Condizione e recente andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel primo trimestre 2016

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1 Condizione e recente andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel primo trimestre 2016 Rapporto congiunturale trimestrale Dati al 31 marzo 2016 Parma, 24 giugno 2016 Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli Osservatorio sul Mercato del Lavoro Servizio Statistica Provincia di Parma Indice Premessa...2 Scenario economico...3 Assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro...4 Analisi per attività economica dei datori di lavoro...10 Analisi per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori...13 Analisi per carattere e regime di orario dei rapporti di lavoro...15 Forze di lavoro...17 Cassa integrazione guadagni, mobilità collettiva e patti di servizio stipulati dai Centri per l impiego...20 Nota metodologica...24 Embargo: 24 giugno 2016, ore 10:30

2 Condizione e recente andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel primo trimestre 2016 Premessa L Amministrazione provinciale di Parma ha assegnato all Osservatorio sul mercato del lavoro, a partire dall anno 2009, il compito di rilevare gli effetti occupazionali locali della crisi, richiedendo periodici aggiornamenti statistici e analisi congiunturali sull andamento del mercato del lavoro della provincia: il potenziamento dell osservazione del mercato del lavoro, infatti, era stato individuato fra le azioni da attuarsi con priorità dal Protocollo di intesa siglato dalla Provincia di Parma, dalle altre Istituzioni e dalle forze economiche e sociali locali, per coordinare gli interventi a sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi, un impegno rinnovato nel 2011 con l Accordo provinciale per il lavoro e lo sviluppo, successivamente integrato nel 2012 e regolarmente aggiornato nel 2013 e nel In risposta a queste nuove esigenze conoscitive, l Osservatorio ha sviluppato un proprio modello di osservazione congiunturale fondato, come risorsa statistica distintiva, sui movimenti di lavoro dipendente registrati negli archivi Siler (Sistema informativo lavoro Emilia-Romagna) delle comunicazioni obbligatorie telematiche dei Centri per l impiego della Provincia di Parma. Il sistema di monitoraggio ha trovato supporto, sul piano della strumentazione statistica ed informatica, nell adozione delle procedure Tramo/Seats per la destagionalizzazione e l analisi delle serie storiche attualmente implementate nel pacchetto statistico JDemetra+, sviluppato dalla Banque Nationale de Belgique in cooperazione con Eurostat. Questo rapporto illustra la condizione del mercato del lavoro in provincia di Parma nel primo trimestre L aggiornamento congiunturale dei dati al 31 marzo 2016 riguarda, in particolare, le seguenti informazioni: le assunzioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro (ed il corrispondente saldo), analizzate per attività economica dei datori di lavoro, per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori e per carattere e regime di orario dei rapporti di lavoro; le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni, analizzate per tipo di gestione (ordinaria, straordinaria e in deroga), gli iscritti (di flusso) nelle liste di mobilità collettiva (L. 223/91 art. 24 e altre fonti) e i patti di servizio stipulati dai Centri per l impiego a favore dei cittadini disoccupati o precariamente occupati. 1 Si veda il punto 5. Servizio di monitoraggio dei fenomeni di crisi del Protocollo di intesa per coordinare interventi a sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi economica del 7 marzo 2009, nonché il punto 7. Servizio di monitoraggio congiunturale dell Accordo provinciale per il lavoro e lo sviluppo Aggiornamento per l anno 2013 del 9 maggio

3 Scenario economico Nel primo trimestre 2016 l economia italiana ha continuato a crescere con un ritmo moderato, caratterizzato dal consolidamento del contributo positivo della domanda interna alla crescita del Pil. Il principale motore della crescita è costituito dai consumi ai quali si è accompagnato un miglioramento degli investimenti. 2 Il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell 1,0% nei confronti del primo trimestre del Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna (i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi) sono aumentati entrambi dello 0,2%, le importazioni sono diminuite dello 0,9%, mentre le esportazioni dell 1,5%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,2 punti percentuali alla crescita del Pil (per 0,2 punti la spesa delle famiglie e delle Istituzioni sociali private, ma con il contributo nullo della spesa della Pubblica amministrazione e degli investimenti fissi lordi). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil (di 0,2 punti percentuali), mentre l apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,2 punti percentuali. La ripresa, anche in questi primi tre mesi del 2016, continua ad avere come unico driver i consumi, sul cui andamento sono stati determinanti i progressi conseguiti dall occupazione nel 2015, ascrivibili alla decontribuzione prevista dalla legge di stabilità 2015 e ai cambiamenti normativi introdotti dal Jobs Act, progressi che paiono essere proseguiti anche nei primi mesi di quest anno, pur se ad un ritmo ridotto e con un minor flusso di assunzioni, per effetto del ridimensionamento dello stimolo fiscale. Nel primo trimestre 2016, in Italia, gli occupati sono infatti cresciuti congiunturalmente solo dello 0,1% e tendenzialmente dell 1,1%. Rispetto al trimestre precedente, considerando i dati destagionalizzati, gli occupati sono cresciuti di 18 mila unità, variazione che sintetizza 75 mila dipendenti a tempo indeterminato in più e 57 mila dipendenti a tempo determinato in meno e l invarianza degli occupati indipendenti, una dinamica che non ha però impedito ai disoccupati di aumentare di 9 mila unità, con un conseguente incremento del tasso di disoccupazione totale (dall 11,9% al 12,1%) e di quello giovanile (dal 40,0% al 40,3%). 4 Alla chiusura in redazione del presente rapporto, la crescita del valore aggiunto totale, per la provincia di Parma, nel 2016, viene prevista all 1,4%, un valore superiore alla media regionale (1,2%) e nazionale (1,0%). 5 Ciò sarebbe da ascriversi alla migliore performance dell industria parmense (prevista in crescita del 2,4%) che, già nel primo trimestre 2016, ha risentito meno del deludente andamento dell export rilevato a livello regionale e nazionale: le esportazioni sono infatti cresciute in valore dell 1,5% rispetto al primo trimestre 2015, a fronte di una crescita nulla in Emilia-Romagna e di una crescita negativa (-0,4%) in Italia. 6 2 Istat (2016), Nota mensile sull andamento dell economia italiana n. 5 maggio 2016, 7 giugno Istat (2016), Conti economici trimestrali I trimestre 2016, 31 maggio Istat (2016), Il mercato del lavoro I trimestre 2016, 9 giugno Unioncamere Emilia-Romagna (2016), Scenario Emilia-Romagna Previsione macroeconomica a medio termine. Aprile 2016, 13 aprile Istat (2016), Le esportazioni delle regioni italiane I trimestre 2016, 13 giugno

4 Assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro In queste pagine si procede ad una analisi dei movimenti di lavoro dipendente registrati negli archivi Siler delle comunicazioni obbligatorie telematiche dei Centri per l impiego della Provincia di Parma. Il campo di osservazione è costituito dalle unità locali delle imprese e delle istituzioni residenti in provincia di Parma. Dal «totale economia» di cui alle successive tavole e figure, sono escluse le attività svolte da famiglie e convivenze nella loro veste di datrici di lavoro domestico (colf e badanti). L analisi si basa sui seguenti indicatori statistici: le attivazioni dei rapporti di lavoro dipendente, più brevemente denominate nelle successive tavole e figure con il termine «assunzioni», che quantificano il flusso in entrata nell area del lavoro dipendente e rappresentano un significativo indicatore di tendenza per analizzare l evoluzione della domanda di lavoro; le cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente, più brevemente denominate con il termine «cessazioni dei rapporti di lavoro», che quantificano, all opposto, il flusso in uscita dall area del lavoro dipendente; il «saldo assunzioni-cessazioni» che misura la variazione netta della consistenza dei rapporti di lavoro dipendente nell unità di tempo considerata e rappresenta un indicatore altamente correlato alla variazione degli occupati dipendenti; 7 le «posizioni di lavoro dipendente», ottenute come saldo cumulato fra assunzioni e cessazioni, indicatore che sintetizza l andamento della consistenza dei rapporti di lavoro alle dipendenze a partire da una data prefissata assunta come base per le elaborazioni (nel presente caso il 31 dicembre 2007) in cui tale consistenza viene posta pari a zero. Per ulteriori approfondimenti si fa rinvio alla nota metodologica. Il mercato del lavoro parmense, nel primo trimestre 2016, registra ancora gli effetti del rilevante impatto del Jobs Act e della decontribuzione inscritta nella legge di stabilità Stando ai dati più recenti, che modificano assai poco quelli rilasciati in precedenza, 8 nel quarto trimestre 2015 le assunzioni avevano registrato una variazione congiunturale 9 e tendenziale anomala (rispettivamente del 17,1% e del 27,3%), concorrendo a determinare, su base annua, un incremento delle posizioni di lavoro dipendente odiernamente valutabile in ben unità (vedi successive Tavola 1, Figura 1, Figura 2, Figura 3 e Figura 4). 7 Ricordiamo che il saldo assunzioni-cessazioni calcolato sui dati grezzi ha significato unicamente su base annuale, dal momento che i dati trimestrali o mensili relativi alle assunzioni e alle cessazioni dei rapporti di lavoro risentono in modo assai significativo della stagionalità. 8 Osservatorio sul Mercato del Lavoro Servizio Statistica Provincia di Parma (a cura di Ghirardini, P.G. e Pellinghelli, M.) (2016), Condizione e recente andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel 2015 Rapporto annuale e aggiornamenti congiunturali Dati al 31 dicembre 2015, 21 aprile La «variazione congiunturale» misura la variazione percentuale nel trimestre corrente rispetto al trimestre precedente: viene calcolata su dati destagionalizzati. La «variazione tendenziale» misura la variazione percentuale nel trimestre corrente rispetto al corrispondente trimestre del precedente anno: viene calcola su dati grezzi. 4

5 Questa dinamica che, al netto dei fenomeni di stagionalità, ha riportato le posizioni di lavoro dipendente sopra il livello che si registrava prima delle due gravi fasi recessive (vedi successiva Figura 4), lasciava aperti molti interrogativi, sia perché su questo bilancio non poco positivo per il 2015 aveva pesato in modo determinante l incentivazione alle imprese, sia perché era noto che la legge di stabilità 2016 avrebbe ridotto l importo (al 40%) e la durata (ora biennale) di tale decontribuzione, a partire dal 1 gennaio L interrogativo era e rimane quello della stabilità (e della qualità) di tale nuovo assetto di equilibrio. Tavola 1 Assunzioni, cessazioni dei rapporti di lavoro e saldo assunzioni-cessazioni nelle unità locali di imprese e istituzioni Provincia di Parma Totale economia (a) serie storiche trimestrali Periodo Assunzioni Cessazioni dei rapporti di lavoro Saldo (b) Assunzioni Cessazioni dei rapporti di lavoro Saldo DATI ASSOLUTI GREZZI DESTAGIONALIZZATI 2013 I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Totale I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Totale I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Totale I trimestre VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI CONGIUNTURALI 2013 I trimestre -9,1-6,3-3,0-0,2 II trimestre -7,3-3,9-1,4 1,4 III trimestre 2,7-2,8 12,7 3,0 IV trimestre 9,4 8,3 1,5 5,0 Totale ,6-0, I trimestre 8,7 10,0-2,6 1,0 II trimestre 13,1 8,5 2,2-0,5 III trimestre 2,2 3,3 0,7-1,9 IV trimestre -4,9 3,1-5,1 1,9 Totale ,7 5, I trimestre 11,7 5,4 14,1 3,9 II trimestre 8,4 8,0-1,9 2,1 III trimestre 5,3 5,9-2,3-3,5 IV trimestre 27,3-3,6 17,1-2,6 Totale ,4 3, I trimestre -11,3-9,7-19,5-3,8 (a) escluse le attività svolte da famiglie e convivenze nella loro veste di datrici di lavoro domestico (colf e badanti) (b) il saldo assunzioni-cessazioni calcolato sui dati grezzi è significativo unicamente a livello annuale Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma (dati provvisori) 5

6 Premesso che occorreranno non mesi ma anni per condurre una valutazione scientifica dell impatto del Jobs Act dal punto di vista dei mutamenti strutturali del mercato del lavoro, specie per quanto riguarda il problema dell effettiva stabilità delle posizioni di lavoro create con i nuovi contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, si pone già per i primi mesi di questo nuovo anno, prima di tutti gli altri, un interrogativo sulla tenuta dei nuovi, più elevati, livelli occupazionali, raggiunti a ridosso della fine dello scorso anno. Per rispondere a tale quesito occorre prima di tutto considerare la dinamica del «flusso in ingresso» nell area del lavoro dipendente, ossia le assunzioni (vedi precedente Tavola 1 e successiva Figura 1). Le assunzioni, nel primo trimestre 2016, hanno conosciuto un drastico ridimensionamento, sia in termini congiunturali (-19,5%) che tendenziali (-11,3%), di entità eguale e contraria all eccezionale variazione positiva rilevata nel trimestre immediatamente precedente (pari, come si è detto, al 17,1% in termini congiunturali e al 27,3% in quelli tendenziali), di modo che, nel quarto trimestre 2015 (e, scendendo nel dettaglio, nel mese di dicembre), si può individuare un vero e proprio picco che la moderna analisi delle serie storiche diagnostica come un outlier, un «valore anomalo»: le imprese hanno sfruttato l ultima finestra di piena decontribuzione per dar corpo, in un unica soluzione, a numerose azioni di reclutamento di personale rinviate a causa della crisi. Va subito detto che tale comportamento della serie storica delle assunzioni ha trovato riscontro in pratica per tutte le regioni per cui si dispone di una corretta e completa informazione statistica sulle assunzioni e non riguarda certo solo il mercato del lavoro della provincia di Parma. 10 Questa retroazione sulle assunzioni, osservata anche a livello nazionale, ha portato talvolta a conclusioni non corroborate dalla conoscenza delle vere interrelazioni che governano i flussi e gli stock occupazionali e dal supporto indispensabile costituito dalla destagionalizzazione dei dati, per cui spesso si è parlato affrettatamente di una fine della ripresa del mercato del lavoro o del crollo delle assunzioni, se non addirittura di dati cattivi o di dati buoni, a seconda che la fonte presa in considerazione si prestasse più a sposare una tesi piuttosto che un altra, finendo per non comprendere il quadro informativo di fondo, reso questo sì più difficile da interpretare dall impatto di un «fattore esogeno» pesante quale è una riforma appaiata ad uno stimolo fiscale di inedita portata. Come si vedrà infatti più avanti (vedi successive Figura 5, Figura 7 e Figura 9), le assunzioni nel primo trimestre 2016 hanno sì conosciuto una variazione negativa, vistosa e generalizzata, se si considera l attività economica dei datori di lavoro o le caratteristiche dei lavoratori o dei rapporti di lavoro, ma tale variazione configura, per lo meno al momento, solo un «riassorbimento» dello shock prodotto sui comportamenti delle imprese dalle scadenze della decontribuzione: si è di fronte, per così dire, ad un «rimbalzo tecnico» delle assunzioni, che si attestano comunque ad un livello assoluto ( come dato destagionalizzato) decisamente superiore ai valori riscontrati nelle due fasi recessive. Parlare di un eventuale inversione del ciclo delle assunzioni sarebbe, ad oggi, prematuro. Inoltre, dalla sola considerazione delle assunzioni nulla si può evincere sulla effettiva variazione delle posizioni di lavoro dipendente, che risulta condeterminata dalle cessazioni dei rapporti di lavoro (vedi precedente Tavola 1 e successiva Figura 2), ossia il «flusso in uscita» dall area del lavoro dipendente. E le cessazioni, nel primo trimestre 2016, sono non poco diminuite, sia in termini congiunturali (-3,8%) che tendenziali (-9,7%). Dal momento che, come si vedrà più avanti (vedi successive Tavola 4 e Figura 10), nel primo trimestre 2016 è significativamente continuato il processo di trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, gran parte di queste cessazioni «che mancano all appello» riguardano rapporti di lavoro a termine che invece di troncarsi sono proseguiti a tempo indeterminato: le trasformazioni sono ancora stimolate dalla decontribuzione. 10 Network SeCO (2016), I mercati regionali del lavoro Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2015, 7 marzo Se si considera solo il Nord Italia, l analisi Tramo/Seats condotta sulle serie storiche SeCO diagnostica valori anomali nel dicembre 2015 per Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna. 6

7 Figura 1 Assunzioni nelle unità locali di imprese e istituzioni Provincia di Parma Totale economia dati assoluti grezzi destagionalizzati I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV ,0 20,0 10,0 variazioni percentuali 0,0-10,0-20,0-30,0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV tendenziali -9,1-7,3 2,7 9,4 8,7 13,1 2,2-4,9 11,7 8,4 5,3 27,3-11,3 congiunturali -3,0-1,4 12,7 1,5-2,6 2,2 0,7-5,1 14,1-1,9-2,3 17,1-19,5 Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma 7

8 Figura 2 Cessazioni dei rapporti di lavoro nelle unità locali di imprese e istituzioni Provincia di Parma Totale economia dati assoluti grezzi destagionalizzati I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV ,0 10,0 5,0 variazioni percentuali 0,0-5,0-10,0-15,0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV tendenziali -6,3-3,9-2,8 8,3 10,0 8,5 3,3 3,1 5,4 8,0 5,9-3,6-9,7 congiunturali -0,2 1,4 3,0 5,0 1,0-0,5-1,9 1,9 3,9 2,1-3,5-2,6-3,8 Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma 8

9 Figura 3 Saldo assunzioni-cessazioni nelle unità locali di imprese e istituzioni Provincia di Parma Totale economia dati assoluti I II III IV totale I II III IV totale I II III IV totale trimestrali destagionalizzati annuali grezzi (a) (a) il saldo assunzioni-cessazioni calcolato sui dati grezzi è significativo unicamente a livello annuale Figura 4 Posizioni di lavoro dipendente nelle unità locali di imprese e istituzioni ( =0) Provincia di Parma Totale economia dati assoluti alla fine di ogni trimestre grezzi destagionalizzati I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma 9

10 Pertanto, il saldo fra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro, al netto dei fenomeni di stagionalità, nonostante il negativo rimbalzo tecnico delle assunzioni, nel primo trimestre 2016, è risultato ancora positivo, anche se per sole 149 unità, di modo che lo stock delle posizioni di lavoro dipendente al 31 marzo 2016, è rimasto sostanzialmente invariato sul nuovo elevato livello raggiunto alla fine dello scorso anno (vedi precedenti Tavola 1, Figura 3 e Figura 4). L evidenza, al momento, è quindi quella di una tenuta completa dei notevoli risultati occupazionali conseguiti nel 2015 e di un loro miglioramento qualitativo, se si considera che nel trimestre è proseguito il processo di stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Come sottolineavamo infatti, con enfasi, nel precedente rapporto, l analista più avveduto dovrebbe considerare come un risultato non da poco, per il 2016, anche un saldo zero fra assunzioni e cessazioni: e questo, al 31 marzo 2016, pare essere il caso del mercato del lavoro parmense. 11 Va annotato a margine che un saldo assunzioni-cessazioni destagionalizzato pari a 149 unità è scarsamente significativo (vedi precedenti Tavola 1 e Figura 3): secondo la nostra esperienza, saldi inferiori in valore assoluto alle 200 unità, possono riflettere più «rumore di fondo» che «segnale». Tale valore denota sì un ulteriore debole incremento delle posizioni di lavoro, ma potrebbe cambiare con l aggiornamento dei dati grezzi e destagionalizzati. Ciò detto, l andamento del mercato del lavoro parmense nel primo trimestre 2016 pare del tutto in linea con quello nazionale: come si vedrà più avanti, esattamente come nel Paese preso nel suo complesso, l incremento delle posizioni lavorative è modesto ed è la sintesi di un ulteriore incremento dei rapporti a tempo indeterminato e di un decremento di quelli a tempo determinato (vedi successive Tavola 4 e Figura 10), ma non riesce a contrastare un nuovo, pur contenuto, incremento dei disoccupati (vedi successive Tavola 6 e Figura 15). Infine, un punto che sarà utile verificare, in attesa dei prossimi sviluppi congiunturali, per i quali nulla si può dare per scontato, restando purtroppo fragile il quadro della ripresa, è se tale tenuta possa comportare aggiustamenti rilevanti nella riorganizzazione del lavoro, andando a detrimento o a favore di determinati segmenti del mercato del lavoro. Non deve sfuggire, infatti, la circostanza che la massiccia campagna di reclutamento determinata dall incentivazione dei nuovi rapporti di lavoro a tutele crescenti, ha introdotto de facto un elemento incrementale di «rigidità», dal momento che contingenti importanti di lavoratori con precedenti contratti a termine hanno fruito di una trasformazione del rapporto di lavoro con i contratti a tutele crescenti che, se non possono essere qualificati automaticamente come permanenti, prefigurano però oggettivamente una durata media superiore rispetto ai contratti a tempo determinato di provenienza. Questa rigidità, a fronte di un ciclo tuttora incerto, potrebbe «scaricarsi» su altre categorie di lavoratori e nella loro riorganizzazione. Analisi per attività economica dei datori di lavoro La particolarità di andamento delle assunzioni nel primo trimestre 2016, caratterizzata da un generale riassorbimento dello shock, prodotto dalla decontribuzione alla fine dello scorso anno, rende difficile, se non pleonastica, un analisi congiunturale secondo i canoni usuali, dal momento che tutte le attività economiche sono state caratterizzate da una forte riduzione congiunturale e tendenziale delle assunzioni di natura anomala, sostanzialmente indipendente dalle dinamiche economiche settoriali (vedi successive Tavola 2 e Figura 5). 11 Veneto Lavoro (2016), I contratti di lavoro a tempo indeterminato. Aggiornamento al 1 febbraio 2016, 4 febbraio Secondo gli analisti di Veneto Lavoro occorre aver chiaro che un eventuale «saldo zero» fra assunzioni e cessazioni, nel 2016, per il sistema produttivo significherebbe incorporare e trattenere l eccezionale crescita del 2015 che, in Veneto, è stata superiore a 57 mila posizioni di lavoro a tempo indeterminato, con un sostanziale fin troppo rapido ed inatteso recupero dei livelli pre-crisi. Sottoscriviamo tale punto di vista che inquadra una situazione analoga a quella parmense. 10

11 Rispetto a questo quadro uniforme ed eccezionale, gli unici segnali che è dato cogliere, scendendo nel dettaglio delle attività economiche, provengono dalla considerazione dei saldi destagionalizzati fra assunzioni e cessazioni (vedi Tavola 2 e successiva Figura 6). Nel primo trimestre 2016, a fronte di una modesta riduzione delle posizioni lavorative alle dipendenze nell industria pari a 227 unità, in gran parte ascrivibile (per 162 unità) alle attività manifatturiere, si è rilevato un più significativo incremento, pari a 426 unità, nelle «altre attività dei servizi», etichetta sotto alla quale rientrano i servizi di trasporti e logistica, i servizi alle imprese e di somministrazione di lavoro (interinale). Se, da una parte, il debole saldo negativo non intacca che in minima parte lo straordinario recupero di posizioni di lavoro avvenuto nelle attività manifatturiere nel 2015 (1.512 nel complesso), si registra un incremento più significativo nell aggregato di attività terziarie dove, di regola, fino al recente passato, si sono espressi i processi di «esternalizzazione» e di outsourcing. Ciò potrebbe costituire un indizio di un eventuale primo aggiustamento al nuovo assetto determinatosi alla fine del 2015 che si sposa, come si vedrà (vedi successive Tavola 3 e Figura 8), con le caratteristiche dei lavoratori coinvolti. Anche in Italia, l incremento di 18 mila occupati realizzatosi nel primo trimestre 2016 è la sintesi di 11 mila unità in più nei servizi, di solo un migliaio in meno nell industria e di 7 mila in più in agricoltura (dati destagionalizzati). Tavola 2 Assunzioni, cessazioni dei rapporti di lavoro e saldo assunzioni-cessazioni nelle unità locali di imprese e istituzioni per attività economica dei datori di lavoro (Ateco 2002) Provincia di Parma Totale economia (a) I trimestre 2016 Attività economica (sezioni Ateco 2002) Assunzioni Cessazioni dei rapporti di lavoro Saldo (b) Assunzioni Cessazioni dei rapporti di lavoro DATI ASSOLUTI GREZZI VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI Attività economica dei datori di lavoro Agricoltura, silvicoltura e pesca (A-B) ,1 2,3 Attività manifatturiere (D) ,4 0,9 Costruzioni (F) ,3-23,1 Altre attività industriali (C-E) Commercio (G) ,1-17,6 Alberghi e ristoranti (H) ,8-16,2 Atre attività dei servizi (I-J-K-L-M-N-O-Q) ,5-9,9 Totale economia ,3-9,7 DATI ASSOLUTI DESTAGIONALIZZATI VARIAZIONI PERCENTUALI CONGIUNTURALI Attività economica dei datori di lavoro Agricoltura, silvicoltura e pesca (A-B) ,1 2,9 Attività manifatturiere (D) ,5 11,7 Costruzioni (F) ,7-6,0 Altre attività industriali (C-E) Commercio (G) ,6-5,9 Alberghi e ristoranti (H) ,4-4,6 Atre attività dei servizi (I-J-K-L-M-N-O-Q) ,9-7,7 Totale economia ,5-3,8 Sesso dei lavoratori (a) escluse le attività svolte da famiglie e convivenze nella loro veste di datrici di lavoro domestico (colf e badanti) (b) il saldo assunzioni-cessazioni calcolato sui dati grezzi è significativo unicamente a livello annuale Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma (dati provvisori) 11

12 Figura 5 Assunzioni per attività economica dei datori di lavoro Totale Provincia di Parma I trimestre ,0 0,0-5,0-10,0 variazioni -15,0 percentuali -20,0-25,0-30,0-35,0-40,0 agricoltura, silvicoltura e pesca attività manifatturiere costruzioni altre attività industriali commercio alberghi e ristoranti tendenziali 1,1-13,4-29, ,1-17,8-9,5 congiunturali -0,1-30,5-29, ,6-20,4-14,9 Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma altre attività dei servizi Figura 6 Saldo assunzioni-cessazioni per attività economica dei datori di lavoro Totale Provincia di Parma anno 2015 e I trimestre dati assoluti (annuali grezzi e trimestrali destagionalizzati) agricoltura, silvicoltura e pesca attività manifatturiere costruzioni altre attività industriali commercio anno I trimestre Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma alberghi e ristoranti altre attività dei servizi 12

13 Analisi per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori L anomala e generalizzata diminuzione delle assunzioni registrata nel primo trimestre 2016, dovuta al riassorbimento del picco registrato nel trimestre precedente, consente una analisi dei movimenti di lavoro per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori, solamente se si considerano i saldi assunzioni-cessazioni destagionalizzati (vedi Tavola 3 e successive Figura 7 e Figura 8). Il modesto incremento complessivo delle posizioni lavorative (pari a 149 unità) parrebbe il risultato di una crescita di quelle maschili (per 309 unità) e di una diminuzione di quelle femminili (-160 unità). Questo unico segnale veramente apprezzabile può ulteriormente qualificarsi considerando che tale incremento delle posizioni di lavoro nei primi tre mesi del nuovo anno è ascrivibile unicamente alla componente più giovane (15-24 anni di età) delle forze di lavoro (150 unità in più) e a quella straniera (168 unità in più), che paiono peraltro uscire meno penalizzate dalla diminuzione delle assunzioni nel trimestre. Molto di più non si può aggiungere, se non che il fatto che l unico vero segnale di crescita nel trimestre si rilevi per la componente maschile, giovanile e straniera, potrebbe sposarsi con il dato precedentemente considerato (vedi precedente Tavola 3 e Figura 6) della ulteriore crescita delle posizioni di lavoro nell area dei servizi dei trasporti e della logistica, dei servizi alle imprese e nella somministrazione di lavoro, servizi che si caratterizzano per una significativa incidenza di professioni ricoperte sovente da occupati maschi e stranieri. Tavola 3 Assunzioni, cessazioni dei rapporti di lavoro e saldo assunzioni-cessazioni nelle unità locali di imprese e istituzioni per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori Provincia di Parma Totale economia (a) I trimestre 2016 Caratteristiche dei lavoratori Assunzioni DATI ASSOLUTI GREZZI Cessazioni dei rapporti di lavoro Saldo (b) Assunzioni Cessazioni dei rapporti di lavoro VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI Sesso dei lavoratori Maschi ,9-3,4 Femmine ,2-15,6 Età dei lavoratori anni ,7 13,0 25 anni e più ,1-12,7 Cittadinanza dei lavoratori Italiani ,4-17,3 Stranieri ,7 15,3 Totale economia ,3-9,7 DATI ASSOLUTI DESTAGIONALIZZATI VARIAZIONI PERCENTUALI CONGIUNTURALI Sesso dei lavoratori Maschi ,0-1,2 Femmine ,0-6,4 Età dei lavoratori anni ,7 11,9 25 anni e più ,2-6,5 Cittadinanza dei lavoratori Italiani ,1-8,4 Stranieri ,6 9,8 Totale economia ,5-3,8 Sesso dei lavoratori (a) escluse le attività svolte da famiglie e convivenze nella loro veste di datrici di lavoro domestico (colf e badanti) (b) il saldo assunzioni-cessazioni calcolato sui dati grezzi è significativo unicamente a livello annuale Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma (dati provvisori) 13

14 Figura 7 Assunzioni per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori Totale Provincia di Parma I trimestre ,0 0,0-5,0 variazioni percentuali -10,0-15,0-20,0-25,0 maschi femmine anni 25 anni e più italiani stranieri sesso età cittadinanza tendenziali -7,9-15,2 0,7-13,1-16,4 3,7 congiunturali -20,0-19,0-4,7-22,2-23,1-9,6 Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma Figura 8 Saldo assunzioni-cessazioni per sesso, età e cittadinanza dei lavoratori Totale Provincia di Parma anno 2015 e I trimestre dati assoluti (annuali grezzi e trimestrali destagionalizzati) maschi femmine anni 25 anni e più italiani stranieri sesso età cittadinanza anno I trimestre Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma 14

15 Analisi per carattere e regime di orario dei rapporti di lavoro Il fenomeno centrale, attorno al quale va ricondotta l analisi dell andamento del mercato del lavoro, anche nel primo trimestre 2016, sia a livello nazionale che a livello locale, resta sempre la crescita netta dei rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, sull onda delle rilevanti novità normative introdotte con il Jobs Act e con la legge di stabilità nel 2015 (vedi Tavola 4 e successive Figura 9 e Figura 10). Sebbene la legge di stabilità 2016 abbia ridotto l importo della decontribuzione (al massimo euro, ossia il 40% circa rispetto ai rapporti instaurati o trasformati nel corso del 2015) e la durata (ora biennale), nei primi tre mesi dell anno in corso è continuata la crescita dei rapporti di lavoro con contratto a tempo indeterminato (per 674 unità, come dato destagionalizzato, che si aggiungono alle create lo scorso anno), a spese del lavoro a tempo determinato (-376 unità) e del lavoro intermittente (-149 unità). Stante il negativo «rimbalzo tecnico» subito dalle assunzioni nel primo trimestre 2016, questo nuovo incremento dei rapporti a tempo indeterminato è però avvenuto, in massima parte, per effetto di trasformazioni di preesistenti rapporti a tempo determinato. Sempre nel primo trimestre 2016, sono ancora aumentati i rapporti di lavoro a tempo pieno (di 216 unità come dato destagionalizzato), in linea con la tendenza nazionale che continua a misurare l aumento dell occupazione anche in termini di ore lavorate. Tavola 4 Assunzioni, cessazioni dei rapporti di lavoro e saldo assunzioni-cessazioni nelle unità locali di imprese e istituzioni per carattere e regime di orario dei rapporti di lavoro Provincia di Parma Totale economia (a) I trimestre 2016 Caratteristiche dei rapporti di lavoro Assunzioni DATI ASSOLUTI GREZZI Cessazioni dei rapporti di lavoro (b) Saldo (c) Assunzioni Cessazioni dei rapporti di lavoro (b) VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI Carattere del rapporto di lavoro Contratto a tempo indeterminato ,4 9,8 Contratto a tempo determinato ,5-12,0 Contratto intermittente ,6-40,7 Regime di orario del rapporto di lavoro Contratto a tempo pieno ,8-7,1 Contratto a tempo parziale ,9-10,7 Contratto intermittente ,6-40,7 Regime di orario non specificato Totale economia ,3-9,7 DATI ASSOLUTI DESTAGIONALIZZATI VARIAZIONI PERCENTUALI CONGIUNTURALI Carattere del rapporto di lavoro Contratto a tempo indeterminato ,0 136,4 Contratto a tempo determinato ,1-11,7 Contratto intermittente ,8-13,0 Regime di orario del rapporto di lavoro Contratto a tempo pieno ,1-2,3 Contratto a tempo parziale ,8-5,7 Contratto intermittente ,8-13,0 Regime di orario non specificato Totale economia ,5-3,8 Sesso dei lavoratori (a) escluse le attività svolte da famiglie e convivenze nella loro veste di datrici di lavoro domestico (colf e badanti) (b) corrette dall effetto netto delle trasformazioni dei rapporti di lavoro (da tempo determinato a indeterminato, da tempo pieno a parziale e viceversa) (c) il saldo assunzioni-cessazioni calcolato sui dati grezzi è significativo unicamente a livello annuale Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma (dati provvisori) 15

16 Figura 9 Assunzioni per carattere e regime di orario dei rapporti di lavoro Totale Provincia di Parma I trimestre ,0-10,0-20,0 variazioni percentuali -30,0-40,0-50,0-60,0 indeterminato determinato a chiamata pieno parziale a chiamata contratto a tempo contratto a tempo tendenziali -29,4-5,5-28,6-9,8-12,9-28,6 congiunturali -49,0-8,1-19,8-17,1-24,8-19,8 Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma dati assoluti (annuali grezzi e trimestrali destagionalizzati) Figura 10 Saldo assunzioni-cessazioni per carattere e regime di orario dei rapporti di lavoro Totale Provincia di Parma anno 2015 e I trimestre indeterminato determinato a chiamata pieno parziale a chiamata contratto a tempo contratto a tempo anno I trimestre Fonte: elaborazioni OML su archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma 16

17 Forze di lavoro Va ricordato che la diffusione, da parte dell Istat, delle stime provinciali delle forze di lavoro relative all anno 2014, avvenuta il 2 marzo 2015, ha corrisposto ad una ricostruzione delle serie storiche, effettuata tenendo conto delle serie di popolazione statistica diffuse il 14 gennaio Anche per la provincia di Parma è parsa evidenziarsi una rottura rispetto alla precedente serie storica Gli aggiornamenti di tali stime all anno 2015 sono stati diffusi il 10 marzo 2016 e dal confronto fra le medie annuali 2015 e 2014 che, ad oggi, costituiscono la nuova serie provinciale (si veda Tavola 5 e successive Figura 11 e Figura 12), pare ripristinarsi maggior coerenza rispetto alle informazioni di fonte amministrativa desunte dalle comunicazioni obbligatorie, tenendo comunque conto delle differenze fra le due fonti (in termini di campo di osservazione, unità statistiche, metodo di rilevazione e di riferimenti temporali), nonché dell elevato errore campionario delle stime provinciali Istat e dell eventuale viscosità delle stesse, derivante dalla rotazione delle unità campionarie. Prima di procedere è utile richiamare le seguenti definizioni: «tasso di attività»: rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento; «tasso di occupazione»: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento; «tasso di disoccupazione»: rapporto tra i disoccupati (ossia, le persone in cerca di occupazione) e le corrispondenti forze di lavoro; «forze di lavoro»: somma di occupati e disoccupati. Tavola 5 Occupati, disoccupati e forze di lavoro Provincia di Parma Anni Anno Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale DATI ASSOLUTI (IN MIGLIAIA E IN PERCENTUALE, MEDIE ANNUALI) Occupati e disoccupati Occupati Dipendenti Indipendenti Disoccupati Totale forze di lavoro Tasso di occupazione (15-64 anni) 76,3 60,7 68,5 74,6 59,8 67,2 Tasso di disoccupazione 6,0 8,5 7,1 5,2 9,1 6,9 Tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) 13,4 36,2 23,6 14,8 48,8 29,3 Tasso di attività (15-64 anni) 81,5 66,4 73,9 78,8 65,9 72,3 Fonte: elaborazioni OML su dati Istat (Rilevazione sulle forze di lavoro) 17

18 Figura 11 Tasso di occupazione (15-64 anni) Italia, Emilia-Romagna e Provincia di Parma Anno ,0 70,0 60,0 50,0 percentuali 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Italia Emilia-Romagna Provincia di Parma maschi 65,5 73,8 74,6 femmine 47,2 59,7 59,8 totale maschi e femmine 56,3 66,7 67,2 Fonte: elaborazioni OML su dati Istat (Rilevazione sulle forze di lavoro) 45,0 40,0 35,0 30,0 Figura 12 Tasso di disoccupazione Italia, Emilia-Romagna e Provincia di Parma Anno 2015 percentuali 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Italia Emilia-Romagna Provincia di Parma maschi 11,3 6,6 5,2 femmine 12,7 9,1 9,1 totale maschi e femmine 11,9 7,7 6,9 giovani (15-24 anni) 40,3 29,5 29,3 Fonte: elaborazioni OML su dati Istat (Rilevazione sulle forze di lavoro) 18

19 La nuova minima serie storica delle stime provinciali medie annue delle forze di lavoro mette in evidenza fenomeni coerenti con gli andamenti descritti da altre fonti a livello locale e con i recenti sviluppi dello scenario nazionale. Si registra, innanzitutto, fra il 2014 e il 2015, una crescita degli occupati dipendenti, il cui stock è passato da 150 a 151 mila unità. La diminuzione del lavoro indipendente si presenta di proporzioni ingenti (da 49 a 45 mila unità) ed il dato, diversamente dagli scorsi anni, non viene corroborato che in minima parte dalla locale demografia di impresa, 12 comportando una diminuzione del livello complessivo degli occupati verosimilmente eccessiva benché la provincia di Parma nel 2015 si attesti comunque al 6 posto nella graduatoria nazionale per tasso di occupazione. Sfortunatamente non bisogna mai dimenticare l elevato errore campionario a cui sono soggette le stime Istat a livello provinciale: in provincia di Parma, nel 2015, la stima puntuale degli occupati dipendenti (pari a 151 mila unità) si colloca all interno di un intervallo di confidenza (al 95%) il cui limite inferiore è pari a 145 mila unità e quello superiore a 157 mila, di modo che essa «sbaglia» di ± 6 mila unità; la stima degli occupati indipendenti (45 mila unità) si colloca in un intervallo di confidenza ancor più elevato in termini relativi (± 3 mila 500 unità). Nella stragrande maggioranza dei casi la verosimile variazione annuale in valore assoluto di tali aggregati si trova ad essere sovrastata, a priori, dall errore campionario teorico. Per cui occorre sempre prendere tali risultati con notevole beneficio d inventario. Comunque, dato che l errore relativo delle stime diminuisce al crescere della consistenza dell aggregato, la crescita dell occupazione dipendente, che è stata solidamente documentata a partire dalle informazioni di fonte amministrativa nelle precedenti pagine, viene intercettata, per quanto riguarda l anno 2015, anche dalle stime provinciali Istat in questo caso più precise dato che si tratta dell aggregato occupazionale di maggiori dimensioni e con l errore relativo delle stime più piccolo (2,0%) e decisamente inferiore rispetto a quello degli occupati indipendenti (4,0%). Fra il 2014 e il 2015 cessa sostanzialmente di crescere il numero dei disoccupati, che resta attestato intorno alle 15 mila unità, ma con una variazione della composizione interna che andrebbe a svantaggio della componente femminile. Il tasso di disoccupazione totale risulta minimamente diminuito, passando dal 7,1% al 6,9%, ma il tasso di disoccupazione giovanile «standard», calcolato cioè sulla popolazione di anni, avrebbe registrato un significativo incremento, dal 23,6% al 29,3%, allineando la provincia di Parma sulla media regionale (29,5%) e accorciando le distanze con la tuttora elevatissima media nazionale (40,3%). La resistenza della disoccupazione ai progressi occupazionali registrati nel 2015, fenomeno che trova purtroppo riscontro a livello nazionale, ha il suo punto dolente nella componente più giovane delle forze di lavoro, enfatizzato a livello locale dal dato della forte crescita del tasso di disoccupazione per i giovani di anni, la cui performance valutata sulle assunzioni resta ancora deludente. Tali giovani si sarebbero infatti trovati spiazzati dai colleghi della classe di età immediatamente successiva (25-34 anni): nell inedita e anomala campagna di reclutamento e stabilizzazione innescata dalla leva fiscale, rivelatasi efficacissima, le imprese, a parità di condizioni al contorno, hanno preferito assumere lavoratori dotati di maggiore capitale umano con più elevato livello medio di istruzione e con esperienze professionali mediamente più significative, ancorché maturate in carriere flessibili. Infatti, il tasso di disoccupazione per la classe di età anni ha conosciuto, fra il 2014 e il 2015, una forte diminuzione a livello locale, passando dall 11,6% al 9,0%. Ma la disoccupazione totale è stata solo marginalmente intaccata dal recente anomalo recupero occupazionale, come mostrano anche i dati riferiti all utenza dei Centri per l impiego, che è cresciuta anche nel primo trimestre 2016 (vedi successive Tavola 6 e Figura 15). 12 Camera di Commercio di Parma (2016), Riflessioni sull andamento dell economia di Parma nel 2015 e nel ª Giornata dell economia, 16 giugno

20 Cassa integrazione guadagni, mobilità collettiva e patti di servizio stipulati dai Centri per l impiego L andamento di quelli che vengono definiti come «indicatori di disequilibrio», nel primo trimestre 2016, in provincia di Parma, presenta la continuazione delle tendenze in atto dal 2015 (vedi successive Tavola 6, Figura 13, Figura 14 e Figura 15), dove la rimonta delle posizioni di lavoro dipendente e delle ore lavorate ha fatto sì che, anche nei primi tre mesi dell anno, il ricorso agli ammortizzatori sociali e i processi di mobilità collettiva si presentino ancora in calo, senza però riuscire ad intaccare la disoccupazione e la domanda di servizi per l impiego espressa dai cittadini disoccupati o precariamente occupati che si rivolgono ai Centri per l impiego provinciali. Nel primo trimestre 2016, il monte ore di cassa integrazione guadagni autorizzate è diminuito tendenzialmente del 14,7%. Tale dato, pur nella grande erraticità di andamento che caratterizza le serie storiche della Cig, sintetizza una forte diminuzione della gestione ordinaria (-43,6%), un più contenuto calo del ricorso alla gestione straordinaria (-7,2%) e un aumento della gestione in deroga, che si presenta sì anomalo in termini percentuali (677,8%), ma solo perché il termine di raffronto, nel primo trimestre 2015 era assai esiguo (vedi successive Tavola 6 e Figura 13). Ciò va sottolineato perché gli elementi di fragilità congiunturale che si avvertono per l economia parmense nel primo trimestre 2016, di cui accenneremo in chiusura del presente capitolo, non sono tali da riverberarsi per lo meno al momento attuale in un maggior ricorso agli ammortizzatori sociali o tali da tradursi in una crescita dei nuovi esuberi. Guardando infatti alla recente dinamica dei licenziamenti collettivi, descritta dalla serie storica degli iscritti (di flusso) nelle liste di mobilità collettiva (L. 223/91 art. 24 e altre fonti), si ha che il volume complessivo dei lavoratori posti in mobilità in forma collettiva, nel primo trimestre 2016, ha registrato una nuova significativa diminuzione in termini tendenziali (del 48,5%), raggiungendo probabilmente un punto di minimo storico in valore assoluto, dato che ha riguardato solamente 50 unità (vedi successive Tavola 6 e Figura 14). L andamento dell utenza nei Centri per l impiego della Provincia di Parma, consente una prima analisi, a partire da dati di fonte amministrativa, della possibile evoluzione locale della disoccupazione e della domanda di servizi pubblici per il lavoro: risulta di particolare interesse la dinamica dei patti di servizio 13 stipulati dai Centri per l impiego a favore dei cittadini disoccupati o precariamente occupati, un insieme di «persone in cerca di lavoro» che va comunque tenuto ben distinto da quello quantificato dalla statistica ufficiale tramite l applicazione della definizione dell International Labour Office nel contesto delle rilevazioni nazionali sulle forze di lavoro (vedi successive Tavola 13 e Figura 15). 13 Il «Patto di servizio» tra il Centro per l impiego e la persona in cerca di lavoro che abbia preventivamente ottenuto una «Dichiarazione di immediata disponibilità», contiene i reciproci impegni riguardanti le azioni che il Centro per l impiego dovrà svolgere per aiutare la persona ad inserirsi nel mondo del lavoro e le azioni che il disoccupato dovrà compiere per trovare lavoro. 20

21 Nonostante i progressi dell occupazione dipendente, nel 2015 le persone in cerca di occupazione, stimate dall Istat secondo la definizione Ilo, erano 15 mila (vedi precedente Tavola 5), mentre al 31 dicembre del medesimo anno, si registravano, secondo i dati più aggiornati, patti attivi, stipulati a favore di cittadini disoccupati o precariamente occupati, ossia il 16,8% in più di quelli che si rilevavano alla fine del 2014 (vedi Tavola 6 e successiva Figura 15). Al 31 marzo 2016, si registra un nuovo incremento di questa utenza dei Centri per l impiego: patti attivi, in crescita tendenziale del 14,5%. Tavola 6 Ore autorizzate di cassa integrazione guadagni per tipo di gestione (ordinaria, straordinaria e in deroga), iscritti (di flusso) nelle liste di mobilità collettiva (l. 223 del art. 24 e altre fonti) e patti di servizio stipulati dai Centri per l impiego (attivi alla fine del periodo indicato) Provincia di Parma Totale economia serie storiche trimestrali Periodo DATI ASSOLUTI GREZZI Ore autorizzate di cassa integrazione guadagni Ordinaria Straordinaria In deroga Totale Iscritti (di flusso) nelle liste di mobilità collettiva Patti di servizio stipulati dai Centri per l impiego 2013 I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Totale I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Totale I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Totale I trimestre VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI 2013 I trimestre 22,6 94,3-15,2 16,5 53,7 14,3 II trimestre 76,9-51,1 328,9 64,0-11,6 24,8 III trimestre -11,8 430,2 70,6 117,1 116,5 36,5 IV trimestre -26,8-25,4-23,3-24,7-1,5 30,8 Totale ,4 25,0 63,3 36,2 31, I trimestre -30,5 241,7 79,5 77,6 51,6 24,9 II trimestre -65,8-6,0-85,0-67,6 26,9 15,2 III trimestre -29,6-49,1-57,0-48,0 0,0 2,3 IV trimestre -5,3 87,8 83,5 66,8 268,5-2,6 Totale ,5 22,7-28,3-14,4 68, I trimestre -3,8-70,3-98,6-69,4-74,6 1,7 II trimestre 24,8-2,2 51,5 19,2-2,0 3,1 III trimestre -50,8-5,6 100,6 8,6-48,4 9,7 IV trimestre -66,1-79,0-78,2-77,1-28,0 16,8 Totale ,5-49,0-51,6-45,9-41, I trimestre -43,6-7,2 677,8-14,7-48,5 14,5 Fonte: elaborazioni OML su dati Inps (Osservatorio Cig) e archivi Siler dei Centri per l impiego della Provincia di Parma (dati provvisori) 21

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