Modello dello sviluppo della le-ura Ipotesi interpreta2ve della dislessia evolu2va Apprendimento e disturbi della le-ura in ortografie trasparen2
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1 La le&ura Modello dello sviluppo della le-ura Ipotesi interpreta2ve della dislessia evolu2va Apprendimento e disturbi della le-ura in ortografie trasparen2
2 > GATTO
3 Modello Evolutivo della Lettura (Uta Frith, 1985) STADIO LOGOGRAFICO Prescolare Riconoscimento visivo a&raverso indizi perce6vi salien7 (lunghezza, forma di alcune le&ere) guida la le&ura di alcun parole, con un meccanismo globale esclusivamente visivo (come disegno). Processo associa7vo; non implica la conoscenza e l applicazione del sistema alfabe7co e non è basato sul suono.
4 STADIO LOGOGRAFICO Modello Evolutivo della Lettura (Uta Frith, 1985) STADIO ALFABETICO I- II elem. Iniziale apprendimento delle regole che so&endono alla relazione grafema- fonema e iniziale le&ura di parole nuove. E un processo anali7co e sequenziale che si fonda e sviluppa la consapevolezza fonologica Capacità di percepire e riconoscere per via udi2va i segmen2 fonologici (sillabe e fonemi) che compongono le parole del linguaggio parlato. Chiama in causa la capacità di iden2ficare le componen2 fonologiche di una lingua e di saperle manipolare intenzionalmente.
5 STADIO LOGOGRAFICO Modello Evolutivo della Lettura (Uta Frith, 1985) STADIO ALFABETICO STADIO ORTOGRAFICO Le regole si estendono a gruppi di le&ere (sillabe, morfemi), e il riconoscimento di unità ortografiche astra&e perfeziona e accelera la via di le&ura fonologica E un processo anali7co che implica il mapping di unità morfemiche nel lessico ortografico visivo. Sensibilità al contesto ortografico
6 STADIO LOGOGRAFICO Modello Evolutivo della Lettura (Uta Frith, 1985) STADIO ALFABETICO STADIO ORTOGRAFICO STADIO LESSICALE Le&ura esperta delle P come unità lessicali, la cui forma fonologica si recupera dal lessico.
7 Modello Evolutivo della Lettura (Uta Frith, 1985) STADIO LOGOGRAFICO STADIO ALFABETICO STADIO ORTOGRAFICO Prescolare Riconoscimento visivo guida la le&ura di alcun parole, con un meccanismo globale esclusivamente visivo (come disegno) I- II elem. Iniziale apprendimento della relazione grafema- fonema e le&ura di parole nuove Sviluppo della consapevolezza fonemica Le regole si estendono a gruppi di le&ere (sillabe, morfemi), perfezionando la via di le&ura fonologica Sensibilità al contesto ortografico STADIO LESSICALE Le&ura delle P come unità lessicali
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9 Ortografie trasparenti (coerenti) 1 lettera 1 fonema Molte delle incoerenze possono essere risolte Aspettando la lettera successiva Ortografie opache (incoerenti) Molte irregolarità ed incoerenze
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14 1. Analisi visiva elementare 2. Riconoscimento della forma ortografica della parola 3. Recupero della forma sonora 4. Attivazione della programma neuromotorio di articolazione del suono ABILITA VISUOPERCETTIVE ABILITA FONOLOGICHE ABILITA MNESTICHE
15 DISLESSIA: Lo stre-o legame tra diversi livelli AMBIENTE biologico Fa&ori gene7ci e neuro- anatomici Sistema ortografico cogni7vo Meccanismi di elaborazione dell informazione Metodi d insegnamento comportamentale (velocità e accuratezza, di le&ura P & NP)
16 Abilità di Le-ura & Ortografia accuratezza lettura di parole fine 1 elem. Il decorso dello sviluppo delle abilità di le&ura è determinato dalla complessità ortografica della lingua. (Seymur et al, 2003)
17 Abilità di le-ura & Ortografia Studi epidemiologici s7mano che il 4 % della popolazione mondiale è affe&o da dislessia L'incidenza del disturbo è maggiore nei paesi che hanno un sistema ortografico più complesso o irregolare (profondo) come la lingua inglese. Prevalenza Italia USA 3.6% 7.3% Lindgren, De Renzi and Richman (1985)
18 Modello a due vie CASA analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata 1. segmentazione grafemica C/A/S/A 2. conversione grafema-fonema /K/ /A/ /S/ /A/ 3. assemblaggio fonemico /CASA/ sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico /CASA/
19 Modello a due vie analisi visiva In una lingua ad ortografia trasparente la procedura fonologica potrebbe mediare la lettura di quasi tutte le parole, ma: accentazione regolare irregolare piane (85%) sdrucciole (15%) conversione Grafema-fonema lessico ortografico di entrata sistema semantico lessico di uscita fonologico impéro galéra dimòra sultàno àlbero vìpera màschera tétano buffer fonemico
20 Leggere livello cognitivo TULIPANO /tulipano/ TULIPANO fiore olandese, molti colori etc..
21 La lettura TULIPANO A /-\ <A> [a] [ A ] [a]! analisi visiva identificazione delle lettere
22 La lettura TULIPANO analisi visiva tulipano TULIPANO (frequenza d uso) tulle, pane, lessico ortografico di entrata
23 La lettura TULIPANO analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata fiore olandese di molti colori. sistema semantico
24 La lettura TULIPANO analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata sistema semantico /TULIPANO/ lessico di uscita fonologico
25 Via semantico- lessicale TULIPANO analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico /tulipano/
26 PAGNO analisi visiva? lessico ortografico di entrata sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico
27 Via fonologica PAGNO analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata conversione scritto-suono sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico
28 Via fonologica PAGNO analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata p- a - gn - o /p/ /a/ /ŋ/ /o/ /pagno/ sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico /pagno/
29 Via fonologica CASA analisi visiva lessico ortografico di entrata di visivo entrata 1. segmentazione grafemica C/A/S/A 2. conversione grafema-fonema /K/ /A/ /S/ /A/ 3. assemblaggio fonemico /CASA/ sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico /CASA/
30 Modello a due vie In una lingua ad ortografia trasparente la procedura fonologica potrebbe mediare la lettura di quasi tutte le parole, ma: accentazione conversione scritto-suono analisi visiva lessico ortografico di entrata sistema semantico regolare irregolare piane (85%) sdrucciole (15%) lessico di uscita fonologico impéro galéra dimòra sultàno àlbero vìpera màschera tétano buffer fonemico
31 Modello a due vie In una lingua ad ortografia trasparente la selezione della procedura dipende da: frequenza parole contesto della lettura strategia conversione scritto-suono analisi visiva lessico ortografico di entrata sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico
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33 ü ü ü ü ü ü ü ü ü ü FREQUENZA FAMILIARITA CONCRETEZZA IMMAGINABILITA ETA DI ACQUISIZIONE COMPOSIZIONE MORFOLOGICA LUNGHEZZA REGOLE CONTESTUALI COMPOSIZIONE LISTA ACCENTO
34 Caratteristiche psicolinguistiche a) FATTORI DISTRIBUZIONALI FREQUENZA (adulta e infantile; scritta parlata) e Familiarità (database: MRC, CELEX, BDVDB, COLFIS, FREQUENZA IN BIGRAMMI b) FATTORI FORMALI REGOLARITA (regole contestuali) VELI) LUNGHEZZA VICINATO ORTOGRAFICO ACCENTO (distribuzionale?)
35 c) FATTORI SEMANTICI CONCRETEZZA IMMAGINABILITA ETA DI ACQUISIZIONE d) COMPOSIZIONE DELLA LISTA e) MORFOLOGIA f) FATTORI SINTATTICI E GRAMMATICALI
36 Dislessie analisi visiva periferiche conversione scritto-suono lessico ortografico di entrata sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico
37 Dislessie analisi visiva lessico ortografico di entrata centrali conversione scritto-suono sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico
38 Dislessia superficiale Parole regolari Parole irregolari Non parole Effetti regolarità Errori di regolarizzazione GLICERINA /licerina/ YACHT passèro - macchìna conversione scritto-suono analisi visiva lessico X di entrata visivo sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico Ø lettura silente di omofoni non omografi Il l ago è fatto di acqua Correlato neurale: lobo temporale sinistro
39 Dislessia fonologica Parole regolari ad alta frequenza Parole irregolari Non parole Effetti lessicalità classe grammaticale* Lessicalizzazioni TIRTA à torta * errori morfologici X conversione scritto-suono analisi visiva lessico di entrata visivo sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico Correlato neurale: lobo parietale inferiore e regioni temporo-occipitali; frontali anteriori*.
40 Dislessia profonda Parole Parole irregolari Non parole analisi visiva lessico di entrata visivo Effetti lessicalità concretezza classe grammaticale Errori semantici visivi derivazionali brodo à dado cane à pane andare à andato X X conversione scritto-suono sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico Correlato neurale: vaste lesioni perisilviane (Ipotesi emisfero destro?)
41 Dislessie analisi visiva periferiche conversione scritto-suono lessico ortografico di entrata sistema semantico Alessia pura / Lettura lettera x lettera Dislessia attenzionale Dislessia da neglect lessico di uscita fonologico buffer fonemico
42 Ipotesi interpreta7ve DISLESSIA EVOLUTIVA
43 Principali teorie interpreta2ve ü FONOLOGICA ü ELABORAZIONE UDITIVA ü VISIVA TEORIA MAGNOCELLULARE ü CEREBELLARE
44 1. IPOTESI FONOLOGICA L apprendimento della le&ura nei sistemi alfabe7ci presuppone l apprendimento della corrispondenza grafema- fonema. Compromissione specifica nella rappresentazione, immagazzinamento e recupero dei suoni linguis7ci
45 1. IPOTESI FONOLOGICA Individua in fa&ori linguis7ci il nucleo comune dei disturbi di le&o- scri&ura ELABORAZIONE FONOLOGICA manipolazione astra&a della stru&ura fonologica della parola (codifica e consapevolezza fonemica). DE presentano una compromissione specifica a carico delle abilità fonologiche (deficit primario)
46 Predittori fonologici di competenza lettura ripe7zione non parole say "dooloowheep" elisione say the word "blend" without saying /l/ assemblaggio what word do these sounds make? /k/ /a/ /t/ segmentazione say "pit" one sound at a 7me inversione say "foob"; now say "foob" backwards
47 1. IPOTESI FONOLOGICA 3. IPOTESI FONOLOGICA A livello anatomico viene ipo7zzata una disfunzione delle aree perisilviane dell emisfero sinistro so&ostan7 alla rappresentazione fonologica o alla connessione tra le rappresentazioni fonologiche e ortografiche. STUDI ANATOMICI (Galaburda et al, 1985; Geschwind and Galaburda, 1985) STUDI FUNZIONALI (Paulesu et al, 1996, 2001; Shaywitz et al, 1998; Brunswick et al, 1999; Mc Crory et al, 2000; Pugh et al, 2000; Temple et al, 2001; Shaywitz et al, 2002).
48 BRAIN ACTIVITY DURING READING STRONG ACTIVATION PATTERN weak activation pattern SIGNATURE DYSLEXIC BRAIN Simos, Fletcher, Bergman, et al 2002
49 Ipotesi del deficit fonologico Anomalie nelle aree peri ed extra silviane dell emisfero sx e simmetria nel planum temporale Ambiente Livello socioculturale Metodo d insegnam ento Conoscenze grafema-fonema povere Deficit fonologico biologico cognitivo Lettura povera Scarsa consapevol dei fonemi Lentezza nella denominazione Limi2: trascura deficit senso- motori 7pici del disturbo comportamentale 49
50 2. Teoria dell elaborazione rapida dello s2molo udi2vo Deficit nell elaborazione temporale rapida dell informazione udi7va. ü la discriminazione tra fonemi richiede un analisi di frequenza precisa ü nei dislessici la discriminazione di frequenze spazialmente vicine è peggiore rispe&o ai controlli
51 2. Teoria dell elaborazione rapida dello s2molo udi2vo Evidenze di un deficit nell elaborazione udi2va in DE ü discriminazione di frequenze ü giudizio di ordine temporale di s7moli udi7vi ü fallimento nel rappresentare corre&amente brevi suoni e rapide transizione determinerebbe difficoltà quando ques7 even7 dovrebbero consen7re di discriminare tra contras7 fonemici come in /ba/ verso /da/. Povera discriminazione di alcuni contras7.
52 1. TEORIA VISIVA 3. Teoria visiva della DE Errori 7pici possono essere a&ribui7 a un disturbo nell elaborazione visiva dell informazione SOSTITUZIONI (più frequenti) chiodo - chiudo dorso borso INVERSIONI serdo - sedro linea liena OMISSIONI tucca-tuca bitto - bito attivista attività INSERIMENTI vunto - vunito tana tanta
53 DE e sistema magnocellulare DE e sistema magnocellulare ü Alcuni autori hanno considerato la possibilità che la dislessia sia dovuta a un anomalia nel sistema magnocellulare sia a livello anatomico che funzionale. ü Questo sistema è implicato nel rilevamento dei movimen7 veloci ed è stato dimostrato che i dislessici hanno alte soglie nella percezione di ogge6 in movimento
54 SISTEMA MAGNOCELLULARE a) M (Magnus o Y), campi recettivi ampi, sensibili a stimoli a basso contrasto, rispondono in modo rapido e transiente, più numerose nella periferia retinica (c.a. 10%). MOVIMENTO risposta a frequenze spaziali basse e a elevate frequenze temporali, specializzata nei cambiamen7 istantanei del movimento di uno s7molo parvocellulare magnocellulare Genicolato Laterale
55 L efficienza della componente magnocellulare può essere testata ricorrendo a s7moli che a6vano sele6vamente il sistema (luci a rapida intermi&enza, basso contrasto di target in movimento a bassa frequenza spaziale) Stimuli used for contrast sensitivity and speed discrimination (Ramus, 2003) (A) Magnocellular-specific stimulus; (B) Parvocellular-specific stimulus.
56 Ipotesi magnocellulare: evidenze ü significa7va differenza di prestazione tra sogge6 di controllo e dislessici in test psicofisici che u7lizzano tali s7moli (Stein & Walsh, 1997; Stein & Talco&, 1999) ü riduzione degli stra7 Magnocellulari nel Nucleo Genicolato Laterale, responsabile dell elaborazione rapida degli s7moli visivi (Galaburda, 1989; Livingstone et al, 1991). Ma anomalie anche con ERP (Livingston et al, 1991) e con fmri (Eden et al., 1996).
57 EVIDENZE ANATOMICHE Par7colarità stru&urali nei cervelli dei dislessici. Un alterazione del planum temporale sinistro e la presenza di micro malformazioni anatomiche (ectopie e displasie) all interno del network delle aree perisilviane del linguaggio. (Galaburda et al, 1978; Galaburda et al, 1985; Humphreys et al, 1990)
58 IPOTESI Magnocellulare Come un deficit nelle funzioni basate sul sistema magnocellulare dà origine a difficoltà a leggere? la corteccia parietale posteriore cos7tuisce la principale afferenza del sistema magnocellure, presiede tre importan7 funzioni implicate nel processo di le&ura ü regolazione dei movimen7 oculari ü visione periferica ü a&enzione visuo- spaziale
59 PERCEZIONE VISIVA: aree e vie di elaborazione
60 ü durante il movimento oculare la percezione del mondo rimane stabile grazie al meccanismo di SOPPRESSIONE SACCADICA operata dal sistema magnocellulare che inibisce la fissazione precedente in modo che questa non mascheri lo s7molo successivo. Questo meccanismo sarebbe disfunzionale nei dislessici per cui si determinerebbe una confusione tra s7moli perce6vi (Stein & Walsh, 1997; Stein & Talco&, 1999) ü gli s7moli provenien7 dalla periferia visiva intervengono al pari di uno s7molo foveale sulla percezione finale (Facoe6 Molteni, 2001)
61 Effe&o lunghezza della parola sui parametri dei Movimen7 Oculari in DE (Hutzler & Wimmer, 2003)
62 IPOTESI Magnocellulare la corteccia parietale posteriore cos7tuisce la principale afferenza del sistema magnocellure, presiede tre importan7 funzioni implicate nel processo di le&ura ü regolazione dei movimen7 oculari DE compie più saccadi per parola, di ampiezza ridotta e le fissazioni avvengono anche su funtori. ü visione periferica Scarsa abilità di elaborare stimoli provenienti dalla periferia, inoltre eccessiva suscettibilità al rumore che fa da mascheramento a stimoli salienti (sia uditivi che visivi) ü a&enzione visuo- spaziale Difficoltà nell orientamento implicito dell attenzione; con DE fonologici non sensibili al movimento apparente.
63 La partita è molto combattuta perché le due squadre tentano di vincere fino all'ultimo minuto. Era l'ultima giornata del campionato e il risultato era molto importante per la classifica finale. La partita è molto combattuta perché le due squadre t e n t a n o d i v i n c e r e f i n o a l l ' u l t i m o m i n u t o. E r a l ' u l t i m a g i o r n a t a d e l c a m p i o n a t o e i l r i s u l t a t o e r a m o l t o i m p o r t a n t e p e r l a c l a s s i f i c a f i n a l e.
64 Il deficit magnocellulare potrebbe anche spiegare le difficoltà riscontrate nei sogge6 dislessici nel percepire s7moli udi7vi in rapida successione, evidenza supportata da esperimen7 di neuroimmagine funzionale (Temple et al, 2000). à Circa il 50% dei bambini con DE manifesta un pregresso DSL à Meccanismi dominio- generali come la percezione acus7ca e l a&enzione (acus7ca e visiva) sono prerequisi7 dello sviluppo della competenza fonologica
65 Ruolo del cervelle&o: ü nel controllo motorio 4. Ipotesi cerebellare deficit di automa2zzazione ü nell ar2colazione del linguaggio (lentezza o disfunzione nel processo di ar7colazione determinerebbe una rappresentazione fonologica povera) ü automa2zzazione di procedure (una rido&a capacità di automa7zzazione interferirebbe con il processo di apprendimento delle regole di corrispondenza grafema- fonema)
66 DISFUNZIONE CEREBELLARE: evidenze comportamentali ü prestazione rido&a in compi7 di 7po motorio ü rido&o equilibrio e coordinazione motoria in paradigmi di 7po dual task ü difficoltà nell acquisizione e automa7zzazione di nuove abilità motorie
67 L apprendimento implicito di una sequenza motoria di tapping coinvolge il cervelle&o. Sia l esecuzione di una sequenza nota che l apprendimento di una nuova si associa ad a6vazione cerebellare. DISLEXIC VS NORMAL READERS. Regions where the dyslexic group showed significantly less rela7ve ac7va7on compared with controls. The only regions of significantly different rela7ve ac7va7on are the right hemisphere of the cerebellum, together with the cerebellar vermis.
68 DIVERSE FORME DI DISLESSIA Fonologica difficoltà le&ura NP, disfunzione Temporo- par SX comprome&e la rappr. fonologica Superficiale (ortografica) difficoltà le&ura NP, disfunzione occipito- temp SX comprome&e la rappr. Ortografica (AreaFormaVisivaParola) Mista presenta cara&eris7che di entrambi
69 ? DIVERSE FORME DI DISLESSIA? Sensoriale/perce]vo, disfunzioni temporali bilaterali Linguis2co/fonologico (puro) disfunzioni giunzioni temporo- parietale SX Sensoriale/perce]vo- visivo dorsale disfunzioni occipitoparietali bilaterali Ortografico (puro) disfunzioni giro fusiforme SX A-enzionale mul2sensoriale disfunzioni temp- par. bilaterali Automa2zzazione appr. Implicito: cervelle&o
70 DISLESSIA EVOLUTIVA Il caso delle ortografie trasparen7 Zoccolo6 P. & Burani C. (2010) Apprendimento e disturbi di le&ura in ortografie trasparen7 in Vicari & Caselli (Eds) Neuropsicologia dello Sviluppo. Cap. XII
71 Abilità di Le-ura & Ortografia Il decorso dello sviluppo delle abilità di le&ura è determinato dalla complessità ortografica della lingua. (Seymur et al, 2003)
72 Sviluppo delle abilità di le-ura (1 elem- 3 media) accuratezza velocità La velocità migliora in modo più marcato all inizio e poi molto meno. L effe&o lunghezza si riduce con l età e varia con la lessicalità, ma entrambe permangono nel tempo. curva a potenza: il miglioramento si riduce progressivamente nel tempo (effe<o pra=ca) L accuratezza arriva presto a soffi&o per s7moli cor7, e non è sempre correlata con la velocità. (Zoccolotti et al, 2008)
73 Effe-o lunghezza in DE e normole-ori velocità accuratezza Normole&ori L effe&o lunghezza sulla velocità di le&ura cala dras7camente nel passaggio dalla 1a e 2a. Indice di passaggio alla le<ura lessicale? Dislessici Il profilo RTs mostra un ritardo di due anni. (gli errori sempre di più dei controlli) Non c è indicazione di una le&ura lessicale (Zoccolotti et. al 2005)
74 La lentezza dei DE suggerisce il predominio della le-ura fonologica, accurata in ortografie trasparen2 ma dispendiosa (dislessia superficiale) Parole Parole irregolari Non parole Effetti regolarità Errori di regolarizzazione GLICERINA /licerina/ YACHT passèro - macchìna conversione scritto-suono analisi visiva lessico X di entrata visivo sistema semantico lessico di uscita fonologico buffer fonemico Ø lettura silente di omofoni non omografi Il l ago è fatto di acqua 74
75 Le-ura lessicale in DE? effetto lessicalità sia in NL che in DE effetto frequenza sia in NL che in DE (in velocità ma non in errori) (Paizi et al 2011) DE italiani sono sensibili alle dimensioni lessicali? P e NP bilanciate per: fonema inziale N lettere freq bigrammi freq vicini ortografici doppie
76 LETTURA P-NP?FREQUENZA? DECISIONE LESSICALE Trasf dati: z-score individuali
77 LETTURA P-NP?FREQUENZA? DECISIONE LESSICALE effetto lessicalità sia in NL che in DE effetto frequenza sia in NL che in DE effetto lessicalità sia in NL che in DE Trasf dati: z-score individuali
78 LETTURA P-NP * length/freq DECISIONE LESSICALE
79 LETTURA P-NP length/freq DECISIONE LESSICALE Sia in lettura che in decisione lessicale effetto lunghezze in DE, non dovuto alla lentezza globale (z-score) effetto frequenza sia in NL che in DE
80 Le-ura lessicale in DE? DE italiani sono sensibili alle dimensioni lessicali? - Le&ura di HF e LF P più veloce di NP (anche in liste miste!) - Effe&o lessicalità rifle&e un buon accesso al lessico ortografico - L effe&o frequenza emerge in DE ad escludere un deficit lessicale - Ma l effe&o lunghezza (anche in DecLes) specifico in DE (visuo- a&en7onal decifit?) (Paizi et. al 2011)
81 La morfologia può aiutare la le-ura? HP:i morfemi cos7tuiscono delle unità intermedie (tra grafema e parola) che facilitano la le&ura nei le&ori non esper7 (precoce o DE). Parole Derivate vs Semplici BELL- EZZA vs. TEST- ARDO AUT- ISTA vs. CAST- AGNA Pseudoparole morfologiche vs Semplici DONN- ISTA vs. DENN- OSTO ASA [radice+suffisso derivazionale HF] GUERR- OSO vs. STROD- (Burani et. al 2008)
82 MORFOLOGIA Parole derivate o composte FORMA LIBERA (RADICE): GOMM FORMA LEGATA: AFFISSO GOMM-ISTA PRE-MEDITAZIONE (SUFFISSO) (PREFISSO)
83 TAVOLO TAVOLI TAVOLINO TAVOLINI TAVOLATA TAVOLATE INTAVOLARE INTAVOLIAMO..
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85 Burani e Thornton (2003) Ar - As Nud-ista Br- As Igien-ista Ar - Bs Lavat-oio Br - Bs Serbat-oio
86 Burani e Thornton (2003) Ar - As Nud-ista 1 Br- As Igien-ista 1 Ar - Bs Lavat-oio 5 Br - Bs Serbat-oio 1
87 Burani e Thornton (2003) Ar -As Nud-ista Br -As Igien-ista Ar -Bs Frutt-eto Br- Bs Querc-eto 34-46
88 AA AB BA BB ND TR % Errori nudista frutteto igienista querceto scirocco % TR AA AB BA BB ND
89 NUDISTA NUD-ISTA Parola intera Radici suffissi. Sistema semantico S. Grafema Fonema parola intera Radici suffissi S. fonemico parlato
90 NUDISTA NUD-ISTA Parola intera NUD- -ISTA. Sistema semantico S. Grafema fonema Parola intera /nud-/ /-ista/ S. fonemico parlato
91 Laudanna, Cermele e Caramazza (1997) CANTEVI CUNDELA RT ERRORI %
92 NON PAROLE MORFOLOGICHE
93 VETREZZA VOTREZZO R + S NR + NS VETR-EZZA VOTREZZO
94 R + S NR + NS VETR-EZZA < VOTREZZO
95 LESSICO ORTOG. VOTREZZO Parola intera Radici suffissi LESSICO FON. Sistema semantico S. Grafema fonema Parola intera Radici suffissi S. fonemico parlato
96 LESSICO ORTOG. Parola Radici intera suffissi LESSICO FON. VETREZZA VETR-EZZA Sistema semantico S. Grafema fonema Parola intera Radici suffissi S. fonemico parlato
97 LESSICO ORTOG. Parola VETRintera -EZZA LESSICO FON. VETREZZA VETR-EZZA Sistema semantico S. Grafema fonema Parola intera /vetr-/ /-ezza/ S. fonemico parlato
98 Perché aspettarsi un vantaggio a leggere una parola nuova o poco conosciuta scomponendola in radice e suffisso? Morfemi : sono unità di analisi ed elaborazione più grandi rispetto alle singole lettere e ai singoli fonemi La lettura ad alta voce può essere più veloce e più accurata perché si può basare su un numero inferiore di unità (2) che si trovano già pre-confezionate nel lessico, coinvolgendo così un numero minore di passi di elaborazione La lettura può così:. Impiegare meno tempo. Essere meno soggetta ad errori
99 La morfologia può aiutare la le-ura? [ = = Tutti i gruppi leggono meglio NP morfologicamente complesse, più vero per i DE. Solo i lettori giovani o DE sono sempre facilitati dalla morfologia nella lettura di P
100 La morfologia può aiutare la le-ura? SI! La morfologia aiuta sempre la le&ura di NP, sia i NL che i DE, ma solo ques7 ul7mi la u7lizzano anche per la le&ura di parole dato che in ques7 sogge6 l analisi globale è meno efficiente.. La le&ura morfologica puo essere una strategia compensatoria, che guida alla comprensione. (Burani et. al 2008)
101 Dislessia evolu7va Differen7 deficit cogni7vi, sensoriali e motori sono sta7 associa7 alla dislessia, ed a causa della variabilità delle sue manifestazioni comportamentali, sono state formulate differen7 interpretazioni psicologiche e neurologiche per spiegare il meccanismo responsabile della dislessia.
102 La dislessia si associa frequentemente al riscontro di altri disturbi neuropsicologici : ü disturbi di acquisizione del linguaggio (disfasia) ü delle abilità di scri&ura (disortografia) ü di calcolo (discalculia) ü di coordinazione motoria (disprassia) ü di stabilità posturale ed equilibrio ü di orientamento temporale (discronia) ü delle abilità visuospaziali ü delle abilità a&en7ve (deficit di ipera6vità ed a&enzione).
103 fine 103
Dislessia evolutiva. Variabililtà tra il 5-17% (dipende anche dal tipo di lingua)
La lettura Dislessia evolutiva Disturbo neuro-evolutivo caratterizzato da una specifica difficoltà nell acquisizione delle abilità di lettura in bambini con normale sviluppo intellettivo e in assenza di
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