35 30 PINTO Lucia 00:57:31 31 FANIZZI Liliane 00:58:46 32 DE PINTO Raffaella 00:59:45 33 CANNITO Vincenza 00:59:52 34 CHISARI Lucia 01:00:22 35 CASTELLANO Filomena 01:01:50 36 COLONNA Teresa 01:02:03 37 FABIANO Cetti 01:02:33 38 CANNONE Rosa 01:02:43 39 RANIERI Elisabetta 01:02:46 40 FINO Bice 01:03:00 41 SANTOVITO Sabina 01:03:12 42 DE LUCA Francesca 01:03:24 43 SPERTI Alessandra 01:03:29 44 CASSANO Carmela 01:04:16 45 AGHERBINO Maria Gabriel 01:04:27 46 CHIEPPA Teresa 01:04:49 47 FARAONIO Maria Teresa 01:06:35 48 BRAZZO Aurelia 01:09:06 49 CATELLA Tiziana 01:11:07 50 MARTIRADONNA Teresa 01:11:07 51 TOTA Maddalena 01:11:26 52 DI CHIO Angela 01:11:37 53 TRITTO Annamaria 01:11:52 54 BINETTI Rosalia 01:13:00 55 MIRACAPILLO Maria 01:13:41 56 VALENDINO Lucia 01:14:16 57 CORNACCHIA Teresa 01:14:30 58 LOGLISCI Raffaella 01:15:22 59 MELE Antonia 00:49:22 60 DE CORATO Grazia 00:52:38 61 PACIOLLA Francesca 00:56:11 62 MENOLASCINA Rosa 00:57:33 63 PORCELLI Teresa 00:57:42 64 SOFTOVA PALAGACHEVA Lyo 00:58:28 65 PASCOSCHI Angela 00:59:54 66 DE GIOSA Eugenia 01:00:32 67 DE CEGLIA Ottavia Eugen 01:00:41 68 DIMONTE Lucia 01:00:58 69 CACCAVO Maria Teresa 01:01:06 70 FIORENTINO Lorenza 01:01:09 71 ANTONACCI Annamaria 01:01:31 72 DILEO Maria Rosaria 01:01:50 73 LUCARIELLO Domenica 01:02:07 74 PETRUZZELLI Cristina 01:02:57 75 BARNABA Maddalena 01:03:39 76 OSTUNI Angela 01:05:35 77 SANELLI Ilde 01:06:02 78 STASI Rosa 01:06:14 79 PERCHIAZZI Maria 01:07:20 80 FORTAREZZA Caterina Ros 01:07:46 81 GOTTARDO Angela 01:08:36 82 SINISI Letizia 01:09:09 83 SINISI Concetta 01:09:24 84 CIRELLI Lucia 01:10:53 85 AVANTARIO Raffaella 01:10:56 86 LATTANZIO Rosa 01:17:46 87 LATTANZIO Anna Serafina 00:51:23 88 TATO Maria Addolorata 00:58:30 89 DI BARI Francesca 00:58:44 90 CRUCIATA Angela 00:58:57 91 CRUCIATA Anna 01:00:26 92 SPINAZZOLA Nicoletta Ma 01:02:32 93 ATTOLICO Maddalena 01:05:55 94 RUSSO Anna Maria 01:06:54 95 DI NUNNO Rosa 01:07:33 96 DI TRIA Antonietta 01:07:53 97 LADISA Giuseppina 01:07:56 98 PROVENZANO Maria Rosari 01:08:17 99 RUGGIERI Teresa 01:10: MERCO Nicoletta 01:10: CASSATELLA Franca 01:11: RAIMONDI Elisabetta 01:12: PIACENZA Concetta 01:24: DI SIBIO Angela 01:02: DE PALMA Maria Teresa 01:02: MAGLIO Maria 01:05: VALDENAIRE Francoise 01:07: PARISI Michelina 01:09: BARILE Isabella Edda 01:12: BRASCIA Rosa 01:14: SERAFINO Vincenza 01:15: CATALANO Filomena 01:17: LATARTARA Maria 01:20: SCAMARCIO Carmela 01:23: MAZZA Lucia 01:05: FARANO Chiara 01:06: PALMITESSA Grazia 01:06: LEGROTTAGLIE Maria 01:08: SAMBOCO Antonietta 01:11: TONDOLO Carmela 01:12: MAZZA Rosa 01:12: GUADAGNO Scelsa 01:24: FRINCO Alessandra 00:53: CAMPANILE Giovanna 00:53: LOMONTE Benedicta 00:55: ZAZA Grazia 00:56: DI PAOLA Cecilia 00:57: PALASCIANO Valentina 00:57: MANICONE Rosa 00:59: CHERUBINI Claudia 01:00: DE CHIRICO Sara 01:00: ILLUZZI Rosa 01:00: CARRETTA Cosimina 01:00: CEGLIE Domenica 01:00: MINERVINI Maria Saveria 01:01: VOLPE Teresa 01:01: MASTROROSA Cristina 01:01: CORRADO Rosa 01:02: DATTILO Diana 01:03: DI MATTEO Teresa 01:03: FERRAREIS Annamaria 01:04: MARVULLI Vita 01:04: DE CHIRICO Sara 01:05: TULLO Angela 01:05: CASSANO Angela Raffaell 01:06: OSTUNI Giuseppina 01:06: CANNITO Rosa 01:07: BRAMATO Eleonora 01:07: CHIEFFO Lidia 01:07: CATALDO Rosaria 01:07: DE MASI Anna Paola 01:07: LOCONSOLE Pasqua 01:08: TOLOMEO Anna 01:08: ROMANO Santa 01:09: SIBILANO Cristina 01:09: RAGUSO Maria 01:10: CALZOLAIO Rosanna 01:10: DE CARNE Roberta 01:10: MASELLIS Rita 01:11: BUFI Luigia 01:11: MICCHETTI Claudia 01:12: CATALANO Benedetta 01:12: DI MATTEO Dora 01:12: MARCHETTI Masia 01:12: PERSIA Annamaria 01:12: LOPS Teresa Maria 01:13: LA CALAMITA Francesca 01:13: VALERIANO Adriana 01:13: VOZZA Cosima 01:13: GAMBACORTA Maria 01:14: TOSCANO Tina 01:15: INCALZA Claudia 01:15: MARINARO Teresa 01:15: MAIORANO Francesca 01:15: MATONE Annamaria 01:16: STOLFA Grazia 01:17: SCHINO Maria Rosaria 01:18: TOTO Tiziana 01:18: CASSANO Lucrezia 01:19: LEUCI Angela 01:19: BONERBA Francesca 01:19: DE GRECIS Valeria 01:19: CAMPANALE Pasqua 01:19: MILELLA Anna 01:20: URGESI Concetta 01:20: SCELSI Cecilia 01:23: FINZI Annalisa 01:23: FIORE Lucia 01:27:00 1 CALIANDRO Cosimo 00:35:04 2 RICATTI Domenico 00:35:29 3 BONVINO Gennaro 00:36:51 4 GUASTAMACCHIA Rodolfo 00:37:44 5 BELLINO Giovanni 00:38:12 6 ZULLO Luigi 00:38:35 7 GRAZIOSI Vito 00:39:40 8 MELE Virgilio 00:39:43 9 MELE Giuseppe 00:39:48 10 SCIANNIMANICO Vito 00:39:50 11 ANCORA Rocco 00:40:12 12 KADIRI Hamid 00:40:17 13 TEDONE Domenico 00:40:18 14 SERIO Luigi 00:40:30 15 GELSOMINO Giovanni 00:40:39 16 BOVE Nicola 00:40:48 17 PEPE Raffaele 00:40:56 18 SPINOSA Filippo 00:40:58 19 ESPOSITO Antonio Giusep 00:41:17 20 GIGLIO Vincenzo 00:41:37 21 ZAMMILLO Vincenzo 00:41:38 22 PEPE Luca 00:41:51 23 GARCIA Espejo 00:42:01 24 SOMMA Vincenzo 00:42:03 25 PINTO Ignazio 00:42:15 26 DI DONNA Giuliano 00:42:34 27 CANNONE Luca 00:42:35 28 MONTEMURRO Ciro 00:42:35 29 CAMPOBASSO Vito 00:42:37 30 LAGRASTA Giuseppe 00:42:40 31 DI LEO Giuseppe 00:42:43 32 VOLPICELLA Giuseppe 00:42:55 33 DICORATO Michele Antoni 00:42:57 34 PAGANO Emilio 00:42:58 35 TALDONE Lorenzo 00:42:58 36 ANGARANO Saverio 00:42:59 37 LEONE Francesco 00:43:02 38 MOLITERNI Giuseppe 00:43:05 39 NOTARNICOLA Pietro 00:43:06 40 CASCELLA Vincenzo 00:43:10 39 ESPOSITO Aurelio 00:43:18 40 DILISO Nicola 00:43:21 41 DI LEO Leonardo 00:43:24 42 MASCIALE Donato 00:43:31 43 D AVANZO Nicolangelo 00:43:45 44 TAFURI Antonio 00:43:49 45 TUPPUTI Giuseppe 00:43:53 46 ARAYA Solomon 00:43:53 47 D APRILE Giovanni 00:43:56 48 PIPOLI Vito 00:43:57 49 ERAMO Donato 00:44:04 50 RANIERI Francesco 00:44:07 51 DIMASTROCHICCO Ruggero 00:44:09 52 ACQUAVIVA Savio Marco 00:44:10 53 MARINI Francesco 00:44:16 54 IGNOMIRIELLO Nicola 00:44:17 55 CEGLIE Giovanni 00:44:19 56 PAPARUSSO Michele 00:44:21 57 TAVANO Lorenzo 00:44:25 58 MAGNIFICO Raffaele 00:44:30 59 COLANGIULO Giovanni 00:44:31 60 L ABATE Giacomo Orazio 00:44:34 61 MASDEA Giovanni 00:44:35 62 MARTIRADONNA Saverio 00:44:35 63 PALMIERI Pasquale 00:44:40 64 ATTOLICO Giuseppe 00:44:40 65 MELE Antonio 00:44:42 66 SAULLE Angelo Michele 00:44:46 67 ANTELMI Juano 00:44:50 68 MATARRESE Giuseppe 00:44:52 69 GIANFRATE Gianni 00:44:54 70 ARMENISE Paolo 00:44:55 71 D ERARIO Nicola 00:44:56 72 DIBISCEGLIA Giuseppe 00:45:00 73 CONSIGLIO Davide 00:45:02 74 GERMINARIO Giuseppe 00:45:03 75 PALAZZO Antonio 00:45:05 76 FIORENTINO Paolo 00:45:07 77 DECILLIS Potito 00:45:09 78 TOLARDO Pasquale 00:45:10 79 CANCELLI Nicola 00:45:11 80 AIELLO Gaetano 00:45:15 81 TURI Nicola 00:45:21 82 LOVERRE Nicola 00:45:24 83 NANULA Savino 00:45:31 84 DI CAMPI Gaetano 00:45:32 85 FALCO Domenico 00:45:33 86 RICATTI Pietro 00:45:35 87 SILVESTRI Sabino 00:45:36 88 AFFUSO Rocco Alfredo 00:45:43 89 MILETO Francesco 00:45:43 90 ERAMO Nicola 00:45:44 91 CASSANO Nicola 00:45:46 92 COLAIANNI Scipione 00:45:47 93 MARIANI Francesco 00:45:48 94 RUTA Federico 00:45:49 95 CIPRIANO Alberto 00:45:50 96 TELESCA Giovanni 00:45:54 97 GRANATA Giuseppe 00:45:56 98 GALLIZIA Paolo 00:45:59 99 DIBENEDETTO Francesco 00:46: LUCARELLI Donato 00:46: MAROCCIA Luigi 00:46: NANNOLA Nunzio 00:46: RASOLA Giuseppe 00:46: RUTIGLIANO Ruggiero 00:46: FRONTERA Gianfranco 00:46: PESCHECHERA Francesco 00:46: BARBERA Riccardo 00:46: PESCHECHERA Nicola 00:46: SANTO Giuseppe 00:46: CUOCO Michele 00:46: MONNO Giuseppe 00:46: RONGONE Nicola 00:46: PADOLECCHIA Luciano 00:46: SCAVO Michele 00:46: DAMIANI Donato 00:46: RISOLA Vito 00:46: GAZZILLI Carlo 00:46: SELVAGGI Angelo Raffael 00:46: INFANTE Marco 00:46: SERVIDIO Francesco 00:46: DAMBROSIO Andrea 00:46: BRUNO Riccardo 00:46: D INGEO Francesco 00:46: RIZZOTTI Michele 00:46: SODANO Onofrio 00:46: MURAGLIA Domenico 00:46: CAVALIERE Antonio 00:46: COLASANTO Gaetano 00:46: IGNAZZI Luigi 00:47: BALDASSARRE Francesco 00:47: DI VITTORIO Francesco 00:47: RAFASCHIERI Massimo 00:47: COCOLO Giorgio 00:47: LABROCA Nicola 00:47: POLICASTRO Andrea 00:47: ABBATEPAOLO Vito 00:47: D AMBROSIO Antonio 00:47: FORNARELLI Gaetano 00:47: DE CANDIA Giovanni 00:47: RANIERI Vito 00:47: CAFFARELLA Michele 00:47: MATTIA Francesco 00:47: CHIAPPARINO Raffaele 00:47: FERRANTE Nicola 00:47: DE BARTOLO Paolo 00:47: COLASUONNO Sebastiano 00:47: PAPAGNI Vincenzo 00:47: TAURO Domenico 00:47: GIANVECCHIO Ruggiero 00:47: ARDITO Francesco 00:47: ZIRO Giuseppe 00:47: MIDEA Giuseppe 00:47: BORAGINE Francesco 00:47: FILETTO Cosimo Damiano 00:47: CASANOVA Francesco 00:47: LOMAGLIO Carlo 00:47: LOMBARDI Marino 00:47: LACALENDOLA Nicola 00:47: BRUNO Giacomo 00:47: GADALETA Vincenzo 00:47: DEGNI Raffaele 00:47: LELLA Giovanni 00:48: MIRACAPILLO Salvatore A 00:48: DICOLANGELO Ettore 00:48: BOTTALICO Cosimo 00:48: PAZIENZA Arcangelo 00:48: MORISCO Gaetano 00:48: CAPORUSSO Domenico 00:48: TRIGGIANI Giovanni 00:48: DE VIRGILIIS Cosimo 00:48: DIAFERIO Sabino 00:48: FUMAI Giovanni 00:48: LOGRILLO Vito Paolo 00:48: GHIZZOTA Ruggiero 00:48: MANNATRIZIO Claudio 00:48: CRISTANTIELLI Giuseppe 00:48: CASSANO Donato 00:48: DE PALO Antonio 00:48: MANDUZIO Rocco 00:48: NINIVAGGI Arcangelo 00:48: GAGLIARDI Enrico 00:48: MANGANO Cesare 00:48: PIGLIONICA Michele 00:48: MASCIOPINTO Matteo 00:48: SCARANGELLA Antonio 00:48: CALDARA Filippo 00:48: CHIRONNA Evangelista 00:48: ANGELILLO Donato 00:48: MASTRANDREA Felice 00:48: ORBELLO Sabino 00:48: VALERIO Luigi 00:48: VENTURA Giovanni 00:48: MORETTI Angelo 00:48: SAMELE Nicola 00:48: VAVALLE Valter 00:48: MILELLA Nicola 00:48: CARBONARA Michele 00:48: LORIZZO Onofrio 00:48: CATALANO Matteo 00:48: SCIUSCO Francesco 00:48: SERPICO Vito 00:48: PAULICELLI Vincenzo 00:48: GRIECO Giovanni 00:48: PIEPOLI Daniele 00:48: CARADONNA Francesco 00:48: LA MACCHIA Pasquale 00:48: MASTROMARINO Francesco 00:48: UVA Michele 00:48: LENOCI Giuseppe 00:48: LIDDO Francesco 00:48: BRUNO Domenico 00:48: BRUNO Angelo Michele 00:48: BRUNO Giuseppe 00:49: SCOMMEGNA Ruggiero 00:49: COLELLA Gaetano 00:49: ZAVARELLA Giuliano Yuri 00:49: D AMATO Tommaso 00:49: AVOLIO Alberto 00:49: FORNARELLI Alfredo 00:49: BRUNO Michele 00:49: RUSSO Giuseppe 00:49: FERRARA Massimo 00:49: LADISA Giorgio 00:49: DIVICCARO Domenico 00:49: PROTO Emmanuel 00:49: CARIELLO Francesco 00:49: SPERA Pasquale 00:49: DICUONZO Domenico 00:49: MARASCO Francesco 00:49: LAMACCHIA Vincenzo 00:49: DI GESU Giuseppe 00:49: BARBIERI Umberto 00:49:20 Foto da

18 Atletica UISP on line - 34 Atletica UISP on line PEPE Francesco 00:49: LACAVALLA Mariano 00:49: LOPIZZO Salvatore 00:49: GARZONE Nicola 00:49: CAVALIERE Eustachio 00:49: DE CEGLIE Nicolo 00:49: CASCELLA Vito 00:49: DEBENEDICTIS Michele 00:49: MASTRONICOLA Nicola 00:49: MARZOCCA Gennaro Pierlu 00:49: CARUCCI Pietro 00:49: PELLEGRINO Pietro 00:49: LAMANNA Biagio 00:49: ROMAGNOLO Diego 00:49: DEL VENTO Vito 00:49: TAMBORRA Raffaele 00:49: DURANTE Pasquale 00:49: CASSANO Vito 00:49: SCARANGELLA Salvatore 00:49: CANTARORE Marco 00:49: DE GIOIA Giuseppe Anton 00:49: LOGRANO Giuseppe Maria 00:49: FACCILONGO Giovanni 00:49: CASANOVA Giuseppe 00:49: MANSI Matteo 00:49: NESTA Mario 00:49: RINALDI Sabino 00:49: FATICOSO Vito 00:49: VISCANTI Francesco 00:49: MARINO Nicola 00:49: SPIONE Riccardo 00:49: BAILON Fedele Giuseppe 00:49: VALERIO Leonardo 00:49: INTRONA Domenico 00:49: VIGGIANI Ettore Michele 00:50: GRASSI Alfredo 00:50: NANNA Michele 00:50: MASELLIS Gaetano 00:50: BONAVOGLIA Francesco 00:50: COLAMOREA Francesco 00:50: DI MODUGNO Carlo 00:50: NAPOLITANO Vincenzo 00:50: SARACINO Vincenzo 00:50: LOSAVIO Giacomo 00:50: ACQUAVIVA Davide 00:50: FILOMENO Girolamo 00:50: DE CANDIA Corrado 00:50: SASSANELLI Luigi 00:50: PARTIPILO Vito 00:50: COLANTUONO Pasquale 00:50: DE BENEDICTIS Antonio 00:50: PELLEGRINO Cosimo 00:50: CICIRETTI Salvatore Eli 00:50: LUCIA Giuseppe 00:50: MOREA Leonardo 00:50: VITALE Domenico 00:50: CANTACESSI Nicola 00:50: BONVINO Cosimo 00:50: NAPOLETAN Francesco 00:50: BORREGGINE Vito 00:50: SEMPLICE Giovanni 00:50: MUSCHITIELLO Valentino 00:50: MUTANDA Joanny 00:50: GARRINELLA Savino 00:50: ABATINO Adolfo 00:50: FERRANTE Scipione 00:50: DI FIDIO Nicola 00:50: QUAGLIANA Stefano 00:50: NACCI Vito 00:50: LAFORGIA Giovanni 00:50: LISO Vito 00:50: CARNIMEO Domenico 00:50: BASILE Giuseppe 00:50: BITETTO Giacomo 00:51: PATRUNO Felice 00:51: TULLO Giovanni 00:51: LOIUDICE Roberto 00:51: PAPARELLA Giuseppe 00:51: DI NICCOLO Giuseppe 00:51: QUACQUARELLI Vincenzo 00:51: DE LUISI Raffaele 00:51: LETTINI Matteo 00:51: CAMPANELLA Vito 00:51: IANNELLI Pasquale 00:51: PANEBIANCO Adriano 00:51: TRAVERSA Nicola Vito 00:51: PACE Angelo 00:51: DIGESU Luca 00:51: CASTAGNARO Antonio 00:51: CAZZATO Giovanni 00:51: CARBONE Luigi 00:51: DAMATO Francesco 00:51: NANULA Angelo Raffaele 00:51: SCIBILIA Sergio 00:51: LUCE Raimondo 00:51: PERAGINE Antonio 00:51: TATULLO Alessandro 00:51: TRAVERSA Giovanni 00:51: ROSELLI Raffaele 00:51: CAMMAROTA Giuseppe 00:51: LACATENA Giovanni 00:51: ROMANO Antonio 00:51: SARDONE Domenico 00:51: SERINO Gaetano 00:51: MADDALENA Sabino 00:51: D AGNELLI Michele 00:51: TRAVERSA Nicola 00:51: PETRUZZELLI Vincenzo 00:51: DI BELLO Nicolo 00:51: BONDANESE Giuseppe 00:51: TIMEO Giovanni 00:51: MAGGIPINTO Giuseppe 00:51: LASALA Ruggiero 00:51: PETRUZZELLI Francesco 00:51: RAGNO Dante 00:51: VALERIO Michele 00:51: AVERSA Antonio 00:51: CIANCIOTTA Giuseppe 00:51: RUTA Francesco 00:51: CELLAMARE Giovanni 00:51: DAMATO Michele 00:51: SCHINO Donato 00:51: DE GENNARO Francesco 00:52: NARRACCI Francesco 00:52: DI PILATO Giuseppe 00:52: SIMONE Savino 00:52: STELLACCI Giuseppe 00:52: ROTONDO Ferruccio 00:52: LUISI Luigi 00:52: CAVALIERE Francesco 00:52: FAGGIANO Alessandro 00:52: METTA Leonardo 00:52: CHISENA Mario 00:52: VISCONTI Mario Valerio 00:52: MALTARINA Pietro 00:52: RUSSO Savino 00:52: TRAVISANI Giacomo 00:52: LIUZZI Alessandro 00:52: MARCONE Massimo 00:52: MORETTI Giovanni 00:52: TRICARICO Giancarlo 00:52: FANELLI Giuseppe 00:52: CARENZA Michele 00:52: COLJCCI Giuseppe 00:52: SABATO Fabio 00:52: RAMUNNO Paolo 00:52: CRECCHIO Carmine 00:52: NITTI Gennaro 00:52: DE MARIO Pietro 00:52: SCAVO Giuseppe 00:52: LOVAGLIO Francesco 00:52: GURGONE Filippo 00:52: D INGEO Marcello 00:52: DI NOIA Francesco 00:52: SIMONE Leone 00:52: RIZZI Cosimo Damiano 00:52: PELLEGRINO Domenico 00:52: BIALLO Ugo 00:52: AMENDOLAGINE Vincenzo 00:52: SANNICANDRO Michele 00:52: ROMANO Giampiero 00:52: SILEO Francesco 00:52: SPERTI Ernesto 00:52: MERAFINA Nicola Giusepp 00:52: FINIZIO Fabio 00:52: MATARRESE Leonardo 00:52: D ERCOLE Girolamo 00:52: PALMIERI Felice 00:52: BUSCO Raffaele 00:52: DE SARIO Ernesto 00:52: NOTARPIETRO Felice 00:52: GISSI Giuseppe 00:52: RONDINONE Giuseppe 00:52: CACCIAPAGLIA Paolo Anto 00:52: TORTELLI Gianfranco 00:52: BARRACCHIA Angiolo Gilb 00:52: PONTRANDOLFO Giovanni 00:52: GUGLIELMI Giovanni Batt 00:52: NASCHETTI Alfonso 00:53: VISCEGLIE Gianmarco 00:53: ROSSIELLO Filippo 00:53: LUPOLI Enzo 00:53: VITIELLO Francesco 00:53: RINALDI Giuseppe 00:53: ZAGARIA Luigi 00:53: DE TULLIO Carmine 00:53: D EREDITA Giuseppe 00:53: SELVAGGI Michele 00:53: ANGIULLI Lorenzo 00:53: BARBARA Alessandro 00:53: GLORIOSO Giacomo 00:53: PRIETO CARBAJO Narciso 00:53: ZAGARIA Angelo Antonio 00:53: GUAGLIANONE Christian 00:53: PALELLA Trifone 00:53: STRIPPOLI Vincenzo 00:53: CASTAGNARO Giuseppe 00:53: DIMARNO Domenco 00:53: DE BLASIO Antonio 00:53: DRAGO Antonio 00:53: TARANTINO Emanuele 00:53: COSENTINO Paolo Frances 00:53: LUCE Vincenzo 00:53: EVANGELISTA Fabio 00:53: GABRIELLI Cosimo 00:53: SURIANO Pasquale 00:53: CHIARIELLO Leonardo 00:53: CALDARONE Onofrio 00:53: DILEO Michele 00:53: COLAIEMMA Giovanni 00:53: ZAGARIA Vincenzo 00:53: GRIECO Michele 00:53: LOSAPPIO Francesco 00:53: BRUNO Luigi 00:53: FILOMENO Giovanni 00:53: DI GIULIO Cosimo 00:53: MAYRHOFER Mario 00:53: GADALETA Vito 00:53: SCARAMUZZO Pasquale 00:53: DE PALMA Damiano 00:53: CANNITO Salvatore 00:53: DE FELICE Alessandro 00:53: VALENTE Nicola Giuseppe 00:53: ALICINO Riccardo 00:53: LISO Fabrizio 00:53: LATTANZIO Carmine Nicol 00:53: MARINELLI Giuseppe 00:53: GIANCASPRO Giuseppe 00:53: LANOTTE Francesco 00:53: TUPPUTI Salvatore 00:53: MAZZILLI Antonio 00:53: MATERA Donato 00:53: STELLACCI Vito 00:53: LA GRASTA Francesco 00:53: CORTIGIANO Mattia 00:53: FALANGHONE Pantaleo Giu 00:53: GERMANO Nicola 00:53: PALATELLA Pietro 00:53: VALENZIANO Gianni 00:53: DI SAVINO Tommaso 00:53: LOPETUSO Riccardo 00:53: MELE David 00:53: LOSURDO 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CRAPOLICCHIO Vincenzo 00:54: TRAVERSI Nicola 00:54: COLETTA Vincenzo 00:54: INCHINGOLO Giampaolo 00:54: D ALESSANDRO Sabino 00:54: TONDOLO Saverio 00:54: FIORE Domenico 00:54: SASSI Silvio 00:54: MANCA Fabio 00:54: FARETRA Marco 00:54: DE TULLIO Ricciotti Ant 00:54: LORUSSO Vincenzo 00:54: TAMMA Francesco 00:54: DAMBROSIO Bartolomeo 00:54: CENTOLA Gianluigi 00:54: CAPOZZI Angelo 00:54: GUALBERTO Nicola 00:54: DI STASI Matteo 00:54: TROILO Angelo 00:54: NONNATO Nicola 00:54: NACCI Domenico 00:54: ROBERTO Luigi 00:54: LOPETUSO Antonio 00:54: ACQUAFREDDA Vito Sante 00:54: SVARIA Pietro 00:54: DELL AERA Pasquale 00:54: TOTA Giuseppe 00:54: FERGOLA Roberto 00:54: LEONETTI Emanuele 00:54: VIVACE Gaetano 00:54: INCHINGOLO Saverio 00:54: ABBIANANTE Enrico 00:54: VITALE Alessio 00:54: PASCULLI Nicola 00:54: MOLFETTA Mario 00:54: DILUCIA Giovanni 00:54: OSTUNI Salvatore 00:54: SPERANZA Guido 00:55: PERRONE Giancarlo 00:55: MARACIULO Vincenzo 00:55: GERVASIO Sabino 00:55: PICCARETA Cataldo 00:55: MINERVA Gennaro 00:55: GERNONE Giovanni 00:55: DELLA ROSA Eliodoro Fra 00:55: MASTRANGELO Felice 00:55: BASPATELLO Vincenzo 00:55: CALABRESE Vito 00:55: PAOLILLO Antonio 00:55: LOPEZ Domenico 00:55: ZAMBETTA Saverio 00:55: AMENDOLARA Tommaso 00:55: GIULIANI Vito 00:55: ANGARANO Marcello 00:55: RELLA Leonardo 00:55: CARIATI Antonio 00:55: PIZZUTO Massimo 00:55: TRAGNI Antonio 00:55: FARFALLA Massimo 00:55: RONZULLO Saverio 00:55: CALICCHIO Francesco Pao 00:55: FASANO Vincenzo 00:55: ROMEO Giancarlo 00:55: GALENTINO Antonio 00:55: ROMANO Antonio 00:55: VISAGGI Nicolo 00:55: AMORUSO Nicola 00:55: SCARAMUZZI Andrea 00:55: COPPOLA Valerio 00:55: ATTANASIO Francesco 00:55: NARDULLI Domenico 00:55: TEDESCO Nicola 00:55: DALOISO Vito 00:55: TANESE Giuseppe 00:55: COLANGIONE Giuseppe 00:55: VENTURATO Antonio 00:55: PALASCIANO Domenico 00:55: PAPANGELO Nunzio 00:55: TOTA Nicola 00:55: LORE Nicola 00:55: PORFIDO Giovanni 00:55: LASALA Ignazio 00:55: TUCCI Giovanni 00:55: SCIACOVELLI Francesco 00:55: FRONTINI Nicola 00:55: PASTORE Vincenzo 00:55: FORTUNATO Felice 00:55: PIZZOLORUSSO Antonio 00:55: VURRO Michele 00:55: DI VENERE Marino 00:55: GAZZILLI Angelo 00:55: TERLIZZI Pasquale 00:55: CAPPELLUTI Paolo 00:55: VITALI Andrea 00:55: VALENTINO Vincenzo 00:55: MANNATRIZIO Anselmo 00:55: MORAMARCO Agostino 00:55: GUTTA Vitaliano 00:55: SERVEDIO Carlo 00:55: PAPPAGALLO Sebastiano 00:55: PELLEGRINO Michele 00:55: TORQUATINO Giavanni 00:55: SANTOVITO Vincenzo 00:55: PACE Vito Domenico 00:55: FERRARO Antonio 00:56: STEFANIZZI Vito 00:56: CICALA Carlo 00:56: BIANCO Giovanni 00:56: PINTO Giuseppe 00:56: MAGRINO Marco 00:56: MORETTI Michele 00:56: CAGGIANO Lorenzo 00:56: ROMANELLI Michele 00:56: AGOSTINACCHIO Nicola 00:56: AVANTARIO Giuseppe 00:56: CELLAMARE Marco 00:56: SEBASTIANI Pietro 00:56: SAVARESE Gioacchino 00:56: ZACCARO Sabino 00:56: PALLARA Mauro 00:56: PAVONE Savino 00:56: MAGGIO Rodolfo 00:56: PASTORE Francesco 00:56: SGARAMELLA Riccardo 00:56: SERVODIO Nicola 00:56: PELLEGRINO Francesco 00:56: PETRONE Michele 00:56: PACUCCI Pasquale 00:56: TOMANELLI Italo 00:56: PICCOLO Riccardo 00:56: MAGGIOLINO Giacomo 00:56: SECCIA Domenico 00:56: PICCIRILLI Stefano 00:56: NIGRO Tommaso 00:56: GIANNINO Ignazio 00:56: SCIANANDRONE Giuseppe 00:56: DI MATTEO Antonio 00:56: MODUGNO Mauro 00:56: CALIOLO Vincenzo 00:56: PORCELLI Nicola 00:56: ALTAMURA Giuseppe 00:56: GABELLINI Cristiano 00:56: RICCI Pasquale 00:56: PASCALE Giuseppe 00:56: SATALINO Alessandro 00:56: NINIVAGGI Graziantonio 00:56: ABBRESCIA Rino 00:56: MELILLO Francesco 00:56: DE GEMMIS Gioacchino 00:56: CALDAROLA Francesco 00:56: MARINO Giuseppe 00:56: FARANO Giuseppe 00:56: RIMEO Francesco 00:56: LARINESE Giovanni 00:56: CAUTERO Livio 00:56: CASERTANO Raffaele 00:56: PITEO Salvatore 00:56: DESIO Toni 00:56: GENTILE Francesco 00:56: GIANNELLI Giovanni 00:56: BRUNO Donato 00:56: DEFRENZA Giovanni 00:56: ATLANTE Vito 00:56: ANGIULI Giuseppe Massim 00:56: CORNACCHIA Vito 00:56: DAGNELLO Vincenzo 00:56: GRASSI Vincenzo 00:56: CATALANO Nicola 00:56: LADDOMADA Salvatore 00:56: TANSELLA Francesco 00:56: MONTENEGRO Francesco 00:56: ANTUOFERMO Pasquale 00:56: LAGONA Vito 00:56: LAVERMICOCCA Gaetano 00:57: DI LORENZO Michele 00:57: CEDROLA Gionata 00:57: MONTERISI Francesco 00:57: DE MARZO Vito 00:57: GIOCOLANO Michele 00:57: CARABELLESE Francesco 00:57: ROMITO Vito 00:57: NUZZI Antonio 00:57: FAZIO Francesco 00:57: LORENZINI Emanuele 00:57: PETRUZZELLI Pietro 00:57: GENCHI Michelangelo 00:57: CHIAPPARINO Cristiano 00:57: DE LUISI Raffaele 00:57: DE TOMA Andrea 00:57: PALMIERI Carlo 00:57: LAERA Franco 00:57: BALDARI Fabio 00:57: BIANCO Massimo 00:57: TERMINE Cristoforo 00:57: SANTOLIQUIDO Giorgio 00:57: PISANI Francesco 00:57: GIANNONE Cosimo 00:57: BUZZOTTA Giovanni 00:57: PAVONCIELLO Francesco 00:57: GAGLIARDI Pietro 00:57: RIZZI Domenico 00:57: CENTO DUCATI Oronzo 00:57: NARDELLI Giovanni 00:57: DE RENZIO Francesco 00:57: ZACCARIA Giuseppe 00:57: DE MARTIIS Cosimo 00:57: VALENTE Giovanni 00:57: DI LECCE Francesco 00:57: CONTINISIO Filippo 00:57: ROCCHITELLI Raffaele 00:57: BRANCALE Francesco 00:57: DE NITTO Ernesto 00:57: RUTIGLIANO Francesco 00:57: GIANNONE Michele 00:57: TURI Vito 00:57: DIOMEDE Nicola 00:57: PALASCIANO Luca 00:57: PALASCIANO Giuseppe 00:57: MANNO Paolo 00:57: CILLI Raffaele 00:57: LOIACONO Marco 00:57: DE SANTIS Michele 00:57: BRUNO Donato 00:57: PORTA Cesare 00:57: PELLEGRINO Sergio 00:57: ZAGARIA Nicola 00:57: CAPPIELLO Donato 00:57: CRAPOLICCHIO Giuseppe 00:57: ACQUAVIVA Giovanni 00:57: LOIACONO Giuseppe 00:57: QUARTO Michele 00:57: ACHILLE Damiano 00:57: MASELLI Rocco 00:57: CASSANO Francesco 00:57: D AULISA Vincenzo 00:57: PETRUZZI Gianni 00:57: DIPAOLA Ruggero 00:57: SGUERA Oronzo 00:57: PELLEGRINO Michele 00:57: MARINELLI Vito 00:57: LOSCIALE Domenico 00:57: CANOSA Antonio 00:57: PIEPOLI Gennaro 00:57: DE LUCA Cosimo 00:57: VIRGILIO Vincenzo 00:57: SCARINGELLA Massimo 00:57: TAFUNI Lorenzo 00:57: LACASELLA Francesco 00:58: CAMPIONE Gaetano 00:58: SCIACQUA Stefano 00:58: GUIDOTTI Leonardo 00:58: RENNA Onofrio 00:58: RICCI Vito Andrea 00:58: DIBARI Riccardo 00:58: GRIMALDI Paolo 00:58: CIOCE Michele 00:58: BORREGGINE Nicola 00:58: QUARANTA Giovanni Anton 00:58: MIRABILE Francesco 00:58: FUMAROLA Luciano 00:58: SGARAMELLA Giuseppe 00:58: BRESCIA Michele 00:58: DORONZO Giuseppe 00:58: MASTROPASQUA Alfredo 00:58: MODUGNO Antonio 00:58: PARTIPILO Pasquale 00:58: GIANNATEMPO Matteo 00:58: PIEPOLI Alessio 00:58: PAPAGNA Giuseppe 00:58: CURRI Francesco 00:58: CASSONE Domenico 00:58: RELLA Domenico 00:58: MASTROPIERRO Gaetano 00:58: CIALDELLA Cataldo 00:58: SEMERARO Antonio 00:58: URSO Ernesto 00:58: DIBARI Mauro 00:58: LAURORA Emanuele 00:58: VITALE Girolamo 00:58: MONTEFUSCO Antonio 00:58: RIZZI Gennaro 00:58: NICASTRO Armando 00:58: LAFIANDRA Giuseppe 00:58: LISI Antonio 00:58: GELAO Raffaele 00:58: CALEFATO Vincenzo 00:58: ADDUCI Luigi 00:58: BELLOMO Rocco 00:58: LAGRASTA Sabino 00:58: PESCE Giacomo 00:58: BARRACCHI Cristofaro 00:58: MAGNOLIA Giuseppe 00:58: DE MARINIS Nicola 00:58: NATUZZI Nunzio 00:58: COLAMONACO Diego 00:58: CIPRI Domenico 00:58: INDIVERI Vincenzo 00:58: LOPORCARO Carlo 00:58: SCALISI Francesco 00:58: ZAGARIA Vito 00:58: FANTAZZINI Dino 00:58: MARASCO Marcello 00:58: PINTO Michele 00:58: STASOLLA Francesco 00:58: GRAVINA Vincenzo 00:58: BOSSA Lorenzo 00:58: SANGUEDOLCE Vincenzo 00:58: MOHAMED Abdel Fatah 00:58: SANSOLINO Vito 00:58: SCAVO Gennaro 00:58: LEONE Giuseppe 00:58: CAZZORLA Sabino 00:58: BALDARI Stefano 00:58: BRUNO Giuseppe 00:58: DI TRANI Gioacchino 00:58: SCIANANDRONE Vincenzo 00:58: INDELLICATI Mauro Giuse 00:59: PIAZZOLLA Davide 00:59: GELAO Lorenzo 00:59: ROTONDO Luigi 00:59: TRANI Vincenzo 00:59: PANEBIANCO Gaetano 00:59: ATTOLICO Arcangelo 00:59: PETRIELLA Giuseppe 00:59: LORUSSO Alberto 00:59: LOCONSOLE Michele 00:59: POCCHIARI Savino 00:59: D ITALIA Donato 00:59: SICOLO Michele 00:59: DI RONZO Nicola 00:59: MADDALENA Paolo 00:59: DEI FONZO Michele 00:59: SPADARO Pasquale 00:59: DE SANTIS Francesco 00:59: LEO Giuseppe 00:59: BRUNO Angelo 00:59: FINEO Giovanni 00:59: TRIZIO Sebastiano 00:59: MAFFEI Giuliano 00:59: DI PINTO Luigi 00:59: IACOBELLIS Michele 00:59: SIGNORILE Giuseppe 00:59: SASSO Andrea 00:59: SPINETO Luigi 00:59: GRAMEGNA Felice 00:59: SARDONE Domenico 00:59: CAMPANALE Sergio Domeni 00:59: PISTILLO Vincenzo 00:59: CRISTIANI Stefano 00:59: PICCOLI Vito 00:59: SPIRANTE Giuseppe 00:59: CIMINO Claudio 00:59: CIMINO Rino 00:59: IACOVIELLO Alfredo 00:59: COLELLA Giuseppe 00:59: GENCHI Donato 00:59: LOPS Sabino 00:59: RAFAELE Nicola 00:59:41 Foto da

19 Atletica UISP on line - 36 Atletica UISP on line CHIAPPERINO Raffaele 00:59: MONNO Giacomo 00:59: MONGELLI Nicola 00:59: COMENTALE Paolo 00:59: CENTRONE Agostino Fulvi 00:59: SIMONE Rocco 00:59: DI PALMA Costanzo 00:59: DIVINCENZO Ruggiero 00:59: PISCOPO Giuseppe 00:59: DE VIVO Michele 00:59: MANGIALARDI Lorenzo 00:59: CANNALE Giuseppe 00:59: NUZZI Giuseppe 00:59: CASAMASSIMA Andrea 00:59: LA BIANCA Vito 00:59: MUSCIO Alessandro 00:59: LAMANUZZI Sabino 00:59: RIZZI Ruggiero 00:59: MARCELLO Michele 00:59: MILELLA Luigi 00:59: LAMANUZZI Gaetano 00:59: BITETTO Antonio 00:59: RIPOLI Giovanni Camillo 01:00: CARICATO Domenico 01:00: GALLO Sergio 01:00: CESTINO Nicola 01:00: RUTA Giuseppe 01:00: CALAMITA Giuseppe 01:00: LORUSSO Nicola 01:00: RUBINI Roberto Ruggiero 01:00: DIDONNA Michele 01:00: MASSARI Pasquale 01:00: LORUSSO Paolo 01:00: CONTE Costantino 01:00: LUCCHESE Maurizio 01:00: FERRARA Vincenzo 01:00: GUASTADISEGNI Luigi 01:00: DI TURI Andrea 01:00: CARNEVALE Walter 01:00: D ALBA Vito 01:00: LORIZZO Antonio 01:00: LADISA Nicola 01:00: MISCIAGNA Nicola 01:00: DE MARZO Antonio 01:00: DI MAURO Matteo 01:00: PICICCI Vincenzo 01:00: SCARPINO Damiano 01:00: ARGANESE Pietro 01:00: MITOROTONDO Antonio 01:00: BUONSANTE Mario 01:00: CHIETRI Federico 01:00: FERRANTE Nicola 01:00: RICCARDI Michele 01:00: PETRONE Luigi Giovanni 01:00: SINESI Antonio Sabino 01:00: MITRANI Cossimo 01:00: ARDITO Filippo 01:00: FINMO Emanuele 01:00: CIANCIOLA Giuseppe 01:00: AMBRUOSO Nicola 01:00: DADABBO Domenico 01:00: CAVALUZZI Michele 01:00: GILIBERTO Angelo 01:00: BIANCO Stefano 01:00: CACUCCI Claudio 01:00: TAMMACCARO Salvatore 01:00: LAFORGIA Nicola 01:00: CENTRONE Lorenzo 01:00: CATANESE Francesco 01:00: PETRUZZELLI Sabino 01:00: ANDRIANI Felice 01:00: BARBIERI Filippo 01:00: MARINO Vito 01:00: CELLAMMARE Giovanni 01:00: DI CIOMMO Vito 01:00: COFANO Mario 01:00: LACALANDRA Antonio 01:00: SALVEMINI Francesco Pao 01:00: SISTO Cosimo Damiano 01:00: PUZZUTO Adriano 01:00: CAPRIATI Leonardo 01:01: CALAMITA Donato 01:01: RIBATTI Antonio 01:01: SCARDICCHIO Tommaso 01:01: DONNINI Ario 01:01: D AMICO Antonio Massimo 01:01: TRENTADUE Michele 01:01: SASANELLI Pasquale Robe 01:01: COIA Nicola 01:01: DI BARTOLOMEO Giuliano 01:01: SPAGNOLETTI Mauro 01:01: TRIA Domenico 01:01: SANSARO Leonardo 01:01: GERMANO Stefano 01:01: SCHINO Gabriele 01:01: GAUDIOSO Giovanni 01:01: CRISTIANO Emanuele 01:01: LASARACINA Rocco 01:01: TURSELLINO Francesco 01:01: DE BENEDICTIS Michele 01:01: VERNA Pietro 01:01: PENNAROLA Fabio 01:01: CALDAROLA Paolo 01:01: SQUICCIARINO Michele 01:01: IACOVIELLO Gaia 01:01: IACOBBE Andrea 01:01: CIRILLI Aldo 01:01: DI LORENZO Alessandro 01:01: DE PALMA Francesco 01:01: CRISTANTIELLI Francesco 01:01: GERNONE Luigi 01:01: ACITO Vitoronzo 01:01: CHIMIENTI Luigi 01:01: ANTONINO Francesco 01:01: DI BITETTO Giuseppe 01:01: DE CHIRICO Antonio 01:01: CIOCI Luigi 01:01: SYLOS IVONE Luigi 01:01: PALDERA Renato 01:01: GALANTINO Pantaleo 01:01: DELLINO Nicola 01:01: SOLDANO Giovanni 01:01: SCIASCIA Giulio 01:01: DI BARI Savino 01:01: GIULIANI Giuseppe 01:01: IACOBELLIS Domenic 01:01: DI PALMA Nicola 01:01: CACACE Alessandro 01:01: VITAGLIANO Carlo 01:01: AGOSTINELLI Michele 01:01: MONGELLI Domenico 01:01: MARTINO Eligio Mauro 01:01: CEGLIE Gianfranco 01:01: SCARDIGNO Mauro 01:01: TRISCIUZZI Leonardo 01:01: DI BITETTO Francesco 01:01: DE PALMA Mauro 01:01: LACALAMITA Cesare 01:01: BALENZANO Cosimo 01:01: VALERIO Sebastiano 01:01: ABRUSCI Eustachio 01:01: GADALETA Domenico 01:02: GENZIANELLA Filippo 01:02: FERRARA Alberto 01:02: TAMBORRINO Francesco 01:02: VASILE Giuseppe 01:02: TANGORRA Nicola 01:02: DESIANTE Vito Antonio 01:02: MANZARI Vito 01:02: ANGELASTRO Michele 01:02: SOLLECITO Giovanni 01:02: CIFARELLI Pietro 01:02: MOLINO Nicola 01:02: SCIANNAMEA Giuseppe 01:02: D ERRICO Vincenzo 01:02: CALIA Vito 01:02: CIFARELLI Giovanni 01:02: CAMASSA Gaetano 01:02: TRONO Maurizio 01:02: STELLA Massimo 01:02: DE TULLIO Francesc0 01:02: MUSCIO Giuseppe 01:02: CROLLO Salvatore 01:02: ROPPO Francesco 01:02: FERRARA Emanuele 01:02: MASELLI Nicola 01:02: CIRROTTOLA Filippo 01:02: TEDESCHI Michele 01:02: PARADISO Marco Antonio 01:02: ROMITO Francesco 01:02: DICUONZO Mario 01:02: DE GIGLIO Maurizio 01:02: MESSINA Leonardo 01:02: LITURRI Silverstro 01:02: DI LERNIA Nicola 01:02: LAPEDOTA Antonio 01:02: CASSANO Francesco 01:02: GAGLIARDI Rocco 01:02: LOVERRE Francesco 01:02: LEO Salvatore 01:02: BIAFORA Giovanni 01:02: DENICOLO Donato 01:02: FINESTRONE Giorgio 01:02: PERRUCCI Savino 01:02: CARINGELLA Luigi 01:02: LABELLARTE Luigi 01:03: PELLEGRINO Michele 01:03: CIMARUSTI Vito 01:03: MARTUCCI Mauro 01:03: MAZZEO Guido 01:03: MILONE Gaetano 01:03: ESPOSTO Domenico 01:03: CUSCITO Vito Michele 01:03: SCIANNANDRONE Mario 01:03: PICCIALLO Michele 01:03: RICCO Domenico 01:03: RUTIGLIANO Francesco 01:03: PERRELLI Michele 01:03: LATERZA Antonio 01:03: BENEDETTO Giovanni 01:03: LEONETTI Antonio 01:03: DECORATO Donato 01:03: ARMENISE Fedele 01:03: CLEMENTE Vitantonio 01:03: SUPERBO Salvatore 01:03: TOLIO Giuseppe 01:03: SCARINGI Michele 01:03: DELLISANTI Giovanni 01:03: PETRONI Prospero 01:03: DIACONO Gaetano 01:03: DI CONNO Giuseppe 01:03: DI VENERE Nicola 01:03: CARDONE Donato 01:03: DE NICOLO Gaetano 01:03: SIMONE Pasquale 01:03: MANNARELLI Luca 01:03: GRISORIO Francesco 01:03: CARBONARA Giacomo 01:03: PATRONO Luigi 01:03: SANTORO Michele 01:03: LOMBARDI Francesco 01:03: OSTI Tommaso 01:03: DIRIENZO Marco 01:03: FRACCALVIERI Nicola 01:03: PETROSILLO Gianluca 01:03: SANTORSOLA Vincenzo 01:03: MARIANO Antonio 01:03: LAPESARA Raffaele 01:03: DE PASQUALE Franco 01:03: LORUSSO Paolo 01:03: RICUPERO Domenico 01:03: LIBERIO Luigi 01:03: FORMOSO Andrea 01:03: ZANETTI Pierluigi 01:03: IANNONE Vincenzo 01:03: SCARCELLI Antonio 01:04: GUGLIELMI Giuseppe 01:04: REGANO Marcello 01:04: COFANO Francesco 01:04: MAIELLARO Luigi 01:04: BONASIA Vincenzo 01:04: CONTI Luigi 01:04: ALI FARH Dhayb 01:04: LONGO Domenico 01:04: CAPASSO Luigi 01:04: BRUNO Giuseppe 01:04: MORRA Antonio 01:04: FUSIELLO Angelo 01:04: FUSIELLO Antonio 01:04: RAGONE Giovanni 01:04: SINISI Franco 01:04: DE PALMA Felice 01:04: IACOBBELLIS Tommaso 01:04: D ALOIA Antonio 01:04: CANNONE Gianluca 01:04: SIMINI Antonio 01:04: FRESCHINI Domenico Giov 01:04: SOLOFRIZZO Francesco 01:04: GUERRIERI Vincenzo 01:04: ABBASCIANO Francesco 01:04: NARDULLI Saverio 01:04: TEDESCO Riccardo 01:04: FOGGETTI Giovanni 01:04: ROMANAZZI Vito 01:04: ROBLES Nicola 01:04: GIORDANO Luigi 01:04: CEGLIE Antonio 01:04: GAZZILLO Vincenzo 01:04: TUCCIARONE Giuseppe 01:04: ANNACONDIA Leonardo 01:04: AMODIO Nicolo 01:04: MELE Alessandro 01:04: CAGHGIANO Michele 01:04: CAGGIANO Vincenzo 01:04: SANTORUVO Nicola 01:04: TRICARICO Domenico 01:04: PICCOLINI Cosimo 01:04: PROSCIA Domenico 01:04: LOCONSOLE Gianluca 01:04: BACCARDO Gianluca 01:04: PATERNOSTER Giuseppe 01:04: CASSANO Nicola 01:04: MESTO Vito 01:04: BOCCIA Fabrizio 01:04: VANIA TRICARICO Frances 01:04: LORUSSO Vincenzo 01:04: BRUNO Giuseppe 01:04: STEFANACHI Giuseppe 01:04: MAIULLARI Marco Pietro 01:05: COCCIA Domenico 01:05: MORETTI Michele 01:05: IACOBELLIS Francesco 01:05: CAMERO Mario 01:05: MANGINO Michele 01:05: LIPPOLIS Saverio 01:05: CANNITO Nunzio 01:05: FIORE Francesco 01:05: RIZZI Savino 01:05: FUSILLO Domenico 01:05: MILLE Andrea 01:05: DI GIOIA Roberto 01:05: CATALANO Vincenzo 01:05: GIORGIO Pietro 01:05: CARONE Giovanni 01:05: PALMIERI Ignazio 01:05: CASANOVA Gianfranco 01:05: IACONOVE Pasquale 01:05: SPILOTROS Sergio 01:05: SPILOTROS Alessandro 01:05: COLELLA Luigi 01:05: NOTARISTEFANO Giuseppe 01:05: ROSSIGNOLI Donato 01:05: BRANDI Arcangelo 01:05: DELLA CORTE Domenico 01:05: MALERBA Francesco 01:05: LAVIOSA Francesco 01:05: COLAIANNI Vito 01:05: LOMBARDI Giuseppe 01:05: FIORENTINO Vincenzo 01:05: CORSINI Geremia 01:05: GATTI Vincenzo 01:05: LANGIANESE Paolo 01:05: DI CARNE Pasquale 01:05: LOCONSOLE Costanzo 01:05: COZZI Michele 01:05: CARICOILA Francesco 01:05: CARONE Michele 01:05: ALBORE Giovanni 01:05: TANZI Giacinto 01:05: CAROFIGLIO Gaetano 01:05: PIIZZI Giancarlo 01:05: FERRI Nicola 01:05: LORUSSO Nicola 01:05: GISOTTI Mario 01:06: LELLA Sergio 01:06: LA FORGIA Corrado 01:06: RIZZI Michele 01:06: BATTISTA Vincenzo 01:06: MANZONI Giovanni 01:06: PIZZUTO Ugo 01:06: ZINGARELLI Francesco 01:06: MANGIALARDI Giuseppe 01:06: RICCARDI Demetrio 01:06: CANNONE Giovanni 01:06: CALDARULO Giuseppe 01:06: MALDARIZZI Cosimo 01:06: ANTONACCI Sergio 01:06: CESARANO Elviro 01:06: ANTONACCI Rocco 01:06: GIORDANO Eustacchio 01:06: LATTANZI Domenico 01:06: ZENOBI Mario 01:06: PAPPALETTERA Vincenzo 01:06: SCALERA Francesco 01:06: AMORUSO Francesco 01:06: MILELLA Carlo 01:06: IURLO Lorenzo 01:06: DE SANTIS Alfredo 01:06: DAMATO Gianfranco 01:06: FERRARA Massimo 01:06: RIZZI Giuseppe 01:06: BUTTARI Nicola 01:06: FUSCO Danilo 01:06: LATTANZIO Salvatore 01:06: RANIERI Francesco 01:06: PETROSILLO Enrico 01:06: DI LUZIO Antonio 01:06: ARBUES Domenico 01:06: MELCORE Francesco 01:06: LALARIO Vitantonio 01:06: VASSILIOU Vassilios 01:07: NAPOLITANO Giovanni 01:07: CARBONARA Domenico 01:07: MONNO Riccardo 01:07: MONTARULO Felice 01:07: SIFARELLI Luigi 01:07: PAGONE Gianfranco 01:07: DE SANTIS Carlo 01:07: SGARAMELLA Michele 01:07: SALVEMINI Nico 01:07: MONNO Michele 01:07: LOMBARDI Michele 01:07: CHIRULLI Antonio 01:07: MATERA Vincenzo 01:07: TRICARICO Pasquale 01:07: CAPRIATI Nicola 01:07: D AMBROSIO Francesco 01:07: DI MARNO Francesco 01:07: RITORNO Francesco 01:07: NOVIELLI Biagio 01:07: NOVIELLI Nicola 01:07: GUFGLIELMI Mauro 01:07: TANCREDI Marco 01:07: MANGINI Vito 01:07: AMEN Nicola 01:07: BUX Michele 01:07: RUSSO Lorenzo 01:07: ACCETTURA Francesco 01:07: BRUNO Giuseppe 01:07: MALCANGI Felice 01:07: ABBADESSA Pasquale 01:07: SCHINO Michele 01:07: DEFANO Giuseppe 01:08: QUISTELLI Vitantonio 01:08: CARLUCCI Palmiro 01:08: LAPIA Giuseppe 01:08: FERRANTE Antonio 01:08: PANARESE Fabio 01:08: CHIBELLI Ernesto 01:08: CARBONARA Paolo 01:08: TAMMA Vincenzo 01:08: TASSIELLO Michele 01:08: SPADA Vito 01:08: DE TULLIO Giovanni 01:08: CRITECCHIA Domenico 01:08: MISCIOSCIA Nunzio 01:08: MARZOTTA Vincenzo 01:08: SCARCELLI Silvio 01:08: TAIANO Nicola 01:08: SFORZA Michele 01:08: MANSUETO Pio 01:08: ANTONACCI Michele 01:08: ANTONUCCI Luigi 01:08: PRIORE Giuseppe 01:08: DI CARLO Salvatore 01:08: GUADAGNO Antonio 01:08: FERRARA Vito 01:08: PERRUCCI Vincenzo 01:08: SANTORO Francesco 01:08: CIFARELLI Antonio 01:08: MINERVA Sabino 01:08: SARDONE Francesco Bruno 01:08: PORTOGHESE Vito 01:09: GENTILE Giovanni 01:09: MINERVINI Corrado 01:09: SPIZZICO Massimo 01:09: IODICE Giuseppe 01:09: FINO Pietro 01:09: LACALENDOLA Pietro 01:09: DALESSANDRO Michele 01:09: RANIERI Michele 01:09: SECCIA Domenico 01:09: BORRACCINO Nicola 01:09: RICCIARDIELLO Donato 01:09: DE BERNARDIS Giacinto 01:09: RONGA Antimo 01:09: LOSURDO Luigi 01:09: BERARDI Antonio 01:09: SMALDINO Francesco 01:09: MAZZEO Rocco 01:09: FACENDOLA Donato 01:09: MILANO Diego 01:10: MARGARITO Donato 01:10: PERSANO Augusto 01:10: PETRUZZI Vincenzo 01:10: LASURIERI Franvesco 01:10: DI BELLO Alessandro 01:10: CUOCCIO Domenico 01:10: LOBUSTO Antonio 01:10: CAUTILLI Sabino 01:10: ROMANELLI Vito 01:10: PEPE Nicola 01:10: SPIZZICO Silvio 01:10: FALCETTA Cosimo Damiano 01:10: BISCIONE Rocco 01:10: SCHIAVONE Francesco 01:10: DORONZO Gennaro 01:10: MASOTINA Antonio 01:10: BARILE Michele 01:10: PELLEGRINO Antonio 01:11: SANTORO Leonardo 01:11: VOLPIS Leonardo 01:11: FOGGETTI Antonio 01:11: LAPORTA Nicola 01:11: DE IUDICIBUS Nicola 01:11: ABBATESCIANNI Antonio 01:11: BERARDI Giuseppe 01:11: RUTA Vito 01:11: ARMENISE Domenico 01:11: RUGGIERO Roberto 01:11: FILANNINO Ruggiero 01:11: LAMORTE Giambattista 01:11: LABIANCA Luca 01:11: MARZANO Francesco 01:11: VALENTE Francesco 01:11: KALPAKIDS Ilias 01:11: ARMENISE Nicola 01:11: CILLIO Vincenzo 01:11: CAFARELLI Angelo 01:11: DI BARI Domenico 01:11: SURIANO Antonio 01:11: TURI Cosimo 01:11: DI BARI Antonio 01:11: CAPALDI Giovanni 01:11: DISTEFANO Pierluigi 01:11: STERLICCHIO Domenico 01:11: VERDEBELLO Paolo 01:11: FALCO Saverio 01:11: TISCI Michele 01:11: LOBUSTO Domenico 01:11: PELUSO Gennaro 01:12: BRATTA Carmine 01:12: BONETTI Nicola 01:12: DE GENNARO Paolo 01:12: AMODIO Marcello 01:12: FACCILONGO Michele 01:12: TAVANO Vincenzo 01:12: MULE Donato 01:12: CASIELLO Domenico 01:12: PACUCCI Emanuele 01:12: PISANI Pasquale 01:12: LORUSSO Micele 01:12: IURLO Gaetano 01:12: MIRIZZI Vincenzo 01:12: ELEFANTE Domenico 01:12: RAGONE Filomena 01:12: LOPORCARO Michele 01:12: COLELLA Saverio 01:12: RANIERI Giuseppe 01:12: LOMBARDI Francesco 01:12: PISANI MASSAMORMILE And 01:13: MARCHIO Riccardo 01:13: CIPRIANI Lorenzo 01:13: MELILLO Francesco 01:13: MALDERA Lucia 01:13: MICHELUCCI Michele 01:13: GIUSTINO Vincenzo 01:13: SARACINO Francesco 01:13: GAROFALO Nicola 01:13: SCARDIGNO Paolo 01:13: CUSCITO Giuseppe 01:13: LARICCHIA Pietro 01:13: DI PIETRO Angelo 01:13: SISTO Remigio 01:13: VENTOLA Fabrizio 01:13: SCORZA Leonardo 01:13: VIGGIANI Michele 01:13: CONTO Mauro 01:13: VOZZA Angelo 01:13: MAGARELLI Sergio Paolo 01:13: MINCUZZI Tommaso 01:14: CAMPANELLA Angelo 01:14: CENTANNI Vincenzo 01:14: NOVELLI Domenico 01:14: MAIDA Salvatore 01:14: LOPRIENO Lorenzo 01:14: HOUSSEIN Isamil Olhaye 01:14: BERLOCO Giovanni 01:14: DIAFERIO Tommaso 01:14: DAMATO Giuseppe 01:14: VALENTE Donato 01:14: MUSCI Achille 01:14: MISINO Angelo 01:14: CALDAROLA Sante 01:14: RUBINO Giovanni 01:15: CONTI Ettore 01:15: PATRUNO Michele 01:15: FRACCHIOLLA Francesco 01:15: MANGIALARDI Nicola 01:15: SARNO Giuseppe 01:15: LORUSSO Domenico 01:15: ALFONSO Raffaele 01:15: SASSO Mauro 01:15: ABBASCIANO Vito 01:16: BRUNO Gianluigi 01:16: NOCERINO Francesco 01:16: SCHINO Maurizio 01:16: BRUNO Rossano 01:16: VILLONIO Filippo 01:16: PRUDENTE Dario Davide 01:16: DE ASTIS Vito 01:16: CHIMENTI Gennaro 01:17: MARTIRADONNA Eugenio 01:17: RENZULLI Matteo 01:17: MAURELLI Tommaso 01:17: MANGINI Rocco 01:17: FERRARA Giuseppe 01:17: DE FRANCESCO Antonio 01:17: DECARO Carla 01:17: NIGRO Luigi 01:17: MESTO Umberto 01:18: SCELSI Pietro 01:18: LOVASCIO Fabio 01:18: DAVIDE Cosimo 01:18: CAPRIATI Emanuele 01:18: DIASPARRO Alberto 01:19: PICCOLO Giuseppe 01:19: LADISA Massimiliano 01:19: LOMUSCIO Eligio 01:19: INTRONA Emanuele 01:20: ROCHIRA Ciro 01:20: ARPA Francesco 01:20: STRANIERO Fedele 01:20: MORETTI Piero 01:20: INVERARDI Vittorio 01:20: LOIUDICE Carlo 01:20: VENTRELLA Giuseppe 01:20: PATERNOSTER Renato 01:20: STICCHI Giancarlo 01:21: PAPPAGHALLO Tommaso 01:21: SPIONE Antonio 01:21: DI MAGGIO Oreste 01:22: PARTIPILO Teo Bano 01:22: DE GIGLIO Michele 01:22: COLOSIMO Umberto 01:23: IANNONE Francesco 01:23: PIRONE Lucio 01:23: BRUCOLI Anna 01:23: CARACCIOLO Riccardo 01:23: CASTAGNA Nicola 01:24: CANO COTO Alberto 01:24: MORFEO Teodoro 01:26: INTRONA Vito 01:27: POTENZA Ciro Marcello 01:27: LORUSSO Giuseppe 01:28: CHIRIATTI Luigi 01:29: FIERLI Sergio 01:30: DE FEUDIS Mauro 01:32: AZZONE Giuseppe 01:37: RANIERI Paolo 01:37:30 Foto da

20 Atletica UISP on line - 3 Giro podistico a tappe dell isola di Favignana Internazionale podistica a tappe - Isola di Favignana - Egadi (TP) dall 11 al 18 luglio 2010 Dopo il grande successo del Giro podistico dell isola di Ustica ecco un altra iniziativa per trascorrere una settimana, con tutta la famiglia, all insegna dello sport della vacanza e del divertimento. Nel 2010 ti porteremo a correre nell isola di Favignava regina delle Isole Egadi, nel Parco marino più grande d Europa. Manifestazione organizzata da: ASD Sport Nuovi Eventi Sicilia, ASD Universitas Palermo, Lega Atletica UISP Sicilia e Cocciolaviaggi. Responsabili della Manifestazione: Ino Gagliardi, Mimmo Piombo sportnuovieventisicilia@alice.it - inouniversitas@alice.it La manifestazione, inserita nel circuito 2010 del BioRace-Grand Prix Fidal UISP, è aperta a tutti gli atleti assoluti, amatori e master regolarmente tesserati ad una società affi liata alla F.I.D.A.L. o ad un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI. Le gare si svolgeranno a Favignana secondo il programma che segue, e gli atleti soggiorneranno presso il Villaggio Valtur di Favignana con quote di 73,00 a persona al giorno in doppia con trattamento di pensione completa. Programma Generale e TAPPE Domenica 11 Luglio - Arrivo e Sistemazione - In Serata visione Finale Mondiali di Calcio Lunedì 12 Luglio - Consegna Pettorali e Pacchi Gara - Giornata a disposizione Martedì 13 luglio - ore 09.30: Riunione tecnica - ore 10.00: Partenza Prima Tappa Km 8 - Rientro al villaggio per il pranzo e premiazione Mercoledì 14 luglio - ore 09.30: Riunione tecnica - ore 10.00: Partenza Seconda Tappa Km 7 - Rientro al villaggio per il pranzo e premiazione Giovedì 15 luglio - Riposo Giornata a disposizione per escursioni Venerdì 16 luglio - ore 09.30: Riunione tecnica - ore 10.00: Partenza Terza Tappa Km 10 - Rientro al villaggio per il pranzo e premiazione Sabato 17 luglio - ore 09.30: Riunione tecnica - ore 10.00: Partenza Quarta Tappa Km 8 - Rientro al villaggio per il pranzo e premiazione FINALE Domenica 18 luglio - Prima colazione e pranzo al villaggio. Saluto di arrivederci da parte dell organizzazione. Info e Prenotazioni alberghiere COCCIOLAVIAGGI Sede Legale ed Operativa: Via Ausonia, Palermo - Tel. 091/ fax 091/ info@cocciolaviaggi.it Sono passati ben venticinque anni dalla mia prima Vivicittà, ne avevo circa sette quando con mio padre correvamo per le strade del centro di Palermo. Da allora non mi sono fermato un attimo e di gare ne ho fatte parecchie. Per chi non mi conosce mi chiamo Luca Moncada, provengo dal mondo del canottaggio che è stato il mio sport dall età di tredici anni fino ai trenta. Per mia fortuna, ovviamente unita al sacrificio e alla passione di fare sport, sono riuscito ad avere una carriera ricca di risultati, sei titoli mondiali assoluti, due mondiali U23, un mondiale militare e i giochi del Mediterraneo! Il canottaggio mi ha insegnato tanto e tra le cose più importanti quello di non arrendersi mai davanti alle difficoltà, infatti, nonostante gli allenamenti lunghi ed estenuanti, dalle 10 alle 13 volte a settimana, svolti anche in orari meno favorevoli, cinque e mezza del mattino, che si svolgevano il più delle volte nelle acque del porto di Palermo, non ho mai pensato di mollare per paura di non farcela. Aver fatto da testimonial alla XXVII edizione della Vivicittà mi ha, in qualche modo, proiettato nel passato quando anch io partecipavo. Indubbiamente quell esperienza ha contribuito a far scattare la scintilla tra me e lo sport! Sono pienamente convinto che avere un approccio iniziato da piccoli con lo sport aiuta a crescere. Domenica 11 aprile, infatti, non si correva Atletica UISP on line - 3 Vivicittà a Palermo! solo per decidere chi era il più forte ma anche per trasmettere valori di vita. Anche se dentro di noi ci può sembrare scontato, nella società in cui viviamo spesso bisogna ricordarsi di avere più rispetto verso l ambiente, che ognuno di noi ha il diritto alla libertà, diritto alla vita e alla religione, ed infine negare qualsiasi forma di razzismo. Un gran merito va alla Uisp che è riuscita a creare un evento mondiale che si svolge in tante città ottenendo così un numero altissimo di partecipanti e quindi avere una grande cassa di risonanza! Agli organizzatori va il mio incoraggiamento a non mollare mai anche davanti alle difficoltà e poter riproporre ogni anno questo evento perché è un diritto dei cittadini poter fare sport per tutti! Luca Moncada Vivicittà Palermo 1 MARRONE LOREDANA 00:50:21 2 LA PERA LARA 00:51:41 3 PRIANO GIOVANNA 00:52:12 4 LOPEZ CATERINA 00:54:27 5 NICOSIA EDDA AURELIA 00:54:43 6 OCCHIPINTI CLAUDIA 00:54:56 7 BONANNO ANGELITA 00:55:08 8 RONCONE ANTONELLA 00:55:32 9 CALDERONE ALISIA 00:56:04 10 MILANA SABRINA 00:56:18 11 LI VIGNI DEBORAH 00:58:45 12 VOLANKOVA IARUSCA 00:58:52 13 INTRAVAIA MARTINA 00:58:52 14 LUMETTA ROSA 00:59:05 15 ARDIZZONE LAURA 00:59:38 16 MAGAZZÙ MARIA CHIARA 01:00:36 17 GIORDANO LAURA 01:00:42 18 PETRUSO ANTONELLA 01:01:07 19 TAGLIAVIA MARIA LUISA 01:01:10 20 ARNONE FABIOLA 01:01:14 21 FEDERICO PROVVIDENZA 01:01:15 22 VENTIMIGLIA LORENZA 01:01:25 23 LI VIGNI LOREDANA 01:02:07 24 BARDI LAURA 01:02:09 25 GIUDICE MARIA ROSARIA 01:03:07 26 DRAGOTTO ELENA 01:03:10 27 LODETTI FRANCESCA 01:03:41 28 COTTONE GIUSEPPA 01:03:53 29 CARDINALE MARIA PIA 01:04:18 30 DIAZ LUISA 01:04:52 31 GAGLIO MARIA 01:04:54 32 LO BIANCO LUCIA 01:05:00 33 MESSINA GIUSI 01:05:18 34 MINAGRA MARIA CLARA 01:05:40 35 MARTINES LUCIA 01:06:07 36 CROSTA GISELLA 01:06:12 37 PERTICAROLI VALERIA 01:06:15 38 BARRALE FRANCESCA 01:06:36 39 FONTANA GAETANA 01:06:36 40 DI BENEDETTO LAURA 01:06:44 41 SPINA ROSALBA 01:06:45 42 SANTORO FRANCESCA 01:07:04 43 CANTONE SILVANA 01:07:23 44 LOMOLINO SIMONA 01:07:23 45 RAGUSA TERESA 01:07:40 46 TAGLIAVIA CARMELA 01:08:02 47 AMARÙ GIULIANA 01:08:37 48 CHIARAMONTE MARIA ROSARIA 01:08:45 49 PEZZINO DOROTEA 01:09:07 50 CASSARÀ VALENTINA 01:09:13 51 INTRAVAIA FINA 01:09:21 52 CERNIGLIARO ANNA 01:09:54 53 NOCERA ALESSANDRA 01:10:18 54 PERRUCCIO MARIA LOREDANA 01:10:45 55 PALAZZOLO ROSA 01:11:50 56 ZAMBITO MARIA 01:12:45 57 GERANIO MARGHERITA 01:13:44 58 COLOMBO MARGHERITA 01:14:21 59 LO IACONO GRAZIA 01:14:34 60 PIZZO ROSARIA 01:14:50 61 RICCOBONO ANNA 01:16:00 62 COSTANZA ANGELA 01:17:27 63 LINDINER ROSALIA 01:17:27 64 MODESTO IRENE 01:18:33 65 CATALDO CATERINA 01:18:33 66 CALABRESE ROSA 01:23:34 67 LO IACONO LAURA 01:23:34 1 FLORIANI YURI 00:37:12 2 PERRONE LORENZO 00:38:37 3 SOFFIETTO GIOVANNI 00:40:19 4 QUAGLIANA VINCENZO 00:40:47 5 MARCHANE ABDELKIBIR 00:41:48 6 MASCARI ANTONIO 00:41:52 7 MAGGIORE MATTEO 00:41:57 8 D AMICO GIAMPAOLO 00:42:54 9 NERI GIOVANNI 00:43:04 10 VASSALLO ALESSANDRO 00:43:06 11 FICARRA MARIO 00:43:12 12 SORRENTINO ANTONINO 00:43:23 13 FALLETTA ANGELO 00:43:52 14 MANNINO ANTONINO 00:43:59 15 NUNNARI DOMENICO 00:44:13 16 BENTIVEGNA FRANCESCO 00:44:14 17 INGRASSIA SERGIO 00:44:47 18 LO PRESTI SEMINERIO ALFONSO 00:44:52 19 PIZZO GAETANO 00:45:21 20 BWICHA HAMID 00:45:30 21 GERACI GIUSEPPE 00:45:31 22 RIBOTY LUCIANO 00:45:39 23 INGUANTA LILLO 00:45:40 24 AIELLO GIROLAMO 00:45:48 25 FAZIO VINCENZO 00:45:54 26 AMATO LEO 00:45:55 27 MARCHESE FABRIZIO 00:45:58 28 LICCIARDI ATTILIO 00:46:01 29 AIELLO GIUSEPPE 00:46:04 30 CAVATAIO GIULIO 00:46:04 31 D AMORE GIUSEPPE 00:46:15 32 CESARE FRANCESCO 00:46:21 33 CALANDRA ANTONINO 00:46:24 34 PIVETTI ANTONIO 00:46:33 35 RAJA ANTONIO 00:46:37 36 GENNARO FRANCESCO 00:46:45 37 VASSALLO PIETRO 00:46:51 38 RUMORE CORRADO 00:46:58 39 MAZZURCO AGOSTINO 00:47:00 40 DI SALVO ROBERTO 00:47:04 41 SCAFIDI BIAGIO 00:47:12 42 GUZZARDO MICHELE 00:47:21 43 BARRALE MICHELE 00:47:27 44 LO BIUNDO GIUSEPPE 00:47:34 45 BADAGLIACCA SALVATORE 00:47:37 46 GALIOTO FRANCO 00:47:38

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