n. 5 Luglio 2007 IMMIGRAZIONE IN PROVINCIA. DONNE E SECONDE GENERAZIONI

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1 n. 5 Luglio 2007 IMMIGRAZIONE IN PROVINCIA. DONNE E SECONDE GENERAZIONI INDAGINE SUI RESIDENTI STRANIERI NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA AL 31 DICEMBRE 2006

2 Indice 1. Introduzione Principali risultati La provincia e i comuni Le aree territoriali: Aulss e Cpi Le variazioni dell ultimo anno I nuovi paesi dell Unione Europea I legami tra la presenza delle seconde generazioni e i tassi di femminilizzazione Appendice statistica Documento Coses 910 Notiziario OSIV n. 5 Luglio 2007 di Stefania Bragato, Rita Canu ed Enrico Perissinotto

3 1. Introduzione L Assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Venezia ha deciso di condurre anche nel 2007 l indagine che svolge ormai dal 2005 presso gli uffici anagrafici dei 44 comuni del veneziano al fine di contare il numero di stranieri residenti. A spingere in questa direzione non Å solo l anticipo della disponibilitç del dato sulle iscrizioni anagrafiche degli stranieri rispetto alla pubblicazione dell Istat, ma soprattutto la volontç di contare i minori distinti per paese di cittadinanza, informazione ancora non rilevata dall Istituto nazionale di statistica. Si sono seguite le stesse modalitç di raccolta dei dati dell anno precedente chiedendo di indicare il numero di iscrizioni anagrafiche di cittadini stranieri distinti per sesso, paese di cittadinanza e condizione di minore al 31 dicembre Quest anno si Å ridotto il numero di comuni non in grado di rispondere con la distinzione dei minori per paese di cittadinanza: solamente i comuni di Quarto d Altino e di San DonÇ di Piave hanno inviato il numero complessivo di minori distinto soltanto per sesso (tab. 1). Il comune di Chioggia, invece, non ha compilato il modulo e quindi il conteggio degli stranieri Å stato effettuato utilizzando i dati sui residenti in quel comune al 31 dicembre In questo documento si riportano i risultati dell indagine condotta nei primi mesi del Nel paragrafo 1 si esamina la situazione in provincia e nei singoli comuni e cié che emerge Å una popolazione immigrata che conta ormai 45mila persone e che mostra una equilibrata composizione per genere. I minori sono cresciuti ad un ritmo piñ sostenuto degli adulti e hanno ormai superato la soglia del 22% sul complesso della popolazione straniera. La ripartizione per aree di provenienza vede sempre in primo piano i cittadini europei, soprattutto di origine extracomunitaria e sono ancora gli albanesi i piñ numerosi in assoluto sebbene lo scarto sui cittadini rumeni vada assottigliandosi sempre piñ. La distribuzione degli stranieri sul territorio provinciale viene esaminata in base alla ripartizione per Aulss e Centri per l impiego (paragrafo 2) che mostrano come l area del capoluogo sia quella in cui esiste la maggiore concentrazione di immigrati, ma anche la piñ bassa presenza di minori. 1

4 Nel paragrafo 3 si illustrano le principali variazioni intervenute nell ultimo anno che ha visto l immigrazione ancora in continua crescita seppure con ritmi che, in generale, vanno rallentando nel tempo. La presenza di minori cresce a velocitç piñ elevata di quella della popolazione adulta anche grazie alle nascite sempre piñ numerose. Una particolare attenzione viene posta all evoluzione seguita negli ultimi anni dai paesi di nuovo ingresso nell Unione Europea, meno imponente quella attuata da 10 paesi nel 2004 e molto piñ significativa quella, non ancora rilevata da questa indagine, della Romania nel 2007 (paragrafo 4). Prendendo spunto dagli esiti dell'analisi condotta lo scorso anno sulla relazione esistente tra la presenza delle donne e quella dei minori, questo notiziario Osiv si conclude (paragrafo 5) con un approfondimento sui legami tra tassi di femminilizzazione e consistenza delle seconde generazioni rappresentate dai minori e dai nati stranieri. L'analisi ha consentito di proporre una prima classificazione dei comuni veneziani costruita sulla base dei valori assunti dalle variabili studiate. Si evidenzia in tal modo l assenza di una relazione diretta tra la presenza di donne e quella delle seconde generazioni, la prima dipende anche dalla domanda di lavoro femminile, in particolare delle assistenti familiari; la seconda dalla diffusione degli immigrati e soprattutto dei loro nuclei familiari. 2

5 2. Principali risultati 2.1 La provincia e i comuni L indagine condotta presso le anagrafi dei comuni della provincia di Venezia indica in quasi 45mila il numero di residenti stranieri alla data del 31 dicembre In realtç, come si É accennato introducendo il documento, il Comune di Chioggia non ha fornito i dati richiesti e quindi qui ci si riferirç sempre alla popolazione straniera residente in provincia considerando per Chioggia il numero di residenti contati dall Istat al 31 dicembre dell anno precedente, ossia al Il numero di iscritti al 31 dicembre 2006 alle anagrafi degli altri 43 comuni É pari a , a questi si É dunque sommato il numero di residenti di Chioggia al 31 dicembre 2005 (761) ottenendo un totale di persone (tab. 2). Secondo la rilevazione che l Istat conduce ogni anno conteggiando gli stranieri residenti, al 31 dicembre 2005 risultavano iscritti alle anagrafi comunali della provincia cittadini non italiani. Si É quindi registrato un incremento della popolazione straniera superiore al 13% rispetto all anno precedente. E ovviamente il comune capoluogo a mostrare la piñ elevata presenza di stranieri, ne accoglie infatti circa 17mila, pari al 38% di quanti risiedono nell intera provincia. Per gli altri comuni le quote sono notevolmente piñ contenute: il secondo comune per numero di residenti, San DonÇ di Piave, ospita stranieri, poco piñ del 6% del totale provinciale. Inferiore al 4% É la quota di cittadini non italiani che abitano a Mira (1.676) e Jesolo (1.608). E solo altri tre comuni Portogruaro, Mirano e Spinea fanno contare piñ di mille stranieri. I restanti comuni si collocano al disotto della soglia del migliaio di residenti per giungere fino a Gruaro che ha superato nel 2006 il centinaio, e a Teglio Veneto ove abitano solo 62 stranieri. Ormai la metç dei residenti stranieri É femmina, se non si considera un lievissimo scarto dell ordine dello 0,1% a favore dei maschi. Se nel capoluogo le donne sono la maggioranza (51%), le proporzioni variano tra i comuni della provincia. Il maggior tasso di femminilizzazione si calcola per 3

6 Teglio Veneto e Cavallino dove le donne sono rispettivamente il 63% ed il 60% degli stranieri. La quota di femmine scende poi fino al 42% di Noventa di Piave e Annone Veneto per giungere al 41% a Meolo. Le aree della provincia con il tasso piñ elevato di femminilizzazione sono quelle dei comuni piñ orientali e dei comuni piñ prossimi al capoluogo (fig. 1). Secondo quanto rilevato con l indagine della Provincia, i minorenni stranieri residenti sono quasi 10mila con un incidenza del 22% sul totale della popolazione straniera. Nel comune capoluogo risiede un terzo dei minori presenti in provincia con un incidenza che risulta, tuttavia, piñ contenuta del valore medio provinciale: sono infatti meno del 20% del totale stranieri. Anche nei restanti comuni della zona costiera i minori mostrano un peso sulla popolazione inferiore ai valori medi provinciali. La piñ bassa incidenza si registra infatti per Jesolo (15%), Chioggia (17%) e Caorle (20%) (fig. 2). Per contro, il comune con il piñ elevato tasso di presenza minorile tra gli stranieri risulta essere Cavarzere (31%), seguito da Cinto Caomaggiore (30%), ma anche a Santo Stino di Livenza, Musile, Teglio Veneto, Ceggia, Pramaggiore e Torre di Mosto se ne contano per il 29% dei residenti stranieri nei rispettivi comuni. La maggior parte dei cittadini stranieri residenti in provincia (58%) É di provenienza europea, ma di questi solo sono cittadini comunitari (7% del totale degli stranieri) 1. Il 51% degli stranieri É dunque cittadino europeo non comunitario. Tra i comunitari si contano in maggior numero polacchi (679) e tedeschi (539), seguiti da francesi (384) e inglesi (361). Tra gli europei extracomunitari, invece, si registrano le presenze delle due comunitç piñ numerose: gli albanesi ed i rumeni che rappresentano ognuno il 12% della popolazione straniera della provincia, superando abbondantemente le 5mila unitç ciascuno (tab. 3). Oltre 3mila sono i moldavi per una quota che supera 1 Anche nel caso della ripartizione per cittadinanza, per il Comune di Chioggia É stata considerata la distribuzione fornita con i dati al 31 dicembre

7 il 7% degli stranieri residenti in provincia, mentre gli ucraini sono (6%) e jugoslavi e macedoni superano di poco le 2mila unitç ciascuno. Nel veneziano risiedono oltre 9mila asiatici pari al 21% degli stranieri, provenienti per gran parte dal Bangladesh: 3.845, ossia il 41% degli asiatici presenti e il 9% del totale stranieri. Numerosi sono anche i cinesi per i quali si contano iscrizioni anagrafiche pari al 29% degli asiatici e al 6% degli stranieri. Gli africani sono solo il 15% (6.746) e oltre 3mila di questi provengono dal Marocco, quinta cittadinanza per numerositç in provincia. Quasi mille africani provengono dalla Nigeria, seguiti da senegalesi e tunisini. Per gli americani si É calcolata una presenza di persone costituite per il 29% da brasiliani e per il 15% da colombiani. Ventinove sono gli stranieri provenienti dall Oceania, quasi tutti australiani, mentre si contano anche 11 apolidi. La giç nota generale tendenza ad una situazione di sempre maggior equilibrio tra i sessi nasconde ancora profonde differenze di genere quando si va ad analizzare la distribuzione per paese di provenienza. Tra gli americani, ad esempio, le donne sono il 69%, ma se le brasiliane sono il 64% tra i connazionali, le quote salgono al 73% per le ecuadoriane e le dominicane e raggiungono l 83% per le cubane. PiÑ della metç sono donne anche tra gli europei (54%), ma si rilevano differenze tra chi proviene dai paesi UE e chi proviene dall Europa non comunitaria. Tra i cittadini comunitari c É un tasso di femminilizzazione del 67%, piñ elevato tra chi proviene dai paesi di nuova adesione rispetto a quelli della vecchia Europa a 15. Tra gli ungheresi e i cechi, le donne sono rispettivamente il 90% e l 88%, ma tassi piñ consistenti si riscontrano anche tra gli slovacchi e i polacchi (72%). PiÑ equilibrato É il rapporto tra uomini e donne per il complesso degli europei con cittadinanza extracomunitaria (53%). Tra di essi, infatti, si rileva un immigrazione a carattere fortemente femminile per chi proviene dall Ucraina (82%) o anche dalla Moldavia (63%) se si considerano paesi con una numerositç consistente ma vi sono anche situazioni di sostanziale equilibrio come tra i romeni o di ancora netta prevalenza maschile. Tra 5

8 questi ultimi casi i turchi (37% di donne), i macedoni (40%), gli albanesi (43%) e gli jugoslavi (44%). Considerando le grandi ripartizioni continentali, dall area asiatica provengono decisamente piñ uomini (59%) che donne (41%). La scarsa consistenza numerica degli stranieri provenienti da paesi caratterizzati da immigrazione tipicamente femminile come la Thailandia (91% di donne) o le Filippine (58%), non compensa l effetto dei piñ recenti e massicci arrivi di cittadini del Bangladesh che sono per il 70% maschi. Anche dagli altri paesi di area indiana provengono poche donne: 46% dallo Sri Lanka, 38% dall India e 24% dal Pakistan. Se si esclude la piñ equilibrata immigrazione cinese (49% di donne), i restanti gruppi asiatici sono prevalentemente caratterizzati da presenza maschile. E ancor piñ scarsa É la componente femminile tra gli immigrati provenienti dall Africa (38%). Se si eccettuano le nigeriane che rappresentano il 47% dei connazionali e le marocchine che ormai sono il 41%, tra chi giunge dagli altri paesi africani le donne sono ancora meno presenti e, per considerare i paesi a maggiore numerositç, sono pari al 36% per l Algeria, 34% per l Egitto e 31% per la Tunisia, arrivando al 18% tra i senegalesi che rimangono un popolo a tipica immigrazione maschile. Anche per il 2006, due comuni del veneziano non sono stati in grado di operare una distinzione dei residenti minorenni in base alla cittadinanza. I minori in questione rappresentano circa il 7% dei minorenni stranieri residenti in provincia di Venezia. Nella ripartizione dei minori per cittadinanza riportata in tabella 3 si ipotizza dunque per i due comuni una distribuzione per paese di provenienza uguale a quella del complesso degli altri comuni. Secondo questa approssimazione, tra gli americani vi É una scarsa presenza di minorenni (meno del 10%) segno di un immigrazione di tipo familiare molto scarsa. Caratteristica piñ evidente, invece, per l immigrazione asiatica ove un residente su quattro É di minore etç con punte del 29% tra i cinesi e del 27% tra i filippini e gli indiani. Simile É l incidenza dei minorenni tra gli africani (24%) determinata dai cittadini provenienti dal Marocco che nel 28% dei casi hanno meno di 18 anni. PiÑ ampia É la componente adulta tra i tunisini (21% di minori) e gli algerini (19%) per scendere al 13% di minorenni tra i migranti senegalesi. 6

9 Collegando tali risultanze con la giç osservata scarsa presenza femminile, sembrerebbe di poter riconoscere per questi ultimi paesi un immigrazione ancora ancorata al vecchio modello africano caratterizzato da progetti migratori prevalentemente maschili che prevedono solo piñ raramente il ricongiungimento familiare o solo dopo molti anni. Tra gli immigrati europei si contano meno minori (19%) che nel complesso dei residenti stranieri e sono decisamente pochi (7%) tra i migranti di provenienza comunitaria. Differenze di rilievo si osservano invece tra gli europei extracomunitari. Tra gli ucraini, ad esempio, si rileva una bassa incidenza di popolazione minorile che, a fronte dell elevato tasso di femminilizzazione, porta ad identificare anche attraverso questi dati sulla residenza, una immigrazione ucraina tipicamente femminile e non familiare: le donne vengono in Italia a scopo lavorativo con progetti a breve termine o comunque lasciando il resto della famiglia nel paese d origine. Anche informazioni sulla loro etç potrebbero condurre a spiegare la ridotta presenza di minori nei loro nuclei familiari. I minorenni sono rispettivamente pari al 16% e al 18% tra rumeni e moldavi per salire al 25% tra gli albanesi fino al 33% e 38% di macedoni e jugoslavi. Per questi paesi che mostrano quote superiori alla media provinciale, il tasso di femminilizzazione É inferiore al valore medio del veneziano. Sembra dunque che, soprattutto per macedoni e jugoslavi, l immigrazione si stia consolidando in forme familiari e quindi a maggiore stabilitç. In tabella 5 si riporta sinteticamente, e solo per le 15 cittadinanze piñ numerose, un raffronto tra il tasso di femminilizzazione e la quota di minori. L ordine secondo il tasso di femminilizzazione decrescente, permette di evidenziare forme di immigrazione femminile cui si accompagna una scarsa presenza di minori come nel caso di Ucraina, Polonia e Brasile. Vi É poi una forma di immigrazione ormai di tipo familiare che vede un maggiore equilibrio tra i sessi e una quota di minori ampiamente superiore alla media provinciale come nel caso di cinesi, marocchini, albanesi. Una forte presenza maschile accompagnata da una buona quota di minori fa pensare invece a donne solo al seguito dei mariti e presenti all interno di un tipico nucleo familiare con figli come nel caso di chi proviene dal Bangladesh e 7

10 dalla Macedonia. Infine si distinguono sempre i senegalesi per la scarsa presenza sia di donne sia di minori. La distribuzione degli stranieri sul territorio provinciale segue direzioni diverse al variare della cittadinanza. Determinanti possono essere strategie migratorie differenti su cui gioca un forte peso la presenza di una rete di sostegno ai nuovi arrivati da parte dei connazionali accentrando il loro insediamento in prossimitç di quello dei primi nuclei. Altri fattori sono la vicinanza ai luoghi di lavoro e la disponibilitç di alloggio. Indiscutibile É infine la capacitç attrattiva del capoluogo. Questi ed altri motivi possono avere un ruolo differente sulle diverse etnie e generare quindi diversi gradi di concentrazione nel territorio. Nella tabella 4 si rappresenta l effetto su alcune cittadinanze tra le piñ numerose e dinamiche della provincia. I rumeni, ad esempio, sono presenti in tutti comuni della provincia e la loro concentrazione, anche solo nei riguardi del comune capoluogo, É molto blanda. Per i primi tre comuni in termini di numerositç di immigrati, si rispetta l ordine dettato dalla concentrazione degli stranieri nel loro complesso, ma É evidente che chi proviene dalla Romania non si insedia a Venezia con la stessa frequenza con cui la scelgono gli stranieri in generale. Solo il 20% dei rumeni É iscritto alle anagrafi del capoluogo, il 10% vive a San DonÇ di Piave e il resto si distribuisce con quote inferiori al 5% e gradatamente ridotte fino a una decina di comuni del Veneto orientale e della zona sud della provincia in cui la quota É inferiore al punto percentuale. Se fissiamo una soglia dell 80% della popolazione di questa cittadinanza, il suo insediamento interessa la metç dei comuni della provincia, in linea con la distribuzione dell intera popolazione straniera. Nel capoluogo, comunque, si rileva una differenza consistente della concentrazione dei rumeni rispetto alla quota di insediamento del totale degli stranieri: 20% contro il 38%. GiÇ osservando la distribuzione dei cinesi, la situazione cambia. In alcuni comuni dell area posta ad est del capoluogo risultano assenti, come a Ceggia, Gruaro, Teglio Veneto e Torre di Mosto. Se a Venezia É presente una quota di di cittadini cinesi in linea con la presenza media degli stranieri nel capoluogo, la loro distribuzione poi se ne discosta notevolmente, indice 8

11 che le loro strategie di localizzazione non sono assimilabili a quelle del complesso dei migranti. Il loro spiccato senso imprenditoriale potrebbe averli spinti a localizzare la propria residenza e la loro attivitç lavorativa in funzione della distribuzione di attivitç economiche a loro piñ favorevoli come quelle commerciali o delle confezioni di abbigliamento. Quest ultimo punto spiegherebbe la seconda posizione di Cavarzere con il 7% dei cinesi residenti in provincia. Facendo riferimento alla soglia fissata dell 80% della popolazione provinciale, la copertura si raggiunge su circa 15 comuni rilevando una concentrazione maggiore della media provinciale degli stranieri. Per la Moldavia la concentrazione aumenta e la soglia dell 80% si raggiunge con meno di 10 comuni. E sempre il capoluogo a determinare il grado di concentrazione e in questo caso si calcola vi risieda oltre la metç dei moldavi. Se si considera che molte moldave (e le donne sono circa due terzi tra i moldavi) si dedicano alla cura degli anziani, si comprende un po meglio la loro concentrazione nel capoluogo ove l indice di vecchiaia della popolazione É particolarmente elevato. Anche per questa cittadinanza si rileva la completa assenza nei comuni di Teglio Veneto e Gruaro. Si riporta infine il caso tipico di chi proviene dal Bangladesh come esempio di massima concentrazione territoriale. Solo nel capoluogo ne risiede il 72% e con Jesolo si raggiunge giç il 78%. La loro forte concentrazione si spiega con il loro impiego in attivitç commerciali, ma soprattutto in quelle legate al turismo per lavori non qualificati all interno di ristoranti e alberghi. Sono piñ di una dozzina i comuni non interessati dalla loro presenza, prevalentemente nell area orientale e in quella meridionale della provincia dove probabilmente non trovano grandi possibilitç di impiego. Osservando la distribuzione territoriale dell incidenza degli extracomunitari sulla popolazione residente, si puö notare una forte variabilitç di tale indicatore. Se in comuni come Annone Veneto e Pramaggiore si rilevano i valori piñ elevati, attorno all 11%, a Noventa di Piave, Fossalta di Piave e Vigonovo ci si attesta attorno all 8%. Poi si scende gradatamente fin sotto 9

12 la soglia del 3% come nei comuni di Concordia Sagittaria, Salzano, Fossalta di Portogruaro e Teglio Veneto 2. La rappresentazione geografica di questo indicatore fa emergere una maggiore incidenza di extracomunitari nell area posta ad est del capoluogo e soprattutto a ridosso del confine con la provincia di Treviso (fig. 3). 2.2 Le aree territoriali: Aulss e Cpi La disponibilitç di dati a dettaglio comunale permette aggregazioni diverse e le piñ frequenti, cui anche qui si fa ricorso, sono quelle per Azienda sanitaria locale (Aulss) e per Centro per l impiego (Cpi). La provincia di Venezia É suddivisa in quattro Aulss: la 10-Veneto Orientale, la 12 Veneziana, la 13 Mirano e la 14 Chioggia 3. Per la presenza del capoluogo, É nella Aulss 12 Veneziana che risiede il maggior numero di stranieri: pari a oltre il 41% del totale provinciale (tab. 6). Oltre 13mila stranieri vivono invece nei comuni che fanno capo alla Aulss 10 del Veneto orientale (29% del totale) con una maggiore concentrazione nel distretto del Sandonatese che ne ospita con un incidenza superiore al 7% sulla popolazione residente. Il 26% degli stranieri ha scelto i comuni dell Aulss 13 Mirano e la loro incidenza sulla popolazione residente si arresta al di sotto del 5% superando appena il 4% nel distretto Miranese. Sono infine coloro che risiedono nel distretto di Chioggia dell Aulss 14. Nella Aulss Veneziana e nel distretto di Chioggia si rileva una predominanza di donne (oltre il 51%) sugli uomini. Viceversa nelle altre due Aulss, con un picco del 52% di maschi nella Aulss 10 del Veneto orientale ed in particolare nel distretto Sandonatese ove la componente maschile raggiunge il 54%. 2 PoichÜ il rapporto É stato calcolato sulla popolazione residente totale al 31 dicembre 2006, Chioggia mostra la minore incidenza se permane l ipotesi assunta che i cittadini stranieri siano rimasti costanti come numerositç rispetto al Come riportato in dettaglio nell Appendice statistica, l Aulss 14 Å costituita da tre comuni della provincia di Venezia e da nove comuni della provincia di Padova. In questo documento si farç sempre riferimento solo alla porzione veneziana dell Aulss. 10

13 L Aulss 12 Veneziana presenta la piñ bassa incidenza di popolazione minorile (meno del 20%) soprattutto per effetto del comune capoluogo. La quota sale al 23% nell Aulss 10 del Veneto orientale nel cui territorio si realizzano il piñ elevato e il piñ basso valore distrettuale rispettivamente nel Portogruarese (piñ del 26% degli stranieri) e nel distretto del Litorale (poco piñ del 18%). Infatti, nel Portogruarese vi sono comuni come Cinto Caomaggiore ove i minori sono il 30% degli stranieri residenti, o come Santo Stino, Teglio Veneto e Pramaggiore ove la quota Å comunque del 29%. Al contrario, nel Litorale si conta la minima quota di minori con il 15% di Jesolo. Nel distretto di Chioggia dell Aulss 14, i minori contano per il 24% grazie in particolare al peso che assumono nel comune di Cavarzere che presenta la piñ alta incidenza: 31% delle iscrizioni anagrafiche di stranieri. Un cittadino straniero su quattro ha meno di 18 anni anche nella Aulss 13 con una leggera superioritç della quota nel distretto Dolese rispetto al Miranese. Se si osserva la distribuzione degli stranieri per paese di cittadinanza (tab. 7), all interno dei territori delle Aulss della provincia, si pué notare che due terzi dei residenti stranieri dell Aulss 10-Veneto orientale sono rappresentati da cittadini europei contro una quota del 53% per l Aulss 12-Veneziana. Per quel che concerne i cittadini comunitari, quasi la metç (47%) vive nell Aulss 12 grazie anche ai francesi e ai tedeschi che si concentrano qui rispettivamente nel 65% e 50% dei casi sicuramente per il potere attrattivo del capoluogo. Ma chi proviene dai paesi di nuova adesione sembra preferire i comuni dell Aulss 10 (nel 42% dei casi) e vi si cita a tal proposito la presenza del 62% dei cittadini cechi della provincia. Passando agli europei non comunitari, l Aulss 10 vede anche la maggiore concentrazione (44%) di cittadini albanesi, la comunitç straniera piñ numerosa della provincia, una presenza che Å pari al doppio di quella rilevata nell Aulss Veneziana (22%). Nel Veneto orientale risiede anche l 81% dei bosniaci e oltre la metç dei bulgari (51%) del veneziano. L Aulss veneziana Å invece preferita, sempre tra gli extracomunitari di origine europea, dai turchi (69%) e dai macedoni (52%) i quali ultimi scelgono l Aulss 13-Mirano solo nel 14% dei casi. Pochi 11

14 sono invece i moldavi nel Veneto orientale (10%), presenti per oltre la metç (57%) nell Aulss del capoluogo e per il 31% nell Aulss di Mirano. L Aulss 13-Mirano É invece meta preferita degli africani (36%) che solo nel 24% dei casi si insediano nell Aulss 12 del capoluogo. CiÖ appare determinato in massima parte dal luogo di residenza scelto dai migranti di cittadinanza marocchina che per il 46% ricade nei comuni dell Aulss 13 e solo per l 11% dell Aulss Veneziana ove perö abitano tre quarti degli egiziani della provincia, il 45% dei tunisini e il 42% dei senegalesi. L Aulss del Veneto orientale É invece meta preferita dei nigeriani (46%). L Aulss 12-Veneziana É luogo di residenza tipico degli asiatici che lo scelgono nel 63% dei casi. Qui sono concentrati i cittadini mediorientali e soprattutto chi proviene da Filippine (89%), Sri Lanka (85%) e Bangladesh (72%). Vi si conta anche il 41% dei cinesi che sono invece poco presenti nel Veneto orientale (meno del 15%) e appaiono concentrati (rispetto alla presenza media di stranieri del 4%) nel distretto di Chioggia ove risiede il 10% dei cinesi della provincia, probabilmente per la localizzazione in quelle zone di attivitç manifatturiere cui sono preferibilmente dedicati, quali le confezioni di capi di abbigliamento. Il Veneto orientale attrae in particolare gli asiatici provenienti dall India: ne ospita piñ della metç (53%). I cittadini provenienti dalle Americhe si insediano preferibilmente nei territori circostanti il capoluogo: mediamente il 47% vive nell Aulss 12 ove si contano il 78% degli statunitensi e piñ di metç dei cubani e dei dominicani. La maggior parte dei colombiani (55%), invece, sceglie i comuni del Veneto orientale. Passando all analisi Centro per l impiego (Cpi), si osserva che nel Cpi di Venezia risiede il 40% degli immigrati, un po meno di quanti si contavano nell Aulss Veneziana dove era incluso il comune di Cavallino Treporti (tab. 9). E il Centro per l impiego con la piñ bassa quota di minori (meno del 20%) a causa della presenza del capoluogo che ne determina anche la composizione in base alla cittadinanza. E infatti il Cpi in cui risiede il maggior numero di cittadini europei, sia comunitari (44% del totale) che non (35% degli extracomunitari europei della provincia). Vi si conta anche il 23% degli africani frutto, tra l altro, della scelta di residenza del 74% degli egiziani, del 45% dei tunisini, del 41% dei senegalesi e del 30% degli 12

15 algerini (tab. 8). Ma soprattutto, come si É visto per l Aulss 12, É luogo di residenza per gli asiatici, in particolare di Bangladesh, Filippine e Sri Lanka. Nel Cpi di Portogruaro risiede il 12% degli stranieri di cui circa uno su quattro risulta di minore etç. E un territorio in cui vivono pochi asiatici (4%) ad eccezione di chi proviene dall India perchü risulta abitare qui un indiano su tre. Vi É un certo equilibrio tra europei ed africani, entrambi presenti in questo Cpi per il 15% circa della rispettiva popolazione provinciale. Sembra tuttavia un territorio capace di attrarre i polacchi (36% di chi proviene dalla Polonia), ma non i senegalesi che qui sono presenti solo per il 4% del totale provinciale. Il 19% degli stranieri residenti nel veneziano abita nel Cpi di San DonÇ di Piave che mostra una quota di minorenni in linea con la media provinciale, ma un tasso di femminilizzazione piñ basso degli altri Cpi e che si colloca sotto la soglia del 48%. Il suo territorio, infatti, va a coincidere assieme al Cpi di Portogruaro a quello dell Aulss 10 del Veneto orientale in cui si era giç notata la minore presenza di donne. Il 20% degli europei abita nei comuni del Cpi di san DonÇ, ma preferenzialmente vi risiedono i bosniaci (43% di quelli presenti in provincia), gli albanesi (29%) e i rumeni (23%). Tra chi proviene dall Africa si nota invece la presenza dei nigeriani poichü piñ di uno su tre risiede negli undici comuni che ne fanno parte. Vi É infine da segnalare tra gli americani la concentrazione del 38% dei colombiani presenti nel veneziano. I dati disponibili per il Cpi di Chioggia indicano una presenza di stranieri pari a meno del 4% del totale provinciale. Il territorio coincide con quello dell omonimo distretto sanitario e quindi anche le giç viste caratteristiche della popolazione residente. Si distingue dagli altri Cpi per la piñ elevata presenza femminile che sfiora il 52%. Un altro 12% di stranieri vive nei comuni che fanno capo al Cpi di Mirano che mostra una distribuzione per cittadinanza abbastanza omogenea almeno per quel che concerne i gruppi piñ numerosi. Vi É da segnalare tuttavia la scarsa presenza in questo Cpi della comunitç asiatica maggiormente presente in provincia ossia quella proveniente dal Bangladesh che qui assume una consistenza inferiore al 6%. Tra gli americani, anche i dominicani qui non sono molto rappresentati: vi abita meno del 5% del totale provinciale. 13

16 Nel Cpi di Dolo risiedono 6mila stranieri (13% del totale) con la piñ alta quota di minori (piñ del 25%). Tra i cittadini europei sono da citare i rumeni che si trovano qui concentrati per il 20%. Ben rappresentati sono gli africani grazie alla consistente comunitç marocchina, la piñ numerosa di tutti i Cpi e pari al 29% dei cittadini del Marocco presenti nel veneziano. Anche in questo Cpi non É infine molto elevata la presenza di asiatici. 14

17 3. Le variazioni dell ultimo anno Secondo i risultati dell indagine condotta dalla provincia di Venezia i residenti stranieri sono aumentati tra il 2005 ed il 2006 di oltre 5mila unitç pari a circa il 13%, crescita piñ sostenuta per le donne (+15%) che per gli uomini (+12%). La componente minorile ha fatto segnare un aumento piñ consistente della popolazione complessiva e pari quasi al 17%, anche qui maggiore per le femmine (oltre il 17%) che per i maschi (inferiore al 16%). Si Å quindi superata la soglia del 22% di minori sotto la quale si poneva nel 2005 la popolazione straniera della provincia. La ripartizione dei residenti in base alle aree di cittadinanza Å rimasta sostanzialmente immutata se si considerano i continenti di provenienza. Tuttavia, se si esamina la variazione intervenuta tra le due rilevazioni, Å l Africa a far segnare la minor crescita (+11%) a carico, anche in questo caso, piñ delle donne (+15%) che degli uomini (+8%). Il maggior tasso di crescita si Å registrato per gli algerini (+15%) e i nigeriani (+12%). Sempre una crescita dell 11% si calcola anche per gli americani determinata quasi esclusivamente dai brasiliani che sono cresciuti in un anno del 33% superando cosö le 700 unitç e ponendosi al 14esimo posto nella graduatoria delle cittadinanze per numerositç (tab. 10). Gli europei sono cresciuti del 12% e non tanto per merito dei paesi della UE (+8%) quanto dei cittadini dell Europa extracomunitaria (+13%). E non tanto per l arrivo di altri cittadini albanesi che sono cresciuti solo del 9%, ma piuttosto per l incremento dei moldavi (19%), dei serbi (16%), dei macedoni e ucraini (entrambi per il 15%) e dei rumeni (14%). Ma sono gli asiatici ad essere cresciuti di piñ (19%) tra il 2005 ed il 2006 con incrementi poco diversi tra uomini (19%) e donne (20%). L aumento piñ consistente Å quello dei cittadini del Bangladesh (25%) attribuibile in misura maggiore alle donne (+30%), segno di un rafforzamento in corso nella tendenza alla ricomposizione della famiglia anche da parte di questa comunitç. Pure i cinesi continuano a crescere (20%) e anche gli indiani fanno segnare un incremento del 15% nell ultimo anno. Se si esamina la variazione nella numerositç dei cittadini non appartenenti ai 25 paesi dell Unione Europea tra la fine del 2005 e la fine del 2006 si pué 15

18 notare come i comuni che mostrano gli incrementi piñ contenuti siano posti nella parte orientale della provincia (fig. 4). Sono cresciuti di circa il 4% Fossalta di Piave e Annone Veneto, circa il 3% Concordia Sagittaria e meno del 2% Torre di Mosto. Sempre nell area orientale si trovano tuttavia anche comuni che hanno visto forti incrementi percentuali delle iscrizioni anagrafiche degli extracomunitari, tra questi Fossalta di Portogruaro in cui gli extracomunitari sono cresciuti del 24% e Teglio Veneto che oltre ad essere il comune con il minor numero di residenti stranieri, risulta essere anche il comune con il maggior tasso di crescita (30% nell anno). Dello stesso ordine di grandezza É anche l aumento registrato in alcuni comuni posti ad ovest del capoluogo. Tra questi Stra e Salzano con il 29% di aumento, Pianiga col 28% e Vigonovo con il 22%. La differente evoluzione della popolazione locale e di quella straniera genera pesi diversi degli stranieri sul totale della popolazione residente. La variazione dell incidenza degli stranieri sulla popolazione complessiva dei 44 comuni della provincia si muove da pochi decimi di punto a valori vicini ad 1,4 (graf. 1). Se si rapporta la variazione di incidenza della popolazione straniera intervenuta tra il 2005 ed il 2006 con la dimensione del comune intesa come numero di residenti, sembra che gli incrementi piñ consistenti interessino in misura particolare comuni di dimensione compresa tra i 4mila e i 10mila abitanti. Ma anche Venezia e San DonÇ di Piave che sono tra i comuni piñ grandi, vedono crescere la quota di stranieri di quasi un punto cosá come Santo Stino di Livenza. 16

19 4. I nuovi paesi dell Unione Europea Un osservazione particolare meritano i paesi di nuovo ingresso nell Unione Europea in quanto vanno a modificare la consistenza di quella fetta di popolazione straniera su cui si concentrano spesso alcuni studi: gli extracomunitari. L ultimo ampliamento dell Unione Europea di cui si tiene conto nelle nostre statistiche Å quello avvenuto il 1Ü maggio 2004 grazie all entrata di dieci paesi rappresentati da Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria che hanno portato alla costituzione della cosiddetta UE a 25. Al 31 dicembre 2003, ultimo anno in cui i cittadini di questi paesi si potevano considerare extracomunitari, la loro presenza in provincia di Venezia ammontava a 758 persone, meno del 3% degli extracomunitari. Se li consideriamo oggi, rappresentano il 35% dei cittadini dell Unione residenti in provincia. Se, quindi, non ha influito molto il loro ingresso sulle considerazioni svolte in merito alla presenza degli extracomunitari in provincia, ha tuttavia modificato quelle sui cittadini comunitari. Basti pensare che se prima erano i tedeschi i cittadini piñ numerosi, ora sono i polacchi. Dal 2003 al 2006 i dieci paesi sono nel loro complesso aumentati del 49%. In realtç, la crescita Å stata molto difforme se si considerano i singoli paesi. Escludendo quelli a numerositç ancora molto ridotta, si pué notare come i polacchi siano aumentati del 77% nei tre anni (tab. 11), ma i cechi solo del 12%. Gli ungheresi del 31% e gli slovacchi del 22% per entrambi con una maggior crescita delle donne rispetto agli uomini. PiÑ consistente sarç, invece, l effetto a seguito dell ultimo ingresso avvenuto con il 1Ü gennaio 2007 di Romania e Bulgaria e che sarç contabilizzato nelle statistiche demografiche del prossimo anno. La Romania Å infatti il secondo paese straniero per numerositç di residenti in provincia di Venezia e giç la sua crescita ha permesso un rapido avvicinamento al primato numerico ancora mantenuto dall Albania sebbene lo scarto al 2006 si sia ridotto a meno di 200 unitç. Includere Romania e Bulgaria tra i paesi comunitari porta a i cittadini dell Unione Europea al 1Ü gennaio 2007 rispetto ai della UE a 25, 17

20 con un incremento del 168%. I cittadini extracomunitari scendono a poco piñ di 36mila unitç pesando per l 81% sulla popolazione straniera contro l attuale 93%. Tra il 2003 ed il 2006 i rumeni sono quasi raddoppiati e l incremento delle donne É stato del 121%. I bulgari sono cresciuti con un ritmo piñ contenuto (+59% nei tre anni) e anche tra di essi sono le donne ad aver maggiormente aumentato la loro presenza: +84%. Se si considera solo l ultimo anno, tuttavia, i tassi di crescita di Romania e Bulgaria hanno raggiunto rispettivamente il 14% ed il 10% seguendo un trend generale di crescita dell immigrazione che mostra evidenti segni di rallentamento negli ultimi anni. E tuttavia facile prevedere che almeno per l anno in corso la maggiore facilitç di ingresso nei paesi dell Unione Europea e quindi anche in provincia di Venezia, possa portare ad un aumento dei flussi dai due paesi. 18

21 5. I legami tra la presenza delle seconde generazioni e i tassi di femminilizzazione Le domande alle quali si intende dare una risposta in questa parte dell analisi riguardano le relazioni tra la presenza delle seconde generazioni (qui intese come nati e minori stranieri) e gli insediamenti che interessano la componente femminile dell immigrazione. GiÇ nel precedente Notiziario Osiv (n. 4 del 2006) si iniziö ad indagare su questo aspetto e si concluse che non esiste una stretta relazione tra i due aggregati se non per alcune provenienze. CiÖ dipende dalla diffusione nel territorio delle lavoratrici addette a lavori di cura presso le famiglie e che, come É noto, immigrano per lavoro lasciando i figli e i mariti nei paesi di origine poichü il loro progetto migratorio É in genere di breve durata. A conferma di questa ipotesi si ricorda che nello studio condotto lo scorso anno si evidenziö che il piñ basso rapporto tra i minori e le donne riguardava le ucraine. L analisi realizzata quest anno mira ad approfondire il legame tra coppie di variabili che mettono in relazione la presenza delle seconde generazioni con la presenza degli immigrati e in particolare delle donne. Inoltre, la metodologia adottata consente di proporre una classificazione dei comuni sulla base dei valori assunti dalle coppie di variabili rispetto al dato medio provinciale. Le relazioni studiate riguardano le seguenti coppie di variabili definite con i dati del 2005, tranne per la coppia 2 in cui le informazioni sono riferite al 2006: 1 MinS/MinT e StraT/PopT 2 MinS/StraT e StraF/StraT 3 NatiS/NatiT e StraF/StraT 4 NatiS/NatiT e StraT/PopT dove: Stra = popolazione straniera residente Pop = popolazione totale residente Min = minori Nati = bambini nati S = stranieri T = totale F = femmine 19

22 Gli oggetti su cui si misurano le variabili sono i comuni delle provincia di Venezia, ogni coppia di variabili É rappresentata graficamente tramite i valori assunti dai comuni 4. I comuni che presentano valori sopra la media provinciale per entrambe le variabili analizzate, nel grafico cadono nel I quadrante (i quadranti si numerano in senso antiorario a partire da quello in alto a destra); quelli che hanno valori inferiori alla media per entrambe le variabili del grafico cadono nel III quadrante. Se, invece, i comuni hanno valori inferiori (superiori) alla media per solo una delle due variabili analizzate, cadono nei quadranti II e IV. Quando i punti si distribuiscono per lo piñ tra il I e il III quadrante, la relazione tra le due variabili É positiva, se invece occupano in prevalenza il II e il IV quadrante la relazione É negativa. Una distribuzione uniforme tra i quattro quadranti indica l assenza della relazione tra le variabili. Tenendo conto di ciö, si osserva che la quota dei minori stranieri sul totale dei minori dipende dall incidenza degli stranieri sulla popolazione totale (coppia di variabili 1, graf. 2). La crescita dell immigrazione implica una crescita delle famiglie straniere, non solo di manodopera. Stesso legame emerge dalla relazione tra la quota dei nati stranieri (sul totale dei nati) e quella degli stranieri sulla popolazione (coppia d variabili 4, graf. 3). Il legame tra la quota dei minori stranieri sugli stranieri totali non dipende perö in modo lineare dalla quota delle donne straniere (coppia di variabili 2, graf. 4). Infatti, la distribuzione della coppia di variabili tra il I e il IV quadrante indica l assenza di una relazione lineare, l elemento spurio É rappresentato dal fenomeno indicato sopra, ossia delle donne che immigrano per motivi di lavoro e non per ricongiungimento familiare. Analoghe conclusioni si possono trarre dall analisi tra la quota delle donne straniere e quella dei nati stranieri sul totale (coppia variabili 3, graf. 5). Quindi, l aumento dell immigrazione porta un incremento delle famiglie straniere e della presenza di bambini ricongiunti o nati in Italia, ma non c É 4 Le rappresentazioni grafiche sono state prodotte da Elisa Mantese. 20

23 legame diretto tra tassi di femminilizzazione dell immigrazione e incidenza dei minori (nati). Attraverso la metodologia adottata si pué proporre una classificazione dei comuni che tenga conto delle principali e piñ significative caratteristiche evidenziate dall analisi dei quadranti illustrati nei grafici 5 (tab. 12). I gruppi che seguono sono stati formati considerando solo due quadranti (I e III) dei grafici e le coppie di variabili che ci sembrano piñ significative. Gruppo A Il primo gruppo comprende i comuni che hanno valori superiori alla media sia in termini di incidenza degli stranieri sulla popolazione che per quota di minori stranieri sul totale (coppia di variabili 1, quadrante I). Essi sono: Annone Veneto, Campagna Lupia, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Fiesso d Artico, Fossalta di Piave, FossÖ, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Pramaggiore, San DonÇ di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Torre di Mosto, Venezia, Vigonovo. Rispetto ad altri comuni, in questi É probabile siano maggiormente insediati nuclei familiari. Gruppo B I comuni che si distinguono per avere valori elevati (piñ della media) sia per le quote dei minori stranieri sul totale stranieri che per il tasso di femminilizzazione (coppia di variabili 2, quadrante I) sono: Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Mira, Mirano, Pianiga, Salzano, Stra, Teglio Veneto, Torre di Mosto. La presenza delle donne in queste aree pare quindi piñ legata ai ricongiungimenti familiari che ad altre ragioni connesse a motivi di lavoro. 5 La classificazione proposta costituisce una prima verifica effettuata utilizzando la rappresentazione grafica che puö contenere alcune approssimazioni sul posizionamento dei punti soprattutto quando questi sono in prossimitç delle rette dei valori medi che separano i quadranti. 21

24 Gruppo C In questo gruppo rientrano i comuni con quote di natalitç degli stranieri elevate accompagnate ad alte incidenze di stranieri sul totale della popolazione (coppia di variabili 4, quadrante I): Annone Veneto, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Fiesso d Artico, Fossalta di Piave, Meolo, Musile di Piave Noventa di Piave, Pramaggiore, San DonÇ di Piave, San Stino di Livenza, Venezia e Vigonovo. Sono comuni in cui É probabile che i tassi di natalitç siano sostenuti proprio dalla presenza della popolazione straniera. Gruppo D L incidenza della popolazione straniera e di minori piñ basse (rispetto alla media) (coppia di variabili 1, quadrante III) si riscontrano nei comuni di: Campolongo Maggiore, Camponogara, Chioggia, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Marcon, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Pianiga, Portogruaro, Salzano, Santa Maria di Sala, ScorzÉ, Spinea, Teglio Veneto e Cavallino-Treporti. In questi ambiti territoriali É verosimile ritenere che la diffusione degli stranieri incida in modo ancora limitato sulla dinamica demografica. Gruppo E Quote inferiori ai valori medi provinciali sia per quanto riguarda i minori che le donne (coppia variabili 2, quadrante III) si registrano nei comuni di: Caorle, Eraclea, Jesolo, Meolo, San DonÇ di Piave e Spinea. Sono comuni che sembrano piñ caratterizzati, rispetto ad altri, da un immigrazione maschile con minor presenza di strutture familiari. Gruppo F Bassa incidenza della popolazione straniera e della relativa quota di natalitç (coppia di variabili 4, quadrante III) si osservano nei comuni di: Camponagara, Chioggia, Concordia Sagittaria, Dolo, Eraclea, Gruaro, Marcon, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Pianga, Portogruaro, Salzano, Santa Maria di Sala, ScorzÉ, Spinea, Stra e Cavallino-Treporti. La contenuta incidenza della popolazione straniera pare abbia ancora effetti limitati sulla natalitç. 22

25 Le caratteristiche osservate dei comuni veneziani sono legate a due principali fattori: la disponibilitç degli alloggi a prezzi contenuti, che incentivano la localizzazione degli immigrati e soprattutto dei loro nuclei familiari, e i volumi della domanda di lavoro, in particolare delle assistenti familiari. In altre parole, peculiaritç relative al mercato immobiliare e a quello del lavoro selezionano nel territorio il tipo di immigrazione. 23

26 APPENDICE STATISTICA Elenco dei comuni facenti capo alle Asl della provincia di Venezia Asl 10 Veneto Orientale: Annone Veneto, Caorle, Ceggia, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, San DonÇ di Piave, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza, Teglio Veneto, Torre di Mosto. Asl 12 Veneziana: Marcon, Quarto d'altino, Venezia, Cavallino-Treporti. Asl 13 Mirano: Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d'artico, FossÖ, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Pianiga, Salzano, Santa Maria di Sala, ScorzÉ, Spinea, Stra, Vigonovo. Asl 14 Chioggia: Cavarzere, Chioggia, Cona, Arzergrande (*), Brugine (*), Codevigo (*), Correzzola (*), Legnaro (*), Piove di Sacco (*), Polverara (*), Pontelongo (*), Santangelo di Piove di Sacco (*). (*) comuni che fanno parte della provincia di Padova e quindi non rientrano nella rilevazione. Elenco dei comuni facenti capo ai Centri Provinciali per l Impiego (Cpi) della provincia di Venezia Cpi 1 Venezia: Marcon, Quarto d'altino, Venezia. Cpi 2 Portogruaro: Annone Veneto, Caorle, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Portogruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza, Teglio Veneto. Cpi 3 San DonÇ di Piave: Ceggia, Eraclea, Fossalta di Piave, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, San DonÇ di Piave, Torre di Mosto, Cavallino-Treporti. Cpi 4 Chioggia: Cavarzere, Chioggia, Cona. Cpi 5 Mirano: Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, ScorzÅ, Spinea. Cpi 6 Dolo: Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d'artico, FossÉ, Mira, Pianiga, Stra, Vigonovo. 24

27 Indice delle tabelle Tab. 1 Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Valori riportati nei questionari Tab. 2 Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti, di cui minori, distinti per sesso e per comune di resdienza Tab. 3 Tab. 4 Tab. 5 Tab. 6 Tab. 7 Tab. 8 Tab. 9 Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti, di cui minori, distinti per sesso e per paese di cittadinanza Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti nei comuni della provincia per Romania, Moldavia, Bangladesh e Cina Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Percentuale di femmine e minori sul totale della popolazione residente dei primi 15 paesi di cittadinanza per numerositç totale dei residenti Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti, di cui minori, distinti per sesso e aggregati secondo il territorio delle Aulss Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti distinti per paese di cittadinanza e aggregati secondo il territorio delle Aulss Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti distinti per paese di cittadinanza e aggregati secondo il territorio dei Centri provinciali per l'impiego Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero di iscritti, di cui minori, distinti per sesso e aggregati secondo il territorio dei Centri provinciali per l'impiego Tab. 10 Indagine della Provincia di Venezia sulle iscrizioni anagrafiche dei cittadini stranieri al Numero dei residenti in provincia di Venezia (v.a.) e variazione percentuale nei primi 15 paesi di cittadinanza per numerositç al Anni 2005 e Tab. 11 Stranieri residenti in provincia di Venezia al 31 dicembre per i paesi di recente ingresso nell'unione Europea. Anni 2003 e Valori assoluti e variazione %

28 Tab. 12 Numero del quadrante in cui rientra il comune indicato in riga per la relazione studiata in colonna Schede comunali (in ordine alfabetico) Indice dei grafici Graf. 1 Numero del quadrante in cui rientra il comune indicato in riga per la relazione studiata in colonna Graf. 2 Incidenza degli stranieri e incidenza dei minori Graf. 3 Incidenza degli stranieri e incidenza dei nati Graf. 4 Tassi di femminilizzazione e quote minori stranieri sul totale Graf. 5 Tassi di femminilizzazione e quote nati sul totale nati Indice delle figure Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Tasso di femminilizzazione degli stranieri residenti nei comuni della provincia di Venezia. Anno Incidenza dei minori sul totale della popolazione straniera residente nei comuni della provincia di Venezia. Anno Tasso di femminilizzazione degli stranieri residenti nei comuni della provincia di Venezia. Anno Incremento dei cittadini extracomunitari (extra UE25) nei comuni della provincia di Venezia. Anni

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