Tavolo Tecnico Fisioterapisti - laureati SM

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1 COMUNICATO CAPDI & LSM N 13 DEL 21 GIUGNO 2012 Tavolo Tecnico Fisioterapisti - laureati SM Cari colleghi Come ricorderete il 31 maggio 2011, si è insediato, a Roma al Ministero della Salute, il Tavolo Tecnico Ministeriale su competenze professionali laureati fisioterapisti e laureati SM, voluto dall ex Ministro Fazio per dirimere i campi di attività-competenze professionali tra le due categorie. Al Tavolo siedono i rappresentanti del Ministero della Salute, con a capo il DG per il Dipartimento della qualità, delle risorse umane e delle professioni sanitarie dott. Giovanni Leonardi, il MIUR (Università) i rappresentanti delle Regioni, delle associazioni dei fisioterapisti e delle associazioni dei laureati SM. Tra questi la Capdi & LSM con il presidente e la vice prof.ssa Livia Brienza. Nell anno di lavori si sono tenuti 3 incontri con discussione di un testo redatto dal Ministero della salute che con le successive proposte di modifica e integrazioni e dopo l ultimo incontro del 31 maggio 2012 dovrebbe essere in stesura quasi definitiva. Il testo naturalmente non può essere diffuso perché non ancora definitivo ma possiamo darvene un anticipo proponendovi 2 articoli: il primo tratto dal Quotidiano sanità del 1 giugno 2012 e l altro del dott. Saverio Proia, coordinatore per il Ministero della Salute, del Tavolo Tecnico Per gli aggiornamenti seguiteci su Un abbraccio Il presidente Capdi Flavio Cucco Venezia Mestre 20 Giugno 2012 CAPDI & LSM Via del Gazzato, n Mestre Venezia info@capdi.it - fax:

2 Fisioterapisti & Laureati in Scienze Motorie Sono in corso di definizione i rispettivi ambiti di competenza dei laureati fisioterapisti e dei laureati in Scienze motorie, due figure professionali che oggi, invece, spesso si accusano d invasioni di campo, fino anche all abusivismo professionale. Ciò in virtù del documento del Tavolo di confronto che il Ministero della Salute e le Regioni hanno avviato con il coinvolgimento delle rappresentanze professionali dei fisioterapisti e dei laureati in scienze motorie, che nel l ultima riunione del 31 maggio scorso a Roma, è stato condiviso dalla stragrande maggioranza dei presenti e che attende il placet definitivo del Coordinamento delle Regioni. Lo scopo è quello di meglio delineare l ambito di competenza professionale dei primi ed evidenziare le modalità di lavoro integrato per la salvaguardia della tutela della salute, come recita la bozza di documento del tavolo, che parte dall introduzione, nella programmazione nazionale e regionale della sperimentazione dell attività fisica adattata (AFA) prevedendo che tale attività non rientri tra le prestazioni sanitarie bensì al termine della riabilitazione abbia il compito di ricondizionare, combattere l ipomobilità, favorire la socializzazione e pro- Francesco Saverio Proia Coordinatore del Tavolo tecnico su competenze professionali fisioterapisti/laureati scienze motorie Ministero della Salute, Roma muovere stili di vita più corretti. Per questo diventa importante capire il ruolo di ogni figura professionale. Tavolo tecnico presso il Ministero della Salute: Trovata l intesa. Si attende il parere ufficiale delle Regioni PROMOZIONE DELLA SALUTE E ATTIVITÀ SANITARIA: UN CONFINE DIFFICILE DA DELINEARE L obiettivo, dunque, è promuovere l attività motoria, sia per la prevenzione di problemi di salute sia per il mantenimento di uno stato di salute accettabile. Nel farlo occorre però tenere conto dei bisogni di movimento delle diverse categorie di persone, alcune delle quali, evidenzia il Tavolo TAVOLO MINISTERIALE tecnico Ministero-Regioni, non possono giovarsi d interventi di promozione dell attività motoria standard, ma necessitano di un approccio più specifico, in virtù delle specifiche caratteristiche, le così dette categorie fragili. Non è possibile chiarisce il Tavolo costruire percorsi standardizzati per persone con esiti di ictus cerebri, ad esempio, anche se a distanza di mesi dall evento acuto. Si tratta tuttavia, ammette il Tavolo, di un confine difficile da delineare quello tra promozione della salute e attività sanitaria, ma è anche vero che la presa in carico sanitaria non può essere prolungata oltre misura e non deve coinvolgere tutte le attività delle persone: esistono occasioni, periodi, necessità e luoghi dell intervento sanitario, dopo di che ogni persona deve l 31 maggio 2012 si sono riuniti i rappresentanti del Mini- della Pubblica Istruzione, Ricerca e Università, delle Istero Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia, Abruzzo e della Provincia Autonoma di Trento insieme ai rappresentanti delle associazioni AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), FIF (Federazione Italiana Fisioterapisti), SPIF (Sindacato Professionale Italiano Fisioterapisti), CAPDI (Confederazione delle associazioni provinciali dei diplomati ISEF e dei laureati in scienze motorie), PASSI (Professionisti Associati Scienze Motorie e Sportive Italiane), UNC (Unione Nazionale Chinesiologi) e DMSA (Doctors in movement science association). LE QUESTIONI DEL MESTIERE Il Fisioterapista 3 Maggio/Giugno

3 Fisioterapisti & Laureati in Scienze Motorie LE QUESTIONI DEL MESTIERE PERCORSI FORMATIVI DIVERSI È stato ben ricordato in sede d incontro che le due figure professionali hanno percorsi formativi diversi e obiettivi differenti: il percorso formativo del laureato in Scienze motorie è orientato allo sport e all esercizio fisico si tratta quindi di una figura ritenuta importante per i fini di promozione della salute da parte del Ministero, mentre il percorso del fisioterapista ha l obiettivo di formare un professionista sanitario in grado di prendere in carico problemi di salute che incidono sull autonomia delle persone, con strumenti sanitari che includono l esercizio terapeutico e la rieducazione motoria. vivere e agire nel mondo, anche praticando attività motoria come, in realtà, è sempre necessario per il suo organismo fare. Uno dei criteri di cui tenere conto, quindi, è lo scopo dell attività motoria: La terapia si legge nella bozza è competenza riservata alle professioni sanitarie e la presa in carico, con l obiettivo di risolvere/migliorare il problema di salute (che include autonomia e partecipazione) di una persona attraverso il movimento, è attività sanitaria e nella fattispecie propria del fisioterapista. Quando, invece, una persona anche con diversa abilità, richiede un attività motoria perché percepisce il bisogno di farlo o gli è consigliato, l attività motoria va adattata alle possibilità dell individuo in modo che gli si consenta di praticarla, anche se l obiettivo non è la risoluzione o la presa in carico di un problema specifico di salute o autonomia. PRESCRIZIONE DELL ESERCIZIO FISICO COME STRUMENTO Nell ottica di queste scelte programmatorie si propone l utilizzo del laureato in scienze motorie nel progetto Prescrizione dell esercizio fisico come strumento e terapia che il Ministero della Salute sta sperimentando in diversi contesti territoriali. In pratica, programmi di prevenzione e cura basati sull esercizio fisico secondo modalità organizzative che prevedono la somministrazione dell attività fisica. L auspicio del Tavolo è che programmi di questo tipo siano sempre più rafforzati nei Piani Sanitari Regionali, intensificando la lotta alla sedentarietà e promuovendo l attività fisica attraverso lo sviluppo sul territorio di una rete di strutture per la somministrazione-erogazione dell attività fisica che, precisa la bozza di documento del Tavolo, deve avvenire in realtà specificamente attrezzate (palestre e centri sportivi pubblici e privati), contraddistinte da una buona gestione complessiva e dirette da un laureato in Scienze Motorie o diplomato ISEF prevedendo che tali professionisti operino in fase di somministrazione, attraverso specifiche attività di aggiornamento. Si darebbe, così, vita a un circuito regionale di palestre e strutture sportive, certificato e istituzionalmente riconosciuto, con azioni formative, condivisione di valori etici e un sistema di valutazione della qualità degli interventi rivolti a quei soggetti che possono ridurre i fattori di rischio o trarre beneficio per la propria condizione patologica attraverso un attività fisica opportunamente avviata ed erogata. TUTELA DELLA SALUTE Il Documento, una volta approvato definitivamente, oltre a portare pace tra gli ulivi in una contesa interprofessionale per troppo tempo portata avanti, potrà finalmente modernizzare il nostro sistema di tutela della salute che vada oltre le colonne d Ercole dell intervento sanitario in senso stretto. Nel sito viene pubblicata la Proposta di documento del tavolo di lavoro tra laureati in fisioterapia e laureati in scienze motorie che riporta, tra l altro, il percorso prospettato per la certificazione delle palestre e delle strutture sportive. 3 Maggio/Giugno 2012 Il Fisioterapista 112

4 <em><strong>anteprima. </strong></em>fisioterapia e scienze motori di 2 04/06/ :17 Lunedì 01 GIUGNO 2012 Anteprima. Fisioterapia e scienze motorie. Le nuove competenze. Quasi pronto il documento Ministero-Regioni Sta per essere presentata la proposta del tavolo di lavoro sugli ambiti di competenza di due professioni che si sono spesso reciprocamente accusate di "invasioni di campo". L obiettivo è promuovere programmi di attività motoria individuando modalità di lavoro integrato, ma non sovrapponibile. Potrebbe arrivare finalmente un po di chiarezza sugli ambiti di competenza dei fisioterapisti e dei laureati in Scienze motorie, due professionisti che oggi, invece, si accusano spesso di invasioni di campo e fino anche all'abusivismo professionale. A districare i nodi dovrebbe essere il documento del tavolo di confronto che il ministero della Salute e le Regioni hanno avviato con il coinvolgimento delle rappresentanze professionali dei laureati in scienze motorie e dei fisioterapisti. Lo scopo è quello di meglio delineare l ambito di competenza professionale dei primi ed evidenziare le modalità di lavoro integrato per la salvaguardia della tutela della salute, spiega la bozza di documento del tavolo che abbiamo potuto visionare e della quale vi anticipiamo i principali contenuti, in attesa della messa a punto del testo finale sul quale si sta ancora lavorando, soprattutto per la parte relativa alla formazione. Un tavolo che parte dall introduzione, nella programmazione nazionale e regionale, della sperimentazione della cosiddetta "AFA" (attività fisica adattata) prevedendo che tale attività non rientri tra le prestazioni sanitarie bensì abbia il compito di ricondizionare al termine della riabilitazione, combattere l ipomobilità, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti. Per questo diventa importante capire il ruolo di ogni figura professionale. Partendo da fatto che, ricorda il tavolo, il percorso formativo del laureato in Scienze motorie è orientato allo sport e all esercizio fisico - si tratta quindi di una figura ritenuta importante per i fini di promozione della salute da parte del Ministero" -, mente il percorso del fisioterapista ha l obiettivo di formare un professionista sanitario in grado di prendere in carico problemi di salute che incidono sull autonomia delle persone, con strumenti sanitari che includono l esercizio terapeutico e la rieducazione motoria. L obiettivo, dunque, è promuovere l attività motoria, sia per la prevenzione di problemi di salute che per il mantenimento di uno stato di salute accettabile. Nel farlo occorre però tenere conto dei bisogni di movimento delle diverse categorie di persone, alcune delle quali, evidenzia il tavolo Ministero-Regioni, non possono giovarsi di interventi di promozione dell'attività motoria standard, ma necessitano di un approccio più specifico, in virtù delle specifiche caratteristiche, le così dette categorie fragili. Non è possibile chiarisce il tavolo - costruire percorsi standardizzati per persone con esiti di ictus cerebri, ad esempio, anche se a distanza di mesi dall'evento acuto. Si tratta tuttavia, ammette il tavolo, di un confine difficile da delineare quello tra promozione della salute e attività sanitaria. Ma è anche vero che la presa in carico sanitaria non può essere prolungata oltre misura e non deve coinvolgere tutte le attività delle persone: esistono occasioni, periodi, necessità e luoghi dell'intervento sanitario, dopo di che ogni persona deve vivere e agire nel mondo, anche praticando attività motoria come, in realtà, è sempre necessario per il suo organismo fare. Uno dei criteri di cui tenere conto, quindi, è lo scopo dell'attività motoria: La terapia si legge nella bozza - è competenza riservata alle professioni sanitarie e la presa in carico, con l'obiettivo di risolvere/migliorare il

5 <em><strong>anteprima. </strong></em>fisioterapia e scienze motori di 2 04/06/ :17 problema di salute (che include autonomia e partecipazione) di una persona attraverso il movimento, è attività sanitaria e nella fattispecie propria del Fisioterapista. Quando, invece, una persona anche con diversa abilità, richiede un'attività motoria perché percepisce il bisogno di farlo o gli è consigliato, l'attività motoria va adattata alle possibilità dell'individuo in modo che gli si consenta di praticarla, anche se l'obiettivo non è la risoluzione o la presa in carico di un problema specifico di salute o autonomia. È nell'ottica di queste scelte programmatorie che si propone l utilizzo del laureato in scienze motorie nel progetto Prescrizione dell esercizio fisico come strumento e terapia che il Ministero della Salute sta sperimentando in diversi contesti territoriali. In pratica, programmi di prevenzione e cura basati sull esercizio fisico secondo modalità organizzative che prevedono la somministrazione dell attività fisica. L auspicio del tavolo è che programmi di questo tipo siano sempre più rafforzati nei Piani Sanitari Regionali, intensificando la lotta alla sedentarietà e promuovendo l attività fisica attraverso lo sviluppo sul territorio di una rete di strutture per la somministrazione-erogazione dell attività fisica che, precisa la bozza di documento del tavolo, deve avvenire in realtà specificamente attrezzate (palestre e centri sportivi pubblici e privati), contraddistinte da una buona gestione complessiva e dirette da un laureato in Scienze Motorie o diplomato ISEF prevedendo che tali professionisti operino in fase di somministrazione, attraverso specifiche attività di formazione e aggiornamento. Si darebbe, così, vita ad un circuito regionale di palestre e strutture sportive, certificato ed istituzionalmente riconosciuto, con azioni formative, condivisione di valori etici e un sistema di valutazione della qualità degli interventi rivolti a quei soggetti che possono ridurre i fattori di rischio o trarre beneficio per la propria condizione patologica attraverso un attività fisica opportunamente avviata ed erogata.

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