Medie Istat quali spese per elementi certi

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N Medie Istat quali spese per elementi certi Categoria: Accertamento e Riscossione Sottocategoria: Redditometro Nel corso dell incontro Telefisco 2014, i tecnici dell Agenzia delle Entrate hanno affermato che nel nuovo redditometro le medie Istat sono legittimamente utilizzabili per il calcolo delle spese connesse ad elementi certi. L Agenzia si riferisce ad esempio, al calcolo delle spese per la manutenzione ordinaria degli immobili, per acqua e condominio (parametrate ai metri quadrati effettivi delle abitazioni) e alle spese relative all'utilizzo degli autoveicoli (compresi moto, caravan, eccetera, parametrate ai KW effettivi). Vediamo, dunque, quando il Fisco userà anche le spese Istat per sottoporre a controllo i contribuenti, mediante lo strumento del nuovo redditometro. Premessa Come è noto, il nuovo accertamento sintetico disciplinato dall'art. 22 del D.L. 78/2010, si fonda sul concetto di spesa, tramite cui l'amministrazione Finanziaria può risalire al reddito del contribuente sulla base, per l'appunto, delle spese di qualsiasi genere sostenute nel periodo d'imposta, salvo la prova contraria, fornita dal soggetto passivo, che le stesse sono state effettuate grazie a fonti di reddito legalmente escluse dalla base imponibile. In particolare, il nuovo comma 5 dell'art. 38 del D.P.R. 600/1973, prevede che la determinazione presuntiva del reddito possa essere eseguita in virtù di specifici elementi indice, individuati con apposito decreto ministeriale, differenziati in funzione del nucleo familiare e dell'ambito territoriale di appartenenza. Dette norme attuative sono contenute nel D.M. 24 dicembre 2012, il quale individua le spese rilevanti ai fini del redditometro (che sono state raccolte nell'allegato A al decreto) e costituisce il fulcro del nuovo strumento di accertamento. 1

2 Ai fini delle ricostruzione sintetica del reddito, è previsto che vengano valorizzate alternativamente alcune spese stimate e altre di fonte certa. A tal fine: per alcune tipologie di spesa, vengono utilizzate le informazioni presenti in anagrafe tributaria; altre spese sono stimate pari all'ammontare più elevato tra quello disponibile (o risultante dalle informazioni presenti in anagrafe tributaria) e quello determinato considerando la spesa media proveniente dalle stime Istat, o da analisi e studi economici anche di settore. Il comma 6 dell'art. 1 del D.M. 24 dicembre 2012 consente all'agenzia delle Entrate, di utilizzare anche: altri indici diversi da quelli riportati nella tabella A e relativi a qualsiasi spesa sostenuta; la quota di risparmio riscontrata nell'anno. In particolare, si segnala che allegate al decreto ci sono tre tabelle: l'allegato A, dove sono indicate, come già detto, le diverse spese inerenti la ricostruzione redditometrica del reddito del contribuente, con specifica annotazione di quelle spese che: vengono valutate sulla sola base degli elementi presenti in anagrafe tributaria; possono essere determinate, sia mediante tale dato, sia tramite il ricorso alle risultanze dell' Istat, o a specifiche analisi di settore, e gli investimenti effettuati; l'allegato 1, riguardante i kw medi delle tipologie dei nuclei familiari relativi ai mezzi di trasporto, calcolati sulla base dei dati presenti nel Pra; la tabella B, relativa alle tipologie dei nuclei familiari e le corrispettive aree territoriali di appartenenza. L art. 1, D.M individua gli elementi di spesa indicativi di capacità contributiva e il relativo contenuto induttivo, di seguito analizzati. 2

3 ELEMENTI DI SPESA INDICATIVI DI CAPACITÀ CONTRIBUTIVA ART. 1 Comma 2 Comma 3 Comma 4 Comma 5 Comma 6 per elementi indicativi di capacità contributiva, indicati nella Tabella A allegata al Decreto in esame, si intendono le spese sostenute dai contribuenti: per l acquisizione di beni e servizi; per il relativo mantenimento. il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva è determinato tenendo conto: della spesa media, per gruppi e categorie di consumi, del nucleo familiare di appartenenza e corrisponde alla spesa media annuale dei consumi delle famiglie elaborata dall ISTAT sulla base di campioni significativi di contribuenti appartenenti a 11 tipologie di nuclei familiari presenti nelle 5 aree territoriali di suddivisione del territorio italiano. delle risultanze di analisi e studi socio economici, anche di settore. per la determinazione sintetica del reddito, in presenza delle spese indicate nella citata Tabella A, va fatto riferimento al maggiore ammontare tra: quanto disponibile o risultante dalle informazioni presenti in Anagrafe tributaria; quanto determinato considerando le spese medie ISTAT o le analisi e studi socio economici, anche di settore. L Ufficio può utilizzare, altresì: gli elementi di capacità contributiva diversi da quelli della Tabella A, se dispone di informazioni relative al sostenimento di spese per l acquisizione di servizi / beni e relativo mantenimento; la quota di risparmio riscontrata, formatasi nell anno. Circolare 24/E/2013 Successivamente la circolare n. 24/E/2013, aveva suddiviso tali spese tra: le spese certe e quelle che vengono definite spese per elementi certi. In particolare: le spese certe sono indubbiamente quelle 30 voci di spesa per le quali il decreto del redditometro considera quanto effettivamente speso; 3

4 delle spese per elementi certi non vi è, invece, traccia nel decreto del redditometro, il quale fa riferimento soltanto alle spese, senza alcuna distinzione. Secondo la circolare, si tratterebbe di quelle spese gestionali che derivano dalla disponibilità di determinati beni (abitazione, mezzi di trasporto). Questa tipologia di spese è senz'altro presente nella tabella allegata al decreto sul redditometro, ma viene annoverata tra tutte le altre spese per consumi. Non esiste, in sostanza, nel decreto del redditometro una specifica distinzione per le spese per elementi certi. Tra le spese per elementi certi, così definite dal documento di prassi, rientrano, ad esempio, le spese per acqua e condominio, per manutenzione ordinaria dell'abitazione, le spese per elettrodomestici e arredi, le spese per comunicazioni, le spese per trasporti. Spese Istat Tra le spese per elementi certi rientrano anche le medie Istat. L'Agenzia delle Entrate a Telefisco 2014 ha, infatti, confermato che per le spese per elementi certi considererà i valori Istat; questo in quanto l'intervento del Garante della privacy è da intendersi riferito alle spese correnti (per le quali, invece, dopo l'intervento dello stesso Garante, non rileveranno i dati Istat). AGENZIA ENTRATE TELEFISCO 2014 In base ai contenuti del parere del Garante si ritiene che le spese medie Istat sono legittimamente utilizzabili per il calcolo delle spese connesse ad elementi certi. In particolare, ci si riferisce al calcolo delle spese per la manutenzione ordinaria degli immobili e per acqua e condominio (parametrate ai metri quadrati effettivi delle abitazioni) e alle spese relative all'utilizzo degli autoveicoli (compresi moto, caravan, eccetera, parametrate ai KW effettivi). Vediamo dunque nel dettaglio quali possono essere queste spese per elementi certi rivelate dalle medie Istat: Acqua e condominio La spesa media calcolata dall'istat viene parametrata ai metri quadri effettivi dell'abitazione. La circolare 24/E/2013 aveva calcolato un esempio per una coppia con un figlio residente nel Nord Ovest e in possesso al 50% di due immobili, rispettivamente di 70 e 100 metri quadrati. 4

5 Il meccanismo di attribuzione delle spese considera il valore medio Istat mensile di partenza (52,27 euro per l'anno 2009): si arriva così, in questo caso, a una spesa annua di 710,82 euro per acqua e condominio. Manutenzione della casa Anche la ricostruzione delle spese per la manutenzione ordinaria della casa potrebbe attingere ai valori medi Istat, qualora non esistano già dati precisi in Anagrafe tributaria. In questa circostanza il meccanismo di calcolo prevede che si parta dal dato medio mensile del contribuente (a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza), lo si divida per 75 metri quadrati, per poi moltiplicarlo per il numero di metri quadrati della casa di proprietà o in affitto. Naturalmente il valore finale va rapportato alla quota e al periodo di possesso nel corso dell'anno considerato dal Fisco. Benzina, ricambi e lubrificanti per auto e moto Il possesso di auto, moto, caravan, camper e minicar si porta dietro una serie di spese per utilizzo e manutenzione. L'uscita relativa a pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione potrebbe attingere ai valori Istat in assenza di informazioni presenti in Anagrafe tributaria. La spesa media sarebbe, comunque, personalizzata secondo le modalità stabilite del decreto attuativo del nuovo redditometro. In pratica il valore Istat di riferimento per il contribuente (a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza), verrebbe diviso per un coefficiente individuato dal provvedimento attuativo del redditometro e sarebbe moltiplicato per i chilowatt effettivi, del o dei mezzi di trasporto posseduti. La circolare 24/E/2013 riporta l'esempio di una coppia con tre figli residente al Sud che possiede due motoveicoli e un motociclo per un totale di 177 chilowatt. Partendo da un valore di spesa media Istat mensile riferita al 2009 di 235,27 euro si arriva, considerato il coefficiente di 164,7 chilowatt, a una spesa totale annua di poco più di euro. Mobili ed elettrodomestici per la casa Tra le spese per elementi certi, dovrebbero rientrare anche quelle relative al mobili o agli elettrodomestici connessi alla disponibilità di una casa. Qualora ciò non fosse espressamente escluso dalle Entrate, il Fisco potrebbe avvalersi, in assenza di informazioni già acquisite nei database, dei valori Istat. La circolare 24/E/2013 calcola, per una coppia con due figli residente al centro, con due case al 50% e per dodici mesi, una spesa annua di 394,68 euro per elettrodomestici e arredo. 5

6 In sede di confronto con gli uffici del Fisco, il contribuente potrebbe dimostrare di non aver sostenuto tali spese perché l'immobile è inagibile o di averle sostenute per un importo inferiore. Biancheria, detersivi e pentole Biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni sono le voci che il nuovo redditometro chiama altri beni e servizi per la casa, e che dovrebbero rientrare tra quelle per elementi certi. Qualora ciò non fosse espressamente escluso dalle Entrate, varrebbe lo stesso meccanismo delle altre spese per elementi certi: senza informazioni già presenti in Anagrafe tributaria, il Fisco potrebbe attingere ai valori medi Istat (sempre a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza) "personalizzati" in base al numero di case di proprietà o in affitto. Esempi Accertamento sull anno 2010 per un contribuente residente a Roma in nucleo composto da coppia con un figlio. Il soggetto è l unico percettore di reddito della famiglia. Per i consumi di generi alimentari la spesa media ISTAT prevede per l anno 2010 un importo mensile di 545,52, e non sono presenti dati in Anagrafe tributaria. Pertanto, il contenuto induttivo per la componente alimentare risulterà: spesa media annua x rapporto tra il reddito complessivo attribuibile al contribuente, ed il totale dei redditi complessivi attribuibili ai componenti del nucleo familiar: 545,52 x 12 mesi x 100% del reddito = 6.546,24. Accertamento anno 2011 per un contribuente di 46 anni residente a Torino in famiglia unipersonale, che vive in un appartamento di 100 metri quadrati detenuto in locazione per annui. Per le spese relative alla casa, al contribuente potranno essere attribuite: per i canoni di affitto versati; in Anagrafe tributaria risultano annui per i consumi di acqua, e nessun importo per le spese di condominio. In base alla media ISTAT, l importo risulta pari alla spesa media ISTAT della tipologia persona sola con anni (spesa media mensile ISTAT del nucleo familiare di riferimento/75 metri quadrati) x numero dei metri quadrati dell unità abitativa 54,43 / 75 x 100 x 12 mesi = 870,88 per acqua e condominio. 6

7 Tra i due importi è pertanto, da prendere quello che risulta dall Anagrafe tributaria, poiché maggiore, ossia 1.000,00. Ad un soggetto residente a Venezia in famiglia con due figli, unico percettore di reddito, per l anno 2011 relativamente alle spese per Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa, possono essere attribuiti i seguenti importi: elettrodomestici ed arredi: dallo spesometro risulta una fattura per acquisto di mobili per ; al database ISTAT risulta per le categorie elettrodomestici, mobili e articoli di arredamento, anno 2011, coppia con 2 figli un importo mensile di 91,85 (= 17, ,71 + 5,48). Pertanto, la spesa annua stimata ammonta a 91,85 x 12 = 1.102,20. La spesa complessiva in Anagrafe è maggiore di quella stimata, perciò l importo rilevante è ; altri beni e servizi per la casa (biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni): dal database ISTAT, risulta per le categorie biancheria per la casa, detersivi, pentole, posate e stoviglie, lavanderia e riparazioni, anno 2011, coppia con 2 figli un importo mensile di 50,77 (= 10, ,60 + 5,45 + 7, ,87). Pertanto, la spesa annua stimata ammonta a 50,77 x 12 = 609,24; l Agenzia non rileva informazioni sull esistenza di collaboratori domestici, né di altre spese. Per l ammontare delle spese della categoria Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa, può essere attribuito dal redditometro un importo complessivo di: ,24 = ,24. Una contribuente di 67 anni in pensione, residente da sola a Napoli, ha dichiarato nel Mod. 730/2011 a rigo E1, col. 2, un importo di spese per 1.388,27. Per tale anno la media ISTAT prevede un importo mensile di 72,50, corrispondente ad un importo annuo di 870. Poiché il dato in Anagrafe tributaria è maggiore di quello stimato, alla contribuente, possono essere attribuiti 1.388,27, per farmaci e spese medico-sanitarie. 7

8 In una famiglia con due figli, residente a Genova, per il 2011 è sottoposto ad accertamento sintetico il padre, unico percettore di reddito. In sede di dichiarazione dei redditi sono stati dichiarati nel Mod. 730/2012 a rigo E di spese di istruzione. La media di spese mensili per l istruzione stimata dall ISTAT per tale tipologia familiare è di 87,98, e quindi la spesa annua stimata è 87,98 x 12 = 1.055,76 Poiché il primo importo è maggiore del secondo, si ritiene che l Agenzia possa attribuire al contribuente un importo di per spese di istruzione. - Riproduzione riservata - 8

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