Per una nuova politica di promozione dell insegnamento bilingue in Svizzera
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- Beatrice Abbate
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1 sacha zala - giuseppe falbo Sacha Zala Giuseppe Falbo Per una nuova politica di promozione dell insegnamento bilingue in Svizzera Fin dagli albori, la Pro Grigioni Italiano ha dedicato particolare attenzione al sistema scolastico. Oggi questo impegno corre sostanzialmente su un doppio binario: da un lato vi è quello del rafforzamento dell italiano per l italofonia grigione e quindi tutte le possibili strategie da attuare per salvaguardare questo diritto normale in quanto cittadini normali in un Cantone trilingue; d altro lato l azione della Pgi si rivolge ad intensificare il potenziale allargamento d uso dell italiano presso gli altri grigioni e gli altri confederati: in questo ambito rientrano l insegnamento dell italiano nelle scuole tedescofone, il curriculum minimo di italiano e tutte le altre iniziative che permettono all altro di avvicinarsi alla cultura e alla lingua italiana. La politica linguistica della Pgi coinvolge pertanto sia tutte le questioni legate all istruzione dei grigionitaliani dall asilo infantile al livello terziario (e perciò, per forza di cose, anche fuori dai territori grigionitaliani), sia tutte le questioni legate all insegnamento dell italiano quale lingua straniera nel Cantone dei Grigioni e nel resto della Confederazione, come pure l insegnamento bilingue fuori dai territori tradizionali. L insegnamento bilingue potrebbe, se promosso finalmente con determinazione ed efficacia, rappresentare una moderna risposta alle tradizionali rivendicazioni della Pgi nei primi due campi, in quanto può rivolgersi potenzialmente sia a coloro per i quali l italiano è lingua madre, sia a coloro per i quali è lingua straniera (come pure a tutti coloro per i quali l italiano rappresenta uno stadio intermedio, in particolare per i figli di grigionitaliani/e fuori dai territori tradizionali). Il presente articolo si prefigge di schizzare i lineamenti di questo terzo aspetto della politica linguistica della Pgi, mostrandone l importanza per il Grigionitaliano e tutto il Paese. Oltre al tradizionale operato sul quale continuerà a focalizzarsi l operato del Sodalizio, tra le recenti iniziative della Pgi nell ambito scolastico, va proprio annoverata la promozione dell insegnamento bilingue nei centri urbani al di fuori della Svizzera italiana. Le basi giuridiche alle quali la Pgi fa capo per questi interventi vanno oltre la legislazione cantonale e nazionale e si riferiscono a due importanti convenzioni a livello europeo: più specificatamente alla Convenzione-quadro del Consiglio d Europa per la protezione delle minoranze nazionali (in seguito «Convenzione-quadro») e alla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (in seguito «Carta»). Dopo una breve introduzione sulle basi legali che regolano l attività della Pgi, l articolo presenta la presa di posizione della Pgi esposta al Consiglio d Europa in materia d insegnamento bilingue, una breve descrizione della situazione di questo tipo d insegnamento in Svizzera, nonché i passi che il Sodalizio intende intraprendere in futuro in questo campo. 129
2 Per una nuova politica di promozione La legittimità della Pgi Quando si evoca la Pro Grigioni Italiano, il primo pensiero di taluni correrà alle radicate pubblicazioni dell «Almanacco del Grigioni Italiano» o dei «Quaderni grigionitaliani», mentre quello di altri correrà probabilmente alle manifestazioni che ogni settimana arricchiscono la vita culturale di ogni regione grigionitaliana. A tutte queste attività di tipo culturale e di grande visibilità, la Pgi ne ha affiancata un altra meno conosciuta al grande pubblico ma altrettanto importante, che si potrebbe definire di «lobbying politico» in favore dell identità linguistica e culturale. Secondo lo Statuto, tra gli scopi della Pgi vi è quello di difendere e promuovere la lingua e cultura italiana nel Cantone e nella Confederazione. Il 1 gennaio 2009 è entrata in vigore la Legge cantonale sulle Lingue e con essa gli accordi di prestazione tra il Cantone e le associazioni linguistico-culturali, Lia Rumantscha e Pgi. Nelle trattative per la stesura di questi accordi, gli organi direttivi hanno badato con successo che l autonomia istituzionale del Sodalizio fosse esplicitamente riconosciuta e che il raggio d attività della Pgi fosse definito in modo ottimale per rispondere adeguatamente alle sfide future alle quali la lingua italiana sarà confrontata. Oltre a dare una base giuridica all animazione culturale e all editoria del Sodalizio, gli accordi di prestazione riconoscono alla Pro Grigioni Italiano il ruolo di rappresentante dell italofonia grigione. Tra le attività riconosciute dal Cantone quali «prestazioni» vi sono infatti le «consulenze». Con questo termine si definiscono tutte le prese di posizione, gli interventi della Pgi in favore della lingua italiana (come per esempio in campo scolastico) indirizzati ad autorità politiche a tutti i livelli istituzionali. Dall entrata in vigore della Legge cantonale sulle Lingue, il lavoro politico della Pgi non è più soltanto legittimato moralmente dall impegno profuso da migliaia di suoi volontari negli ultimi 90 anni, ma lo è ora anche da un preciso mandato conferitole dallo Stato. Insegnamento in italiano al di fuori della Svizzera Italiana Quale rappresentante dell italofonia grigione, la Pgi è regolarmente invitata a partecipare alle consultazioni (hearings) che il Consiglio d Europa organizza in Svizzera per i cicli di controllo sullo stato di attuazione della «Convenzione-quadro» e della «Carta». Oggetto di queste consultazioni sono i rapporti scritti che il Consiglio federale, a scadenza triennale, è tenuto a inviare al Consiglio d Europa. Tra le varie questioni sollevate dalla Pgi durante questi incontri e nei rapporti scritti inviati al Consiglio d Europa e alle autorità federali e cantonali competenti, vi è quella di un equo insegnamento in italiano al di fuori della Svizzera italiana (vale a dire per gli italofoni che vivono fuori dai territori tradizionali). Quale Stato firmatario dei trattati internazionali in questione, la Svizzera, infatti, deve garantire a ogni persona appartenente a una minoranza linguistica di poter apprendere la propria lingua minoritaria, soprattutto nei centri laddove vive una grande comunità di persone appartenenti a minoranze nazionali. 1 Per molti grigionitaliani questa normativa è di notevole importanza. 1 La posizione della Pgi viene in seguito presentata senza differenziare se la tematica è stata sollevata durante una consultazione sulla «Convenzione-quadro» o sulla «Carta», visto che gli ambiti di competenza delle due convenzioni sono analoghi per le problematiche che interessano la Pgi. Per facilitare la lettura si è anche rinunciato a citare gli articoli delle convenzioni e i paragrafi dei rapporti del Consiglio federale ai quali le prese di posizione della Pgi si riferiscono. Le prese di posizioni integrali della Pgi possono essere richieste all indirizzo di posta elettronica: info@pgi.ch 130
3 sacha zala - giuseppe falbo Secondo le proiezioni dell Ufficio cantonale per lo sviluppo del territorio dei Grigioni, infatti, fino al 2030 il Grigionitaliano sarà interessato da una forte flessione demografica che si aggirerà tra il 10% e il 25%. Dietro ai motivi di questo calo si cela un inarrestabile processo di urbanizzazione. Mancando, addirittura nel proprio Cantone, un centro urbano di lingua italiana sufficientemente sviluppato per assorbire questi flussi migratori interni, nel caso particolare grigionitaliano, questo processo significa nel contempo uno sradicamento dal proprio contesto linguistico e culturale: molti grigionitaliani, per lunghi periodi della propria vita, si devono spostare per motivi professionali nella Svizzera tedesca. I problemi concreti nascono con i loro figli, che si vedono privati di un adeguato insegnamento scolastico nella propria lingua madre. Poter usufruire di un equo insegnamento bilingue permetterebbe ai grigionitaliani di seconda generazione di non perdere la propria matrice linguistica e culturale. Allo stesso tempo lo Stato e l economia guadagnerebbero, a costi veramente contenuti, personale altamente qualificato in due lingue. La creazione di scuole bilingui in centri urbani con forte presenza d italofoni terrebbe quindi conto degli attuali flussi migratori interni alla Svizzera. Quello che a prima vista, per una società moderna, sembrerebbe una misura scontata, in realtà spesso è difficile da raggiungere a causa di una troppo rigida e obsoleta interpretazione del principio della territorialità. Questo principio mira giustamente per la protezione delle minoranze! a preservare la geografia linguistica tradizionale del Paese. Non tiene però in conto la mobilità dei parlanti delle diverse lingue minoritarie che i flussi migratori interni portano fuori dai territori tradizionali. Creare scuole bilingui sarebbe invece una misura protettiva per le minoranze che completerebbe la politica linguista svizzera, senza stravolgere il principio generale della territorialità sulla quale continuerebbe a basarsi. Un equo sostegno della Confederazione per l insegnamento delle lingue minoritarie fuori dai territori tradizionali quale incentivo per i Cantoni è assolutamente necessario per superare l estrema complessità che la realtà federativa del Paese impone alla questione linguistica. Considerati gli impegni presi dalla Confederazione a livello internazionale rispetto all insegnamento nella lingua materna delle minoranze nazionali, la Pro Grigioni Italiano ha chiesto al Consiglio d Europa di intervenire presso le autorità svizzere affinché assicurino una parte dell insegnamento in italiano nei centri urbani con forte presenza d italofoni. Evidentemente l interesse è rivolto in particolare a Coira, quale capitale del Cantone dei Grigioni, a Berna, quale capitale della Confederazione e a Zurigo quale centro economico del Paese. Non bisogna comunque dimenticare la forte presenza d italofoni in altre regioni, in particolare anche nella Svizzera romanda. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d Europa ha fatto sua questa rivendicazione della Pgi. In due sue risoluzioni ha ribadito con fermezza, che un applicazione corretta dei trattati internazionali in questione da parte della Svizzera necessita un impegno maggiore in favore dell insegnamento in italiano al di fuori della Svizzera italiana. Il Comitato dei Ministri ha dichiarato testualmente che: Nel campo dell educazione, le autorità [svizzere] dovrebbero assicurarsi che siano presi maggiormente in considerazione i bisogni delle persone appartenenti alle minoranze linguistiche per quel che riguarda la possibilità di beneficiare di un insegnamento in una 131
4 Per una nuova politica di promozione lingua minoritaria al di fuori dell area nella quale è tradizionalmente parlata, elemento particolarmente importante per gli italofoni ed i romanci 2. Disparità dell attuale insegnamento bilingue Il fatto che l insegnamento in italiano al di fuori della Svizzera italiana non sia ancora stato considerato in modo adeguato non è riconducibile a delle riserve di principio rispetto all insegnamento bilingue. Lo provano i numerosi licei che negli ultimi anni hanno richiesto la certificazione quali scuole bilingui. Ben 67 licei in Svizzera sono oggi considerati dalla Confederazione come bilingui; solo quattro annoverano però l italiano quale lingua d insegnamento. Ciò rappresenta un fatto particolarmente preoccupante se pensiamo alla numerosa comunità d italofoni che vive fuori dal territorio autoctono. Va inoltre rilevato che l interesse per l insegnamento bilingue (tedesco/italiano) è maggiore dell offerta formativa attuale: dei circa 100 allievi che ogni anno manifestano il loro interesse per poter frequentare in italiano il Liceo Artistico a Zurigo, soltanto 48 possono essere accolti in questa struttura. Nonostante il grande interesse per l insegnamento in italiano, il Liceo Artistico a Zurigo finanziato dal Cantone di Zurigo, con una partecipazione di ca. 15% da parte dello Stato italiano, non gode di nessun sostegno da parte della Confederazione. Ben diverso è invece l impegno dello Stato federale per la promozione dell insegnamento in francese. In base alla Legge federale concernente il sussidio alla Scuola cantonale di lingua francese in Berna, infatti, la Confederazione promuove con ca franchi all anno «l istruzione scolastica nella lingua madre per i figli di funzionari e diplomatici francofoni» a Berna. Oltre a rilevare la disparità di trattamento tra le lingue minoritarie è anche d interesse notare che con questa normativa la Confederazione, per implementare la sua politica linguistica, interviene nel settore della scuola dell obbligo, in un ambito quindi che di solito la Confederazione dichiara di competenza strettamente cantonale, quando giustifica il suo disimpegno al Consiglio d Europa in materia d insegnamento bilingue. Ancora più emblematico del caso della scuola in francese a Berna è quello della scuole svizzere all estero. Se da un lato lo Stato non garantisce agli italofoni grigioni nemmeno una formazione completa nella propria lingua madre addirittura nel proprio Cantone (!), e se agli italofoni svizzeri non sostiene un equo insegnamento in italiano nel resto della Confederazione, dall altro lato lo Stato finanzia una rete d istituzioni scolastiche sparse in tutto il Mondo per permettere addirittura a cittadini stranieri (!) di conseguire la maturità svizzera in tedesco. Infatti, la Confederazione finanzia le 17 scuole svizzere all estero con un importo che si situa sui 18 milioni di franchi all anno. Tra i (pochi) esempi positivi nell ambito dell insegnamento bilingue in italiano vi è quello però politicamente assai significativo della città di Coira. Dall anno 2000 sono state introdotte a titolo sperimentale classi bilingui tedesco/italiano e tedesco/romancio all interno del ciclo elementare. Tra le motivazioni di Coira per questa iniziativa vi sono 2 Risoluzione del Consiglio d Europa, ResCMN(2003)13, sull attuazione della Convenzione per la protezione delle minoranze nazionali da parte della Svizzera, adottata dal Comitato dei Ministri il 10 dicembre 2003, nella 865 a riunione dei Delegati dei Ministri. La risoluzione è scaricabile dal sito del Consiglio d Europa, < 132
5 sacha zala - giuseppe falbo la situazione plurilingue del Cantone dei Grigioni, il desiderio di sostenere il bilinguismo presente in molte famiglie anche da un punto di vista scolastico, il fatto di permettere a ragazzi di madrelingua tedesca di poter imparare in maniera molto approfondita un altra lingua cantonale e, non da ultimo, quello di aumentare l attrattività della città. Il progetto pilota previsto per una durata di sei anni è stato prolungato di tre anni per valutare meglio l impatto dell insegnamento bilingue sull apprendimento delle diverse materie. Le valutazioni svolte nel corso del progetto durante le diverse fasi hanno ottenuto un buon giudizio, così come le valutazioni sulle conoscenze e competenze acquisite e sui progressi degli allievi. Visti gli ottimi risultati, la città di Coira ha deciso nel novembre 2008 l introduzione definitiva di classi bilingui nelle scuole elementari. Bisogna sottolineare con vigore che l enorme successo riscontrato dalla scuola bilingue di Coira è stato possibile a costi quasi zero: le spese aggiuntive per l istruzione bilingue di 300 allievi sono addirittura inferiori ai franchi all anno! L enorme successo riscontrato dalla scuola bilingue di Coira soprattutto anche da parte germanofona che ne ha fatto largo uso come pure i costi supplementari quasi irrisori che causano le classi bilingui, dovrebbero finalmente smuovere la politica a tutti i livelli e in tutto il Paese per introdurre con vigore questa forma d insegnamento così importante per le minoranze nazionali. I prossimi passi della Pgi in favore dell insegnamento in italiano È assai difficile comprendere i motivi per i quali gli aiuti finanziari che la Confederazione stanzia da anni in favore delle scuole svizzere all estero sono addirittura superiori alle risorse che la Confederazione intende investire per implementare la Legge federale sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche all interno del Paese. Tra gli importanti obiettivi di questa normativa la messa in vigore dell ordinanza di attuazione è prevista per il 1º gennaio 2010 vi sono la promozione del plurilinguismo nell amministrazione federale, il sostegno ai cantoni plurilingui e il finanziamento alle associazioni linguistico-culturali. La normativa prevede inoltre di promuovere il plurilinguismo nel sistema scolastico. Per questo motivo la Pgi ha richiesto una perizia giuridica per appurare se la nuova normativa sia una base legale sufficiente per chiedere alla Confederazione degli incentivi per la creazione di scuole bilingui al di fuori della Svizzera italiana. In caso affermativo il Sodalizio s impegnerà affinché la Legge venga applicata in questo senso. Sempre per promuovere l insegnamento bilingue, la Pgi si adopererà per migliorare l offerta dell insegnamento bilingue a Coira, per ampliarla all asilo infantile. Infine, nel corso del 2009, il Sodalizio organizzerà una tavola rotonda con insegnanti d italiano di scuole in comuni tedescofoni per analizzare la qualità dell insegnamento della lingua italiana a dieci anni dalla sua introduzione quale materia obbligatoria per gli scolari tedescofoni, tematizzando così anche l italiano quale lingua straniera. Se è ovvio che i mezzi finanziari della Pgi continueranno ad essere investiti prevalentemente nel territorio grigionitaliano per rafforzarne la lingua e la cultura, il forte regresso demografico e il processo di urbanizzazione che spinge sempre più grigionitaliane e grigionitaliani a dover vivere per lunghi periodi della propria vita fuori dal territorio tradizionale, spingeranno la Pgi sempre maggiormente a difendere gli interessi grigionitaliani 133
6 Per una nuova politica di promozione anche fuori dal Grigionitaliano. Questo importante lavoro politico detterà senza ombra di dubbio l operato futuro del Sodalizio in un settore che è stato lungamente trascurato. La mutata situazione normativa a livello federale e cantonale con l importante supporto che proviene dalle convenzioni europee per la protezione delle lingue minoritarie ci devono fare sperare che le autorità si chinino ora sulla questione dell insegnamento dell italiano per gli italofoni che vivono fuori dai territori tradizionali con il necessario vigore. Ne va della credibilità di uno dei fondamenti costitutivi del Paese. 134
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