Casa senza età Una proposta dello SPI CGIL per migliorare l abitare degli anziani e delle anziane

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1 Casa senza età Una proposta dello SPI CGIL per migliorare l abitare degli anziani e delle anziane Relazione di Teti CROCI Segretaria Generale SPI CGIL Roma Lazio. (bozza) Non farò una relazione onnicomprensiva, perché ci sono interlocutori e relatori molto più esperti di me in materia e perché l obiettivo di questa mattina è quello di costruire un lavoro comune, di ascoltare problemi e proposte per poi costruire con la FNP CISL e la UILP UIL una vertenza territoriale. Il problema della casa è stato posto con nettezza nelle iniziative svolte in questi giorni dalla CGIL Nazionale sulla negoziazione territoriale come uno dei temi su cui intervenire ed investire insieme a mobilità, ambiente e sociale per uscire dalla crisi. Quando il 21 ottobre 2008 lo SPI Nazionale ha svolto un iniziativa su CASANZIANI con la Segreteria del Lazio, come ha detto Silvia, abbiamo immediatamente deciso di declinarla nel nostro territorio. Non pensavamo certo che lo svolgimento potesse ricadere nella settimana in cui il governo si appresta ad approvare il piano edilizio, che dalle notizie che abbiamo, allentando regole e controlli, provoca una diminuzione della qualità urbana oltre alla cementificazione del territorio. D altra parte non dobbiamo meravigliarci! La linea del Governo, ed in particolare di Berlusconi, è quella di sollecitare, anzi solleticare, gli interessi del singolo piuttosto che pensare al bene comune. Dobbiamo solo ricordare che nel 94 in preparazione del primo condono furono costruiti edifici abusivi, in più dell anno prima. Così come non potevamo pensare che la nostra iniziativa cadesse in un momento di così pesante aggravamento della crisi mondiale, con la caduta occupazionale, di posti in due mesi, un aumento del 46% dell indennità di disoccupazione e abbattimento del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, che ognuno di noi ha davanti agli occhi tutti i giorni tranne il Presidente del Consiglio ed il Ministro Tremonti che dichiara di non voler commentare dati ansiogeni. Dicevo che non mi soffermerò sulla politica della casa in generale ci penseranno Claudio Iannillli a cui faccio gli auguri per il nuovo incarico all interno della Segreteria CGIL, ed il compagno Sandro Grugnetti, Segretario Generale della FILLEA CGIL di Roma e del Lazio. Vorrei però ricordare come questo tema sia stato in questi anni costantemente presente nelle piattaforme sindacali, sia per la richiesta di risorse in investimenti per l edilizia economica e popolare, sia per sostenere con maggiori risorse, il fondo di sostegno all affitto e, solo per ultimo nella richiesta, accolta nella Finanziaria Regionale di un fondo di 1

2 sostegno per aiutare le famiglie in difficoltà con il mutuo. Così come a livello comunale, e nello specifico del Comune di Roma, chiederemo come Sindacato Pensionati, insieme alle Confederazioni, di investire una parte dei 35 milioni di euro concordati con la precedente Giunta Veltroni, a sostegno delle fasce deboli, e nel rafforzamento del fondo per gli affitti. Tema, questo, che stiamo affrontando anche nella discussione dei bilanci degli enti locali in tutta la regione. Dicevo, quindi, del nostro interesse al progetto CASANZIANI e la decisione di farlo vivere a livello locale chiamando a ragionare tutti i soggetti interessati. Un progetto che ha diverse valenze ma che in questo momento specifico perdonatemi la presunzione potrebbe essere un utile occasione di sviluppo ecocompatibile non solo nel settore dell edilizia, ma anche in quello delle energie rinnovabili e risparmio energetico, nell installazione di nuove tecnologie, oltre ad attivare una nuova domanda di ricerca ed innovazione su nuove filiere industriali e nuovi prodotti. Quindi un iniziativa che può essere occasione di sviluppo. Ma vediamo perché. Solo alcuni dati (molti li avete in cartellina e sono stati presentati all inizio da AeA) e che combaciano con quanto analizzato dal CRESME nei giorni scorsi. Nel Lazio vivono anziani ultra sessantacinquenni. Più di nel solo Comune di Roma. Fra questi sono over 85. Su poco più di 1 milione di anziani residenti nel Lazio, più dell 80% è proprietario della casa dove abita. Dunque, nella nostra regione, secondo gli ultimi dati disponibili del censimento 2001, ci sono abitazioni di proprietà di famiglie con almeno una persona con più di 65 anni di età. Fra gli anziani, vivono soli (32,44%) e vivono con uno o più familiari conviventi (33,01%). Gli anziani che vivono soli occupano prevalentemente abitazioni molto grandi con più di 4 stanze (60,8%) costruite, nel 68% dei casi, prima del A Viterbo il 34,68 degli anziani vivono da soli, il 30,47% a Rieti, il 26,53% a Latina, il 31,52% a Frosinone. In queste province gli anziani che vivono da soli hanno abitazioni di proprietà formate da 4 o più stanze: il 70,79% a Viterbo, il 72% a Rieti, il 69,54% a Latina, il 70,52% a Frosinone. Il dato diviene ancor più macroscopico nei grandi centri urbani. A Roma, più dell 85% degli anziani a basso e bassissimo reddito vivono da soli e ci sono appartamenti medio-grandi abitati da anziani soli. I pensionati spesso si trovano ad essere ricchi sul piano patrimoniale (in quanto proprietari di immobili acquistati molto tempo fa e dunque di un certo pregio per posizione e valore catastale), ma poveri sul piano reddituale e dunque impossibilitati a svolgere, mancando denaro contante, qualunque tipo di ristrutturazione. Le case degli anziani sono mediamente vetuste, con ambienti e impianti vecchi, spesso fuori norma in materia di sicurezza e certamente caratterizzate dalla presenza di barriere architettoniche. Questo stato di cose contribuisce ovviamente ad aumentare gli incidenti in ambito domestico: il dato regionale degli 2

3 infortuni domestici relativi al Lazio (dati a campione da indagine ISTAT sulla vita quotidiana) è allarmante: incidenti l anno. Considerando che più del 60% degli incidenti gravi o mortali riguarda le persone che hanno superato i 65 anni, e che le cadute degli ultrasessantacinquenni rappresentano il 65% delle morti in ambito domestico, abbiamo una idea dell urgenza di interventi di riqualificazione e messe in sicurezza dell edilizia residenziale. Quindi un patrimonio abitativo imponente se consideriamo la domanda di alloggio popolare, i costi degli affitti, il numero degli sfratti e solo per ultimi il numero degli studenti fuori sede. A tutto questo dobbiamo aggiungere che la speranza di vita è fortemente in aumento 87,8 anni uomini / 89,9 anni donne. Aumenta la speranza di vita degli over65 e la percentuale degli anni vissuti in condizione di autosufficienza è cresciuta al 73% per gli uomini e la 61% per le donne. Sintetizzando, un patrimonio abitativo enorme, che ha bisogno di recupero e riutilizzo razionale degli spazi; il recupero edilizio, il superamento di barriere architettoniche sarebbero occasione di elevare il comfort delle abitazioni. L installazione di nuove tecnologie finalizzata a migliorare la qualità della vita in casa la domotica ne aumenterebbe anche la sicurezza. La nostra proposta prevede: la progettazione e la realizzazione di interventi integrati di ristrutturazione di edifici residenziali attraverso la messa in sicurezza, l abbattimento delle barriere architettoniche e la contemporanea introduzione di tecnologie innovative finalizzate ad incrementare i livelli di sicurezza delle abitazioni delle persone anziane. L introduzione di dotazioni domotiche: cioè l utilizzo dell insieme delle tecnologie finalizzate a migliorare la qualità della vita in casa, (es.: dagli ascensori al montascale mobili per disabili, tapparelle elettriche, ausili nelle stanze da bagno ecc.) sistemi di comunicazione nei casi di emergenza attraverso l istallazione di apparecchiature di telesoccorso e telecontrollo. La trasformazione del patrimonio abitativo degli anziani, con conseguente ampliamento dell offerta abitativa, per quei soggetti attualmente fuori dal mercato degli affitti e delle vendite (studenti, persone sole, persone a basso reddito ecc) utilizzando la disponibilità all affitto per accordi tra proprietari ed Enti Locali a fronte di un sostegno economico ed investimenti pubblici in parte a fondo perduto. L obiettivo scontato è quello della riqualificazione di una fetta consistente dell edilizia residenziale oggi molto degradata, per evitare nuove cementificazioni del nostro territorio ed ampliare l offerta abitativa, l altro è di ridurre il rischio di incidenti domestici, di mortalità, percorsi di ospedalizzazione ed evitare, per quanto più possibile, il ricovero degli anziani in case di riposo ed Residenze Sanitarie Assistenziali. Nella realizzazione degli obiettivi, il progetto produrrebbe: 3

4 Un risparmio dei costi sostenuti dalla collettività e dagli Enti Locali per persone che subiscono infortuni domestici. Riducendo la rilevanza di tali infortuni, si creerebbe una riduzione del ricorso alle strutture ospedaliere e, al contempo, una riduzione della istituzionalizzazione degli anziani, con un sensibile miglioramento della loro qualità della vita. Su incidenti domestici annui nel Lazio (dati 2005), circa (pari al 30%) riguarda persone nella fascia di età oltre i 65 anni. Ogni mancato infortunio porterebbe un beneficio diretto alla Regione (per riduzione delle spese ospedaliere) ed ai Comuni (per riduzione delle prestazioni di assistenza domiciliare), di circa euro l anno, calcolando una spesa media per infortunio pro capite. Per fare un esempio concreto, se ci fosse una riduzione del 10% degli infortuni tra gli anziani (circa l anno), si produrrebbe un risparmio di 35 milioni di euro l anno. Oltre ad un conseguente miglioramento nella qualità della vita della popolazione anziana. Dalla ristrutturazione degli immobili sovradimensionati rispetto alle esigenze degli anziani, possono essere rese disponibili nuove unità abitative e quindi un ampliamento dell offerta abitativa. Se si tiene conto che, solo a Roma ci sono studenti fuori sede, sfratti nel 2007, famiglie che non hanno potuto acquistare l appartamento cartolarizzato, questa opportunità diviene determinante. Dalle ristrutturazioni, si produrrebbe, con l utilizzo di impianti di nuova generazione, un maggiore risparmio energetico ed il conseguente miglioramento della qualità ambientale. L aumento delle possibilità occupazionali derivanti dalla riqualificazione del patrimonio abitativo, con benefici per gli utenti e per i lavoratori e lavoratrici impegnati nel settore metalmeccanico ed edile. Maggiori investimenti su servizi, nuove tecnologie e prodotti innovativi nel settore della domotica. La nostra proposta inoltre non mette in discussione la proprietà degli alloggi, come, al contrario, accade con il Piv (Prestito Vitalizio Ipotecario), introdotto dal Ministro Tremonti, che trasforma il patrimonio in consumi, che scarica sugli anziani l onere di provvedere alla ristrutturazione, lasciando agli eredi l impossibilità di estinguere il debito. Una politica di manutenzione del patrimonio esistente è una alternativa credibile ad ulteriore cementificazione ed a progressiva erosione delle aree agricole e verdi. Inoltre con le ristrutturazioni eseguite su immobili che hanno almeno 45 anni di età, si ottiene un abbattimento dei consumi idrici, elettrici e di riscaldamento e quindi un impatto ambientale positivo. Ricordiamo che non sono bastati gli incentivi oggi esistenti per attuare una politica di adeguamento e messa in sicurezza di alloggi vetusti ed inadeguati. Tanto è vero che lo sgravio fiscale del 36% sulla manutenzione straordinaria ha 4

5 riguardato, negli ultimi dieci anni, solo il 10% dello stock abitativo, senza coinvolgere le persone anziane e le famiglie a basso reddito. Ma per realizzare questo progetto è necessaria la costituzione di un fondo regionale in cui far convergere una parte delle risorse attualmente previste per l abbattimento delle barriere architettoniche, per le energie rinnovabili arricchito con le risorse provenienti da INAIL, Fondazioni bancarie, oltre ad una richiesta di risorse nazionali. Analogamente sarà necessario il coinvolgimento dei vari soggetti interessati (Sunia, Apu, Federazione degli utenti e Associazione piccoli proprietari) che possono contribuire alla valutazione del paniere dei costi, all espletamento delle pratiche edilizie, all accesso ai finanziamenti, alla richiesta dei contributi per l abbattimento delle barriere architettoniche, alle convenzioni con gli istituti di credito, ecc. La nostra proposta ha una rilevanza sociale, prevede una integrazione di interventi, la compartecipazione tra pubblico e privato, la promozione e l utilizzo di strumenti finanziari innovativi per finalità sociali. Occorre, senza dubbio, la disponibilità da parte della Regione a farsi promotrice di un accordo di programma che metta insieme gli Enti Locali e tutti gli altri soggetti interessati per condividere obiettivi, priorità di intervento e modalità operative. Insomma un progetto ambizioso Un progetto che oltre a far permanere, in modo più sicuro, gli anziani soli nelle proprie abitazioni, può produrre effetti interessanti sullo sviluppo industriale. Una casa senza età occasione di sviluppo o una fantasia? Sviluppo nel settore dell edilizia e nel settore meccanico, investimenti sulle energie rinnovabili e per il risparmio energetico ma anche attivatore di una nuova domanda di ricerca e l innovazione sul fronte di nuovi materiali, per nuovi servizi nel vasto mondo della domotica. Alcuni esempi che vediamo nei film di 007! Leggevo di un sistema di servizi che controlla la temperatura di una stanza, consente di verificare se c è troppo caldo o se una persona è stata ferma in unazona della casa troppo a lungo e nel caso dare l allarme. O di una macchinetta che rivolge all assistito a casa alcune domande standard sullo stato di salute. Dalla centrale un infermiera chiama ogni giorno gli assistiti cominciando da coloro i cui dati non sono positivi. Oppure un sistema invia una chiamata al cellulare pochi minuti dopo l ora stabilita per prendere una pillola. Se l assistito non risponde vengono inviate chiamate ai familiari e al medico. Tutti sistemi da affiancare ad un importante sistema di assistenza domiciliare per non sradicare l anziano dal proprio ambiente. Un progetto di innovazione che potrebbe essere sostenuto attraverso le risorse attivate in questi giorni dal POR regionale (fondi europei) orientate prevalentemente su ambiente, energie rinnovabili, infrastrutture immateriali, ricerca ed innovazione. L invito ai compagni Grugnetti e Calitri, Segretari Generali degli edili e dei metalmeccanici ha lo scopo proprio di mettere in rete esperienze e 5

6 conoscenze diverse su un obiettivo che in questo momento particolare potrebbero spingere verso la ricerca di soluzioni innovative e di qualità per i due settori. Sappiamo dell apertura del bando per l installazione di una rete immateriale sui Comuni del Lazio più isolati e montani così come dell impegno, comunicato nei giorni scorsi dall Unione Industriali, di dotare il territorio romano di una rete a fibra ottica di nuova generazione possono essere queste un immediata occasione. Chiediamo un forte impegno alle Province ed ai Comuni del Lazio. (Ci dispiace per l assenza del Comune di Roma che più volte è stato invitato nei mesi precedenti e non è stato in grado di comunicarci disponibilità e presenza). Chiediamo alla Regione di convocare un tavolo con tutti i soggetti che a nostro avviso possono essere coinvolti: ANCI, UPI Banche, Fondazioni bancarie, Fondi immobiliari Associazioni degli inquilini, dei piccoli e medi proprietari Organizzazioni sindacali Associazioni datoriali Inail Potenziali locatari Si potrebbe così costruire un accordo di programma in cui individuare risorse e modalità di gestione. Ed ora per dimostrare che non siamo il sindacato che dice solo no, ma siamo sempre in grado di fare proposte, vi consegno alcuni elementi di riflessione attraverso una simulazione per la quale ringrazio i compagni dello SPI Nazionale. Abbiamo ipotizzato una serie di interventi possibili sulle abitazioni di famiglie con almeno un anziano over 65, con una stima dei relativi costi e benefici. Siamo partiti dall introduzione della tecnologia domotica su un 10% delle abitazioni dove è presente almeno un anziano con più di 65 anni. Si tratta di abitazioni per un costo complessivo di domotica di 147 milioni di euro complessivi. Abbiamo poi ragionato su un ventaglio di interventi possibili di ristrutturazione, di manutenzione, della trasformazione degli impianti di riscaldamento, dell introduzione di ascensori negli edifici che ne sono privi. Abbiamo ipotizzato per ogni casistica di intervento un 10% di abitazioni interessate con costi pari ad 1 miliardo di euro. A tali costi corrisponderebbero i seguenti benefici: l attivazione di posti di lavoro, l abbattimento dei ricoveri ospedalieri e delle spese di assistenza domiciliare, l attivazione di nuove filiere industriali, una riduzione dei consumi e di spese per riscaldamento del 30%. Abbiamo ipotizzato i risparmi su un quantitativo di alloggi. Dai nostri calcoli risulta che alloggi economici costruiti ex novo costano circa 2 miliardi di euro, mentre lo stesso numero di alloggi ricavati dalla ristrutturazione di case grandi costerebbero circa 500 milioni di euro. Le cifre parlano da sole. Quindi si tratta una proposta ed un progetto che non solo interviene sulla qualità della vita degli anziani e delle anziane, ma che può determinare investimenti e sviluppo per il futuro. Anche così, nel nostro piccolo, possiamo dimostrare che un altro modello di sviluppo ecocompatibile, solidaristico, rispettoso delle persone e dell ambiente è possibile. 6