ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

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1 ALLEGATO 6 TITOLO DEL PROGETTO L Arsenale della Piazza - Sermig ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento ASSISTENZA - MINORI, GIOVANI OBIETTIVI DEL PROGETTO OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO - Potenziare occasioni di incontro e di aggregazione sicura e protetta dove le differenze culturali, etniche e religiose possano dialogare e conoscersi, per contribuire a costruire una cultura dell incontro e del dialogo. - Potenziare il supporto scolastico a minori, perlopiù immigrati di prima o seconda generazione. - Educare i giovani e i minori a una cittadinanza attiva e responsabile, coinvolgendoli in attività ludiche e sportive, responsabilizzandoli in percorsi di cura del territorio. - Far crescere nei minori la consapevolezza che ogni persona ha una sua dignità e un suo valore che vanno rispettati e restituiti per il bene comune. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO I seguenti obiettivi, per facilità di esposizione, vengono descritti nel dettaglio nella tabella riportata di seguito: - Offrire luoghi abitati da una presenza educativa di riferimento. - Creare possibilità di scambio, incontro e partecipazione per le famiglie dei minori coinvolti nel progetto. - Offrire servizi di assistenza per la soddisfazione dei bisogni primari di minori e nuclei familiari in situazioni di particolare disagio e difficoltà economica. - Realizzazione di laboratori artistici, sportivi, musicali, teatrali dove i bambini e i ragazzi possano riconoscersi e stare insieme nonostante le differenze culturali, etniche e religiose. - Potenziare il supporto scolastico rivolto ai minori del quartiere di Porta Palazzo - Potenziare il servizio di doposcuola per sostenere tutti i minori che ne fanno richiesta. - Accompagnare i minori con disturbi e problematiche specifiche e i rispettivi nuclei familiari in un percorso di riconoscimento e certificazione di tali difficoltà con le istituzioni preposte. - Potenziamento di progetti individuali e di gruppo di accompagnamento scolastico e di ricerca didattica. - Ampliamento della rete con le associazioni del territorio e rafforzamento delle collaborazioni coi servizi sociali del territorio. - Accompagnamento e orientamento a percorsi di formazione e di ingresso nel mondo del lavoro per minori che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. - Creazione di spazi aggregativi ed educativi in cui i minori possano relazionarsi e crescere in un contesto sicuro e protetto. - Coinvolgimento di minori a rischio attraverso una presenza educativa qualificata e costante. - Coinvolgimento in attività di volontariato in cui essere protagonisti. - Promozione di percorsi di conoscenza di sé e di empowerment nei minori del quartiere. 1

2 OBIETTIVI GENERALI SITUAZIONE DI PARTENZA (Indicatori di bisogno) La Sede Operativa offre luoghi attrezzati per l accoglienza e l aggregazione dei minori e dei giovani all interno di un quartiere. OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI (Situazione di arrivo) 1.1) Offrire luoghi abitati da una presenza educativa di riferimento. La Sede Operativa sarà aperta 6 giorni su 7 con la presenza di almeno un educatore di riferimento, con la presenza di attività. 1) Potenziare occasioni di incontro e di aggregazione sicura e protetta dove le differenze culturali, etniche e religiose possano dialogare e conoscersi, per contribuire a costruire una cultura dell incontro e del dialogo. 2) Potenziare il supporto scolastico a minori, perlopiù immigrati di prima o seconda generazione. La Sede Operativa è frequentata da persone con differenze culturali, etniche e religiose. La Sede Operativa offre servizi che possono essere utili per soddisfare bisogni primari delle persone. La Sede Operativa offre laboratori in cui i minori possono crescere e sperimentarsi due volte alla settimana per ogni fascia di età dalle ore alle La Sede Operativa offre un servizio di doposcuola due giorni a settimana per ogni fascia di età dalle ore alle per 159 minori. La Sede Operativa offre un percorso di formazione per lo staff composto da un centinaio di persone. 1.2) Creare possibilità di scambio, incontro e partecipazione per le famiglie dei minori coinvolti nel progetto. Saranno realizzate 5 momenti di ritrovo e di festa in cui le famiglie saranno coinvolte in modo attivo. 1.3) Offrire servizi di assistenza per la soddisfazione dei bisogni primari di minori e nuclei familiari in situazioni di particolare disagio e difficoltà economica. Saranno effettuate visite ambulatoriali per l 80% delle persone aventi necessità; verrà distribuito materiale scolastico a inizio anno a tutte le famiglie richiedenti con documentazione che attesta lo stato di necessità; sarà distribuito un aiuto alimentare una volta alla settimana a tutte le famiglie richiedenti con documentazione che attesta lo stato di necessità. 1.4) Realizzazione di laboratori artistici, sportivi, musicali, teatrali dove i bambini e i ragazzi possano riconoscersi e stare insieme nonostante le differenze culturali, etniche e religiose. Verranno realizzati 2 percorsi laboratoriali della durata di un anno scolastico per ogni fascia di età, con incontri settimanali di 2 ore dalle ore alle ) Potenziare il supporto scolastico rivolto ai minori del quartiere di Porta Palazzo. 165 minori coinvolti. 2.2) Potenziare il servizio di doposcuola per sostenere tutti i minori che ne fanno richiesta. Coinvolgimento di 150 persone che compongono lo staff al completo, realizzazione di 20 equipe di lavoro, 10 attività di formazione mensile, 1 verifica mensile. 2

3 La Sede Operativa offre un servizio di riconoscimento e supporto delle problematiche e dei disturbi specifici dei minori, senza la possibilità fino ad ora di aiutarli nei percorsi di certificazione. La Sede Operativa attiva il progetto di accompagnamento scolastico un giorno a settimana per una fascia d età dalle ore alle Presenza di una rete con le scuole e tutte le figure educative che gravitano attorno ai minori. La Sede Operativa offre un servizio di doposcuola per minori che frequentano la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado. 2.3) Accompagnare i minori con disturbi e problematiche specifiche e i rispettivi nuclei familiari in un percorso di riconoscimento e certificazione di tali difficoltà con le istituzioni preposte. Per ogni situazione problematica almeno 2 colloqui all anno con i vari enti coinvolti. 2.4) Potenziamento di progetti individuali e di gruppo di accompagnamento scolastico e di ricerca didattica. Il progetto viene attuato 2 volte alla settimana per una fascia d età dalle ore alle ) Ampliamento della rete con le associazioni del territorio e rafforzamento delle collaborazioni coi servizi sociali del territorio. 4 incontri all anno con i servizi sociali. Un incontro al mese con la rete territoriale dei servizi. 2.6) Accompagnamento e orientamento a percorsi di formazione e di ingresso nel mondo del lavoro per minori che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. Realizzazione del percorso di orientamento per i ragazzi di terza media. Realizzazione di percorsi specifici in caso di valutazione scolastica insufficiente. 3) Educare i giovani e i minori a una cittadinanza attiva e responsabile, coinvolgendoli in attività ludiche e sportive, responsabilizzandoli in percorsi di cura del territorio. Animazione degli impianti sportivi di via Carmagnola, il cui utilizzo è dato in concessione pubblica, per garantire un utilizzo equo e corretto degli spazi stessi. Presenza di un Associazione Sportiva Dilettantistica con 3 squadre di calcio a 5 che si allenano presso l impianto sportivo di via Carmagnola 2 volte alla settimana dalle alle ) Creazione di spazi aggregativi ed educativi in cui i minori possano relazionarsi e crescere in un contesto sicuro e protetto. Animazione degli impianti sportivi degli impianti sportivi pubblici di via Carmagnola una volta alla settimana dalle ore alle ) Coinvolgimento di minori a rischio attraverso una presenza educativa qualificata e costante. L ASD coinvolgerà 40 minori, di cui 10 seguiti dai servizi sociali, all interno di 3 squadre di calcio a 5 affiliate presso FIGC, UISP e CSI, che si ritrovano 3 volte alla settimana presso l impianto sportivo di via Carmagnola per 3 ore alla settimana dalle ore alle Le squadre saranno seguite da educatori e allenatori professionisti. 3

4 4) Far crescere nei minori la consapevolezza che ogni persona ha una sua dignità e un suo valore che vanno rispettati e restituiti per il bene comune. Presenza di un gruppo di adolescenti con difficoltà familiari, relazionali, sociali che si incontra per attività di gioco e di doposcuola. Presenza di un gruppo di adolescenti con difficoltà familiari, relazionali, sociali che si incontra 2 volte alla settimana per percorsi educativi di crescita individuale e di gruppo dalle ore alle ) Coinvolgimento in attività di volontariato in cui essere protagonisti, relazionandosi con il gruppo di giovani italiani delle scuole secondarie di secondo grado provenienti dagli altri quartieri della città di Torino che frequentano abitualmente l Arsenale della Pace, una volta alla settimana dalle ore alle ) Promuovere percorsi di conoscenza di sé e di empowerment nei minori del quartiere. Realizzazione di incontri di confronto e dialogo 2 giorni alla settimana dalle ore alle

5 ATTIVITÁ D'IMPIEGO DEI VOLONTARI AREA DI INTERVENTO Minori e Giovani da 6 a 25 anni della zona di Porta Palazzo SEDE: SERMIG ARSENALE DELLA PACE Obiettivo specifico n. 1.1: Offrire luoghi abitati da una presenza educativa di riferimento. La Sede Operativa sarà aperta 6 giorni su 7 con la presenza di almeno un educatore di riferimento, con la presenza di attività. Codice e titolo Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile attività Attività 1.1.1: ridefinizione dei luoghi destinati all aggregazione Attività 1.1.2: allestimento dei luoghi con attrezzature adeguate Attività 1.1.3: cura degli spazi destinati all accoglienza Attività 1.1.4: presenza continuativa di figure educative di riferimento Il giovane in servizio civile collabora nella scelta dell utilizzo delle sale e nell allestimento dei luoghi destinati all aggregazione. Il giovane in servizio civile collabora con gli educatori, volontari nell allestimento e nella scelta dell acquisto o della reperibilità dei materiali e delle attrezzature destinate all aggregazione. Il giovane in servizio civile è attivo nella cura degli spazi destinati all aggregazione e cercherà di coinvolgere i minori nel fare altrettanto. Il giovane in servizio civile è sempre presente durante le attività educative e aggregative. Obiettivo specifico n. 1.2: Creare possibilità di scambio, incontro e partecipazione per le famiglie dei minori coinvolti nel progetto. Saranno realizzati durante l anno 5 momenti di ritrovo e di festa in cui le famiglie saranno coinvolte in modo attivo. Attività 1.2.1: creazione di momenti di incontro Attività 1.2.2: favorire la partecipazione Il giovane in servizio civile collabora con gli operatori e i volontari nell organizzazione di momenti d incontro. Il giovane in servizio civile favorisce e organizza la partecipazione attiva delle famiglie al fine di convogliare le risorse al meglio. Attività 1.2.3: accoglienza e accompagnamento delle famiglie Il giovane in servizio civile partecipa agli incontri tra educatori e famiglie portando il suo contributo in base alla sua esperienza diretta. Obiettivo specifico n. 1.3: Offrire servizi di assistenza per la soddisfazione dei bisogni primari di minori e nuclei familiari in situazioni di particolare disagio e difficoltà economica. Saranno effettuate visite ambulatoriali per l 80% delle persone aventi necessità; verrà distribuito materiale scolastico a inizio anno a tutte le famiglie richiedenti con documentazione che attesta lo stato di necessità; sarà distribuito un aiuto alimentare una volta alla settimana a tutte le famiglie richiedenti con documentazione che attesta lo stato di necessità. Attività 1.3.1: realizzazione di visite ambulatoriali Attività 1.3.2: distribuzione di materiale scolastico Il giovane in servizio civile accompagna il bambino o il ragazzo con la propria famiglia presso il poliambulatorio Giovanni Paolo II dell Arsenale della Pace. Il giovane in servizio civile aiuta nella distribuzione dei materiali scolastici precedentemente preparati dai volontari dell Arsenale della Pace. Attività 1.3.3: distribuzione di borse spesa Il giovane in servizio civile aiuta nella distribuzione delle borse spese precedentemente preparati dai volontari dell Arsenale della Pace. 5

6 Obiettivo specifico n. 1.4: Realizzazione di laboratori artistici, sportivi, musicali, teatrali dove i bambini e i ragazzi possano riconoscersi e stare insieme nonostante le differenze culturali, etniche e religiose. Verranno realizzati 2 percorsi laboratoriali della durata di un anno scolastico per ogni fascia di età, con incontri settimanali di 2 ore dalle ore alle Attività 1.4.1: svolgimento del laboratorio sportivo Attività 1.4.2: svolgimento del laboratorio circense Attività 1.4.3: svolgimento del laboratorio teatrale Attività 1.4.4: svolgimento del laboratorio musicale Attività 1.4.5: coinvolgimento dei ragazzi ai laboratori Il giovane in servizio civile affianca e gradualmente collabora con il referente del laboratorio nella gestione del gruppo e delle attività. Il giovane in servizio civile affianca e gradualmente collabora con il referente del laboratorio nella gestione del gruppo e delle attività. Il giovane in servizio civile affianca e gradualmente collabora con il referente del laboratorio nella gestione del gruppo e delle attività. Il giovane in servizio civile affianca e gradualmente collabora con il referente del laboratorio nella gestione del gruppo e delle attività. Il giovane in servizio civile collabora con gli educatori nell orientamento alla scelta del laboratorio in base alle caratteristiche di ogni minore. Obiettivo specifico n. 2.1: Incrementare il supporto scolastico rivolto ai minori del quartiere di Porta Palazzo. 165 minori coinvolti Attività 2.1.1: supporto ai compiti elementari Attività 2.1.2: supporto ai compiti medie Attività 2.1.3: supporto ai compiti adolescenti Attività 2.1.4: programmazione attività di supporto ai compiti Attività 2.1.5: colloqui fra scuola e doposcuola Il servizio civilista si confronta con gli educatori e i volontari per stabilire le linee guida del supporto ai compiti del minore/i assegnato/i. Il servizio civilista si confronta con gli educatori e i volontari per stabilire le linee guida del supporto ai compiti del minore/i assegnato/i. Il servizio civilista si confronta con gli educatori e i volontari per stabilire le linee guida del supporto ai compiti del minore/i assegnato/i. Il servizio civilista partecipa alle riunioni d equipe in cui verranno definiti gli obiettivi scolastici su cui lavorare con ciascun minore portando le proprie idee. Il servizio civilista affiancherà gli educatori professionali nei colloqui che si terranno nel corso dell anno con gli insegnanti dei minori assegnati. Obiettivo specifico n. 2.2: Potenziare il servizio di doposcuola per sostenere tutti i minori che ne fanno richiesta. Coinvolgimento di 150 persone che compongono lo staff al completo, realizzazione di 20 equipe di lavoro, 10 attività di formazione mensile, 1 verifica mensile Attività 2.2.1: Coinvolgimento e formazione di figure educative Attività 2.2.2: costituzione di un èquipe educativa per ciascuna percorso contraddistinto dalla fascia d età dei minori e dei giovani a cui è rivolto Attività 2.2.3: formazione degli animatori volontari Attività 2.2.4: Questa attività non prevede il coinvolgimento dei giovani in servizio civile. Al servizio civilista viene chiesto di partecipare con continuità e impegno costante agli incontri di programmazione, formazione e revisione delle equipe educative a cui sarà assegnato. Al servizio civilista viene chiesto di partecipare a tutti gli incontri di formazione proposti nel corso dell anno. Al servizio civilista viene chiesto di partecipare con continuità e impegno 6

7 definizione, concretizzazione e verifica del progetto educativo costante agli incontri di programmazione, formazione e revisione delle equipe educative a cui sarà assegnato. Obiettivo specifico n. 2.3: Accompagnare i minori con disturbi e problematiche specifiche e i rispettivi nuclei familiari in un percorso di riconoscimento e certificazione di tali difficoltà con le istituzioni preposte. Per ogni situazione problematica almeno 2 colloqui all anno con i vari enti coinvolti. Attività 2.3.1: Contatto con la scuola di riferimento Attività 2.3.2: Contatto con Servizi Sociali e NPI Attività 2.3.3: Condivisione con la famiglia e supporto nella comprensione e messa in atto di percorsi idonei Il servizio civilista affianca gli educatori professionali nei colloqui che si tengono nel corso dell anno con gli insegnanti dei minori assegnati. Il servizio civilista affianca gli educatori professionali in alcuni colloqui con i Servizi Sociali e, se rilevante per il suo rapporto con un specifico minore, prende parte ad alcuni colloqui con la Neuro Psichiatria Infantile. Questa attività non prevede il coinvolgimento dei giovani in servizio civile. Obiettivo specifico n. 2.4: Potenziamento di progetti individuali e di gruppo di accompagnamento scolastico e di ricerca didattica. Il progetto viene attuato 2 volte alla settimana per una fascia d età dalle ore alle Attività 2.4.1: Progettazione e programmazione Attività 2.4.2: Attuazione dei progetti specifici Attività 2.4.3: Confronto con la scuola e gli enti preposti Al servizio civilista viene chiesto di partecipare con continuità e impegno costante agli incontro di programmazione ed alla preparazione di materiali atti a portare avanti le attività di potenziamento scolastico. Il servizio civilista partecipa attivamente alle attività proposte per favorire il potenziamento di progetti individuali e di gruppo. Il servizio civilista affianca gli educatori professionali nei colloqui che si terranno nel corso dell anno con gli insegnanti dei minori assegnati. Obiettivo specifico n.2.5: Ampliamento della rete con le associazioni del territorio e rafforzamento delle collaborazioni coi servizi sociali del territorio. 4 incontri all anno con i servizi sociali. Un incontro al mese con la rete territoriale dei servizi Attività 2.5.1: Confronto con i Servizi Sociali Attività 2.5.2: Collaborazione con varie associazioni del territorio Attività 2.5.3: Partecipazione e promozione ad un tavolo di confronto e collaborazione Il servizio civilista affianca gli educatori professionali in alcuni colloqui con i Servizi Sociali nel corso dell anno. Il servizio civilista partecipa alle riunioni di programmazione e di condivisione di informazioni per la preparazione di attività ed eventi in collaborazione con altri servizi del territorio. Una volta al mese il servizio civilista partecipa all incontro del tavolo Tessere Interesse per comprendere meglio il lavoro di rete, cogliere le sinergie, le risorse e le collaborazioni in atto sul territorio da parte di numerose associazioni ed enti rivolti ai minori. Obiettivo specifico n. 2.6: Accompagnamento e orientamento a percorsi di formazione e di ingresso nel mondo del lavoro per minori che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. Realizzazione del percorso di orientamento per i ragazzi di terza media. Realizzazione di percorsi specifici in caso di valutazione scolastica insufficiente Attività 2.6.1: Percorsi di orientamento Attività 2.6.2: Questa attività non prevede il coinvolgimento dei giovani in servizio civile. Il servizio civilista si rende disponibile, sulla base delle proprie competenze, a 7

8 Supporto scolastico supportare in maniera individualizzata lo studio dei ragazzi più grandi. individualizzato Attività 2.6.3: Supporto nella ricerca di percorsi Questa attività non prevede il coinvolgimento dei giovani in servizio civile. idonei contro la dispersione scolastica Obiettivo specifico n. 3.1: Creazione di spazi aggregativi ed educativi in cui i minori possano relazionarsi e crescere in un contesto sicuro e protetto. Animazione degli impianti sportivi pubblici di via Carmagnola una volta alla settimana dalle ore alle Attività 3.1.1:.attività di educativa di strada Attività 3.1.2: eventi e tornei sportivi Attività 3.1.3: animazione con il coinvolgimento dei giovani dell Arsenale della Pace Attività 3.1.4: attività Il giovane in servizio civile affianca l educatore del progetto, definisce insieme all educatore le modalità di relazione incoraggiando il gioco di squadra. Il giovane in servizio civile partecipa all organizzazione delle manifestazioni, contribuendo alla sensibilizzazione del territorio e alla partecipazione delle famiglie. Il giovane in Servizio civile coordina i giovani dell Arsenale della Pace e fa da tramite con i minori. Il giovane in servizio civile promuove il rispetto delle regole e collabora nella creazione di un clima di unità fra utenti e staff. di inclusione Obiettivo specifico n. 3.2: Coinvolgimento di minori a rischio attraverso una presenza educativa qualificata e costante. L ASD coinvolgerà 40 minori, di cui 10 seguiti dai servizi sociali, all interno di 3 squadre di calcio a 5 affiliate presso FIGC, UISP e CSI, che si ritrovano 3 volte alla settimana presso l impianto sportivo di via Carmagnola per 3 ore alla settimana dalle ore alle Le squadre saranno seguite da educatori e allenatori professionisti. Attività 3.2.1: allenamento sportivo Attività 3.2.2: attività di formazione Attività 3.2.3: attività di conoscenza del Sermig Attività 3.2.4: partecipazione a Il giovane in servizio civile partecipa attivamente alla programmazione ed alla organizzazione degli allenamenti della squadra. Il giovane in servizio civile, insieme all equipe educativa responsabile del progetto, si occupa della progettazione e della realizzazione di un percorso di crescita umana individuale e di gruppo. Il giovane in servizio civile promuove, tra i minori che compongono la squadra, insieme all equipe educativa responsabile del progetto la conoscenza del Sermig e dei suoi valori. Il giovane in servizio civile accompagna la squadra durante le diverse partite del campionato, ricoprendo un ruolo adeguato alle proprie attitudini personali. campionati Obiettivo specifico n.4.1: Coinvolgimento in attività di volontariato in cui essere protagonisti, relazionandosi con il gruppo di giovani italiani delle scuole secondarie di secondo grado provenienti dagli altri quartieri della città di Torino che frequentano abitualmente l Arsenale della Pace, una volta alla settimana dalle ore alle Attività 4.1.1: attività di volontariato Attività 4.1.2: Estate Ragazzi Il giovane in servizio civile media e favorisce l incontro tra i giovani volontari che frequentano abitualmente l Arsenale della Pace e i minori coinvolti nel progetto, fa capire il valore del servizio gratuito a favore delle persone più in difficoltà. Il giovane in servizio civile, in affiancamento all equipe educativa responsabile dell Estate Ragazzi, si occupa della formazione degli aiuto animatori e monitora i loro interventi a beneficio dei minori iscritti all iniziativa. Obiettivo specifico n.4.2: Promuovere percorsi di conoscenza di sé e di empowerment nei minori del quartiere. Realizzazione di incontri di confronto e dialogo 3 giorni alla settimana dalle ore alle 8

9 Attività 4.2.1: organizzazione di attività di confronto, conoscenza e riflessione. Attività 4.2.2: organizzazione di laboratori artistici e sportivi Attività 4.2.3: organizzazione di attività aggregative Il giovane in servizio civile affianca l equipe educativa nella fase di progettazione del percorso e partecipa attivamente agli incontri che vengono organizzati. Il giovane in servizio civile, anche in base alle proprie attitudini personali, affianca i referenti dei diversi laboratori attivi. Il giovane in servizio civile partecipa attivamente alla scelta della proposte educative, prendendo parte direttamente alle gite ed agli eventi organizzati. CRITERI DI SELEZIONE Autonomi verificati nell accreditamento CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI Ore di servizio previste: 1400 ore annue (minimo 12 settimanali) Giorni di servizio a settimana: 6 Obblighi dei volontari durante il periodo di servizio Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, potranno essere organizzati anche d intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al Dipartimento prima dell avvio del progetto. Partecipazione ai momenti di verifica dell esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento. Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile). Disponibilità ad effettuare, insieme agli educatori preposti, attività fuori sede coi minori che partecipano al progetto. Saper gestire le eventuali informazioni personali dei minori mantenendone assoluta riservatezza ed utilizzandole solo a scopo informativo per meglio comprendere le situazioni e difficoltà dei minori affidati Nessun altro requisito richiesto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64. Sicuramente candidati che alle spalle abbiano esperienze di animazione e di relazione con minori possono essere agevolati nello svolgimento delle diverse attività. SEDI DI SVOLGIMENTO e POSTI DISPONIBILI SERMIG, Piazza Borgo Dora 61, Torino (TO) 4 posti senza vitto e alloggio CARATTERISTICHE CONOSCENZE ACQUISIBILI Crediti formativi e tirocini: 9

10 riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'università di Pisa Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: per coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato al Dipartimento da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia su richiesta dell interessato e per gli usi consentiti dalla legge - ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte dell Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale Gino Mattarelli, come da convenzione allegata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana e dall ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale Gino Mattarelli : COMPETENZE TRASVERSALI - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere. - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. - Lavorare in team per produrre risultati collettivi. - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi. - Collaborare con il Personale dell Ente e con i colleghi. COMPETENZE SPECIFICHE - Mettere al centro di ogni intervento come una priorità i bambini e i giovani. - Saper instaurare una relazione con i minori sana, in linea con le direttive date dagli educatori di riferimento. - Saper osservare e valutare le dinamiche di gruppo, la conduzione di piccoli e grandi gruppi nei momenti di gioco o laboratorio. - Saper osservare, nell'affiancare i minori nel supporto scolastico, eventuali problematiche psicosociali, cognitive (disturbi specifici dell'apprendimento, ritardo mentale, etc.) e comportamentali da riportare nelle riunioni d'equipe. - Confrontarsi con gli operatori per trovare insieme modalità adatte ad affrontare situazioni di disagio. - Saper esprimere in maniera adeguata e condividere ciò che si è osservato con i minori, all interno delle equipe di programmazione, revisione e supervisione - Gestire le eventuali informazioni personali dei minori mantenendone assoluta riservatezza ed utilizzandole solo a scopo informativo per meglio comprendere le situazioni e difficoltà dei minori affidati. - Gestire semplici attività di laboratorio o gioco con piccoli gruppi di minori, mai in completa autonomia. - Svolgere con responsabilità le proprie attività, segnalando disguidi, ritardi, ecc - Disponibilità ad un percorso di formazione permanente attraverso l incontro coi membri della Fraternità, i volontari e le altre figure professionali. - Acquisizione della consapevolezza delle proprie risorse e capacità da condividere con e per i minori accolti in un ottica di - Conoscenza delle problematiche mondiali. - Propensione al dialogo con persone diverse per cultura, religione, appartenenza politica - Ricerca del silenzio e di una dimensione spirituale. 10

11 FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI Nel corso del servizio civile i volontari saranno guidati a conoscere in modo approfondito il cammino intrapreso dall ente e che si desidera portare avanti anche grazie alla loro partecipazione. La formazione permanente è la chiave che permette al Sermig di rimanere ancorati alla realtà pur dando spazio a desideri di cambiamento e miglioramento in un ottica di speranza e di serietà. La formazione proposta ha quindi una serie di obiettivi differenti, a seconda del formatore e delle attività specificate precedentemente. Gli ulteriori contenuti su cui verte la formazione specifica, curati dalla Caritas Diocesana, sono: formazione ed informazione sui rischi connessi all impiego dei volontari in progetti di servizio civile; approfondimento della relazione tra persone che lavorano in sinergia all interno del medesimo progetto ma con ruoli e competenze differenti; gestione delle dinamiche di gruppo e metodologie di lavoro in gruppo; approfondimento delle tematiche quali pace, mondialità, commercio equo e solidale, rapporti nord-sud del mondo, turismo responsabile. Gli incontri di formazione si svolgeranno attraverso metodologie diverse: lezioni frontali, giochi di ruolo, visite a centri che operano in ambiti analoghi a quelli del progetto, esperienze concrete all interno dei progetti realizzati da Caritas Diocesana di Torino con i giovani e in collaborazioni con altri enti, ecclesiali e non. La formazione specifica ha una durata complessiva di 78 ore. 11

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