Biomonitoraggio nel lungo periodo in Provincia di Ancona: tra vecchio e nuovo metodo
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1 Esperienze delle Reti di Biomonitoraggio mediante IBL in Italia Centrale Terni, 16 dicembre 2009 Biomonitoraggio nel lungo periodo in Provincia di Ancona: tra vecchio e nuovo metodo Brunialti G., Frati L. TerraData environmetrics, Spin off brunialti@terradata.it
2 Caratteristiche della rete Area: 1940 km stazioni 300 alberi Specie arborea: Tilia spp., Q. pubescens Ecothema 1996 Schede allestimento per ogni albero Reticolo 30x50 cm Necessità di ripetere l indagine nel 2003
3 Garantire la confrontabilità Tre possibili approcci Ecothema (1996) Mantenere approccio utilizzato nel 1996 soggettività nel posizionamento del reticolo ANPA (2001) Progettazione e rilevamento ANPA (2001) Solo rilevamento Cambiare stazioni, alberi e metodo di rilevamento difficoltà nel confronto Mantenere stesse stazioni e alberi Cambiare solo il metodo di rilevamento stessi forofiti, differente parametro
4 Studio pilota 34 alberi (10% del totale) Due serie di rilievi Reticolo 50x30 cm Reticolo 10x50 cm (N,E,S,W) Correlazione lineare R 2 = 0,7159 P<0,001
5 Scale interpretative Scale elaborate sulla base dei percentili di distribuzione dei due set di dati. Le classi di naturalità/alterazione sono state ottenute dalla progressiva deviazione percentuale dai valori massimi di biodiversità. Deviazione % da condizioni naturali BL (1996) IBL (2003) Classi di naturalità/alterazione Deserto lichenico Alterazione Semi-alterazione Semi-naturalità 25 >70 >115 Naturalità
6 Mappe IBL 1996 Mare Adriatico Ancona Mare Adriatico Ancona 115 Jesi 40 Jesi Fabriano 1 Fabriano 1 0 0
7 Confronto Differenza nelle classi di naturalità/alterazione tra le due campagne peggioramento stessa fascia miglioramento
8 Densità di campionamento Interpolazione (kriging, 1x1 km grid) Calcolo IBL e E% per sub-campioni a diverse densità di campionamento
9 Comune di Jesi Target: centrale turbogas SADAM Bioindicazione 27 stazioni 81 alberi Reticolo 50x30 cm Bioaccumulo 10 stazioni Trapianti di Evernia prunastri Indagini annuali Dal 2001 al
10 Rete di bioaccumulo 50 stazioni Coincidenti con bioindicazione Xanthoria parietina 9 elementi (Al, Cr, Ni, Fe, Cd, Zn, Cu, V, Pb)
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13 Prospettive per il futuro Sarebbe interessante: Integrare con dati epidemiologici (es. incidenza raffineria di Falconara Marittima)
14 Studi epidemiologici Fonte: pers. com. Dr. Mauro Mariottini. ARPAM - Dipartimento Provinciale di Ancona, Servizio Epidemiologia Ambientale
15 Prospettive per il futuro Sarebbe interessante: Allestire una rete integrata di monitoraggio biologico e mediante campionatori diffusivi Biomonitoraggio mediante licheni Tabacco come indicatore di ozono Campionatori diffusivi dei principali inquinanti atmosferici
16 Pubblicazioni Articoli Brunialti G., Frati L., Alesi M., Serenelli M., Onofri A., Giordani R. & Urbani O., Biomonitoraggio a lungo termine degli effetti dell'inquinamento atmosferico mediante licheni epifiti in Provincia di Ancona. In Ecologia. Atti del XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia (Siena, 4-6 ottobre 2004) a cura di Carlo Gaggi, Valentina Nicolardi e Stefania Santoni. [online] URL: org/articles/brunialti-180.pdf Frati L. & Brunialti G., Long-term biomonitoring with lichens: comparing data from different sampling procedures. Environmental Monitoring and Assessment 119: Brunialti G. & Frati L., Biomonitoring of nine elements by the lichen Xanthoria parietina in Adriatic Italy: a retrospective study over a 7-year time span. The Science of the Total Environment 387: Poster e comunicazioni Brunialti G., Frati L., Alesi M., Serenelli F., Giordani R., Onofri A. & Urbani O., Biomonitoraggio a lungo termine degli effetti dell inquinamento atmosferico mediante licheni epifiti in Provincia di Ancona. Convegno della Società Lichenologica Italiana. Firenze, settembre Brunialti G., Frati L., Urbani O., Alesi M., Serenelli F., Onofri A. & Giordani R., Biomonitoraggio a lungo termine degli effetti dell inquinamento atmosferico mediante licheni epifiti in Provincia di Ancona. VII conferenza nazionale delle Agenzie Ambientali, Milano, novembre Brunialti G., Frati L., Urbani O., Alesi M., Serenelli F., Onofri A. & Giordani R., Biomonitoraggio a lungo termine degli effetti dell inquinamento atmosferico mediante licheni epifiti in Provincia di Ancona. XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia. Siena, 4-6 ottobre brunialti@terradata.it
17 La normazione europea CEN Paolo Giordani (Project Leader) Società Lichenologica Italiana Università di Genova CEN/TC 264/WG 31 Biomonitoring methods with mosses and lichens Biomonitoring of air - Determination of Biological Index of Epiphytic Lichens
18 I gruppi di lavoro GDL Biomonitoraggio della Società Lichenologica Italiana (SLI) GL4 UNI Qualità dell aria CEN / TC264 / WG31 Biomonitoring methods with mosses and lichens. Partecipanti Italiani SLI (Paolo Giordani, Project Leader) Dipartimento Scienze della Vita, Università di Trieste (Guido Incerti) Terradata Environmentrics (Giorgio Brunialti) ISPRA (Valerio Silli)
19 Le origini del metodo Pubblicazioni scientifiche dal 1964 Norma tedesca VDI 1995 (emend. 2005) Linee guida ANPA 1999 Manuale ANPA 2001 Protocollo Asta et al Norma francese AFNOR 2006
20 Il processo di normazione Norma tecnica approvata da consenso vasto. Approvata da organismo riconosciuto (UNI, CEN, ISO). Norma fornisce usi comuni, ripetuti, regole, linee guida. Rappresenta la buona pratica e definisce il miglior confine scientifico (miglior stato dell arte utilizzabile). I metodi di produzione della norma sono noti a tutti i soggetti interessati (parte dell Inchiesta pubblica)
21 Perché una norma? La norma tecnica è la prima garanzia di qualità di un processo di misura: Fornisce l incertezza della misura Consente la ripercorribilità, la ripetibilità e la riproducibilità del processo di applicazione Limita la soggettività e la discrezionalità degli operatori. Garantisce la possibilità di controllo da parte dei soggetti coinvolti.
22 La ricerca a sostegno del processo normativo Maggiore oggettività: verifica di metodi di campionamento probabilistici. Studio della variabilità spaziale della diversità lichenica per l ottimizzazione della numerosità campionaria. Indagine della variabilità within-site per la definizione del rumore di fondo naturale, per ottenere una migliore interpretazione dei dati. Definizione di procedure di Quality Assurance per valutare e minimizzare gli errori non campionari dovuti agli operatori. Interpretazione dei dati
23 Incontri del CEN / TC264 / WG31 Parigi (gennaio 2008) Bad Durkheim (giugno 2008) Trieste (gennaio 2009) Lille (5-6 giugno 2009) Bad Durkheim (21-22 gennaio 2009)
24 La bozza di norma: obiettivi generali e campionari Scopo To provide a reliable, repeatable and objective method for assessing epiphytic lichen diversity. The method can be used for assessing the impact of several anthropogenic disturbances, mainly for estimating the effects of atmospheric pollution. Obiettivo campionario To obtain an estimate of the parameter of the variable of interest (mean species richness or mean Lichen Diversity Value) over the study domain and with a given precision. Precision level should be expressed in terms of confidence interval for defined probability level. It is required that the sampling objective is defined for each study.
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