Riccardo Lo Parrino Mario Landi NPI ASL 10 - FIRENZE. Vinci, 14/12/2012
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1 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE La risposta territoriale allo scompenso psichico in adolescenza: metodologia e organizzazione del servizio multidisciplinare dell'ufsmia Firenze Riccardo Lo Parrino Mario Landi NPI ASL 10 - FIRENZE Vinci, 14/12/2012
2 Servizio per la gestione dello scompenso psichico in adolescenza UFSMIA Firenze Mario Landi Riccardo Lo Parrino Cinzia Ulivelli Simona Ceccanti Stefania Bonechi Alessandra Fabbri Daniela Marasco Barbara Milani Anna Maria Brizzi Giovanni Daffra Simone Fossi Margherita Musso
3 Il presente progetto è frutto della prolungata comune esperienza clinica e di riflessione metodologica portata avanti in questi anni all interno dei servizi territoriali della Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (UFSMIA) e con altri interlocutori (NPI dell AOU Careggi e Unità Funzionale Salute Mentale Adulti ) dell area metropolitana fiorentina nell ottica degli interventi terapeutici necessari a fronte della complessità del disagio psichico in età evolutiva e della necessaria specificità delle risposte da attivare nelle situazioni di scompenso adolescenziale acuto.
4 Il Servizio Ambulatoriale per lo scompenso psichico in adolescenza è integrato all interno dell organizzazione complessiva dell UFSMIA e si propone come: Polo unico ed organizzato a livello zonale come percorso preferenziale rispetto ai canali ordinari: via di accesso che prevede una risposta tempestiva (infatti spesso la risposta terapeutica in I questi casi è programmabile solo in tempo reale)
5 Luogo di cura territoriale che mantiene i riferimenti quotidiani pur configurandosi con carattere intensivo (e cioè con interventi ripetuti e ravvicinati nel tempo) la' dove non si prefigura la necessità di un percorso ospedaliero
6 Risposta sul territorio strettamente connessa con ambiti istituzionali non clinici (Servizi Sociali,Tribunale Minori, Istituzione scolastica, Comunità per minori, ambienti di socializzazione) allo scopo di attivare - riattivare risorse, creare sinergie
7 Possibilità di risposta complessa che cioè coinvolge più figure professionali (e non un singolo professionista) per i bisogni presentati a vario livello dall adolescente e dalla sua famiglia, che pertanto comprende il lavoro individuale col ragazzo e quello con la famiglia ed il contesto
8 Comune matrice teorica che unifica le diverse aree di intervento la riconosciamo nel modello della mentalizzazione, concettualizzazione che trova in ciascuna area di intervento peculiari risonanze. Nel lavoro con la famiglia è previsto anche il contributo del modello sistemico relazionale.
9 La crisi stessa può essere il segnale di uno scacco delle competenze riflessive del ragazzo: nel corso della crisi il paziente diventa sempre più incerto rispetto a ciò che prova verso se stesso e gli altri, le figure di riferimento; riferisce vissuti di agitazione mentale che creano ansia e possono indurre all agito comportamentale.
10 I genitori portano una incapacità a mentalizzare (J.G.Allen, P. Fonagy, 2001) gli stati interni del figlio e la difficoltà a mantenere coesione nel proprio mondo rappresentazionale crea instabilità e disorientamento.
11 L esperienza struttura la mente (anche in senso psicopatologico) Lo scompenso la destruttura Intervento sul soggetto gruppo familiare / contesto di vita
12 Una riflessione sulla fruibilità delle proposte di intervento e sull outcome delle proposte stesse determina le scelte terapeutiche successive alla fase di accoglienza e gestione dell acuzie: intervento educativo per il minore (spesso primo presidio di intervento) e supporto alla coppia genitoriale, supporto psicoterapico alla relazione madre o padre figlio/a, intervento prevalentemente centrato sul sostegno terapeutico alle risorse del minore con attivazione di eventuali supporti eterofamiliari: famiglia affidataria, istituzioni di cura ecc.
13 E importante creare uno spazio per fermarsi, fare una pausa per pensare, nel quale il paziente e la coppia genitoriale possano recuperare elementi di riflessività non acquisiti o perduti nella crisi e riacquisire competenze per mentalizzare.
14 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE SERVIZIO AMBULATORIALE MULTIDISCIPLINARE PER ADOLESCENTI CON SCOMPENSO PSICHICO PRESENTAZIONE
15 Il servizio ambulatoriale per adolescenti dell UFSMIA Fi intende proporsi come servizio territoriale zonale (servizio ambulatoriale e non semplice ambulatorio) per la gestione di casi di adolescenti in fase di scompenso psichico,, in stretta connessione con le strutture ospedaliere di riferimento (Meyer, NPI Careggi, Istituto Stella Maris, SPDC, DEA), quando sia richiesto un intervento tempestivo ma programmabile nell arco di qualche giorno (emergenza vs urgenza), laddove non sia necessario un ricovero.
16 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE ACCESSI urgenze (differibili) grave psicopat. IPM pls mmg siast comunità SPDC Servizio ambulator. territoriale per adolescenti con scompenso psichico NPI Careggi, Meyer 118 emergenze (non differibili) DEA Meyer
17 Quadri Psicopatologici (ICD-10) Disturbi affettivi (f30-39) Sindromi fobiche, da stress e somatoformi (f40-48) Disturbi psicotici (f20-29) Disturbi di personalità (f60-69) Disturbo della condotta e delle emozioni (f90-98) In fase acuta/subacuta
18 Gli scompensi in D.C.A vengono gestiti da uno specifico percorso ambulatoriale territoriale, in rete con il nostro Servizio, insieme al Servizio di NPI dell Ospedale di Careggi.
19 È prevista una stretta collaborazione con i Sert nei casi di comorbidità con abuso di sostanze
20 Consulenza specialistica NPI presso SPDC per minori eventualmente ricoverati che non siano già in carico ai Servizi SMIA, su richiesta dello Psichiatra di reparto e da attuarsi nei tempi più rapidi possibili
21 Età: Residenza nel Comune di Firenze
22 Orario di attività Le prime visite vengono effettuate il mercoledì e il venerdì mattina. L articolazione su due giorni è pensata per soddisfare quanto più possibile i requisiti della tempestività e della intensità della presa in carico, ed è da intendersi flessibile e adattabile alle esigenze emergenti nelle diverse situazioni.
23 Il mercoledì si svolge la riunione di équipe
24 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE L équipe multidisciplinare 2 Npi 2 Psicologi 6 Educatori Professionali 1 Infermiere Psicologi tirocinanti/specializzandi e volontari È previsto un raccordo con uno psichiatra degli adulti, appositamente designato dall UFSMA Firenze,, al raggiungimento della maggiore età per il passaggio della presa in carico.
25 Sede Presidio di Borgognissanti
26 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE Front-office telefonico cittadino lunedì mercoledì venerdì mattina
27 N.B. Per i pazienti che non provengono direttamente dall Ospedale per l accesso al servizio si prevede la richiesta di Visita Neuropsichiatrica urgente redatta dal pediatra o dal mmg
28 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE LA METODOLOGIA DEL LAVORO DI ÉQUIPE
29 Prima visita Viene fatta insieme dal gruppo di lavoro (SISTEMA CURANTE), di cui fa parte: NPI; Psicologo; Infermiere; Educatore. Si prevede un momento di accoglienza precedente la visita con raccolta dati da parte dell infermiere o dell educatore. Di norma vengono visti insieme il paziente e i genitori
30 Nella situazione di acuzie l avvio della fase diagnostica non è mai scisso dal contemporaneo avvio della presa in carico dell adolescente e della sua famiglia.
31 Obiettivi della prima fase Ridurre il livello di angoscia Facilitare e promuovere il processo di mentalizzazione Riattivare le risorse interpersonali e i contesti di socializzazione
32 Operatività della prima fase (dalla prima visita alla costruzione del progetto terapeutico) Fase di accoglienza e gestione della crisi (NPI - Psicologo - Educatore - Infermiere) Assessment e interventi urgenti necessari Stabilizzazione del paziente
33 Attivazione di intervento educativo (a domicilio e/o ambulatoriale) Attivazione di ambiente terapeutico ( Percorso Verde, centri diurni, strutture residenziali) Attivazione della rete Istituzionale (SIAST, T.M., scuola )
34 In alcune situazioni la comunità terapeutica rappresenta un elemento indispensabile della cura, che deve prevedere un percorso organizzato e strutturato sia nella fase precedente l'inserimento che nella fase successiva alla dimissione.
35 Risulta fondamentale la stretta collaborazione fra il gruppo curante territoriale e la comunità terapeutica sia per la stesura che per la messa a punto in itinere del programma.
36 Entrambe le équipes sono impegnate nella definizione e nell'attuazione del lavoro con la famiglia, lavoro che resta un elemento significativo ed imprescindibile anche quando l'adolescente vive in comunità.
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38 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE Dati di attività dicembre aprile 2012
39 n richieste: 88 (M 42 e F 46) n prime visite: 86 (M 42 e F 44) età alla prima visita: min 11a 2m max 17 aa 10m n pz presi in carico: 77 (M 41 e F 36)
40 Diagnosi d invio D. della Condotta e DOP 31 DAP 12 Fobia Sociale 9 TS 8 DOC 6 D. psicotico 5 Depressione grave DCA 4 4 S. Tourette 2 D. Fobici e Somatoformi Condotte autolesive SPTDS Etilismo acuto Problemi relazionali e familiari
41 Comorbidità con uso di sostanze e/o alcool (1 visita): 8
42 Invianti Medico curante Ospedale UFSMIA Fi SIAST Comunità NPI Careggi PS Santa Maria Annunziata Meyer PS Santa Maria Nuova SPDC Stella Maris
43 Ricovero in una fase dell intervento NPI Careggi:1 Meyer+NPI Careggi:1 Stella Maris:2 Meyer+Stella Maris: 2 SPDC Asl 10: 2 Meyer: 1 Tot: 9
44 DH in una fase dell intervento DH (NPI Careggi):11 Ricovero+DH (NPI Careggi):3
45 Inserimenti al Percorso Verde: 12
46 Inserimenti in Comunità.Comunità Terapeutiche: 2.Comunità Educative:1
47 Integrazione con altri servizi.casi seguiti con Ser.t: 2.Casi seguiti con il SIAST: 34
48 AMBULATORIO ADOLESCENTI UFSMIA ZONA FIRENZE Diagnosi alla stabilizzazione (ICD-10) Disturbi del comportamento e delle emozioni (f90-98) Sindromi fobiche, da stress e somatoformi (f40-48) Disturbi affettivi (f30-39) Disturbi psicotici (f20-29) DCA (f50-59) Disturbi di personalità (f60-69)
49 Il modello d'intervento adottato ci sembra in grado di svolgere un efficace azione di accoglimento della sofferenza dell adolescente e simultaneamente di contenimento di angosce diffuse all'intero nucleo familiare, attraverso un'accoglienza tempestiva ed articolata. Tale azione consente un iniziale recupero di funzioni di pensiero collassate, evitando, spesso, il ricorso al Pronto Soccorso, o anche al ricovero ospedaliero. In tal modo, sino dalle prime fasi dell'intervento, è possibile promuovere, recuperare, sostenere le relazioni dei ragazzi -temporaneamente interrotte- con il mondo esterno, con quell'ambiente di vita (scuola, gruppo dei coetanei, attività di tempo libero e sportive) al cui interno devono al più presto ritrovare il posto che a loro appartiene. Inoltre, sul fronte degli operatori, esso costituisce una base di sicurezza su cui muoversi nell'impegnativo confronto con la sofferenza psichica di giovani e giovanissimi pazienti, talora con il loro nascere alla follia (H. Grivois).
50 Grazie per l'attenzione
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