LE ELEZIONI REGIONALI IN VENETO

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1 LE ELEZIONI REGIONALI IN VENETO di Astrid Zei (Assegnista di ricerca in Diritto costituzionale comparato, Università La Sapienza, Roma ) 8 aprile I candidati Le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del Veneto e del Presidente della Giunta si sono svolte in base alla legislazione elettorale previgente alle riforme costituzionali del 1999 (legge cost. n. 1 del 1999) e del 2001 (legge cost. n. 3 del 2001). I quattro quinti dei seggi del Consiglio regionale sono stati pertanto assegnati ai Consiglieri eletti nell'ambito delle liste provinciali con un sistema proporzionale, mentre per il rimanente quinto si è applicato un sistema maggioritario sulla base di "liste regionali" (c.d. "listini") collegate ai candidati che concorrevano per la carica di Presidente della Regione, secondo quanto stabilito dalla legge 23 febbraio 1995, n. 43. La candidatura del Presidente uscente Roberto Galan (FI), già al suo secondo mandato, era sostenuta da"forza Italia", "Lega Nord", "UDC" e "Nuovo PSI". Galan, già deputato a Montecitorio, era stato eletto Presidente della Giunta regionale nel 1995, prima della riforma elettorale introdotta dal legislatore nazionale,e, dunque, con una elezione consiliare. Nel 2000 Galan ha ottenuto il suo secondo mandato sostenuto dalle liste facenti capo alla "Casa delle Libertà". La forze di centro-sinistra ("Uniti nell'ulivo", "Comunisti italiani", "Veneto con Carraro", "Rifondazione comunista", "Liga Fronte Veneto", "Italia dei Valori", "Verdi", "Consumatori" e "Udeur") si sono raccolte attorno alla candidatura di Massimo Carraro, già Presidente dei Giovani Imprenditori del Veneto, Presidente per il Triveneto dell'i.d.e. (Imprenditori e Dirigenti d'europa), Presidente della Finanziaria Regionale Veneto Sviluppo e della Società Federalismi.it numero 7/2005

2 promotrice della Borsa per le piccole-medie imprese del Triveneto, Presidente di Interporto di Padova S.p.A e, dal 1999 al 2004, parlamentare europeo. Il terzo candidato, Roberto Bussinello, si è presentato come capolista di "Alternativa sociale Mussolini". Avvocato penalista e vice-presidente della Camera penale di Verona Bussinello nel 1981 ha assunto la carica di Segretario provinciale del Fronte della Gioventù ed è stato, inoltre, segretario comunale nel periodo Oggi è un dirigente nazionale di "Forza Nuova". Dopo essersi allontanato dalla Lega Nord ed aver assunto una posizione indipendente rispetto ai partiti si è candidato alla Presidenza anche Giorgio Panto, industriale del triveneto, titolare di un gruppo di aziende tra cui tre emittenti regionali, seguite soprattutto nella zona del Trevigiano. Panto si era già presentato alle elezioni del 1995 con la lista ''Nuova Italia- Autonomia Veneta" che, tuttavia, allora non aveva superato la soglia di sbarramento del 3% necessaria per accedere alla ripartizione dei seggi del Consiglio regionale. In queste elezioni la lista di Panto "Progetto Nordest" contava essenzialmente sul sostegno di simpatizzanti della "Lega Nord" facendo propri tutti i temi proposti dalla Lega ai suoi esordi. 2. Gli elettori L'affluenza alle urne è stata leggermente inferiore rispetto alle precedenti consultazioni regionali (72,4% contro il 75,6% nel 2000). Roberto Galan è stato eletto per la terza volta Presidente della Regione. La "sua" lista regionale ha ottenuto, infatti, come nel 2000, la maggioranza assoluta dei voti (50,6%), ma, comunque, un risultato inferiore rispetto a quello complessivamente conseguito dalla coalizione che l'ha sostenuto (53,3%). Salvo la "Lega Nord", che ha guadagnato il 2,4% delle preferenze, tutti i partiti della "Casa delle Libertà" hanno perso consenso, primo tra tutti "Forza Italia", che con il 22,7% dei voti - meno otto punti percentuali rispetto al 30,4% ottenuto nelle elezioni del 2000 perde sei seggi nel Consiglio regionale rispetto alla precedente legislatura. "Alleanza Nazionale" passa dal 9,8% al 8,1% e l'udc dal 6,8% al 6,4% dei consensi. Il Veneto è così una delle poche Regioni governate dalla "Casa delle Libertà". Le forze politiche di sinistra, che sostenevano la candidatura di Massimo Carraro, hanno superato per la prima volta in questa regione la soglia del 40% (43,4%), e ciò nonostante il calo di preferenze registrato per la formazione "Uniti nell'ulivo" che ha perso 3 punti percentuali (dal 27,3% al 24,3%) e sei seggi consiliari (da 19 a 13). "Rifondazione 2

3 Comunista" e "Comunisti italiani" hanno guadagnato mezzo punto percentuale (ottenendo, rispettivamente, il 3,5% e l'1,5% dei voti), i Verdi passano dal 2,3% dei voti ottenuti nel 2000 al 3%, e la lista civica del candidato "Carraro per il Veneto" ha ottenuto il 4,6% delle preferenze. Bisogna sottolineare, tuttavia, che i collegamenti tra le liste per queste elezioni corrispondono ad un sistema di alleanze sensibilmente diverso rispetto alla precedente tornata elettorale. Nel 2000,infatti, la "Lista Cacciari" non era sostenuta dalla "Liga Fronte Veneto" (formatasi per scissione dalla "Lega Nord" che ha ottenuto l'1,2% dei voti), da "Italia dei Valori" (1,3%), e dalla "Lista Consumatori" (0,7%), ed era mancato, ovviamente, il voto "personale"della "Lista Carraro". Nel Consiglio regionale entra ora anche un nuovo schieramento politico costituito dai due consiglieri eletti nell'ambito della lista "Progetto Nordest" che fa capo a Giorgio Panto e che ha ottenuto il 5,4% dei voti. La lista "Alternativa sociale Mussolini" di Roberto Bussinello si è attestata invece ben al di sotto della soglia di sbarramento del 3% prevista dalla legislazione elettorale vigente, ottenendo solamente lo 0,9% dei consensi. Rispetto alle elezioni europee del 2004 nell'ambito della Casa delle Libertà rileva la crescita dell'udc (da 5% a 6,4%) e della "Lega Nord" (da 14,1% a 14,7%), mentre "Forza Italia" e "Alleanza Nazionale" subiscono, rispettivamente, un calo di 1,9 e 0,9 punti percentuali (invariata la percentuale del "Nuovo PSI"). Complessivamente, dunque, la coalizione perde 1,3 punti percentuali. Tra i partiti che hanno sostenuto la candidatura di Carraro nessuno ha migliorato la propria percentuale di consenso rispetto alle europee, fatto salvo l'incremento di 0,2 punti percentuali dei "Verdi". "Uniti nell'ulivo" ha perso il 2,4% dei voti, "Comunisti italiani" e "Udeur" ciascuno lo 0,1%, mentre "Italia dei Valori" è scesa dello 0,8%. Guardando alla distribuzione territoriale delle preferenze, emerge la forte concentrazione dei voti ottenuti dagli eletti. Pure nell'ambito della ripartizione proporzionale dei seggi per molti Consiglieri rileva, infatti, l'esistenza di una base elettorale forte ed estremamente concentrata che ha consentito, ad esempio, ad Onorio De Boni, prima democristiano, poi passato nelle fila del CCD, di Forza Italia e della UDC di essere rieletto con i voti raccolti in una parte abbastanza precisa del territorio della Provincia di Vicenza, e altrettanto dicasi per Achille Variati, già Capo gruppo di "Insieme per il Veneto - La Margherita" nel Consiglio regionale. Anche i voti assegnati alla lista "Progetto Nordest" di Giorgio Panto sono fortemente concentrati nella Provincia di Treviso (16,1%) e, in particolare, nel Comune di San Biagio in cui Panto è stato votato dal 35% degli elettori, mentre Massimo Carraro a Venezia ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. 3

4 Candidati alla carica di Presidente della Giunta Voti % Liste Voti % Seggi Seggi regionale e liste Coal. regionali Giancarlo Galan 11 Lista "Casa della libertà" FORZA ITALIA LEGA NORD AN UDC NUOVO PSI-ALTRI Totale coalizione Massimo Carraro 1 Lista "L'Unione" UNITI NELL'ULIVO PER IL VENETO RIF.COM. VERDI PDCI L'ITALIA DEI VALORI LIGA FRONTE VENETO LISTA CONSUMATORI UDEUR Totale coalizione Giorgio Panto - Lista "Progetto Nordest" PROG. NORD EST Roberto Bussinello Lista "Alternativa Sociale ALTER.SOC.MUSSOLINI Forza Nuova" - Fonti: 4

5 3. Gli eletti La Casa delle Libertà è rappresentata nel Consiglio regionale da 39 consiglieri su 60, due in più rispetto alla precedente legislatura. Al Presidente Galan ed agli undici Consiglieri iscritti nella lista regionale si aggiungono 27 Consiglieri eletti nelle liste provinciali con sistema proporzionale. I risultati ottenuti dalle singole forze politiche modificano, tuttavia, il rapporto di forza tra i gruppi consiliari. "Forza Italia" perde infatti complessivamente quattro seggi (da 20 a 16) a vantaggio della "Lega Nord" (da 7 ad 11), ed entra ora a far parte del Consiglio anche un esponente del "Nuovo PSI", Nereo Laroni, eletto nella Provincia di Venezia. "Alleanza Nazionale" e "UDC" mantengono, invece, rispettivamente, 6 e 5 seggi consiliari. Tra le fila dell'opposizione i partiti "ulivisti" perdono assieme sei seggi, e "Rifondazione comunista" uno, a vantaggio della lista personale del candidato Carraro, che ottiene tre seggi, e di "Progetto Nordest" che elegge due Consiglieri. Con le elezioni regionali nel 2005 il Consiglio regionale veneto, nel complesso, si è rinnovato per più di un terzo. Su sessanta membri, infatti, sono ventitré quelli che non siedevano in Consiglio nella precedente legislatura (nove ex Consiglieri non si sono comunque presentati alle elezioni). Dei tredici neo eletti nell'ambito delle liste che sostengono il Presidente Galan, solamente due avevano già rivestito cariche elettive nell'ambito delle amministrazioni locali (Giuliana Fontanella, vice-presidente della Giunta provinciale di Vicenza e Roberto Ciambetti, Assessore della Provincia di Vicenza). I Consiglieri comunali e provinciali, che sono stati eletti per la prima volta nelle fila dell'opposizione sono quattro (Carlo Covi, Consigliere comunale di Padova, Diego Bottacin, Consigliere Provinciale di Treviso e sindaco del Comune di Mogliano Veneto), Franco Bonfante (Direttore e Segretario generale del Comune di Legnago e Consigliere comunale di Cerea, fino al 2004 Consigliere provinciale di Verona) e Giuseppe Berlato Sella (Consigliere provinciale della Provincia di Vicenza e Presidente del Consiglio comunale di Schio). Anche i due Consiglieri eletti nell'ambito della lista "personale" dell'imprenditore Giorgio Panto non hanno alle spalle una carriera politica nell'ambito delle amministrazioni locali. Rispetto alla precedente legislatura si è ridotta, inoltre, la componente femminile nel Consiglio regionale. Le donne elette, infatti, sono solamente sei, tutte candidate nell'ambito della Casa delle Libertà. Tre di esse erano iscritte nel "listino" del Presidente Galan. La composizione dei "listini" che fanno capo ai candidati per la Presidenza della Giunta si sono rivelati, in queste elezioni, come l'unico concreto manifesto politico e garanzia per una partecipazione (minima) delle donne alla politica regionale. La lista di Carraro, in particolare, era stata compilata avendo cura di garantire circa la metà delle candidature alle donne (ma 5

6 erano solo due quelle iscritte nella lista di Giorgio Panto, "Progetto Nordest" e nessuna donna era stata candidata nella fila "Alternativa sociale" di Roberto Bussinello). Nell'ambito delle liste circoscrizionali solo 140 delle 689 candidature complessivamente presentate da tutte le forze politiche in campo sono state assegnate a donne, vale a dire, circa il 20% ed è opportuno sottolineare, inoltre, che non tutte le donne candidate sono state iscritte in più di una lista circoscrizionale (in base a quanto previsto dalla legislazione elettorale vigente, che consente al singolo candidato di presentare la propria candidatura in un massimo di tre Province, purché sotto lo stesso simbolo). Guardando alle singole liste delle circa quarantotto candidature presentate dalle maggiori forze politiche (l'udc ha presentato 47 candidature e la lista "Per il Veneto con Carraro", 46), 17 erano le donne iscritte nelle fila di "Rifondazione Comunista" e dei "Verdi" (circa il 35 %), 12 concorrevano per "Uniti nell'ulivo", 11 quelle candidate per "Comunisti italiani" e "Per il Veneto con Carraro", 10 per "Alleanza Nazionale", 8 per "Nuovo PSI", 7 per "Lega Nord", "Liga Fronte Veneto" e "Italia dei Valori", 6 per l'"udc", e solamente 3 per "Progetto Nordest". La percentuale di candidature femminili presenti nelle liste circoscrizionali dell'"udeur", di "Alternativa Sociale, e dei "Consumatori", erano, rispettivamente, del 13%, 10% e 21%, circa. Il candidato più votato è stato il leghista Flavio Tosi, Segretario provinciale del partito dal 1997 e già Consigliere regionale nella passata legislatura. Sarà lui a presiedere la prima seduta Consiliare. In base a quanto previsto dall'art. 10 dello Statuto regionale il Consiglio regionale si riunisce il primo giorno non festivo della terza settimana dalla data di proclamazione degli eletti ed è presieduto dal Consigliere che ha ottenuto il più alto numero di preferenze, affiancato dai due Consiglieri più giovani per età che esercitano le funzioni di Segretari. In quella seduta il Consiglio regionale dovrà eleggere il Presidente dell'assemblea a scrutinio segreto, assieme ai due Vice-Presidenti e due Consiglieri Segretari che rimarranno in carica fino al termine della legislatura, nonché i membri della Giunta delle Elezioni. 4. La campagna elettorale I due principali candidati per il governo della Regione si sono presentati all'elettorato con un programma incentrato sui temi del rilancio del modello economico veneto, e, in particolare, sul completamento della rete di infrastrutture nella Regione, sulla valorizzazione delle risorse ambientali, sulle politiche sociali per la famiglia, sul rafforzamento della rete dei servizi, soprattutto nella sanità, e sulla lotta alla criminalità. 6

7 Programmi, dunque, che non si contrappongono per gli obiettivi enunciati, ma per l'ordine delle priorità accordate e le soluzioni proposte. Galan ha incentrato la propria campagna elettorale sul rilancio della tradizione industriale e manifatturiera della Regione e sul completamento dei progetti infrastrutturali già avviati, insistendo, in particolare, sull'efficacia degli strumenti di programmazione introdotti nel corso della passata legislatura, Il programma presentato dal candidato del centro sinistra Carraro si incentrava anch'esso sul rilancio dell'economia veneta, soprattutto, però, sulle condizioni per uno sviluppo sostenibile, e affrontava i temi dei servizi sociali e del miglioramento delle condizioni di vita della popolazione proponendo un maggiore investimento di risorse nei servizi sanitari, una riforma del sistema scolastico regionale anche attraverso l'istituzione di un assessorato unico regionale, l'introduzione di strumenti legislativi atti a garantire ai lavoratori più tempo per la famiglia, e l'obiettivo dell'integrazione tra i cittadini veneti ed i lavoratori immigrati. Le altre due forze politiche in campo, "Progetto Nordest" e "Alleanza sociale - Forza Nuova" hanno sostanzialmente proposto all'elettorato un voto di protesta, sollecitando, inoltre, una serie di riforme nell'ambito della legislazione nazionale, dell'assetto costituzionale dei rapporti tra Stato ed Autonomie e provvedimenti in grado di arginare l'afflusso migratorio nella Regione. Il programma presentato da "Progetto Nordest" era incentrato soprattutto sui temi del federalismo fiscale, sul completamento della rete delle infrastrutture, sull'obiettivo di consolidare una macro-regione del Nord-est, di rafforzare i rapporti interfrontalieri con le Regioni limitrofe e di creare una Regione europea, sul miglioramento dei servizi sanitari ed assistenziali e sulla sicurezza dei cittadini, proponendo, a tal fine, l'impiego dell'esercito ed una riforma della legislazione penale vigente attraverso l'introduzione di un "diritto alla legittima difesa per la proprietà privata". "Alleanza Sociale - Forza Nuova" ha basato la propria campagna elettorale in Veneto su un programma non dissimile da quello presentato nelle altre tredici regioni, incentrato soprattutto sul tema dell'immigrazione e sulla proposta di riformare in senso restrittivo la legislazione vigente in materia, ma proponendo anche una serie di interventi per lo sviluppo delle infrastrutture ed il rilancio dell'economia veneta. 7

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